POLITICA- Pagina 578

Un radicale nel Pd


STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
.
Ecco qua che rispunta Silvio Viale. L’avevo incontrato un mesetto fa per le mie interviste, in piazza Palazzo di Città.  Poi finiamo la chiacchierata al gruppo del Pd. Non è più  consigliere ma è di casa.
:
Silvio é dal 1975 che fai politica.
Veramente già alla medie mi “agitavo”, poi mi hanno cacciato e sono approdato all’Einstein dove ci siamo conosciuti. 
Quando hai smesso di essere estremista?
Mai, perché non lo sono mai stato.  Al liceo c’eravate voi della fgci con tanti tesserati ed i Cub molto presenti. Ed io cercavo di meditare. 
A che gruppo appartenevi?
Se ricordo bene  al collettivo di lavoro comunista.
Altisonante!
Sì, difatto ero solo io.
Lotta continua? 
Dopo
Dai Silvio ammettilo, un po’ estremista lo eri…
Figlio dei tempi, ero. E poi scrivi pure che mi sono laureato stando in carcere.  All’ inzio degli anni ’80 ho capito che il modo di fare politica stava cambiando. Soprattutto a sonistra i partitini non funzionavano più  Prima ho aderito ai Verdi. Poi la scelta radicale con la successiva decisione di avere la doppia tessera del pd oltre a quella dei radicali 
Anche quando i radicali e Pannella simpatizzavano con il Cavaliere?
Mai condiviso. I radicali hanno come solo orizzonte i diritti stando dentro la sinistra.
Fermarlo nel parlare e quasi impossibile. Un fiume in piena.
Anche come medico ginecologo hai detto la tua.
Penso di sì, sono andato in Francia per imparare ma qui in Italua sono stato il primo. Ed ho sperimentato la sintesi in politica tra diritti e azione concreta nella professione medica.
***
Anche quando ci stiamo per lasciare é un fiume in piena. Con WhatsApp  mi tiene quotidianamente informato delle sue molteplici iniziative, tutti i giorni su ambiente e blocco del traffico Con dovizia di particolari tecnici sostiene l’inutilità delle iniziative pentastellate torinesi. “Fanno solo ideologia per dimostrare la loro esistenza”. Effettivamente lo smog è figlio più del riscaldamento, più precisamente della obsolescenza degli impianti. Insomma non molla mai ma proprio mai. Più volte consigliere comunale, con qualche recriminazione per non essere stato eletto in consiglio regionale. Ed eccolo possibile “risorto” come candidato alle politiche. Indubbiamente inossidabile. Gli chiedo se é vero. “Perché non dovrebbe essere vero…mica arrivo da Canicattì? Sono in attesa, essendo un soldatino a disposizione”. Proprio soldatino non mi pare, qualche carriera militare l’ha fatta. Poi faccio mente locale: abbiamo detto radicale e del pd. Candidato ideale con l’intesa Renzi Bonino. Molti i contrari nel Pd. Invocano il ruolo fondamentale di chi ha lavorato nel territorio.  Renzi vuole i suoi. Se  Silvio non é renziano, è però vero che è figlio dell’accordo tra Renzi e Bonino. Si vedrà.

