LIFESTYLE- Pagina 5

Le stelle in un calice: champagne tra storia e attualità

Una tappa speciale sulla Route Touristique du Champagne: lo Champagne della Maison Stéphane Coquillette di Chouilly

Lo champagne non è soltanto un vino: è diventato simbolo, universalmente riconosciuto di festa, eleganza e prestigio. I racconti e le leggende sull’inventore dello champagne, Dom Pierre Pérignon, sono molti, ma non tutti sono basati su un fondamento di realtà. Pierre Pérignon nacque nel 1638 nella regione di Champagne, nel nord della Francia. All’età di 19 anni, scelse di entrare in un monastero e diventare monaco benedettino. Nel 1668 arrivò al monastero Hautvillieres. A quel tempo, i monaci erano tra i maggiori proprietari terrieri e produttori del vino dell’epoca. Dom Pierre Pérignon fu maestro di cantina ad Hautvillieres fino alla sua morte nel 1715 e divenne particolarmente famoso per i suoi numerosi esperimenti sia in vigna che in cantina. Dom Pierre Pérignon si distinse per un approccio completamente nuovo sia alla vigna che alla produzione in cantina. In vigna esplorò le diverse tipologie di uve e il concetto di “terroir“. Oggi sappiamo infatti che ogni vigneto, con il suo terroir, dà un carattere distintivo al vino finale. Inoltre, si racconta che la scelta non casuale dell’uva debba essere attribuita proprio a Dom Pierre Pérignon. All’epoca, la Francia settentrionale era molto fredda e il monaco benedettino scelse di lavorare con il Pinot Nero su larga scala, vitigno molto più adatto sia al clima dell’epoca. Un altro aspetto al quale Dom Pierre Pérignon prestò particolare attenzione fu la miscelazione del vino stesso. Anche durante la vendemmia, pensò che valesse la pena mescolare le singole uve per raggiungere la complessità desiderata. L’attuale Champagne Dom Pérignon utilizza ancora uve raccolte nei vigneti del monastero di Hautvilliers, per onorare le origini dell’uomo e del vino. Dom Pierre Pérignon morì nel 1715 e fu sepolto nel coro del monastero di Hautvilliers. Sulla sua lapide è scritto Summa Cum Laude (“con la più alta onorificenza”) alla quale il monaco ha aspirato in tutte le fasi della sua vita. Questo è anche il motto dei monaci benedettini. Dom Pierre Pérignon fece molte operazioni rivoluzionarie che sono ancora oggi utilizzate per realizzare i migliori vini frizzanti al mondo. La sua leggenda e il suo nome restano ancora oggi immortali. Il processo di produzione dello champagne si è, tuttavia, evoluto nel tempo grazie a diversi contributi, fino a diventare il celebre méthode champenoise, oggi imitato in tutto il mondo. La denominazione AOC Champagne è rigidamente regolata: solo vini prodotti in questa zona possono portare il nome “Champagne”. I vitigni principali sono Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay, assemblati in proporzioni diverse per creare cuvée dalle sfumature. Il segreto sta nel terroir: il clima fresco, il sottosuolo gessoso e l’orografia delle colline favoriscono acidità e mineralità, elementi essenziali per la corretta realizzazione delle bollicine. La regione Champagne è una terra ricca di borghi medievali, cattedrali gotiche e villaggi pittoreschi come Reims, Épernay e Troyes. Reims, in particolare, è celebre per la sua cattedrale, dove venivano incoronati i re di Francia, e per le grandi maison che custodiscono chilometri di cantine sotterranee. Nel 2015, i paesaggi viticoli della Champagne – colline, case e cantine – sono stati riconosciuti Patrimonio Mondiale UNESCO come “paesaggio culturale”. La Route Touristique du Champagne permettono di scoprire cantine storiche e piccoli produttori, unendo cultura, gastronomia e paesaggi suggestivi. Visitare la regione Champagne significa immergersi in un mondo dove arte, storia e gusto si fondono in un’esperienza indimenticabile.

