ilTorinese

Ravetti (Pd): “Corte boccia legge edilizia”

“CONFERMATI I DUBBI DEL PD SU UNA LEGGE CHE INTRODOTTO IL “LIBERI TUTTI””

10 luglio 2024 – La Corte Costituzionale ha bocciato la legge edilizia della Regione Piemonte approvata primavera 2022, provvedimento che il centrodestra aveva annunciato come una norma di semplificazione in materia edilizia, ma che, nella realtà, come denunciato più volte dal Partito Democratico, prevede una deregolazione delle leggi in materia, allenta vincoli e introduce opzioni non sufficientemente compatibili con la cura del territorio. La Consulta ha confermato i nostri dubbi su un testo che si distingue per profili di contrasto con la normativa nazionale e sanitaria e che ha introdotto un “liberi tutti” sul modello di quella degli anni ’60 e ’70 che ha contribuito a creare disequilibri ambientali che continuiamo a scontare” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Spero che al più presto il nuovo Consiglio regionale che si insedierà tra una settimana torni al voto su una legge di grande importanza per il nostro territorio. La sfida vera è mettere mano alla legge 56 del 1977 sull’urbanistica, se vogliamo davvero sostenere i Comuni nel governo del loro territorio e rilanciare il settore guardando al futuro. Con queste norme, si sono svuotati di contenuto i piani regolatori e si sono tagliati fuori i Comuni. Se si fosse votato esprimendo un giudizio sul governo dei territori, con questi risultati, la destra non avrebbe vinto” commenta Ravetti.

 

Moto contro auto, morto centauro sbalzato nel canale

Ieri sera a Nole nel Torinese nello scontro tra un’auto e una moto sulla quale viaggiavano due persone è morta una di queste, sbalzata violentemente in un canale. La seconda persona è stata portata al Cto in elisoccorso ma non è in pericolo di vita.

Si lancia dal balcone per sfuggire all’arresto per furto ma finisce tra le braccia dei Carabinieri

Torino, “Quartiere Vanchiglia”: il furto in un’abitazione in centro città stava per essere messo a segno ma l’immediato intervento dei Carabinieri allertati grazie ad una segnalazione al 112 ha interrotto le intenzioni di un ventottenne, noto alle Forze dell’Ordine e irregolare sul territorio nazionale.
E’ accaduto la notte di lunedì 8 luglio, quando il presunto autore del furto si sarebbe introdotto in un appartamento posto al primo piano di un condominio residenziale e, dopo aver messo a soqquadro la casa, avrebbe fatto incetta di diversi monili d’oro. L’arrivo della pattuglia a pochi passi dall’abitazione ha però rovinato i piani dell’uomo, costringendolo a fuggire a gambe levate gettandosi dal balcone di pertinenza ma trovando ad attenderlo i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, ai quali ha opposto resistenza nel tentativo di far perdere le proprie tracce.
Portato in caserma e perquisito, i Militari hanno trovato nelle sue disponibilità, oltre alla refurtiva, anche un cacciavite, un passamontagna, una torcia elettrica e una ricetrasmittente. Da un ulteriore controllo si è inoltre appurato che a carico del ventottenne pendeva un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
L’uomo è stato quindi tratto in arresto in flagranza di reato perché gravemente indiziato di “furto in abitazione”, “resistenza a pubblico ufficiale”, nonché in violazione sulla norma di immigrazione relativamente all’espulsione dal territorio italiano.
SI LANCIA DAL PRIMO PIANO PER SFUGGIRE AI CARABINIERI: ARRESTATO
Nel corso della stessa nottata, nel “Quartiere Barriera Milano”, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato, per “furto aggravato “, un ventiseienne italiano “pizzicato” mentre infrangeva i vetri delle auto in sosta rubando alcuni indumenti custoditi all’interno dell’abitacolo. Colto da un equipaggio in circuito nell’ambito del consueto servizio di controllo del territorio, il giovane è stato associato alla Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” in attesa del rito direttissimo.
Nelle ultime 48 ore si sono poi verificati altri due episodi di resistenza nei confronti delle Forze dell’Ordine:
– il primo, nel “Quartiere di San Salvario”, i Militari hanno denunciato all’Autorità giudiziaria un cittadino nordafricano di vent’anni, senza fissa dimora, che per opporsi al controllo di polizia si è scagliato sui Carabinieri. Messo in sicurezza e portato in caserma, il giovane è stato trovato inoltre con indosso alcune dosi di hashish (1,81 grammi) e MDMA (0,35 grammi) e della somma contante verosimilmente provento dell’attività di spaccio (127 euro), tutto sequestrato penalmente. Per il possesso della sostanza stupefacente il 20 enne è stato denunciato perché gravemente indiziato di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
– il secondo, nel “Quartiere Vallette”, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto un 21 enne e un 19 enne i quali, in evidente stato di ebbrezza, disturbavano alcuni avventori di un esercizio pubblico dopo che gli era stato vietato l’accesso dal titolare del locale. I due uomini, alla vista dei Militari, hanno rifiutato di farsi identificare, opponendosi al regolare controllo con violenza, sferrando calci e pugni. I Carabinieri hanno pertanto proceduto al loro arresto per “resistenza a pubblico ufficiale” e tradotti nella locale Casa Circondariale.

