ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 691

Legambiente choc: "Respiriamo aria fuorilegge nell'82% del territorio piemontese"

MalariaTra le proposte l’associazione evidenzia: incrementare il trasporto su ferro con 1000 treni per i pendolari, incentivare la mobilità sostenibile attraverso 100 strade per la ciclabilità urbana, limitare la circolazione in ambito urbano dei veicoli più inquinanti (auto e camion) sul modello di Parigi

 

In Piemonte l’aria che respiriamo è fuorilegge nell’82% delle centraline di rilevamento.  I dati sono forniti da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, nell’ambito dell’indagine Mal’Aria. A Torino, Asti, Alessandria, Novara e Vercelli nell’anno appena terminato  neanche una stazione Arpa rispetterebbe il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti per le PM10. A Torino (Rebaudengo) con 99 sforamenti si verifica la situazione più critica in assoluto. Poi Asti (Baussano) con 92, Alessandria (D’Annunzio) 84, Vercelli (Gastaldi).Il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico e acustico nelle città italiane conferma che il 2015 è stato un anno da codice rosso, segnato da un’ “emergenza” smog sempre più cronica.

 

“Non si può più aspettare. E’ ormai da troppo tempo che sollecitiamo senza successo l’assessore regionale all’Ambiente Valmaggia perchè la Regione aggiorni in tempi brevi il piano sulla qualità dell’aria, vecchio di 14 anni – spiega  Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Chi ha responsabilità politiche deve dare soluzioni concrete per abbandonare o ridurre drasticamente l’uso dell’auto di proprietà, ancora la principale responsabile delle concentrazioni di inquinanti nell’aria. Ma è fondamentale che si incida anche in campo energetico, del verde urbano e dell’agricoltura. Perché ciò avvenga in tutto il Piemonte in modo strutturale e coordinato, facendo un passo avanti rispetto alle politiche emergenziali o alle iniziative spot messe in atto dai diversi comuni, è indispensabile un forte coordinamento regionale. Ma sembra ormai evidente che la Regione Piemonte non ritiene prioritarie le politiche antismog, così come gran parte dei Sindaci che continuano ad osservare il fenomeno o, al più, a mettere in campo iniziative di propaganda. Si devono invece gettare basi concrete per politiche efficaci e lungimiranti, a partire dal settore della mobilità prevedendo forme di disincentivo a quella privata”.

 

Secondo Legambiente per combattere l’inquinamento atmosferico, “è indispensabile un cambio di passo nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto su ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Oggi l’Italia continua ad avere il record di auto per numero di abitanti: il tasso di motorizzazione arriva a 62 auto ogni 100 abitanti a Torino o ai 68 di Cuneo e Biella, contro le 25 auto ogni 100 abitanti di Amsterdam e Parigi o le 31 di Londra.

Tante auto portano anche a città sempre più rumorose”.

 

Legambiente  ricorda che in Italia sono circa  sei milioni (il 10% della popolazione) i cittadini esposti al rumore prodotto dal traffico stradale a livelli giornalieri inaccettabili secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le persone esposte, invece, ad elevati livelli di inquinamento acustico durante la notte sono quasi cinque milioni. Tra le altre proposte l’associazione evidenzia: incrementare il trasporto su ferro con 1000 treni per i pendolari, incentivare la mobilità sostenibile attraverso 100 strade per la ciclabilità urbana, limitare la circolazione in ambito urbano dei veicoli più inquinanti (auto e camion) sul modello di Parigi.

A SALSASIO SI FESTEGGIA LA BEATA ENRICHETTA

BEATA ENRICHETTABorgo Salsasio di Carmagnola si sta preparando a festeggiare la Beata Enrichetta Dominici, che proprio a Salsasio è nata

 

Molti gli appuntamenti liturgici che inizieranno con il Triduo di preparazione alla Festa con Rosario alle 17,30 e Santa Messa alle 18 nei giorni di giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 febbraio e che si terrà nella nuova chiesa del Borgo a lei dedicata che quest’anno celebra il quinto anniversario della consacrazione, avvenuta il 6 novembre 2011. Messe solenni domenica 21 febbraio, giorno della festa liturgica della beata di Salsasio, alle 9 nella chiesa antica del borgo, dove Madre Enrichetta venne battezzata e alle 11 nella chiesa Beata Enrichetta.