Una visita speciale: Champagne Stéphane Coquillette

Tra le tappe imperdibili, spicca la cantina Champagne Stéphane Coquillette, situata a Chouilly, villaggio classificato Grand Cru nella Côte des Blancs. Stéphane rappresenta la quarta generazione di una famiglia di vignaioli: i nonni Pierre e Hélène fondarono la maison Saint-Chamant nel 1930, il padre Christian la portò avanti dal 1950, e oggi Stéphane conduce il proprio domaine con 6 ettari di vigne. Le uve provengono da cru prestigiosi: Chouilly e Cuis per lo Chardonnay, Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ per il Pinot Noir. I vigneti, piantati su suolo calcareo e gessoso, sono coltivati con metodi rispettosi dell’ambiente: niente erbicidi, lavorazioni manuali, potature e legature fatte a mano per preservare la salute delle viti. La cantina, rinnovata nel 2001, ospita quattro presse e più di dieci parcelle che contribuiscono alle cuvée. Tra le etichette più rappresentative:

  • Carte d’Or 1er Cru (Pinot Noir e Chardonnay), fresco e minerale.
  • Cuvée Diane Blanc de Blancs (100% Chardonnay da vecchie vigne), elegante e complesso.
  • Cuvée Les Clés Blanc de Noirs (100% Pinot Noir Grand Cru da Aÿ), intenso e fruttato.
  • Cuvée Marie-Aimer Rosé (Pinot Noir Rosé de Saignée), con note di ciliegia e fragola.
  • Cuvée By Louis Vintage 2010 Brut Zero (Pinot Noir senza dosaggio), raffinato e trasparente, con grande potenziale di invecchiamento.

La filosofia di Stéphane è chiara: evitare l’uso di vini di riserva per mantenere la purezza del millesimo. Ogni cuvée nasce da un singolo anno di vendemmia, esprimendo al meglio il carattere del terroir. La visita alla cantina Coquillette dimostra come la tradizione dello Champagne non sia solo patrimonio delle grandi maison, ma sia custodita anche nelle mani di vignaioli indipendenti che custodiscono il sapere di generazioni. In Champagne, la storia di Dom Pérignon e delle abbazie medievali si intreccia con l’innovazione di produttori come Stéphane Coquillette, offrendo al viaggiatore un’esperienza che unisce cultura, paesaggio e il piacere di un calice di stelle, oltre a quella di un’accoglienza calorosa e di un’esperienza unica.

Barbara Castellaro

Per info: Champagne Stéphane Coquillette
15 rue des écoles 51530 Chouilly
Email : champagne.coquillette@orange.fr

www.champagne-coquillette.fr

“Torino Trolley Festival”, una grande parata di bus e tram storici 

Una grande parata di tram e autobus storici lungo le vie del centro città rappresenterà l’evento principale del “Torino Trolley Festival”, domenica 7 dicembre prossimo. Alle 12 partirà da piazza Statuto la sfilata di tutti i veicoli disponibili della flotta storica, tram e autobus, integrati da esemplari di tram moderni e speciali per un totale di 25 mezzi. Il percorso si snoderà da piazza Statuto, lungo l’anello di binari della piazza, per corso San Martino, piazza XVIII Dicembre, via Po fino a piazza Vittorio Veneto. La manifestazione, organizzata con GTT, avrà il suo fulcro in piazza Castello, dove tra le 9.30 e le 19 sarà operativo al fianco del monumento del Duca d’Aosta il gazebo ATTS, che fornirà informazioni al pubblico. Fra le 10 e le 12 e le 14.30 e le 18.30 i tram storici saranno a disposizione del pubblico per un percorso speciale tra salite e discese per piazza Castello. Sarà in funzione anche la linea storica 7, con capolinea sempre in piazza Castello. Sarà a disposizione dei cittadini anche l’autobus storico a due piani di Italia ’61, con capolinea sulla carreggiata stradale in corrispondenza del gazebo. A bordo dei tram saranno presenti i rievocatori dell’associazione “Le vie del tempo”, che vestiranno abiti d’epoca. Inoltre, in occasione del ventesimo anniversario dalla fondazione, la ATTS organizzerà il convegno “Tram del passato, visioni per il futuro”, in programma venerdì 5 dicembre presso la stazione Sassi della tramvia Sassi-Superga, e sabato 6 dicembre presso l’hotel NH Collection di piazza Carlina. Lo scopo di queste iniziative è quello di valorizzare il mezzo tramviario come patrimonio storico e culturale dei cittadini, promuovendo l’immagine della città di Torino come punto di riferimento mondiale in questo campo. Il convegno internazionale richiamerà a Torino molti esponenti di musei tramviari, associazioni ed Enti di gestione dei servizi tramviari storici. Sono previsti oltre 15 interventi da parte di esperti provenienti da svariati Paesi e da 4 Continenti, che porteranno le loro testimonianze su importanti iniziative già realizzate o in progetto con riferimento a 4 aree tematiche: il ruolo dei tram storici nel settore turistico e culturale, la comunicazione e la promozione, il volontariato e il ricambio generazionale, il modellismo come valorizzazione dei tram storici. L’incontro metterà a confronto le migliori pratiche a livello mondiale, affinché ognuno possa trarne spunto per migliorare le proprie.

