ilTorinese

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

 

 

Fosco Maraini “L’isola delle pescatrici” -La nave di Teseo- euro 20,00

Fosco Maraini, fiorentino di nascita nel 1912, cittadino del mondo e cosmopolita, per vocazione fu: antropologo, etnologo, archeologo, orientalista, viaggiatore, fotografo, alpinista e scrittore. Bilingue, ha studiato svariati idiomi, e si è mosso agilmente tra molteplici discipline, tutte volte a conoscere più a fondo “l’altro”, anche attraverso lunghe osservazioni sul campo.

Le sue esplorazioni iniziano negli anni Trenta -prima meta l’Oriente- e lo condurranno ad ogni latitudine del pianeta.

Nel 1954 parte alla volta di una minuscola isola del nord Giappone, Hèkura, dove incontra e si ambienta tra gli Ama, figli delle onde, piccola comunità che vive in isolamento e in simbiosi con il mare che la circonda e ne detta i ritmi di vita.

Da quella esperienza nasce il libro “L’isola delle pescatrici” e una mostra ospitata dal Mao di Torino, anni fa, dal titolo “L’incanto delle donne del mare”.

Maraini raccontò il mondo delle donne Ama, appartenenti al gruppo etnico di pescatori che viveva nelle isole Hèkura e Mikuria, al largo delle coste occidentali del paese del Sol Levante. La pesca del mollusco Awabi era la loro principale fonte di sostentamento e reddito, praticata nei mesi estivi. Tradizionalmente era affidata alle donne giovani e atletiche che, coperte dal solo kuroneko (perizoma) -in cui infilavano la lama ricurva- si tuffavano in mare. Con infinita grazia e notevole resistenza raggiungevano i fondali, staccavano i molluschi dalle rocce, poi risalivano in superficie per depositarli in grande ceste.

Maraini si immerse con loro in apnea fino a 20 metri di profondità scattando infinite foto; una trentina sono quelle superstiti (su 45 negativi trovati, 15 erano irrimediabilmente danneggiati). A testimoniare l’imponente lavoro documentaristico, realizzò anche il primo documentario- reportage subacqueo, superando un ostacolo non da poco.

All’epoca infatti in Giappone non esistevano attrezzature per le riprese sott’acqua e lui, geniale e cocciuto -sulla scorta della sua esperienza alle isole Eolie- si fece costruire in loco un apposito scafandro per la cinepresa ed uno per la fotocamera. Dobbiamo alla sua tenacia il cortometraggio, a lungo dato per disperso, poi ritrovato e restaurato.

Armonia e bellezza sono i primi flash emotivi di fronte alle immagini e descritte nelle pagine del diario-libro di Maraini. Testimonianze preziose di un mondo scomparso; oggi resistono alcune anziane Ama, ma usano attrezzature moderne e l’incanto non è più lo stesso.

E’ immensa la produzione di Fosco Maraini, ma se volete penetrare nel suo mondo e nel suo pensiero il suggerimento è quello di leggere il suo bellissimo romanzo:

 

Fosco Maraini “Case, amori, universi” -La nave di Teseo- euro 25,00

Libro monumentale con protagonista Clé, alter ego dell’autore che narra in terza persona e compone questo romanzo autobiografico in cui c’è l’esperienza incredibile della sua vita.

Introdotto dalla prefazione della figlia Dacia Maraini, il testo riannoda le fila della vita di Fosco, tra pensieri, emozioni più intime e scorci di vita privata e affettiva; ma anche un crogiolo di avventure, scoperte, la traumatica esperienza nel campo di concentramento giapponese in cui fu imprigionato insieme alla famiglia.

Riassumerlo è assolutamente impossibile, ma leggerlo è consigliato perché è testimonianza di un destino come ce ne sono pochi, del quale resta l’incanto anche a distanza di tanti anni dalla sua morte, avvenuta nel 2004.

Fosco Maraini con la sua personalità poliedrica ottenne successo e fama internazionale in più campi: «Tutto voleva vedere, capire, smontare, svitare, penetrare» così si racconta nel personaggio suo alter ego, Clé.

Abile nell’entrare in sintonia con culture diverse, aveva anche il dono di immortalare e raccontare mondi nell’attimo del loro tramonto. Sempre nel posto giusto, al momento giusto.