A Parla Con Me VINSTEIN: innovazione e sostenibilità dell’Agritech

Giovedì 11 luglio, alle ore 18.00, torna “Parla Con Me ®”, il programma condotto da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e fondatrice del format. In questa nuova puntata, l’attenzione si concentrerà sul tema cruciale del futuro dell’agroalimentare, con un focus particolare sull’innovazione tecnologica e sulla sua impronta rivoluzionaria in questo settore strategico.
Simona Riccio, nota per il suo impegno nella promozione di innovazione e sostenibilità nell’agroalimentare, guiderà la discussione con un panel di ospiti d’eccezione:
• Alessandro Perrino, Manager of Business Innovation Management di Fastweb
• Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/16 Antispreco e Vice Presidente della Commissione Agricoltura
della Camera
• Giorgio De Ponti, Politecnico di Milano – Scuola del Design – Design for Food
Al centro della puntata ci sarà il progetto VINSTEIN, un’iniziativa lungimirante nata dalla collaborazione tra il dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa, Fastweb, Zelari Piante e Netsens. Obiettivo del progetto è quello di promuovere l’innovazione e la sostenibilità nel settore Agritech attraverso l’implementazione di tecnologie all’avanguardia come l’Edge Computing, il 5G e l’Intelligenza Artificiale. VINSTEIN si concentra sulla digitalizzazione dei processi agricoli e sull’ottimizzazione delle risorse nei vivai, con l’obiettivo di produrre piante più sane e resistenti, riducendo al contempo il consumo idrico e l’impiego di fertilizzanti e agrofarmaci.
Verrà illustrato il funzionamento dell’Agrilab, un laboratorio sperimentale dotato di tre siti dedicati al test e alla validazione di soluzioni IoT specifiche per il settore vivaistico. L’impiego di sensori iperspettrali e di un “Decision Support System (DSS)” basato su algoritmi di intelligenza artificiale, offrirà spunti concreti per migliorare la gestione delle coltivazioni e per massimizzare l’efficienza produttiva.
Verrà inoltre sottolineato il contributo di Fastweb, tra i principali operatori di telecomunicazioni in Italia e azienda da sempre impegnata nel favorire la digitalizzazione del Paese, nel fornire l’infrastruttura di rete e la piattaforma tecnologica IoT necessarie al funzionamento del DSS sviluppato su piattaforma Cloud Edge e Data Management dell’azienda.

Torino, 68 nuovi fedeli battezzati al congresso dei Testimoni di Geova

Anche quest’estate, si è svolto a Torino, al Palaolimpico (Arena Inalpi) da venerdì 5 luglio a domenica 7 luglio il congresso dei Testimoni di Geova, intitolato quest’anno “Annunciamo la buona notizia!”

All’evento hanno partecipato, per tutti e tre i giorni, gli oltre 30mila fedeli e simpatizzanti della provincia di Torino, Val di Susa e delle comunità montane insieme ad altre località della regione Piemonte che si aggiungono ai circa 20 milioni di persone che partecipano allo stesso evento in tutto il mondo.

