ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 614

Idee innovative con TedX

lingotto fontanaIn tutto 23 relatori per Tedx Torino, l’evento promosso al Lingotto dal titolo ‘This must be the place’ in programma domenica al Centro congressi con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Esauriti i  biglietti (500 posti) ormai da tempo. L’ispirazione  è Ted, organizzazione no profit americana nata in California per scoprire idee che meritano di essere diffuse. Ogni relatore  ha tra i cinque e i quattordici minuti per  spiegare la propria idea innovativa, ma anche rivoluzionaria o controcorrente. Tra i nomi  conosciuti Luca Mercalli, presidente della Società Metereologica Italiana, l’ex allenatore sportivo Mauro Berruto, Guido Avigdor, guru della comunicazione, i MyBossWas, vincitori di Biennale College. Durante le pause si può dialogare con i relatori.

(FOTO: IL TORINESE)

Workshop tour 2017 e formazione al via con Arco

revisori contabiliE’ iniziato il 20 gennaio 2017, da Foggia, il workshop tour di ARCO, l’Associazione dei Revisori Contabili Condominiali, per proseguire con Bari il 21 gennaio, Lecce il 27 e Trani il 28. A febbraio ARCO sarà a Napoli il giorno 10 per poi proseguire con l’11 a Roma e il 18 a Torino. Da settembre il workshop tour toccherà Milano, Firenze, Bologna, Cosenza e Palermo. “L’iniziativa è tesa a presentare l’Associazione, i suoi servizi e la proposta formativa per i futuri revisori della contabilità condominiale – ha dichiarato Francesco Schena, Presidente Nazionale – e consentire così loro di poter toccare con mano i contenuti del piano di studi dei prossimi corsi che partiranno da marzo con Bari e Napoli, per poi passare ad aprile con Roma e Torino, per un percorso di 156 ore di formazione in 20 lezioni in aula”. “Siamo consapevoli di proporre un corso formativo molto impegnativo, ma il Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dall’Avv. Alessandro Gallucci, non ha voluto fare sconti – ha aggiunto Carlo de Silva, Segretario Nazionale – puntando esclusivamente alla massima competenza in ragione della delicatezza del ruolo, in special modo in ambito giudiziario.” Nell’occasione non mancherà un momento formativo sulla formazione del Revisore Contabile Condominiale. Alla tappa di Torino del 18 febbraio 2017, che si terrà presso Hotel Diplomatic, in via Cernaia 42 Torino, dalle ore 9 alle 13, interverranno il presidente nazionale Francesco Schena e la coordinatrice regionale per il Piemonte, Teresa D’Amico.

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Per conoscere il calendario completo dei workshop e dei corsi di formazione è possibile scrivere a info@arco.condos o visitare il sito www.arco.condos.

Ma cosa sta accadendo in Libia?

FOCUS / di Filippo Re

Tre governi, due Parlamenti, una nazione divisa in due grandi regioni, Tripolitania e Cirenaica. Eserciti, milizie e clan tribali si combattono tra loro per il potere e per il controllo di petrolio e gas.

Ma cosa sta accadendo in Libia? Mentre il Paese sprofonda nel caos e nella guerra civile, anche le forze di sicurezza italiane presenti a Tripoli e la nostra nuova ambasciata finiscono nel mirino di gruppi armati islamisti.

