


Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
Nel contesto della crescente sensibilità ambientale e della ricerca di soluzioni più economiche per la mobilità, l’installazione di impianti GPL (gas di petrolio liquefatto) e metano per le auto sta diventando una scelta sempre più diffusa tra gli automobilisti. Questi sistemi rappresentano un’alternativa ai carburanti tradizionali, come benzina e Diesel, offrendo una serie di vantaggi in termini di costi operativi e riduzione delle emissioni inquinanti.
Tuttavia, la decisione di convertire il proprio veicolo a GPL o metano richiede una valutazione attenta di vari aspetti tecnici, economici e pratici. In questo approfondimento, esploreremo le caratteristiche principali di questi impianti alternativi, i benefici e le sfide legate al loro utilizzo, nonché le normative vigenti e le considerazioni da tenere a mente prima di procedere con l’installazione.
Le normative per il parcheggio delle auto a GPL in garage, multipiano e sotterranei sono state oggetto di evoluzione nel tempo, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e facilitare l’uso di veicoli più ecologici. In Italia, le normative di riferimento sono stabilite dal Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 e successivi aggiornamenti.
In particolare, possono essere parcheggiate in garage privati senza particolari restrizioni, a patto che l’impianto sia dotato della multivalvola omologata secondo la normativa europea ECE/ONU 67-01. Questa valvola particolare garantisce una maggiore sicurezza in caso di incidenti o malfunzionamenti. Possono, inoltre, parcheggiare nei garage multipiano e sotterranei fino al primo piano interrato, a condizione che l’impianto sia dotato della multivalvola di cui sopra. Prima del 2001 non potevano parcheggiare nei piani sotterranei per motivi di sicurezza, ma con l’adozione delle nuove valvole di sicurezza, questa restrizione è stata allentata. È sempre importante verificare eventuali regolamenti o specifiche normative locali che potrebbero prevedere ulteriori restrizioni.
Le normative per il parcheggio delle auto a metano sono generalmente meno restrittive rispetto a quelle appena viste, a causa delle caratteristiche intrinseche del combustibile, che lo rendono un carburante più sicuro in caso di perdite. Queste vetture possono essere parcheggiate senza restrizioni particolari. Si tratta di un combustibile più leggero dell’aria, quindi in caso di fuga tende a disperdersi verso l’alto, riducendo il rischio di accumulo di gas infiammabili.
Possono, inoltre, essere parcheggiate nei garage multipiano e sotterranei senza limitazioni particolari, sempre per via della loro minore pericolosità in caso di perdite. Tuttavia, è comunque consigliabile verificare eventuali regolamenti specifici del garage o del condominio, che potrebbero prevedere restrizioni specifiche.
Le vetture GPL richiedono una manutenzione specifica per garantire il corretto funzionamento e la sicurezza dell’impianto. È importante, dopo ogni intervento, ottenere una certificazione da parte dell’officina specializzata per questi impianti particolari. Le officine di riferimento hanno la competenza e le attrezzature necessarie per eseguire i controlli e le sostituzioni secondo le specifiche normative.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
Il Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino ha ceduto il Comando al Generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani.
Torino, 24 luglio 2024. Presso l’Aula Magna di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito (COMFORSA) di Torino, ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice tra il Generale di Corpo d’Armata Stefano Mannino cedente, ed il Generale di Corpo d’Armata Antonello Vespaziani, subentrante.
Il passaggio di consegne è stato ufficializzato dinanzi alla Bandiera d’Istituto, dei Medaglieri delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, alla presenza del Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carlo Lamanna, di autorità civili, militari, personalità del mondo accademico, della vita culturale ed economica della città Subalpina, nonché dei Comandanti alle dirette dipendenze del COMFORSA, del personale del Quadro Permanente e degli Ufficiali frequentatori dei corsi in atto.
