Il 30 settembre mattina, a Collegno (TO), i Carabinieri del locale Comando Stazione, su
richiesta del n.u.e. 112, sono intervenuti presso un supermercato di Viale Piemonte
bloccando un quarantaquattrenne senza fissa dimora, già destinatario della misura della
Sorveglianza Speciale di P.S. che, dopo aver rubato materiale di profumeria, aveva
aggredito il direttore dell’esercizio commerciale, tentando la fuga. I militari dell’Arma
hanno accompagnato il presunto malvivente in caserma, appurando poco dopo che lo
stesso era stato protagonista poco prima anche di un altro furto, questa volta di generi
alimentari, presso un supermercato di Via Fratelli Cervi. L’uomo è stato arrestato in
quanto gravemente indiziato dei reati di “rapina impropria”, “furto” e “inosservanza delle
disposizioni della sorveglianza speciale” e accompagnato in carcere in attesa del rito
direttissimo.
Ritorna Incanti, rassegna internazionale di teatro di figura dal titolo “Figuriamoci il futuro”
Torna da lunedì 30 settembre a domenica 13 ottobre la 31esima edizione di Incanti, rassegna internazionale di teatro di figura dal titolo “Figuriamoci il futuro”. Incanti ha doppiato il capo dei trenta anni e si affaccia verso una nuova stagione sempre più a contatto con le tematiche del presente.
Nato nel 1994 per iniziativa della Compagnia Controluce e sotto l’egida della Regione Piemonte e del Castello di Rivoli museo di Arte contemporanea, si è sin da subito caratterizzato per l’attenzione alla ricerca internazionale nel teatro di figura e alla commistione di più linguaggi artistici rivolti essenzialmente ad un pubblico adulto.
Musica, pittura, danza, video in relazione a ombre, marionette, oggetti e burattini sono stati i principali focus delle edizioni di Incanti, attento e propenso alle collaborazioni e sinergie con il mondo culturale circostante, dal Museo Nazionale del Cinema al MAO, Museo di Arte orientale, dal Polo del Novecento alla Venaria Reale. Dal 2022, per iniziativa di Alberto Vanelli, padrino di tutti i festival sin dagli inizi, è stato avviato un rapporto di sinergia con la Fondazione TGR, che ha preso in mano l’organizzazione del Festival, lasciando a Controluce la direzione artistica. Anteprima è stata lunedì 30 settembre con lo storico appuntamento Marionette e Cinema, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Si è tenuta al Cinema Massimo la proiezione di Anomalisa di Charlie Kaufman, film di animazione, dark e surreale in stop motion.
La rassegna si aprirà sabato 5 ottobre alle 16.30 con la Puppet Theatre Company di Filippo Marionette ( Italia-Australia) che inaugurerà il festival vero e proprio con Variations, uno spettacolo dinamico, divertente e poetico in cui il protagonista, una marionetta, affronta con ironia e poesia temi attualissimi come la tecnologia, la fragilità e la consapevolezza di chi veramente siamo ( per tutti senza parole).
In serata alle 20.45 la compagnia italiana Zaches Teatro presenterà Cappuccetto Rosso, nella versione precedente a quella dei fratelli Grimm, in cui attraverso la danza, il teatro di figura e la musica prende vita ancora sul palcoscenico la famosa bambina dalla mantellina rossa.
Nello stesso fine settimana domenica 6 ottobre alle 10.30 il Tangram Kollektiv debutta in prima nazionale con Schattenwerfen, uno spettacolo giocoso di dialogo tra le ombre e i loro corpi, che mette in discussione in modo curioso la gerarchia di questa relazione ( dai 4 anni in su).
Nel pomeriggio alle 16, in occasione del 140esimo anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Corea e Italia andrà in scena “Tradizioni a confronto”, per scoprire la tradizione e la cultura coreana attraverso il gioco e il teatro di figura tradizionale. Domenica 6 ottobre alle 20.45 andrà in scena il Teatro Strappato, che avvicina al tema dei bambini boliviani di strada con ‘Betun’, una breve poesia teatrale su una realtà sconcertante che opprime troppi bambini nel mondo.
Venerdì 11 ottobre alle 20.45 andrà in scena Five Lines di Frau Trapp ( Svizzera), spettacolo il cui linguaggio di micro-cinema- teatro combina il teatro di figura, l’arte audiovisiva e la musica dal vivo della compagnia, dipingendo uno scenario politico distopico e dispotico.
Sabato 12 ottobre alle 16.30, replicato domenica 13 ottobre alle 11, è la volta di Gek Tessaro e il suo Libero Zoo, spettacolo che inaugura anche il cartellone tout public della stagione 24/25 della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.