Roma, 6 giu. (askanews) - "Grande avanzata" delle forze che fanno capo al governo di unità nazionale libico che pur con "pesanti perdite umane" sono riuscite ad conquistare una caserma militare che dista appena 20 chilometri a sud-est di Sirte, roccaforte del Califfato sulla costa settentrionale del Paese Nordafricano: Lo riferiscono media locali. Secondo quando scrive sul suo sito on-line la tv Libya Channel il comando delle operazioni "al Bunian al Marsus" (dall'arabo "Struttura Solida" come viene denominata l'operazione per la liberazione di Sirte) del governo di unità nazionale "dopo violenti combattimenti con gli elementi del gruppo terroristico, le nostre forze hanno preso sotto il controllo la caserma militare nota (all'epoca di Gheddafi) come 'La Brigata al Saadi' nella zona di Abu Hadi" che si trova a 20 chilometri a sud-est di Sirte. Secondo fonti militari "la presa di questa sede apre lo spazio per il controllo della strada che collega l'entroterra con il centro di Sirte". Di "grande avanzata" verso Sirte ma anche di "dolorose perdite" parla l'inviato degli Stati Uniti in Libia, Jonathan Winer citato dal sito news locale al Wasat. In un tweet postato sul suo account stamane, l'inviato americano ha scritto che "le operazioni militari contro l'Isis in Libia sono riuscite a tagliare le vie dei rifornimenti a est come a ovest e sud della città di Sirte". Secondo al Wasat il pronto soccorso dell'ospedale di Misurata ha ricevuto ieri sera il corpo di tre militari uccisi nei combattimenti vicino a Sirte oltre ad una ventina di feriti.

Non è facile capire in che mani è finita la Libia così come è arduo comprendere cosa stia accadendo a poche centinaia di chilometri dall’Italia. Certo la Libia in questo momento non è del generale Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, appoggiato da russi ed egiziani, e neanche del governo legittimo di al-Sarraj, insiediato a Tripoli dall’Onu, e nemmeno delle altre milizie che, approfittando del vuoto di potere, spadroneggiano nel Paese stretto nella morsa del caos e vicino a una guerra civile non più tanto lontana. È in balia dell’anarchia nonostante i buoni propositi della comunità internazionale, e in primis dell’Italia, di dare quanto prima stabilità al Paese.

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Libia-990x660All’indomani dell’ennesima prova di forza delle milizie islamiste fedeli all’ex premier Khalifa al-Ghwell, legato alla Fratellanza musulmana e sostenuto da Turchia e Qatar, che hanno tentato di prendere il potere a Tripoli ai danni del fragile governo di unità nazionale di Fayez Sarraj, la novità che balza fuori dalle acque del Mediterraneo è la presenza insistente di navi da guerra russe davanti alla Cirenaica. Le zampe dell’orso russo si allungano aggressive sul Maghreb dopo aver colpito duramente in Siria. È in questo modo che Putin entra con forza nello scenario geopolitico nordafricano schierandosi di fatto con il generale Haftar. Nemmeno la Libia rivoluzionaria di Gheddafi negli anni Settanta si era gettata in modo così plateale e spregiudicato nelle braccia dell’ex Urss. A quell’epoca, al colonnello della Jamahiriyya arrivavano ingenti aiuti militari da Mosca ma le sue navi ormeggiavano ai porti libici per scaricare gli armamenti e ripartivano, come avveniva di frequente a Tobruk. Era un andirivieni normale di imbarcazioni della Marina con bandiera rossa, falce e martello, ma non esistevano sul suolo libico vere basi sovietiche. Lo stesso Gheddafi, all’apice dello scontro con Reagan, poco prima del libia-400x200bombardamento americano di Tripoli (15 aprile 1986), ripeteva che, nonostante l’amicizia e i legami con l’Urss, non avrebbe mai ospitato sul proprio territorio aree militari sovietiche o di altri Stati. Ci voleva uno zar come Putin per andare a caccia di basi lungo le coste del Mediterraneo, dalla Siria al Maghreb. Su quella siriana può già dirsi soddisfatto con la base aerea di Khmeimim a Latakia oltre a disporre a suo piacimento della base navale di Tartus che già Hafez al Assad concesse ai sovietici nel 1971. Putin e Bashar Assad hanno appena firmato un accordo per allungare la presenza russa per altri 50 anni e per aumentare le dimensioni di Tartus che potrà ospitare almeno dieci navi militari.

