LIFESTYLE- Pagina 3

To Dream presenta “Summer Dream. Un’estate da sogno”

Musica, intrattenimento e divertimento per tutta la famiglia nel più grande Urban District del Piemonte

 L’estate torinese si accende con “Summer Dream – Un’estate da sogno”, il nuovo palinsesto di eventi estivi firmato To Dream, il più grande Urban District del Piemonte. Un programma pensato per offrire serate all’insegna della musica, del gusto e del divertimento, pensato per coinvolgere tutta la famiglia e animare il distretto fino al 27 luglio.

Il calendario ha preso ufficialmente il via ufficialmente venerdì 20 giugno con l’inaugurazione della nuova food court musicale: un’area pronta a trasformarsi in un punto d’incontro dove vivere sei serate speciali, ogni venerdì fino al 25 luglio. A partire dalle ore 19.00, l’atmosfera si scalderà con DJ set, karaoke, live music e aperitivi in collaborazione con i principali brand della ristorazione del distretto – Rossopomodoro, Old Wild West, Signorvino, Löwengrube e Caffè Vergnano.
L’ingresso è libero, e per chi si registra tramite Xceed è previsto un 10% di sconto sull’aperitivo durante l’evento.

Ma l’estate di To Dream è pensata anche per i più piccoli: dal 12 al 27 luglio arriva un parco giochi gratuito con tante attrazioni che conquisteranno bambini e famiglie. Tra le attività: un adrenalinico scivolo toboga, un’area gonfiabile dedicata, un paintball estivo con pistole ad acqua, salterelli colorati e una porta da calcio per sfide all’ultimo goal.
L’accesso è gratuito e attivo tutti i giorni dalle 15.30 alle 20.00, con apertura straordinaria fino alle 23.30 nei venerdì del 18 e 25 luglio, in occasione delle serate musicali. I bambini potranno inoltre ricevere uno speciale passaporto del divertimento al desk informazioni e collezionare un timbro per ogni attrazione visitata.

Con “Summer Dream – Un’estate da sogno”, To Dream si conferma il luogo ideale dove vivere il tempo libero tra shopping, intrattenimento, ristorazione e socialità, in un contesto architettonico contemporaneo, green e sostenibile.

cs

“ALAM! Ode alla Natura” al “Museo del Tessile” di Chieri

Mostra e sfilata di creazioni tessili “uniche nel loro genere” di Emin – Giulia Perin

Sabato 5 luglio

Chieri (Torino)

Mestiere e capacità di seguire nei meandri del segno le magiche voci della poesia e della più libera fantasia. Ma soprattutto, i dettami ben noti di un’arte, quella del “tessile”, profondamente legata al rispetto e alla “sacralità” della natura. In tal senso “sbocciano” al “Museo del Tessile” di Chieri, le nuove “collezioni” di abiti “one-of-a-kind” ed accessori in tessuti e colori naturali creati da Giulia Perin, in arte Emina. Antropologa e fashion designer, l’artista sarà ospite, dal prossimo sabato 5 luglio (inaugurazione alle 18) e fino a venerdì 11 luglio, al “Museo” di via Santa Chiara (dove lavora in residenza stabile dal 2019) con una sua personale dal titolo assolutamente emblematico di “ALAM! Ode alla Natura”, dove Oriente e Occidente alzano al cielo un doppio inno al “Mondo”. A madre “Natura”.

Giulia Perin, infatti,  è specializzata in tecniche di tintura e stampa di tradizione europea, asiatica e indonesiana, “declinate nel contemporaneo con lo stile fresco ed evanescente che contraddistinguono i suoi manufatti tessili, così come la sua pratica etica e sostenibile”. Suo intento, “quello di realizzare manufatti tessili che uniscano culture sviluppatesi in tempi e luoghi diversi, e proporre così un modello di produzione a misura dell’essere umano e in armonia con il creato”. Le sue creazioni nascono sempre attraverso un dialogo profondo con la natura. Dalle piante tintorie che coltiva estrae il colorante riscoprendo ricette, materiali e metodi antichi, pur se il suo fare, radicato in tecniche e conoscenze maturate fra Oriente e Occidente, è frutto, sempre e tuttavia, di gesti assolutamente creativi e originali. La tecnica artistica che predilige è il “Batik”, patrimonio immateriale dell’“UNESCO”, che prevede l’uso di cera d’api applicata con speciali pennini per disegnare e proteggere il tessuto durante le varie fasi di tintura. “Ogni lavoro – sostiene la stessa artista – nasce per stratificazione: di colore, di materia, di senso”. Costante fil rouge: la ricerca della “sostenibilità”, parte fondamentale del processo, “che riguarda la filiera, il tempo impiegato, i materiali scelti e la relazione tra chi crea e chi riceve”.

