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A Quincinetto la prima “panchina della gentilezza”

Il colore viola

Il viola è stato identificato dall’Associazione Cor et Amor, che coordina la Rete Nazionale degli Assessori alla Gentilezza e dall’assessore alla gentilezza di Quincinetto Erina Patti, come colore della gentilezza perché a livello psichico rappresenta il colore della trasformazione e della ricerca costante di un nuovo stato e di nuovi equilibri.

La panchina della gentilezza

Identificabile col colore viola, ha una funzione simbolica e decorativa ed anche attiva. Ė stata pensata da Erina Patti, Assessore alla Gentilezza di Quincinetto, per favorire il dialogo tra i cittadini e l’instaurarsi di relazioni. La panchina della gentilezza può essere singola, oppure proposta appaiata, in questo caso la posizione è frontale e libera da tavoli.

Cosa si può fare sulla panchina della gentilezza

A spiegarlo sono i bambini della scuola primaria Albina Buat di Quncinetto, che durante un laboratorio hanno verniciato di viola le due panchine della Gentilezza del proprio Comune e successivamente, dopo essersi consultati, suddivisi in  gruppi, hanno proposto, mimando, diverse azioni che si possono compiere sedendosi sulla panchina: abbracciarsi, perdonare, lasciare il posto a chi si è fatto male, ritrovarsi, fare un regalo, suonare, ritmare, darsi appuntamento, leggere, sorridere.

L’inaugurazione

La prima panchina della gentilezza è stata inaugurata il 7 Dicembre scorso nel parco giochi di Quincinetto dall’Assessore alla Gentilezza locale Erina Patti, alla presenza di altri Assessori alla Gentilezza del territorio: Margherita Maina di Salerano C.se, Paola Suquet di Samone, Chiara Mazza di Candia C.se. Durante l’inaugurazione i musicisti della Filarmonica Aurora di Quincinetto suonando, le bambine del coro di voci bianche cantando, Cristina Zoppo insegnante di musica leggendo un racconto di Rodari ed alcune signore dell’Auser dialogando, hanno mostrato l’uso gentile della panchina viola. Sulla panchina della gentilezza è stata riportata la targhetta “Sediamoci per stare bene insieme”.

La Rete Nazionale degli Assessori alla Gentilezza

Il coordinatore Luca Nardi, presente all’inaugurazione, ha apprezzato sin da subito l’idea dell’Assessore alla Gentilezza Erina Patti, sostenendola.  L’azione proposta a Quincinetto é stata condivisa con tutti gli attuali 71 Assessori alla Gentilezza nominati in Italia. L’auspicio è che la panchina della gentilezza possa essere riproposta in altri Comuni Italiani ed anche oltre confine.

Il giorno delle Sardine

Martedì 10 dicembre, a partire dalle 19, il flash mob in piazza Castello a Torino
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato delle sardine torinesi
LE SARDINE NON HANNO COLORE
Abbiamo appreso da La Stampa che martedì si uniranno alla nostra manifestazione delle Sardine tinte di arancione. Ben lieti di accoglierle tra i mille colori che caratterizzeranno la nostra piazza, una piazza attuale, potente, che si ripete da settimane in tante città d’Italia.
I nostri valori sono la libertà, l’uguaglianza e la solidarietà. Scendiamo in tutta la Penisola per chiedere una politica seria, che si occupi delle persone e che non si cibi esclusivamente di odio e propaganda. Ecco… questi sono i temi delle Sardine e sono temi universali, che ci uniscono contro le politiche della destra radicale e sovranista.
Ripetiamo questi concetti solo per ricordare in modo chiaro quali sono i motivi che ci hanno spinti a manifestare in tutta Italia, senza bandiere, senza partiti, senza nulla che non fosse la Costituzione italiana e la nostra voce.
Una macchia di arancione nel nostro mare di colore non ci distrarrà dal cantare tutti insieme. Forse sarebbe stato meglio partecipare come cittadini, senza proclami, senza distinguo, senza aggrapparsi a una boa a forma di sardina arancione per farsi notare; ma tant’è! In piazza Castello, in fondo, si canterà a favore delle minoranze, tutte le minoranze, indipendentemente dal loro colore.
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Vi riproponiamo l’articolo pubblicato nei giorni scorsi dal Torinese
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Ecco chi sono e cosa vogliono le Sardine torinesi
Le sardine sono piccoli pesci che si stringono e si spostano in gruppo e – hanno detto ai giornali i promotori del movimento che sta riempiendo le piazze, quattro giovani bolognesi che hanno avuto l’intuizione – :”sono state pensate in contrapposizione allo «squalo» dell’ex ministro dell’Interno. Siamo piccoli pesci, singolarmente indifesi e inermi, ma se compatti ci muoviamo come un’unica creatura facendo quindi «massa»”
Paolo Ranzani