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Ma alla sua flotta probabilmente non basta la Tartus siriana. Il presidente russo vorrebbe insediareLibia-Harta sulla costa di Bengasi una seconda base e ne vorrebbe un’altra anche sul litorale egiziano, a Sidi el Barrani, sfruttando le ottime relazioni con il presidente Al Sisi, segnando così una svolta storica con l’Egitto dopo la cacciata di tutti i consiglieri militari russi dal Paese del Nilo ordinata da Sadat nel 1972. Obiettivi ambiziosi e rischiosi ma finora esistenti solo sulla carta e nei sogni di Putin. Il generale Haftar avrebbe firmato un’intesa con gli ammiragli russi a bordo di una portaerei al largo della Cirenaica che prevede la realizzazione di una base navale e aerea russa sulla costa della Libia, la prima in Nord Africa, a meno di 500 chilometri dalle acque territoriali italiane. Sembra di tornare ai tempi in cui, sulla tolda delle navi da guerra si stringevano alleanze militari, come avvenne nel 1945 nel Canale di Suez, a bordo dell’incrociatore Quincy tra Roosevelt e re Saud d’Arabia, libiache garantiva ai sauditi protezione militare in cambio di petrolio. Non è certo un mistero che i rapporti tra Haftar e Mosca siano stretti e solidi già da tempo come dimostrano le visite ufficiali del generale di Tobruk al Cremlino, ricevuto con tutti gli onori di un capo di Stato, per chiedere armi e sostegno logistico al suo esercito cirenaico. “La Russia si muove in modo serio, commentava Haftar al “Corriere della Sera” qualche giorno fa, e fornirà armi solo dopo la fine dell’embargo nei nostri confronti che Putin vuole cancellare”. Il petrolio è al centro di ogni contesa, perchè la Libia è un immenso pozzo di greggio come ben sappiamo e le ricchezze del sottosuolo non sono un fattore marginale nei piani del Cremlino. L’assistenza dei russi al generale libico potrebbe essere un gesto ben calcolato per contare di più nell’area mediterranea, avvicinarsi al settore energetico nordafricano e controllare il traffico commerciale e militare lungo le coste. Mentre il petrolio fa gola a molti, da Haftar ai tripolini e alle numerose milizie in lotta per il controllo dei giacimenti, la produzione di greggio continua a crescere passando da 200.000 barili al giorno di un anno fa ai 700.000 di oggi, sebbene sia ancora molto lontana dai livelli dei tempi di Gheddafi quando superò un milione e mezzo di barili.

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libia33Chi controlla le risorse petrolifere controlla la Libia. Nell’estate scorsa le truppe di Haftar occuparono i pozzi nell’est lasciati pressochè indifesi dal governo di Al Sarraj, più un fantasma che un governo, troppo debole per difendersi dalle minacce e dagli attacchi ai palazzi del potere, provenienti da più parti e anche da milizie che sembravano ormai sconfitte. In Libia ci sono almeno tre governi in lotta tra loro: quello di Sarraj, nato dall’accordo firmato in Marocco nel dicembre 2015 con la mediazione dell’Onu, quello laico di Tobruk di Abdullah al-Thani con Haftar comandante dell’esercito, appoggiato da Egitto, Russia e Emirati Arabi Uniti e l’ex governo islamista guidato da Ghwell fino all’arrivo di Sarraj a Tripoli nel marzo 2016. Anche l’Italia è nel mirino delle forze che si oppongono all’esecutivo tripolino appoggiato da Roma e il recente attacco ai “ministeri” della capitale e nei pressi della nuova ambasciata italiana è una chiara sfida al nostro Paese. I gruppi islamisti e laici chiedono il ritiro dei soldati italiani da Tripoli e di non interferire negli affari interni libici.

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Dietro il fallito golpe della settimana scorsa ci sarebbero bande di criminali che si arricchiscono con i barconi stracolmi di disperati diretti in Italia e ora si sentono minacciati dall’accordo tra Roma e Sarraj per frenare i flussi migratori. L’intesa prevede massicci aiuti italiani per sorvegliare le coste, bloccare scafisti, combattenti stranieri e impedire il traffico degli immigrati africani. Dalle intese resta però fuori il generale Haftar che accusa l’Italia di complicità con i suoi nemici. Le milizie di Zintan, alleate di Tobruk, minacciano intanto di attaccare gli impianti Eni del terminale di Mellitah se l’Italia dovesse continuare a sostenere il governo legittimo. La resa dei conti fra Tripoli e Tobruk si avvicina. Le alternative sono il dialogo e la riconciliazione nazionale che paiono però impossibili.

