Tre poliziotti di Alessandria erano a Bogotà per il rimpatrio di un colombiano colpito da un provvedimento di espulsione. Mentre si trovavano liberi dal servizio e in attesa di ritornare in Italia hanno arrestato uno scippatore. In centro città a uno dei tre agenti veniva sottratta una collanina d’oro che aveva al collo. Con i colleghi, ha inseguito il rapinatore e lo ha immobilizzato. Poi è intervenuta anche la polizia colombiana che ha arrestato l’uomo.
In un incidente stradale avvenuto sull’A26 in direzione Gravellona Toce, nel territorio di Biandrate in provincia di Novara è morto un 31enne. Si sono scontrati un’auto e un tir. Sul posto i vigili del fuoco di Novara e di Vercelli le ambulanze del 118 e la polstrada. Tre le persone ferite: una, un 31enne, è deceduto sul posto, nonostante il tentativo dei sanitari di rianimarlo.
Guido Bodrato, un “maestro” di vita e di politica
Quando si ricordano i grandi grandi leader e statisti del passato c’è sempre qualche difficoltà. E ciò per due motivi semplici ma al tempo stesso giganteschi. E cioè, si tratta di personalità che attraverso il loro magistero politico ed istituzionale hanno segnato il cammino dell democrazia italiana e, al contempo, sono stati anche veri e qualificati punti di riferimento per la comunità politica che rappresentavano.
È il caso, nello specifico, di Guido Bodrato, che ci lasciava un anno fa. Bodrato, come molti altri leader e statisti democratici cristiani, non è solo stato un eccellente e raffinato uomo politico e un intellettuale “prestato” alla battaglia politica. E questo perchè Bodrato, nella sua lunga e ricca testimonianza civile, è stato anche e soprattutto un “educatore”. Una sorta di pedagogo della politica e dell’impegno pubblico nella società. Non a caso, durante i suoi incontri e convegni – decine di migliaia in ogni parte dello stivale – si dibatteva certamente di politica e di tutto ciò che ruotava attorno alla politica. Ma c’era sempre qualcosa in più. Ovvero, quel “di più” che faceva di Bodrato, appunto, un educatore e un pedagogo della politica. E quindi, e di conseguenza, dell’impegno politico dei cattolici nella società italiana. Per questo motivo Guido era visto e considerato come un punto di riferimento, una bussola a cui facevi comunque riferimento per capirne di più e, soprattutto, per ritrovare le ragioni profonde del proprio impegno politico. Vorrei quasi dire che quando ascoltavi Bodrato oltrepassavi la semplice dimensione del partito e della sua articolazione correntizia – comunque sia ben presente nell’azione politica dello statista piemontese – per andare oltre. Oltre alla politica contingente, oltre alla dimensione del partito, oltre alla stessa azione di governo.
Certo, Bodrato era figlio della sua stagione, come amava sempre ripetere soprattutto negli ultimi anni. Ma la sua riflessione, sempre preziosa, precisa e contemporanea, non era mai avulsa dai nodi e dalle contraddizioni che caratterizzano la società. Perchè, ripeteva quasi ossessivamente negli ultimi tempi a noi ex e post democristiani come lui a proposito dell’impegno politico dei cattolici, “ogni progetto politico ha un senso e una funzione specifica solo se si colloca concretamente nella società in cui si vive. Altrimenti è solo nostalgia e testimonianza”. Di qui la sua rigorosa e trasparente contrarietà a riproporre modelli ed esperimenti politici ed organizzativi del passato destinati a sciogliersi come neve al sole perchè semplicemente estranei alle dinamiche concrete della società contemporanea. Ma, al contempo, era tenace la sua volontà di non disperdere le ragioni culturali, etiche, politiche e sociali del vasto e ricco patrimonio del cattolicesimo democratico, popolare e sociale italiano.
