POLITICA- Pagina 534

Metro linea 2 in Sala Rossa

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

L’assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, ha risposto questo pomeriggio, in Consiglio Comunale, ad un’interpellanza generale, relativa alla linea 2 di metropolitana, che vedeva come primo firmatario il capogruppo del Partito Democratico Stefano Lo Russo.

L’assessora ha ripercorso le tappe relative all’iter relativo alla progettazione e al finanziamento dell’infrastruttura, a partire dalla stipula del contratto con le società incaricate della progettazione, nel 2017, all’avvio dell’attività, nel 2018, con l’attività preliminare e la progettazione relativa alla tratta centrale e allo studio di fattibilità dei prolungamenti nord est e sud ovest, la cui relazione di sintesi è stata approvata nel novembre 2018.

“Il 31 ottobre scorso, ha spiegato Lapietra, i progettisti hanno provveduto a consegnare gli elaborati progettuali in versione definitiva dell’intero tracciato ed in questi giorni sono in fase di conclusione le attività di verifica del progetto che assumerà a breve la sua veste definitiva e validata”.

Il livello di progettazione che a breve sarà acquisito sarà un progetto di fattibilità tecnico economica, ha spiegato, che metteremo a bando chiedendo indietro il progetto definitivo”.

La nuova finanziaria, ha aggiunto, ha posto la sua attenzione su Torino dedicando risorse e si potrà così procedere ad indizione di una conferenza di servizi all’inizio del 2020 per l’approvazione del progetto e per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale”.

A questo si aggiunge la possibilità di ottenere fondi grazie al decreto del Ministero dei Trasporti destinato al finanziamento dei sistemi di trasporto rapido di massa (la scadenza dell’affidamento delle risorse sarà tra gennaio e febbraio) “che non vogliamo perdere”, ha sottolineato Lapietra. “Per questodovremo valutare quale dei 5 lotti funzionali, ciascuno dei quali contente un’area di deposito, collocata o in San Mauro o in Anselmetti (Porta Nuova – Rebaudengo – San Mauro, Rebaudengo – Porta Nuova – Anselmetti, Porta Nuova – Anselmetti, Porta Nuova – Anselmetti – Orbassano, Anselmetti – Orbassano) si potrà finanziare con un project financing e con la finanziaria e valutare quale estensione progettuale mettere in un accordo quadro per estendere il progetto ad un’altra parte della città”.

Una volta svolta la conferenza dei servizi, ha concluso, si potrà procedere con il bando di gara ad oggetto progettazione e realizzazione con indicazione della strada scelta per la gestione della linea 2 sulla base del progetto di fattibilità tecnico economica. Per questo è già stata concretizzata una collaborazione con Cassa Depositi e PrestitiLa gara avrà durata di circa un anno”.

IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

Stefano Lo Russo (PD) Abbiamo avviato nel 2015 la procedura per la progettazione della liea 2, poi abbiamo assistito nella prima parte di questo mandato a uno stucchevole balletto tra sindaca, vicesindaco e assessore, rischiando di perdere i fondi Del Rio. Solo nel 2017 la giunta ha affidato l’incarico di progettazione, consegnato a novembre 2018. Ci ha stupito l’affermazione della sindaca sugli 840 milioni ottenuti dal governo, visto che la Giunta non ha ancora approvato alcun progetto preliminare, possibile che in questa situazione ci sia uno stanziamento così circostanziato? Se c’è un progetto, non mi risulta che al ministero orti lo abbiano visto. La nostra delibera del 2015 aveva un punto cruciale, sulla gestione della linea 2, lasciando il campo libero alle possibili opzioni, il contributo pubblico a fondo perduto o il meccanismo della concessione di costruzione e gestione. Il M5S parla di nazionalizzare le autostrade ma in Sala Rossa sposa la tesi della concessione a un operatore privato che integra con proprie risorse i fondi pubblici per realizzare l’opera e ottiene poi una remunerazione dalla gestione. Che fine farà GTT, quale sarà il livello di sovranità politica del Comune, ad esempio sulle tariffe? La realizzazione di una metropolitana ha due voci di costo fondamentali, le opere di ingegneria civile e il materiale rotabile, il costo del quale può variare molto a seconda della tecnologia scelta: e non è chiaro l’orientamento a questo proposito. Ci vuole un progetto che indichi scelte e costi. Abbiamo capito che di fatto volete privatizzare la linea 2 ma non ancora si capisce, tra i vari lotti, quali scelte verranno fatte sul punto di inizio dei lavori. La nostra scelta di iniziare dalla periferia Nord rispondeva a un’idea di politica urbanistica per riqualificare la zona, quando capimmo che volevate partire da Mirafiori chiedemmo di individuare comunque un’area di cantiere adatta a Nord. Ribadiamo che la costruzione della metro 2 deve partire da Nord e non da Sud, aspettiamo di capire quali siano le intenzioni e il modello organizzativo e gestionale scelti dalla Giunta. Vedremo come finirà la questione del coinvolgimento dei privati nella realizzazione dell’opera, ma è chiaro che non si può che coinvolgerli nel progetto (che oggi peraltro non esiste). E vedremo come si comporterà questa maggioranza quando  in Sala Rossa si voterà la deliberazione inerente l’opera

Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) Dalla relazione dell’assessore non appare una direzione definita, ci sono già stati ritardi dovuti alla mancanza di chiarezza politica nella maggioranza. Eppure c’è un’attenzione particolare alla metropolitana di Torino, da parte del governo. Il partenariato pubblico/privato non è una delega totale a quest’ultimo, la parte pubblica vigila su costi e qualità del servizio. La politica deve avere idee precise, quella su dove avviare i lavori deve rispondere ad una visione della città, non può essere ridotta a un fatto puramente tecnico. Dobbiamo convocare una riunione di commissione dove l’assessore esponga con chiarezza al Consiglio progetto e ipotesi di partenariato, ma temo che da parte della maggioranza non ci sarà la capacità di trovare soluzioni, come per la ZTL.

Roberto Malanca (M5S) L’idea di linea 2 del metrò propugnata dalla giunta precedente non si giustificava economicamente e comportava la modifica del territorio in zona Cimitero Monumentale, facendo in modo che fosse la metro a creare la domanda e far sorgere nuovi insediamenti. La nuova ipotesi parte dalla domanda esistente e dalle sue prospettive, pensando ad estenderne il tracciato verso Orbassano. I cinque lotti previsti sono funzionali alle risorse ed alle scelte politiche. Va precisato che il rientro economico, nel project financing, non è necessariamente derivato dalla gestione del servizio, può derivare anche da canoni. Uno studio preliminare e uno studio di fattibilità tecnica e economica sono sostanzialmente la stessa cosa. I tempi della procedura sono stati finora i più rapidi visti in Italia, approfondiremo in commissione a gennaio.

Damiano Carretto (M5S): Su questo tema si sta creando dell’allarmismo ingiustificato, una speculazione elettorale da parte di consiglieri come l’ex assessore Lo Russo che lasciano intendere che di questo progetto non se ne farà nulla. E’ chiaro che finanziare l’infrastruttura con il project financing significa l’ingresso dei privati nell’operazione, come auspicato dal Partito Democratico. Ma per quale motivo la realizzazione e la gestione dell’opera dovranno per forza essere unite?
Il punto è che il progetto sulla linea due della metropolitana da parte della passata Giunta era sbagliato: poco più di una sorta di tram.
Domenico Carretta (Pd): E un’opera da regalare alle future generazioni. Oggi si parla di oltre 800 milioni di finanziamenti in arrivo a Torino per la linea due della metropolitana. E proprio perché i torinesi sanno di non potersi fidare della sindaca, scriveremo una dichiarazione di intenti per sostenere, e non mandare a monte, il progetto.

Rio Sappone, vegetazione da giungla

La vegetazione presente nelle vicinanze del rio Sappone all’altezza del circolo Fioccardo Master Club di via Oristano 24, ha raggiunto dimensioni tali da creare una situazione di pericolo, per chi si trova a transitare da quelle parti. La consigliera Scanderebech (nella foto) ha segnalato la situazione tramite un’interpellanza, che è stata discussa oggi in Sala Rossa.