Sarà la mostra a raccontare in toto e con chiarezza il mondo creativo di Emina.

Ma non solo!

Alle ore 19 di sabato 5 luglio, nel Porticato del “Museo del Tessile” si svolgerà, infatti, anche una sfilata delle nuove “Collezioni Emina”, organizzata in collaborazione con l’Agenzia “Fashion Team” di Torino e “Benessere e Capelli” di Chieri.

Al termine, sarà possibile incontrare l’artista, riservare eventuali acquisti e accedere all’“Orto del Tessile” per vedere le piante tessili e tintorie coltivate al “Museo”, dove seguirà un rinfresco a tema.

Ingresso con biglietto ridotto Euro 3Prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti a: prenotazioni@fmtessilchieri.org

Spiega Melanie Zefferino, presidente della “Fondazione chierese per il Tessile” e del “Museo del Tessile”“Le collezioni presentate in questa sfilata, ed esposte in mostra, sembrano spaziare fra gli elementi di acqua e aria, terra e fuoco: motivi vegetali e astratti si combinano con l’uso dell’ ‘indigo’ (‘indigofera tinctoria’), nei diversi toni di blu e verde, e con la ‘garanza’ (‘rubia tinctorum’) nelle sue nuances rosate. Kimono rivisitati, delicati foulard in seta ma anche top di cotone con delicate cromie e impressioni floreali danno forma e colore al meraviglioso mondo di Emina”.

Gianni Milani

“ALAM! Ode alla Natura”

Museo del Tessile, via Santa Chiara 6, Chieri (Torino); tel. 329/4780542 o www.fmtessilchieri.org

Fino all’11 luglio

Orari: mart. 9/13; merc. 15/18 e sab. 14/18

Nelle foto: Giulia Perin – Emina; Stola in seta e batik indigo (particolare); “Stola Ecoprinting”  

Freschi involtini di manzo affumicato

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Un’idea gustosa, fresca e veloce da preparare

Il manzo affumicato e’ una carne saporita, nutriente e dietetica che consente di portare in tavola gusto e leggerezza, e’ ottima come antipasto freddo o servita come secondo con verdure di stagione.

Ingredienti:

8 fette di manzo affumicato

100gr. di ricotta fresca

10 gherigli di noci tritati

Sale, pepe q.b.

Rucola fresca

Olio evo

In una piccola terrina mescolare la ricotta con sale, pepe e i gherigli di noce. Stendere la crema sulle fette di manzo e avvolgere ad involtino. Sistemare su un piatto di portata con rucola fresca. Conservare in frigo. Servire fresco irrorato con un filo di olio evo.

 

Paperita Patty

Foto Di Fanny Schertzer – Opera propria

Benessere nel Parco storico del Castello di Miradolo

Forest Bathing, Workout, Yoga e meditazione con cuffie Silent System

 

Nel mese di luglio al Castello di Miradolo sono in programma tre appuntamenti speciali dedicati al benessere psicofisico e all’armonia con la natura, creando un percorso unico tra movimento, ascolto interiore ed immersione nei suoni e nei colori del bosco.

Il primo appuntamento, venerdì 4 alle ore 19, è con il Workout al Castello, un’esperienza energizzante per il corpo e la mente: allenamento a cielo aperto, a cura di Valentina Biglia, immersi nel verde del parco storico accompagnati dalla musica in cuffia Silent System.

L’appuntamento successivo, domenica 20 dalle ore 10 alle 16, è un’intera giornata di Forest Bathing con Fabio Castello, counselor e istruttore CSEN, per rallentare e riconnettersi alla natura con il “bagno nella foresta”: una camminata consapevole, ascolto profondo, abbraccio degli alberi e respirazione guidata, un invito ad aprirsi ai suoni, profumi, colori e sensazioni.

L’ultimo incontro, venerdì 25 alle ore 19, prevede yoga e meditazione nel grande prato: un momento di raccoglimento e ascolto interiore, tra respiro e suoni della natura. Una sessione guidata, a cura di Lilayoga, con cuffie Silent System per ritrovare il proprio centro in armonia con il paesaggio.