Filippo Re

(dal settimanale “La Voce e Il Tempo”)

 

Dalla Compagnia di San Paolo in arrivo 600 milioni per sociale e cultura

banca sanpaolosanpaolo600 milioni di euro per le attività istituzionali nei prossimi quattro anni. E’ quanto prevede il Piano Strategico 2017-2020 della Compagnia di San Paolo. Francesco Profumo, che guida la fondazione dallo scorso maggio ha presentato  il piano al Teatro Regio di Torino con il segretario generale della Compagnia grattacielo sanpaolo2Piero Gastaldo. Per l’anno in corso  sono stati stanziati 159,5 milioni di euro, più 16 milioni di
crediti di imposta destinati al Fondo per il contrasto della povertà educativa: la quota principale va alle politiche sociali (54 milioni, 33,8% del totale), poi  Ricerca e Sanità (45 milioni, 28,2%) e Arte e attività culturali (30 milioni, 18,8%).Il  2016 si è chiuso con erogazioni pari a 157,5 milioni per il sostegno e lo sviluppo di 1.044 progetti, e 16 milioni di crediti di imposta al Fondo povertà. Dal 1992 ad oggi  la Compagnia ha erogato 2,4 miliardi di euro.

 

 

(foto: il Torinese)

Cinque serate per formare imprenditori di successo

unione indDal 26 gennaio ripartono gli incontri organizzati dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino: 5 serate per formare imprenditori di successo Le risorse umane come segreto del successo delle migliori realtà imprenditoriali: è il filo conduttore del primo dei cinque incontri inseriti nel ciclo O.G.G.I. – Officina Gruppo Giovani Imprenditori – per l’anno 2017, dal titolo “I Lavori del futuro”, che si terrà Giovedì 26 gennaio alle ore 18 presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino (Via Fanti 17). Sempre più pilastro portante dell’azienda, i lavoratori dell’industria 4.0, se correttamente formati e “curati” sotto l’aspetto del benessere e della qualità del lavoro, rendono possibili progetti innovativi fino a ieri impensabili sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo e gestionale. Durante il primo incontro si cercherà di ripercorrere le tappe che hanno segnato l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e l’impresa e di come la passione che le persone portano nel proprio lavoro sia oggi – e sarà sempre di più nel futuro – l’unica chiave di lettura dei mercati. Introdurrà l’incontro il Presidente dei Giovani Imprenditori Torinesi, Alberto Barberis. Ospite della serata sarà l’imprenditore Francesco Casoli, presidente del Gruppo Elica, azienda leader al mondo nella produzione di cappe da cucina, premiata nel 2016 con la certificazione “Best Place to Work” per l’ottavo anno consecutivo, grazie alle eccellenti condizioni di lavoro offerte ai dipendenti. La novità del ciclo di incontri del 2017 sarà la presenza di OGGINeXt, un tavolo interdisciplinare composto dai 12 migliori studenti provenienti dagli atenei torinesi, che avrà il compito di creare il materiale formativo, spina dorsale delle cinque serate di cui si compone il ciclo O.G.G.I. 2017.

 

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Questi gli altri quattro incontri in programma:  23 febbraio: Fintech, la nuova frontiera dell’economia  9 marzo: L’innovazione è futuro   19 aprile: Il cliente è un partner  18 maggio: Pensare in modo etico e responsabile L’ingresso è libero. Per informazioni e adesioni: 011-5718319 ggi@ui.torino.i