Per questi motivi, che richiederebbero – come ovvio e scontato – molto tempo per essere affrontati ed approfonditi con la dovuta accortezza, Guido Bodrato è stato, forse, l’ultimo “maestro” del cattolicesimo politico italiano. Una persona, che attraverso la sua semplicità espositiva e il suo consueto stile popolare e mai populista, ha saputo anche essere un punto di riferimento umano per molti di noi. Appunto, un “maestro” di vita. Un esempio per chi ha passione politica e vocazione politica e che vuol mantenere, sempre e comunque, uno stile di vita austero, popolare e soprattutto “normale”. Ed è proprio la “normalità” che ha caratterizzato l’intera esperienza pubblica di Guido Bodrato a farne, oggi, uno dei riferimenti politici e culturali più importanti per continuare ad orientare l’azione e la presenza dei cattolici democratici, popolari e sociali nella cittadella politica italiana.
GIORGIO MERLO
Schianto tra auto e Tir. Morto 31enne, due feriti
In un incidente stradale avvenuto sull’A26 in direzione Gravellona Toce, nel territorio di Biandrate in provincia di Novara è morto un 31enne. Si sono scontrati un’auto e un tir. Sul posto i vigili del fuoco di Novara e di Vercelli le ambulanze del 118 e la polstrada. Tre le persone ferite: una, un 31enne, è deceduto sul posto, nonostante il tentativo dei sanitari di rianimarlo.
La seconda edizione di “Earthrise – Design for a Living Planet”
Fino al 16 dicembre
La presentazione qualche giorno fa, ma c’è tempo fino a lunedì 16 dicembre prossimo per visitare, negli spazi del “Circolo del Design” (via San Francesco da Paola 17, a Torino) la seconda edizione di “Earthrise – Design for a Living Planet”, l’appuntamento culturale annuale “finalizzato a diffondere visioni, ricerche e progetti del mondo del ‘design’ atti a incidere sulla sostenibilità della vita sul nostro pianeta”. Curata da Salvatore Peluso – giornalista freelance, educatore e curatore indipendente – la mostra presenta al pubblico otto progetti principali, oltre a due progetti speciali con un focus specifico su “L’ecologia è sociale, in pratica”, ovvero sul ruolo del design come strumento progettuale interdisciplinare (che spazia dall’architettura all’economia, dalla teoria politica e sociale all’antropologia, fino alle scienze naturali) attraverso il quale realizzare “piani di sostenibilità ambientale” tramite il coinvolgimento attivo della comunità. Ad accomunare i lavori dei designer e architetti esposti è il loro approccio culturale. “Sono progettazioni – sottolinea il curatore – che nascono dalla riflessione sulle più urgenti questioni sociali emerse in relazione alla crisi ambientale globale, e si sviluppano attraverso azioni collettive che producono un effetto trasformativo sulle comunità in cui questi progetti agiscono”.
“Con la seconda edizione di ‘Earthrise’ – commenta la direttrice Sara Fortunati – al ‘Circolo del Design’ confermiamo il nostro impegno culturale per contribuire a far emergere le voci del design che – attraverso progetti, pratiche e sperimentazioni – riflettono e agiscono su temi sociali e politici urgenti in relazione all’emergenza climatica globale: 10 progetti emblematici in una mostra che vedrà partecipi anche le scuole con le loro studentesse e i loro studenti, un progetto di residenza che lavora attivamente con comunità della città, un programma culturale coinvolgente e articolato per diffondere nuovi approcci sistemici e collettivi radicati in una prospettiva ecologica contemporanea”.
L’iter è ricco e decisamente curioso rispetto alla multiforme “creatività” espressa dagli operatori coinvolti in mostra.
Si va dal “Tavolo Fulcrum”, opera del palermitano “Marginal Studio” e caratterizzato da intarsi realizzati con legno di “mango” – pianta alloctona tipica dei Paesi tropicali – al fine di “integrare culture e creare imprese sostenibili” attente agli effetti del riscaldamento globale sulla scelta dei materiali artigianali in Sicilia, alla “PET Lamps”, progetto ideato dallo spagnolo Alvaro Catalàn De Ocòn (“Premio di Design Spagnolo 2023”) e caratterizzato dalla trasformazione di bottiglie di plastica “PET” riciclate in lampadari unici, utilizzando tecniche artigianali tradizionali.