Pd, la danza delle candidature

Liste elettorali del Pd, tutto come da copione. Chi si aspettava un passo indietro nei fatti da parte del nostro Matteo nazionale é stato smentito. Vero, Renzi a Torino si è mostrato accomodante, ma non esageriamo…i suoi non li molla . E poi meglio controllare ogni singolo senatore o deputato, non si sa mai. Del resto questa legge elettorale per questo é stata fatta. E sempre non casualmente si ipotizza dopo le elezioni un accordo tra Berlusca e Renzi con Gentiloni presidente. Caldeggiato dall’Europa che ci ricorda ad ogni piè sospinto che le dobbiamo un sacco di soldi. Non tutto è andato come da copione. Piero Fassino emigra a Ferrara. Troppo importante doveva essere ripagare Mauro Marino del suo ottimo lavoro in commissione banche difendendo la Boschi. Eppure il Lungo ha portato il pd torinese da fede bersaniana a fede renziana .Ma come si dice “Roma val bene una messa”.Cosi l’autostrada per Roma si apre finalmente per Mauro Laus che ricorda orgogliosamente il suo arrivo da Lavello ed il suo primo lavoro da commesso alla Rear coop. Per Mimmo Carretta, segretario del pd provinciale, missione compiuta. Del resto, si sa, i partiti contano sempre meno. In quanto a Gariglio, atto dovuto.
***
Silvio Viale non è candidato. E Stefano Esposito sornione, dopo aver sottolineato di aver dormito stanotte ringrazia tutti sottolineando: visto? Ne ero sicuro di come finiva. Gli orlandiani? Pochini e ” mandati” nei collegi uninominale a quadagnarsi il posto. Tranne Anna Rossomando che probabilmente ha fatto tutto da sola. Imparolata per essere eletta nel Consiglio Superiore della Magistratura ha gentilmente declinato la proposta. Ufficio di presidenza della Camera, avvocato e Commissione Giustizia, si appresta al trasferimento al Senato. Una che lavora sodo, precisa, ed al limite della tignosità. Rari casi dove nel pd la competenza vuol dire qualcosa. E poi, lui, Enrico Buemi, l’ inossidabile. Sempre presente, sempre socialista, sempre combattente…sempre. A Moncalieri é dura ma non diamo limite al meglio. Boccuzzi, si vedrà come votano gli elettori. Ed ora ‘ fuoco alle polveri” e le danze iniziano, manca poco più di un mese. Sullo sfondo lo spettro dell’astensione, l’ aggressività pentastellata e la riorganizzazione  del Centro destra.  Ma un mese di duro lavoro vale bene un’autostrada per Roma. Penso a Sergio Garavini sindacalista e segretario di Rifondazione che sostenne: “molte volte in politica non rimangono i migliori di noi”. Quando ciò avviene la sinistra deve interrogarsi di ciò che non funziona. Quelli erano altri tempi.
Patrizio Tosetto

I candidati di “Potere al popolo”

In appena una settimana la lista di “Potere al Popolo” ha raccolto in tutta l’area metropolitana di Torino tantissime firme, molte più del necessario, per essere presente alle elezioni politiche del 4 marzo. Dopo aver raccolto di slancio le firme necessarie “Potere al Popolo” indice una conferenza stampa per sabato 27 gennaio, ore 12,00 presso il Circolo Arci “La Poderosa” in Via Salerno, 15/a, Torino di presentazione dei tre capolista: Simone Ciabattoni per la Camera Piemonte 1-01; Nicoletta Dosio per la Camera Piemonte 1-02; Gianluca Vitale per il Senato Piemonte 1. Alla Conferenza Stampa saranno presenti inoltre i candidati dei collegi plurinominali e uninominali Camera e Senato della lista “Potere al Popolo” presente nei diversi collegi dell’area metropolitana di Torino.

                                “Potere al Popolo” di Torino

***

COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

Appendino su povertà e senzatetto: “L’emergenza è umana. Non dimentichiamolo”

Dopo le ferme prese di posizione sulla questione povertà, da parte dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, interviene sullo stesso tema la sindaca Chiara Appendino. Ecco il suo post pubblicato su Facebook

