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Mons. Repole: “La cultura del nostro tempo diffida dell’amore per sempre e produce sterminate solitudini”

Si è aperto oggi presso l’Arena Inalpi di Torino il 13º raduno internazionale delle Equipes Notre Dame, un movimento di spiritualità coniugale realizzato da coppie che desiderano vivere nel sacramento cristiano del matrimonio proponendo una metodologia di vita di comunità.

All’inaugurazione dell’evento, che ha fatto giungere a Torino 7600 persone da 86 Paesi del mondo, ha portato saluti e benedizione Mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, che ha condiviso una breve riflessione sulla vita di coppia alla luce dell’esperienza cristiana.

“Le famiglie del nostro tempo, ha detto Mons. Repole, fanno sempre più fatica a vivere la bellezza del matrimonio. Il vostro movimento testimonia che esiste una via possibile e gioiosa per le coppie: è la via cristiana. Ed è per questo che voi curate con amore reciproco la dimensione spirituale: dove manca Cristo manca ossigeno”.

C’è il bisogno, afferma Repole, di non guardarsi solo negli occhi, c’è bisogno di una dimensione spirituale che faccia guardare in alto all’origine della vita e dell’amore. “Qualcuno oggi sorride sull’antropologia cristiana della famiglia, continua l’arcivescovo, quasi ci fosse un vantaggio a disgregare l’istituzione familiare e a diffondere forme di vita meno stabili. La cultura del nostro tempo diffida dell’amore per sempre ma alla fine questa cultura produce sterminate solitudini”.

Quando le équipe nacquero, negli anni ’40 del ‘900, ricorda Repole, queste tematiche non esistevano ed è cambiata la “temperatura della fede”. Ci si interroga sui tempi che sono cambiati, “tutti ci dobbiamo interrogare su quali parole ed esempi nuovi possiamo offrire”. C’è bisogno di un approccio intelligente alla fede e all’appartenenza alla Chiesa ma dobbiamo fare in modo, sostiene Repole, che non sia vecchio e acronistico

L’attenzione è soprattutto ai giovani che si interrogano chiedendo di essere aiutati a strutturare le ragioni della fede e a custodirla in un mondo in cui da cristiani si può essere minoritari, a coltivare una vita evangelica che resista alle idolatrie della cultura dominante: “Potrebbe essere anche il mandato delle Equipes Notre dame”

Spero abbiate occasione per rifletterci ma vi auguro soprattutto giornate di Ricarica per la vostra vita in questo raduno internazionale e a conclusione dell’incontro quando farete ritorno nelle vostre terre di origine assumiamo l’impegno di pregare gli uni per gli altri e di sostenerci a vicenda nell’annuncio del Vangelo che non conosce confini”.

Patrizia Corgnati (lineaitaliapiemonte.it – ilTorinese.it)

In Consiglio regionale al via tra una settimana la XII legislatura

L’insediamento in Consiglio regionale della XII legislatura della Regione Piemonte si terrà lunedì 22 luglio 2024 alle ore 11.00.

La seduta, poiché l’Aula di palazzo Lascaris è in fase di ristrutturazione, si svolgerà al Binario 3 delle Ogr – Officine Grandi Riparazioni, in corso Castelfidardo 22  Torino. A presiedere l’avvio della seduta sarà il consigliere anziano Mauro Salizzoni

Nel corso dei lavori verrà eletto il Presidente del Consiglio regionale, così come l’Ufficio di presidenza. Il presidente di Giunta Alberto Cirio illustrerà il programma per i prossimi cinque anni e al suo intervento seguirà il dibattito consiliare.

Sono previste all’ordine del giorno anche le deliberazioni relative a dimissioni e surroghe e quelle sulle supplenze dei consiglieri regionali nominati assessori.

