ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 687

Il semplice investimento non rende più nulla

INTERNET WEBL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese

Serve un’attenta analisi per comprendere come realmente preservare i propri capitali. Cosa fare dunque? In primo luogo serve allungare il proprio orizzonte temporale di investimento (almeno a quattro-cinque anni) e poi bisogna iniziare a pensare seriamente e professionalmente ad inserire euro denaronei portafogli una componente azionaria ed una obbligazionaria non governativa

Gli Uffici Studi delle principali Istituzioni finanziarie hanno recentemente fatto notare come, a livello mondiale, il rendimento dei titoli governativi nell’oltre 65% dei casi renda meno dell’ 1%.

ferrareseIl 25 febbraio 2016 (fonte Bank of America Merril Lynch) i dati rilevati erano i seguenti: il 27% dei titoli governativi in circolazione registrava sul mercato rendimenti negativi, il 39% esprimeva un rendimento tra lo 0 e l’1%, il 23% aveva rendimenti nella forchetta tra uno e due punti percentuali e solo l’11% segnava rendimenti superiori al 2%.

L’analisi dei dati sopra citati ci porta a dire che il semplice investimento non rende più nulla e che serve un’attenta analisi per comprendere come realmente preservare i propri capitali. Cosa fare dunque? In primo luogo serve allungare il proprio orizzonte temporale di investimento (almeno a quattro-cinque anni) e poi bisogna iniziare a pensare seriamente e professionalmente ad inserire nei portafogli una componente azionaria ed una obbligazionaria non governativa.

La difficoltà nel fare nuove scelte, che i risparmiatori incontrano, è più di natura psicologica che di natura reale poiché gli investitori sono radicati nelle loro abitudini trascorse e non riescono ancora ad accettare che il loro patrimonio attuale, gestito storicamente come sempre, non abbia più il rendimento di una volta. Inoltre accade, come ulteriore retaggio delle convinzioni passate, che più è grande il patrimonio a disposizione e più è grande l’attesa di un guadagno sostanzioso da parte di chi mette in atto tali operazioni.

Questo modo di pensare ed agire fa capire che oggi molti hanno una percezione del mondo finanziario lontana dalla realtà. A questo si aggiunga che, ascoltando i continui bombardamenti mediatici sui sali e scendi dei Mercati finanziari tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, molti uditori pensano erroneamente che chi ha provato a fare delle scelte diverse in questi mesi abbia in definitiva perso quasi quanto gli indici azionari giornalmente sbandierati dai media, paragonando così, nel proprio subconscio, il momento attuale con quanto accaduto nel 2008. Il paragone però può starci solo e soltanto dal punto di vista emotivo poiché la situazione è completamente diversa.

Le scelte future sono già qui con noi, sono già disponibili e quelli che le intraprenderanno saranno coloro che, personalmente, amiamo definire come “i risparmiatori due punto zero” i quali hanno iniziato un percorso evolutivo alla cui base ci sta il concetto di resilienza.

La resilienza ci insegna proprio a conoscere e a cercare di utilizzare l’estrema complessità dei fenomeni evolutivi ed esistenziali umani, quegli stessi fenomeni che fanno sì che l’individuo non solo riesca a far fronte (resistere) all’evento, ma addirittura dia avvio ad un’evoluzione positiva del tutto personale e creativa (Magrin et al. 2006; Bertetti, 2008). Questo accade già nel mondo animale e vegetale quando sopraggiunge un evento straordinario che va a scardinare le abituali certezze. Ecco che, allora, Madre natura inizia a riorganizzarsi in fretta, prima che le difficoltà abbiano il sopravvento. In quei momenti bisogna contare sulle proprie risorse, trasformandole in punti di forza, abbandonando l’emotività e compiendo un salto epocale verso la consulenza specializzata e verso la diversificazione dei portafogli.

Oggi il mettere dei soldi da parte è diventato un’attività complessa che non può essere demandata al caso o ad operatori non idoneamente qualificati.

