ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 718

Il mondo giovane salesiano al raduno del Palaruffini

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Testimonianza toccante, quella del Alfred Adetosoye Adedayo, testimone dei massacri di cristiani da parte di Boko Haram in Nigeria

 

Raduno mondiale della Gioventù Salesiana al Palaruffini di Torino. Sono circa 5 mila i giovani provenienti da 53 paesi di tutto il globo (li vedete allegri, con le loro magliette gialle in giro per Torino) che prendono parte all’evento sotto la Mole. Cori, musica, sport e momenti di riflessione sono al centro dell’iniziativa, promossa nella città natale della congregazione religiosa fondata da don Bosco, nel 200° anniversario della nascita del santo sociale. Testimonianza toccante, quella del Alfred Adetosoye Adedayo, testimone dei massacri di cristiani da parte di Boko Haram in Nigeria. Per i partecipanti al raduno sono previste visite a Torino e alla basilica di Maria Ausiliatrice, luogo storico legato ai Salesiani.

 

(Foto: il Torinese)

Sicurezza e territorio, controllo di vicinato: anche il viceministro della Giustizia approva

ASTI CONTROLLO VICINATO

Riunione allargata della commissione sicurezza del consiglio comunale di Asti, nel corso della quale è stato fatto il punto delle iniziative

 

“Il Controllo del Vicinato è importante perché ha, da un lato, l’obiettivo di non lasciare sole le forze dell’ordine, dall’altro responsabilizza il cittadino”. Con queste parole il vice ministro della Giustizia Enrico Costa, ha espresso un apprezzamento ampiamente positivo per la versione italiana del neighbourhood watch, sottolineando anche la necessità di una adeguata formazione per chi vi si avvicina e ricordando di avere recentemente organizzato un incontro sulla sicurezza in quel di Saluzzo. L’importante riconoscimento da parte dell’esponente governativo a questo metodo è arrivato venerdì 7 agosto, nel corso di una riunione allargata della commissione sicurezza del consiglio comunale di Asti, nel corso della quale è stato fatto il punto delle iniziative che l’amministrazione di Fabrizio Brignolo ha intrapreso e intende avviare per aumentare il senso di sicurezza percepita dei cittadini e contrastare i fenomeni criminali ai vari livelli, compresa la microcrminalità. All’incontro hanno preso parte anche il senatore Michelino Davico e il deputato Paolo Nicolò Romano. Ma erano anche invitati, per essere sentiti ed illustrare il modello del Controllo del Vicinato, il referente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato Massimo Iaretti e Ferdinando Raffero, consigliere comunale di San Mauro ed aderente allo stesso sodalizio,  che hanno illustrato l’applicazione del modello, in particolare nella città di San Mauro Torinese dove ha registrato nei primi mesi dei risultati lusinghieri, come evitare la spaccata della vetrina di una parafarmacia o individuare un vandalo. “Le parole del vice ministro Costa – dicono entrambi – sono state un importante riconoscimento alla validità di questo modello che sta incominciando a prendere piede anche in Piemonte e che, anche negli interventi dei vari consiglieri che si sono succeduti ha avuto una buona accoglienza.  Se Asti lo adotterà sarà il primo capoluogo di provincia nella regione subalpina e, da parte nostra, siamo disponibili a fornire tutto l’appoggio per la formazione e lo sviluppo del sistema”. Gli interventi erano stati introdotti dal consigliere Neri Baglione, che aveva preso i primi contatti con l’Associazione e aveva annunciato l’intenzione dell’amministrazione di adottare il Controllo del Vicinato in una precedente riunione della commissione sicurezza.