Come quando in Tibet fu uno dei 4 occidentali a poter visitare i templi che oggi non ci sono più. O in Giappone quando seppe interpretare gli ultimi tuffi delle donne Ama e strepitoso fu il successo del suo “L’isola delle pescatrici” pubblicato nel 1960, poi diventato introvabile fino ad oggi.

 

 

Daniel Glattauer “Nuotare, fluttuare, volare” -Feltrinelli- euro 18,00

Questo oltre che romanzo è anche una critica sociale e denuncia delle tragiche situazioni di emarginazione e disagio di un’ampia porzione di popolazione mondiale. Non è un caso che Glattauer, nato a Vienna nel 1960, oltreché abile scrittore sia anche giornalista che si è occupato di cronaca giudiziaria a lungo, dunque sa di che cosa si parla.

Due famiglie borghesi di Vienna decidono di regalarsi una vacanza in una bellissima villa toscana: 4 adulti e 4 figli che sognano una piacevole pausa vacanziera di puro ozio. I Binder sono famosi produttori di vino. L’altra coppia, gli Strobl-Marinek, è composta da Oscar, accademico borioso, ed Elisa, politica ambientalista alla ribalta. La loro figlia adolescente, Sophie Luise, porta come ospite la compagna di classe, Aayana, di nazionalità somala, rifugiata in Austria. Il fatto che non sappia nuotare è all’origine della tragedia che la vede affogare in piscina, senza che nessuno se ne accorga.

Da questa morte e da come viene gestita dai due nuclei familiari detona la trama del romanzo che è difficile da definire. In parte vertenza legale di risonanza mediatica, responsabilità disattese, sensi di colpa, dinamica del mortale incidente, social e loro deriva, razzismo, indifferenza, compassione e la difficile definizione dei confini del concetto di libertà.

 

 

Catherine Lacey “Biografia di X” -BigSur- euro 20,00

E’ il quarto romanzo della scrittrice americana che qui si cimenta nella ricostruzione della vita di un personaggio che non è mai realmente esistito. Voce narrante è quella di CM Lucca, giornalista, vedova di X, morta nel 1996, forse l’artista americana più importante e misteriosa.

Tutto il romanzo è il tentativo di restituire all’amore della sua vita la giusta dimensione nel panorama del XX secolo. Salvo scoprire, strada facendo, che della sua compagna, di fatto, sapeva molto poco. E sorge spontanea la riflessione: quanto conosciamo davvero e a fondo le persone che sposiamo?

Cm, rimasta vedova, all’inizio vive tutto lo smarrimento del vuoto lasciato da chi amava e non c’era più.

La loro relazione era stata connotata dalla grande dipendenza affettiva di CM che aveva finito per annullarsi per X.

CM Lucca – giornalista di talento, vincitrice di un Premio Pulitzer- aveva abbandonato la carriera e l’ex marito per vestire i panni della bistrattata assistente di X, la quale faceva il bello e brutto tempo a seconda dei suoi chiaro-scuri umorali.

CM tenta di stemperare il dolore ricostruendo il passato della moglie, tra viaggio metaforico e reale.

La sua ricerca ricostruisce passo dopo passo, la figura poliedrica di X, caratterizzata da infinite sfaccettature. Eclettica, rivoluzionaria, iconoclasta che aveva spaziato dall’arte performativa alla musica, autrice di romanzi di straordinario successo. Il suo destino aveva incrociato le traiettorie delle personalità artistiche americane e della cultura mondiale più importanti.

E Catherine Lacey ci trascina in un romanzo simulacro intrigante, a tratti complesso, denso di riferimenti storici, citazioni, personaggi. Un romanzo totalizzante che è divorante ossessione per chi l’ha scritto.

 

Helen Wolff “Paesaggio per amare” -Marsilio- euro 17,00

Helen Wolff è nata come Helene Mosel, a Skopje, nel 1906, da genitori di lingua tedesca; non divenne mai scrittrice, ma fu un’importante editrice. A New York, in esilio, nel 1942 fondò con il marito Kurt la prestigiosa “Pantheon Books”, che pubblicò i testi di autori del calibro di Simenon, Günter Grass, Calvino e Amos Oz, e molti altri.

Helen Wolff morì nel 1994 e nelle disposizioni testamentarie ingiunse agli eredi di bruciare o buttare via senza leggere tutte le sue carte. Eppure “Paesaggio per amare” è il breve romanzo autobiografico, ambientato in Costa Azzurra nel 1932, e fu pubblicato la prima volta in Germania nel 2020, 26 anni dopo la morte dell’autrice.