Sabato è stato uno dei momenti più attesi con il battesimo dei nuovi 68 fedeli per immersione totale in acqua, seguendo il modello descritto nei Vangeli del battesimo di Gesù, che fu immerso nel fiume Giordano. Lo scorso anno i nuovi battezzati in Italia sono stati più di 3.800 e nel mondo oltre 269.000.

Daniele Clementi, portavoce dei Testimoni di Geova per il Piemonte e la Valle D’Aosta, spiega: “Il battesimo è una scelta personale. A battezzarsi non sono i bambini ma uomini e donne, giovani e anziani. Prima di prendere questa decisione, che comporta anche grandi cambiamenti, hanno studiato la Bibbia sicuramente per molti mesi, spesso per anni”.

Sophie, di 15 anni, spiega perché è diventata una Testimone di Geova: Sono cresciuta in una famiglia di testimoni di Geova. I miei genitori mi hanno insegnato, già da molto piccola, a ragionare attraverso i principi della Bibbia. Ritengo sia stato un valido consiglio. Crescendo ho potuto apprezzarne i risultati, ne ho potuto constatare l’efficacia e questo mi ha permesso di avvicinarmi molto a Dio. Il battesimo è una decisione personale, e nel mio caso sicuramente la migliore che potessi prendere”.

Migliaia di presenti che hanno osservato i “nuovi fedeli” immergersi completamente nella piscina per il battesimo.

Avvicinarsi alla fede oggi è una scelta controcorrente, spesso coraggiosa, e la gioia dei nuovi fedeli che si sono battezzati ha avuto un notevole effetto sugli oltre 30mila partecipanti”, conclude Daniele Clementi. “Tutto il programma del congresso “Annunciamo la buona notizia!”, presentato sotto forma di discorsi, video, interviste e musica, ha dato a tutti noi molti motivi di riflessione”. 

Da oltre 100 anni i Testimoni di Geova tengono congressi in stadi, arene, centri fieristici e teatri in tutto il mondo.

Per ulteriori informazioni sul programma dell’evento o per trovare altre date e sedi dei congressi (sono ben 70 quelli organizzati in Italia, in altre 15 città oltre a Torino) : jw.org  scheda “Chi siamo”.

Arridatece Shakespeare! Fino al 14 luglio “Prato Inglese” al Carignano

Un giorno, sul finire del millennio scorso, si dice dopo aver visto “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrmann, Keira Knightley chiese alla mamma Sharman Macdonald di mettersi a scrivere un sequel, ovvero quel che potesse essere accaduto ai veronesi Capuleti e Montecchi, famigliari e amici, una volta seppelliti all’interno della cripta i giovani e sfortunati amanti e una volta siglata dal principe Escalo la pace dentro le mura della città. Dalla figliale proposta nacque “After Juliet”, un testo dove di pace si assaporava ben poco, dove quanti avevano avuto in passato con le spade la mano facile continuavano nel loro passatempo di alterchi e gazzarre più o meno sanguinose, dove la città scaligera, a guardarla con occhio contemporaneo, diventava facilmente il terreno periferico di Edimburgo o di New York, di Liverpool o di Dublino, dove con un felice guizzo prendeva forma e importanza di protagonista quella Rosalina che negli iniziali sogni occupava il cuore e la mente del bel Romeo ma che poi doveva come sappiamo cedere il passo. Certo, una tregua esiste, secondo le direttive del principe, ma il fuoco continua a covare sotto la cenere. C’è spazio per un approccio amoroso tra Benvolio e Rosalina, che mostra un carattere felino sempre irruente e pronto al bisticcio, c’è spazio per le trame di Valentine, il fratello gemello del fu Mercuzio, c’è il buon Petruccio, fratello di Tebaldo, che vorrebbe vivere in pace. Mentre il tribunale, nel processo che è seguito alla morte dei due ragazzi, sentenzia l’esilio per la nutrice e il patibolo per lo speziale che ha fornito il veleno, Benvolio sventa un duello che già vede Rosalina e Valentine con le armi in pugno.