Mara Martellotta

Casa, luogo dell’anima

Torino Magazine e l’interior designer Paola Nicolucci propongono un incontro dedicato alla casa come luogo dell’anima, con il contributo d’immagini di uno dei più grandi fotografi d’interno italiani Adriano Bacchella.

• Venerdì 5 dicembre ore 17.00, presso il Circolo dei Lettori.
• Con la partecipazione del fotografo Adriano Bacchella e la moderazione di Andrea Cenni.

Al termine dell’evento sarà possibile acquistare il libro di Paola Nicolucci. L’incasso sarà interamente devoluto al progetto Spazio Neutro di Casa Benefica.

Conferme via mail: eventi@torinomagazine.it

Apre il Metzger Christmas Temporary

 

Fino al 24 dicembre il gusto delle feste ha un nuovo indirizzo a Torino

 

 

Il Natale, quest’anno, sa di malto, luppolo e autentica tradizione sabauda.

Birra Metzger – lo storico marchio nato nel 1848 e recentemente rilanciato dall’imprenditore torinese Marco Bianco – apre ufficialmente il Metzger Christmas Temporary, un chiosco interamente dedicato alle sue birre artigianali nel cuore della città, in Corso San Maurizio 24/C.

Da oggi e fino al 24 dicembre, con orario 11.30–19.30, torinesi e visitatori potranno scoprire e acquistare l’intera gamma Metzger nei formati da 33 cl e, per alcune referenze, anche da 75 cl.
Ogni giorno, dalle 16.30 alle 17.30, il chiosco offrirà una degustazione gratuita di una birra diversa: un invito a scoprire il nuovo corso della storica Metzger, oggi prodotta nel rinnovato birrificio di via Catania.

Protagonista assoluta del Christmas Temporary sarà la DoppelBock, la birra natalizia Metzger: scura, intensa e corposa, presentata per la prima volta nel formato speciale da 75 cl, ideale da condividere durante le feste. Le sue note maltate, il caramello e un tostato che richiama il cappuccino la rendono una birra sorprendentemente morbida e facile da bere.
Per esaltarne l’abbinamento, il chiosco propone anche una selezione di panettoni artigianali, classico e al cioccolato, per un perfetto incontro tra tradizione dolciaria e cultura brassicola torinese.

Il Metzger Christmas Temporary vuole essere anche un primo passo verso il nuovo percorso del marchio, in vista degli appuntamenti del 2026 e delle iniziative culturali che animeranno il birrificio di via Catania: visite guidate, corsi, eventi e degustazioni. Per tutto dicembre, il chiosco di Corso San Maurizio diventa così un punto di incontro e scoperta, dove riscoprire un’eccellenza storica della città, perfetta da portare in tavola o da regalare a Natale.

E da oggi c’è un’altra novità: è online il nuovo shop Metzger, dove acquistare comodamente tutte le birre del marchio.
Shop online – Metzger 1848


METZGER CHRISTMAS TEMPORARY
Corso San Maurizio 24/C – Torino
Fino al 24 dicembre
Orario: 11.30 – 19.30
www.metzger1848.com

Chiara Vannini

Andare a vivere da soli: 5 consigli da custodire

Informazione promozionale

 

Il momento in cui si decide di andare a vivere da soli per la prima volta è un passaggio cruciale, quasi un rito di crescita personale. È un’esperienza che porta con sé entusiasmo, libertà, ma anche responsabilità nuove e spesso inattese. 

Dal trasloco alle prime bollette, fino alla gestione quotidiana della casa, ogni dettaglio diventa parte di un percorso di autonomia. In questo contesto, anche temi apparentemente tecnici come il cambio caldaie possono emergere come simbolo delle nuove responsabilità domestiche: occuparsi della manutenzione e delle scelte pratiche diventa parte integrante della vita indipendente.

Ma quali sono i consigli più preziosi da custodire per affrontare al meglio questa avventura?