Il crollo di questi ultimi anni dei rendimenti sui conti di deposito e sui titoli governativi, aggravati dalla crisi di molte realtà finanziarie che hanno gestito la fiducia dei risparmiatori in modo quantomeno allegro, sono il campanello dall’allarme che deve muovere i risparmiatori verso la pianificazione finanziaria. Tanto più è il tempo che avete a disposizione e tanto più elevata sarà la vostra remunerazione diversificando in modo ottimale.

Pensate dunque alle difficoltà attuali come a quel granello di sabbia che penetra nell’ostrica disturbandola, ma al tempo stesso stimolandola e inducendola a produrre una secrezione che dà vita ad un oggetto meraviglioso: la perla.

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese@yahoo.it

 

Delrio e Fassino ottimisti, linea 2 del metrò nel 2017. E tra un mese apre il passante

Derlrio,non utilizzeremo fondi Ue per cuneo fiscaleL’esponente del governo è  “molto ottimista” per quanto riguarda la soluzione degli ostacoli burocratici. Fassino ipotizza il cantiere al via nel 2017

Sono  priorità il prolungamento della linea 1 della metropolitana e ilpassante 24 progetto più strutturale della linea 2: lo afferma il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, oggi a Torino per visionare i lavori del passante. L’esponente del passante1governo è  “molto ottimista” per quanto riguarda la soluzione degli ostacoli burocratici: “un piano di sviluppo, inserito nel Def, prevede il potenziamento della rete tranviaria e delle metropolitane -ha detto – e c’è piena collaborazione e sintonia con le amministrazioni locali. Il sindaco Piero Fassino ha intanto annunciato che ipotizza l’avvio del cantiere della linea 2 entro il 2017 e che il passante ferroviario sarà aperto entro fine maggio. Il proseguimento del passante da piazza Baldissera a corso Grosseto sarà finanziato dal Comune grazie ai fondi inseriti a bilancio e ottenuti dai ribassi di gara.

(Foto: il Torinese)

Asl, da lunedì 18 gli esami prenotati in farmacia

farmaciaASLUn servizio che consentirà di evitare code e  telefonate

Da lunedì 18 aprile i cittadini appartenenti alle Asl TO1 e TO5 (Chieri, Moncalieri, Nichelino e Carmagnola) potranno avvalersi del servizio di prenotazione esami e visite mediche e ritirare i referti direttamente  in farmacia, grazie all’accordo delle aziende sanitarie con FederFarma Torino che estende così alle farmacie il servizio di ritiro referti e prenotazione telematica del ‘Sovracup’. Tale servizio è gestito direttamente dalla farmacia, a fronte di un contributo di 2 euro per ogni ricetta, referto o variazione, di 3 per prenotazioni e ritiro in farmacia. Un servizio che consentirà di evitare code e  telefonate, recandosi nella farmacia sotto casa .

(foto: il Torinese)

"Vi Dichiaro Divorziati"conquista Torino

Niente tecnicismi, nessun “dialetto avvocatese”: questa la vera forza dell’ultimo lavoro di Gassani

13010041_10208076106754575_1413287234_oVenerdì 15 aprile 2016 è stato presentato a Torino il nuovo libro dello stimato avvocato matrimonialista Gian Ettore Gassani, “Vi Dichiaro Divorziati” – Come Cambia il Matrimonio in Italia. Alla presentazione, tenutasi alle ore 18.00 presso la libreria Feltrinelli di Piazza C.L.N., oltre all’autore del libro, hanno partecipato e preso la parola anche l’avvocato Edoardo Rossi – presidente AMI Piemonte e Valle D’Aosta – l’avvocata Teresa Besostri – consigliera Ordine degli Avvocati di Torino – la psicoterapeuta Monica Cismondi e infine il nostro quotidiano “Il Torinese” grazie alla partecipazione della nostra redattrice Simona Pili Stella.12963422_954432974653942_8393176868761709233_n In una libreria gremita di persone, si sono affrontati temi attuali e di grande interesse, ponendo la maggiore attenzione sul binomio matrimono-divorzio in Italia e su alcune delle delicate tematiche – quali quella dell’affidamento dei figli minori – riportate nei vari capitoli del libro. L’ultimo lavoro dell’avvocato Gassani (che aveva esordito nel 2012 con il suo primo libro “I perplessi Sposi”) sta già riscuotendo un notevole successo in tutta Italia. feltri 1Niente tecnicismi, nessun “dialetto avvocatese”: la vera forza di questo saggio romanzato sta nell’aver raccontato, tramite storie vissute e realmente accadute, lo scenario di un Paese che si sta trasformando da un punto di vista culturale, sociale ma soprattutto legislativo.feltrinel 2 Dal riconoscimento del diritto dei figli alla bigenitorialità, dalla legge 162/14 -che introduce il “divorzio fai da te”- fino ad arrivare alla legge 55/2015 che consente il divorzio breve: la genialità di Gassani sta proprio nel rendere comprensibili a tutti quelle che sono le principali norme che governano il diritto di famiglia.