Cede ancoraggio, morti due torinesi in montagna

Le vittime sono Marco Bagliani, di 59 anni, di Torino, e Luca Giribone (34) di Bricherasio (Torino). I due sono morti  ieri sul Mont Greuvetta, in Val Ferret (Courmayeur), sul versante italiano del Monte Bianco. La causa dell’incidente è un possibile cedimento di un ancoraggio durante la scalata che li ha fatti precipitare per 200 metri. Un altro alpinista rimasto in parete ha dato  l’allarme ed è stato recuperato a quota 3.500 metri.

Operaio muore nello schianto in moto contro un’auto

Un incidente  mortale è avvenuto questa mattina a Gozzano nel Novarese nella strada dei muraglioni poco dopo lo stadio D’Albertas verso San Maurizio d’Opaglio. Vittima un operaio della Giacomini residente a Cesara. Si è schiantato contro un’auto mentre era a bordo della sua moto. Il 118 giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso. I carabinieri che hanno dovuto gestire  il traffico della strada molto congestionato data l’ora di punta.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Classifica de Il Sole 24 Ore: perdono posizioni Lo Russo e i sindaci delle grandi città

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo  è al 57esimo posto nella classifica de Il Sole 24 Ore “Governance poll”. Perde diverse posizioni e si piazza con il 51,5% del gradimento. Paiono penalizzati i sindaci delle metropoli. Beppe Sala  a Milano è  al 19° posto, invece l’anno scorso era primo con il 65% dei consensi, e Roberto Gualtieri sindaco della Capitale  è penultimo, ex aequo con il  sindaco di Palermo, Roberto Lagalla.

Sauze d’Oulx, c’era una volta il laghetto delle trote…

Breve news dal “Balcone delle Alpi”. Sembra quasi sparito il laghetto delle trote immerso nella natura e nel verde che piaceva ai tanti amanti della montagna che d’estate lo raggiungevano, alle porte del paese di Sauze, per trascorrere qualche ora di serenità, al sole, al fresco e in compagnia per mangiare un’ottima trota salmonata.
Per carità il laghetto c’è ancora e anche il piacevole ristorantino-bar che lo sovrasta ma il fascino del luogo non è più lo stesso da qualche anno. Il paesaggio oggi risulta stravolto, la zona è circondata da nuove ville, baite, condomini e parcheggi, ogni anno sempre di più. Continueranno a sbancare la montagna? Cemento, tanto cemento, polvere, tanta polvere.
Un’oasi di verde sconvolta dall’edilizia “selvaggia”. Si passa accanto e si ammirano le splendide ville appena costruite, perbacco che belle, dicono tutti. È nata la Sauze 2, una zona quasi residenziale per la felicità dei proprietari del ristorantino e anche del Comune, manca solo qualche negozio, poi verrà il supermercato e magari qualche piscina… ci faremo l’abitudine e magari affitteremo una baita per l’estate ma il laghetto delle trote dov’è? C’è ancora?
Filippo Re

Un’estate nelle fortezze piemontesi tra storia, musica e spettacoli

Si rinnova l’impegno per la valorizzazione del sistema delle fortificazioni piemontesi, declinando la visione più ampia e di lungo termine della Regione Piemonte e della Fondazione Compagnia di San Paolo, che hanno individuato nel ricco e differenziato patrimonio fortificato una risorsa strategica per la promozione turistica dei territori mediante la cultura.

Da questo mese di luglio un fitto calendario di musica, spettacoli, visite guidate e tanto altro animerà i forti di Exilles, Fenestrelle, Gavi e Vinadio, già coinvolti lo scorso anno, e l’Opera 5 di Moiola, un’opera in caverna tra le più grandi del Cuneese facente parte di un più ampio sistema difensivo di fortini costruiti in Valle Sturaoltre al progetto Le Strade dei Forti, che vuole valorizzare il paesaggio fortificato del Pinerolese. Sarà avviato anche uno speciale gioco a premi per incentivare la visita e la partecipazione alle attività previste in tutte le fortificazioni coinvolte. Si concluderà il 21 e 22 settembre con la seconda edizione di Forti Fortissimi!.