Il Generale Mannino, nel suo discorso di commiato, ha affermato: “La Formazione Militare rappresenta il primo presidio di difesa dello Stato in un contesto geopolitico che richiede nuovi approcci rispetto alle pluralità di crisi internazionali. L’offerta formativa in continua evoluzione, viene finalizzata non solo alla comprensione di ciò che avviene, ma alla formazione di una nuova classe dirigente che sia in possesso degli strumenti utili a prendere decisioni in contesti sempre più articolati e incerti”. “La formazione continua e’ fondamentale per garantire l’efficacia operativa, ma anche la cultura della Difesa, che promuove il senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti della comunità nazionale e incoraggia lo sviluppo di valori etici come disciplina, lealtà e fedeltà alle Istituzioni Repubblicane ed alla Costituzione; valori che caratterizzano l’Esercito Italiano”. Al nuovo Comandante ha formulato i migliori auguri di buon lavoro.
Il Generale Vespaziani durante il Suo intervento ha evidenziato “Ci tengo a condividere la piena adesione alle linee di indirizzo indicate dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito pochi mesi orsono all’inizio del suo mandato che, in un Istituto scolastico, acquisiscono un’enfasi del tutto particolare: addestramento, tecnologia, valori”.
Il Generale Lamanna ha sottolineato “Formare un Comandante non è un processo semplice da realizzarsi. Occorre essere sempre attenti e aderenti all’evolversi degli eventi senza mai perdere, tuttavia, il contatto con la società civile dalla quale veniamo e per la cui sicurezza esistiamo”.
– Motta Holding (Italy) Srl, società posseduta indirettamente dal fondo iCON Infrastructure Partners V (iCON Infrastructure) ha raggiunto un accordo per l’acquisizione di Colomion SpA, società che gestisce il comprensorio sciistico di Bardonecchia Ski, dai suoi attuali azionisti LBM Italia S.A.S e altri minori, soggetta al completamento di alcune condizioni per il closing dell’operazione.
Colomion SpA è la società che opera e gestisce diverse attività nel comprensorio Bardonecchia Ski, stazione sciistica delle Alpi piemontesi nata nel 1938 e meta affermata nel mercato sciistico internazionale. Recentemente, il Gruppo Colomion ha diversificato e sviluppato la propria attività sul territorio, contando oggi 23 impianti di risalita al servizio di 100 km di piste, uno snowpark, 8 ristoranti sulle piste, la slitta biposto Alpine Coaster e un bike park operativo nei mesi estivi. Con i suoi servizi, il comprensorio registra circa 500.000 visitatori ogni anno, grazie anche alla collocazione strategica di Bardonecchia Ski: una località facile da raggiungere per la sua capillare rete di collegamenti con l’autostrada del Fréjus, la linea ferroviaria internazionale Torino-Parigi con treni TGV e Freccia Rossa e l’aeroporto di Torino Caselle, situato a meno di 100 Km.
Con l’acquisizione della Colomion SpA, iCON Infrastructure, già proprietaria della Sestrieres SpA da più di due anni, ha dimostrato di credere nelle forte potenzialità del territorio piemontese, dando vita a un’aggregazione comprensoriale di grande rilevanza strategica nazionale ed internazionale che vuole proporsi sempre con maggiore prestigio verso i mercati del turismo montano. Grazie ai servizi offerti d’estate e d’inverno, le montagne del Piemonte diventano sempre più importanti a livello internazionale e per la crescita dell’economia della regione.
Sestrieres SpA è la società che gestisce Vialattea, una delle più grandi aree sciistiche delle Alpi europee. L’azienda opera 47 impianti di risalita, dislocati tra 7 località italiane, Sestriere, Sauze d’Oulx, Pragelato, Oulx, Cesana, Sansicario e Claviere, collegati, sci ai piedi, alla stazione francese di Montgenèvre. Il comprensorio sciistico ospita oltre 1,2 milioni di sciatori a stagione.
Le due società opereranno in modo autonomo ed indipendente, guidate da due consigli di amministrazione separati e dai loro rispettivi management, e sempre in sintonia con i territori di appartenenza. A poco più di 10 km di distanza l’uno dall’altro, i due comprensori saranno in grado di proporre un’offerta turistica omnicomprensiva con caratteristiche adatte a soddisfare le esigenze dei clienti, continuando a sviluppare e rinnovare l’infrastruttura sciistica e a mantenere alti standard di salute e sicurezza per tutti i visitatori e i dipendenti del comprensorio sciistico.