 

Mazzonis dialoga con Tiepolo alla Fondazione Accorsi Ometto

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Le opere del maestro torinese dialogano con quelle degli artisti da lui collezionati e amati, dal Tiepolo ai vedutisti di fine Ottocento e inizio Novecento

 

Il dialogo di un artista con opere del passato può essere possibile,  tanto più se quelle opere fanno parte della sua collezione. E’ quanto succede nella mostra che il Museo di Arti Decorative della Fondazione Accorsi Ometto dedica a Ottavio Mazzonis, uno degli artisti più importanti del Novecento piemontese. L’esposizione presenta per la prima volta le opere dell’artista affiancate a un corpus selezionato di opere d’arte provenienti dalla sua collezione, stimolando un confronto e un dialogo con un patrimonio di dipinti e sculture compresi tra il compresi Barocco e il Rococo’ europeo, con incursioni nella produzione artistica degli ultimi decenni del Ottocento. Cresciuto in una famiglia aristocratica torinese, nell’antico palazzo dei Solaro della Chiusa, oggi sede del Mao, fin dall’infanzia Mazzonis ebbe modo di confrontarsi con l’arte e la cultura, attraverso la madre Elisa Desio Boggio, che prima delle nozze era un apprezzato soprano,  e il padre, collezionista di dipinti, sia di arte antica sia contemporanea. L’artista sviluppò così un personale gusto per la storia dell’arte che lo portò a creare una sua collezione.

 

La mostra si articola in quattro sezioni. La prima è dedicata alla formazione di Mazzonis; vi sono esposte le opere dei suoi maestri Calderini e Arduino, in immediato confronto con le interpretazioni fornite dall’artista;  la seconda sezione è dedicata alla passione da parte del Mazzonis  nei confronti dei grandi maestri del Seicento e Settecento italiano, come Luca Giordano, il Legnanino e Andrea del Pozzo, le cui opere dialogano con quelle del maestro, a partire dalle diverse varianti della Pietà alle dirette citazioni provenienti da esemplari del sue raccolte di nature silenti. La terza sezione risulta composta dal maggior numero di opere e riflette la particolare inclinazione da parte del Mazzonis per la pittura veneziana del Setecento, dal Tiepolo al vedutismo. Studi e interpretazioni delle opere del Tiepolo, dalle riflessioni sulla celebre Immacolata-Assunta del Prado agli Scherzi dei Pulcinella acrobati, sono messi a confronto con opere di maestri veneti recentemente acquisite sul mercato, come un modelletto di Giambattista Pittoni. In mostra figurano anche scorci di Venezia dipinti dal Mazzonis, non esenti dalle suggestioni del Guardi’, in una dialettica continua con opere del vedutismo lagunare di autori del tardo Ottocento e inizio Novecento italiano.  Proprio queste introducono alla quarta e ultima sezione, in cui sono presenti opere di artisti in ambito torinese tra fine Ottocento  e inizio Novecento, come Gaetano Cellini o Francesco Mosso, con il Bozzetto dell’Adultera, in dialogo con dipinti e lavori plastici del maestro.

 

La mostra “Mazzonis e gli altri”  è visitabile fino al 30 agosto 2015 alla Fondazione Accorsi Ometto in via Po 55.

 

Mara Martellotta

Il "Torinese" va forte sui social: verso i 45mila like su Fb e da oggi Instagram

torinese pagina

Il giro di boa dei 1000 follower è stato invece raggiunto su Twitter, strumento che abbiamo attivato solo pochi mesi fa

 

Grazie a tutti i lettori del “Torinese” per la loro assiduità nel seguire le notizie proposte dal nostro quotidiano online. Un riscontro notevole si registra sui social network: in circa un anno di vita del giornale  la pagina di Facebook sta per toccare quota 45 mila “likers”. Il giro di boa dei 1000 follower è stato invece raggiunto su Twitter, strumento che abbiamo attivato solo pochi mesi fa. La novità è Instagram, sul quale siamo presenti da appena una manciata di giorni, a grande richiesta dei lettori che hanno molto apprezzato le nostre foto degli scorci di Torino che postiamo quotidianamente su Fb e che ora proporremo anche sul terzo social. Continuate a seguirci, cercheremo sempre di darvi ogni giorno una lettura libera e il più possibile completa della vita della nostra città.

