Il Piano regionale Amianto del Piemonte entra nel vivo con l’assegnazione di 1,1 milioni di euro ai consorzi di comuni per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di manufatti contenenti asbesto. Con provvedimento del 26 maggio scorso la Regione Piemonte ha provveduto ad assegnare contributi ai comuni associati per lo smaltimento di pannelli, canne fumarie, tubazioni, piccole cisterne, vasche, vasi e altri manufatti in cemento-amianto di piccole dimensioni e in matrice compatta. Le risorse assegnate sono finalizzate ad incentivare la bonifica dei manufatti, in attuazione del recente Piano regionale amianto 2016-2020 approvato il primo marzo 2016 dal Consiglio Regionale del Piemonte, nonché in base a quanto previsto dalla legge regionale n. 30 del 2008.L’operatività dei servizi di raccolta dei manufatti contenenti amianto, da parte dei comuni beneficiari dei contributi, è prevista entro il 30 settembre 2016.I territori che sono interessati dal provvedimento si trovano in porzioni delle province di Alessandria, Cuneo, Torino, Vercelli, Novara. Nella Città Metropolitana di Torino riguarda i seguenti comuni:
Consorzio Canavesano Ambiente: Andrate, Baldissero, Banchette, Barone, Borgofranco, Borgomasino, Caluso, Candia, Carema, Colleretto Giacosa, Cossano, Fiorano, Ivrea, Lessolo, Loranzé, Maglione, Mazzé, Mercenasco, Montalenghe, Nomaglio, Orio, Parella, Pavone, Perosa, Quagliuzzo, Quassolo, Quincinetto, Romano canavese, S. Martino canavese, Salerano, Samone, Scarmagno, Settimo Vittone, Strambinello, Strambino, Tavagnasco, Torre canavese, Vestigné, Villareggia, Vische, Alice superiore, Alpette, Borgiallo, Bosconero, Brosso, Busano, Canischio, Castellamonte, Castelnuovo nigra, Ceresole reale, Chiesanuova, Cintano, Colleretto, Cuorgné, Favria, Feletto, Forno canavese, Frassinetto, Ingria, Issiglio, Levone, Locana, Lugnacco, Lusiglié, Meugliano, Noasca, Oglianico, Pecco, Pertusio, Pont canavese, Prascorsano, Pratiglione, Ribordone, Rivara, Rivarolo canavese, Rivarossa, Ronco canavese, Rueglio, Salassa, San Colombano, San Ponso, Sparone, Trausella, Traversella, Valperga, Valprato Soana, Vico canavese, Vidracco, Vistrorio.
Comuni Associati – Azeglio: Albiano d’Ivrea, Azeglio, Bollengo, Burolo, Caravino, Chiaverano, Montalto Dora, Palazzo Canavese, Piverone, Settimo Rottaro.
Cisa: Balangero, Cafasse, Cirié, Fiano, Front, Germagnano, Givoletto, Groscavallo, Grosso, La Cassa, Lanzo, Mathi, Nole, Robassomero, S. Francesco al campo, S. Maurizio Canavese,
Cados – Sub Bacino 15B: Avigliana, Borgone di Susa, Bussoleno, Caprie, Caselette, Chianocco, Chiusa San Michele, Condove, Giaglione, Meana di Susa, Rubiana, San Giorio di Susa, Sant’Antonino di Susa, Susa, Vaie.
Cados – Sub Bacino 15 A: Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Druento, Giaveno, Grugliasco, Pianezza, Reano, Rivoli, San Gillio, Sangano, Trana, Venaria, Villarbasse.
Massimo Iaretti
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Non ultimo, abolire i tecnicismi e un lessico difficile, che allontana dalla comprensione.
Quelli per morosità sono scesi del 74,46 per cento
«La riunione odierna del Consiglio di amministrazione chiude un anno cruciale di sforzi e cambiamenti e segna davvero la rinascita della Fondazione. Una rinascita resa possibile grazie al contributo congiunto di tre componenti: i Soci storici, i nuovi Soci e la Fondazione stessa, che ha saputo tagliare i propri costi e risparmiare tra il 2015 e il 2016 oltre un milione di euro. Un ringraziamento speciale per questo lavoro va al Sindaco Piero Fassino, che si è prodigato in prima persona affrontando ogni momento critico, di concerto con il Presidente della Regione PiemonteSergio Chiamparino e con la collaborazione degli Assessori Antonella Parigi eMaurizio Braccialarghe. Fondamentale è stato in ogni passaggio l’apporto di questo Consiglio d’Amministrazione, che ha lavorato con assoluta determinazione, competenza e armonia. Un grazie particolare va al direttore editoriale Ernesto Ferrero, che ha portato a compimento un Salone scintillante e il cui successo è sotto gli occhi di tutti, e alla squadra della Fondazione, che ha lavorato dando il massimo e adeguandosi alle nuove, complesse procedure».
L’oro, da sempre, viene considerato dalla stragrande maggioranza dei risparmiatori come il bene rifugio per eccellenza nei momenti di forte incertezza per le altre tipologie di investimenti in portafoglio. Così è avvenuto anche durante l’ultima crisi del 
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Tettamanti: “E’ importante la specificità sulla sperimentazione alternativa.”
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