Video

«Forti Piemonte – ha sottolineato Marina Chiarelli, assessore regionale alla Cultura, Turismo e Sport nel corso della presentazione svoltasi nella Sala Trasparenza della Regione – è un progetto di valorizzazione di fortificazioni che, con la loro storia e le loro architetture imponenti, sono motore di sviluppo e di innovazione e capaci di offrire esperienze culturali di altissimo livello. Un patrimonio che ci ricorda la storia millenaria del nostro Piemonte ed è destinato non solo ad attrarre un pubblico internazionale, ma anche a far riscoprire a noi stessi luoghi che spesso sono rimasti nell’ombra».

A coordinare l’intera iniziativa la Fondazione Artea, in collaborazione con Associazione Abbonamento Musei, Fondazione Piemonte dal VivoVisit Piemonte, con il supporto di enti ed associazioni locali direttamente o indirettamente coinvolti nella gestione e nell’animazione dei forti.

Il programma completo è su https://fondazioneartea.org/forti-piemonte/

Dalla Regione 87 milioni per la messa in sicurezza dei Comuni

Finanziati, d’intesa col ministero dell’Ambiente, 18 interventi strategici di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

L’Assessorato alla difesa del suolo ha condiviso con il Ministero dell’Ambiente, all’interno delle procedure del programma Rendis, un piano di interventi di varia natura con il comune intento di migliorare la sicurezza di fiumi e versanti.

La collaborazione operativa con il ministro Pichetto ci consente di mettere in pratica la volontà che spesso enunciamo: intervenire in prevenzione più che in emergenza. La nostra regione con questo piano mette in sicurezza realtà territoriali che da tempo necessitavano di una risposta concreta” affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore regionale Marco GabusiSi tratta di interventi, frutto di un accordo precedente, che consentono di dare risposte efficaci a numerose situazioni da tempo in atto sul territorio.

I PRINCIPALI INTERVENTI: ALESSANDRIA, SALUGGIA ED ASTI
Gli interventi maggiormente significativi riguardano Alessandria, Saluggia e Asti.

Alessandria

L’intervento, per un importo complessivo di 21 milioni di euro, rappresenta un ulteriore passo in avanti per la messa in sicurezza della città di Alessandria e consiste nell’abbassamento della briglia dell’ex ponte Cittadella, che aumenterà la capacità di contenere le piene in alveo, e nel rafforzamento delle opere arginali esistenti nel tratto a monte al fine di renderle più sicure.

Saluggia

Saranno realizzate opere arginali per la difesa dalle piene della Dora Baltea per un importo complessivo di 17 milioni di euro. Gli interventi, attesi da molti anni, consentiranno di mettere in sicurezza l’area industriale posta alla sinistra del fiume Dora Baltea nel comune di Saluggia, in cui si colloca il polo biomedicale Livanova –DiaSorin, che rappresenta il più importante insediamento industriale della provincia di Vercelli, al cui interno operano oltre 1700 occupati. Inoltre, le opere previste contribuiranno ad aumentare ulteriormente il grado di protezione del deposito nucleare del reattore Avogadro ubicato nello stesso sito.

Asti

Gli interventi previsti, per un importo complessivo pari a 15 milioni di euro, si collocano lungo il tratto di fiume Tanaro immediatamente a monte della città di Asti e hanno il duplice obiettivo di migliorare la funzionalità del corso d’acqua e di migliorarne la qualità ecologica.

Rappresentano l’attuazione della prima parte di uno scenario progettuale più vasto che si estende sino a Castagnole delle Lanze, da realizzarsi anche con il contributo di soggetti economici privati, il quale, una volta completato nella sua interezza, contribuirà a ridurre ulteriormente il rischio alluvionale per la città di Asti e, allo stesso tempo, consentirà un miglioramento delle caratteristiche ambientali del tratto fluviale interessato.