Narra la travagliata storia d’amore con un uomo affascinante quanto egocentrico, sullo sfondo di atmosfere intrise dello charme tra le due guerre del Novecento.

Emergono dettagli di una lunga e intensa estate tra Mentone, Montecarlo e Saint Tropez. Al centro la liaison tra una giovane fanciulla, dai tratti androgini, che viene irresistibilmente attratta dal maturo editore 40enne.

Grande protagonista è anche l’amore per la libertà e i paesaggi del Midì francese: i suoi colori, profumi, paesaggi, il mare e i cieli spazzati dal Mistral. Luoghi e ambientazione così distanti dal declino della Germania che in quegli anni fu la polveriera che fece deflagrare il mondo.

Bolaffi, asta autunnale di design

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Appuntamento martedì 19 novembre allo Spazio Bolaffi a Torino (corso Verona 34/D) con l’asta autunnale di design che propone un catalogo di oltre 420 lotti provenienti da importanti committenze private. Si va dagli anni Venti del Novecento, con Giacomo Cometti, ai giorni nostri. Tra i nomi di spicco figurano Franco AlbiniGae Aulenti e Gaetano Pesce, quest’ultimo presente con diversi lavori, tra cui la sedia in resina con macchie multicolore “Nobody’s perfect” in serie limitata per Zerodisegno del 2003 (lotto 416, base d’asta 2.400 euro).

Tra gli altri top lot del catalogo vi sono il tavolo basso scultoreo in legno e vetro in serie limitata degli artisti torinesi Nerone Ceccarelli e Giancarlo Patuzzi-Gruppo NP2 323 (lotto 323, base d’asta 9 mila euro), la rara poltrona “Giro” di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Gavina (lotto 84, da 2 mila euro) e alcuni lavori di Ettore Sottsass, di cui è proposta una corposa selezione di arredi, come il celebre specchio luminoso “Ultrafragola” (lotto 350, da 4 mila euro) e la rara cornice per Poltronova (lotto 89, da 1.800 euro), e di ceramiche, tra cui si segnala il raro vaso “a fischietto” per Il Sestante (lotto 163, base 1.500 euro).

Molte, infine, le curiosità, come le poltrone anni Sessanta “Kingstone” di William Plunkett (lotti 135, 136, basi 1.200 e 900 euro) e il grande espositore dello storico negozio di abbigliamento torinese “L’Esploratore azzurro” arredato da Toni Cordero (lotto 398, base 3.500 euro).

SFOGLIA IL CATALOGOwww.astebolaffi.it/it/auction/930

“Col Senno di Poi” per sensibilizzare sul tema della violenza di genere

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la Croce Rossa
Italiana – Comitato di Mappano è lieta di presentare l’evento “Col Senno di Poi”, uno spettacolo teatrale che si
terrà domenica 1 dicembre 2024 alle ore 21:00 presso il Teatro F.lli Cervi di Caselle Torinese.
La serata, organizzata con il patrocinio dei Comuni di Borgaro, Mappano e Caselle Torinese, intende essere un
momento di profonda riflessione e sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, coinvolgendo la comunità in
un’azione collettiva di consapevolezza. Lo spettacolo sarà condotto dall’attrice e stand-up comedian Serena
Bongiovanni, che con il suo talento offrirà una prospettiva originale e coinvolgente su un argomento di estrema
attualità. Ad arricchire la serata ci sarà anche la partecipazione del gruppo teatrale Col Senno di Poi e di
professionisti esperti in tematiche di genere, per fornire un quadro completo e stimolante su questo tema cruciale.
Per riservare un posto è sufficiente una donazione di 15 euro, che sarà interamente destinata a finanziare
progetti e iniziative sociali della Croce Rossa di Mappano, a favore delle famiglie vulnerabili e delle donne in difficoltà
della nostra comunità nei territori di Borgaro, Mappano e Caselle. Partecipare a questo evento è quindi non solo un
modo per riflettere su un tema importante, ma anche un gesto concreto di solidarietà.
Il Presidente della Croce Rossa di Mappano, Andrea Giorgis, sottolinea l’importanza di questa iniziativa: “La
violenza di genere è una piaga che va combattuta non solo con azioni concrete di supporto, ma anche attraverso la
sensibilizzazione e l’educazione. Con questa serata vogliamo unire la comunità in una riflessione collettiva, offrendo
al contempo un aiuto concreto a chi vive situazioni di vulnerabilità. La partecipazione a questo evento rappresenta
non solo un momento di consapevolezza, ma anche un’occasione per sostenere chi ha bisogno di noi.”
Dettagli dell’evento:
• Data: Domenica 1 dicembre 2024
• Orario: 21:00
• Luogo: Teatro F.lli Cervi, Caselle Torinese
• Prenotazioni: Disponibili su www.cri-mappano.it
• Donazione per riservare il posto: 15 euro