Patrocinio delle Regioni per “Just the woman I am”

donna just the womanLa Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, su proposta del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus, ha accordato il  patrocinio a quello che è ormai diventato per Torino un appuntamento fisso  ma che, a questo punto, assume rilevanza nazionale.mSi tratta di  JUST THE WOMAN I AM,  la corsa/camminata non competitiva, in programma il prossimo 5 marzo, organizzata ogni anno dal sistema universitario torinese formato dall’Università degli Studi di Torino, dal Politecnico di just woman donnaTorino e dal CUS Torino che devolve il ricavato a favore della ricerca universitaria sul cancro. “Aver portato questa manifestazione sul tavolo nazionale della Conferenza dei Presidenti,   – commenta Laus – rende ancora una volta il Piemonte protagonista per la sensibilità dimostrata rispetto ai valori dello sport, alla base di una cultura della prevenzione e della salvaguardia della salute. Il mio augurio è che, grazie al patrocinio accordato dalla Conferenza, JUST THE WOMAN I AM possa diventare veicolo nazionale dei messaggi e dei valori  che le appartengono”.

 

Tecnologia 3D al servizio della medicina

Importanti novità per la chirurgia dei tumori urologici. Ingegneri e urologi in team per affrontare le nuove sfide

 

Chirurgia guidata da ricostruzioni di immagine in 3D, ovvero una chirurgia basata sulle ricostruzioni dell’imaging preoperatorio, in cui l‘organo da operare e la neoplasia possono essere studiate anticipatamente dal chirurgo in tre dimensioni.

Prostatectomia robotica “parziale”, che prevede l’asportazione di una sola parte della prostata, o costruzione di una nuova vescica.

urologia

Queste sono alcune delle novità che verranno presentate dal 25 al 27 gennaio 2016, durante il quinto TECHNO-UROLOGY MEETING (TUM), evento organizzato dal professor Francesco Porpiglia, ordinario di Urologia presso l’Università di Torino e direttore della Divisione di Urologia del San Luigi, in collaborazione con il Professor Evangelos Liatsikos dell’Università di Patrasso (Grecia) e il professor Peter Wiklund del prestigioso Karolinska University Hospital di Stoccolma, che si svolgerà all’A.O.U. S. Luigi Gonzaga di Orbassano.

I TEMI DEL CONGRESSO

Durante il meeting verranno presentate le tecniche più innovative per il trattamento mini invasivo dei principali tumori urologici, del rene, della vescica e della prostata, che colpiscono ogni anno in Italia oltre 65.000 persone.

 

TECNOLOGIA 3D al servizio della medicina: ingegneri e urologi in team per affrontare le nuove sfide

La novità di quest’anno è la “chirurgia guidata da ricostruzioni di immagine in 3D” ovvero una chirurgia basata sulle ricostruzioni dell’imaging preoperatorio, in cui l‘organo da operare e la neoplasia sono studiate in tre dimensioni.

La vera innovazione in questo campo è rappresentata dall’uso della nuova generazione di software sviluppata e sfruttata alle massime potenzialità da un gruppo di giovani ingegneri biomedici torinesi, che, lavorando in stretta collaborazione con gli urologi e nell’ambito di un promettente filone di ricerca, fornisce ricostruzioni tridimensionali estremamente accurate e sovrapponibili alla realtà, impensabili fino a pochi anni fa.

Nell’ambito di questa collaborazione è stata sviluppata anche la stampa in 3D in alta definizione, ovvero una riproduzione fedele dell’organo e del tumore da operare stampata in materiale plastico. Il chirurgo può cosi disporre di un modello “fisico” e non soltanto virtuale e può pianificare l’intervento in modo LETTO OSPEDALEdettagliato.

Gli sviluppi della collaborazione tra ingegneri biomedici e urologi vanno nella direzione della cosiddetta “precision surgery“, una chirurgia di precisione, il cui scopo è raggiungere la massima efficacia oncologica con il minimo impatto sui tessuti sani. Tutto ciò viene realizzato per il tumore di rene e della prostata ed è in fase di studio per il tumore della vescica ed è la prima volta che in ambito urologico vengono applicati sistemi così sofisticati. Ancora una volta l’urologia del San Luigi si connota per la continua ricerca di una chirurgia sempre più d’avanguardia.