Ancora italiano il progetto del milanese “Studio Gisto” dal nome “Cantiere Aperto”, in cui sabbie ed inerti, macerie di cantieri edili, diventano semilavorati per la realizzazione di nuovi oggetti destinati alla comunità. E italiano è pure “Tabula Bosco Colto”, installazione del Collettivo calabrese “Makramé APS”, volto ad esplorare le ecologie del territorio dell’“avanfossa Gela-Catania” attraverso “terrari” che raccontano le diverse ecologie presenti nella zona. Dalla Germania arriva, invece il progetto del Gruppo di architetti “Raumlabor” impegnati a trasformare in un “ecosistema unico” un bacino pluviale parzialmente contaminato dell’ex aeroporto di Tempelhof e dall’Olanda “Vedere un mondo in un granello di sabbia” di “Atelier NL” impegnato a mappare la terra attraverso “campioni di sabbia” provenienti da tutto il mondo e trasformati “in vetro”. Il pugliese “Post Disaster” è invece un collettivo interdisciplinare di quattro architetti, la cui ricerca utilizza la metafora del disastro – “Post Disaster Rooftop” – come lente territoriale per comprendere le tensioni globali e porta in mostra, prendendo a esempio la città di Taranto, il tema della “lista ONU” delle “zone di sacrificio”. “HouseEurope!”, è un’iniziativa promossa dalla piattaforma di insegnamento e ricerca “Station+ (s+)”, dell’“Istituto per il Design ETH Zurigo” e dallo studio di architettura “B+” per promuovere la riqualificazione degli edifici, in luogo della loro demolizione. In chiusura, il decimo progetto in mostra sarà rappresentato dal risultato della “residenza” attivata e ospitata dal “Circolo del Design” dal 16 settembre al 5 novembre prossimi, esito del bando europeo “Culture Moves Europe”, finanziato dall’Unione europea e dal “Goethe Institut”. La residenza coinvolgerà un “designer europeo” che lavorerà su Torino collaborando con comunità, artigiani ed esperti interdisciplinari. L’esito della “residenza” sarà presentato in mostra in concomitanza della “Torino Art Week”.
Gianni Milani
“L’ecologia è sociale, in pratica”
Circolo del Design, via San Francesco da Paola 17, Torino; tel. 331/4321195 o www.circolodeldesign.it
Fino al 16 dicembre
Orari: dal lun. al ven. 14/19
Nelle foto: Parte allestimento (Ph. Riccardo Giancola); Sara Fortunati, direttrice “Circolo del Design”; Alvaro Catalàn De Ocòn “PET Lamps” (Ph. OioVivoFoto); Makramé APS “Tabula Bosco Colto”
Elezioni, l’affluenza a Torino e in Piemonte
Seggi aperti domenica 9 dalle ore 7 alle ore 23. Subito dopo inizieranno le operazioni di spoglio per le elezioni europee, mentre le operazioni di scrutinio di quelle regionali inizieranno alle ore 14 di lunedì 10 giugno.
AFFLUENZA DOMENICA 9 GIUGNO:
Affluenza registrata alla chiusura definitiva dei seggi nelle 919 sezioni della Città di Torino: hanno votato 346.867 elettori pari al 50,36% degli aventi diritto
Alle precedenti elezioni Regionali, nel 2019, avevano votato 406.796 elettori pari al 59,16% degli aventi diritto.
***
Ore 19
- Per le Regionali in Piemonte alle 19 affluenza al 47,15%
- A Torino la rilevazione alle ore 19 sull’affluenza per le elezioni europee è stata del 43,35%; per le elezioni regionali del 41,92%.
La scorsa tornata elettorale per le elezioni europee e regionali si svolse in una sola giornata e pertanto non è possibile un raffronto. Alla seconda rilevazione delle ore 19 risultava aver votato il 45,63% degli elettori per le elezioni europee e il 44,29% degli elettori per le elezioni regionali.
La rilevazione finale sarà alle ore 23, alla chiusura dei seggi.
🗳Elezioni Europee e Regionali 2024.
Intorno al 25% le affluenze registrate alle ore 12 di domenica 9 giugno nelle 919 sezioni della Città di Torino.
🇪🇺 Dettagli Europee su: http://www.comune.torino.it/elezioni/2024/europee/
➡️ Dettagli Regionali su: http://www.comune.torino.it/elezioni/2024/regionali/
Sabato 8 giugno
La rilevazione delle ore 23 di sabato sull’affluenza per le elezioni europee è stata del 16,38%, per le elezioni regionali del 15,83%.
