E’ morto all’età di 90 anni Antonio Longo, titolare dello storico Caseificio Longo e pioniere del
famoso Tomino a Rotolo, uno dei prodotti caseari più amati e apprezzati in tutta la regione.
Antonio Longo, che ha dedicato la sua vita alla produzione di formaggi di alta qualità, è stato un
punto di riferimento per molti. La sua passione per l’arte casearia e l’innovazione hanno portato il
Caseificio Longo ad essere uno dei più antichi ed apprezzati del territorio piemontese, diventando
così simbolo di tradizione e qualità.
Longo infatti negli anni ’50 iniziò la sua attività in un piccolo laboratorio famigliare con la moglie
Franca. All’interno del laboratorio si produceva un unico prodotto: il Tomino del Canavese,
preparato con il latte raccolto nelle vicine stalle, che ancora oggi è confezionato a rotolo
manualmente. Successivamente passò anche ai tomini da cuocere con il Tomino del Boscaiolo e fu
così che la sua azienda, situata a Bosconero, divenne famosa in tutta Italia.
La sua dedizione e la sua capacità di trasformare il Tomino in un prodotto amato da tanti lo hanno
portato fino alla fine a seguire il Caseificio e sono state riconosciute a livello locale, nazionale e
internazionale. Negli anni, ha tramandato i suoi saperi e la passione per l’arte casearia ai figli
Maurizio, Dario, Silvana e alle generazioni successive che oggi guidano l’impresa.
I funerali si terranno martedì 29 aprile alle ore 17:00 presso la Chiesa Parrocchiale di Bosconero.
Bonanni (Osservatorio Nazionale Amianto): “E’ una terra ferita ma anche un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”
Nel mondo si registrano oltre 200.000 decessi legati all’amianto ogni anno, di cui 7.000 soltanto in Italia.
28 aprile 2025 – “Oggi è la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e la strage continua. Più di 200.000 mila decessi nel mondo, 7000 mila solo nel nostro paese nell’ultimo anno, e il bando globale dell’amianto che semina morte è ancora una utopia” – sottolinea Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA). Il Presidente ricorda inoltre – “Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”. Bonanni aggiunge: “L’Italia ha messo al bando l’amianto nel 1992. Ma l’amianto non ha ancora messo al bando l’Italia. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. Il Piemonte è una terra ferita a causa dell’alto numero dei decessi, ma va rilevato che la Regione è un modello di impegno nelle bonifiche e prevenzione con uno sguardo concreto alla salute delle generazioni presenti e future”.
In Italia, il Piemonte si posiziona al secondo posto per mortalità da amianto, con circa 1.000 decessi nel 2024: 250 per mesotelioma e circa 750 per altre patologie asbesto correlate, come asbestosi e tumore del polmone. La Regione Piemonte si distingue per una politica incisiva di bonifica e prevenzione, adottando un approccio integrato che combina una mappatura dettagliata dei siti contaminati, interventi ambientali mirati e l’uso di piattaforme digitali per il monitoraggio e la gestione dei rischi.
Un esempio virtuoso è il geoportale realizzato in collaborazione con ARPA Piemonte, che consente ai cittadini di consultare in tempo reale le aree contaminate: sono oltre 1.800 i siti già censiti, con il 29% confermato come contaminato e il 17% che ha completato il processo di bonifica. Parallelamente, grazie alla piattaforma digitale NPLA, imprese e operatori possono notificare e gestire i piani di lavoro in modo trasparente ed efficiente. Per i privati cittadini che intendono rimuovere piccole quantità di materiali contenenti amianto, sono state introdotte procedure più snelle.
Un impegno strutturato e responsabile per sanare una delle ferite ambientali più profonde del secolo scorso.
Incidenza delle patologie asbesto correlate in Italia nel 2024:
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Mesotelioma: 2.000 casi, con una mortalità del 93% entro 5 anni;
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Tumore del polmone correlato all’esposizione da amianto: 4.000 casi, con mortalità dell’88% entro 5 anni;
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Asbestosi: 600 casi, mortalità del 25% entro 5 anni;
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Altre malattie correlate (placche pleuriche, ispessimenti pleurici, fibrosi e infiammazioni polmonari/pleuriche): 10.000 casi, con mortalità del 20% entro 5 anni.