Ivana Semeraro, Partner di iCON Infrastructure e consigliere di Sestrieres SpA e Colomion SpA, ha dichiarato: “Con questa transazione, rafforziamo l’offerta turistica del Piemonte in una dimensione sempre più internazionale, creando un’aggregazione sciistica in grado di proporre un’offerta turistica omnicomprensiva per soddisfare i nostri clienti. Abbiamo l’obiettivo di sviluppare ulteriormente entrambi i comprensori sciistici di Vialattea e Bardonecchia Ski con un piano di sviluppo a lungo termine a beneficio dei nostri consumatori, del business e delle comunità ed istituzioni locali nel loro complesso.”
Nicola Bosticco, Amministratore Delegato di Colomion SpA, ha dichiarato: “Questa operazione permetterà al nostro gruppo di acquisire maggiore rilevanza sia a livello nazionale che internazionale. Negli ultimi anni, abbiamo intensificato la nostra collaborazione con Vialattea, e ora potremo creare forti sinergie territoriali, valorizzando i due splendidi comprensori sciistici e promuovendo un turismo estivo sostenibile e responsabile. Siamo entusiasti di poter contribuire a questo importante progetto.”
Giovanni Brasso, Presidente di Sestrieres SpA, ha dichiarato: “Vialattea e Bardonecchia Ski rappresentano, a livello internazionale, due realtà ben consolidate nel mercato delle stazioni sciistiche e della montagna. Si propongono con una propria identità ma, insieme, creeranno un polo turistico strategico per il territorio, sfruttando al meglio i propri punti di forza. I due comprensori uniranno le forze e lavoreranno con gli stessi obiettivi, in sinergia tra di loro e con il territorio, incentivando il turismo montano del Piemonte.”
SAUZE D’OULX – I “Venerdì del CAI” che da sei anni a questa parte sono una costante dell’estate a Sauze d’Oulx, si trasformano e diventano le “Serate informative del Cai”.
Questo perché ormai il calendario è così ricco di appuntamenti che i venerdì non sono sufficienti ad ospitare tutti gli eventi in programma.
Una rassegna che è iniziata nel 2018, quando la Sottosezione del Cai di Sauze d’Oulx è tornata alla piena operatività e con in testa l’idea della formazione: un elemento molto sentito dal nuovo direttivo.
E così a partire dall’estate 2019 sono state organizzate le serate del “Venerdì del CAI” che si sono sempre svolte dapprima presso la Sala Conferenze dell’Ufficio del Turismo di viale Genevris, con eccezione del 2020, quando a causa delle restrizioni Covid si sono
svolte presso il bar “Scacco Matto” di piazzale Miramonti che è il punto di ritrovo abituale dei soci Cai. Tre anni or sono le serata dei Venerdì del Cai sono tornate presso la sala conferenze dell’Ufficio del Turismo, mentre da due anni è stato nuovamente il bar “Scacco Matto” in piazzale Maramonti ad ospitare tutte le serate in programma.
E quest’anno si continua nell’accogliente location del bar “Scacco Matto” con la consueta disponibilità della titolare Paola Debili che è anche una delle colonne della sottosezione Cai di Sauze d’Oulx.
Le serate informative del Cai iniziano però di venerdì, secondo la tradizione. E lo fanno con due amici del Cai, sempre pronti a portare interessanti conferenze all’attenzione dei soci Cai e di tutti coloro che, ad ingresso sempre libero, vorranno partecipare agli incontri.
Stiamo parlando di Massimo e Marco Garavelli che inaugurano la rassegna 2024 delle serate informative con venerdì 26 luglio alle ore 21 la conferenza su “L’avventura Coloniale Italiana”.
Sabato 27 luglio, sempre alle 21, secondo appuntamento con “Due chiacchiere con le guide alpine della Valsusa da Bardonecchia al Gran Paradiso con gli sci” a cura delle Guide Alpine Val Susa.
Venerdì 2 agosto Federico Dovis presenta “Alla scoperta della Miniera Garida di Coazze”.
Sabato 3 agosto il tema della conferenza è “Il sistema immunitario” a cura della dottoressa Milena Ribotto.