Sabato 12 ottobre, alle 20.45, sarà la volta di ‘En attendant Kyoto’ di Max Vandervorst, proveniente dal Belgio, spettacolo in cui le peripezie sonore e magiche toccano il tema lacerante del degrado ambientale facendo risuonare i ghiacci che si sciolgono implacabilmente nella vana attesa delle risoluzioni di Kyoto.
A passeggio nei giardini della Reggia di Venaria domenica 13 ottobre dalle ore 15 chiude il festival ”Incanti nei giardini”, un pomeriggio in cui il pubblico potrà assistere sia a una performance originale, intima e sorprendente, dedicata a uno spettatore alla volta, sia a una battaglia dei cuscini.
Nato nel 2012 come spazio Off di Incanti, ritorna in una nuova veste il Progetto Cantiere spazio libero delle idee, un festival nel festival dedicato alle compagnie italiane emergenti, realizzato con un’importante rete di festival, il festival Internazionale delle figure e dei burattini arrivano dal Mare, del teatro Del Drago di Ravenna, Alpe Adria Puppet Festival del CTA di Gorizia, Insolito Festival di Micromacro di Parma Anima IF le Mascareddas di Cagliari e Pendientes d’un Hilo e la Tartana Teatro di Madrid.
Accanto al Festival lo storico appuntamento di Marionette e cinema in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, e due workshop, di cui uno in collaborazione con Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione del Politecnico di Torino, Dams, Università di Torino e Aiace.
Mara Martellotta
Torna, a Pinerolo, la rievocazione di un mistero storico (o leggendario?) ancora oggi irrisolto e, anche quest’anno, non mancherà il classico gioco del “Chi è?”
Sabato 5 e domenica 6 ottobre
Sarà ancora un weekend di storica “suspense”a Pinerolo per la XXI edizione de “La Maschera di Ferro”, rievocazione in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre, sotto l’organizzazione dell’Associazione Storico-Culturale “La Maschera di Ferro Aps” e con il patrocinio e il contributo degli “Enti Locali”. La rievocazione di uno dei più celebri enigmi storici, ancora oggi avvolti nel più fitto mistero, ha cadenza biennale e ruota attorno al famoso “prigioniero senza volto”che, durante il regno di Luigi XIV di Francia, “Le Roi Soleil”, fu portato in catene in Italia (dall’isola di Santa Margherita, di fronte a Cannes, sotto la custodia di un ex moschettiere, Benigne de Saint-Mars) per essere incarcerato al Forte di Exilles, in Valle Susa, e poi nella cittadella di Pinerolo (24 agosto 1669) dove rimase fino all’ottobre del 1681. Nel 1698, quando Saint-Mars fu nominato Governatore della “Bastiglia”, si racconta del suo ritorno in Francia attraverso le memorie di un ufficiale della celebre prigione parigina che affermava di aver visto arrivare il suo nuovo superiore accompagnato da un detenuto “che il governatore tiene sempre mascherato e il cui nome non pronuncia”. Chi era dunque questo misterioso prigioniero, passato alla storia come “La maschera di ferro?”. Leggenda narra che fosse così importante che Luigi XIV non ebbe il coraggio di farlo decapitare, ma reo di una colpa così grave da costringerlo a nascondere il suo volto, per l’appunto, in una “maschera di ferro”. Dopo varie peripezie, solo la sua morte, avvenuta alla “Bastiglia” il 19 novembre del 1703, mise a tacere per allora voci e congetture. Se non che, alcuni anni dopo il decesso, si scatenò nuovamente una vera caccia all’identità dell’uomo. Che coinvolse anche importanti studiosi e letterati. “Sarà il gemello del re”, avanzò Alexandre Dumas ne “Il visconte di Bragelonne”, opera cui si sono ispirati in seguito anche numerosi film. “Un mistero vivente, ombra, enigma” affermò Victor Hugo. Per Voltaire invece fu “un prigioniero sconosciuto, dalla taglia al di sopra dell’ordinario, giovane e dalla figura la più bella e la più nobile. Portava una maschera con delle strisce d’acciaio. I carcerieri avevano l’ordine di ucciderlo se l’avesse tolta”.
Orbene, nel prossimo weekend, in quel di Pinerolo, torneremo a rivivere, anche con curiosità e un pizzico di fantasia, questo super misterioso “cold case” lasciatoci in eredità dalla Storia di oltre tre secoli fa. E lo si farà affiancando alla “rievocazione” anche un “gioco” che è ormai peculiarità di ogni edizione, laddove si è ben pensato di far indossare a un “personaggio celebre” i panni del prigioniero. A voi scoprirlo, attraverso tre indizi dati dagli organizzatori. Primo: “Si tratta di un personaggio conosciuto a livello europeo”. Secondo: “La città di Pinerolo lo trova sovente ‘appassionato promotore’”. Terzo: “La sua passione è la bicicletta”. Attraverso queste tracce chiunque può partecipare al gioco online “Indovina chi?”. Basta iscriversi e indicare il nome di chi si pensa possa essere il personaggio misterioso.