 

Il direttore

Caldo infernale: impennata di consumi elettrici

TRALICCIO

Domanda di energia elettrica in Piemonte di 2,5 miliardi di kilowattora, ovvero circa il 7,5% del totale nazionale

 

Il caldo torrido ha fatto crescere nello scorso mese di luglio la domanda di energia elettrica in Piemonte di 2,5 miliardi di kilowattora, ovvero circa il 7,5% del totale nazionale, con un incremento del 17% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. I dati sono di Terna, il gestore della rete elettrica nazionale. I 32 miliardi di kWh impiegati nel mese di luglio in tutta Italia sono suddivisi  per il 45,7% al Nord, per il 30,3% al Centro e per il 24,% al Sud. La crescita è stata +13,1% al Nord, +14,1% al Centro e +13,4% al Sud

Pro loco, storia e futuro del territorio

Incontro con Fabrizio Ricciardi

 

RICCIARDIFabrizio Ricciardi, dal 2008 Presidente Provinciale UPPLI e dal 2013 probiviro nazionale dell’Associazione Pro Loco.30 anni fa fondatore della Pro Loco di Rivarolo. 

 

Come mai questa tua passione? 

“Ti sei dato già la risposta, caro Patrizio…”

 

Nel suo inconfondibile stile, di calma determinazione: “Volontariato e voglia di valorizzare il proprio territorio”

 

Come nasce il tutto?

“130 anni fa a Pieve Tesino, provincia di Trento. Paese che ha dato i natali ad Alcide De Gasperi. Volevano valorizzare una chiesa storica ed in disuso. Cominciarono con il suo abbellimento e cominciò la valorizzazione anche del paesino trentino. Sonnolenza durante il fascismo. Sviluppo nel dopoguerra”.

 

I numeri di riferimento? 

“Di tutto rispetto. Oltre 6000 associazioni. di cui 1080 in Piemonte”. PIEMONTE COLLINE

 

Risultati raggiunti?

“Pensa, l”UNESCO ci ha dichiarati Patrimonio Particolare per la Tutela del Territorio. Purtroppo non si è profeti in patria. Se pensi che l’Uppli nazionale ha fatto un accordo con la Cina all’Expo di Milano. E non c’è invece molta considerazione dalle nostre istituzioni.” 

 

Le maggiori soddisfazioni? 

“Dal 2006 al 2010 con la Provincia di Torino abbiamo curato l’organizzazione di Paesi in Città – Pro Loco in festa. Prima in piazza Vittorio poi ai giardini Reali”.

 

La più grande delusione?

“Come è stata gestita la legge regionale sui contributi alle Pro Loco per l’ammodernamento delle apparecchiature. Forse l’Assessore della cultura della Regione Piemonte non è convinta che siamo soggetto di produzione culturale. Mi dispiace ma si sbaglia di grosso”.

 

Sul finire: raccontami di te…

“Anni ’80,  rientrato da militare faccio l’assicuratore. Debbo molto ad una zia del 1915. Non solo mi ha introdotto nel lavoro assicurativo, sono nato nel 63, era la prima donna in Rivarolo eletta consigliera comunale. Mi portava alle assemblee da piccolo. Tanta gente mi affascinava. anche per questo sono stato assessore sempre a Rivaloro”

 

Dunque canavesano doc?