In questa quotidianità sempre vissuta sul filo del rasoio, si costruisce “una favola moderna che parla di amore e di odio, di speranza e di redenzione”, sottolinea Filippo Dini nelle sue note di regia. È lo specchio di un odio che continua, che passa di padre in figlio, di un passato che ritorna, che continua senza che abbia il benché minimo sospetto di voler cambiare, è una quotidianità in cui s’arrabatta una gioventù malconcia e sulla perenne difensiva, è l’attesa del nemico e dell’agguato. Ma anche dei ricordi, delle sensazioni non colte, di un amore gettato via. Ma “After Juliet” è anche la sponda opposta del precedente shakespeariano, è l’annullamento del verso e del linguaggio alti, è il contemporaneo trascinato via senza guizzi e convinzioni, pallidamente (ti verrebbe quasi voglia come Romeo di dire “taci, taci, Mercuzio, taci!, tu parli di niente”), è la presenza di personaggi e di fantasmi che hanno la medesima consistenza vana del testo, dove i fatti riempiono la pagina e la scena senza tuttavia convincere, senza creare l’orizzonte di un sentimento, di un coinvolgimento. Affacciandosi a un certo momento nei 100’ dello spettacolo anche una leggera noia. Insomma un testo di cui non s’avvertiva la mancanza. Il segno positivo, vivaddio, è quello di fare la conoscenza, tra i tanti maturandi degli allievi della Scuola del Teatro Stabile torinese che popolano il dittico di “Prato Inglese” (sino al 14 luglio sul palcoscenico del Carignano), di una giovane attrice (definiamola pure così, ne ha i meriti), della sua maturità e della sua autenticità: si chiama Maria Trenta, interpreta Rosalina, lo fa con rabbia e con candore e con tutto il rimpianto del tel tempo passato, svolge un primo monologo in primo luogo in maniera eccellente, è forte di toni e di riflessioni, sicura, una bella prova, un inizio che si spera possa arrivare ad altri titoli, ad altri palcoscenici.

Quel che è andato peggio è il “Romeo e Giulietta” visto la sera precedente. È il biglietto di commiato di Dini, in definitiva partenza e chiamato oggi a reggere le sorti dello Stabile Veneto, che ci regalato spettacoli apprezzati e di buon se non eccellente successo, come “Così è (se vi pare)”, “Misery”, “Ghiaccio”, un grande “Crogiuolo” di Miller e un altrettanto convincente “Osage County”, spettacoli che ce lo hanno fatto apprezzare, magari discutere, ma sui quali s’è sempre dovuta riconoscere una grande onestà drammaturgica e fattiva. In ultimo, siamo incappati in Shakespeare, ahimè il povero, sbrindellato, biecamente attualizzato, pieno di soluzioni e di peccati (gravi) di regia che lasciano il segno e lo spettatore stupefatto e sempre più brancolante nel buio. Se hai per le mani il testo più, magari sto pronunciando una parolaccia?, etero di tutti i tempi, un ragazzo e una ragazza che s’incontrano e si amano e vanno incontro alla morte, perché – e non è un discorso omofobo! – devi sottrarre a Romeo i tratti di quel ragazzo per affidarli a un’interprete femminile, con una scelta che appare tra lo scaltro e il forzato e il fasullo, e non è né giusta né coerente quella scelta, e pensare proprio in un’occasione come questa a una relazione omosessuale. Perché la nutrice deve essere nata sotto il cono fumante del Vesuvio, perché obbligatoriamente mostrare i giovani veronesi come esempi di gang metropolitane, in continuo assetto di guerriglia, in tute mimetiche, con spadoni e pietre con cui fracassate il cranio. Perché assoldare i palchi del Carignano per travestirli da lontano balconcino di Giulietta, perché imporre i giovani attori a urla estenuanti e continue anche se al momento non se ne vede la necessità (pure frate Lorenzo sbraitante?). Perché, tutti in proscenio, ultima ciliegina, con accesi toni drammatici e un gran numero di feroci colpi sul petto, intonare la marcia di Topolino che “solo tu puoi capir i mille e mille sogni di un bambin”. Se ne esce come gatti arruffati, ti rendi conto che di tutta la poesia trovata benissimo in altre precedenti messinscena nemmeno risalenti a chissà quando non ne siano restate che delle briciole, che ti rimanga soltanto il rumore e la carneficina assordanti della guerra. Non credo che “Romeo e Giulietta” sia soltanto questo. I giovani attori ce la mettono tutta, i più con diligenza e molti con passione, se non convince la debole Giulietta di Martina Montini il Romeo di Alice Fazzi tenta di esprimere irruenza e atteggiamenti più consoni ad una personalità maschile, il Mercuzio di Iacopo Ferro ha le note il più delle volte giuste e forse il più convinto e convincente della serata pare il Capuleti di Samuele Finocchiaro – quando detta l’ultimatum alla figlia non c’è da stravolgere il testo e attualizzarlo visivamente, il messaggio esce sonoro e ben definito dalle parole che hanno più di cinquecento anni: mettono allo stesso modo i brividi -, unito alla consorte Hana Daneri.