Un incontro in Romania per rafforzare l’amicizia tra Volpiano e Rus


Approfondite le opportunità di collaborazione per istruzione, cultura e turismo

Il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli, ha incontrato in Romania il sindaco di Rus, Cozma Ioan Aurelian, e rappresentanti dell’amministrazione comunale per rafforzare i legami di amicizia e collaborazione tra le due comunità. Negli incontri, che si sono svolti da giovedì 7 a domenica 10 novembre, sono state approfondite le opportunità di cooperazione in diversi ambiti, tra i quali pubblica amministrazione, istruzione, cultura e turismo, oltre a valutare le sinergie tra due Gruppi di azione locale (Gal); il paese di Rus si trova nella provincia del Sălaj, nella regione Transilvania, e la delegazione volpianese ha visitato anche un castello romano, alcuni monasteri e la città di Cluj.

Così il sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli: «È stata una positiva esperienza per intensificare i rapporti tra le nostre comunità, poter visitare il Comune di Rus, conoscere i suoi abitanti e la Transilvania. Oltre al Sindaco Cozma Ioan Aurelian, voglio ringraziare Mihai Bara a cui va il merito dell’organizzazione di questi scambi iniziati due anni fa».

Nitto Atp Finals, il trionfo di Sinner!

Jannik Sinner vince oggi la finale delle Atp Finals battendo lo statunitense Taylor Fritz. È il primo italiano ad aggiudicarsi il prestigioso “torneo dei maestri”. Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha proposto di conferirgli la cittadinanza onoraria.

Rock Jazz e dintorni a Torino: La Rappresentante di Lista e Peppe Barra

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Allo Spazio 211 sono di scena i TILT: Tapir!

Martedì. Al Jazz Club si esibisce il Clarissa Duo.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suona la Banda Bondioli. Al Blah Blah sono di scena

Lucy Kruger & The Lost Boys. Al Jazz Club The Chicago Blues Jam !. Al teatro Concordia

suonano i Santi Francesi. Al Teatro Colosseo arriva Peppe Barra.

Giovedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono i Discoverland con Niccolò Fabi.

Alla Divina Commedia tributo a Enrico Ruggeri eseguito dagli Oggetti Smarriti. Al Folk Club

suona il gruppo di Thom Chacon. All’Osteria Rabezzana omaggio a Fabrizio De Andrè

eseguito dall’ensemble: Trail Dire e il Faber. Al Jazz Club suona la Edn Band. Al Cafè Neruda

tributo a Wes Montgomery & Jimmy Smith a cura del trio di Max Gallo.

Venerdì. Al teatro Concordia di Venaria si esibisce La Rappresentante di Lista. Al Blah Blah

suonano: Quasimacchine, Ezekiele, Varylem. Al Magazzino sul Po si esibisce Paolo Angeli.

Al Jazz Club concerto degli: One Blues For Jimi.

Sabato. Al Blah Blah suonano: Aldo, Onders, e Vea. Allo Spazio 211 si esibiscono i The Winstons.

Al Jazz Club sono di scena i Sandera.

Domenica. All’Off Topic suonano i Manitoba.

Pier Luigi Fuggetta

Il Terzo Valico quasi terminato fa sognare mentre la TAV subisce ancora attacchi

GIACHINO: “UN’OPERA EPOCALE CHE DA GENOVA PORTA IN EUROPA”