Gli appuntamenti di workout e yoga saranno seguiti, dalle ore 18 alle 21, dall’aperitivo Cogli e Gusta per mangiare verdura fresca di stagione e raccogliere profumate erbe aromatiche direttamente dall’Orto del Castello utilizzandole per arricchire il proprio aperitivo.

 

CALENDARIO

 

Venerdì 4 luglio, ore 19

Workout al Castello

Costo: 15 euro, comprensivo di ingresso al parco

Posti limitati

 

Domenica 20 luglio, ore 10-16

Forest Bathing nel parco storico

Costo: 65 euro, comprensivo di light lunch; 40 euro ridotto Early Bird fino al 13 luglio; 55 euro intero dal 14 luglio

Menu: Insalata di cereali integrali o cous cous con zucchine saltate, feta, olive taggiasche, pomodorini confit e mandorle tostate; Dolce dell’Antica Pasticceria Castino; acqua e caffè

 

Venerdì 25 luglio, ore 19

Yoga e meditazione nel grande prato

Costo: 15 euro, comprensivo di ingresso al parco

Posti limitati

La Ronchiverdi Business alla Torino Fashion Week 

 

Green Pea Lingotto, il 1 luglio dalle 9.30

L’area Business della Ronchiverdi Spa di Torino si inserisce, con i suoi partner e il suo prestigio, nel mondo della moda piemontese nel calendario della Torino Fashion Week, in programma dal 27 giugno al 3 luglio prossimo presso Green Pea al Lingotto, rendendosi protagonista dell’intera giornata di martedì 1 luglio, con due rilevanti eventi.
Si comincerà alle 9.30, per la prima volta fuori dal centro Congressi dei Ronchi Verdi, con la quinta edizione del Business Match, cui parteciperanno i principali partner del Club, eccellenze piemontesi e di fama internazionale quali Mercedes, Vergnano,  Valmora e Rinascente.
Saranno trenta le realtà che si confronteranno a vicenda, divise in tavoli da 4, per trovare insieme nuove strategie di mercato che, nel corso delle edizioni precedenti, hanno dato origine a progetti importanti  e conseguenti investimenti sul territorio.
Gli incontri saranno allietati dal lunch firmato Marco Sacco e Christian Balzo di Piano 35, cui si aggiungono le delizie, molte preparate sul momento con tanto di showcooking, del Cesare Nero, i dolci La Perla e il gelato di Alberto Marchetti.

Tema della giornata la moda e l’arte che saranno celebrati dalle 18.30 con l’attesa sfilata di moda Oronero, marchio di eventi Ronchiverdi Spa.
Durante la kermesse verrà presentata l’ultima collezione di Falconeri, Pisconti, Liberté Concept Store, Giuseppe Fata, creatore dell’head sculture design, Camden, con le sue creazioni legate ai cinque elementi e Cubetto, che porterà l’arte in passerella con le sue sculture di ghiaccio; le sfilate si concluderanno con una Music Experience, a cura del gruppo Bagni di Gong. In passerella anche le spettacolari rose preservate di Flowercube.
Moda e arte si armonizzeranno in maniera splendida, grazie a una scenografia stupenda composta da sculture giganti rappresentanti animali, realizzate da Italgrass di Bergamo.
Le modelle fanno capo all’agenzia  Ds Model, mentre tutti gli allestimenti sono a cura dell’azienda Party Torino.

Mara Martellotta

La forza del silenzio / 2

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Chiediamoci dunque se sia più espressione di solidità il parlare o il tacere. In quasi tutte le occasioni la capacità di stare in silenzio è un segno di efficacia. Stare in silenzio ci permette di ascoltare meglio cosa gli altri dicono, le loro idee e le loro parole.

Il silenzio ci permette di concentrarci su ciò che succede fuori di noi, nelle persone e nei contesti che abbiamo intorno. Ma anche di ascoltare meglio noi stessi, le nostre idee e le nostre emozioni. Ci aiuta a mettere un giusto spazio di tempo per la riflessione.

E tra quello che ascoltiamo e quel che rispondiamo, tra l’avvenimento e la nostra reazione. Avete mai fatto caso al fatto che, quando una persona parla dopo essere stata a lungo in silenzio, l’attenzione verso di lei di chi sta intorno è decisamente maggiore rispetto a quella verso chi parla spesso?

Scegliamo quindi in modo adeguato se, come e quando parlare. Sono proprio le persone più fragili, più ansiose, più stressate quelle che hanno più difficoltà a restare in silenzio, a connettersi con se stesse. Il silenzio è, anche in questo caso, segno e indice di solidità caratteriale, e di forza interiore.

