ilTorinese

“Quartiere Pulito”

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Riceviamo e pubblichiamo
Si chiama “Quartiere Pulito, si ispira a La Via della Felicità di L. Ron  Hubbard ed è un progetto di   promozione civica della Comunità di Scientology 

Si tratta di una iniziativa aperta a tutti che la domenica mattina 14 luglio tornerà a fare tappa in Borgo Vittoria  dove volontari e  cittadini toglieranno rifiuti abbandonati. 

“Non vogliamo sostituirci agli operatori ecologici – spiega Beppe Tesio, da quasi vent’anni coordinatore dell’iniziativa – Collaborando con Legambiente Metropolitano e altre realtà sensibili, intendiamo promuovere e monitorare il rispetto del territorio, che alla fine è casa nostra.” 

“Quartiere Pulito” continua durante tutto l’arco dell’anno, andando ad interessare sia zone molto abbandonate al degrado come alcuni giardini, parchi e aree urbane delle periferie cittadine, sia comuni della provincia, dove è comunque indispensabile mantenere alto il livello di protezione e miglioramento dell’ambiente.
Appuntamento alle 10.00 in via Villar, 2. Per informazioni 3473454172

Fuan: “No alla mozione pro Sea Watch”

Riceviamo e pubblichiamo

“VERGOGNA! IL MINISTERO E LA REGIONE INTERVENGANO”

Nell’ultima seduta del Senato Accademico, docenti, rappresentanti studenteschi di sinistra e di centro, hanno approvato una mozione di “solidarietà” alla Sea Watch.   La mozione-vergogna è piena di falsità riguardo la vicenda in corso: si legge infatti che la Tunisia non sia un porto sicuro, ma allora perché le crociere attraccano nei porti tunisini? E perché Lampedusa è considerato primo porto sicuro, quando Malta è più vicina? Inoltre nella mozione non si fa alcun cenno al fatto che, nell’attraccare nel porto di Lampedusa, la Sea Watch abbia speronato una nave della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita dei finanzieri.

“È scandaloso che un’istituzione prenda posizione contro lo stesso Stato (Ministero dell’Interno e Guardia di Finanza) e faccia il gioco degli scafisti – attacca il presidente del FUAN-AU Andrea Montalbano -. Oltre alle falsità e alle gravi omissioni nella mozione, quello che desta maggiore preoccupazione e sgomento è che nonostante gli studenti riscontrano quotidianamente problematiche all’interno dell’università di Torino, si è addirittura trovato il tempo di approvare una mozione che ben poco ha a che vedere con la vita universitaria e che anzi prende posizione in un’indagine ancora in corso. Se la signorina Rakete sarà condannata come si comporterà l’università in merito? Sosterrà la decisione del giudice oppure no? Usare l’università per fare propaganda politica è irrispettoso nei confronti di tutti gli studenti e soprattutto nei confronti degli studenti che hanno un’opinione diversa sulla vicenda.

Il FUAN – conclude Montalbano -, con i suoi rappresentanti eletti alle ultime elezioni studentesche, si appellerà al più presto alla Regione Piemonte e al Ministero dell’Istruzione in modo che tale comportamento venga censurato, con la speranza che l’università torni a fare l’università lasciando fare la politica a chi è stato eletto dal popolo italiano

Sgominata la banda dei ladri di auto di lusso

8 arresti della Polizia di Stato a Torino e Roma

 

Per la terza volta, nel giro di pochi anni, (l’ultimo arresto risale al Dicembre 2015) gli agenti del Compartimento Polizia Stradale “Piemonte e Valle d’Aosta” di Torino, hanno arrestato alcuni cittadini nordafricani dediti al furto di autovetture di alta gamma (AUDI, MERCEDES, BMW e JEEP). Le autovetture rubate venivano poi cedute ad altri connazionali gravitanti nell’hinterland Torinese e in Brianza, i quali provvedevano a smontarle completamente, alimentando il mercato nero dei pezzi di ricambio.

