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Artissima conquista Torino con più di 200 gallerie da 35 Paesi del mondo

artissima 15 3artissima 15 2La grande kermesse per la quinta volta consecutiva ospitata all’Oval

 

207 gallerie provenienti da 35 Paesi del mondo sono coinvolte, per il quinto anno consecutivo all’Oval, nella nuova edizione di Artissima, visitabile fino all’ 8 novembre prossimo. Vi partecipano anche una ventina di istituzioni e molte riviste d’arte. 

 

“Anche se la provenienza principale rimane quella europea e occidentale – spiega la direttrice di Artissima Sarah Cosulich –  grazie al lavoro di ricerca dei curatori quest’anno sono coinvolti in modo decisivo anche i Paesi dell’America Latina; nella sezione “Present Future”, per esempio, c’è una forte presenza di artisti e gallerie mediorientali. Un peso decisivo hanno anche le gallerie dell’Est europeo, un’area geografica che sta diventando sempre più interessante per gli investimenti in campo artistico. Proprio la sezione “Back To the Future” da tempo si concentra, infatti, sui pionieri dell’avanguardia,  vale a dire su quegli artisti che hanno influenzato quelli delle nuove generazioni. La sezione è nata con un focus sugli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, e quest’anno si concentra per la prima volta su opere prodotte nella decade 1975-85, un periodo che si pone ai margini tra concettualismo,  inizio della figurazione e una nuova rilevanza attribuita al gesto”.

 

artissima 15 7“Con l’ambizione di andare oltre l’indagine – spiega la curatrice di “Back to the Future” Eva Fabbris – e con l’intento di provare a capire se ci sia un’area o un tema poco esplorato che ci permetta di conoscere il decennio più a fondo, la sezione conserva la sua rinnovata importanza e presenta, per la prima volta, la ricostruzione di mostre”.Quest’anno la seconda sezione “Present Future”, dedicata ai giovani talenti emergenti selezionati da un board di giovani curatori internazionali, presenta opere che includono proposte inedite e realizzate a hoc. “Spesso le aree come questa si pongono il problema – spiega il coordinatore della sezione Fassi – di come proporre ai collezionisti dei giovani. Noi, invece, abbiamo adottato una logica diversa, sorprendendo con nomi totalmente nuovi”. 

 

Dallo scorso anno Artissima si è arricchita della sezione “Per4m”, dedicata esclusivamente alle  performance. Si tratta della prima rassegna del genere nel panorama fieristico italiano.”Per4m – spiega il curatore Simone Menegoi – è una vetrina artistico commerciale, in artissima 15 6cui la performance viene considerata come un’opera alla stregua delle altre opere presenti in fiera e venduta come tale”.Altra novità di quest’anno riguarda la Vip Lounge,  trasformata per l’occasione dall’artista Maurizio Vetrugno nell’opera totale “Opium Dem”, uno speciale progetto espositivo che si concretizza nella mostra dal titolo “Inclinazioni” , curata da Stefano Collicelli Cagol,  accolta all’interno di Artistica,  per offrire una vetrina alle istituzioni artistiche piemontesi e alle collezioni di arte contemporanea.

 

I galleristi propongono quest’anno anche diversi iniziative originali. Per esempio il gallerista torinese Franco Nero,  che espone, tra i suoi artisti, anche opere di Jim Lambie e Lara Favaretto, propone, fuori fiera, la colazione in galleria, alle 9.30 e alle 11.30, e concerti dal titolo “Citofonare Beethoven”, che hanno come location un appartamento di piazza Carignano 2. Gli spazi di Artissima si ampliano e all’ospedale Sant’Anna di Torino la rassegna propone il mondo della creatività alle gestanti. Mentre il Cantiere dell’arte ha, infatti, cambiato il volto di molti reparti, in questi giorni sono state organizzate varie occasioni di incontro con l’arte. Sabato 7 novembre alle 12 è  prevista una visita guidata della fiera per le mamme in attesa con il medico collezionista Antonio Martino del Fatebenefratelli e Miriam Mirolla dell’Accademia di Belle Arti di Roma, mentre domenica alle 15.30 all’Oval si festeggeranno tre nuovi arrivi nella collezione della Fondazione Medicina a Misura di Donna. 