Nel 2022 la “Maschera di Ferro” fu interpretata da Arturo Brachetti, che così aggiunse un nuovo personaggio alla sua collezione, nel 2018 dal campione di ciclismo del passato Francesco Moser, nel 2016 dall’attore Ettore Bassi e nel 2014 da Fabio Troiano. L’albo è disponibile online su https://mascheradiferro.net/albo-doro/ . La personalità celata dietro alla maschera anche quest’anno verrà svelata solo dopo la conclusione della rappresentazione.
Non sarà però questo l’unico gioco legato alla rievocazione. Infatti anche quest’anno si proporrà “Scatta La maschera – Secondo Trofeo Iose Busa” (nona edizione) che darà la possibilità a fotografi dilettanti di cimentarsi nel ritrarre personaggi e simboli durante le giornate della manifestazione. Regolamento e modulo iscrizione sul sito www.mascheradiferro.net.
Il programma in breve: il via sabato 5 ottobre,alle 16, con il “Bando” e i “Tamburini di Pignerol” per le strade e le spianate del centro storico. Alle 16,30, esibizioni sportive, con Musici e “Sbandieratori Borgo Tanaro” del “Palio d’Asti”. Dalle 21 alle 23,30: “La misteriosa notte del ‘600”. Fra i momenti clou, i moschettieri che scortano il misterioso prigioniero e lo rinchiudono in carcere (previsto anche il cambio della guardia), in una serata davvero vivace con tutto il centro storico animato tra esibizioni, danze, gruppi storici, figuranti e la rievocazione del “Bordello” del ‘600.
Domenica 6 ottobre, la messa in cattedrale e poi, dalle 15, partenza dei cortei che coinvolgono centinaia di figuranti. L’arrivo di tutti i gruppi sarà in piazza Vittorio: qui arriva anche la “Maschera di Ferro” e alle 18,30verrà svelata l’identità.
A corredo non mancheranno taverne e punti ristoro in via Trento (per l’occasione rinominata “Rue Crème Chantilly”).
Per info e il programma dettagliato: www.mascheradiferro.net
g.m.
Nelle foto: immagini di repertorio e Arturo Brachetti per un anno “Maschera di Ferro”
In Monferrato tra economia e turismo
MONFERRATO GREEN FARM, DALL’11 AL 13 OTTOBRE 2024
LO SPAZIO DEL BENESSERE
Dall’11 al 13 Ottobre prossimi il Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato ospiterà Monferrato Green Farm 2°edizione.
Si tratta dell’’innovativa Fiera del Verde e dell’Agricoltura che vede il coinvolgimento al loro ‘servizio’ degli altri comparti produttivi, Artigianato, Industria e Commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente.
La scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità.
Ad organizzarla è la società casalese D&N Eventi Srl in collaborazione con Comune di Casale Monferrato, Unione dei Comuni della Valcerrina e Confartigianato Imprese Alessandria. L’iniziativa si svolge con il patrocinio di Città di Casale Monferrato, Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione Comuni del Monferrato, Unione Collinare Terre di Vigneti e Pietra da Cantone e Camera di Commercio di Alessandria-Asti. Partner sono Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Coldiretti Alessandria, Apsroflor Comuni Fioriti, Associazione APS Madreselva, Istituto Luparia di San Martino di Rosignano, Fattoria del Toce, Ediltecnica, Ferrari BK, Vivai Varallo, Locanda dell’Arte, Arte e Party, mentre sponsor sono Cosmo e Amc.
Sono ben cinque le aree all’interno della Fiera che si potranno visitare:
Agricoltura
Vivai
Area di esposizione e mostra di animali
Salone delle Eccellenze Alimentari
Benessere e cura naturale della persona
Le aziende espositrici partecipanti alla Green Farm, frequentatrici di Fiere Nazionali importanti del settore, provengono da altre Regioni, oltre a quelle locali e piemontesi, e riguardano tutte le cinque principali categorie della Fiera.
Altra zona di interesse è quella dedicata al BENESSERE e la cura naturale della persona, infatti, anche qui espositori locali ed extra regionali esporranno prodotti di cosmesi naturale ed olistica, integratori ed altri articoli inerenti al tema.
Tra le importanti realtà che parteciperanno in questo settore si menzionano “ l’Associazione ligure “Riviera dei Fiori “di Imperia, “Le Rose di Antonia” appartenente al marchio Dufour, l’azienda produttrice mantovana “la Bavetta”, l’Azienda “SisAgro”, le “Terme di Agliano”.
l’azienda “Cascina Gelosia “ e le “Asine del Bricco”, tutte specializzate nella ricerca e innovazione per il benessere naturale.