Elio Rabbione

Nelle immagini, il regista Filippo Dini e un momento delle prove (foto di Luigi De Palma).

Aggredisce passante con una spranga di ferro

Personale del Commissariato di P.S. Madonna di Campagna ha arrestato un cittadino italiano di 41 anni gravemente indiziato del reato di tentata rapina.

Martedì pomeriggio, gli agenti del commissariato intervengono in via Val della Torre per la segnalazione di un uomo che, armato di spranga, avrebbe aggredito un passante dopo essersi disfatto di un grosso televisore. I poliziotti intercettano e fermano il presunto autore del gesto il quale, alla vista degli agenti si disfa del bastone metallico che ha in mano.

I poliziotti appurano che il quarantunenne si era prima parato difronte a un passante, bloccandolo e impedendogli di proseguire nella sua direzione, poi aveva minacciato il malcapitato con la spranga, intimandogli di consegnare tutto ciò che aveva in possesso. Successivamente, a colpi di spranga, cercava di impossessarsi del borsello e del pc portatile della vittima. La persona aggredita riusciva, però, a togliere l’arma dalle mani dell’aggressore il quale, a sua volta, lo colpiva con un calcio al fianco destro. La vittima chiedeva aiuto e pochi istanti dopo la volante della Polizia di Stato fermava il quarantunenne.

Gli agenti, poi, rinvenivano addosso alla persona fermata due involucri di hashish, motivo per il quale l’uomo veniva sanzionato amministrativamente.

Il televisore abbandonato veniva sequestrato per verificarne l’eventuale provento furtivo.

In Val Chisone torna il “Summer Forest Festival”

A Usseaux ricordando “Woodstock”, seconda edizione in omaggio ai 55 anni del “Festival di Bethel”, massima icona della “cultura hippie”

Dal 12 al 14 luglio

Usseaux (Torino)

15 – 17 agosto 1969. Alla “Fiera della Musica e delle Arti di Woodstock”, meglio nota con il più semplice “Festival di Woodstock”, tenutosi, all’apice della diffusione della “cultura hippie”, a Bethel (piccola città rurale dello Stato di New York) furono tre giorni “mondiali”, “tre giorni di pace e musica rock” (“3 Days of Peace & Rock Music”) che coinvolsero dai 400 ai 500mila spettatori: ultima grande manifestazione del “movimento” che da allora si diffuse sempre più fuori dagli USA e che diede origine nel mondo a svariati “cloni” di Woodstock (cittadina nella contea dell’Ulster, famosa per le sue molteplici attività artistiche), assolutamente incapaci però di reggerne la portata e la fama. Unica, Woodstock! Che quest’anno compie i suoi bei 55 anni, ricordati ed omaggiati, con tre giorni di musica piena, nel nostro Piemonte, su un pianoro a 1.500 metri d’altitudine, circondato dalla foresta del “Parco naturale Orsiera – Rocciavrè” e dal “Parco Naturale del Gran Bosco”, dal “Summer Forest Festival” ad Usseaux, in Val Chisone, in mezzo ad un bosco che qui è proprio “foresta”, come avverte lo stesso nome. Seconda edizione, formula completamente gratuita, per un appuntamento a 40 chilometri di Torino, in un Comune inserito fra i “Borghi più belli d’Italia” ( e, per il “Touring”“bandiera arancione” con la sua “Area Magic Forest”), pensato sia per gli appassionati di musica sia per i ragazzi vogliosi di scoprire le montagne vicino casa, il “Festival” è in programma da venerdì 12 a domenica 14 luglio.