La tecnica usata i furti per era sempre la stessa: a Cuneo e a Torino, i furti venivano consumati ai danni di autosaloni, concessionarie, autofficine meccaniche ed autorimesse ove i malfattori, introducendosi con l’inganno, simulando di essere interessati all’acquisto di una vettura o fingendo di chiedere informazioni, trafugavano dapprima le chiavi riposte in apposite bacheche e successivamente rubavano le autovetture parcheggiate o all’interno dell’esercizio o poco distante sulla pubblica via.

Le vetture venivano poi trasportate da alcuni “galoppini” a Milano o a Torino, ove in luoghi isolati o capannoni dismessi altre persone provvedevano a smontarle.

 

I primi tre arresti sono stati eseguiti, a fine gennaio 2019, in Torino Strada del Portone ove all’interno di una autodemolizione abusiva sono stati sorpresi un italiano – S.W. di anni 52, e due nigeriani intenti a smontare una JEEP Grand Cherokee 3.0 V6, del valore commerciale di circa 70.000,00 Euro, nuova, ancora da immatricolare, risultata rubata pochi giorni prima a Cuneo ai danni di una concessionaria.

Altre 4 misure cautelari in carcere sono state eseguite a Torino e a Monza tra il 16 e il 17 giugno 2019 mentre l’ultima ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei primi giorni di luglio, dalla Squadra di P.G. della Polstrada di Roma, a ARDEA (RM) sul litorale laziale, ove il principale artefice, F. R., un straniero di 39, aveva trovato rifugio, presso un suo connazionale per sfuggire alla cattura.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Ivrea e poi dal Gip di Cuneo che ha acquisito il fascicolo per competenza territoriale, relativamente a 16 capi di imputazioni riguardanti il furto e/o la ricettazione di 10 autovetture, del valore commerciale di circa 400.000 Euro.

Di seguito le ultime 5 persone colpite da provvedimento cautelare:

  1. F. R., anni 39 di Torino, irregolare sul Territorio Nazionale;
  2. N. A., anni 36 di Torino;
  3. C. A., anni 55 di Front Canavese (TO);
  4. H. M., anni 39 di Monza;
  5. V. C., anni 56 di Torino.

 

 

Nella valigia si celava una “farmacia” illegale

E’ sbarcato con una piccola farmacia illegale nascosta all’interno del bagaglio a mano, il ragazzo fermato all’Aeroporto “Sandro Pertini” dalla Guardia di Finanza di Torino in collaborazione con i Funzionari doganali.

Il ragazzo, un diciannovenne proveniente dal Senegal dopo un breve transito a Casablanca, è stato controllato dai Finanzieri della locale Compagnia aereoportuale non appena ritirato il bagaglio a mano.

All’interno del suo voluminoso trolley, celati tra gli effetti personali, sono stati rinvenuti oltre 500 prodotti tra farmaci e cosmetici di dubbia provenienza, tutti sprovvisti di documentazione autorizzativa.

Da un primo esame i farmaci sequestrati contengono sostanze battericide estremamente pericolose per la salute degli utilizzatori, cosi come i cosmetici composti anch’essi di sostanze potenzialmente nocive e sprovvisti di ogni sorta di documentazione attestante la composizione o l’origine.

Alle domande dei Finanzieri circa la provenienza e la destinazione dei cosmetici e dei farmaci il giovane non ha saputo dare giustificazione. Plausibile in questi casi, tra l’altro già verificatesi in passato, l’ipotesi di un commercio illegale di prodotti farmaceutici. Il valore della merce sequestrata ammonta a diverse migliaia di euro.

Commercio, questo che, non solo impoverisce le risorse dello Stato e dell’economia legale, ma soprattutto mette in serio pericolo la salute dei consumatori.

Il ragazzo, denunciato per importazione illegale di farmaci, rischia l’arresto fino ad un anno e una multa di oltre 100.000 euro.