“Veramente no. Mio nonno Bernardo Ricciardi arrivava da Dronero. Faceva l’acciugaio. Ha girato tutti i mercati in zona. Anche lui mi ha insegnato ad amare il territorio. Radici e storia. buona e tradizionale cucina. A Maglione, dalle nostre parti, famosa per la coltivazione delle pesche hanno riscoperto una zuppa di cavolo. Perciò sono stati premiati…

 

Ci salutiamo dopo un’ora di conversazione. Personalmente ho imparato qualcosa.
Patrizio Tosetto

Amianto, un caso nelle scuole di Alpignano

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Gli studenti, per decisione del Comune, il prossimo settembre dovrebbero essere trasferiti in altri due istituti

 

Dopo il caso Eternit e la vicenda di Palazzo Nuovo, problemi legati alla presenza di amianto si registrano ora alla scuola primaria ‘Gramsci’ di Alpignano. Gli studenti, per decisione del Comune, il prossimo settembre dovrebbero essere trasferiti in altri due istituti per motivi di sicurezza. I controlli sono stati effettuati dagli ispettori Spresal, che parlano di ‘degrado’. Il pm Guariniello sta seguendo  caso dopo un esposto di un comitato di genitori.
   

L'integrazione attraverso il rugby

L’iniziativa Le Tre Rose – cooperativa Senape arriva in un momento particolare, dopo che negli ultimi mesi sull’argomento migranti il dibattito politico ha avuto alcuni acuti, talvolta polemici, come la raccolta di firme del centro – destra

 

 

rugby migrantiIn un momento in cui il problema dei migranti è assolutamente prioritario e l’Europa non riesce a dare risposte, né a fermare il flusso continuo che arriva da Africa e Medio Oriente, a Casale Monferrato una società sportiva ha indicato una strada di integrazione concreta. Ovviamente questo non risolve il problema ma l’utilizzo dello sport come momento di incontro e di superamento di barriere è sempre un’ottima strada da seguire. Domenica, nel corso di una festa al quartiere Ronzone, dove sino a pochi anni orsono sorgeva lo stabilimento dell’Eternit, la “fabbrica della morte”, Paolo Pensa presidente de Le Tre Rose, società di rugby che affianca ad un ottimo settore giovanile, una squadra di serie C ha annunciato che nella prossima stagione 2015 – 2016 questa sarà composta per quasi il 90% da migranti provenienti dal Togo, dal Benin, dal Senegal e da altri Paesi africani, che fanno a loro volta parte della cooperativa Senape che opera nel settore dell’accoglienza.

 

La compagine avrà il supporto di alcuni veterani de Le Tre Rose, essendo praticamente tutti digiuni di palla ovale. Si tratta, dunque, di un esempio di integrazione attraverso lo sport che Pensa ha ritenuto di poter proporre e mettere in atto: “Da un lato viene data un’opportunità a questi ragazzi che provengono da altre realtà di impegnare del tempo e praticare un’attività sportiva e dall’altro i casalesi potranno continuare a tifare per una società nata in Monferrato, cresciuta in Monferrato e che continua ad essere monferrina”. E non è l’unica pratica sportiva dove i migranti potrebbero trovare spazio.  Poiché vi sono anche pakistani ed afghani a Casale, e in questi Paesi si pratica il cricket che venne importato dagli inglesi durante il periodo coloniale, non è escluso che Le Tre Rose possa occuparsi anche di questa disciplina sportiva prossimamente. L’iniziativa Le Tre Rose – cooperativa Senape arriva in un momento particolare, dopo che negli ultimi mesi sull’argomento migranti il dibattito politico ha avuto alcuni acuti, talvolta polemici, come la raccolta di firme del centro – destra.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

 

 

 

 

“Ac principio terra universa”, torna la ceramica a Castellamonte

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La mostra centrale è dedicata all’artista Luca Mainolfi che, al primo piano di Palazzo Botton, espone una serie di sculture realizzate tra 1981 e 2015. E per la  prima volta è stata coinvolta pure l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

 

“Ac principio terra universa”. Arriva nientemeno che da Cicerone il titolo della 55° Mostra della Ceramica a Castellamonte, dal 6 giugno al 6 settembre, dedicata alla “divina” bellezza e ricchezza di Madre Terra, che quest’anno è concepita in sintonia con l’EXPO 2015.La manifestazione (organizzata dal comune di Castellamonte, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Fondazione CRT) a cura di Guido Curto, è l’occasione da non perdere per ammirare i lavori di artisti e ceramisti di alto livello, che convergono nella cittadina del canavese e con le loro opere animano palazzi e luoghi della cultura.