La scorsa tornata elettorale per le elezioni europee e regionali si svolse in una sola giornata e pertanto non è possibile un raffronto.
Alla prima rilevazione delle ore 12 risultava aver votato il 15,75% degli elettori per le elezioni europee e il 15,29% degli elettori per le elezioni regionali.
La prossima rilevazione sarà effettuata alle ore 12 di domenica 9 giugno.
Per votare sono necessari un documento di riconoscimento personale e la tessera elettorale personale a carattere permanente.
È pertanto utile assicurarsi di essere in possesso della tessera elettorale e qualora fosse stata smarrita, risultasse deteriorata o gli spazi a disposizione per l’apposizione del timbro del seggio elettorale risultassero esauriti, occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera. Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati. In caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente, mentre qualora la tessera risulti deteriorata questa va riconsegnata.
La tessera elettorale può essere richiesta fino a giovedì 6 giugno presso l’Ufficio elettorale di corso Valdocco 20, aperto con orario continuato dalle ore 8.15 alle 15 e presso le anagrafi decentrate, durante i consueti orari di apertura. Nelle giornate di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 giugno l’ufficio elettorale, la sede dell’anagrafe centrale e di alcune sedi decentrate saranno aperte in via straordinaria per il rilascio delle tessere e dei duplicati, con le seguenti modalità:
Ufficio Elettorale (corso Valdocco 20, piano rialzato):
Venerdì 7 giugno dalle ore 8.15 alle 18
Sabato 8 giugno dalle ore 8.15 alle 23
Domenica 9 giugno dalle ore 7 alle 23
Anagrafi decentrate Circ. 2 (via Guido Reni 96/15), Circ. 3 (corso Racconigi 94), Circ. 5 (via Stradella 192), Circ. 8 (via Campana 30):
Venerdì 7 giugno dalle ore 8.30 alle 13.30 e dalle ore 14.30 alle 18
Sabato 8 giugno dalle ore 8.30 alle 20.30
Domenica 9 giugno dalle ore 8.30 alle 20.30
Anagrafe centrale (via C.I.Giulio 22):
Venerdì 7 giugno dalle ore 14.30 alle 18
Sabato 8 giugno dalle ore 8.15 alle 23
Domenica 9 giugno dalle ore 7 alle 23
Solo all’anagrafe Centrale di via Giulio 22 sarà possibile ottenere anche il duplicato della carta d’identità in caso l’elettore fosse privo di documenti di riconoscimento.
Inoltre da giovedì 6 giugno e fino alle ore 23 di domenica 9 giugno, attraverso la piattaforma TorinoFacile è inoltre possibile stampare autonomamente il proprio attestato sostitutivo della tessera elettorale, valido solo per la votazione di sabato 8 e domenica 9 giugno. Il servizio è accessibile tramite SPID, CIEid, CNS. L’attestato sostitutivo di tessera elettorale è in carta libera e non può essere richiesto per gli altri componenti del nucleo familiare.
Disponibilità a ricoprire incarico di Presidente di Seggio o Scrutatore
L’Amministrazione comunale ha costituito una banca dati di coloro che, risultando iscritti nelle liste elettorali di Torino, si rendono disponibili a sostituire gli scrutatori di seggio impossibilitati a garantire la loro presenza ai seggi. Su TorinoFacile è possibile compilare online l’istanza di disponibilità fino a venerdì 7 giugno compreso. Entro la stessa data ci si può sempre candidare a ricoprire l’incarico di presidente di seggio.
Trasporto gratuito per impossibilitati a recarsi ai seggi
Sabato 8 e domenica 9 giugno la Città organizza un servizio di trasporto assistito e gratuito per accompagnare ai seggi gli elettori impossibilitati o con grave riduzione della capacità di deambulazione autonoma. Telefonando al numero 011.01128008 è possibile prenotare il servizio, con le seguenti modalità: fino a venerdì 7 giugno dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 17, sabato 8 e domenica 9 giugno dalle ore 9 alle 20.
