Il soggiorno alla pari (Au Pair) è un modo molto economico e sicuro per vivere qualche mese all’estero presso una famiglia ospitante ricevendo dalla stessa vitto e alloggio gratuiti (oltre ad una paghetta) in cambio di 25-30 ore settimanali di baby sitting . Perché l’esperienza abbia successo è molto importante che entrambe le parti affrontino i rispettivi impegni con serietà e rispetto
Oggi incontriamo la dott.ssa Marina Filippi, 38 anni, imprenditrice torinese titolare di APE Au Pair & Education.
Come nasce APE Au Pair & Education?
L’idea di APE Au Pair & Education risale al 2012 quando, a seguito della nascita del mio secondo figlio, iniziai ad ospitare regolarmente au pairs inglesi. In quegli anni, complice la mia insoddisfazione professionale, decisi di voltare strada e di unire le competenze maturate in ambito legale e nelle risorse umane al desiderio di offrire ai giovani italiani (sempre restii a partire!) l’opportunità di fare esperienze all’estero in modo economico e sicuro. Studiai il modello di “Au Pair Agency” anglosassone e strinsi le prime partnership con agenzie inglesi interessate a collaborare con l’Italia. Successivamente allargai l’offerta anche ad altri paesi e, ad oggi, APE organizza soggiorni alla pari in Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Nuova Zelanda e Cina. Da settembre 2016 probabilmente saremo operativi anche in Germania!
In cosa consiste il “soggiorno alla pari” e come lo organizza APE?
Il soggiorno alla pari (Au Pair) è un modo molto economico e sicuro per vivere qualche mese all’estero presso una famiglia ospitante ricevendo dalla stessa vitto e alloggio gratuiti (oltre ad una paghetta) in cambio di 25-30 ore settimanali di baby sitting . Perché l’esperienza abbia successo è molto importante che entrambe le parti affrontino i rispettivi impegni con serietà e rispetto. Per questo motivo APE, prima di accettare la candidatura di una potenziale au pair, effettua un incontro conoscitivo gratuito volto a verificare la sussistenza dei requisiti necessari (es. esperienza con i bambini, conoscenza della lingua…). Successivamente inizia la ricerca di una famiglia ospitante (tramite i colleghi all’estero), mette le parti in contatto via skype, prepara la documentazione, il contratto (letter of Invitation) e, soprattutto, fornisce assistenza durante tutto il soggiorno, sia dall’Italia sia in loco (tramite un referente).
Oltre ai soggiorni alla pari, quali servizi offre APE?
Nell’ambito dell’Education, APE promuove soggiorni linguistici a Cambridge ed in Irlanda. In particolare, su Cambridge, collaboro con una società inglese – gestita da una professionista italiana – in grado di creare percorsi formativi personalizzati sulle specifiche esigenze del cliente, studente o manager, spaziando da corsi di “general English” volti ad ottenere una particolare certificazione linguistica, a settori specifici quali, ad esempio: il legal, finance, engineering, fashion… A ciò, inoltre, si possono aggiungere attività opzionali nel tempo libero (ad esempio serate a teatro, personal trainer, corsi di disegno… ecc..) concordate precedentemente con il cliente e volte a rendere più piacevole il proprio soggiorno a Cambridge!
Qual è il punto di forza di APE Au Pair & Education?
L’obiettivo principale di APE è la valorizzazione del cliente. I servizi non si acquistano direttamente dal sito internet ma ogni cliente viene contattato personalmente, consigliato sul percorso formativo o linguistico più adatto alle sue esigenze e monitorato durante tutto il programma. Penso che la personalizzazione dei servizi unita ad un’attenzione al cliente dal punto di vista umano sia il punto di forza di APE.
Cosa consiglia ai giovani, per prepararsi efficacemente al mercato del lavoro?
Oltre ai titoli di studio, consiglio sicuramente di effettuare esperienze all’estero, sia per perfezionare le lingue sia per sviluppare le proprie capacità di autonomia, responsabilità e adattamento. Consiglio, inoltre, di curare particolarmente anche la propria immagine professionale imparando piccoli accorgimenti che possono fare la differenza in un colloquio di lavoro. Anche su questo punto APE Au Pair & Education si sta attivando, preparando una serie di incontri volti ad approfondire queste tematiche.
http://ape-aupaireducation.it/home/