Secondo i recenti dati Eurostat l’Italia è il Paese che ha più Poveri in Europa.  Nel 2016 le persone a rischio povertà o esclusione sociale erano il 30%. Circa una su tre.  Pensateci un attimo: ogni due persone che possono vivere una vita “normale” (es. affrontare spese impreviste, vivere in una casa riscaldata, pagare le bollette, mangiare fuori una volta al mese, etc…) ce n’è una che questa possibilità non ce l’ha. Parliamo di un totale di 4 milioni e 742mila individui secondo l’Istat. Più di tutti gli abitanti del Piemonte. Si tratta, peraltro, di un quadro in continuo mutamento. In questi anni sono cambiati geografia e volto della povertà. È quello che mi hanno raccontato in occasione dell’ultima giornata della Colletta Alimentare e che conoscono bene gli uffici dell’assessorato al welfare della Città di Torino, guidato da Sonia Schellino.  Sono 113mila le persone assistite dal Banco Alimentare a Torino e di queste moltissime fino a qualche anno fa non avrebbero mai immaginato di trovarsi in tale situazione. L’età media si è abbassata fino a colpire molti under 35, così come le nazionalità sono diventate più eterogenee. Tra gli effetti immediatamente visibili di questo quadro vi è proprio il fenomeno dei senzatetto, che spesso scelgono le vie più frequentate della Città per trascorrere la notte, aprendo così inevitabilmente altri dibattiti. L’emergenza povertà è fatta di uomini e donne che hanno bisogno di aiuto, e per quanto ci riguarda una persona che dorme al freddo in via Bologna non è diversa da una che dorme in via Roma. Con l’aiuto di altre Istituzioni e associazioni – tra cui la Diocesi di Torino, Compagnia di San Paolo, Asl, Città della Salute e diverse altre – stiamo mettendo in campo tutti i mezzi possibili per affrontare questa emergenza, pur consapevoli che gli interventi devono essere a tutti i livelli, a partire dal Governo. In una mia recente intervista a LaStampa ho detto che non prevederemo mai un allontanamento forzoso di chi dorme in strada. Oggi, in questa intervista allo stesso quotidiano, l’Assessora Sonia Schellino ribadisce il concetto.  La ringrazio per questo prezioso contributo e vi invito a leggerlo fino in fondo. L’emergenza è umana. Non dimentichiamolo.

Chiara Appendino

Grimaldi (SEL)/Sinistra Italiana: poco importa chi, ma come salvare GTT e i suoi lavoratori

In  Commissione Trasporti ha avuto luogo l’audizione dei vertici GTT, a cui è seguita la relazione dell’Assessore Balocco sul nuovo piano industriale. Vi è stata conferma che le risorse stanziate dalla Regione Piemonte corrispondono a 65 milioni, più circa 13 per i mezzi su ferro e circa 45 per il rinnovo degli autobus. Il Governo si impegnerebbe a stanziare 75 milioni per investimenti, più altri 13 per mezzi su ferro e altri 45 per autobus. “Le ultime notizie sul fronte GTT sembrano finalmente positive” – dichiara il capogruppo di SEL Marco Grimaldi – “perché consentono di ammodernare, come sosteniamo da anni, tutto il parco mezzi con acquisti di circa 40 tram e 470 autobus, che permetteranno così di rinnovare una flotta ormai inadeguata. L’acquisto di nuove flotte di tram, in particolare, potrebbe andare a rafforzare le linee forti della città di Torino (ad esempio il 3, il 13, il 15 e magari il ritorno su rotaia del 18) e dotare la città di un parco mezzi più moderno ed ecologico. A oggi non sappiamo però se alla nostra visione corrisponda un nuovo piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) da parte della città di Torino. Scongiurata per l’ennesima volta l’ipotesi di dismissione e privatizzazione di GTT, pretendiamo dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, oltre alla messa in sicurezza dell’azienda e dei servizi, certezze per il futuro dei lavoratori e l’impegno ad attivare tutte le strade possibili per evitare esuberi e licenziamenti”.