 

Da contorno alla festa religiosa ci sarà una mostra dal titolo “Madre Enrichetta: la Santa della quotidianità” che si terrà i giorni 12, 13 e 14 febbraio presso il Teatro di Borgo Salsasio. La Parrocchia Santa Maria di Salsasio inoltre, ha da poco fatto piastrellare il piazzale della nuova chiesa e ha aperto una nuova scalinata che dal piazzale porta direttamente al sagrato della chiesa. Il Parroco Don Mario Berardo spiega: “i lavori sono stati fatti per avere un maggior decoro esterno e per evitare impantanamenti che avvenivano a causa della ghiaia che era presente nel piazzale.”

 

UNA MOSTRA SU MADRE ENRICHETTA

 

Venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 febbraio, presso il Teatro “Casa della Gioventù” di Borgo Salsasio, si terrà una Mostra sulla vita e sulle origini della Beata Madre Enrichetta Dominici delle Suore di Sant’Anna.Alla mostra saranno esposti documenti, fotografie e curiosità sulle origini, sulla vita e sulle opere della Beata di Salsasio, oltre a fotografie e curiosità sulle opere che sono state fatte in suo ricordo. Verrà anche proiettato un video sulla Beatificazione di Anna Caterina Maria, nome della Beata prima che diventasse Suora. L’Inaugurazione della Mostra si terrà venerdì 12 febbraio alle 16,30 presso il Teatro di Salsasio, che si trova in vicolo Asilo, la via a fianco alla Chiesa antica del Borgo.

 

Gli orari di apertura della mostra che porta il titolo “Madre Enrichetta: la Santa della quotidianità” saranno i seguenti: venerdì 12 dalle 16,30 alle 21,30 sabato 13 dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 20,30 e domenica 14 dalle 14 alle 21.

 

Per informazioni: 3456147782

Ivan Quattrocchio

“San Sebastiano Sicuro. Il migliore antifurto è il tuo vicino”

san sebastiano poLa serata è organizzata dall’Associazione Controllo del Vicinato in collaborazione con l’amministrazione comunale

 

Lunedì 1 febbraio, alle ore 21, il Centro Pastorale di San Sebastiano da Po ospita l’incontro “San Sebastiano Sicuro – Il migliore antifurto è il tuo vicino”. La serata è organizzata dall’Associazione Controllo del Vicinato in collaborazione con l’amministrazione comunale di San Sebastiano da Po. Il primo cittadino del comune della Citta Metropolitana torinese, Beppe Bava aveva presenziato già in estate ad un incontro sull’argomento del controllo del vicinato, svoltosi a Moransengo. Poi sono stati presi i contatti con l’associazione e. dopo un incontro preparatorio, è stata fissata la data della serata del 1 dicembre. Relatori sono Massimo Iaretti, referente per il Piemonte dell’Associazione, e Ferdinando Raffero, referente per la Città Metropolitana di Torino, nonché animatore del controllo del vicinato a San Mauro Torinese (dove è anche consigliere comunale). Interverrà il sindaco di San Sebastiano da Po, Beppe Bava.

LA WEB TV DI CARMAGNOLA VIDA NETWORK A SANREMO 2016

VIDA TVVerranno intervistati i cantanti ospiti e verranno trasmesse curiosità riguardanti il Festival della Canzone Italiana”, spiegano dalla redazione della web tv

 

Vida Network, la web tv di Carmagnola, una giovane realtà del nostro territorio, sarà presente insieme a Radio Reporter al 66° Festival di Sanremo. Nella fase finale dal 12 al 14 febbraio, Vida sarà in diretta dalle 9 alle 19 nella zona red carpet. “Verranno intervistati i cantanti ospiti e verranno trasmesse curiosità riguardanti il Festival della Canzone Italiana”, spiegano dalla redazione della web tv.

 

Inoltre, sempre nei giorni 12, 13 e 14 febbraio a Sanremo, in collaborazione con Radio Reporter, a pochi metri dal Teatro Ariston, nella zona red carpet, si terrà un contest canoro dal titolo “Sanremo Out” , dove si esibiranno dei giovani artisti che correranno per la finalissima di domenica 14 febbraio dove avverrà la premiazione del vincitore del contest.

Tutte le dirette striming saranno visibili su: www.vidanetwork.it

 

 

Ivan Quattrocchio

Area G, seminario su “Adolescente in difficoltà”

area gPresso la Sala della Fondazione Sereno Regis, in via Garibaldi 13

 

Dalle ore 9 alle ore 13 del 30 gennaio un incontro con Tito Baldini ed Eugenia Pelanda dedicato al tema “L’adolescente in difficoltà: comportamenti antisociali ed agiti auto ed etero-lesivi”. L’evento, organizzato dall’Associazione Area G, si terrà presso la Sala della Fondazione Sereno Regis, in via Garibaldi 13 a Torino. L’ingresso è gratuito, prenotazioni  all’indirizzo e-mail: areagpiemonte@libero.it. L’Associazione provvederà a rilasciare attestato di partecipazione.