Dal marketing strategico all’analisi dei mercati il tutto eseguito da un pool di professionisti. Dopo uno studio della società viene formulata un’offerta che possa creare una connessione con enti pubblici o aziende private con il supporto legale e finanziario
STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto


accettata. Mi ha amabilmente chiesto di “cambiare” lenti per leggere la realtà della Barriera. Vorrei, ma ciò che vedo non è determinato dall’ideologia. Rimarco il suo lavoro positivo sull’integrazione, importantissimo ma non sufficiente. Ilda ed io siamo “sulla stessa barricata”. Dunque? Non c’è niente da fare: maggiore controllo delle forze dell’ordine per prevenire, come deterrente, ma anche per reprimere. Poi, in ultimo, non per importanza, decongestionare di problemi e di tensioni questo “martoriato” storico quartiere di Torino. C’è chi commentando il delitto ha sottolineato il degrado umano che ne è stata una delle cause. Sembra che tranne l’intervento di un ex alpino, altri siano stati a guardare. Non discuto né confuto. Sono altresì convinto che il degrado umano affonda le proprie radici nel degrado sociale, e la decongestione è un primo passo contro il degrado.







” La residenza Crocetta – spiega il direttore gestionale Raffaele Raviglione – è una Rsa direi atipica, in quanto molto attenta, oltre alla parte relativa alla presa in carico e alla cura, anche alla componente sociale dell’anziano, che riteniamo fondamentale nel mondo della terza età. Offriamo molti luoghi di incontro capaci di favorire la socializzazione tra gli ospiti e un contatto continuo con i parenti. La vicinanza del mercato rionale è un fattore positivo per gli ospiti più autonomi, che possono recarvisi anche quotidianamente. La nostra Rsa accoglie anche l’antica chiesa dell’ Opera Pia Convalescente alla Crocetta, che conferisce il nome al quartiere”.
Il 5 febbraio 1976 veniva istituita, prima in Italia, la Consulta femminile regionale. L’organismo consultivo del Consiglio regionale del Piemonte ha accompagnato con numerose iniziative la storia delle donne piemontesi nel loro percorso di acquisizione della parità di trattamento legale e di affermazione nella società.Il ruolo della Consulta fra passato, presente e futuro è stato illustrato durante una conferenza stampa presieduta da Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile regionale, e alla quale hanno partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, e la vicepresidente del Consiglio regionale con delega alla Consulta, Daniela Ruffino.“Il progresso della condizione femminile ha sempre ricadute positive su tutta la società: è dunque un obiettivo nell’interesse di tutti i cittadini, uomini compresi”, ha dichiarato Laus. “Il primo fronte su cui mi sono impegnato, da presidente dell’Assemblea legislativa piemontese e da coordinatore delle politiche inerenti le pari opportunità in seno alla Conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali, è proprio quello per il radicarsi di una mentalità più evoluta, senza la quale anche l’applicazione di buone leggi risulta difficile”. “La Consulta è stata sempre testimone in prima linea dei cambiamenti relativi alla presenza della donna nella società e una delle sfide più importanti su cui dobbiamo lavorare rimane quella di far comprendere agli uomini la necessità della complementarietà”, ha affermato Pecchio. “È importante che l’entusiasmo e la forza che caratterizza le donne impegnate nel sociale, come le partecipanti alla Consulta femminile, si trasmetta anche alle nuove generazioni che vivono un periodo complesso e delicato, così come un altro obiettivo prioritario deve essere quello di rivolgerci alle donne che sono più in difficoltà”, ha dichiarato Ruffino.La presidente Pecchio ha poi illustrato le principali attività previste per il 2016, a partire da una serie di incontri sul territorio piemontese che la Consulta svolgerà da aprile per far conoscere le sue finalità e dare visibilità alle associazioni che la compongono.Sarà poi sviluppato il progetto Il difficile equilibrio delle donne tra casa, lavoro, figli, genitori e sociale con un seminario di informazione sul lavoro delle donne in Piemonte, azioni di sensibilizzazione per un invecchiamento attivo delle donne, percorsi di prevenzione sul tema della medicina di genere e su cardiologia, nutrizione e oncologia e iniziative di approfondimento sul tema della disabilità e il diritto allo studio dei bambini disabili. Saranno inoltre perseguite azioni per agevolare il dialogo interculturale, sociale e religioso proseguendo, fra le altre attività, la collaborazione con il Concorso Lingua madre e con l’istituzione del secondo premio Consulta femminile.Continuerà infine il progetto avviato nel novembre scorso Piemonte in rete contro la violenza sulla donna, in collaborazione con le forze di polizia, i pronti soccorso, i servizio sociali e le associazioni operanti nel settore.