Domenica 4 agosto si cambia ancora argomento con “Rischio idrogeologico nell’alta Valsusa e nel contesto alpino: valutazione, previsione e prevenzione” con Marco Bersano Begey
Venerdì 9 agosto Giancarlo Rovetto presenta il racconto di viaggio “Le Montagne di Caporetto”.
Sabato 10 agosto è la volta di Simone Eydallin che propone l’argomento “Se fosse facile, tutti lo farebbero”.
Venerdì 16 agosto ritorna al Cai di Sauze d’Oulx Loredana Matonti con una conferenza su “Le erbe di Artemide: medicina popolare tra Val d’Aosta e Piemonte”.
Sabato 17 agosto è in programma il racconto di viaggio di Giorgio Colamartino: “Nepal: trekking al cospetto degli Dei”.
Martedì 20 agosto è in programma un altro racconto di viaggio quello di Beppe Sala: “Il cammino degli 88 Templi di Shikoku”.
Venerdì 23 agosto Renato Sibille e l’Ecomuseo Colombano Romean presentano il tema “Arcadia Alpina: costumi dell’alta valle di Susa”.
Sabato 24 agosto Carla Ricci presenta: “La presenza dei Savoia in Valle di Susa”.
Le serate informative del Cai si concluderanno di venerdì: il 31 agosto Nadia Nosenzo presenta “Tutto quello che non ci siamo detti: un viaggio nell’oltre”.
Nel 2001 la Sinistra approvava la riforma del Titolo V della costituzione con la quale si statuiva la cosiddetta “Autonomia Differenziata”.
In base a quella riforma, anche l’Emilia-Romagna nell’Aprile 2022, con Bonaccini Presidente e la Schlein Vicepresidente, chiedeva l’Autonomia nelle materie prevista dall’art 117 della Costituzione Bonaccini, in quel contesto, dichiarava: “L’autonomia differenziata è una opportunità prevista dalla nostra Costituzione che noi vogliamo cogliere.”
Oggi con formidabile faccia di bronzo, contando sulla totale incapacità di memoria degli elettori i due definiscono la norma “Spacca-Italia” e ne propongono il referendum abrogativo.
Di fronte ad esso il PPN sente il dovere di prendere posizione, sottolineando che altro è la norma prevista in Costituzione che prevede una rapida e semplice trattativa tra Stato e Regione richiedente con voto finale del Parlamento, altro è la legge Calderoli che detta una serie complessa di regole che sembra fatta apposta per far fallire l’Autonomia, e precisando altresì che i cittadini dovranno esprimersi sulla legge e non sul testo costituzionale che resta ovviamente in vigore.
Ci rendiamo conto che l’argomento è spinoso, in quanto non sarà facile spiegare agli elettori la differenza tra le due questioni.
Prendere posizione e invitare a votare sì o no significa scegliere tra la padella e la brace.
Infatti, se vinceranno i SI’ (padella) verrà abrogata una brutta e complicata legge, il che è positivo, ma si correrà il rischio che passi la convinzione che gli italiani non vogliono l’autonomia in sé. Se ciò accadesse, è facile prevedere che verrà messa una pietra tombale sulla questione e l’Italia resterà per sempre centralista e assistenzialista andando fatalmente alla rovina.
Il paradosso è infatti che tutti gli argomenti che oggi portano avanti gli avversari della legge, denunciando i tanti mali che affliggono soprattutto il Sud, e che hanno, di fatto, diviso il Paese si sono verificati a centralismo vigente e quindi sono loro stessi che denunciano il fatto che il centralismo che loro difendono stia facendo fallire il Paese. D’altro canto, se vincessero i NO resterebbe in vigore una legge bizantina, complessa e per certi versi, truffaldina per il Nord.
Senza entrare in eccessive tecnicalità che già a suo tempo in altra sede avevamo illustrato, il rischio che si corre è che secondo dati pubblicizzati da alcuni centri studi, tutto l’iter rischia di risolversi in un ulteriore flusso di denaro improduttivo verso il Sud senza che poi, in forza di alcuni articoli della legge Calderoli, succeda nulla. Le stime parlano di 80/100 miliardi.
Sulla capacità di spesa in conto capitale del Sud, le cifre parlano chiaro; se consideriamo i fondi di coesione di cui ha beneficiato l’Italia negli ultimi 15 anni, scopriamo che essi ammontano a 206 miliardi di cui il 70 % destinati al Sud.