“L’idea, quest’anno – sottolinea Maurizio Dainelli, ideatore ed organizzatore del ‘Festival’ – è fare anche educazione musicale: ogni concerto, infatti, sarà occasione per fare domande, ripercorrere, anche a parole, generi e periodi musicali, con un omaggio speciale a Woodstock a 55 anni dall’evento, che in fondo si tenne proprio su un pianoro come il nostro. Certo con più persone”“Altro nostro intento – prosegue Dainelli – è quello di unire diverse generazioni attraverso la musica, così come attraverso il cibo e la sostenibilità ambientale che caratterizzano il nostro ‘Festival’”.

Grande contenitore della tre giorni, ovviamente i concerti con band di grande richiamo. I motori si iniziano a scaldare venerdì 12 luglio, con musica dalle 16 alle 24Alle 16 rivivono i grandi del “Rock and Blues” con “Roagna Rizzi Buelow”Alle 20 “Si canta Bob Dylan” con i “From Jungle To The Moon”.

Sabato 13 luglio si riprende dalle 16 con “Canzoni tratte dal piccolo e grande schermo”, con le musiche dei “Seasons”Dalle 20 “Italian Graffiti”, spaccato di canzoni italiane dagli Anni ‘60 con “La Roagna & Friends”.

Domenica 14 luglio l’iniziativa “Woodstock 1969 – Ricordi di un evento irripetibile”, con “Roagna & Friends”. Tanta, tanta musica. Giornate di pace e amicizia. In mezzo a una natura da sogno, capace d’incantare in ogni ora del giorno.

E accanto alla musica e allo stare insieme lontani dai rumori violenti di un mondo che si cerca di far dimenticare a quelle dimensioni, immancabile ed essenziale anche il “cibo” più adatto all’occasione: il “forest food”. In un magico pianoro fatto solo (che bellezza!) di verde ed alberi sarebbe stato infatti difficile parlare di “street food”. Di qui dunque l’invenzione del “forest food”: piatto forte la carne, soprattutto alla brace, accompagnata da vino e birra. La proposta è allettante!

Per info“Summer Forest Festival – Area Magic Forest”, strada Comunale dell’Inverso 1, Usseaux – Borgata Fraisse; tel. 348/3437621

Per chi decidesse di dormire in zona, tra il fresco delle montagne, l’“Area Magic Forest” mette a disposizione i suoi spazi: si può scegliere se arrivare in tenda o in camper. Infoinfo@magicforest.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Roagna & Friends”

–       “From Jungle To The Moon”

Rallenta il mercato immobiliare a Torino

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“Nei primi mesi di quest’anno il mercato immobiliare torinese ha continuato a manifestare i segnali di rallentamento già evidenziati a fine 2023. In particolare nel settore della compravendita di abitazioni si è assistito ad una contrazione delle transazioni che, unitamente all’arretramento dei tempi di assorbimento e al nuovo ampliamento della forbice tra prezzo richiesto ed effettivo, ha determinato il ripiegamento del mercato. Il calo dell’attività transattiva non si è tuttavia riflesso sulla dinamica dei prezzi e sull’intensità della domanda, che nel corso di questo primo semestre hanno mostrato un trend espansivo” – è quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma.

 

Comparto residenziale

Nella prima parte dell’anno in corso il mercato residenziale torinese ha evidenziato segnali di appannamento. Nel 2023, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, le compravendite sono diminuite nell’ordine dell’8%. Questo è dovuto in parte alla stretta creditizia che ha ridotto la possibilità da parte di alcune famiglie di concretizzare l’acquisto. A questo proposito, Nomisma rileva come la quota di compravendite assistite da mutuo che transita per le agenzie immobiliari, in sei mesi, passa dal 66% al 64% con un conseguente trasferimento di parte della domanda verso il mercato della locazione.