                                                                                                                       Foto di Max Prono

#Vistadaqui: racconta Torino con una foto e puoi diventare filantropo

#Vista da qui è il nuovo progetto della Compagnia di San Paolo che ti fa diventare filantropo mettendo in palio 10000 euro da devolvere ad un ente no profit
vistadaqui sanpaolo

#Vistadaqui è un contest fotografico indetto dalla Compagnia di San Paolo che si è aperto il 12 aprile e terminerà il 15 luglio. Per partecipare basta scattare una foto di Torino, raccontarne la propria storia in 140 caratteri e condividerla su Facebook, Twitter, Instagram o sul sito www.vistadaqui.compagniadisanpaolo.it. Tra tutte le immagini ne verranno scelte venti e tra queste una giuria selezionerà la vincitrice. L’autore dello scatto avrà la possibilità di diventare filantropo e devolvere ad un ente no profit i 10 mila euro in palio. Un dono ad un singolo che diventerà un dono per la comunità e che renderà fiero il vincitore di aver contribuito al miglioramento della propria città. Gli autori dei quattro scatti con più like riceveranno un Abbonamento Torino Musei.
#Vistadaqui rappresenta l’ultimo scalino di un progetto di più ampio respiro iniziato dalla Compagnia di San Paolo nel 2014. Nell’ultimo quadriennio l’ente ha investito 536 milioni di euro in vari progetti per il 70% nel territorio piemontese. La voglia di far conoscere a tutti i cittadini il lavoro fatto in questi anni ha portato alla realizzazione di diverse iniziative. Una delle è stata porre delle targhe in ogni edificio nel quale l’ente aveva in qualche modo dato il suo contributo. Mentre all’esterno sono stati collocati dei grandi palloncini che geo-localizzavano i singoli edifici. Legato al contest #Vistadaqui è la realizzazione di una foto panoramica di Torino dalla cima della Mole. La foto si compone di sessanta mila scatti realizzati nella stessa giornata seguendo il cambiamento della luce solare. La panoramica visibile sul sito del progetto mostra anche tutti i progetti realizzati dall’ente filantropico. Il finale di questo percorso lungo due anni è avvenuto martedì 12 alla Mole Antonelliana e ha segnato l’inizio di #Vistadaqui. Sono stati selezionati alcun blogger ai quali è stato presentato il progetto appena raccontato ed è stata data la possibilità a quest’ultimi e a tutti di godere della Mole. Dalle 18.00 alle 24.00 è stato infatti possibile per tutti visitare gratuitamente il Museo Nazionale del Cinema, salire sulla terrazza panoramica della Mole e deliziarsi della vista della città. A cogliere la bellissima iniziativa offerta dalla Compagnia di San Paolo sono stati in1500.

Federica Monello

Prezzi delle case in calo ma aumentano le compravendite

A Torino la diminuzione dei prezzi rispetto al 2014 nel mercato residenziale è stata del 5,8%