Soltanto un quarto dei progetti è stato concluso mentre il resto non si sa che fine abbia fatto.
Perché i fondi che legge Calderoli richiama dovrebbero seguire un destino diverso?
Quindi tutto fa prevedere che, poiché in bisogna raggiungere i famosi Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) prima che si possa parlare di Autonomia per importanti materie quali istruzione, infrastrutture, energia, esse non verranno mai devolute e quindi tutto si risolverà in un gigantesco inganno (la brace).
Quindi che fare?
Di certo va avversata l’abrogazione che per i motivi su esposti, poiché, come detto, ciò significherebbe l’ipostatizzazione del Centralismo nel Paese.
Pertanto la legge va difesa, soprattutto nella parte che consente una sia pur magra consolazione.
Infatti L’Art.7 consente che nove materie non siano soggette alla forca caudina dei LEP e potrebbero essere devolute subito.
Alcune quali commercio estero, beni culturali e rapporti internazionali, peraltro già previsti per certi aspetti dalla Costituzione vigente sono interessanti e bene ha fatto Zaia ad attivarsi in tal senso.
Per concludere, alla luce delle considerazioni esposte, pur con un senso di amarezza per una occasione perduta, il PPN dà l’indicazione
di far fallire il Referendum non andando a votare, affinché non venga raggiunto il quorum previsto dalla Costituzione.
Ciò da un punto di vista costituzionale.
Sul piano politico, vanno contrastati l’ipocrisia del Partito Democratico che prima ha voluto l’Autonomia e poi l’ha rinnegata da una parte, e l’antistorico assistenzialismo dei Cinque Stelle esponenti del più retrivo piagnisteo meridionalista dall’altra.
ROBERTO CASTELLI
Bella serata Venerdì 19 Luglio a Montaldo Roero su Ponte dei Piaceri per festeggiare
il Premio Giornalistico del Roero che ogni anno si svolge in questo luogo.
Sono stati premiati giornalisti italiani e stranieri che hanno saputo valorizzare nell’arco dell’anno il Territorio del Roero con le loro testate giornalistiche e televisive.
Anchorman della serata il giornalista Beppe Rovera coadiuvato dal presidente dell’Associazione del Premio Giovanni Negro
Presenti Autorità regionali provinciali e locali. Presenti tanti Sindaci del Roero.
Presente il Comitato UNESCO nella figura di Giovanna Quaglia.
Presenti tanti produttori del territorio.
Si è bevuto solo Arneis di diverse annate .
Eccellente organizzazione e catering.
Tra gli ARNEIS assaggiati da segnalare ….
NEGRO ANGELO – MONTEU ROERO
Metodo Classico
GIOVANNI
Blanc de Blanc
ROERO ARNEIS
DOSAGGIO ZERO
2018
Sboccatura AGOSTO 2023
Perlage fantastico , buona mineralita’ e cremosita’ in bocca . Veramente una bella Sorpresa. Bravo Giovanni !
DELTETTO – Canale
ROERO ARNEIS 2023
Daivej & San Michele
Due espressioni diverse di Arneis
DAIVEJ
Cru San Defendente ( Canale )
Mt 280 vigne piantate tra il 1996 e 2000
Versane N/E
Terreno calcareo , poca sabbia , bianco sciolto
Solo acciaio e cemento vetrificato , zero sulle buccia
Temperatura 17 gradi
2 mesi sui lieviti
Al naso lineare e preciso
In bocca Già Pronto , pulito , bel equilibrio e vivacità media in bocca
San Michele
Vigne piantate 1/3 1997 , 1/3 2002 , 1/3 2017
Terreno a strati di Sabbia , marna , conchiglie
4 ore a 10 gradi
Passato in legno mix Barrique e Botti da 2500 ( 30% nuovo – 70% usato )
TALIANO MICHELE
ROERO ARNEIS
SERNI
2023
Mt 320 ,vigne 20 anni , versante S/O
Terreno sabbia e vene di argilla
Acciaio
Temperatura 14 gradi per 4/5 mesi poi a 16 gradi
Al naso pulito
In bocca pulito, equilibrato ,easy . di pronta beva
MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Renesio
2021
Solo acciaio
Al naso pulito, sentori di salvia
In bocca pulito, bei descrittori precisi , minerale , pieno
MALVIRA’ – Canale
Roero Arneis
Riserva
2020
Vigna Saglietto
Passato in legno
Al naso pulito
In bocca pulito, necessita ancora tempo
Lo stile del Produttore è evidente e di alto livello . Con i vini di Massimo Damonte bisogna solo avere un po’ di pazienza ma escono alla distanza.