Dichiara la Consigliera Comunale Federica Scanderebech: “Per fortuna gli uffici del Comune erano a conoscenza della situazione, forse a seguito di un’interpellanza della Circoscrizione 8.” Continua Scanderebech: “Finalmente si è chiarito che la proprietà del tratto di sedime in questione è di proprietà del Demanio Pubblico dello Stato. Gli alberi pericolanti rappresentano un rischio per l’incolumità di chi frequenta la zona; prima che capitino feriti o problemi di ordine pubblico, sarebbe opportuno poter mandare un segnale forte da parte di questa Amministrazione per risolvere il problema, che ormai è diventata una necessità della zona e monitorarne l’effettivo superamento della problematica”. Conclude Scanderebech: “Con quale modalità l’Amministrazione potrà seguire l’evolversi della procedura d’intervento e della risoluzione del problema?” La consigliera, vista la risposta poco esauriente, ha richiesto un approfondimento nella Commissione competente.

Dispositivo seggiolini auto, un gran pasticcio

Di Roberto Placido

La capacità di un ministro e di conseguenza di un governo si misura in base ai provvedimenti che vengono presi. In questo caso parliamo di un provvedimento, la legge 117 del 1 ottobre de 2018 “ introduzione dell’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi”, sollecitato, invocato e atteso da molti anni. Ogni nuova tragedia, perché  tale è la morte di un bambino, si levavano le richieste, le suppliche e le speranze dei genitori e dei cittadini in genere. Così tra un rinvio per il rinnovo del Parlamento e qualche, colpevole,  distrazione di troppo siamo arrivati al provvedimento indicato nel titolo. Una legge di civiltà. Ma a questo punto arriviamo alla situazione incredibile nella quale centinaia di migliaia di famiglie italiane, con più di un milione di bambini, si sono trovate nel caos e nel marasma con, a causa della legge entrata in vigore all’improvviso lo scorso 7 novembre, negozi presi d’assalto ed i pochi seggiolini a norma , lievitati di prezzo, esauriti in un baleno. Per non parlare delle polizie municipali indecise sul da farsi. Sì perché nella legge oltre alle indicazioni su età, caratteristiche e dettagli sui seggiolini,  sono indicate anche le sanzioni, da 80 a 323 euro di sanzione, cinque punti sulla patente fino alla sospensione della stessa da  quindici giorni a due mesi. Ultima “ chicca” l’erogazione dei 30 euro per l’acquisto non si sa ancora come avverrà e quindi,  si consiglia di conservare lo scontrino!  In un paese normale ci si aspetta che un ministro ed i dirigenti del suo dicastero incontrino le aziende interessate per concordare costi, da ridurre in considerazione dell’obbligo degli apparati, caratteristiche e completa disponibilità nei punti vendita. Ed invece no, dopo il solito annuncio  dell’entrata in vigore, subito smentita dalla necessità di attendere il via libera europeo, e la successiva dichiarazione del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli del definitivo via libera,  il silenzio fino all’improvvisa entrata in vigore descritto prima. L’esperienza in un negozio specializzato, personale,  di domenica 10 novembre è stata esauriente, appena abbozzata la fatidica domanda sui dispositivi… sono finiti, se vuole lasciare un acconto,  con arrivo previsto a  fine gennaio del 2020. La riflessione, oltre all’incapacità conclamata di un ministro, distintasi finora per la straordinaria “comprensione” verso le ricche concessionarie autostradali, riguarda il governo e la previsione, infausta, sulla sua durata. Se un provvedimento di civiltà atteso e condiviso da tutti viene gestito così nel caos e nell’improvvisazione, non può che andare a casa in un lasso di tempo abbastanza breve e quindi di alcuni mesi.

Napoli (FI): legge elettorale e alleanze innaturali

Riceviamo e pubblichiamo

Non credo che in poche settimane l’attuale maggioranza di governo sarà in grado di varare una nuova legge elettorale. Credo, però, che se l’orientamento prevalente sarà il ritorno al proporzionale, sia pure con adeguate soglie di sbarramento, ne guadagnerà la chiarezza politica. Mettere fine ad alleanze politicamente innaturali, tanto a destra quanto a sinistra, significherebbe restituire agli elettori un quadro di maggiore chiarezza e tagliare la strada a ogni trasformismo.