Si presenta il “Popolo della Famiglia”

Domenica 28 gennaio, alle ore 10.00, a Torino, presso la sala di Via  Negarville 30/2A (zona Mirafiori) Mirko De Carli, coordinatore per l’Italia settentrionale dei circoli territoriali del Popolo della Famiglia, terrà una conferenza stampa di presentazione, ai cittadini ed alla stampa, dei candidati piemontesi del PdF alle prossime lezioni politiche del marzo 2018. Contestualmente verrà anche presentato il programma elettorale di questo nuovo soggetto politico (il PdF, appunto), fondato in seguito ai Family Day 2015 e 2016 da Mario Adinolfi, Gianfranco Amato e Nicola Di Matteo, programma che, in breve, prevede la difesa dei valori non negoziabili, quali il diritto universale a nascere; il primato della famiglia ad esercitare il suo ruolo insostituibile nell’educazione dei figli; il diritto di ogni bambino ad avere una mamma ed un papà; la difesa dei neonati che non possono essere oggetto di compravendita attraverso la pratica della maternità surrogata; e poi il reddito di maternità di 1000 euro mensili a quelle mamme che decideranno di dedicarsi alla cura dei figli, la riforma del quoziente familiare nella tassazione; e ancora l’opposizione alle DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), che prevedono la cessazione di nutrizione e idratazione per gli anziani che abbiano preventivamente richiesto la sospensione delle cure (anche se queste due pratiche non possono essere considerate come trattamenti medici né quindi essere sospendibili, come invece la legislazione vigente legittima: esiste già la terapia antalgica per accompagnare il malato terminale senza sofferenze inutili); il diritto delle persone a non emigrare, mediante accordi con i paesi di origine, e opposizione allo jus soli.

***

 

COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

 

SANITA’, RUFFINO (FI): IN PIEMONTE MALATI CRONICI ABBANDONATI DALLA REGIONE

Confidavo che l’interrogazione presentata in Aula vedesse una forte presa di posizione della Giunta regionale verso quelle case di cura, convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, che impongono il pagamento di una retta ai pazienti anziani  non autosufficienti affetti da malattie croniche i quali rifiutino le dimissioni. L’assessore alla Sanità non solo non é entrato nel merito del problema, prendendo una posizione politica, ma ha preferito rimandare al Consiglio l’onere di approvare un Piano della Cronicità che se tutto va bene verrà approvato nel 2019, senza dare risposte ai tanti casi di persone in difficoltà che si trovano a dover pagare un conto salato senza praticamente aver sottoscritto alcun contratto“. Ad affermarlo la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino che ha discusso un question time in merito. Conclude Ruffino: “La Giunta Regionale avrebbe già dovuto maturare una posizione in merito a novembre dello scorso anno quando le mie sollecitazioni in merito, avevano portato l’assessore a domandare un quesito legislativo per appurare la possibilità di riconoscere un compenso pari alle spese alberghiere alle case di cura che ricoverano un soggetto che fa opposizione alle dimissioni. Ad oggi nulla é stato fatto e peraltro, ancora una volta, il centrosinistra sull’argomento prende tempo non dicendo quali sono i principi che intende adottare per garantire il diritto alla salute di questi pazienti. Perché se é vero che sono stati avviati dei seminari, dall’altra parte se non vengono fissati dei paletti é palese che la Giunta intende procrastinare la stesura del Piano Criticità, che prevede una spesa per l’Ente, non solo a dopo le elezioni politiche ma anche alla prossima tornata amministrativa regionale. Una soluzione grave perché di fatto abbandona i malati cronici a loro stessi, addossando anche a soggetti estremamente deboli sia dal punto di vista sociale sia da quello economico, addossando a loro le spese di cura e assistenza“.