Il crocifisso è salvo: resta in Comune

sala rossa palazzo civicoContrario a togliere il simbolo religioso anche il sindaco Piero Fassino

 

Il Crocefisso resta esposto in Sala rossa, grazie al voto di  25 consiglieri che si sono opposti alla delibera presentata da Silvio Viale (Pd e storico Radicale), Vittorio Bertola (Movimento 5 Stelle) e Piera Levi Montalcini (gruppo misto di maggioranza) . Contrario a togliere il simbolo religioso anche il sindaco Piero Fassino. Il centrodestra ha votato contro la delibera, la maggioranza si è divisa: chi ha votato  il ‘no’ e chi non ha partecipato al voto, o è uscito dall’aula. Secondo l’associazione radicale Adelaide Aglietta -“il Comune di Torino ha scelto un arroccamento su posizioni clericali e conservatrici. Un’offesa alla laicità”.

Il vino bio conquista i consumatori europei

VINO BIOGARAU2IL MONDO DEL BIO /

di Ignazio Garau*

 

Quasi il 35% degli Europei beve vini bio. Il 50,5% dei consumatori regolari di vini bio sono donne, il 23% dei consumatori hanno meno di 35 anni, mentre il 59,6% dei consumatori considerano l’ambiente come una priorità e l’86,9% dei francesi che comprano vini bio sono disposti a spendere di più pur di preservare l’ambiente.

 

Lo rivela un’indagine di Sudvinbio, l’associazione nata dai produttori bio della Languedoc-Roussillon nel 1991, oggi in prima fila nella promozione dei vini bio con il salone Millésime Bio (che si svolgerà a Montpellier dal 25 al 27 gennaio prossimi). Il sondaggio ha interessato 4 paesi: la Francia, la Germania, il Regno Unito e la Svezia.

 

Nello studio Sudvinbio mancano dati sui consumi italiani, ma possiamo affermare che quelli registrati nei quattro paesi interessati dalla ricerca evidenziano una tendenza generale che si riscontra un po’ in ogni dove, pur se con percentuali diverse: dall’Europa, agli Stati Uniti, all’Asia, dove il Giappone in particolare da molti anni è un mercato di sicuro interesse per i vini bio italiani, ma anche la Cina, da un po’ di tempo a questa parte, è diventata curiosa delle nostre produzioni biologiche e non è raro trovare i vini dei nostri produttori sugli scaffali dei negozi in molte città.

 

In un’analisi Wine Monitor – Nomisma su dati FIBL – predisposta in occasione di Vinitaly 2015 – emergeva, infatti, uno sviluppo della viticultura biologica pari a +235% in Europa e +273% nel mondo, nel periodo 2002/2013. Nel 2015 in Italia, sempre secondo Wine Monitor – Nomisma, il tasso di penetrazione del vino bio è stato in netta crescita: il 16,8% degli italiani (18-65 anni) ha consumato, in almeno una occasione un vino a marchio bio. Balzo importante se si pensa che nel 2013 il consumo di vino bio coinvolgeva il 2% della popolazione e nel 2014 l’11,6%.

 

Lo studio Sudvinbio 2015 conferma che il vino biologico esce dal consumo di nicchia e conquista l’interesse dei consumatori in Europa, dove il 34,9% dei wine lover dichiara di aver bevuto almeno una volta una bottiglia di buon vino bio, incontrando il maggior gradimento tra le donne e tra i giovani. Emerge anche un altro dato interessante: in Europa il paese in cui il vino è più popolare  non è la Francia, come in tanti avrebbero pensato, ma bensì la Svezia, dove il vino è apprezzato dal 72,5% della popolazione, mentre in UK la percentuale é del 71%. In Francia la percentuale si attesta al 69,5%.

 

Il 51,2% degli svedesi consuma vino biologico, contro il 35,8% dei francesi, il 31,5% dei tedeschi ed il 21% degli inglesi, ma le percentuali sono ben diverse se si considerano solo i consumatori abituali, con i vini bio scelti dal 40,4% dei francesi, dal 35,1% degli inglesi, dal 26,7% degli svedesi e dal 23% dei tedeschi.