     Vero è che il sistema maggioritario costringe alla semplificazione del quadro politico, ma dice il falso chi volesse ancora sostenere che ne guadagnerebbe la stabilità dell’esecutivo. La storia del maggioritario italiano, dal ‘93 a oggi, è costellata di governi caduti e di legislature o interrotte o portate a termine con difficoltà. Consentire ai partiti di recuperare la propria identità senza dover indossare una maschera sovranista o populista significa restituire agli elettori la responsabilità della loro scelta: scegliere da chi farsi governare e non solo votare “contro” chi non farsi governare.

On. Osvaldo Napoli, Forza Italia

Il testamento di Lenin. Falsificato da Stalin

L’editore della rivista ‘Prospettiva Marxista’, Marcello Ingrao, ha presentato alla libreria Labirinto di via Benvenuto Sangiorgio a Casale Monferrato il libro ‘Il Testamento di Lenin: falsificato e proibito – Dagli archivi segreti dell’ex Unione Sovietica’, con ricche appendici documentarie ed un saggio introduttivo di Paolo Casciola. L’autore è lo storico russo Jurij Buranov che, all’inizio degli anni Novanta, si è occupato di questo argomento. Spiega Ingrao: “Questo libro rivela come il testamento di Lenin, gli ultimi scritti siano stati manipolati e falsificati in quella fase del processo di repressione che è stato il regime stalinista. Dagli archivi emerge chiaramente la volontà di negare il giudizio che Lenin stava dando sugli sviluppi di quella che sarebbe diventata di lì a poco l’Unione Sovietica e quello fortemente negativo che aveva su Stalin”. Prospettiva Marxista ha pubblicato in precedenza un altro interessante saggio storico, che affronta un tema di nicchia, ovvero ‘Il Soviet dei disoccupati di San Pietroburgo’, ovvero come i bolscevichi organizzarono i senza-lavoro tra il 1906 ed il 1908 nel periodo immediatamente successivo alla prima rivoluzione del 1905.

I testi sono reperibili o presso il Labirinto o inviando scrivendo a redazione@prospettivamarxista.org

 

Regione, assestamento bilancio: più di 700 emendamenti

Sono 713 gli emendamenti finora presentati in prima Commissione sull’Assestamento di bilancio: la quasi totalità arriva dall’opposizione. Si è avviato nei giorni scorsi l’esame degli articoli del provvedimento con la presidenza di Carlo Riva Vercellotti e la presenza dell’assessore al bilancio Andrea Tronzano.

Maggioranza e opposizione si sono confrontati sulle rispettive proposte. Sono stati approvati finora 13 articoli.

Tra gli emendamenti approvati, l’unanimità è andata a uno presentato da Forza Italia, primo firmatario Paolo Ruzzola, che iscrive tra le spese obbligatorie quelle destinate alla protezione civile. Approvato anche a maggioranza l’emendamento della Giunta che affida 150 milioni a Finpiemonte per l’estinzione di uno dei derivati acceso dalla Regione, nel momento più conveniente e comunque entro il 2022.

Un altro emendamento della Giunta approvato è quello che destina un milione di euro per consulenze ad aziende in difficoltà, in modo da evitarne il tracollo.

Tra gli emendamenti respinti, invece, uno presentato dal gruppo Pd, primo firmatario Domenico Ravetti, che chiedeva di incrementare di 4 milioni le risorse destinate al turismo sulla neve e di 800 mila euro la quota regionale per il rimborso dei danni prodotti dagli animali selvatici. “Le risorse sono disponibili nell’avanzo di bilancio, che altrimenti rischia di non essere totalmente utilizzato”, hanno sostenuto gli esponenti Pd. “È una proposta idealmente ragionevole, ma insostenibile sul piano contabile”, ha risposto Tronzano, motivando il no della giunta.

Nel dibattito sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi in Consiglio.

In precedenza sono state incardinati in Commissione una proposta di modifica dello Statuto e un disegno di legge, entrambi volti alla semplificazione legislativa. A presentarli brevemente in Commissione è stato l’assessore competente Roberto Rosso. Sono state decise le consultazioni pubbliche per entrambi i provvedimenti.