Il quadro si completa con opere di minor impatto economico ma altrettanto fondamentali per i territori interessati e che spesso sono attese da anni.

Quando il nord incontra il sud a tavola

Scopri -To  ALLA SCOPERTA DI TORINO 

Tra le tante prelibatezze della cucina italiana molto rinomate sono quelle provenienti dall’sud Italia e a Torino sono molti i locali siciliani e napoletani. Tra i siciliani emerge principalmente il ristorante Banco di Sicilia. Quest’ultimo si trova in una zona molto centrale, in via Arnaldo da Brescia 23 a Torino e propone piatti tipici della cucina siracusana e tantissime varietà di pesce rigorosamente fresco in una location che riporta tutti i colori e l’anima della Sicilia.
Dal 2019 hanno rilevato l’attività gli attuali proprietari nativi di Avola, un piccolo paesino nel sud della Sicilia adiacente a Noto e hanno rinnovato ulteriormente il locale e anche le proposte gastronomiche.
Il menù, scritto sia in siciliano che in italiano, è molto variegato, offre numerosi antipasti e primi tra cui La Marzamemi ovvero busiate con pesto di pistacchio e tartare di tonno rosso a crudo o il loro cavallo di battaglia la Portopalo con fusilli, pesce spada, melanzane, uvetta, mandorle, ricotta, menta e pangrattato.

Anche i secondi meritano di essere assaggiati non solo per la loro bontà ma anche per la freschezza dei prodotti, tra di essi il pesce spada con le mandorle, il polpo con la ricotta fresca, il fritto di calamari e tantissimi altri anche per chi preferisce la carne.
Tra i dolci sua maestà il cannolo farcito al momento con una spumosa ricotta, la cassata e altri dolci tipici siciliani. Spesso per notare la freschezza dei cannoli, i siciliani consigliano di scegliere quelli senza cioccolata all’interno e già farciti perché dovrebbe essere indice di un prodotto preparato il giorno precedente, chiaramente non è sempre così ma dove si riesce conviene preferire sempre quelli farciti al momento solo con la ricotta e qualche goccia di pistacchio o cioccolato sulle punte.
Al banco di Sicilia prediligono materie prime della Trinacria come i pistacchi di Bronte, la ricotta delle pecore allevate come un tempo nel parco delle Madonie e le mandorle d’Avola, o meglio di Noto. Non tutti sanno che le mandorle sono di Noto, ma vengono poi lavorate e imbustate ad Avola e quindi prendono quest’ultima denominazione di provenienza.
Anche l’offerta vinicola è molto ampia e viene gestita dal figlio del titolare Riccardo Ferro, esperto in materia.

L’ ANGOLO PARTENOPEO, LA VERA PIZZA NAPOLETANA A TORINO

Tra i ristoranti napoletani più succulenti della nostra provincia Sabauda vi è L’Angolo Partenopeo, in Corso Cavour 24 a Beinasco, prima cintura di Torino. Il locale su due piani è molto elegante con splendidi quadri che raffigurano il meraviglioso mare napoletano. Tra le loro prelibatezze vi sono le pizze dalle classiche a quelle più elaborate come la Pizzapanz con Fiordilatte, ricotta di bufala, crocchè di patate e guanciale croccante, la Mortadella e Pistacchi, la Polpetta con parmigiano e ragù e tantissime altre.
Tra gli antipasti ricordiamo gli assaggi Street Food che prevedono le principali portate napoletane più conosciute come il crocchè di patate, le zeppole e le frittatine. Tra i primi emergono le linguine all’astice, scialatielli di pasta fresca con pomodorini del piennolo stracciatella di bufala e pistacchi, paccheri e risotti con particolarissimi abbinamenti. Tra i secondi il pesce fresco e una succulenta carne come il filetto caramellizzato.
Al sud non si può concludere una cena senza il dolce e all’Angolo Partenopeo lo sanno bene, la loro proposta è molto ampia dal babà al rum all’aragosta alla crema di pistacchio ma l’eccellenza è la Delizia al limone, un tortino di Pan Di Spagna con semifreddo al limone di Sorrento. Per chi invece ama il cioccolato la mousse ai tre cioccolati con granella di mandorle.
I torinesi si sa, amano molto la cucina, e quella del sud in particolare per la sua bontà e anche per le porzioni che spesso sono molto diverse rispetto a quelle del nord!
Entrambi i locali sono due grandissime eccellenze del territorio e evidenziano quanto sia importante mescolare tradizioni del sud con quelle del nord per rendere il tutto ancora più particolare e ricercato.