Per quanto i compiti istituzionali della Guardia di Finanza siano variegati, delicati e certamente proiettati alla tutela economica dello Stato e della Comunità Europea, resta fermo che al centro di ogni indagine svolta dai Finanzieri c’è sempre la salvaguardia dei cittadini sotto ogni punto di vista.

Nuovo presidente alla Fondazione “Accorsi-Ometto” di Torino

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Costanzo Ferrero succede al Cavaliere Giulio Ometto

Castagnolese, 69 anni, sposato, due figlie e due nipoti, da vent’anni fedelissimo e fidatissimo “braccio destro” e consigliere economico-finanziario del Cavaliere Giulio Ometto, mancato il 18 giugno scorso, è Costanzo Ferrero il nuovo Presidente della Fondazione “Accorsi-Ometto”   di via Po, a Torino. La nomina – informa una nota della stessa Fondazione – è arrivata dal Consiglio d’Amministrazione dell’ “Accorsi-Ometto”, di cui Ferrero era già membro effettivo, riunitasi martedì 9 luglio scorso per notificare le ultime volontà del Presidente Ometto. Volontà che vedono, per l’appunto, la designazione immediata a suo successore del ragioniere Costanzo Ferrero e del dottor Luca Mana, attuale responsabile delle collezioni museali, a direttore artistico, la cui effettiva elezione (insieme a quella del nuovo consiglio artistico) verrà però ratificata nella prossima seduta del 26 settembre. Il Cavaliere Ometto ha inoltre designato la stessa Fondazione come erede universale di tutti i suoi beni mobili ed immobili. In sede di consiglio, è stato riconfermato come Vice-Presidente il dottor Guido Appendino e sono stati nominati due nuovi consiglieri: il dottor Luigi Rigorini da sempre restauratore della Fondazione “Accorsi-Ometto” e il dottor Giancarlo Garau.

Costanzo Ferrero comincia la sua attività lavorativa nel 1971 presso l’allora Banco di Roma avviando una brillante carriera che lo porta a diventare capo filiale e successivamente capo della Private Banking di Torino. Dal 2004 al 2009, matura anche un’importante esperienza politico-amministrativa come sindaco di Castagnole Piemonte. Senza però lasciare i suoi impegni professionali in ambito bancario. Dal settembre 2006 passa, infatti, a Banca Fideuram, in qualità di Private Banker TOP– Gestione Grandi Patrimoni, dove lavora fino al 31 dicembre 2017, anno in cui va in pensione per dedicarsi prevalentemente alle attività della Fondazione “Accorsi-Ometto”. Nel 2008 partecipa al corso di International Wealth Management organizzato dell’Imperial College London – Tanaka Business School e nel 2010 al corso di Elementi di Wealth Advisory organizzato dalla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Dal 2006 è consigliere della Fondazione “Accorsi-Ometto” e dal 2014, in stretto contatto con il Presidente Ometto, si occupa della sezione finanziaria, del bilancio e della gestione del personale, partecipando in modo sempre più attivo alla vita della Fondazione e mettendo a disposizione le proprie competenze ed esperienze lavorative.

 

g. m.

L’ eredità artistica di Patrizia Motetta in mostra al Forum di Omegna

Sabato 13 luglio, alle 18, verrà inaugurata a Omegna, sul lago d’Orta, la mostra di pittura “L’ eredità artistica di Patrizia Motetta

L’artista, tragicamente scomparsa un anno fa a 52 anni, era figlia dell’ex deputato del PCI Gianni Motetta. L’evento è promosso dall’Associazione “I Lamberti” in collaborazione con il Forum e l’assessorato alla cultura della Città di Omegna. Quella di Patrizia Motetta , come ricorda il critico Giulio Martinoli, “è una pittura dalle forme ricche e movimentate, nella quale confluiscono varie culture in una sapiente miscellanea”. Una pittura di narrazione, una sorta di diario per immagini gran parte dipinto su carta con le tecniche più diverse:tempere, acquerelli,acrilici, pastelli, matite. “Vedere le sue opere – ha scritto l’artista omegnese Giorgio Rava – è stato come immergersi in un mondo fantastico, pieno di sogni e di incubi, dove emergono interiorità che sprofondano dentro un inconscio oscuro e al tempo stesso solare. Sono paesaggi dell’anima, tra radici di pianure russe e anche monti, laghi e mostri nostri che l’hanno accolta”. La mostra sarà visitabile presso il Forum “Fondazione Museo Arti e Industria” al Parco Maulini di Omegna fino al 28 luglio, dal martedì alla domenica, dalle 15 alle 18.