***

COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

Centro sinistra, prima o poi riparte…

Che il centro sinistra, prima o poi, ritorni al centro del dibattito politico e’ una constatazione abbastanza scontata. Le lacerazioni che lo hanno accompagnato in questi ultimi tempi non possono durare a lungo. Le stesse incomprensioni personali che hanno generato divisioni, rotture tra i vari leader e inevitabilmente anche fratture politiche e di prospettiva, sono destinate – oggettivamente – a rientrare. Se non altro per un motivo numerico e puramente quantitativo: se le forze riconducibili al centro sinistra non si uniscono nello stesso progetto politico e’ semplicemente matematico che le forze di centro destra, o populiste che siano, sono destinate a vincere. Elettoralmente e politicamente. Ora, se fino a qualche tempo fa la logica del “pallottoliere” era l’elemento unificante e unitivo di tutto il centro sinistra, dopo la rottura politica all’interno del Partito democratico e la conseguente nascita di Liberi e Uguali, saranno solo e soltanto le scelte politiche a decidere la bontà di ricostruire una alleanza/coalizione di centro sinistra. Certo, sulla carta c’è un accordo quasi naturale e scontato. Tutti parlano, pressappoco, di un centro sinistra di governo, riformista, inclusivo e plurale. Nessuno sostiene, anche nel Pd, che le politiche del centro sinistra possono essere fatte di comune accordo con Forza Italia. O, peggio ancora, che alcune scelte politiche decisive fatte in questi ultimi anni dal Pd sono state condivise e avallate anche dal centro destra. Al punto che lo stesso Alfano, quando era ancora il leader di una formazione che si chiamava “Nuovo centro destra” sosteneva tranquillamente in una celebre trasmissione a “Porta a Porta” che il governo di cui faceva parte parte aveva portato a termine provvedimenti che da tempo sosteneva e caldeggiava il centro destra a trazione berlusconiana. Ecco perché’ siamo arrivati, forse, ad una situazione dove è stato francamente difficile, nonché imbarazzante, riconoscersi allegramente e tranquillamente tutti nella medesima coalizione. Ma per centrare l’obiettivo, cioè quello di una ritrovata unità di questa coalizione – che nel passato ha comunque svolto un ruolo politico decisivo per rafforzare e e consolidare la cultura riformista del nostro paese – la politica dovrà ritornare ad avere un ruolo decisivo e strategico. Uomini soli al comando, cancellare la distinzione tra sinistra e destra, personalizzazione eccessiva, confusione con le politiche di centro destra, pregiudiziali personali e via discorrendo dovranno cedere il passo ad una ricostruzione del “pensiero” politico e culturale riformista nel nostro paese. Sarà quella la prova della verità per verificare, concretamente e idealmente, se ci saranno ancora le famose condizioni politiche per dar vita ad una coalizione realmente alternativa al centro destra e alla destra e a tutte le varie pulsioni populiste e demagogiche che continuano a scorrazzare in Italia. Io credo che ci siano le possibilità per riprendere il cammino. Le pregiudiziali personali inesorabilmente sono destinate a sciogliersi come neve al sole nel momento in cui la politica ritorna ad avere il sopravvento. E questo anche perché in una prospettiva politica e di governo di centro sinistra si riconoscono pezzi di società, forze intellettuali, movimenti e forze sociali che prima o poi invocheranno, anch’esse, il ritorno ad una normalità nel quadro politico. Appunto, il ritorno alla normalità. E cioè, un centro sinistra che si contrappone al centro destra. Sempre. Un processo che però potrà ripartire tranquillamente, piaccia o non piaccia, solo dopo il voto del prossimo 4 marzo.

Giorgio Merlo

“Liberi e Uguali” alle prese con la sindrome di Pietro Nenni?