Tra i graditi ritorni, sempre per il settore Benessere, si segnala la partecipazione della Scuola di estetica Sidep di Alessandria, importante azienda associata a Confartigianato Imprese Alessandria
L’ingresso al pubblico è gratuito e a percorso libero.
L’ingresso al pubblico è gratuito e a percorso libero.
ORARI:
Venerdì 17:00 – 23:00
Sabato/Domenica 10:30 – 23:00
SITO WEB
https://www.monferratogreenfarm.it
Per info
D&N Eventi srl
cell. 335.7404114 – 366.2829982
5.7404114 – 366.2829982
Spacciatore fermato nel parco pubblico
Il 30 settembre sera, a Beinasco (TO), nei pressi del parco pubblico “C.L.N. NORD”, i
Carabinieri del locale Comando Stazione hanno individuato un uomo intento a cedere
dello stupefacente ad un avventore, poi dileguatosi. I militari sono riusciti a fermare il
presunto spacciatore che, poco prima di essere bloccato, ha ingerito un imprecisato
numero di ovuli per impedirne il sequestro. I militari dell’Arma hanno bloccato l’uomo,
identificato in un ventisettenne di origini gabonesi, già destinatario di ordinanza del
Questore di lasciare il territorio nazionale: per questo, il giovane è stato trattenuto presso
il comando stazione e poi accompagnato in carcere in regime di isolamento sanitario da
presumibile ingestione di stupefacenti. Le imputazioni sono “detenzione di sostanze
stupefacenti ai fini di spaccio” e “ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello stato”.
La mostra personale dal 3 ottobre
Inaugura giovedi 3 ottobre, alle 18.30, presso la galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia, alla presenza dell’artista, la personale dal titolo “L’artista come saltimbanco”, che la direttrice artistica Monia Malinpensa dedica al celebre Ugo Nespolo, artista di fama internazionale, dall’originale elaborazione e dall’intenso studio compositivo cromatico. Si esprime in una ricerca altamente ricca di simbolismo e profondità d’animo dove il desiderio di comunicare è per lui di primaria importanza. Egli realizza con rigoroso equilibrio opere che rappresentano il nostro tempo, il nostro immaginario e il nostro sentimento, facendolo sempre con una compiuta maturità artistica e una chiara sintesi figurale. “L’arte – per Ugo Nespolo – è vita e la vita per lui è arte”. È questo quello che si respira e si vive osservando le sue creazioni ed è anche la prerogativa essenziale e fondamentale del suo iter artistico.
La personale tecnica degli acrilici su legno, in cui lo stile è evidente, trasmette un linguaggio unico ed un’inventiva inarrestabile che porta l’artista a dei risultati immediati sia di lettura che di emozioni. La sua personalità forte e dirompente, e soprattutto inimitabile, da cui ne scaturisce ogni opera, ci regala effetti scenici, icone e metafore sorprendenti per una visione altamente espressiva ricca di sensibilità ed autonomia interpretativa. Nespolo conferisce al suo percorso i veri valori dal fare Arte: capacità di osservazione, studio impegnato nella ricerca e nella creazione, ricchezza di sintesi ed intensità emotiva. Attraverso un suggestivo istinto coloristico, una maestria esecutiva ed una spiccata originalità, i suoi “Puzzle ”, opere simboliche di intensa liricità, si inseriscono brillantemente in una molteplicità di sensazioni piacevoli; ed ecco allora che l’opera diventa un’allegoria vitale per lo spirito. Varie forme di legno sagomate, dipinte e poi incastrate una nell’altra si relazionano in un gioco cromatico divertente e sapientemente dosato.
L’intersecarsi di scene che si muovono all’interno dell’opera stessa, in tutte le loro meravigliose sfaccettature, ci raccontano una pittura che vive tra realtà ed irrealtà con un energia non comune e con un modulo interpretativo inconfondibile. Sono opere che, in un preciso impianto formale, si dedicano ad immagini intrise di ironia, di informazione, di protesta, di sogni e di vissuto, conducendo lo spettatore in una dimensione di assoluta estasi che è impossibile fermare, una dimensione in cui tutti possiamo riconoscerci. L’opera di Nespolo è dialogo continuo, è comunicazione, ma ancor prima rappresenta uno stato d’animo. La mostra rimarrà aperta fino al 26 ottobre prossimo.
Ugo Nespolo nasce a Mosso (BI), si diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino e si Laurea in Lettere Moderne. Nei tardi Anni Sessanta fa parte della Galleria Schwarz di Milano che conta tra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman. La sua prima mostra milanese, presentata da Pierre Restany, dal titolo “Macchine e Oggetti Condizionali” – in qualche modo – rappresenta il clima e le innovazioni del gruppo che Germano Celant chiamerà “Arte Povera”. Negli Anni Sessanta si trasferisce a New York dove si lascia travolgere dalla vita cosmopolita della metropoli e subisce il fascino della nascente Pop Art, mentre negli Anni Settanta milita negli ambienti concettuali e poveristi.