Espletate anche le prime determinazioni su una proposta di legge di Daniele Valle (Pd) sull’accessibilità delle camere mortuarie. Anche su questo provvedimento sono state decise le consultazioni pubbliche.

 

priconosciuto

ctagliani

Carroccio “all’assalto” a Chieri

E’ una Lega d’assalto quella che si prepara per il prossimo consiglio comunale a Chieri. Il gruppo del Carroccio ha infatti depositato alcuni documenti tra interrogazioni e mozioni. Il capogruppo Luigi Furgiuele ed il consigliere Emma Fasano interrogano l’amministrazione su posteggi e sicurezza in via Parini, in seguito alle segnalazioni di diversi residenti a 4 anni dai lavori eseguiti nel 2016, a causa dei parcheggi ‘selvaggi’ e della presenza in zona di soggetti definiti ‘non propriamente raccomandabili’. Di qui la richiesta di valutare un intervento di video sorveglianza. Richiesta di controlli da parte della polizia municipale è anche al centro di un’interrogazione relativa all’ex scuola Angelo Mosso dove, a quanto riferirebbero i residenti, soggetti non identificati scavalcano le recinzioni e bivaccano all’interno della struttura. In una mozione si impegna, invece, il sindaco e la giunta municipale affinché si valutino di presupposti o la volontà di adoperarsi con urgenza per risolvere le problematiche del liceo Monti, dove per infiltrazioni, risultano inagibili i servizi igienici ed una porzione di palestra. Ultimo documento è una mozione avente ad oggetto il ‘Traforo del Pino’. Qui si parte dal presupposto del fatto che attualmente sono in corso lavori nel centro di Pino Torinese, in centro paese, e in quel tratto di strada la circolazione risulta rallentata. Di qui la richiesta all’amministrazione di adoperarsi, attraverso un dialogo con la Città Metropolitana di Torino, il Comune di Pino Torinese ed il Comune di Torino affinché si renda agevole lo spostamento dei chieresi che, quotidianamente, usufruiscono di questo tratto di strada.

Massimo Iaretti

 

I banchetti delle idee. FI Giovani raccoglie le proposte dei cittadini

I giovani di Forza Italia lanciano a Torino “I banchetti delle idee”. È partita questa mattina l’iniziativa del movimento giovanile di Forza Italia che vedrà, nei prossimi mesi, i giovani raccogliere in ogni circoscrizione idee e segnalazioni dei cittadini.

“Per ogni Circoscrizione il movimento giovanile ha individuato un referente, che insieme ai nostri consiglieri di circoscrizione, raccoglierà idee e proposte dei cittadini. Dopo anni di amministrazioni di sinistra e il disastro di quest’ultima Giunta Appendino la nostra Torino ha un grande bisogno di idee e persone che si impegnino quotidianamente per il suo rilancio. Una settimana fa eravamo, con un presidio, sotto la Prefettura di Torino per chiedere al Sindaco di escludere gli abusivi e i centri sociali dal futuro della Cavallerizza. Oggi siamo in piazza per ascoltare i cittadini. La prossima settimana saremo al Parco del Valentino per denunciare il degrado e l’abbandono di questa amministrazione. Torino merita molto di piú e noi siamo in campo per questo” così commenta, a margine dell’iniziativa, il Coordinatore dei giovani di FI Tommaso Varaldo.

Aggiunge, a supporto dell’iniziativa, il Coordinatore Regionale On. Paolo Zangrillo “La vera essenza dell’impegno politico sta nella volontà di dare un contributo alla comunità.Sapere che il nostro movimento giovanile impegna il weekend nell’ascolto dei cittadini, è segno di grande maturità e di buon auspicio per orientare in maniera consapevole le battaglie del nostro partito”

Conclude Emanuele Cicconi, vice coordinatore dei giovani di FI a Torino “Lavorare tra la gente, per la gente: partiamo da questo per costruire una realtà solida e radicata sul territorio. I nostri coordinatori: Gregorio Torchia (1), Federico Chiassa (4),Edoardo Faro (8),Giulia Zaccaro (7),Francesco Caria(7), Stefano Sicari(3)”