Se abbiamo difficoltà ad accettare il silenzio, se la nostra vita deve essere sempre e continuamente piena di rumori, di suoni, di parole, chiediamoci il perché. Domandiamoci cosa ci impedisce di accettare il salvifico vuoto apparente del silenzio.

Siamo immersi in una società piena di rumori, in senso lato. E la stragrande maggioranza di noi si è abituata a riempirsi i minuti di parole e di rumori. Restare in silenzio può, quindi, rischiare di far emergere in noi alcune paure, anche se non ne siamo consapevoli. Ne parliamo nel prossimo post.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

(Fine della seconda parte)

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Il Guardian sceglie Unexpected Italy: 10 indirizzi torinesi alternativi ai 50 Best 

Dieci indirizzi gastronomici fuori dai radar dei 50 Best, firmati Unexpected Italy, protagonisti su The Guardian. La mappa è ora disponibile in App per viaggiare da veri “local” in una Torino tutta da scoprire. Il 70% dei turisti visita l’1% delle località, ecco come la startup lotta contro l’overtourism

C’è un’Italia che sfugge alle rotte turistiche più battute, che si nasconde dietro insegne modeste, nei vicoli fuori mano, nei racconti dei locali. Un’Italia che parla la lingua dell’autenticità e della qualità accessibile. È questa l’Italia raccontata da Unexpected Italy, il progetto traveltech fondato dalla vicentina Elisabetta Faggiana e dal barlettano Savio Losito, che oggi conquista anche le colonne del The Guardian. Il celebre quotidiano britannico, in occasione dei 50 Best Restaurants in corso a Torino, ha scelto proprio Unexpected Italy per offrire ai lettori una mappa alternativa del gusto torinese: dieci locali sorprendenti per qualità, accoglienza e prezzo, selezionati per chi cerca un’esperienza davvero locale.
Un riconoscimento importante, che premia la filosofia alla base del progetto nato nel 2022: una “Lonely Planet 3.0”, come l’hanno definita, geolocalizzata e immersiva, accessibile via app, che permette a ogni viaggiatore di personalizzare il proprio itinerario alla scoperta dei territori italiani meno inflazionati. L’obiettivo è uno: fare sentire il turista parte integrante della comunità locale, offrendo accesso a luoghi autentici, artigiani, ospitalità diffusa e ristoranti dove l’attenzione alla qualità e all’etica sono valori fondanti.
Oggi, grazie a un lavoro meticoloso fatto di incontri reali e sopralluoghi, Unexpected Italy ha già mappato 12 territori italiani, da Barletta a Vicenza, da Roma a Matera, passando per Genova, Milano, Venezia e naturalmente Torino.
Ed è proprio Torino, con la sua anima sospesa tra eleganza sabauda e fervore creativo, a guadagnarsi uno spazio d’onore nel reportage firmato The Guardian. La giornalista Liz Boulter, nella sua “locals’ guide”, ha scelto dieci locali torinesi scoperti e raccontati da Faggiana e Losito: dalle trattorie innovative ai bistrot di quartiere, passando per latterie storiche, cioccolaterie, gelaterie, degustazioni di Vermouth, fino alla merenda sinoira (una tradizione gastronomica piemontese che consiste in un lungo e abbondante pasto pomeridiano che può sostituire la cena e nel corso del quale vengono degustati vari antipasti e contorni freddi più piatti tipici piemontesi), il tutto nel segno di un gusto accessibile, sincero, indimenticabile.
“Il nostro obiettivo è rivoluzionare il modo di viaggiare: non più turismo usa-e-getta, ma esperienze che lasciano tracce positive nei territori. Ogni viaggio può diventare rigenerazione, scambio, relazione. E Torino è un esempio perfetto di come si possa fare turismo autentico anche nelle grandi città”, affermano i fondatori.
Il progetto ha già attirato l’attenzione internazionale in più occasioni. Dopo il successo di “Unexpected London”, prima startup fondata dai due nel Regno Unito, Unexpected Italy ha portato il proprio approccio all’ONU, intervenendo al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum contro l’overtourism, e ha partecipato a numerosi eventi di settore, dal Global Business Travel Association al Forum Ambrosetti sul Turismo Sostenibile.
Il tema è quanto mai attuale: il 70% dei turisti si concentra sull’1% del territorio italiano, secondo dati Istat e Banca d’Italia rielaborati da The Data Appeal Company. Un modello insostenibile che impoverisce i luoghi e logora le comunità. Unexpected Italy propone una via d’uscita: valorizzare l’Italia vera, quella fatta di relazioni e microeccellenze.
L’eco mediatica seguita alla pubblicazione su The Guardian ha già prodotto effetti concreti lo scorso anno: migliaia di nuovi download dell’app e un rinnovato interesse per le destinazioni meno note. In quel caso, il territorio coinvolto era il Vicentino, terra natale di Faggiana: si era discusso a lungo del significato per il territorio di avere un focus tanto importante da una testata internazionale di quel livello.
La mappa torinese presentata oggi è solo l’ultima tappa di un percorso destinato a crescere. Disponibile nell’app di Unexpected Italy (scaricabile gratuitamente su tutti gli store), guida il viaggiatore tra centinaia di luoghi “segreti” selezionati uno per uno, sempre all’insegna dell’etica, dell’identità e della qualità.
“Crediamo in un turismo che faccia bene al pianeta e alle persone”, spiegano i fondatori. “Servono lentezza, consapevolezza e rispetto. Solo così il viaggio può trasformarsi in un atto politico, culturale e umano. Con l’approvazione di un’autorità come The Guardian, Unexpected Italy si conferma oggi una bussola affidabile per esplorare un’Italia autentica, lontana dai cliché, che parla le lingue dell’accoglienza e della verità. Una sfida lanciata al turismo di massa, ma anche un invito a tutti i viaggiatori: guardare l’Italia con occhi nuovi è possibile. Basta sapere dove cercare”.