Nel 1967 è pioniere del Cinema Sperimentale Italiano a seguito dell’incontro con Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Andy Warhol, Yōko Ono, sulla scia del New American Cinema. Assieme a Mario Schifano, Nespolo si dedica al Cinema d’Avanguardia e, tra il 1967 e 1968, realizza numerosi film che hanno come protagonisti gli amici e colleghi Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto e Lucio Fontana. A Parigi Man Ray gli dona un testo per un film che Nespolo realizzerà col titolo “Revolving Doors”. I suoi film sono stati proiettati e discussi in importanti musei tra i quali il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra e la Biennale di Venezia.
Assieme a Enrico Baj Nespolo fonda L’Istituto Patafisico Ticinese ed è, ad oggi, riconosciuto come una delle più alte autorità nel campo. Nei tardi Anni Sessanta con Ben Vautier dà il via ad una serie di Concerti Fluxus, tra questi il primo concerto italiano dal titolo “Les Mots et les Choses”. Nonostante le contaminazioni americane non dimentica gli insegnamenti delle Avanguardie europee; è infatti molto marcata l’influenza di Fortunato Depero dal quale Nespolo trae il concetto di un’arte ludica che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. Il concetto di “arte e vita” (che è anche il titolo di un libro pubblicato dall’artista nel 1998) sta alla base dell’espressività di Nespolo ed è eredità del Movimento Futurista: “Manifesto per la Ricostruzione Futurista dell’Universo” (1915).
Mara Martellotta
Galleria Malinpensa by La Telaccia, corso Inghilterra 51, Torino
Contatti: 011 5628220
Moncalieri, Gran ritorno del Gusto Festival
Un mese dedicato alla cultura gastronomica
Il mese di ottobre , dal 5 al 27 ottobre, al PalaExpo, in piazza del Mercato a Moncalieri , sarà caratterizzato da quattro weekend per assaporare il meglio delle eccellenze locali, dalal trippa al bollito al gran fritto alla piemontese, ai migliori piatti di street food, fino alle novità proposte dal Pro Loco Days. Con Gusto Off i sapori del Festival coinvolgono i ristoranti della città.
Dopo il successo della prima edizione, si accendono i riflettori sulla cultura gastronomica di un territorio ricco di storia e di tradizioni radicate nel tempo. Come l’anno scorso con il Gusto Festival al Palaexpo i prodotti del territorio moncalierese non solo saliranno sul red carpet ideale allestito per i buongustai, ma incontreranno la tradizione culinaria del Piemonte, di cui fanno parte a pieno titolo.
Il 5 e 6 ottobre si partirà con la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, seguita da Ottobeer & Street Food Fest dall’11 al 13 ottobre, una tre giorni a base di street food e birre artigianali del territorio.
Il Festival ospiterà poi il 20 ottobre un altro piatto forte della tradizione, Sua Maestà il Bollito, a cui farà da prelibato antipasto il Fritto Misto Piemontese, previsto per sabato 19. A concludere questo trionfo di sapori sarà la Pro Loco Days il 27 e 28 ottobre. Venti Pro Loco saranno ai fornelli per riscoprire i sapori più genuini della tradizione piemontese. Grande novità di quest’anno il gusto Off filiera di Moncalieri, progetto curato dalla città di Moncalieri insieme a Confesercenti per andare alla scoperta delle eccellenze del territorio, attraverso le proposte dei ristoranti della città, come trippa, bollito, lardo, cavolfiore di Moncalieri, peperone di Carmagnola, che sono alcuni dei prodotti che si potranno trovare nei ristoranti della città aderenti all’iniziativa.
Anche quest’anno Gusto Festival inaugura il suo programma con l’omaggio a un prodotto tradizionale che affonda le sue radici nel lontano Medio Evo. Torna la Fiera Nazionale della Trippa di Moncalieri, organizzata dall’Associazione per la valorizzazione della Trippa ‘d Muncalè, frutto della visione che ebbero alla fine del Novecento Luca e Paolo Casto, padre e figlio, imprenditori illuminati in un periodo in cui non si parlava ancora di turismo enogastronomico come chiave di sviluppo del territorio.