NOEMI GARIANO

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Scilla Bonfiglioli “La sposa del vento” -Fazi Editore- euro 18,00

E’ poliedrica la formazione di Scilla Bonfiglioli: nata a Bologna nel 1983, laureata in discipline teatrali, autrice, regista ed attrice di teatro. Inoltre ha maturato una profonda conoscenza della storia dell’arte e delle vite degli artisti, iniziata quando, ancora ragazzina, seguiva la madre che lavorava come guida turistica.

Questo suo romanzo d’esordio è dedicato alla storia d’amore tra il pittore e drammaturgo austriaco Oskar Kokoschka e la compositrice e scrittrice Alma Mahler.

Il titolo riprende quello della famosa tela che Kokoschka dipinse nel 1914, nota anche come “La tempesta” che immortala i due amanti in un letto scomposto di nubi, circondati dalla tempesta della passione vissuta come totalizzante e devastante.

L’autrice ci porta nella Vienna di inizio Novecento dove il giovane Oskar (nato a Pöchlarn nel 1886, morto a Montreux nel 1980) aspira a diventare un grande artista e si apre la strada a piccoli passi, facendosi notare nei circoli intellettuali che contano per l’eccezionalità delle sue opere.

Nel 1912 il destino gli fa incontrare la bellissima e affascinante Alma Mahler (nata a Vienna nel 1879, morta a New York nel 1964) all’epoca poco più che 30enne, da poco rimasta vedova del celebre compositore boemo Gustav Mahler.

Lei è una delle donne più in vista e desiderate di Vienna; figlia del pittore Emil Schindler, amica di Gustav Klimt, musa ispiratrice di importanti artisti del Novecento. Tra loro Walter Gropius e Franz Werfel dei quali fu anche moglie.

Oskar è immediatamente stregato dal suo fascino, inizia a ritrarla, e tra i due divampa una passione bruciante e dirompente. Lui è timido, impacciato, pieno di turbamenti e riesce a coinvolgere in modo quasi totalizzante la giovane indipendente e fiera, che rifiuterà sempre di sposarlo.

La loro storia dura circa due anni, in un vortice di eros e arte; poi, scivola in scontri litigiosi, soprattutto a causa della gelosia e dell’attaccamento morboso di Oskar, che finisce per soffocare Alma e metterla in fuga.

Una fine straziante che Kokoschka ritrae perfettamente nella tela che racconta il travagliato abbandono. Lui finirà per arruolarsi e cercare costantemente la morte in battaglia.

 

 

Michele Mari “Locus desperatus” – Einaudi

Dimmi le cose che hai e ti dirò la cosa che sei”.

Azzardando l’estrema sintesi, si potrebbe anche riassumere così l’idea portante di questo libro di Michele Mari; grande intellettuale solitario, schivo autore 69enne, che si distingue dai colleghi per l’encomiabile rifuggire dal presenzialismo oggi imperante.

Il protagonista (senza nome) di questo breve romanzo scopre una croce tracciata col gesso sulla porta di casa; è l’avvio di una vicenda che, tra svolte improvvise e suspense, si rivela un discorso di taglio filosofico sui concetti di possesso e identità.

All’inizio l’uomo pensa a uno stupido scherzo e cancella la scritta a colpi di spugna, poi si vendica distribuendo sulle porte dei vicini croci e altre amenità. Peccato che il giorno seguente la croce ricompaia sulla sua porta, mentre sulle altre non c’è traccia di sfregi.