Liliana Segre, a Chieri cittadinanza onoraria

Riceviamo e pubblichiamo

I Consiglieri Comunali Tommaso Varaldo e Rachele Sacco: “Grazie al Sindaco per aver accolto la nostra proposta: Chieri conferirà la cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Liliana Segre, instancabile e preziosa testimone di una delle barbarie più tragiche della storia”

“Abbiamo presentato una mozione che impegna il Sindaco di Chieri sia a conferire alla Senatrice a vita Liliana Segre la cittadinanza onoraria del Comune di Chieri sia a organizzare un momento di incontro con la Senatrice e i giovani, per ascoltare la Sua preziosa testimonianza oltre che per condurla a visitare ciò che rimane dell’antico ghetto ebraico della Città. Apprendiamo con gioia la dichiarazione del Sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, che accoglie con favore la nostra iniziativa attivandosi da subito con la procedura per il conferimento. Il nostro invito al Sindaco, attraverso una mozione, è quello di compiere un gesto di grande valore simbolico che non deve in alcun modo subire strumentalizzazione politica. Per le Istituzioni, ad ogni livello, è doveroso porre in essere ogni azione volta alla sensibilizzazione della memoria dell’Olocausto, in particolare tra i più giovani. La Senatrice a vita Liliana Segre rappresenta per tutta Italia un’instancabile e preziosa testimonianza di una delle barbarie più tragiche della storia: l’Olocausto. Instancabile per il Suo alto impegno civile di testimonianza e di difesa di valori di Libertà e Democrazia. Preziosa perché è una delle più autorevoli voci della Memoria italiana. Siamo certi che la Città di Chieri accoglierà con gioia e onore la Senatrice Liliana Segre come cittadina onoraria”

Lo dichiarano in una nota stampa congiunta i Consiglieri Comunali di Chieri Tommaso Varaldo e Rachele Saccco

L’associazione Aglietta alla Trans Freedom March

Riceviamo e pubblichiamo
Trans Freedom March/Torino/Manzi e Camoletto (Radicali Italiani):
saremo come sempre al fianco della comunità LGBT. Italia detiene
maglia nera nel’Unione Europea per numero di omicidi dettati da
transfobia.
Riteniamo sbagliata proibizione bandiere che non siano della comunità
trans, non-binary e intersex.
Domenica 17 novembre, alle ore 16:00, partirà da Piazza Vittorio
Veneto (per concludersi in Piazza Castello), la Trans Freedom March
2019, per commemorare le vittime di transfobia del 2019 e per
celebrare le identità trans nelle loro più variegate sfaccettature.
In occasione del cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall (28
giugno 1969, simbolicamente il momento di nascita del movimento di
liberazione LGBT moderno in tutto il mondo), la Marcia di domenica
sarà dedicata alla memoria delle attiviste Marsha P. Johnson e Sylvia
Rivera.
Alla Trans Freedom March saranno presenti anche Virginia Camoletto
(Giunta Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Silvja Manzi
(Direzione Radicali Italiani), che hanno dichiarato:
L’impegno radicale è sempre stato quello di combattere per i diritti
civili. Radicali Italiani e Associazione radicale Adelaide Aglietta
ribadiscono il loro sostegno e la loro partecipazione alla Trans
Freedom March, rinnovando la tradizione di lotte insieme alla comunità
LGBT. A maggior ragione in un anno (ottobre 2018<settembre 2019) in
cui sono state uccise 330 persone (ma il dato è sicuramente
sottostimato) in tutto il mondo, vittime di transfobia. L’Italia è il
Paese dell’Unione Europea con il più alto numero di omicidi
transfobici (39 dal 2008 ad oggi).
Proprio in nome della sincerità che deve esserci sempre fra compagni e
compagne di lotta, riteniamo che la richiesta degli organizzatori
della Marcia di non portare bandiere se non quelle delle comunità
trans, non-binary e intersex, anche se motivata dal fine di evitare la
strumentalizzazione della causa, non sia utile alla comunità LGBT. Le
persone hanno diritto di capire chi marcia al loro fianco e chi lotta
con loro, anche semplicemente per non sentirsi sol*.