Marco Travaglini

La Taurinense conquista le Alpi

E’  terminato pochi giorni fa il 1° Corso Avanzato Alpinistico per gli alpini della Taurinense che si è svolto in alta val Susa, val Chisone e sui ghiacciai del Monte Rosa, a oltre 4000 metri di quota. Per la Brigata si tratta del primo corso di questo tipo organizzato e condotto autonomamente

Il corso, articolato su quattro settimane, ha visto 20 alpini appartenenti a tutti i reggimenti della Brigata cimentarsi nel perfezionamento delle tecniche alpinistiche, sia su roccia, sia in ghiacciaio.

Durante l’ultima settimana gli alpini della Taurinense, partiti da punta Indren, hanno raggiunto il ghiacciaio del Garstlet dove hanno soggiornato alla Capanna Gnifetti, per poi raggiungere nei giorni successivi tre cime con quote sopra i 4000: Piramide Vincent (4.215 mt), il Balmenhorn (4.167) e P.ta Gnifetti (4.554).

La presenza degli alpini in montagna, ambiente d’elezione per le penne nere, è a tutto campo: a fianco alle attività addestrative vere e proprie, con ascensioni estive ed invernali, marce sci-alpinistiche e simulazioni di combattimento, sono presenti e rivestono un ruolo essenziale tutte quelle specificità fondamentali per poter operare in montagna in sicurezza. Il Servizio Meteomont fornisce dati aggiornati sulla situazione meteonivologica per la prevenzione delle valanghe, mentre le Squadre di Soccorso Alpino Militare – composte da personale altamente specializzato – assicurano una capacità di intervento su tutto il territorio nazionale con tempi di intervento ridotti.

Il Piemonte è la regione del Nord più povera

Le famiglie in condizioni di povertà assoluta, che non possono permettersi spese essenziali come l’acquisto dei farmaci, in Piemonte  sono quasi duecentomila, il 5,9% della popolazione

Il dato è stimato da Coldiretti in uno studio condotto su scala nazionale. La percentuale è inferiore alla media italiana, che è del 6,2%, ma è la regione  peggiore del nord Italia industriale. La crisi del 2008 ha rappresentato per le famiglie piemontesi  uno spartiacque storico: il reddito netto è sceso di circa il 12% tra il 2007 e il 2016, ricominciando a salire  solo a partire dal 2013, con una variazione inferiore sia alla media nazionale (+1,6% contro +3,2%) sia a quella delle ripartizioni Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente +2,0% e +5,8%). Il livello del reddito medio è calato di circa 4.200 euro  contro i 3.600 euro nella media nazionale.

Le sfide dell’innovazione

Torino: la necessità di fare sistema. Ne parliamo con l’avvocato torinese Simone Morabito

 

Innovazione a Torino. Il suo sviluppo futuro è  strettamente connesso al binomio costituito dalla trasmissione di competenze e dalla sfida rappresentata dal mutamento generazionale, all’interno della capacità di conciliare tradizione con nuove tecnologie.

“Per favorire un energico cambiamento occorre invertire la tendenza all’eccessivo “understatement” di cui Torino soffre – spiega l’avvocato torinese Simone Morabito, con studio legale tributario ed esperto nella disciplina di diritto dell’arte – della tendenza, cioè, a mantenere un basso profilo, a volte fin sommesso, poco incline all’introduzione di progettualità innovative e creative di ampio respiro. Questa propensione ha fatto sì che la nostra città, potenzialmente  molto ricca di idee e serbatoio di menti innovative, abbia sofferto di inferiorità rispetto alla vicina e piu dinamica Milano, in cui le idee improntate alla novità vengono recepite più velocemente ed altrettanto più velocemente convertite in realtà”.