 

-La mostra centrale è dedicata all’artista Luca Mainolfi che, al primo piano di Palazzo Botton, espone una serie di sculture realizzate tra 1981 e 2015.  Sono tutte in terracotta di Castellamonte e spaziano su vari temi: dal paesaggio “Alle Forche Caudine” alle “Armi di Ettore”, dalle “Nacchere del Sole” ai 100 busti-ritratto di “Torino che guarda il mare”.

 

-Sempre Palazzo Botton, ma al piano terra, va in scena l’altro allestimento “Differenti terre”, con le opere in terracotta di 11 artisti contemporanei, che vivono e lavorano in Piemonte, ma non sono solo ceramisti (anzi, quasi tutti si esprimono anche con altri media, dalla pittura all’installazione).

 

Sono: Aldo Mondino, Marco Gastini, Giovanni Matano (che da anni ha scelto proprio Castellamonte come sua residenza  ideale ed ispiratrice) Luisa Valentini, Luigi  Stoisa, Andrea Massaioli, Jessica Carroll. Poi 4 giovani artisti che hanno praticato lo studio di Mainolfi: il giapponese Kimitake Sato (che si divide tra Torino e Tokio), Saverio Todaro, Renato Sabatino ed il rumeno Radu Rada (che  oggi vive e lavora a Bruxelles).

 

-La 3° sezione della Mostra della Ceramica si svolge invece al Centro Congressi “Martinetti” con  “Fruit  & Vegetables” che presenta una trentina di opere in terracotta, iconografiche di frutta e  ortaggi, realizzate dai Maestri dell’Associazione degli artisti della Ceramica in  Castellamonte e da altri artisti del territorio.

 

-Si prosegue poi al Castello Riccardi di Netro con “Calore e colore”, la mostra delle stufe più belle realizzate a Castellamonte, inclusi alcuni pregevoli pezzi antichi. Una carrellata sulla produzione locale di eccellenza, che ha anche una valenza etica-ecologica ed è famosa in tutto il mondo.

 

-Come tradizione vuole, il Liceo Artistico Felice Faccio di Castellamonte, prende parte alla mostra esponendo nelle aule le opere realizzate dai docenti-artisti e dagli studenti più brillanti. Titolo dell’allestimento “All Together”, curato dal dirigente del liceo, l’artista Ennio Rutiliano.

 

-E per la  prima volta è stata coinvolta pure l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il  giorno  dell’inaugurazione, sabato 6 giugno,  il professore di scultura Raffaele Mondazzi, con alcuni allievi, ha messo in scena (nel piazzale davanti a Palazzo Botton) un laboratorio di ceramica Raku. Mentre , sabato 27 giugno (dalle 11 alle 18, nella terrazza antistante Palazzo  Botton), con gli studenti migliori realizzerà un Workshop di scultura, utilizzando la terra di Castellamonte.

 

 Laura Goria

Orari: giovedì e venerdì 16-18; sabato e domenica 10-13; 15,30 – 18,30.

 

Piemonte sul podio per fulmini e saette

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Da inizio 2015 sono caduti in Italia 408.831 fulmini in tutto

 

Dall’inizio del 2015 sono caduti in Piemonte 96.092 fulmini, addirittura +134% rispetto al 2014. Lo comunica il Sistema Italiano Rilevamento Fulmini  – Cesi. Negli ultimi 15 anni, la regione più interessata dal fenomeno è stata la Toscana, con 808.395 fulmini, seguita da Piemonte (706.665) e Lazio (658.815). Nella nostra regione, nel 2000-2014, sono caduti 706.665 fulmini su una superficie di 25.394 km2. Il mese più colpito è luglio. Da inizio 2015 sono caduti in Italia 408.831 fulmini in tutto.