La Fiera, il cui legame con le origini è mantenuto vivo dalla vedova Ernestina Casto, si svolge sabato 5 ottobre dalle 11 alle 00.30 e domenica 6 ottobre dalle 10 alle 21. Nello stand della sua azienda produttrice la Trippa moncalierese verrà cotta nel Pentolo, un sistema di cottura dalla forma dondolante, mentre il salame di Trippa di Moncalieri farà sfoggio nella sua unicità. Il fiorentino Indro Neri, alle 17.30, tornerà al Palaexpo per presentare il suo volume “Trippa insolita. Ricette, luoghi usi inconsueti della Trippa nel mondo “. Nella seconda giornata della kermesse, le maestranze della storica azienda della Tripa ‘d Moncalieri inizieranno all’alba la cottura del prelibato quinto quarto, cotto alla Savoiarda nel famoso pentolone da 25 quintali. Per dare il via alla distribuzione dei piatti bisognerà attendere la tipica cerimonia dell’assaggio da parte della Confraternita de la Tripa, che ne decreterà il punto giusto di cottura, non prima delle 13.
Durante il Gusto Festival ritornerà Octobeer & Street Food Fest, la tre giorni ideata dalla Torino Wine Week e dedicata alla grande tradizione del cibo di strada e alla birra di alta qualità che si terrà venerdì 1 dalle ore 18, sabato 12 dalle ore 11 e domenica 13 sempre dalle ore 11. Non sarà soltanto l’occasione per conoscere birrifici, ma tanta musica, con spettacoli live e dj set, giocolieria di strada, mercatini e attività laboratoriali. Da Nanni Sapori Romaneschi all’hamburgheria piemontese La Madda 2.0, dai tortelli di Corezzo alle specialità di Stragood, dalla pizza di Tellia, premiata dal Gambero Rosso, a realtà internazionali come Authentic Thai Street Food, per tornare nel territorio di Moncalieri con i Taglieri di Egregio e il Gelato Silvano, maestro del gusto Slow Food.
La musica si differenzierà tra venerdì sabato e domenica, con venerdì i balli e le sonorità del Sud Italia, il sabato all’insegna del rock e la domenica un omaggio alla tradizione popolare piemontese.
Il 19 e 20 ottobre Gusto Festival ospiterà due capisaldi della tradizione piemontese, il gran fritto misto alla piemontese con una cena alle 20 a cura della Taverna di Frà Fiusch con lo chef Ugo Fontanone, e sua Maestà il Bollito.
Per la cena dal costo di 35 euro a persona è obbligatoria la prenotazione telefonando ai numeri 0116407428- 3349431539.
L’ultimo week end del Gusto Festival rappresenterà un viaggio alla scoperta dei sapori e delle eccellenze enogastronomiche di Torino e il Piemonte, in collaborazione con venti Pro Loco del Piemonte. L’evento è organizzato dalla Pro Loco di Moncalieri.
Mara Martellotta
L’accattonaggio con i cani. Problema irrisolto
Continua il business della mendica con i cani, interviene la consigliera regionale Laura Pompeo.
Cani immobili, quasi svenuti, tenuti ore e ore per la strada in compagnia dei mendicanti.
E’ uno scenario che non si riesce a cambiare, ognuno di noi ha fatto segnalazioni, ha protestato per come venivano tenuti i cani, ma il problema non e’ stato ancora risolto.
Nel febbraio scorso, grazie ad una operazione dei Vigili Urbani, e’ stata sgominata una banda di 20 rumeni che gestiva i mendicanti e i malcapitati cani, maltrattati ed esausti. Il giro di affari scoperto era di circa 1000 euro a settimana per ogni questuante che “lavorava” per 15 giorni per poi ripartire per la Romania insieme al “suo” animale; nel frattempo arrivavano, dallo stesso paese, altri gruppi di persone con cani di piccola taglia per continuare la stessa pratica redditizia negli angoli delle strade torinesi. Certamente e’ iniziata una lotta concreta a questo fenomeno incivile che sfrutta e umilia gli animali, ma non basta perche’ questi tenaci “imprenditori” si riorganizzano in breve tempo.
E’ necessario cambiare quei regolamenti che permettono ancora di poter accattonare con gli animali, sono troppo pieno di attenuanti, di tratti interpretativi che lasciano troppa liberta’ di movimento e poco spazio per intervenire. Il problema e’, tuttavia, anche un altro e cioe’ che per strada, purtroppo, ci sono anche coloro che hanno perso tutto e per i quali l’animale diventa l’unico membro di famiglia, il compagno di vita, il solo rapporto affettivo. I cani di questi sfortunati senzatetto differiscono nel loro stato da quelli utilizzati per l’accattonaggio scellerato: sono curati, vigili e accuditi. In una ipotesi di una nuova o modificata norma, e’ necessario affrontare il problema tenendo conto delle motivazioni per cui si finisce per strada e lo stato dell’animale.