Gestire il budget con intelligenza

La prima grande sfida è imparare a gestire le proprie finanze. Vivere da soli significa affrontare spese fisse come affitto, utenze e alimenti, oltre a quelle impreviste. Creare un bilancio mensile, magari con l’aiuto di un foglio di calcolo o di un’app, permette di avere sempre sotto controllo entrate e uscite.

È importante distinguere tra spese necessarie e superflue, imparando a rinunciare a ciò che non è prioritario. Questo non significa vivere di rinunce, ma piuttosto sviluppare una consapevolezza che garantisce stabilità e tranquillità.

Organizzare la casa e le abitudini

La gestione della casa richiede disciplina. Non si tratta solo di pulizie, ma di creare un ambiente che rispecchi la propria personalità e favorisca il benessere.

Stabilire una routine di ordine e igiene evita di ritrovarsi sommersi da caos e incombenze. Anche piccoli gesti quotidiani, come lavare i piatti subito dopo i pasti o fare la spesa con una lista precisa, contribuiscono a rendere la vita più semplice.

Una casa ben organizzata diventa un rifugio sicuro e accogliente, capace di sostenere i momenti di stress e di amplificare quelli di gioia.

Coltivare relazioni e non isolarsi

Andare a vivere da soli non significa vivere in solitudine. È fondamentale mantenere i legami con amici e familiari, invitare persone a casa e costruire nuove relazioni nel quartiere o nella città. La socialità è un antidoto contro la sensazione di isolamento che può emergere nei primi mesi.

Creare occasioni di incontro, come una cena tra amici o un pomeriggio di studio condiviso, arricchisce la quotidianità e aiuta a sentirsi parte di una comunità.

L’indipendenza non deve mai trasformarsi in chiusura, ma piuttosto in un’opportunità di apertura verso nuove esperienze.

Imparare a cucinare e prendersi cura di sé

Uno degli aspetti più sottovalutati della vita da soli è la cucina. Imparare a preparare pasti semplici e salutari è un investimento sulla propria salute e sul proprio portafoglio.

Non serve diventare chef, ma conoscere alcune ricette base e saper gestire la spesa settimanale è fondamentale. Cucinare per sé stessi è anche un atto di cura e di amore verso la propria persona.

Allo stesso tempo, prendersi cura di sé significa rispettare i propri ritmi, concedersi pause e momenti di relax, e non trascurare attività fisiche o hobby che alimentano il benessere mentale.

Affrontare gli imprevisti con calma e responsabilità

La vita da soli porta inevitabilmente con sé imprevisti: un guasto domestico, una bolletta più alta del previsto, un problema burocratico. La chiave è affrontarli con calma, senza farsi sopraffare dall’ansia.

Essere responsabili significa cercare soluzioni pratiche, informarsi e, quando necessario, chiedere aiuto a professionisti o persone di fiducia.

Ogni imprevisto diventa un’occasione di crescita e di apprendimento. Con il tempo, la capacità di gestire queste situazioni rafforza la fiducia in sé stessi e consolida la sensazione di indipendenza.

 

Andare a vivere da soli per la prima volta è un viaggio che mescola entusiasmo e sfide. Non esiste un manuale perfetto, ma custodire alcuni consigli pratici può rendere il percorso più sereno e gratificante. Gestire il budget, organizzare la casa, coltivare relazioni, imparare a cucinare e affrontare gli imprevisti sono pilastri che aiutano a costruire una vita autonoma e soddisfacente. È un’avventura che insegna a conoscersi meglio, a prendersi cura di sé e a scoprire la bellezza della libertà responsabile.