casaContinua nel 2015 la discesa dei prezzi delle abitazioni in Torino e Provincia confermando la tendenza al ribasso degli anni precedenti; il valore più basso degli immobili fa aumentare le compravendite agevolate anche dal sistema creditizio.Lo rileva l’Osservatorio Immobiliare 2015 condotto dagli agenti immobiliari aderenti a Fiaip Torino, secondo il quale nel capoluogo la diminuzione dei prezzi rispetto al 2014 nel mercato residenziale è stata del 5,8%.Le zone dove i valori delle case sono calati anche del 15% sono principalmente le periferiche Lucento, Vallette, Mirafiori Nord e Sud ma anche la più centrale San Donato. Altre zone della città, seppur diverse fra loro, dove i prezzi medi sono invece diminuiti tra l’8% e il 9% sono la collinare Cavoretto, Falchera, Regio Parco e le semicentrali San Paolo e Santa Rita. Se nella vicinanze di piazza San Carlo si rileva un leggero assestamento dei prezzi, meno 1,6%, in piazza Statuto i lavori pubblici portano ad un deprezzamento del mattone di quasi il 7%. Con il segno positivo si rilevano le zone Cenisia +3% continuando il suo andamento positivo, Vanchiglia e Cit Turin dove i prezzi sono di poco sopra lo zero.Anche nei principali comuni della provincia di Torino vi è stata una perdita del valore degli immobili in media del 5,5% dall’anno scorso. Molte le città dove i loro prezzi nel residenziale sono scesi tra l’8% e il 10%: Alpignano (-7,9%), Chieri (-8,1%), Pianezza (-9,8%) e Venaria (-9,1%); la peggiore risulta essere Beinasco, -15%, probabilmente a causa della vicinanza con l’impianto di termovalorizzazione.pavese casa 2 Se nel 2014 i più popolosi comuni della cintura torinese hanno avuto variazioni negative a due cifre, con il picco di Nichelino che perdeva il 21%, quest’anno si rilevano differenze decisamente più contenute: Moncalieri -2% e Nichelino -3% mentre Orbassano addirittura svolta prima di altri con un +3,4% segno forse che il peggio è passato.Il mercato residenziale dell’Alta Val Susa e Val Chisone risente maggiormente della diminuzione delle quotazioni registrate nel resto della provincia. Nel 2015 gli appartamenti in montagna perdono mediamente il 10%, mentre le unità immobiliari indipendenti scendono di circa il 5%.Continua la caduta dei prezzi di box e posti auto. Dopo il -13% del 2014, per l’anno rilevato la perdita è stata dell’11%. Escluse le zone centrali o quelle con carenza cronica di posti auto dove i valori sono stabili o in aumento, in tutte le altre zone di Torino si evidenziano forti sconti per la vendita.Nel settore commerciale, dopo le importanti perdite degli anni precedenti i prezzi medi sono scesi del 3%. Molto variegata la situazione dei negozi da zona a zona con l’unica certezza che gli acquisti sono concentrati sulle vie principali rispetto le posizioni secondarie. Il mercato degli uffici continua a soffrire con un -11% trainato al ribasso dalle zone periferiche e semicentrali. Infine, nel settore industriale si rileva una perdita del valore immobiliare di oltre il 20%.Per il 2016, gli agenti immobiliari di Fiaip prevedono che il mercato immobiliare di Torino e provincia sarà all’incirca lo stesso dell’anno precedente o in lieve miglioramento. Il numero delle compravendite in aumento unito ad una maggiore propensione all’erogazione di mutui delle banche non saranno sufficienti, nell’attuale congiuntura economica, ad invertire la tendenza sicuramente più neutrale/ottimistica rispetto agli ultimi anni.Sul fronte dei prezzi, i professionisti del settore immobiliare dichiarano che per tutto il 2016 i prezzi saranno stabili o con una riduzione contenuta nell’ordine del 3% che favorirà ulteriormente l’aumento del numero di compravendite.

 

 

Il sindacato debutta alle assemblee olandesi

Uliano interverrà alle tre assemblee come piccolo azionista “per portare le istanze dei lavoratori  in un contesto internazionale”
sciopero cgil1

Il sindacato debutta alle assemblee olandesi di Cnh Industrial, Fca e Ferrari, venerdì all’Hotel Radisson vicino ad Amsterdam. Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim-Cisl, informa l’Ansa, interverrà alle tre assemblee come piccolo azionista per portare le istanze dei lavoratori  in un contesto internazionale”. Uliano, infatti, acquistò 200 euro di azioni due anni fa per poter partecipare alle assemblee dei soci.