Ma ecco i veri protagonisti della serata ….
Anche qui è evidente la mano del Produttore
La linea invisibile che unisce questi tre vini .
PACE – CANALE
Roero Arneis
2023
Mt 280 vigna 20 anni
solo acciaio
Zero su buccie, zero criomacerazione
Terreno poca sabbia, calcareo, pietre rotte
Al naso fresco ,sentori agrumati
In bocca già minerale, pieno con un finale dritto mantenendo una bella beva .
ROERO ARNEIS
RISERVA
2022
MOMPELLINI mga Canale
Vigna 20 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi in acciaio
Al naso pulito, easy
In bocca pulito, fantastico, preciso
ROERO ARNEIS
GIUAN DA PAS
2013
Vigna di 30 anni
Terreno misto sciolto
12 mesi di batonage in acciaio con rimontaggi ogni 10 gg
Al naso fantastico TDN, vegetale, quasi mentolato
In bocca pienissimo, bella polpa e complessità minerali , balsamico Long time
In conclusione questo ultimo vino è il Principe della serata. Fantastico in bocca ed al naso con un TDN ( sentore di idrocarburi) che dimostra in modo inequivocabile che oltre a Nascetta , Timorasso ed Erbaluce anche il Roero Arneis in alcuni Cru può arrivare ai sentori tipici del Riesling .
Inoltre ecco due prodotti del Territorio davvero interessanti…
TINCA DI CERESOLE D’ALBA
CIOCCOLATO & MIELE
Un Saluto e ringraziamento ai Fratelli Negro Giovanni e Don Dino .
Al prossimo anno . Tien dur !
Come dicono IJ FARINEI DLA BRIGNA!
Luca Gandin
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è protagonista dell’incontro promosso da Pietrasanta Cult mercoledì 24 luglio alle 21.30 al Chiostro di Sant’Agostino, prospiciente piazza Duomo. Tema della conferenza “L’importanza di essere contemporanei . L’arte contemporanea per comprendere il nostro tempo”. Il dibattito viene introdotto da Augusto Palermo di Futura Art Gallery, con l’intervento di Giovanni Bonelli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Gallerie Arte Moderna e Contemporanea.
“È fondamentale – ha spiegato Patrizia Sandretto – essere contemporanei oggi in un’Italia intrisa di arte del passato. Quella che è arte antica fa parte anche della sfera contemporanea. Molti, prima di noi, hanno creduto nell’importanza di quegli artisti e, se oggi abbiamo un grande patrimonio, è grazie a loro. Le prossime generazioni dovranno guardare con la stessa attenzione all’arte”.
“Il linguaggio dell’arte contemporanea e il suo vero arricchimento sono dati – aggiunge Patrizia Sandretto – dalla contaminazione. Non esistono più nette distinzioni tra pittura, scultura e fotografia e anche l’intelligenza artificiale è in dialogo con la creatività . A Madrid Precious Okoyomon ha presentato un’installazione robot; a Venezia, sull’isola di San Giacomo, l’artista e danzatrice coreana Eun-Me-Ahn ha debuttato con un rituale sciamanico coreano. A Torino Paulina Olowska ha proposto quadri, sculture, video, ceramiche. Il primo pezzo della mia collezione è stato Maurizio Cattelan. Oggi prediligo soprattutto artiste donne”.
“ Data la difficoltà di operare nell’arte contemporanea in Italia – conclude Patrizia Sandretto- rispetto a Londra, New York e Berlino, ho fondato un Comitato insieme ad altre diciotto fondazioni private italiane formate da collezionisti che hanno deciso di aprire uno spazio al pubblico e lavoriamo a stretto contatto con il Mic per il sostegno dell’arte italiana”.
Mara Martellotta