 

(Foto: il Torinese)

Mara Martellotta

Sicurezza, si estende il controllo del vicinato

BANDIERA CARABINIERIE se nei giorni scorsi la giunta comunale di Asti fatto proprio il metocon una delibera che, sostanzialmente riprende la proposta effettuata dal referente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, e martedì 10 novembre, sarà presentato a Ceresole d’Alba in una assemblea pubblica

 

Cresce il Controllo del Vicinato in Piemonte. Il sistema di deterrenza passiva contro il microcrimine è partito nella regione subalpina per ultimo ma sta crescendo in modo progressivo e significativo. E se nei giorni scorsi la giunta comunale di Asti l’ha fatto proprio con una delibera che, sostanzialmente riprende la proposta effettuata dal referente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti, e martedì 10 novembre, sarà presentato a Ceresole d’Alba in una assemblea pubblica (anche in questo caso la giunta comunale ha deciso di adottarlo dietro la spinta decisiva del vice sindaco Matteo Sona),  venerdì 20 novembre, per un giorno, San Mauro Torinese sarà “capitale piemontese” del Controllo del Vicinato. L’iniziativa nasce, ancora una volta, per impulso di Ferdinando Raffero, consigliere comunale e referente Acdv per la Città Metropolitana di Torino. Alle ore 21, nel Teatro parrocchiale San Benedetto Abate, in via Papa Giovanni XXIII 28, si terrà l’incontro “Che cos’è il Controllo del Vicinato ? Come funziona ?”, a cura della pro loco San Mauro Torinese presieduta da Marilio Rastelli e del Comune. Interverranno il comandante della stazione carabinieri di San Mauro Torinese, il comandante della Polizia locale e il referente regionale Acdv Massimo Iaretti

 

Pier Giorgio Minazzi

 

(Foto: il Torinese)

LOTTA ALLA POVERTÀ: IN CAMPO LA CARITAS, NOSIGLIA E LE DIOCESI

nosiglia lanzo 2“Non si deve dare per carità ciò che è dovuto per giustizia: i poveri hanno bisogno di dignità, non solo di sussistenza”

 

Soltanto a pochi giorni dalla chiusura di Expo 2015 le diciassette Caritas Diocesane presenti in Piemonte e Valle d’Aosta oggi sono scese  in piazza.  “L’obiettivo è la sensibilizzazione della cittadinanza , non solo i fedeli cattolici –  si legge nel comunicato della diocesi di Torino – al tema sempre più urgente della povertà estrema e grave nel nostro paese ed anche nel contesto territoriale piemontese”.   ”I poveri non chiedono solo pane, chiedono dignità’: così si legge su un cartello srotolato a Torino alla presenza dell’arcivescovo, Cesare Nosiglia che commenta: “Non si deve dare per carità ciò che è dovuto per giustizia: i poveri hanno bisogno di dignità, non solo di sussistenza”.

 

4.102.000 sono le persone che, in Italia, vivono sotto la soglia di povertà assoluta e per le quali da tempo manca una misura stabile e strutturale di sostegno che permetta loro di mangiare tutti i giorni. In assenza di tale misura si sta ingrossando l’onda di poveri – soprattutto italiani – che affollano i centri di ascolto e servizio delle Chiese della nostra regione, obbligandole di fatto ad una azione di supplenza di vasto raggio. Le Caritas Diocesane, mentre confermano il loro impegno consolidato nel sostegno ai più poveri – italiani o stranieri che siano –, mentre intensificano lo sforzo di collaborazione attiva con le Istituzioni pubbliche e private presenti nei vari territori della regione, desiderano richiamare tutti i cittadini alla responsabilità collettiva su un tema così importante per la dignità di molte persone e della stessa società.