 
(Foto: il Torinese)

La "lezione" di Cavallero e la rivoluzione sbagliata

tosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Uscito il film di Lizzani “Banditi a Milano” corsi a vedere uno straordinario Gian Maria Volontè che lo rappresentava, “rubando” dai vecchi compagni di Barriera notizie ed aneddoti sul personaggio. Tutti arrabbiati con lui. Da “rivoluzionario” a rapinatore ed assassino

ll 26 settembre 1967 cenato con i miei, il telegiornale diede la notizia dell’ arresto di Pietro Cavallero. Mio padre scuotendo la testa disse lapidario : doveva finire così, non mi è mai piaciuto. Non capii, non conoscendolo, Uscito il film di Lizzani “Banditi a Milano” corsi a vedere uno straordinario Gian Maria Volontè che lo rappresentava, “rubando” dai vecchi compagni di Barriera notizie ed aneddoti sul personaggio. Tutti arrabbiati con lui. Da “rivoluzionario” a rapinatore ed assassino. Non c’entrava nulla la politica, il PCI,  lui era un ambizioso che aveva tragicamente sbagliato.  Potremmo dire senza ma e senza se. Per questo appena ho saputo che all’ Anatra zoppa si presentava il libro di Claudio Bolognini  “I ragazzi della Barriera” mi sono subito  fiondato. Leggendo prima il libro. Scorrevole amore per il dettaglio e pregevole l’idea dell’io narrante. cavallero barriera

Frugale cena con l’autore dove mi ha colpito la battuta di un insegnante organizzatrice della presentazione : leggendo il libro si parteggia quasi per La Banda Cavallero…non avessero ammazzato…L’autore ha sostenuto la sua equidistanza,  ed io ho apprezzato molto il suo ricercare sul posto i luoghi di Barriera,  dalla Motori alla Stura. Ma Pietro Cavallero non mi è mai stato simpatico e continua ad essermi antipatico.  In particolare un episodio raccontatomi e parzialmente presente  nel libro. La polizia non capiva come questa banda si procurava le armi, intuendo si trattasse di una banda non tradizionale.  Infatti Pietro Cavallero chiedeva un contributo economico per comprare armi da mandare a patrioti algerini. Ma teneva per sé una parte per le rapine. Più che un azione politica era una presa in giro. Dopo hanno voluto e saputo dare motivazione politica ad atti di sola violenza ed uccisione. Leggendo ho capito fino in fondo il disappunto di mio padre che per contrastare il padrone scioperava , il più delle volte da solo,  non concedendo la rivolta sociale con le rapine. Un libro da leggere.

Dopo il Salone del Risparmio 2016

moneyL’angolo del Private Banker/
di Fabio Ferrarese
“Risparmio al centro, demografia, liquidità, sviluppo”. Demografia, liquidità e sviluppo sono state quindi le tre parole chiave su cui si sono articolate le riflessioni di quest’anno

ferrareseSi è da poco conclusa la VII edizione del Salone del Risparmio la cui tre giorni, svoltasi quest’anno a Milano, aveva il seguente tema: “Risparmio al centro, demografia, liquidità, sviluppo”. Demografia, liquidità e sviluppo sono state quindi le tre parole chiave su cui si sono articolate le riflessioni di quest’anno. Sono stati proposti sette percorsi tematici per affrontare alcuni dei grandi temi di attualità, aprendo così una meditazione sull’effettiva validità dei tradizionali paradigmi della finanza: le scelte di investimento delle famiglie; lungo termine, previdenza e sostegno all’economia reale; educazione finanziaria e formazione; finanza sostenibile e impact investing; consulenza finanziaria e distribuzione; portafogli su misura, mercati e servizi finanziari; fintech; I diversi relatori, che si sono succeduti nell’affrontarne il tema proposto, hanno voluto dedicare tempo e spazio a due argomenti che fino a qualche anno fa entravano nei dibattiti in maniera troppo filosofica ed accademica, ma che in realtà sono fondamentali per il futuro del risparmio e probabilmente anche per il domani del nostro Paese: il ruolo delle SGR nell’economia reale e la previdenza complementare. Il Ministero dell’Economia, in particolare,  attraverso tre importanti suoi esponenti (Padoan, Pagano e Zanetti) ha voluto mandare un segnale sulla possibile attuazione futura di provvedimenti volti a indirizzare il risparmio verso le imprese. Le SGR possono contribuire fattivamente alla crescita (non solo economica) del tessuto industriale italiano se idoneamente supportate, ma al tempo stesso le nostre Autorità devono quanto prima concentrarsi sullo sviluppo di un serio terzo pilastro previdenziale.