Arriva a Torino il “Brunch Conviviale” delle Feste di Cibrario

Un rito pensato per soli 16 ospiti che condivideranno un tavolo insieme

Cibrario Forno Contemporaneo, eccellenza della panificazione moderna guidata da Jacopo Pistone e dal suo team di pasticceri e lievitisti, appena inserito nella Guida Pizza di Identità Golose 2025, è lieto di annunciare l’introduzione  del suo esclusivo “Brunch” delle Feste. Si tratta di un’esperienza gastronomica su prenotazione, pensata per esaltare il piacere della condivisione e la qualità delle materie prime, che prenderà il via domenica 7 dicembre e proseguirà nelle domeniche successive del 14 e 21 dicembre, celebrando anche l’apertura domenicale straordinaria del Forno Contemporaneo per le Feste. Il termine “Brunch”, fusione delle parole “breakfast” e “lunch”, definisce un pranzo che si consuma a metà mattina, a cavallo tra i due momenti classici, generalmente nei giorni festivi. La sua popolarità è dovuta alla sua natura ibrida e rilassata: permette di gustare un’ampia varietà di proposte, dal dolce al salato, unendo il piacere di una colazione  prolungata alla sostanza di un pranzo leggero. È un momento amato perché incarna l’essenza del tempo libero, che permette di iniziare la giornata con calma e convivialità. Il “Brunch Conviviale” delle Feste interpreta questo rito in una forma rigorosa quanto innovativa, pensata per soli 16 ospiti per turno. L’esperienza del brunch avrà inizio alle ore 12 e so concluderà alle 14, formula scelta per godere al meglio di questa esperienza. Il menù proposto è un percorso di alta qualità che spazia dalla tradizione alla creatività contemporanea. Il menù varierà poi nelle domeniche successive del 14 e 21 dicembre, mantenendo la stessa formula. L’accesso al Brunch è strettamente limitato a 16 persone, ed è richiesta la prenotazione.

“Abbiamo voluto creare un momento che celebrare non solo la qualità dei nostri prodotti, ma anche il valore dello stare insieme, soprattutto quello che precede il Natale e le Feste – ha dichiarato Jacopo Pistone – l’inizio simultaneo è un invito al rispetto e alla condivisione, elementi fondamentali della nostra filosofia in cucina e in sala”.

Durante le aperture straordinarie della domenica, Cibrario Forno Contemporaneo manterrà la sua regolare attività con orario d’apertura alle ore 8, per poi dedicare il dehors dalle 12 alle 14 a questa esperienza d’élite, offrendo un’esperienza intima, focalizzata sulla degustazione.

Mara Martellotta

Natale al Giardino Forbito Sambuy

Per tutto il mese di dicembre i Giardini Sambuy si trasformano in un luogo di incontro dedicato alla creatività, alla letteratura,  alla musica e alle arti manuali grazie alla programmazione speciale di Giardino Forbito ETS.

Nel cuore di Torino, di fronte alla stazione di Porta Nuova, il Gazebo Forbito Sambuy diventerà uno spazio di comunità, sperimentazione culturale e bellezza condivisa, con una serie di appuntamenti pensati per famiglie, cittadini e visitatori appassionati. Il programma alternativo laboratori artigianali, attività botaniche, momenti musicali, appuntamenti letterari della rassegna “Libri d’Avvento”, danza, installazioni e iniziative dedicate alla festività. Il calendario si apre il 6 dicembre con “Piante in Vetro”, una giornata dedicata alle microcomposizioni botaniche curate da Alessandra Bailone, accompagnata dal laboratorio creativo per bambini. Il 7 dicembre prende il via la rassegna “Libri d’Avvento”, primo appuntamento “Racconti e Vini sotto l’albero”, che vede protagonista Natalia Ceravolo, con un percorso enoletterario che unisce quattro racconti di Dino Buzzati a quattro vini del territorio. A seguire, “Tango” con Creatión Tango Torino, scuola fondata da Santiago De León ed Eugenia Deanna.

La giornata dell’8 dicembre sarà una festa per il Giardino Sambuy: alle ore16 il Sindaco Stefano Lo Russo inaugurerà il ritorno, in piazza Carlo Felice, del presepe di Emanuele Luzzati. Di contorno, e per onorare le tradizioni natalizie, si esibirà il Coro Madre Enrichetta della comunità cattolica francofona di Torino, e saranno proposti laboratori creativi di pensieri natalizi in cartapesta a cura di Cinzia Scanavacca e il workshop dei bambini dedicato al presepe, cioccolata calda di Ottimo Gelati. Sabato 13 dicembre, con occasione di Santa Lucia e l’arrivo nel Giardino della scultura “Pioniera” dell’artista Raffaella Brusaglino, il Coro d’Argento diretto dal Maestro Guiot celebrerà la giornata con canti e melodie. Sara Cravero, di Courtesia Laboratorio Creativo, condurrà il laboratorio “Balsamo naturale”, dedicato alla realizzazione di un balsamo per il corpo artigianale.

La chiusura ufficiale degli eventi del Giardino Forbito Sambuy sarà il 21 dicembre, con il terzo e ultimo appuntamento di “Libri d’Avvento”, dedicato ai libri a tema natura, ecologia e ambiente per grandi e piccini, in collaborazione con la libreria Trebisonda. Gli allestimenti floreali saranno a cure dei vivai Giani e dei fratelli Gramaglia, sempre in sinergia con la comunità degli Impollinatori Metropolitani.