 

Lo hanno fatto insieme, in ciascuna delle città piemontesi sede episcopale, distribuendo materiale informativo sia sulla situazione sia su una possibile strada di contrasto alla povertà estrema. Si tratta di una ipotesi concreta costruita con l’ausilio della Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in accordo con una ventina di associazioni ed enti del privato sociale con le quali è nata la Alleanza contro le povertà, il cui cammino è stato presentato il 30 ottobre scorso nella conferenza stampa convocata presso la Sala Conferenze della Regione Piemonte in Torino (info: www.redditoinclusione.it ).

 

«In questo ambito siamo coscienti che occorrano anche molte risorse di natura economica. Il tempo di crisi che stiamo attraversando sembra particolarmente privo di opportunità. I governi che si sono succeduti negli ultimi anni– riferisce il direttore della Caritas Italiana, Mons. Francesco Soddu – hanno provato a costruire qualche piccola occasione, con risultati non del tutto soddisfacenti. In questo ambito non è vero che “qualcosa è meglio che nulla”: si deve puntare al massimo possibile».

 

(Foto: il Torinese)

 

 

Rotary Torino Crocetta per i giovani artisti: "The Upcoming Art"

rotary

Stella Adler diceva: “la vita schiaccia e appiattisce l’anima, l’arte ti ricorda che ne hai una”

 

Venerdì 6 novembre,  alle ore 18.30, presso il Salone delle Feste dell’Hotel Principi di Piemonte a Torino verrà inaugurata la mostra “The Upcoming Art – da un’idea di Alessandro Marena” part_2 a cura di Luca Beatrice, con l’assegnazione del Premio Rotary #YouthArt., iniziativa del Rotary Club Torino Crocetta in collaborazione con il Rotary Club Torino Sud Est

 

“Perchè abbiamo voluto unirci all’Associazione Alessandro Marena – commenta la presidente del Rotary Torino Crocetta Irma Ciaramella –  e assegnare un premio ad un giovane artista emergente? Da sempre il Rotary è sensibile a tutte le forme di espressione della creatività ed è da sempre al fianco dei giovani capaci e meritevoli. La funzione dell’arte per noi rotariani è di fondamentale veicolo ad ogni attività di service”.

 

Il premio consiste in una borsa che possa contribuire al perfezionamento della formazione artistica con un respiro internazionale del giovane artista, il quale donerà la sua opera al Club. L’idea è che possa iniziare un percorso comune che consenta al premio una continuità annuale e che possa coinvolgere tutti i club del Distretto 2031 che lo desiderino. La continuità e la contiguità al mondo dell’arte potrà consentire al Rotary di partecipare attivamente alla vita culturale e artistica della città, premiando le giovani generazioni e la creatività e dando visibilità alla nostra Associazione in un arco temporale come quello dei 4 giorni della quinta Fiera internazionale al mondo qual è ARTISSIMA.

 