Laura Pompeo, neo consigliera regionale del Pd e’ intervenuta sulla relazione del Garante per i diritti degli animali, Paolo Guiso, durante l’ultimo consiglio tenutosi il primo ottobre . “Ho segnalato il fenomeno dell’accattonaggio che nelle nostre citta’ sfrutta gli animali, in particolare i cani”. Questa pratica deve essere considerata reato. Occorre togliere i cani che vengono sfruttati, come quelli in mano al racket dell’est Europa, o quelli gestiti da persone che non hanno le caratteristiche per potersene occupare”. La Pompeo ha sottolineato anche che sono molti i casi in cui i cani finiscono in strada insieme ai loro sfortunati padroni per mancanza di mezzi economici, in questo caso serve una attenzione diversa e una maggiore tutela orientata al supporto.
MARIA LA BARBERA
Consegnato alla regista il Premio della Mole alla carriera
“Caratterizzate in prevalenza da personaggi femminili che lottano per essere ascoltati, riconosciuti e compresi, le sue peculiari opere non possono essere facilmente classificate: spaziando tra il cinema d’essai e il cinema commerciale, la sua filmografia comprende drammi a basso budget realizzati in Australia e Nuova Zelanda, film storici di prestigio internazionale, un thriller erotico contemporaneo girato negli Stati Uniti e una serie televisiva”, e molto altro ancora dovrebbe elencare la motivazione del Premio Stella della Mole alla carriera che le è stato consegnato nel pomeriggio di martedì scorso nella Sala del Tempio, circondata dalle linee dell’Antonelli, a far gli onori di casa i compassati Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore uscente del Museo del Cinema. Un omaggio a lei che è stata, tra i tanti premi, la prima donna a ricevere la Palma d’Oro a Cannes (per “Lezioni di piano”: chi, appassionato di cinema, non ha mai ripensato in tutti questi trent’anni alla discesa di quel pianoforte nelle acque blu dell’oceano, alla sua drammatica poesia?) e l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, a lei che tre anni fa ci ha regalato lo straordinario “Potere del cane” per il quale s’è aggiudicata il Leone d’argento a Venezia e l’Oscar per la miglior regia, con due Golden Globe, tre Critics Choice Award e due Bafta a completare il grande successo. Un talento enorme. Ha ribadito in questi giorni Enzo Ghigo: “Nel corso della sua carriera quarantennale, Jane Campion si è ritagliata un posto unico nella storia e nel Pantheon tradizionalmente maschile del cinema moderno”, mentre De Gaetano ha sottolineato come la regista e sceneggiatrice sia “una cineasta di singolare genialità che, come nessun altro, riesce a servirsi delle arti della rappresentazione cinematografica per rivelare intuizioni uniche e profonde sulla soggettività femminile nonché una sensibilità distintiva in film diretti da una donna, sulle donne e per le donne.”
Una famiglia d’artisti la sua, la madre attrice teatrale e il padre regista teatrale, la sorella Anna sceneggiatrice. Anche lei pensò in un primo tempo di calcare le tavole del palcoscenico (un tempo si usava parecchio quest’espressione), andò a studiare all’Old Vic di Londra e quando torno nella sua Nuova Zelanda fu per formare una propria compagnia. Poi i viaggi – anche in Italia, a Venezia -, l’accademia e l’amore per l’arte concettuale. Oggi con il denaro che Netflix le ha messo a disposizione dà vita a una scuola di cinema. Oggi, intanto, arrivata ai settanta, chiusa in quella divisa nera adottata da tempo, un paio di ciabatte color nocciola ai piedi, i capelli bianchi che scendono a coda da un lato, qualche vezzo ormai abituale è d’obbligo, illuminati ancor più dalle luci dall’alto, oggi Jane Campion innalza al pubblico e ai fotografi il suo premio e siede nella poltrona bianca all’interno della Mole (“un edificio fantastico” lo definisce, mentre la nostra città è “sofisticata”), a rispondere alle domande di Grazia Paganelli, pronta a ripercorrere una intera lunga carriera, le avventure a cui ha dato forma.