 

Il 59,6% degli appassionati considerano l’ambiente come una priorità, con i picchi di Francia e Svezia e le eccezioni di Germania e Regno Unito, dove la scelta del vino bio è legata principalmente a una questione di palato. I consumatori abituali di vini bio, infine, sono disposti (86,9% in Europa) a pagare fino a 1,20 euro in più per una bottiglia di vino bio ed è proprio il prezzo il limite principale indicato dai wine lover francesi, mentre nel resto del Continente il vero ostacolo è la scarsa conoscenza dei vini bio.

 

In ciascuno dei paesi oggetto dello studio, la preoccupazione per la tracciabilità alimentare riguarda la grande maggioranza degli intervistati (77,8% degli europei). Inoltre, il 69,4% degli europei sono preoccupati per il futuro del pianeta e il 60,4% ritiene che il biologico è la soluzione migliore per la salute.

 

I consumatori, in generale, sentono l’esigenza di avere maggiori informazioni sul vino biologico e di essere sicuri sulla qualità e l’origine del loro cibo.Per ritornare all’Italia, Il concorso Biodivino, che nel 20015 è giunto alla sua XII edizione, è un osservatorio dal quale si è potuto assistere alla crescita costante sia del numero delle aziende certificate, sia della qualità dei vini bio.

 

Il nostro paese è ai primi posti nel mondo per la produzione di vino bio, al secondo posto per superficie vitata in Europa, dopo la Spagna, con dati e numeri, appunto, in costante aumento: crescita di aziende e di superfici, ma soprattutto crescita di attenzione da parte dei consumatori. Il successo e l’interesse nei confronti del vino bio sono legati all’ottimo posizionamento in termini di qualità, percepita superiore rispetto ai vini convenzionali dal 49% dei consumatori (un ulteriore 45% giudica la qualità dei 2 prodotti identica). Tale valutazione diventa ancor più forte tra chi consuma vino bio: il 68% degli user considera superiore la qualità dei vini a marchio bio.

 

I dati del 2014 ci dicono che gli ettari destinati alla viticoltura bio in Italia ammontano a oltre 72 mila ettari, aumentati del 6,5% rispetto al 2013, La superficie vitata biologica è arrivata a toccare l’11% di quella totale. Le cantine biologiche certificate in Italia sono circa 1.300 che vinificano, secondo metodiche definite dal Regolamento europeo sul vino biologico 203/2012, con una produzione di circa 4,5 milioni di ettolitri di vino bio.

La scelta della produzione biologica si conferma una carta vincente da giocare per il futuro della viticoltura.

 

 

* Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

 

Pascual Chavez, il successore di don Bosco parla alla Scuola di Applicazione

Animatore e fondatore di numerosi oratori, dopo aver guidato quattordici ispettorie salesiane nel continente americano, nel 2002 è stato nominato Rettore Maggiore dei Salesiani. Una conferenza sul tema della leadership

 

chavez esercito 2L’attualità della leadership di don Bosco è stato il tema conduttore della conferenza tenutasi a Palazzo Arsenale da don Pascual Chavez di Villanueva, già Rettore Maggiore dei Salesiani. Dopo il saluto e l’introduzione del Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione, Generale di Divisione Claudio Berto, don Chavez ha approfondito la figura di Don Bosco mettendone in luce modernità e lungimiranza di pensiero. Protagonista di un momento storico caratterizzato da profondi mutamenti sociali, San Giovanni Bosco si dedica all’educazione delle fasce più deboli ed emarginate gettando il seme di una missione ancora oggi straordinariamente vitale. Nel suo intervento dinanzi ai frequentatori dell’Istituto di studi militari don Chavez ha ricordato come nel pensiero salesiano il processo educativo consista nell’arte di trasmettere ai giovani i saperi e i valori necessari al lorochavez esercito futuro di cittadini del mondo. Alla domanda sulla validità della leadership di Don Bosco in un contesto militare, padre Chavez ha risposto ricordando il principio dell’amorevolezza intesa come capacità di conquistare la fiducia dei propri gregari indicando loro alti ideali alternativa alla mediocrità e sollecitando l’impegno individuale per il bene comune. Una proposta educativa universale, ha proseguito don Chavez, la cui validità prescinde da cultura e credo religioso. Ordinato sacerdote a Guadalajara nel 1973 don Pascual Chavez ha intrapreso la propria missione nelle zone più povere del Messico. Animatore e fondatore di numerosi oratori, dopo aver guidato quattordici ispettorie salesiane nel continente americano, nel 2002 è stato nominato Rettore Maggiore dei Salesiani, divenendo il nono successore di don Bosco. Autore di numerosi saggi di carattere religioso, antropologico e sociologico, don Chavez è rimasto alla guida dei Salesiani di don Bosco sino al 2014. Il suo intervento a Palazzo Arsenale si colloca nell’ambito dei “giovedì culturali”, appuntamenti mensili il cui obiettivo è allargare le conoscenze e gli orizzonti di pensiero dei futuri dirigenti militari.