Alessandro Marena amava molto l’arte dei giovani.  Gli piaceva cogliere quel fermento un po’ acerbo e avventuroso nel momento del suo farsi, con il coraggio di chi andava scoprendo in ogni occasione nuove avventure. Nel suo spazio in via della Rocca, negli ultimi tempi, aveva esposto ragazzi dell’Accademia, ex studenti, artisti trovati nel suo percorso senza una strategia ben precisa ma al puro scopo di mostrare al mondo il frutto di una ricerca di prima mano, senza filtri né condizionamenti. Alcuni di loro ne sono usciti fortificati da questa esperienza, qualcuno ha mosso i primi passi di una carriera poi significativa. Ad Alessandro piaceva il lavoro di prima mano, le scommesse e i rischi: se poi, in futuro, fosse andata bene, beh questo appartiene all’imperscrutabilità degli eventi. Gli importava, soprattutto, di sostenere un giovane nei primi momenti, offrendogli la possibilità di esporre, perché proprio questo si pone come un discrimine decisivo: un lavoro al chiuso dello studio o del laboratorio ha un senso, quando si apre al mondo per confrontarsi col pubblico ne acquisisce un altro. Non ha più protezioni e si affida allo sguardo, al confronto. A poco più di due anni dalla sua scomparsa il progetto Upcoming Art prosegue la propria strada. Dopo una prima edizione dedicata ai ragazzi dell’Accademia Albertina di Torino, esposti nei locali della Biblioteca Nazionale di piazza Carlo Alberto, nel 2015 la formula si è parzialmente rinnovata pur nella continuità dell’idea originaria. Particolare la “location”, il salone principale dell’Hotel Principi di Piemonte. Nuovo il curatore, il sottoscritto, legato da un ottimo rapporto d’amicizia con Alessandro e con la sua mamma Franca Pastore Marena. Sette gli artisti selezionati e invitati da tutta Italia, privilegiando l’aspetto progettuale dell’opera. Due, Elena Tortia e Paolo Peroni, vivono e lavorano a Torino: la prima si esprime con video e performance, il secondo risulta uno degli scultori più interessanti della nuova generazione. Christian Fogarolli viene da Trento e presenta un’installazione composta da una lastra di piombo lavorata a mano combinata ad altri elementi; Domenico Antonio Mancini di Napoli espone un calco ingesso della propria figura e riprende il tema molto attuale delle vittime dei naufragi; Matteo Fato, Pescara, mescola la pittura a oggetti luminosi dal vago sapore metafisico; il duo Gregorio Samsa proveniente da Roma lavora sulla manipolazione digitale presentando una video installazione dedicata all’Esposizione Internazionale dell’arte di Parigi del 1937 simulando la propria partecipazione all’evento; Giusi Pirrotta, nata a Reggio Calabria ma residente a Londra, lavora sui giochi di luce provenienti da corpi scultorei. Sono nati quasi tutti negli anni ’80 e dunque rappresentano, crediamo al meglio, la New Wave dell’arte italiana di cui Alessandro era appassionato estimatore. Un’edizione dunque caratterizzata dall’elemento tridimensionale che si adatta perfettamente alle caratteristiche dello spazio, anomalo e molto ricco di elementi decorativi. Uno di questi lavori entrerà a far parte della collezione dell’Associazione Alessandro Marena dopo essere stato scelto e premiato da una giuria qualificata. Trampolino di lancio, auspicabile, per una carriera ricca di successi ma, soprattutto, una consistente occasione di confronto nei giorni di Artissima, quando Torino si veste di arte contemporanea, proponendosi quale vetrina internazionale di sperimentazione. Invitato da Franca a occuparmi di Upcoming Art per il 2015, spero di aver interpretato al meglio l’idea iniziale di Alessandro. A turno diversi giovani curatori, individuati ogni anno, potranno portare il loro contributo a un’iniziativa che si annuncia, nella sua freschezza, come una delle più innovative e concrete a fianco della giovane arte italiana.

 

Luca Beatrice     

 

Un piano per la gestione del Grande Fiume

PO COLLINAIl documento, redatto dall’Autorità di Bacino del Po in collaborazione con le Regioni della pianura padana, dovrà essere adottato entro fine anno

 

 

Tutelare, gestire e risanare le risorse idriche del maggiore fiume italiano attraverso una attenta verifica dello stato ambientale di corsi d’acqua, laghi, acque sotterranee del suo bacino è quanto prevede il 2° Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po. Presentato  in un convegno a Torino, il documento, redatto dall’Autorità di Bacino del Po in collaborazione con le Regioni della pianura padana, dovrà essere adottato entro fine anno, come previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.

 

Nel corso del convegno, cui hanno preso parte, fra gli altri, l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, sono state illustrate le misure che verranno adottate nei prossimi sei anni.“Anche nella redazione di questo Piano – ha sottolineato Valmaggia – il nostro modus operandi è di lavorare nell’ottica della condivisione, cercando soluzioni comuni fra soggetti diversi, come avvenuto per la consultazione pubblica online sulla qualità dell’aria in Piemonte”. Per quanto riguarda la qualità delle acque, come risulta dai dati dell’ultima Relazione sullo stato dell’ambiente dell’ Arpa regionale, i problemi principali del Piemonte si concentrano su un’aliquota di corpi idrici superficiali con stato ecologico inferiore al “buono” e sull’inquinamento delle falde superficiali, ma si sta lavorando per ridurre questo gap.