“Grazie alle innovazioni tecnologiche oggi è possibile ricostruire in 3 dimensioni e in modo molto fedele alla realtà l’organo da operare, ed è possibile anche ottenere una stampa, anch’essa in 3 dimensioni, che il chirurgo può “manipolare” in modo da pianificare in modo estremamente accurato l’intervento chirurgico. Questa tecnologia è di estrema importanza soprattutto quando il chirurgo pianifica un intervento “conservativo” cioè nei casi in cui è prevista l’asportazione della sola parte malata dell’organo. Questa innovazione acquista particolare rilevanza in caso di trattamento di alcuni tumori renali”, ha dichiarato il professor Francesco Porpiglia.

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PROSTATA: prostatectomia robotica parziale

Per quanto riguarda il tumore della prostata, quest’anno in particolare verrà presentata, in anteprima, una nuova tecnica chiamata prostatectomia robotica “parziale”, che prevede l’asportazione di una sola parte della prostata e che, nei casi selezionati in cui è indicata, consente potenzialmente eccezionali risultati funzionali in termini di potenza e continenza senza inficiare i risultati oncologici.

RENE: conservazione della parte sana dell’organo

Grande spazio verrà dedicato al trattamento “conservativo” dei tumori renali, anche in situazioni di estrema complessità tecnica, con l’obiettivo di asportare la neoformazione e preservare la parte sana del rene. Questo approccio consente indubbi vantaggi per paziente, in primis in termini di preservazione della funzione renale.

 

medico sanitaVESCICA: ricostruzione nuova vescica

Verrà ricostruita, dai maggiori esperti mondiali, una “nuova vescica” (dopo esportazione per tumore della vescica nativa) mediante intestino, con approccio robotico, intervento peraltro già eseguito presso l’ospedale San Luigi.

Gli interventi saranno eseguiti da alcuni fra i più importanti chirurghi della scena mondiale e saranno trasmessi in diretta dalle sale del Blocco Operatorio del San Luigi e commentate nella sala congressi interna all’ospedale che ospiterà il convegno.

L’intensa “tre giorni” sarà completata da interessanti ed innovative letture magistrali mentre il Simposio Satellite “Hot topic in prostate cancer” aprirà i lavori congressuali.

Anche quest’anno l’evento è stato possibile grazie al continuo e fattivo supporto della Direzione Generale e di tutto lo staff tecnico e amministrativo dell’Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga.

 

Migranti e dintorni, il mondo cambia: la destra per gli operai e i comunisti per il mercato

profughi 2STORIE DI CITTA’

di Patrizio Tosetto

l Presidente Silvio Berlusconi si complimenta con Marco Minniti per i provvedimenti legislativi.  In particolare per i lavori socialmente utili fatti dai rifugiati in attesa di permesso. Vietato stupirsi. Del resto, anche nel mondo le cose rapidamente cambiano. Il nuovo presidente degli Stati Uniti per difendere gli operai Usa è contro la globalizzazione e il presidente comunista cinese vuole la globalizzazione selvaggia per continuare ad esportare. La destra per la classe operaia ed i compagni  per il libero mercato.berlusconi

Cose del XXI secolo. Ma torniamo alle nostre piccole vicende, che per noi poi non sono così tanto piccole. Udite udite udite:  chi è venuto qui si deve rendere utile per l’ Italia. Sapeste quante critiche abbiamo ricevuto quando sulle pagine di questo giornale ci scandalizzavamo perché denunciavamo l’ profughi-monteuassurdo di  non poterli far lavorare.

Se uno era in galera poteva essere assunto da una coop sociale e lavorare.  Scontata la pena era clandestino  e doveva essere licenziato.  Ora, se ho capito bene la palla passa ai sindaci che dovrebbero….anzi devono coordinare tutto indirizzando i migranti  ai lavori socialmente utili.  Dunque, cara Sindaca Chiara  Appendino, tra un po’ tocca anche  a te. Poi essendoci la Città  Metropolitana o le ricostituite Province, serve un coordinamento tra le municipalità.

bandiera-usaOvviamente speriamo che la burocrazia non la faccia da padrone e ci rimane la convinzione che il lavoro non manchi.  Assistenza agli anziani e pulizia dei parchi per fare un esempio.