La banalità del male

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Untitled (la banalità del male) è il lavoro di Pietro Barone visual designer con il contributo di Francesca Petrone scrittrice

 

In occasione della ricorrenza internazionale del Giorno della Memoria, 27 Gennaio 2016. Le illustrazioni che rispondono a domande universali sul tema dell’Olocausto. Untitled (la banalità del male) è il lavoro di Pietro Barone visual designer con il contributo di Francesca Petrone scrittrice. La serie di figure rappresenta uomini complici di un male perpetrato contro gli ebrei e contro l’umanità. Ci si chiede: Erano inconsapevoli? Maligni? O banalmente svolgevano il proprio lavoro, anche se ciò coincideva con un crimine? Il focus del lavoro ha un’espressione grottesca e un tono sarcastico, quasi si prende gioco dei soggetti illustrati.

Untitled (la banalità del male) è il lavoro di Pietro Barone visual designer con il contributo di Francesca Petrone scrittrice.

SALSASIO HA DATO L’ULTIMO SALUTO A DON SEBASTIANO ALBERTINO

don sebastiano albertinoalbertino chiesaDurante la celebrazione Don Marco Brunetti ha delineato la figura di Don Sebastiano, descrivendolo come una persona generosa e un grande Sacerdote che è scomparso proprio durante l’Anno Santo della Misericordia

 

Don Sebastiano nacque il 13 maggio 1923, giorno della Madonna di Fatima a Borgo Salsasio di Carmagnola, detto anche Borgo della Madonna. Infatti non a caso Don Sebastiano è sempre stato molto devoto alla Madonna.Venne Battezzato, comunicato e Cresimato nella Chiesa Madonna della Neve, ex-parrocchiale di Salsasio, dove celebrò anche la sua Prima Messa dopo essere stato ordinato sacerdote nel Duomo di Torino dal Cardinal Maurilio Fossati il 29 giugno 1947 (quell’anno fu un anno record, con 43 ordinazioni sacerdotali) in seguito agli studi ginnasiali nel Seminario Arcivescovile di Giaveno dal 1940 al ‘43 e agli studi Teologici nel Seminario di Torino dal 1943 al ’47.

 

Dopo l’ordinazione sacerdotale, Don Albertino trascorse un anno di Convitto a Bra e in seguito venne nominato Vicario Parrocchiale a Nole Canavese, a Valperga Canavese e presso la Parrocchia del Carmine a Torino.Dal 1959 al febbraio del 1981 ricoprì la carica di Canonico della Chiesa Reale di San Lorenzo a Torino. Nel 1981 venne nominato Parroco della Parrocchia San Grato in Mongreno a Torino, dove rimase fino al 2007, quando per raggiunti limiti di età e per motivi di salute trascorse un periodo ne Monastero Abbaziale di Casanova per poi trasferirsi nella Casa del Clero San Pio X, dove è rimasto fino alla sua morte.

 

I Funerali si sono svolti sabato 16 gennaio nel suo paese natio, Salsasio nella Chiesa Beata Enrichetta, dove i suoi borghigiani lo hanno salutato per l’ultima volta. Il funerale è stato Presieduto da Don Marco Brunetti, Direttore della Pastorale della Salute della Diocesi di Torino e Responsabile delle Case del Clero e concelebrato da alcuni Sacerdoti tra cui il Parroco di Salsasio Don Mario Berardo che ha anche celebrato il Rosario la sera precedente, da Don Tonino Borio già Parroco di Salsasio in passato e dal Direttore della Casa del Clero San Pio X di Torino oltre a Sacerdoti suoi conoscenti. Al funerale erano anche presenti i suoi famigliari, la sorella Maria e il fratello Francesco, oltre ai Fratelli Maristi di Salsasio e alle Suore di Sant’Anna.

 

Durante la celebrazione Don Marco Brunetti ha delineato la figura di Don Sebastiano, descrivendolo come una persona generosa e un grande Sacerdote che è scomparso proprio durante l’Anno Santo della Misericordia.Don Sebastiano Albertino inoltre, era l’ultimo Sacerdote nativo di Salsasio ancora in vita.Negli anni passati è tornato molte volte a Salsasio, in particolare in occasione della Festa della Madonna della Mercede, Patrona del Borgo, come nel 1997, dove nella Messa dei Sacerdoti di Salsasio, ha festeggiato i suoi cinquant’anni di Sacerdozio.

 

Ivan Quattrocchio