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Dopo l’adozione del 1° ciclo, avvenuta nel febbraio del 2010, in tutta Europa è stata avviata una verifica dell’attinenza dei Piani a quanto previsto dalla Direttiva quadro sulle acque per raggiungere l’obiettivo di stato ambientale “buono”, anche avviando dei procedimenti propedeutici alle procedure di infrazione. Il 2° ciclo di pianificazione di distretto ha visto un rafforzamento della collaborazione in sede di Autorità di Bacino.Po donna

Il Piano di gestione attuale si basa su un quadro aggiornato dello stato di qualità ambientale delle acque e delle pressioni antropiche, rilevate in modo puntuale sul territorio, e tiene conto delle raccomandazioni fornite dalla Commissione europea a seguito dell’analisi della prima applicazione della direttiva nei Paesi dell’Unione. Le criticità evidenziate dall’Ue sono state di indirizzo per questo nuovo Piano, al fine di individuare soluzioni alle problematiche ancora esistenti ed evitare possibili futuri provvedimenti di infrazione. Fra i problemi individuati: scarsa sinergia operativa, mancato recupero dei costi ambientali, mancanza di quantificazione dei volumi idrici prelevati in agricoltura, eccessivo sfruttamento e artificializzazione dei corsi d’acqua.I passi successivi riguardano l’aggiornamento dei Piani di tutela delle acque, intesi come ulteriore specificazione delle misure a livello locale e approfondimento di tematiche affrontate a livello generale nel piano distrettuale.

 

pdevita  www.regione.piemonte.it – foto: il Torinese

Uniti contro lo spreco di cibo: un sito e una App

 

www.cr.piemonte.it

In volo con i Falchi di DAFFI

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In meno di 4 anni hanno già fatto volare oltre 800 bambini accompagnati dai genitori

 

L’associazione “I Falchi di DAFFI” ha sede a Torino. DAFFI, parola simpatica da dire e da sentire, immagine del famoso papero raffigurato nel logo, è l’acronimo di Difesa Ambiente Foresta Fiumi Italia. Si tratta di un’associazione Onlus che si occupa di volo con aerei leggeri,tipo CESSNA C172. Il campo volo si trova a Castelnuovo Don Bosco(AT) e,con piloti brevettati,svolge appunto attività di tutela del territorio, monitorando dal cielo fiumi, foreste, valli. Ma non solo questo. Grazie al contributo di privati e di alcuni enti,tipo il Lions Club,e collaborando con varie fondazioni che assistono i bambini come UGI,PAIDEIA,CEPIM,FORMA x citarne alcune,i volontari portano in volo bambini con gravi patologie,collaborando anche con l’ospedale Regina Margherita di Torino.

 

Organizzano per loro giornate indimenticabili ricche di forti emozioni e di divertimento assicurato:in meno di 4 anni hanno già fatto volare oltre 800 bambini accompagnati dai genitori.In queste giornate i bambini fanno anche molte attività a terra:maghi,clown,aeromodellisti,pet terapy,laboratori di disegno e colore;il tutto si conclude con il pranzo e la consegna dell’ambitissimo “Diploma del Piccolo Aviatore”. Chiunque può prenotare un volo panoramico per ammirare un pezzo di Piemonte da una prospettiva quantomeno insolita. Si vola ad un’altezza di circa 300m e le sensazioni che si vivono lassù sono piacevolmente intense. Chiunque abbia piacere di farlo può sostenere “I Falchi di DAFFI” con donazioni detraibili dalle imposte,o devolvendo il 5×1000 della dichiarazione dei redditi. Avere punti di vista diversi amplia il nostro mondo,regalandoci immagini nuove con le quali riempire le nostre giornate ed i nostri sogni!