“Torino – prosegue l’avvocato Morabito – rimane comunque una città molto attiva nel campo della ricerca sull’innovazione e lo dimostra la sua partecipazione, insieme ad altre città italiane quali Milano, Parma e Bologna, alla “Creative Cities Network Conference”, promossa dall’Unesco  a Fabriano, lo scorso mese di giugno, che ha visto riunite ben 180 città e in cui Torino è il punto di riferimento italiano per il Design. La Conferenza ha rappresentato un confronto molto proficuo sul tema delle sfide costituite da emergenze ambientali, intolleranza, perdita di identità e sviluppo sostenibile, in un ambiente ricco di scambi sinergici ed arricchito dalla presenza di sette padiglioni  strutturati sul modello di Expo Milano”.

“A Torino – afferma l’avvocato Morabito – sarebbe assolutamente auspicabile che le diverse realtà associative si adoperassero sempre di più per favorire il cambiamento, il che implica uno sforzo ulteriore rispetto alla nota retorica del “fare sistema”. Alcune di esse sono già una dimostrazione di questa volontà. Prima tra tutte è stata Yes4To, tavolo di venti associazioni  torinesi di imprenditori,  professionisti e dirigenti d’azienda del territorio torinese, in rappresentanza di oltre 18 mila persone, riunite per avanzare e realizzare proposte unitarie per il futuro della città.

Un’altra tra queste è NexTo, associazione nata nel 2015 dallo sforzo collettivo di un centinaio di giovani ed adulti, propositivi ed entusiasti, impegnati nel creare una rete di nuove opportunità imprenditoriali e di business per Torino. NexTo, che coinvolge giovani trenta-quarantenni, opera attraverso tavoli tematici”.

“Una dimostrazione dell’importanza che il tema dell’innovazione riviste per Torino si è avuta di recente alle Ogr – prosegue l’avvocato Morabito – dove si è svolta, da martedì 25  a venerdì 28 giugno scorso, la “Torino Startup Week” di Techstars, l’evento per startup più famoso al mondo, organizzato già in più di sessanta città del globo, tra cui Los Angeles, Bangkok, Sydney, Taipei, Dublino e Città del Messico.

imprenditori, start up, aziende ed istituzioni internazionali si sono dati appuntamento alle Ogr per valorizzare quello che a Torino è diventato il nuovo hub per l’innovazione, nato dalla collaborazione tra Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Techstars e Talent Garden.

Migliaia i partecipanti, per lo più under 35, impegnati in un totale di un centinaio di incontri, tra convegni e seminari rivolti a studenti e professionisti, che sono stati un’occasione di crescita  ed innovazione per le start up, nonché esposizione di tecnologie d’avanguardia. Il 26 giugno scorso NexTo ha promosso un convegno dal titolo “Start up e impatto sullo sviluppo delle città”, con la partecipazione  delle start up torinesi Enerbrain, Planet, Pharmercure e WeTaxi. Il 27 giugno ha incontrato il dottor Corrado Passera, già Ministro della Repubblica ed ora CEO di Infinity, banca innovativa ed anch’essa start up”.

 

Mara Martellotta

Oltre sessantamila presenze e 2 milioni di ricaduta economica segnano il successo della 36ma edizione del TFF

Presentato a palazzo Birago lo studio voluto dalla Camera di Commercio di Torino

 