Il quadro generale sull’inquinamento da amianto in Italia è preoccupante. Nonostante il divieto sancito dalla legge 257/92, la bonifica procede a rilento: si stimano oltre 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto ancora presenti sul territorio. A fronte dei circa 100.000 siti censiti ufficialmente, secondo l’ONA, i siti e micro-siti contaminati sarebbero circa 1 milione, con ben 58 milioni di metri quadrati di coperture in cemento-amianto ancora da bonificare.
L’amianto resta presente in migliaia di edifici pubblici e privati: scuole, ospedali, treni, tetti, tubature.
Emergenza scuola: l’Osservatorio continua a ricevere segnalazioni relative alla presenza di amianto in istituti scolastici, inclusi asili nido, scuole materne ed elementari. Un problema aggravato dall’uso, fino al 1993, di DAS contenente amianto, con una concentrazione fino al 30% di crisotilo, che ha esposto in particolare il personale docente delle scuole primarie. Solo nelle ultime settimane, sono stati segnalati quattro casi di mesotelioma tra insegnanti, oltre ad altre segnalazioni tra i docenti di educazione tecnica, per via dell’uso di strumenti contaminati nei laboratori scolastici.
Emergenza ospedali: l’ONA ha documentato la presenza di amianto in più di 250 strutture ospedaliere, dato ancora parziale vista l’incompletezza della mappatura.
Anche la rete idrica nazionale è coinvolta: si stima che circa 300.000 km di tubature contenenti amianto siano ancora in funzione, su un totale di 500.000 km di rete costruita prevalentemente prima del 1992.
A livello globale, la situazione non è meno critica: solo 62 Paesi hanno messo al bando l’amianto. Grandi produttori come Russia, India e Cina continuano a estrarre e commercializzare materiali contenenti la fibra killer, alcuni dei quali raggiungono ancora i mercati europei, Italia inclusa. L’ONU considera solo mesotelioma, asbestosi e cancro al polmone nelle sue statistiche ufficiali, mentre la IARC ha dimostrato la correlazione dell’amianto anche con tumori della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, operativo su tutto il territorio nazionale, offre supporto tramite lo sportello online accessibile dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.
La felicità si può imparare
Spopolano i corsi di psicologia positiva, qualsiasi cosa pur di essere felici.
Già da qualche tempo, soprattutto durante e dopo il periodo pandemico, si sono moltiplicati i corsi di psicologia positiva, una didattica che insegna la felicità o perlomeno propone una strada in discesa per raggiungerla utilizzando regole, suggerimenti precisi e anche la pratica. Non solo, quindi, teoria o ipotesi sul come spingersi versolo stato di grazia tanto ambito, ma una scienza vera e propria che si avvale di lezioni e compiti a casa. I numeri sono da capogiro. Un esempio? La psicologa Laurie Santos, insegnante a Yale ha 3,8 milioni di iscritti in tutto il mondo e il suo è corso più seguito in più di 300 anni di storia dell’Università; inoltre è stato creato un podcast – “Happiness Lab”- che conta più di 65 milioni di download. Il corso “Leadership and Happiness” dell’Università di Harvard, invece, esaurisce regolarmente i 180 posti a disposizione, per coloro che non riescono a partecipare in presenza le lezioni sono garantite online.
Sembra quindi che, anche se non si è nati con il dono della letizia, sia possibile impararla, sia concepibile acquisire nozioni su come conquistarla, su come essere felici.
Ma cosa è la psicologia positiva? Di cosa si occupa?
Il benessere personale e la qualità della vita sono l’obiettivo, il centro e l’oggetto di studio della “psicologia positiva”. Secondo Martin E. P. Seligman, lo psicologo statunitense a cui è riconosciuta la paternità di questa scienza, la psicologia deve dedicarsi anche agli aspetti positivi dell’esistenza umana: emozioni gradevoli, potenzialità, virtù e capacità dell’individuo. La qualità della vita è un tema sempre più all’attenzione della medicina, della sociologia e della psicologia in generale e gli aspetti ed avvenimenti positivi presenti nella nostra esistenza costituiscono una protezione per la salute fisica e mentale.
Sono diversi gli argomenti trattati durante questi corsi che mirano,innanzitutto, ad una inversione di tendenza, ad un deciso e consapevole cambiamento di alcune nostre abitudini e attitudini. In cima alla lista c’è la questione temporale, la nostra inclinazione a pensare troppo al futuro e fare riferimento al passato, principale produttore di sensi di colpa e rimpianti. Per perseguire la felicità e la serenità è necessario stare nel presente, collocarsi nel qui e ora, non spostare ne’ avanti ne’ indietro il nostro pensiero. Troppo spesso siamo tormentati da ciò abbiamo sbagliato, da cosa non è andato bene, dai nostri presunti fallimenti; la mente si concentra sui trascorsi, presumibilmente negativi, creando frustrazione e di certo non producendo, in tale modo, uno stato positivo. Allo stesso modo speculare sul futuro avvantaggiandosi eccessivamente sulle cose che dovremmo fare o che succederanno non ci permette di vivere pienamente la nostra vita attuale.