Il cinema, rispondeva ancora nei giorni scorsi a una giornalista, è per lei “passione e lavoro”. Il lavoro sta nella scrittura, nella preparazione, nella direzione degli otto lungometraggi che stiamo attraversando, in quegli assaggi brevissimi di scene che scorrono sugli schermi che sono a lato dell’ospite (ma non c’è menzione per “Ritratto di signora” e per “Holy Smoke”, forse inciampi oppure risultati incompleti, che non l’hanno del tutto soddisfatta, su cui s’è detto di sorvolare?), la passione la tocchi in questo stesso momento, che si direbbe ancora crescere, nel parlare degli inizi con “Sweetie” (eravamo nel 1989), ragazza grassa e problematica, figlia di una coppia che sta per separarsi, pronta a rifugiarsi tutta nuda su un albero e a farne la propria casa, origine di quelle ribellioni femminili e delle oppressioni che la donna sogna di scardinare e di abbattere, costruendo una realtà che non sempre approda al sogno iniziale ma che qui s’avvicina a “una dimensione di quiete”, addolcisce Paganelli. È dell’anno successivo “Un angelo alla mia tavola”, Leone d’argento a Venezia, ritratto di Janet, figlia di una povera famiglia contadina della Nuova Zelanda, un susseguirsi di debolezze e insuccessi, di fallimenti che la portano a un tentativo di suicidio e a un ricovero per essere sottoposta a più di duecento elettroshocks: un soggetto che ha le radici nell’autobiografia di Janet Frame e che apre gli interessi di Campion al mondo letterario, dei romanzi, dei personaggi scritti, quel passaggio dal romanzo al cinema che mostra “come si trasformano sullo schermo le tante emozioni che trovano all’inizio spazio e vita nella pagina scritta”, affidate qui – analizza ancora Paganelli – a quei “colori, il rosso e il verde ad esempio, che predominano, l’uno e l’altro in momenti importanti e diversi, dando vita a una scelta coloristica sottolineata dal gioco delle luci che si riversano su personaggi, ambientazioni e paesaggi.”
È un film sulla salvezza “Lezioni di piano”, dove Ada, la protagonista, che ha lottato per tutta la vita contro una società patriarcale in cui vive, raggiunge al termine la propria redenzione, al di là del mutismo che la blocca sin da bambina, al di là di quell’unica forza di comunicazione che sono le note del suo pianoforte, al di là della nuova unione che riesce a costruire con un uomo inglese da tempo ormai integrato con gli usi e i costumi della popolazione dei Maori, il viso segnato dai tatuaggi azzurri? La regista ricorda di “Lezioni” soprattutto l’apporto delle musiche di Michael Nyman (affidarle a lui la regista lo considerò sempre un atto di ribellione): “Lui ha compreso immediatamente il film, io all’inizio ne avevo un po’ timore ma poi alla fine mi sono fidata, gli ho soltanto chiesto di costruire un suono diverso da quello dei film di Peter Greenaway”. Il titolo del tema principale è “The Heart Asks Pleasure First” (Il cuore chiede per prima cosa il piacere), è un verso di una poesia di Emily Dickinson, “amo molto lei come amo l’altra Emily, la Bronte, davvero esempi di ribellione, mi hanno spinta a essere più forte.” Richiami letterari, come tanta letteratura si respira in “Bright Star” del 2009, nei tanti versi che attraversano la storia dell’amore del poeta John Keats per la giovanissima Fanny Brawne, un affresco che accomuna il duplice mistero che invade la donna e la natura, in cui l’attore Ben Whishaw, per avvicinarsi con più forza al proprio personaggio, imparò a scrivere con penna d’oca e inchiostro; tanta letteratura nella torpida vicenda (“un thriller al contrario”) di “In the Cut”, dalle pagine di Susanna Moore, vista attraverso gli occhi e la realtà della protagonista “voyeur della storia”, che è una enigmatica Meg Ryan lontanissima dai ricordi della ragazza della porta accanto; tanta letteratura nel “Potere del cane”, uno dei film più belli e preziosi di questi ultimi anni, dal romanzo di Thomas Savage, esempio perfetto di come s’abbiano a costruire i dialoghi di un film, le atmosfere, il reticolato delle tante cose non dette che tuttavia hanno una loro precisa realtà. Meritatissimo Oscar alla maestria e alla potenza con cui Jane Campion racconta le proprie vicende, con la figura di Rose altro affascinante personaggio femminile: anche se questa volta il mondo polveroso e alcolico del western con i suoi uomini feriti dai turbamenti e dalle debolezze, dalle ambiguità e dalle solitudini invade lo schermo.
Elio Rabbione
Nelle immagini: Jane Campion ritira l’Oscar per “Il potere del cane”; Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano le consegnano il premio Stella della Mole alla carriera
Padel, domenica il X torneo ValleBelbo Sport
Appuntamento da segnare in agenda per domenica 6 ottobre.
A partire dalle 9:00, il Centro Sportivo Orangym di Nizza Monferrato ospita la X edizione del Torneo ValleBelbo Sport con 16 coppie iscritte provenienti da tutta la provincia di Asti e anche dalla zona dell’acquese. Scorrendo i nomi dei partecipanti, il livello del torneo appare decisamente più alto rispetto alle ultime edizioni, essendo presenti diversi giocatori di terza e seconda fascia della classifica FITP. In palio, interessanti e preziosi premi offerti dal Gran Canyon Country Pub e da Bersano Vini. A tutti i partecipanti sarà offerto il kit di benvenuto. All’Orangym, intanto, è ripartita la Scuola Padel. I corsi si svolgeranno nelle giornate di mercoledì e il venerdì pomeriggio, dalle ore 15:00 alle ore 18:00. |