Sezioni trasferite
L’inagibilità di alcuni plessi scolastici è la ragione dello spostamento di 34 sezioni elettorali. I cittadini interessati hanno ricevuto comunicazione delle nuove sezioni in cui potranno esercitare il voto, insieme al tagliando per aggiornare la propria tessera elettorale. In corrispondenza dei seggi non utilizzabili sarà affissa apposita cartellonistica che informerà dello spostamento.
Accedendo alla Sezione ToSeggio della pagina Servizio Elettorale del sito della Città di Torino e inserendo via e numero civico di residenza è possibile conoscere il numero e l’ubicazione della sezione dove poter esercitare il proprio diritto di voto.
Come si vota
Per votare sono necessari un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica) e la tessera elettorale personale a carattere permanente. . L’identificazione dell’elettore è possibile anche nel caso di carte di identità e altri documenti rilasciati dalla pubblica amministrazione scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino la riconoscibilità dell’elettore. In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca personalmente l’elettore.
All’elettore verranno consegnate due schede, una per le elezioni europee (di colore grigio) e una per le elezioni regionali (di colore verde).
Elezioni europee
Gli elettori saranno chiamati alle urne per eleggere 76 eurodeputati. Potranno indicare fino a un massimo di tre candidati, purché siano di sesso diverso, per la città di Torino appartenenti alla Circoscrizione 1 Nord-Ovest. Ogni cittadino deve votare nel seggio elettorale a cui è iscritto, fatta eccezione per gli studenti fuori sede che hanno fatto domanda di voto fuori dal proprio comune di residenza (possibilità introdotta dalla legge 38 del 25 marzo 2024).
In Italia ha diritto di voto alle Elezioni europee: chi ha compiuto il diciottesimo anno di età; è cittadino italiano o dell’Unione europea con residenza legale in Italia o è cittadino italiano residente all’estero; chi si è registrato come votante entro la scadenza stabilita (per i cittadini UE votanti in Italia).
Elezioni regionali
A Torino e in Piemonte si voterà anche per eleggere il Consiglio regionale e il Presidente della Giunta regionale. L’elettore disporrà di un’unica scheda con il contrassegno di ciascuna lista circoscrizionale con accanto due linee riservate all’eventuale indicazione delle preferenze. Alla destra sono riportati nome e cognome del candidato presidente collegato e il contrassegno della relativa lista regionale. Il voto può essere espresso per la sola lista circoscrizionale o per il solo candidato presidente e la sua lista regionale o per entrambi. È anche ammesso il cosiddetto voto disgiunto.
Numeri e curiosità
667.150 sono i cittadini torinesi aventi diritto al voto per le elezioni europee, di questi 350.798 sono femmine e 316.352 maschi. Per le elezioni regionali il corpo elettorale è formato da 688.711 torinesi, suddiviso fra 360.195 femmine e 328.516 maschi.
I torinesi che votano per la prima volta sono 12.491 (6014 femmine e 6477 maschi) e quelli che compiono 18 anni l’8 e il 9 giugno sono 47 (24 femmine e 23 maschi).
I centenari al 9 giugno sono 443 (363 femmine e 80 maschi).
Le sezioni elettorali in tutto il territorio cittadino sono 924 (919 sezioni ordinarie e 5 sezioni speciali per studenti fuori sede). Sono 43 i seggi speciali in cui la raccolta del voto viene effettuata presso luoghi di cura o di detenzione.
Sono in totale 137 gli istituti scolastici sede di seggio.
In totale sono 967 i Presidenti nominati (919 ordinarie + 5 sezioni studenti fuori sede + 43 seggi speciali) e 3782 gli scrutatori.
I loro compensi esentasse, previsti dalla Legge, sono:
Presidenti: 209,50 euro
Scrutatori – segretari: 163 euro
Scrutatori di seggio speciale: 103,50 euro
Presidenti di seggio speciale: 70,15 euro
Voto studenti fuori sede
In occasione delle elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, gli studenti iscritti nelle liste elettorali del Comune di Torino, che per motivi di studio si trovino domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un comune di una regione diversa dal Piemonte, possono esercitare il diritto di voto fuori sede dopo aver presentato istanza di ammissione al voto.
Il numero di studenti torinesi fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto fuori sede è di 135. Il numero di studenti fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto a Torino è di 4.163.