 

La prima manifestazione bolognese ha così colpito  Paolo Ranzani, fotografo torinese, che   in treno verso Milano, ci spiega, ha ” sentito la necessità di aprire le porte di Torino a questa  voglia di dire “io non ci sto” …  così ho creato il gruppo. Poi tutto è successo in poche ore. 1000 iscritti in un giorno”. Continua a raccontarci Ranzani: “Ho chiesto chi fosse disposto ad unirsi al progetto e in una settimana siamo diventati 16 tra amministratori e moderatori.  Non ci conosciamo neanche tutti di persona. Abbiamo età, idee e competenze diverse ma lavoriamo benissimo insieme.  Tra le giovani leve ho conosciuto Giorgio Brizio che è attivista con i FFF.  Mi è piaciuto subito  al volo, entusiasta e propositivo”.

 

 

 

Giorgio Brizio
E “Il Torinese” ha intervistato proprio Giorgio che, tra gli altri aspetti, si occupa di aiuto nel coordinamento delle Sardine e segue la pagina Instagram. Ha 18 anni e frequenta la quinta della “Scuola internazionale europea statale Altiero Spinelli”

 

Chi sono, quante sono e dove si collocano politicamente le Sardine torinesi?

Le Sardine a Torino sono passate ad essere in pochi giorni da un gruppo Facebook tra amici a oltre 65.000 persone. Siamo un movimento politico ma apartitico uno dei nostri capisaldi è il rispetto della Costituzione. Essendo appena nate sarebbe sciocco etichettarci con precisione, però possiamo dire con certezza che ci collochiamo dalla parte opposta di coloro che fanno dell’odio e delle differenze i pilastri di una becera propaganda.

Vi si accusa di essere un movimento “contro” (contro Salvini, ad esempio) e non “per” qualcosa…

Siamo per una politica corretta, che sia in linea con i valori costituzionali e il cui unico scopo non sia ottenere consenso sempre e comunque. La grammatica italiana ci permette di girare in favore ciò che è contro, non credo sia così limitante, una cosa vale l’altra. Sono contro la guerra quindi sono per la pace. Il riconosciuto leader dell’alleanza di destra si è speso molto per essere al centro dell’attenzione e quindi per molti è il punto focale della presa di posizione. Il nostro gruppo preferisce essere meno diretto sulla persona ma focalizzarsi sulla costruzione di un modo di fare politica che parta dal rispetto.

Non rischiate di ripetere un fenomeno passeggero come il fuoco di paglia dei Girotondi, del popolo viola, dei forconi, ecc. e di farvi strumentalizzare da alcune forze politiche? Come pensate eventualmente di sfuggire a questo rischio?

Siamo nati e ci siamo incontrati per caso, tutti stanchi e annoiati dall’attuale panorama politico. Non so se assomigliamo a qualcuno non ce lo siamo chiesti e neanche lo abbiamo programmato. Abbiamo pochi giorni di vita ed è difficile fare previsioni. Viviamo il presente e ci concentriamo sul nostro primo evento, poi si vedrà. Lavoriamo per evitare ogni strumentalizzazione, convinti di poterci riuscire.