“Questo nuovo studio conferma il nostro impegno nel fornire dati oggettivi e misurabili sugli impatti degli eventi culturali, artistici e sportivi che si svolgono nella nostra città – commenta Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di Commercio, presentando nelle sale di palazzo Birago i risultati relativi all’indagine promossa dalla Camera stessa e realizzata dalla Fondazione Fitzcarraldo sui ritorni della edizione 2018 – la 36ma – del Torino Film Festival. “Il Torino Film Festival, con ritorni complessivi quantificabili in oltre 2 milioni di euro, si conferma un evento di grande richiamo per un pubblico di appassionati e professionisti, capace sia di mettere in moto l’economia cittadina nell’ambito dell’ospitalità (hotel, ristoranti, etc.), sia di far convergere sul territorio importi significativi nel campo delle sponsorizzazioni private”. Un appuntamento divenuto sempre più importante, se si pensa che per l’edizione in questione le presenze sono state complessivamente 62.500, 2161 gli accrediti professionali e stampa, 26.641 i biglietti venduti e 871 i pass giornalieri mentre 644 sono stati gli abbonamenti.

Prendendo a campione un gruppo di circa 800 persone, non residenti a Torino (distinguendo altresì tra chi era presente in città appositamente per il festival e chi casualmente, persone che quindi avrebbero generato ricadute anche in assenza sello stesso) e interrogandole sulla cifra spesa per il soggiorno durante il festival, si raggiunge quota 777.229 euro, mentre il Museo Nazionale del Cinema ha speso per l’organizzazione 1.371.042 euro, cui vanno aggiunte le numerose sponsorizzazioni tecniche ottenute, che hanno garantito servizi gratuiti in tutte le principali aree, comunicazione, promozione, ospitalità e logistica: il loro valore è quantificabile attorno ai 400mila euro. Si tenga presente che per quanto riguarda l’apporto del pubblico, si deve ancora distinguere le diverse tipologie di visitatori, coloro che sono presenti senza pernottamento, coloro che hanno soggiornato presso strutture ricettive (Airbnb 24,1% e in albergo 21,9%) e infine quanti sono stati ospiti di amici e conoscenti (38%).

Cifre queste ci parlano di ricaduta economica ma che ci permettono di dare un volto assai preciso ai visitatori e ai cinéphiles. Con un’età che va dai 18 ai 64 anni, donne e uomini si equivalgono (49,3% e 50,7%), il 65% degli intervistati ha una formazione universitaria e una laurea, la fascia di maggior fruizione è quella giovanile tra i 25 e i 34 anni. Il 57,2% si dichiara “appassionato”, “è uno dei miei interessi, non il principale” afferma il 21,7% e “lavoro nel settore” il 19,3%, soltanto l’1,8% informa che “ogni tanto mi piace guardare un film”. Di costoro l’81% ha partecipato almeno ad una precedente edizione e il 76% va al cinema più di 12 volte l’anno (in Italia secondo i dati ISTAT 2017 solo il 4,9%). Importanti anche i dati strettamente legati al Museo del Cinema: il 53% degli intervistati dichiara “l’ho visitato” o “ho intenzione di farlo durante lo svolgimento del festival”, mentre il 41% esprime l’idea di “visitarlo nuovamente”.

Se l’appuntamento annuale del TFF lo si apprende principalmente attraverso il passaparola (27,4%), il sito web (19,9%) e i manifesti e i volantini (19,1%: di cui fa parte con un 30,2% un encomiabile “lo conosco da sempre”), il giudizio complessivo del Festival è un considerevole bell’8, suddividendo il programma in “ricco” (59,2%), “adeguato ma si potrebbe ancora ampliare l’offerta” (33%), con grande felicità della direttrice Emanuela Martini, che non dimentica nemmeno però quel 6,2% secondo cui il programma “è troppo denso, si dovrebbe snellire”. “Il pubblico apprezza la qualità delle proposte e soprattutto si è stabilito un rapporto di fiducia, non è scontato vedere una sala piena in un tardo pomeriggio per un film del sud-est asiatico di un autore di cui non si sa assolutamente nulla o quasi. Inoltre ampliare significa un numero maggiore di sale a disposizione, una maggior spesa, un più folto gruppo di volontari e addetti, un’idea che a molti piace e che forse si potrebbe considerare”.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, il manifesto della 36ma edizione del Torino Film Festival dedicato a Rita Hayworth, e una scena di “Wildlife” di Paul Dano, vincitore come miglior film.