money

La sensazione che rimane alla chiusura dei lavori è quella che finalmente l’industria del risparmio gestito ha definitivamente catturato l’attenzione delle autorità di vigilanza e della politica in maniera molto concreta. La speranza che tutta questa attenzione si riversi nelle aule delle varie commissioni parlamentari e che tutto ciò avvenga non come ulteriore fonte di liquidità da spremere per sanare i conti pubblici, ma come veicolo in grado di rilanciare l’economia nazionale. Un punto fondamentale rimane però ancora irrisolto: il discorso intorno all’annosa questione dell’educazione finanziaria. Da un lato, sentiamo Banca d’Italia e la Consob condividere gli stessi pensieri sull’argomento (“serve un approccio sistemico al tema”, hanno affermato Magda Bianco e Giuseppe D’Agostino), ma dall’altro l’Italia sembra non essersi ancora mossa a livello di cultura finanziaria risultando la peggiore dei G7 con un livello di cultura finanziaria molto simile ai Paesi Emergenti. Su un numero di circa centoventi conferenze tenutesi nella Kermesse milanese, oltre trenta avevano dei risvolti legati alla formazione e all’educazione finanziaria. È stato bello vedere più di milleseicento giovani studenti delle superiori partecipare con entusiasmo ad una conferenza dedicata al risparmio gestito. Ma a parte questi interventi sporadici ed isolati che cosa si sta effettivamente facendo per questa questione irrisolta nel nostro Paese?

L’ OCSE ci dice che l’Italia rimane nelle ultime posizioni mondiali su molte classiche di questa tematica risultando così più colti, finanziariamente parlando, solo della Colombia. Forse questo potrebbe essere materia sulla quale concentrarsi nel Salone del prossimo anno e viste le ultime vicende di risparmio tradito, la formazione, l’educazione e l’informazione dei risparmiatori dovrebbero coinvolgere non solo le future generazioni, ma anche e soprattutto gli adulti attuali.

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese@yahoo.it

Al parco Ruffini la tappa torinese di Ania Campus

ania 1“Nella generale riduzione dell’incidentalità avvenuta negli ultimi anni” afferma la fondazione ANIA “moto e scooter non hanno avuto lo stesso trend positivo di altre tipologie di veicoli, e sono in assoluto i mezzi più pericolosi”

11 aprile 2016: forte del sostegno del Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio, e grazie ai fondi del Bando di concorso per la sicurezza stradale, la Fondazione Ania, in collaborazione con la polizia stradale arriva a Torino per la tredicesima tappa di un tour che tocca le principali città italiane, e che ha lo scopo di approfondire le conoscenze, le regole di circolazione e le migliori tecniche per condurre i mezzi a due ruote.

“Nella generale riduzione dell’incidentalità avvenuta negli ultimi anni” afferma la fondazione ANIA “moto e scooter non hanno avuto lo stesso trend positivo di altre tipologie di veicoli, e sono in assoluto i mezzi più pericolosi”. Da qui il proposito di sensibilizzazione e informazione, volto sia ad adulti che a ragazzi, che ha portato alla nascita del progetto Ania Campus.ania2

Durante la mattinata, ragazzi tra i tredici e i diciannove anni hanno avuto la possibilità di effetuare prove pratiche di guida sicura, in presenza dei piloti della Federazione Motociclistica Italiana, e di approfondire gli aspetti teorici legati alle corrette pratiche di guida dei ciclomotori e ai rischi della guida su strada, mentre nel pomeriggio il Campus aperto al pubblico ha dato la possibilità ad adultidi tutte le età di affinare e rendere più sicure le tecniche di guida su strada.

Veronica Bosco