12, 30, é l’ ora dei big nazionali  molto attesi. Comincia l’onorevole  Nicola Fratoianni :”Ho avuto l’idea di Liberi ed Uguali per combattete le ingiustizie”…poi, correggendosi, “abbiamo”. Se ne impara sempre una. Pensavo che fosse un cartello elettorale per essere sicuri di superare lo sbarramento, ma mi sbagliavo. E’ un progetto politico molto, ma molto più ambizioso: combattete lo strapotere delle multinazionali della finanza. Ambiziosi sicuramente.  Era dalle 10 che si alternavano interventi. Grimaldi, e poi Lui il Giorgio Airaudo come al solito brillante. L’avevo lasciato  dopo il 2.9%  di Torino Comune. Si aspettava il 10 , almeno …i sondaggi dicevano questo. Alcuni interventi l’hanno tirata per le lunghe, forse perché i leader nazionali erano in ritardo. Ed anche l’attesa ha i suoi lati positivi. Tante domande a vecchie conoscenze. Faranno il quorum? Speriamo! I sindacalisti: abbiamo detto chiaramente di ” scordarsi il voto operaio”. Ma i grillini ci sono nel sindacato. Nei dirigenti no, nella base degli iscritti sì. Come mai? Sono arrabbiati. Abbiamo paura, sarà forte l’astensione. E poi di arrabbiati non ci sono solo gli operai. I fondatori di Articolo uno masticano amaro. Contrariati dal colpaccio fatto da Airaudo: Pietro Grasso ha aperto la campagna elettorale a Torino in una iniziativa di Sinistra Italiana. Sara lui il capolista in città. Il dado è tratto.Con la paterna benevolenza di Diego Novelli suo vate. Mesi fa le assemblee di preparazione delle liste elettorali erano con altri. Movimenti di base, alternativi di vario genere e poi gli inossidabili rifondaroli sempre vigili nella correttezza della fede ideologica.  Poi la rottura. La sinistra che ha accusato i Rifonda di essere arroganti e i nostri novelli comunisti che hanno accusato Fratoianni e c. di farne solo una questione di posti utili per essere eletti. Sempre quorum permettendo. Si sa la sinistra é anche questo. Speriamo non sia solo questo. E i lavoratori Embraco presenti nel testimoniate il loro dramma. Non mollano. Qui il presidente della Camera alta dimostra d’essere a livello. Dice,  propone, sollecita…e rivendica il suo essere sempre stato di sinistra progressista, impegnato contro le disuguaglianze e l’ ingiustizia. La platea numerosa ed attenta annuisce. Pietro Nenni dopo il 48 e la Vittoria della Dc esordi amaramente con  piazze piene ed urne vuote. Questa platea attenta e numerosa dimostra con  attenzione e partecipazione di credere in questo progetto e lista elettorale e  che almeno per oggi Pietro Nenni avrebbe torto. Spero che non faccia la fine di Torino in Comune.
Patrizio Tosetto

Anche fuori dalla coalizione di centro destra ENERGIE PER L’ITALIA parteciperà autonomamente alle elezioni

“Energie per l’Italia, il movimento liberale fondato da Stefano Parisi, coerentemente con quanto da sempre affermato ha presentato venerdì scorso il proprio simbolo per le elezioni politiche di marzo”


“Saremo l’unica vera forza politica nuova nel panorama elettorale italiano -sottolinea il delegato regionale piemontese di Energie per l’Italia Marco Francia- Collocandoci nell’area di centro destra autonomamente manteniamo fede agli impegni presi in questi mesi con gli italiani che non si sentono più rappresentati e in questo momento hanno bisogno di un riferimento credibile ed affidabile. Presenteremo in tutti i collegi candidati di livello qualitativo eccelso che sappiano intercettare il grande malcontento dell’elettorato di centrodestra. Faremo eleggere dei parlamentari che saranno a disposizione di un governo di centrodestra che abbia vera natura liberale e che si impegni concretamente nelle riforme strutturali necessarie al nostro paese. Facciamo appello alla maggioranza degli italiani che in questi anni si sono allontanati dalla politica perché disamorati e delusi. Vogliamo dare loro una casa ed una forte rappresentanza. La nostra è una battaglia concreta che si fonda sui valori occidentali e sui principi tradizionali della nostra cultura. Vogliamo riformare strutturalmente lo stato e creare una nuova classe dirigente partendo anche dai giovani che sia in grado di riportare il nostro paese al ruolo che gli compete”.

***

COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it