E voi, novelli rivoluzionari ed antagonisti: gli extracomunitari non sono il vostro nuovo soggetto Profughirivoluzionario depositario dell’azione per sovvertire il sistema.  Speriamo che burocrazia ed “alternativi” non si alleino per non far funzionare le cose.

Positività? Una su tutte: combattere l’inedia che prende chi non fa nulla.  La smetteranno quelli che sostengono che con i profughi si buttano solo via i soldi.  Subito il decreto attuativo e confidiamo nei nostri sindaci.  Ultima cosa.  Sapete il perché del giudizio del Berlusca? Semplice: anche nel nostro Paese, ogni tanto vince il buon senso. Che non ha colore politico.

Patrizio Tosetto

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La Regione contro il gioco d’azzardo e l’usura

USURA CONSIGLIOSi è svolto questa mattina il primo incontro tra gli studenti e il dottor Marco Martino della Squadra mobile di Torino sui temi dell’indebitamento, del gioco d’azzardo e dell’usura. Altri tre incontri con altri ragazzi si terranno a Palazzo Lascaris il 30 gennaio, il 6 e il 13 febbraio.

Giorgio Bertola, consigliere segretario con delega all’Osservatorio Usura, ha rivolto a studenti e insegnanti il saluto di apertura: “Ringrazio tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, gli insegnanti e gli studenti che hanno aderito a questa importante iniziativa di formazione e approfondimento. Il fenomeno dell’usura oggi più che mai, anche a causa della crisi economica, è da seguire con attenzione. La figura dell’usuraio si è “professionalizzata” nel tempo e la sua attività è cresciuta in modo esponenziale. Oggi viene gestita in molti casi da gruppi criminali, società finanziarie ad essi collegate e organizzazioni mafiose che trovano nell’usura lo strumento per riciclare parte del loro patrimonio illecito, riuscendo così a impadronirsi di attività produttive e commerciali”.

Al progetto, promosso e organizzato dall’Osservatorio sul fenomeno dell’usura del Consiglio regionale del con reg lascarisPiemonte, partecipano complessivamente 42 istituti superiori del Piemonte. Sono state organizzate 34 conferenze su tutto il territorio regionale a cui parteciperanno circa 170 studenti ogni volta.

Oltre alle conferenze a Palazzo Lascaris, altri incontri si svolgeranno nelle sedi degli istituti superiori del Piemonte, organizzati in collaborazione con Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato.

Durante gli incontri viene proiettata la versione ridotta a 21 minuti del documentario “Vite da recupero”, del regista Enrico Verra, prodotto dalla Babydoc Film. Il documentario racconta il conflitto tra un recuperatore di credito e due persone indebitate: un’impiegata e un pensionato che, per motivi diversi, si trovano in una situazione di grave sovraindebitamento.

Il docufilm, allegato al libro “Vivere a rate”, è stato realizzato grazie al contributo di esperti e volontari della Fondazione antiusura La Scialuppa CRT Onlus ed è stato utilizzato durante gli incontri formativi che l’Osservatorio Usura, da molti anni, svolge capillarmente nelle scuole.

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I sindacati: “Carrefour chiude tre punti vendita e mette 500 lavoratori in esubero”

supermercato“Chiude tre punti vendita, a Borgomanero e Trofarello,  e Pontecagnano in Campania. Carrefour, inoltre, metterà  500 lavoratori in esubero”. Lo annunciano i sindacati  Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS,  che annunciano una mobilitazione per il 27 e il 28 gennaio. “Sono state anticipate dall’azienda esigenze organizzative che implicherebbero un e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti. Le argomentazioni dell’impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, come il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno”, sostengono i sindacalisti, che  hanno proclamato lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il Gruppo, nelle modalità che ogni area geografica riterrà più opportune.

 

(foto: il Torinese)