Il calo dell’attività transattiva non ha ancora avuto effetti concreti sulla dinamica dei valori, che crescono, determinando su base semestrale variazioni positive – seppure contenute – pari al +0,4% per le abitazioni in ottimo stato e del +0,8% in corrispondenza di quelle usate. Segnali di rallentamento arrivano dai tempi medi di vendita, che aumentano sia per le abitazioni con stato manutentivo migliore sia per quelle usate abitabili, passando nel semestre rispettivamente da 4 a 5 mesi e da 4,5 a 5 mesi. Le difficoltà di accesso alla compravendita di larga parte della domanda impongono all’offerta di ridimensionare le aspettative accordando sconti maggiori in fase di trattativa. Il divario tra pezzo richiesto ed offerto cresce, pertanto, dal 5,5% al 6,5% nelle contrattazioni riferite all’acquisto di case in ottimo stato e dall’11% al 12,5% in corrispondenza delle operazioni relative ad abitazioni usate. Se il settore della compravendita sta evidenziando una frenata, sul fronte locativo non si arresta la spinta espansiva. Con riferimento ai valori, nella prima parte dell’anno a Torino i canoni sono cresciuti mediamente del +3,3%, grazie ad un incremento pressoché omogeneo in tutte le aree cittadine. Aumentano lievemente i tempi necessari per affittare un appartamento (da 1,4 a 1,7 mesi per le abitazioni in ottimo stato e da 1,6 a 1,7 per quelle usate), pur rimanendo su livelli esigui e inferiori al dato medio nazionale. Fanno registrare una buona performance anche i rendimenti potenziali lordi da locazione, che negli ultimi sei mesi sono ulteriormente cresciuti, attestandosi al 5,7%.

Comparto non residenziale

Il settore degli immobili non residenziali sta mostrando segnali di ripresa, che si traducono in una timida risalita dell’attività transattiva, oltre che in un aumento dei valori. Nel corso dei primi mesi del 2024 si è assistito ad un incremento medio a livello urbano pari al +1,7%; restano stazionari nell’ordine dei 7 mesi i tempi medi di vendita, così come rimane immutato il divario tra prezzo richiesto e offerto, cha da due semestri si attesta al 16%. Analogamente a quanto accade per il comparto abitativo, l’esuberanza della domanda rispetto all’offerta disponibile ha determinato una pressione rialzista sui canoni di locazione, che in 6 mesi sono aumentati in media del +2,3% con punte che nel Business District hanno raggiunto il 3,3%. Confermano il quadro positivo i tempi necessari per affittare uno spazio direzionale, che nel semestre sono scesi lievemente passando da 4,7 a 4,4 mesi, nonché i rendimenti potenziali lordi da locazione, che rimangono stabili al 5,7%.

Non dissimile dal comparto direzionale appare la situazione sul fronte degli immobili commerciali. A fine 2023 torna ad essere positiva la variazione annuale del numero di compravendite registrata dall’Agenzia delle Entrate (+4,3%). Con riferimento ai valori, i prezzi salgono nel semestre in tutte le zone cittadine, determinando un incremento medio pari al +1,8%. Non subiscono oscillazioni rilevanti i tempi medi per l’acquisto di un locale commerciale, che negli ultimi sei mesi sono passati da 7 a 7,5 mesi, mentre è rimasto immutato, nell’ordine del 15,5%, lo sconto applicato al prezzo di offerta in fase di trattativa. Sul versante locativo, i canoni hanno fatto segnare una variazione del +1,8% su base semestrale e del +2,9% a livello annuale, mentre i tempi di locazione si attestano intorno ai 4,9 mesi. Segnali di consolidamento arrivano dai rendimenti potenziali lordi da locazione, attestatisi anche per questo semestre al 6,9%.

Previsioni settore residenziale

Secondo l’opinione degli operatori torinesi interpellati, il comparto della compravendita nei prossimi mesi evidenzierà ancora segnali di fragilità, con cali delle operazioni e dei valori. Proseguirà, per contro, il buon andamento del settore locativo, per il quale ci si aspetta un ulteriore incremento dei canoni e dei contratti stipulati.