SCHEDA DI APPROFONDIMENTO – Torino alternativa: 10 tavole autentiche selezionate da Unexpected Italy
In occasione dell’arrivo a Torino dei “Food Oscars” – la cerimonia dei World’s 50 Best Restaurants – l’app Unexpected Italy ha tracciato una mappa del gusto accessibile, con dieci locali imperdibili per scoprire l’anima gastronomica autentica della città, senza spendere cifre stellari. La mappa è presente nell’App ed è oggetto dell’articolo del The Guardian a firma di Liz Boulter. Una guida ideale per gustare Torino con autenticità, qualità e spirito locale.
Si parte dalla Latteria Bera, nel centro storico, dove Chiara Franzoso propone formaggi artigianali e la celebre panna montata da passeggio con lo zabaione. Scannabue, nel quartiere San Salvario, reinterpreta i classici piemontesi con eleganza e un’atmosfera conviviale: imperdibili i plin col burro e il risotto al midollo. Le Vitel Étonné gioca sul nome del vitello tonnato (vitel tonné) per offrire carni cotte a bassa temperatura e antipasti della tradizione come fiori di zucca in pastella di riso. Suggestivo e familiare, Antiche Sere è perfetto per una cena sotto la pergola, tra tomini piccanti e coniglio in bianco. I Fratelli Bruzzone offrono cucina semplice e stagionale in un ristorante nato da una gastronomia: grande attenzione al vegetale e ai prodotti fermentati. Da Consorzio, la chef Valentina Chiaramonte firma piatti creativi con vini naturali e presìdi Slow Food. Caffè dell’Orologio propone la merenda sinoira in versione moderna: piccoli piatti freddi, lingua, tomini e crocchette, perfetti anche per famiglie. Gelateria Aria, nel vivace quartiere Vanchiglia, racconta il territorio attraverso gusti come liquirizia e violetta, olio di oliva e vaniglia, yogurt e miele nomade o caramello e popcorn. Nel quartiere Borgo Nuovo, Toc è il paradiso del cioccolato artigianale, con creazioni freschissime da gustare entro tre settimane. Infine, da Eccetera Experience, Nicola Piazza esplora l’universo del Vermouth con degustazioni e cocktail che celebrano l’origine torinese dell’aperitivo.
Il soggiorno è consigliato da Look TO, boutique hotel affacciato su Piazza Vittorio e firmato dalla paesaggista Giuliana Marsiaj. Un luogo di charme dove ogni dettaglio di design è scelto con cura e ogni oggetto porta con sé una storia da raccontare.

 

Selfie ergo sum

Il termine selfie è ormai entrato nel linguaggio di tutti, ad indicare la fotografia fatta a sé stessi o, al più, a sé stessi con altre persone.

Sono tipiche le immagini di selfie con sullo sfondo la Torre Eiffel o il Colosseo o ciò che, nella mente di chi scatta, vale la pena di ricordare e, soprattutto, di diffondere,

Fino all’arrivo degli smartphone e, parallelamente, alla diffusione dei social il selfie era un perfetto sconosciuto: da quando ho iniziato a fotografare, e sono passati ormai 50 anni, non ricordo di aver mai visto qualcuno impugnare la fotocamera al contrario per immortalare sé stesso, sicuramente anche per difficoltà tecniche.