Un altro elemento importante su cui si concentrano le lezioni di felicità è la gratitudine, è importante essere riconoscenti per quello che si ha, fare una lista delle cose belle della nostra vita, sentirsi fortunati contrastando un’altra inclinazione molto frequente che è quella di lamentarsi, di pensare che si potrebbe avere di più magari utilizzando uno strumento, perlopiù frustrante, come quello della comparazione. Inseguire mete impossibili, avere modelli irraggiungibili, spesso poco reali, non fa bene. E’ costruttivo cercare di migliorare la nostra vita, tuttavia, essere grati per ciò che si ha è il primo passo verso la felicità.
I pensieri negativi, invece, vanno non scacciati ma limitati. Concedere spazio alle considerazioni ostili va bene, accettarle è necessario perché reprimerle avrebbe un effetto dannoso. Il suggerimento è quello di dedicargli un tempo fisso, anche giornaliero, per esempio 10 minuti al giorno, poi basta!
Infine ci sono gli altri, gli amici, la famiglia, le persone intorno a noi. Saper stare soli è determinante, e spesso necessario, ma la felicità va cercata anche nell’ insieme, in compagnia, socializzando, condividendo, ridendo insieme, giocando. La solitudine prolungata, l’isolamento e la non connessione con gli altri provoca tristezza e infelicità mentre l’amicizia, la vicinanza, gli altri possono procurare quella gioia che ci permette di affrontare le cose della vita con la sicurezza del supporto e, spesso, del mutuo soccorso . La cosa importante è ridurre le aspettative, non pretendere gesti o dimostrazioni, ma vivere le persone, stare semplicemente insieme a loro.
Sapere di poter essere felici, di poter migliorare il nostro stato d’animo dando spazio alla serenità è molto incoraggiante e innovativo. Scardinare quelle credenze secondo le quali si nasce con delle attitudini, con un carattere e una personalità seguendo la sola teoria dell’ineluttabilità, del non riparabile è possibile e anche doveroso, come lo è darsi la possibilità di stare bene, di superare quelle abitudini e attitudini mentali che ci fanno vivere uno stato di negatività e malcontento.
Maria La Barbera
Juventus – Monza 2-0
La Juve vince 2-0 contro il Monza all’Allianz Stadium di Torino nell’incontro valido per la 34a giornata di Serie A. I gol di Nico Gonzalez al 12′ e di Kolo Muani al 33′.
Napoli – Torino 2-0
Napoli – Torino finisce 2-0. Ora con 74 punti i partenopei sono in testa al campionato di serie A: hanno tre punti di vantaggio sull’Inter e mancano quattro giornate al termine. La doppietta di McTominay ha deciso le sorti della partita contro il Toro.
La parziale riapertura arriva alla conclusione dei lavori di rinforzo strutturale e di risanamento conservativo della galleria nord del sottopasso, nel tratto sottostante il parco Millefonti e corso Unità d’Italia.
In quel tratto l’infrastruttura è costituita da due gallerie separate. Gli interventi proseguiranno quindi spostandosi sulla galleria sud, ragione per cui, sempre a partire dalla mattinata di lunedì 28, verrà chiusa la semicarreggiata sud (da corso Giambone verso corso Unità d’Italia).
La fine del lavori, con la riapertura completa del sottopasso in entrambe le direzioni, è prevista per il mese di settembre 2025.
TORINO CLICK
Alla Galleria Tamagno del Teatro Regio di Torino, in piazza Castello, un’occasione unica per scoprire ciò che solitamente resta nascosto agli occhi del pubblico con la mostra “Behind the scenes” nell’ambito di Exposed Torino Foto Festival.
Le immagini in esposizione selezionate tra i migliori scatti realizzati al Regio negli ultimi trent’anni catturano quei formidabili momenti sospesi in cui gli artisti non sono ancora personaggi e nello stesso tempo non hanno già più i connotati e l’identità di chi sono normalmente nella vita reale.
Igino Macagno