Pensate di presentarvi in occasione di prossime elezioni amministrative o politiche?

4La nostra apartiticità non è in discussione e la possibilità di presentarci alle elezioni sembra essere assolutamente fuori luogo, soprattuto dopo questo breve periodo da cui tutto è partito. Magari più avanti partirà un coordinamento nazionale, non posso prevedere il futuro, la cosa per noi importante è esserci in questo istante.

Alle Sardine torinesi hanno aderito nomi di spicco della politica, della società e della cultura? Quali?

Sono già diverse le personalità che hanno detto di essere “sardine”, mi piace citare un personaggio di rilievo come Gustavo Zagrebelsky e signora, poi nel panorama musicale sono tantissimi, tra quelli di cui sono al corrente posso citare i Subsonica e Bandakadabra e poi della Tv c’è Marco Berry. In privato riceviamo anche altri molti consensi di personaggi dello spettacolo, però non se la sentono di mostrarsi pubblicamente, questo fa anche molto pensare al momento assurdo in cui stiamo vivendo, c’è una considerevole paura nel prendere posizione.

 

Giorgio con Francesca, amministratrice social

 

Che cosa avete in programma per la vostra manifestazione del 10 dicembre?

 Martedì 10 dicembre, nello stesso giorno in cui il (ex) Ministro Innominabile sarà a Torino per il processo che lo vede indagato per vilipendio all’ordine giudiziario, daremo vita al nostro presidio. Il 10 è una data perfetta perchè è anche la giornata mondiale dei diritti umani. L’appuntamento è alle 19 in Piazza Castello. Sarà un momento per parlare, confrontarsi, cantare, stare insieme, accettarci e comprenderci nelle nostre diversità.

Che cosa direste, che invito rivolgereste ai torinesi per convincerli a partecipare? Ovvero quale novità vorreste rappresentare dopo l’ubriacatura di antipolitica, populismo e demagogia che ha caratterizzato questi ultimi anni?

Noi sardine siamo tante. Veniamo da ambiti diversi, ognuna con la sua storia e le sue idee. Vorremmo che quello di martedì 10 fosse un momento per mettere da parte le differenza, come accennavo prima e per chiedere una svolta nel modo di fare politica, in Italia e non solo. Sarà una festa dei cittadini che aborrono il fascismo e ogni discrepanza tra gli esseri umani.

 

Per ricevere info sull’evento del 10 dicembre: 

Le Sardine affollano piazza Castello

Sono almeno  35 mila secondo i promotori del flash mob le “sardine” che questa sera riempiono piazza Castello in occasione della  giornata dei diritti umani.

Sul palco Paolo Ranzani,  amministratore del movimento a Torino: “Questo è  il risultato della mancanza, è un modo per contaminare la politica”, ha detto.  Gli intervenuti, molti i giovani, hanno intonato  “Bella ciao” a bocca chiusa in omaggio alle donne vittime di femminicidio.  Un messaggio è giunto dalla senatrice Liliana Segre, nuova cittadina onoraria di Torino. Qualche politico presente, come Diego Novelli, Mauro Salizzoni, Silvio Viale e Sandro Plano. Gli organizzatori avevano invitato i partecipanti a non portare bandiere di partito.

 

Mattarella: “L’opera del Sermig è semina che si diffonde nel Paese”

L’opera  avviata  tanti anni fa da  Ernesto Olivero,  fondatore del Sermig,  e da sua moglie Maria, e che “si è sviluppata con dimensioni economicamente rilevabili, allora imprevedibili e inimmaginabili, e per me per tanta parte ancora inspiegabili”, ha detto il presidente Sergio Mattarella, nel suo saluto in occasione dei 55 anni del Sermig, oggi a Torino “è non solo una grande opera in sé, ma una semina che si diffonde in maniera importante nella società e nel Paese”. “Mi associo al ringraziamento di Olivero per quanti hanno lavorato qui in questi 55 anni, – ha aggiunto – ma soprattutto dico un grande grazie a Ernesto per il suo lavoro. Non solo ha trasformato un arsenale, un luogo di guerra in luogo di pace, ma fatto molto di più, qui si lavora quotidianamente per la pace, che non è data una vola per tutte”

Piazza San Carlo, la sindaca chiede il rito abbreviato

Chiara Appendino chiede  essere giudicata con il rito abbreviato nel processo per i fatti di Piazza San Carlo del 3 giugno 2017 , che provocarono la morte di  due persone  e oltre 1500 feriti.