Voto cittadini europei residenti a Torino
Anche i cittadini dell’Unione Europea residenti a Torino possono votare per il rinnovo del Parlamento Europeo. La comunità straniera con più richieste di voto è la Romania, con un totale di iscritti nella lista aggiuntiva U.E. pari a 1.893 (1286 femmine e 607 maschi)
Info e approfondimenti
Ufficio Elettorale tel. 011.01125245 – 011.01125393 – 011.01125229
TORINO CLICK
Perché ricordare Berlinguer quarant’anni dopo
Addio Enrico, un addio che dura da quarant’anni. A Roma ai tuoi funerali milioni di persone. Li’ (veramente e realmente) c’era il popolo. Ma non è tempo di polemiche.
Continua ad essere tempo di paragoni con quel passato sempre “vincente” su questo presente. Dove la morte di Enrico Berlinguer lo portò dalla Storia e al mito. Allora era tutto diverso. Giorgio Almirante rese omaggio alla salma. Ricevuto da Giancarlo Pajetta espulso a 16 anni da tutte le scuole del regno perché antifascista. Scortato dagli sguardi dei compagni nessuno dei quali osò contestarne la presenza.
Proprio vero, altri tempi. Enrico Berlinguer ci tentò di portare tutti i comunisti alla via democratica al socialismo appunto per via democratica. Ebbe coraggio nel dire che la spinta propulsiva della rivoluzione di ottobre si è esaurita. Ebbe coraggio nel sostenere che si trovava meglio sotto l’ombrello protettivo della Nato. Del resto non è una novità ed ora una certezza: nel 1973 i comunisti bulgari e sovietici cercarono di ammazzarlo.
Colpevole di aver inventato l’Eurocomunismo.
A suo modo previde la caduta del muro di Berlino. Ma fu sempre comunista fino al suo midollo. Intimamente convinto delle storture e negatività del sistema capitalistico. Campione di moralità che lo portò anche ad un isolamento. Non accettava la ” baldanza ” di Bettino Craxi. L’omicidio di Aldo Moro lo privo’ del principale interlocutore per realizzare appieno l’alternanza democratica nel nostro paese.
Popolarissimo tra gli iscritti e votanti con prestigiosi apprezzamenti degli avversari politici. Persino l’avvocato Gianni Agnelli ne ebbe parole di apprezzamento in vita. Il suo stile sobrio e pacato in qualche modo ti rapisce rassicurando l’interlocutore. Ma non tutti nel pci erano schierati con lui in modo incondizionato. Pochi ricordano che l’ultima direzione prima del voto europeo venne, di fatto, messo in minoranza. Giorgio Napolitano non ci stava ad una totale rottura con il partito socialista di Bettino Craxi.
La maggioranza della direzione fu con Napolitano e non con Berlinguer. Contraddizioni? Sì, ma del resto si sa che la Storia non è una linea diretta e le contraddizioni fanno parte della nostra vita e dunque, anche della Storia con la esse maiuscola. Titolo dell’Unità a caratteri cubitali: ADDIO.
Per noi rimane Ciao Enrico. Con una sorta di irraggiungibilità per questa coerenza ed intransigenza morale. Ciao Enrico, impossibile dimenticarti.
PATRIZIO TOSETTO
I concerti di Professione Orchestra
PROFESSIONE ORCHESTRA
IN CONCERTO
2 CONCERTI PER 7 GIOVANI TALENTI
nell’ambito di Professione Orchestra
il percorso di perfezionamento per futuri professori d’orchestra
di Fondazione Accademia di Musica e Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Domenica 9 giugno | ore 18
Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino
L’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI
E I BORSISTI DI PROFESSIONE ORCHESTRA
DIRETTI DA NICOLÒ FORON
Domenica 16 giugno | ore 21:00 | Sala Tajo di Pinerolo
I BORSISTI DI PROFESSIONE ORCHESTRA
Il sogno di diventare professore d’orchestra per un giorno, e di suonare al fianco di Maestri come quelli dell’OSN RAI guidati dalla bacchetta di importanti direttori, anche quest’anno si realizza per sette talentuosi musicisti, selezionati tra i più di sessanta iscritti alla settima edizione di Professione Orchestra, il percorso formativo professionalizzante nato dalla partnership tra la Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Dopo il training on the job che li ha visti impegnati l’autunno scorso con lezioni di strumento e a sezione con le Prime parti RAI, dopo la tanto apprezzata simulazione di un’audizione, due seminari per il miglioramento della performance artistica e un incontro di approfondimento della vita d’orchestra, grazie alle borse di studio hanno poi proseguito il loro cammino con lezioni di strumento e di musica da camera con le Prime parti, e il tanto atteso affiancamento delle prove d’orchestra delle produzioni Rai.
Il percorso si chiude ora con due esibizioni dal vivo su palchi di prestigio, tassello fondamentale nella formazione di ogni musicista.
Il primo appuntamento è con il concerto di domenica 9 giugno alle ore 18 presso l’Auditorium Rai ‘Arturo Toscanini’ di Torino che vede protagonisti sullo stesso palco l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e sette borsisti di Professione Orchestra: Samuele Cocchi violino (prof. A. Milani); Michela Di Mento flauto (prof. Barletta); Luca Tonolli clarinetto (prof. L. Milani); Matteo Borga trombone (prof. Di Mario); Vincenzo De Stradis trombone (prof. Di Mario); Andrea Iaccino timpani (prof. Zoli e Bartezzaghi); Alessandro Cozza timpani (prof. Zoli e Bartezzati). Sul podio è impegnato Nicolò Foron. In programma la Sinfonia n. 8 in si minore “Incompiuta” di Schubert, e la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore, op. 60 di Beethoven.
(I biglietti, proposti al prezzo unico di 5 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino).
Il secondo appuntamento è per domenica 16 giugno alle ore 21 a Pinerolo. Sono quattro i musicisti a salire sul palco della suggestiva Sala concerti Italo Tajo (ex Chiesa di San Giuseppe, via S. Giuseppe, Pinerolo) a conclusione del training on the job di Professione Orchestra: Samuele Cocchi violino (prof. A. Milani); Anzhe Zuo violoncello (prof. Toso); Michela Di Mento flauto (prof. Barletta); Luca Tonolli clarinetto (prof. L. Milani) accompagnati da Stefano Musso al pianoforte. In programma musiche di Paganini, Massenet, Martin, Bach, Piazzolla, Beethoven, Rota. Il concerto si tiene nell’ambito della seconda parte de I venerdì del Corelli (non solo di venerdì) ed è a ingresso libero.
Il progetto è realizzato con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore).
Sovraindebitamento: che fare?
La legge parla di sovraindebitamento quando il debitore non è in grado di rimborsare in maniera regolare i propri debiti, anche considerando le disponibilità economiche dei successivi dodici mesi. Le persone possono trovarsi in questa situazione perché non hanno valutato attentamente la propria capacità, attuale ed in prospettiva, di rimborso dei debiti oppure perché sono subentrati eventi imprevisti e involontari che determinano nuove uscite, come ad esempio spese mediche, oppure minori entrate, pensiamo alla perdita del lavoro, alla cassa integrazione oppure alle malattie.
Il concetto di “sovraindebitamento” è stato introdotto nel sistema giuridico italiano dalla Legge 3/2012, conosciuta anche come “legge salva suicidi”. L’iter legislativo è iniziato al Senato nel settembre 2008. Il Parlamento ha approvato la legge nel gennaio 2012, con cui ha disciplinato una nuova tipologia di concordato per comporre le crisi di liquidità del singolo debitore, al quale non si possono applicare le ordinarie procedure concorsuali. Su tale disciplina è poi intervenuto il decreto-legge 179 del 2012, che ha modificato alcuni aspetti della procedura e ne ha esteso l’applicazione al sovraindebitamento del consumatore. Recentemente, parliamo di luglio 2022, la legge 3/2012 è stata sostituita dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Questo nuovo procedimento disciplina in modo esclusivo ed unitario le situazioni di crisi o insolvenza del debitore, sia esso consumatore, professionista o imprenditore, che eserciti, anche non a fini di lucro, un’attività commerciale, industriale, artigiana o agricola, operando quale persona fisica, persona giuridica o altro ente collettivo, gruppo di imprese o società pubblica, con esclusione dello Stato e degli enti qualificati pubblici dalla legge. Un nuovo strumento d’aiuto, dunque, per chi è in difficoltà.
L’associazione Codici è impegnata con i propri esperti a fornire assistenza anche per casi di sovraindebitamento. È possibile richiedere assistenza e chiarimenti telefonando al numero 065571996 o scrivendo a segreteria.sportello@codici.org.
“Ulteriore batosta per il comparto è la riduzione dell’aliquota agevolata per gli interventi recupero edilizio e riqualificazione energetica: dal 1° gennaio 2025 la detrazione è ridotta dal 50 al 36 percento e dal 1/1/2028 passa al 30 per cento”.
L’INTERVENTO DI CONFARTIGIANATO IMPRESE
Il settore edile rischia il default. Infatti, con il decreto 39/2024 il Governo ha deciso di mettere la parola fine al Superbonus inserendo un ritocco incisivo nelle detrazioni previsto dall’emendamento a firma del Ministro dell’Economia Giorgetti: l’allungamento a dieci rate del tempo di recupero di diversi sconti fiscali a partire dalle spese effettuate nel 2024.
Secondo i dati forniti dalla CGIA di Mestre, entro il 30 aprile scorso, gli interventi di ristrutturazione/efficientamento edilizio realizzati per mezzo del Superbonus sono stati poco meno di 500mila (precisamente 495.469). Il 4,1% del totale degli edifici residenziali presenti nel Paese è stato interessato dall’agevolazione fiscale.
A livello regionale è il Veneto ad aver registrato il ricorso più numeroso al 110%. Con 59.588 asseverazioni depositate, l’incidenza percentuale di queste ultime sul numero degli edifici residenziali esistenti è stata pari al 5,6 per cento.
In Piemonte sono state 35.986 le asseverazioni depositate sui 944.690 edifici residenziali pari al 3,8%.
A livello nazionale, l’onere medio a carico dello Stato è stato di 247.531 euro per edificio residenziale interessato da un intervento con il Superbonus. Il picco massimo lo scorgiamo in Valle d’Aosta con 401.671 euro per edificio.
In Piemonte il costo medio a carico dello Stato è stato di 252.079 euro.
“L’obiettivo del Governo – commenta Enzo Tanino, Presidente di Confartigianato Imprese ediliziaPiemonte – è quello di riportare i bonus casa all’interno della dichiarazione dei redditi, limitando ilmeccanismo come la cessione del credito e lo sconto in fattura. Tutta questo tira e molla sul Superbonus sta penalizzando le imprese edili italiane e piemontesi generando incertezza e crisi di liquidità. “
“La rimodulazione della detraibilità in 10 anni delle spese sostenute per alcuni interventi edilizi a partire dal 2024 – continua Tanino– e il divieto, con effetto dalle compensazioni eseguite dal 1° gennaio 2025, per le banche di compensare i propri crediti d’imposta derivanti da cessione del credito con contributi previdenziali, assistenziali e premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, colpisce imprese e famiglie bloccando interventi di riqualificazione già avviati”.
“Ulteriore batosta per il comparto-prosegue Tanino – è la riduzione dell’aliquota agevolata per gli interventi recupero edilizio e riqualificazione energetica: dal 1° gennaio 2025 la detrazione è ridotta dal 50 al 36 per cento e dal 1/1/2028 passa al 30 per cento”.
“Il nuovo decreto – continua Tanino – penalizzerà leimprese edili da cui le banche acquistano i crediti; infatti, più la compensazione si fa complicata, meno spazio fiscale hanno gli istituti per accogliere i crediti in entrata. La catena della cessione si arresterà e le aziende si troveranno impossibilitate a vendere i loro crediti. A breve si creerà un corto circuito e le impresedovranno fare i conti con la mancanza di liquidità che avevano messo in conto di incassare.”
“Dalla pubblicazione dell’art. 11 del DL 24/2020 (decreto che ha sancito il superbonus 110%), – conclude Tanino – abbiamo subito 32 modifiche. Il contenuto dell’articolo è talmente “astruso, burocratico, complesso” che ha generato una valanga di interpelli alla Agenzia Entrate: circa 25.000 mila!
Noi chiediamo solo di lavorare con regole certe e non con una tale incertezza / burocrazia che allontana sempre di più i giovani dall’aspirazione a diventareimprenditori”.