Ovviamente anche nei selfie il buon gusto o ce l’hai o non ce l’hai; normale, quindi, vedere alcuni selfie scattati in bagno, con vestiti da lavare in bella mostra, tavoletta del wc alzata e, magari, qualcuno che transita in desabillè proprio mentre si scatta e si invia la foto.

Alcuni psicologi attribuiscono a diffusione del selfie ad un disturbo compulsivo, al pari dello shopping, del mangiare o altro.

I selfie a “culo di gallina” poi sono il top; quando incontri di persona l’autore dello scatto, ti meravigli che abbia una bocca normale, distesa, e con abbia subìto nessun trauma riduttivo.

Io, in vita mia, avrò scattato una decina di selfie, e solo se non vi era nessuno disposto o disponibile a realizzare uno scatto “normale”, in occasione di conferenze, in presenza di persone che non avrei più incontrato.

E’ palese che dal punto di vista creativo, artistico il selfie stia alla fotografia come i mattoncini in plastica svedesi all’architettura; fermano un istante, se nel momento dello scatto transita un reo possono concorrere alla flagranza differita ma poco altro.

Sarebbe, forse, il caso di riflettere sulla differenza tra quantità e qualità, tra pratico e utile, tra fine e pacchiano: una foto che ci ridicolizzi, specie per chi abbia un’immagine pubblica, è peggio di non comparire. Uno scatto “al naturale” può danneggiare, nell’immaginario collettivo, l’idea che ci si è fatti di un personaggio.

In una società dove apparire conta molto più che essere, dove la parvenza è più importante della realtà ogni icona si può trasformare in bersaglio, ogni bersaglio può diventare icona.

Sta a noi affinare i gusti, percepire il momento corretto per ogni cosa: decontestualizzata, ogni immagine può significare tutto ed il contrario di tutto. Se durante una campagna elettorale pubblico il selfie fatto con un candidato distrutto dalla stanchezza, dal caldo o dalle seccature non gli renderò certo un favore.

Pensiamo, quindi, prima di pigiare il ditino sullo smartphone o, peggio, di inviare sui social quell’immagine se alla nostra soddisfazione corrisponda anche quella degli altri soggetti fotografati.

Se non si tratti di un puro gesto egoistico (come è nel 99% dei casi) finalizzato alla gratificazione del nostro ego ipertroficoanziché di un servizio reso alla comunità.

Sono certo, dopo una semplice, rapida, riflessione che il numero dei selfie potrebbe ridursi drasticamente.

Sergio Motta

Croccante focaccia simil-Recco

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Croccante al punto giusto, ha un gusto delicato. Che dirvi di piu’…. vi chiederanno il bis!

Certo, la focaccia di Recco e’ tutta un’altra storia… sono d’accordo con voi, questa e’ senza pretese ma vi piacera’, e’ croccante al punto giusto, ha un gusto delicato…che dirvi di piu’…. vi chiederanno il bis!

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Dose per 2 teglie rettangolari:

500gr.di farina 00

2 cucchiaini di zucchero

1 cucchiaino di sale

1 bustina di lievito secco

5 cucchiai di olio evo

275ml di acqua tiepida

500gr. di stracchino/crescenza

sale q.b

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Mettere la farina, lo zucchero, il sale nel mixer e miscelare, aggiungere poi la bustina di lievito e sempre miscelando l’olio. Aggiungere poco alla volta l’acqua e lasciar impastare per qualche minuto. Versare l’impasto sul piano del tavolo infarinato e iniziare ad impastare con energia sbattendo la pasta sul tavolo ripetutamente. Mettere l’impasto in una capiente ciotola, coprire con un tovagliolo e lasciar lievitare in luogo tiepido per 4 ore.

L’impasto raddoppiera’ di volume. A questo punto, stendere la pasta con il mattarello e sistemarla nella teglia rivestita di carta forno. Ungere leggermente l’impasto con olio miscelato a qualche goccia di acqua e coprire con pezzi di stracchino, salare, condire con un filo di olio e infornare a 250* per 15 minuti o fino a quando il formaggio inizia a dorare .

Servire subito aggiungendo, a piacere, rucola fresca. Se non avete tempo, o voglia, acquistare la pasta per pizza dal fornaio.

Buon appetito.

 

Paperita Patty