Ingresso libero.

Info: associazione Giardino Forbito ETS  – www.giardinoforbito.it

Mara Martellotta

Dolce autunno, quando i frutti di stagione ispirano golose ed imperdibili creazioni

Uva, tartufi, funghi, castagne e noci. L’autunno è la stagione dei sapori intensi e dei
profumi inconfondibili. I frutti della stagione sono alla base di alcuni dei più sublimi e
imperdibili dolci dell’autunno 2025 realizzati da Maestri del dolce e rinomati Chef.
Per chi pensa che l’autunno non sia più tempo di gelati, ecco due sorprendenti novità
firmate Alberto Marchetti. Il celebre maestro gelatiere torinese ha recentemente presentato
due gusti che riportano al passato ed ai sapori del territorio. Il gelato all’uva fragola, un
gusto che evoca vigneti assolati nel lento scorrere dell’autunno e permette di assaporare
un frutto antico e pregiato, noto per la sua sapidità dolce, aromatica ed intensa; ed il gelato
alla robiola di Cocconato, che trasforma la cremosità di questo formaggio dal sapore
delicato e leggermente acidulo in una crema squisita che racconta la storia di questo
borgo situato nel cuore delle colline del Monferrato e le sue tradizioni.
Ma l’autunno è soprattutto il tempo dei tartufi e dei funghi. Riguardo ai primi, l’estro di Ugo
Alciati, Chef Stellato di Guido Ristorante, propone una prelibatezza che riproduce, per
forma e colore, un vero tartufo. Il Tartufo Regale non si limita ad evocare il prezioso tubero
famoso nel mondo ma lo rappresenta in tutta la sua essenza. Prodotto con materie prime
altamente selezionate quali il pregiato cacao Criollo del Venezuela e la nocciola Tonda
Gentile IGP Piemonte è lavorato a mano con oltre 30 passaggi. Questo gioiello 100%
italiano è un progetto di eccellenza realizzato in partnership con Golosi s.r.l.
Dalla creatività del Maestro cioccolatiere Alessandro Spegis e dalla scelta delle migliori
materie prime nascono, invece, due raffinate e suggestive novità che mescolano in modo
sapiente i sapori dell’autunno al cioccolato fondente dando vita a singolari combinazioni di
gusti. Ecco allora le Tavolette cioccolata fondente 62% , funghi Shiitake e pepe rosa,
un’intrepida esplosione di aromi e la Clementina, un agrume intero candito ricoperto di
cioccolato fondente, una delizia croccante e succosa.
Le castagne, quelle più pregiate, i marroni sono i protagonisti del nuovo Mont Blanc di
Fabrizio Racca. Un soffice nido di crema di castagne bollite, panna montata con semi di
vaniglia e cake ai marroni. Pochi ingredienti lavorati secondo i canoni classici. I fili di
crema di castagne che si intrecciano come un gomitolo evocano il nido domestico, il
focolare, il profumo di cose buone che riempiva la cucina, le mani che lavoravano con
pazienza e la bellezza dei gesti antichi.
Altro frutto d’autunno, sono le noci. Giordano Cioccolato propone le Noci, praline che
profumano di autenticità e di tradizione. All’interno di un cuore intenso di cioccolato, la
nobiltà della noce, un frutto secco ricco di proprietà benefiche per la salute. Un connubio
perfetto che sposa al sapore dolce e cremoso della cioccolata quello croccante e leggermente amaro delle noci.
Per finire, i Pastry Chef Maicol Vitellozzi e Francesca Corbo propongono la reinterpretazione di un dolce iconico di origine francese, il Flan, in due versioni, secondo la
filosofia distintiva del laboratorio. La prima è la versione classica, denominata Flan alle Tre Vaniglie. Questa creazione racchiude l’intensità e la complessità aromatica di un ricercato
blend di essenze: la Vaniglia Bourbon del Madagascar, la Vaniglia di Tahiti e la Vaniglia Pompona. La seconda e più recente versione è il Flan Bonet, un omaggio ispirato al classico dolce torinese.
Alessandro Sartore

Penne integrali in crema di zucchine: salutari e nutrienti

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Eccovi un primo piatto ricco di sapore, sfizioso ed invitante, perfetto per ogni occasione.