Analoga richiesta è stata presentata dall’ex questore Angelo Sanna. “Con questa scelta – dice la sindaca – intendo contribuire a favorire una più rapida conclusione del processo e la conseguente definizione delle responsabilità in sede giudiziaria. Naturalmente sono convinta che qualunque sia l’esito in tribunale nulla potrà lenire il dolore di chi ha perso una persona cara e, per tutta la nostra comunità cittadina, niente riuscirà a cancellare definitivamente il ricordo di quella tragedia”.

 

(foto: il Torinese)

Torna in mostra a Torino il celebre Autoritratto di Leonardo

Le celebrazioni del cinquecentesimo anniversario dalla morte  proseguono ai Musei Reali di Torino con un nuovo percorso tematico di approfondimento

 

Da martedì 10 dicembre a domenica 8 marzo 2020, la Biblioteca Reale propone la mostra Il tempo di Leonardo 1452-1519. Attraverso i preziosi materiali custoditi in Biblioteca, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di storia italiana ed europea, un periodo di grande fermento culturale in cui si incrociarono accadimenti, destini e storie di grandi protagonisti del Rinascimento, da Michelangelo a Cristoforo Colombo, dal Savonarola a Cesare Borgia, dalla caduta dell’Impero Romano d’Oriente all’avvento del Protestantesimo e all’invenzione della stampa, eventi che mutarono per sempre il corso della storia.

Il percorso si snoda nelle due sale al piano interrato della Biblioteca Reale: il primo caveau, la Sala Leonardo, accoglie una selezione di opere di artisti italiani contemporanei a Leonardo da Vinci, accanto al Codice sul volo degli uccelli. Nove disegni autografi del maestro vinciano accompagnano il celebre Autoritratto: è l’occasione per ammirare uno dei più noti capolavori della storia dell’arte dopo la recente esposizione Leonardo da Vinci. Disegnare il futuro, progettata dai Musei Reali dal 15 aprile al 21 luglio scorso.

La seconda sala presenta manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine, preziose carte geografiche antiche, disegni e incisioni, affiancati da un ricco corredo didascalico, per illustrare i personaggi e i principali eventi storici occorsi durante la vita di Leonardo.

Liliana Segre torinese onoraria

Con la votazione di ieri in Sala Rossa Liliana Segre è cittadina onoraria di Torino. Il Consiglio comunale ha votato infatti all’unanimità il conferimento dell’onorificenza alla senatrice a vita testimone dell’Olocausto, recentemente messa sotto scorta a causa delle minacce ricevute.  Approvata  anche l’istituzione della Commissione consiliare speciale per il contrasto a intolleranza,  razzismo, antisemitismo, e istigazione all’odio e alla violenza.

Sardine, Locatelli (Prc-Se): “Ricostruire democrazia, diritti sociali e dignità al lavoro”

“Noi presenti nella piazza delle “sardine” e alla fiaccolata sul lavoro”

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino, ha rilasciato questa dichiarazione:

“Democrazia e giustizia sociale. Con in testa questo binomio, per noi inscindibile, parteciperemo a Torino alla manifestazione delle “sardine” in programma martedì 10 dicembre e alla fiaccolata sul lavoro venerdì 13 dicembre nel rispetto dell’autonomia dei promotori delle due piazze. Ci parteciperemo come persone, come attivisti, dopo aver partecipato alla bella manifestazione No Tav in Valsusa. Bene che martedì, al pari di altre piazze, anche a Torino ci si mobiliti contro la strafottenza bieca di Salvini. Saremo presenti all’evento, al pari di tante altre persone preoccupate e inorridite da una cultura reazionaria e fascistoide che incita all’odio, alla guerra nei confronti delle persone più deboli. Detto ciò pensiamo anche che non c’è possibilità alcuna di battere il populismo di destra in assenza di una politica che sia di garanzia dei diritti sociali e del lavoro, di una politica imperniata sui valori di eguaglianza e di giustizia sociale, di rappresentanza democratica, che sia cioè di applicazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Principi calpestati in anni di politiche di attacco ai diritti del lavoro, di riduzione delle tutele e dello stato sociale, di precarizzazione dell’esistenza delle persone. Politiche che unitamente a disuguaglianze e impoverimento hanno ingenerato un forte disagio e malcontento sociale. La nostra presenza alle due manifestazioni è motivata da questa volontà di tenere insieme l’impegno democratico, antifascista, antirazzista all’impegno contro le politiche neoliberiste di devastazione sociale e ambientale che hanno accomunato purtroppo forze e schieramenti che si dicono diversi ma che in realtà non lo sono riguardo a molte scelte di politica economica e sociale”.

“La Regione sempre più vicina alle famiglie che vivono la disabilità”

L’assessore Caucino: “La famiglia non deve mai sentirsi sola di fronte all’invalidità. La solitudine di queste persone deve essere combattuta sempre più tenacemente con il sostegno concreto da parte delle Istituzioni”

Chiara Caucino, Assessore alle Politiche della Famiglia, dei Bambini e della Casa, Sociale, Pari Opportunità è intervenuta al convegno “Anfass Torino: 1959-2019. Oggi come ieri pronti al futuro”, organizzato dall’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettiva e/o relazionale”.

La collaborazione tra Regione Piemonte e le associazioni più rappresentative che supportano le persone disabili e le loro famiglie ha prodotto l’attuazione di circa 300 progetti per la vita indipendente, gestiti direttamente da disabili.

Caucino ha ricordato come “al termine dei lavori del Tavolo regionale è stata ampliata la possibilità di accesso a progetti di vita indipendente, includendo anche le esigenze delle persone con disabilità intellettiva e relazionale oltre a quelle con deficit motorio”.

“Con l’applicazione delle nuove linee guida – ha proseguito Caucino – è ora possibile fornire strumenti concreti, studiati in base alle esigenze del singolo, per aiutare le persone in difficoltà a costruire e mantenere il proprio percorso autonomo: formazione, lavoro, famiglia, mobilità, socializzazione e abitazione sono gli ambiti coinvolti”.

“Qualunque possibilità di accesso al lavoro – ha concluso Caucino – è un passo verso l’indipendenza e l’integrazione e le Istituzioni hanno il dovere di concorrere a costruire un progetto condiviso con le realtà che sostengono le situazioni più delicate, perché questa è la vera sfida del futuro”.

Consegnava droga a domicilio, arrestato

Intercettato pusher con 210 grammi di hashish e marijuana nello zaino
La sera del 7 dicembre, i Carabinieri della Compagnia di Rivoli hanno arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti un italiano di 26
anni di Pianezza. I carabinieri stavano svolgendo un servizio antidroga a Pianezza, quando hanno notato un gruppo di giovani aggirarsi con fare sospetto in una via del
centro. L’attenzione dei Carabinieri è stata attirata in particolare da uno di loro che  aveva tra le mani un sacchetto. Dopo averlo ispezionato, i militari vi hanno
rinvenuto all’interno una busta trasparente contenente circa 210 grammi di marijuana. Nelle successive operazioni di perquisizione, estese anche all’abitazione del giovane, gli operanti hanno trovati vari bilancini di precisione ed un pezzo di hashish del peso di 11 grammi circa. Per tali motivi il 26enne è stato arrestato e tradotto in carcere al termine delle formalità di rito, mentre la sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro.