ilTorinese

Trasfusione sbagliata, morta paziente settantunenne

Una donna di 71 anni sarebbe morta secondo le prime ricostruzioni a causa di  una trasfusione sbagliata, oltre che inutile. La procura di Torino sfociato ha fatto due richieste di rinvio a giudizio. Alla vittima ricoverata in una clinica del capoluogo piemontese, il 9 marzo 2023 sarebbe stata applicata una sacca destinata ad altro paziente. Un medico e un infermiere sono accusati per  il mancato rispetto della procedura di controllo. La segnalazione di una anestesista che inoltre ha testimoniato di avere subìto pressioni affinché la comunicazione  della sacca sbagliata venisse tolta dalla cartella clinica, ha avviato le indagini.  La stessa clinica – come scrive il quotidiano La Repubblica – avviò tempestivamente accertamenti interni. L’esito, sarebbe che la causa del decesso era collegata alla trasfusione incompatibile.

Schiaffeggia la moglie in piazza: bloccato da una guardia giurata

Ha insultato e preso  a schiaffi la moglie in piazza Foro boario a Cuneo. Un agente di vigilanza della Telecontrol che lavora all’ospedale e si trovava in zona fuori dall’orario di servizio lo ha fermato. È successo intorno alle 21, poi la coppia si è allontanata. Non sono state presentate  denunce alle forze dell’ordine.

Derubavano gli anziani dopo i prelievi al bancomat

Gli anziani che avevano appena prelevato contante al bancomat venivano accerchiati in maniera discreta. Poi dopo averli distratti gettando per terra monetine o banconote di piccolo taglio, i malviventi si impossessavano con destrezza della somma di denaro prelevata. I colpi avvenivano in Lombardia ma anche in Piemonte a Trecate e Novara.  I carabinieri li hanno contestati a un gruppo di ladri sudamericani – uomini e donne – scoperti  nei giorni scorsi.

Torino – Cosenza 2-0

Il Toro di Vanoli batte  il Cosenza per 2 a 0. In apertura al primo minuto all’Olimpico Grande. Torino, l’autorete di Camporese.  Al 25esimo  tiro di Fumagalli dal limite. Nel secondo tempo Vojvoda anticipa Kouan sul secondo palo e il Torino si salva per miracolo. I granata vincono all’84esimo con Zapata che segna il 2 a 0.

Agliè, riaperta la provinciale 54

Nel Comune di Agliè è stata riaperta al transito la strada provinciale 54 diramazione 1, chiusa nello scorso mese di maggio tra il km 0+650 e il km 1+000, in seguito al cedimento di una quarantina di metri del muro di sottoscarpa e del tratto di strada corrispondente, cedimento causato dalle forti piogge del periodo.
L’intervento, condotto dalla Viabilità della Città metropolitana di Torino, è consistito nella ricostruzione sia della strada che del muro, quest’ultimo realizzato in cemento armato con paramento esterno in pietrame a secco.

I 300 uomini dello Chaberton

Sospesi a 3130 metri di altitudine, nel silenzio più totale, i 300 uomini della 515esima batteria dello Chaberton ascoltano via radio le parole di Mussolini provenienti dal balcone di piazza Venezia a Roma: “…la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Francia e di Gran Bretagna..”.

Era il 10 giugno 1940. La guerra con i francesi si avvicina, sono attimi di grande tensione e incertezza. Al forte Chaberton, fra il valico del Monginevro e il Colle del Sestriere, tra l’alta Val Susa e la valle di Briancon, a strapiombo sui paesi di Cesana e Claviere, la guarnigione è comandata dal giovane capitano Spartaco Bevilacqua mentre sul versante opposto i mortai francesi sono pronti ad aprire il fuoco per distruggere l’odiato Chaberton. Fa freddo lassù e la nebbia è fitta. I primi giorni trascorrono in una relativa calma interrotta solo da scariche di fucileria e di armi automatiche. I cannoni del forte aprirono il fuoco alcune volte verso obiettivi militari francesi ma con scarso successo. Nella notte tra il 13 e il 14 giugno suonò l’allarme per l’arrivo di alcuni aerei nemici che sorvolarono il forte e raggiunsero Torino che verrà pesantemente bombardata. Nei giorni successivi il nostro presidio militare assistette a duelli di artiglieria a distanza tra il forte italiano Jafferau, sopra Bardonecchia e il forte francese de l’Olive. Niente di più, l’artiglieria francese, per il momento, ignorò lo Chaberton e si concentrò contro la fanteria italiana in valle. Ma il 21 giugno fu una giornata drammatica: un inferno di fuoco si scatenò ai 3130 metri del monte Chaberton. L’imponente figura della montagna fu teatro di una delle tante battaglie della II Guerra mondiale. I francesi decisero di fare sul serio: l’ordine impartito ai comandi militari fu di demolire lo Chaberton. I mortai francesi cominciarono a martellare la vetta distruggendo sei delle otto torri del forte e la stessa teleferica, nove uomini dello Chaberton morirono sotto le bombe, una cinquantina tra ustionati e feriti, di cui alcuni gravi e notevoli furono i danni alle strutture.
Ci fu poca gloria per il forte alpino più alto e più famoso d’Europa costruito a fine Ottocento, ai tempi di Umberto I, proprio per la sua notevole importanza strategica, una fortificazione nota come la batteria dello Chaberton. Costituiva una grave minaccia per il fondovalle e in particolare per la conca di Briancon e quindi i francesi non vedevano l’ora di metterlo fuori uso. Ma restò sempre una postazione militare di assoluta rilevanza a tal punto che lo stesso De Gaulle nel 1947 pretese e ottenne la vecchia fortezza. In quel momento il monte Chaberton passò alla Francia, nel territorio del comune di Nevache. Le rovine della batteria sono visitabili ma bisogna pur sempre arrivare fino in vetta dove è possibile osservare non solo i resti delle torri ma anche le gallerie sotto il forte che si snodano per centinaia di metri nelle viscere della montagna. È quindi necessario attrezzarsi in maniera adeguata e informarsi bene prima di partire. Il monte è diventato una classica meta per escursionisti e scialpinisti. Il forte è raggiungibile a piedi o in mountain bike percorrendo la vecchia strada militare da Fenils (frazione di Cesana) o, a piedi, partendo dal paese di Claviere. Non solo vediamo chiaramente il monte salendo in auto in alta Valle di Susa, lassù ad oltre tremila metri, con quella cima dentellata dalle torri della fortezza ma, ogni volta che lo guardiamo, ci domandiamo a cosa serviva e se è servito a qualcosa a quell’altitudine il forte Chaberton. Per saperne di più si può leggere il sempre attuale libro “Distruggete lo Chaberton!” scritto dal colonnello di artiglieria Edoardo Castellano, edizioni Il Capitello, Torino. Un vecchio libro assai utile per scoprire i segreti militari dello Chaberton nel quale la tragica giornata del 21 giugno 1940 è documentata nei minimi particolari dall’autore, ufficiale di artiglieria e gran conoscitore della montagna. Un volume che ci parla di cannoni, di traiettorie, di mortai, di guerra, di sangue e soprattutto di 300 valorosi soldati e del loro forte.
 Filippo Re

Guasto elettrico e perdita d’acqua, si ferma il grattacielo Piemonte

Un’email di prima mattina ha informato i dipendenti regionali che il grattacielo della Regione Piemonte almeno per oggi sarà inagibile. Nella notte, infatti, un guasto elettrico al 42esimo piano e una successiva perdita d’acqua hanno reso impraticabili i locali. Il personale oggi potrà lavorare in Smart working in attesa della agibilità degli spazi.

Quaglieni presenta “Matteotti” a Bardonecchia

Mercoledì 14 agosto alle ore 17,30 nel Foyer del Palazzo delle Feste di Bardonecchia (piazza Valle Stretta 1) verrà presentato il libro che lo storico Pier  Franco Quaglieni ha curato, dotandolo di un suo importante  saggio storico che sta facendo molto discutere, su Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio (1924 – 2024), edizioni Pedrini. Oltre al suddetto saggio dal titolo “Matteotti fra contemporaneità e storia”, la pubblicazione contiene il discorso di Matteotti alla Camera dei Deputati del 30 maggio 1924 in cui egli denunciava i brogli perpetrati dai fascisti per vincere le elezioni dell’aprile 1924;  un inedito di Mario Soldati, il saggio che Piero Gobetti scrisse e pubblicò con la sua Casa Editrice all’indomani del delitto commesso il 10 giugno e scoperto il 16 agosto 1924, ed un ricco apparato iconografico sulla vita di Matteotti. Il saggio  di  Quaglieni è un lavoro fortemente innovativo su Matteotti, che propone una lettura storiografica lontana dalle banalizzazioni che hanno caratterizzato lo studio della figura politica di Matteotti nel passato. Interverrà Edoardo Massimo Fiammotto. Ingresso libero. L’iniziativa rientra nel calendario delle manifestazioni estive promosse dal Comune di Bardonecchia.