Ingredienti :

380gr. di penne integrali
400gr. di zucchine
80gr. di grana grattugiato
120gr. di dadini di Speck
1/2 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di prezzemolo grattugiato
3 foglie di basilico
Olio evo, sale, pepe.

Dorare i dadini di Speck in padella, tenere da parte.
Lavare e tagliare a metà le zucchine, scavare un poco la polpa e lessare al dente in acqua salata. Raffreddare e conservare l’acqua di cottura nella quale cuocerete poi la pasta.
Frullare grossolanamente le zucchine con olio, aglio, prezzemolo, basilico, grana, sale e pepe. Cuocere la pasta, unire lo speck alla crema di zucchine e servire subito. Se risultasse poco cremosa, aggiungere un mestolino d’acqua di cottura.
Buon appetito.

Paperitapatty

Maina, ASCOM e CRAI: “Due Volte Buoni” 

Si avvicina il Natale a Torino, e quest’anno si preannuncia ancora più dolce e solidale. Torna “Due Volte Buoni”, l’iniziativa della Fondazione Crescere Insieme ETS, che da anni unisce giusto, musica e impegno solidale per i piccoli del reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Sant’Anna di Torino. Ogni gran panettone e gran  pandoro Maina acquistato tra le vie della città, sullo shop online della Fondazione o nelle attività commerciali aderenti, è più di un semplice gesto. Si tratta di un aiuto concreto rivolto ai bambini più fragili, contribuendo al miglioramento delle attrezzature, della tecnologia e dei percorsi terapeutici del reparto di Terapia Intensiva Neonatale. Aiutare i bambini…c’è qualcosa di più dolce? Questa è la domanda che accompagna l’edizione di “Due Volte Buoni”. L’evento più atteso sarà il grande concerto Gospel per la vita, che si terrà domenica 7 dicembre prossimo a partire dalle ore 17 in piazza San Carlo. Sul parco salirà il Sunshine Gospel Choir, coro vincitore del Gospel Jubilee Award, diretto da Alex Negro, pronto a incantare il pubblico con musiche che scaldano il cuore. Grandi e piccini saranno travolti da energia, gioia ed emozione, mentre la magia del Natale si diffonderà tra le luci della piazza. Gli appuntamenti da non perdere sono sabato 6 dicembre alle 11.30, con la cerimonia del taglio del panettone, in via Lagrange, fronte Rinascente, dove la madrina Alena Seredova, insieme a Maina, ASCOM e CRAI, inaugurerà la campagna natalizia a bordo di una meravigliosa Piaggio Ape Car 400 allestita per l’occasione. Il 7 dicembre, in piazza San Carlo, saranno presenti banchetti durante tutta la giornata, accogliendo il pubblico in attesa durante il concerto Gospel per la vita, trasformando la piazza in un luogo di musica, sorrisi e solidarietà. Il 6, 7 e 8 dicembre, il panettone e il pandoro della Fondazione saranno in vendita nelle principali piazze e vie del centro di Torino, creando un percorso di gusto e generosità, che porterà la città a compiere un gesto di solidarietà.

“Da 60 anni produciamo dolci lievitati per le Feste – spiega l’AD di Maina, Marco Brandani – portando avanti con passione la tradizione dolciaria italiana. Siamo lieti di mettere questa esperienza al servizio di una causa così importante, contribuendo a migliorare i servizi del reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino”.

“I panettoni solidali tornano anche quest’anno. Il 7 dicembre vivremo un’emozionante momento di gioia e condivisione – afferma Daniele Farina, Presidente della Fondazione Crescere Insieme ETS – il taglio del panettone e i nostri banchetti rappresentano un impegno concreto per tutti coloro che credono nella solidarietà verso i più piccoli. Ogni gesto contribuisce a sostenere cure migliori e la ricerca scientifica.

“È per noi motivo d’orgoglio contribuire anche quest’anno ai progetti del reparto di neonatologia del Sant’Anna di Torino, sotto la direzione del professor Daniele Farina – afferma Maria Luisa Coppa, Presidente ASCOM Confcommercio Torino e Provincia – la solidarietà è parte integrante del nostro modo di fare impresa: acquistare il panettone solidale Maina significa contribuire alla ricerca per il benessere dei nostri bambini, che passa anche attraverso la sensibilità dei reparti del commercio. Questo è per noi il vero spirito del Natale: essere comunità anche nei momenti delicati”.

Mara Martellotta