 

Antonella Ciliberto

"The Others" alle Nuove, nel mese dell'arte una mostra per stare bene con se stessi e gli altri

“Stay gold”, lontano da qualsiasi omologazione,  questo il tema della rassegna  2015

 

the_othersQuest’anno il progetto espositivo internazionale ospitato nell’ex carcere delle Nuove, The Others, in contemporanea con Artissima, coniuga un tema che, nella lingua inglese, lingua della sintesi per eccellenza, si esprime con “stay gold”. Nella sua prima accezione significa rimanere puri, veri, fedeli a se stessi e ai propri ideali, saldi nello spirito ma, al tempo stesso, sempre in movimento e sensibili a ciò che accade intorno a sé. Nella sua seconda accezione significa essere liberi, anticonformisti, sovversivi nei confronti di omologazioni e stereotipi e, quindi, incarna anche il tentativo di essere felici, positivi, creativi, stando bene con se stessi, con gli altri e con il mondo.

 

The Others 2015 propone, come nella passata edizione, tre sezioni, OtherScreen e OtherStage,  dedicate a video e performance,  e OtherSound, concentrata sulla ricerca musicale. Le gallerie partecipanti sono libere di proporre, senza alcun costo aggiuntivo, uno o più lavori dei propri artisti per ogni sezione. Le proposte sono state esaminate fino ai primi di settembre da una commissione costituita dalla Direzione Artistica (Olga Gambari) e  dal Comitato Scientifico formato da Stefano Riba,  Liv Vaisberg e Pietro Gagliano’.  OtherScreen è una sala di proiezione dedicata alla visione, una sorta di piccolo cinema temporaneo, dove ogni giorno si alterneranno video e film. OtherStage trasforma l’esedra sulla quale affacciano i corridoi espositivi in un teatro sempre aperto, trovando nell’architettura dello spazio un ideale palcoscenico per performance, azioni e talk. Le performance si svolgeranno a breve scadenza una dall’altra, con intervalli di 10 minuti l’una, per permetterne allestimento e disallestimento. La sezione speciale dedicata a progetti musicali di ricerca è OtherSound, aperta anche a progetti di crossover tra arte e sperimentazione sonora, capace di proporre realtà e esperienze che esplorano la contaminazione dei linguaggi e dei generi musicali più underground, oltre alle potenzialità nascoste nei nuovi percorsi sonori.

 

Anche quest’anno The Others si propone come un osservatorio privilegiato sulla creatività emergente internazionale, ospitando gallerie nate dopo il 1 gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della loro apertura,  centri no-profit, associazioni e fondazioni,  collettivi di artisti o curatori, artisti run-spaces,  progetti editoriali, residenze per artisti, scuole e accademie d’arte.  Insomma una piattaforma unica nel suo genere, nata per riunire la molteplicità delle realtà che operano a favore della promozione degli artisti più giovani. La sede è certamente privilegiata, l’ex carcere delle Nuove, con orari di apertura serali, dalle17 all’1. Dotata di una performing area allestita nell’affascinante teatro dell’ex carcere, sede deputata per incontri, presentazioni,  performances teatrali e musicali,  proiezioni video e musica dal vivo, le Nuove diventano nei giorni di Artissima il cuore pulsante della settimana dell’arte contemporanea torinese. 

 

 Mara Martellotta

 

(Foto: espoarte.net)

 

Il Regio unico teatro italiano sul portale web europeo dedicato all’opera

È iniziata l’era digitale della lirica

toro regio teatroIl Teatro Regio Torino è l’unico Teatro italiano a far parte di The Opera Platform, la prima piattaforma web gratuita interamente dedicata all’opera, disponibile su www.theoperaplatform.eu La piattaforma, che ha come scopo la diffusione dell’opera lirica nel mondo, ha ottenuto il supporto della Commissione europea ed è promossa da Opera Europa, l’Associazione che riunisce Teatri e Festival di tutta Europa, con la collaborazione del canale culturale ARTE, partner tecnico del progetto. Su The Opera Platform si possono trovare gratuitamente in streaming e on demand le migliori produzioni di quindici tra i più importanti teatri europei: dalla Wiener Staatsoper, al Teatro Real di Madrid alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, per citarne solo alcuni.regio

 

La piattaforma web è disponibile in tre lingue – inglese, francese e tedesco – e offre gratuitamente opere integrali, estratti di molte produzioni, trame, libretti, interviste con i protagonisti e reportage dietro le quinte. Ogni mese è disponibile una nuova opera sottotitolata in sei lingue – inglese, francese, tedesco, italiano, polacco e spagnolo – che rimane visibile per sei mesi.