Il rito per un po’ si ripete fino a quando due loschi personaggi gli notificano l’avviso di sfratto, con l’obbligo di lasciare l’appartamento e tutto quello che contiene ad un altro inquilino che gli subentrerà. Ed ecco che il protagonista ingaggia una strenua lotta nel disperato tentativo di non separarsi dai suoi amati oggetti. Ognuno ha una sua storia e significati che solo lui può sapere, dal momento che la sua esistenza è strettamente collegata alle suppellettili che abitano la sua vita.

Preparatevi a colpi di scena, abilissimi depistaggi, e soprattutto ad una splendida apologia dei rapporti che ci legano agli oggetti contribuendo a definirci meglio.

Cercare, accumulare, conservare, collezionare e amare le cose di cui ci circondiamo vuol anche dire che, poco a poco, abbiamo ammantato la loro esistenza trasferendogli parte della nostra personalità.

 

 

Claudia Durastanti “Missitalia” -La nave di Teseo- euro 20,00

E’ sospeso tra terra e luna il romanzo dell’autrice e traduttrice italiana nata a Brooklyn nel 1984.

In “Missitalia” narra di avventure, eroine, viaggiatrici che, con indomita audacia, spiccano il volo dalla Lucania verso la Luna e ritorno, tutto distribuito nell’arco di 200 anni di storia.

Durastanti ripercorre 3 fasi del Sud Italia attraverso le vicende di altrettante donne, Amalia, Ada e A. Vivono in epoche diverse corrispondenti a tre momenti storici importanti: seconda rivoluzione industriale, boom economico ed infine astro capitalismo.

La Val d’Agri è un sud magico, terra di sortilegi in cui subito dopo l’Unità d’Italia Amalia Spada è l’avventuriera irrequieta e temeraria che accoglie nella sua casa una comunità di giovani abbandonate, ribelli e ostracizzate. Una compagnia di Lupe che relegano gli uomini clandestini nel sottosuolo.

A scompaginare le carte sarà l’avvio della Fabbrica e dell’industrializzazione che genera reazioni contrastanti negli abitanti del luogo.

Molti anni dopo, nel dopoguerra, troviamo Ada, giovane antropologa che esplora la Basilicata per studiarne la realtà, i cambiamenti, alle prese col petrolio e i rapporti di potere; ma anche le antiche e profonde radici ancestrali.

Infine con un balzo temporale in un futuro prossimo, la Lucania è la base da cui partono le navicelle alla volta della colonizzazione dello spazio, e la terra è speculare rispetto alla sua gemella lunare. A. è una donna alpha solitaria che ama recuperare cose perdute e ridare vita ad oggetti dei tempi andati.

La terra, ridotta dalla desertificazione, ormai una landa aspra e dura, diventa anche la meta promessa pronta a riaccogliere la vita e nuova zona di approdo….

 

 

Sean A. Pritchard “Outside in. A year of growing displaying” -Mitchell Beazley- UK £ 30

Più che da raccontare questo bellissimo volume fotografico è da sfogliare per trarre ispirazione e catturare idee geniali che trasportano i fiori dei vostri giardini o terrazzi all’interno delle stanze che amate.

Il libro è opera del designer di giardini Sean A. Pritchard, che vi insegna e dimostra come la natura colorata e profumata che vive outside possa trovare un prolungamento di vita nei tanti vasi che avete in casa.

Esplosioni di bellezza, colori, luci e natura che, a seconda dell’avvicendarsi delle stagioni, con un po’ di fantasia e buon gusto, portano gioia e buon umore dislocati in vari angoli del vostro salotto, studio , camera da letto…..e ovunque vogliate. In piccoli o grandi vasi appoggiati su pile di libri, tavoli o sedie.

Traete spunto da queste pagine e sguinzagliate la fantasia.