 

Il Teatro Regio è presente con una selezione delle più importanti e recenti produzioni e, da sabato 24 ottobre, occupa il posto d’onore dellaregio aida piattaforma con la trasmissione dell’Aida inaugurale della Stagione 2015-2016, diretta da Gianandrea Noseda, con la regia del premio Oscar William Friedkin (nella foto in basso), protagonisti della produzione: Kristin Lewis, Anita Rachvelishvili, Marco Berti e Mark S. Doss. Per l’occasione abbiamo prodotto diversi contenuti extra, già visibili sulla piattaforma, per arricchire la nostra Aida: interviste a Walter Vergnano (Sovrintendente del Teatro Regio), Gianandrea Noseda (Direttore musicale del Teatro), William Friedkin (regista dell’Aida), Kristin Lewis (interprete di Aida), Christian Greco (Direttore del Museo Egizio di Torino), nonché una nuova Pillola di Passione di Paola Giunti con ulteriori interviste e riprese nei backstage durante le prove dell’opera.

 

(Foto:  il Torinese)

 

 

Stefano Veronesi, universi ricchi di idee ed emozioni

Al Miit si inaugura il 3 novembre la personale

 veronesi

Si inaugura martedì 3 novembre dalle 18 la personale di Stefano Veronesi dal titolo “Energie in co-creazione”, curata da Paola Berroni, al Museo Miit in corso Cairoli 4, a Torino. Stefano Veronesi,  nato e attivo a Torino, appassionato di storia antica, in particolare dell’antico Egitto, di psicologia e letteratura, percorre attraverso le sue creazioni artistiche un viaggio a metà tra logica e emozione. Il suo linguaggio artistico suggerisce, già a partire dalle sue prime espressioni artistiche, gli Streamers e i Limen, un incontro tra flussi di energia colorati, che invitano a varcare la soglia del conosciuto per un viaggio verso l’arcano e l’arcaico. L’artista è stato anche protagonista con le sue opere, lo scorso 28 maggio, di un evento dal titolo “Tributo all’Egitto”, che ha visto la partecipazione del ministro delle Antichità Egizie Mamdohuh Eldamatty, dell’archeologo Zahi Hawass e del direttore dell’ente turismo egiziano in Italia, Emad Abdalla. L’iniziativa,  nata in occasione della recente riapertura, dopo il restauro, del Museo Egizio, si propone di unire le varie espressioni artistiche o culturali dell’antico Egitto in un unico linguaggio, sottolineando il profondo legame che unisce il Paese dei faraoni con il capoluogo subalpino. La nuova mostra al Miit, visitabile fino al 7 novembre,  che vede esposte opere realizzate anche con l’uso della tecnica del fuoco, vuole essere un viaggio proveniente da ere e terre lontane, attraverso molteplici universi e mondi ricchi di idee e emozioni.

 

 Mara Martellotta

 

Dalla terra alla polvere,
dalla polvere alle ossa,

dalle ossa alla carne,

dalla carne alla vita.

 

“Il fuoco è alla base della creazione.
La materia liquida scorre e pulsa nel nucleo
del nostro pianeta, così come il sangue scorre
nelle nostre vene e la linfa si spinge nei punti
più estremi degli alberi secolari per mantenerli in vita.


Ho creato questa collezione di opere facendo danzare
il fuco sulla tela, l’emozione e lo stupore di osservare
l’opera che muta velocemente sotto i miei occhi
mi connette alle origini della storia quando il fuoco
fu un punto di svolta nell’evoluzione umana.


Il cambiamento dell’opera deriva dalla completa
combustione della base combustibile: polveri di colori
naturali ed ossidi. Quando le fiamme abbracciano
le forme che si proiettano attraverso di me,
l’opera prende vita.
Questo è ciò che guida la mia mano per forgiare
portali verso nuovi Mondi imaginifici”.

 

Stefano Veronesi