Venire a Genova per la visita domenicale al cantiere del Terzo Valico apre il cuore a chi sa bene che con la linea ferroviaria che da Genova porta in Europa e tra due anni i passeggeri potranno andare a Milano e Torino in un’ora mentre le merci arriveranno in Europa molto  prima senza inquinamento e senza intasare le strade. Il porto di Genova  sarà molto più competitivo. Il cuore si apre anche perché fuori dal cantiere non c’è neanche una camionetta della polizia mentre in Val Susa lo Stato spende decine di milioni all’anno per difendere un’opera che il Parlamento ha detto essere di interesse nazionale  ieri un sabotaggio ha bloccato il treno che da Torino sale in Valle. L’altro ieri scritte di fronte al Liceo Ferrari di Susa contro la Direttrice Giaccone con i valsusini che non hanno il coraggio di mettere like di solidarietà per timore di ritorsioni. Periodicamente attacchi al cantiere con lanci di pietre. Eppure abbiamo bisogno di queste linee ferroviarie per avere più turismo internazionale e logistica. Tra 2 anni da Genova si andrà velocemente in Europa. Da Torino si dovrà aspettare altri 9 anni conil trasporto costretto ad andare su autostrada e inquinare oltre al pericolo di incidenti stradali. Trecento milioni per opere di compensazione ai Comuni attraversati.

Complimenti al Commissario al Tetzo Valico Calogero Mauceri.
Mino Giachino
SITAV SILAVORO

Alle Molinette salvato ragazzo 16enne con intervento di ricostruzione dei bronchi

Un ragazzo peruviano di 16 anni, affetto da un raro tumore al polmone, è stato salvato, grazie ad un delicato ed innovativo intervento di lobectomia polmonare con ricostruzione dei bronchi, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.
Il giovane paziente era affetto da un tipo di tumore raro, caratterizzato da una crescita endobronchiale (una massa di 3 cm) che ostruiva tutto il bronco superiore di destra e le vie aeree lungo il loro decorso, causando gravi difficoltà nella respirazione anche a riposo. Era, inoltre, causa di frequenti sanguinamenti che compromettevano seriamente il suo stato di salute.
L’intervento ha previsto una complessa lobectomia polmonare superiore (tolto il lobo superiore del polmone di destra), al fine di risparmiare i restanti due terzi del polmone, che sarebbe stato invece sacrificato nel caso di fallimento della procedura chirurgica.
Grazie alle innovative tecniche di plastica bronchiale, già eseguite nell’adulto ma non in campo pediatrico alla Città della Salute, è stato possibile rimuovere, a causa della neoplasia, la suddetta porzione del polmone ed il bronco malato superiore di destra e ricostruire la continuità dei rimanenti bronchi della parte del polmone rimasta intatta in modo da preservare al massimo la funzionalità del polmone stesso, grazie ad una tecnica sleeve di plastica bronchiale.
Questo successo non sarebbe stato possibile senza l’adozione delle più recenti tecniche chirurgiche e l’impiego delle attrezzature più avanzate, presenti presso la Città della Salute di Torino.
L’équipe multidisciplinare era composta dal professor Enrico Ruffini (Direttore della Chirurgia Toracica universitaria) e dai dottori Paraskevas Lyberis, Francesco Busardò ed Angelo Zocco ed è stata coadiuvata dai chirurghi pediatrici dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dottori Fabrizio Gennari (Direttore di Chirurgia pediatrica del Regina Margherita) ed Alessia Cerrina. Di fondamentale importanza è stata la presenza in sala operatoria degli anestesisti dottori Giulio Rosboch ed Edoardo Ceraolo dell’Anestesia e Rianimazione universitaria dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Luca Brazzi) e degli pneumologi endoscopisti dottori Marco Bardissone e Giulia Verri della Pneumologia delle Molinette (diretta dal professor Paolo Solidoro), che hanno controllato la tenuta dei bronchi ricostruiti, una volta terminato l’intervento.
Il decorso clinico post operatorio è stato regolare, senza alcun tipo di complicanze. I margini di resezione sono rimasti indenni da malattia tumorale, garantendo, dunque, il successo dell’intervento. Dopo un’iniziale degenza presso il reparto di Chirurgia toracica dell’ospedale Molinette, il paziente è stato trasferito presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, coordinato dal Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli).
“Ancora una volta la sanità del nostro Piemonte si conferma tra le eccellenze in Italia. Un ringraziamento ai nostri professionisti della Città della Salute di Torino che hanno salvato il giovane paziente con un intervento delicato ed allo stesso tempo innovativo” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“La storia di questo giovane paziente peruviano è un’ulteriore prova che, alla Città della Salute di Torino grazie alla collaborazione tra èquipes differenti e multidisciplinari ed alla condivisione di conoscenze specialistiche, è possibile realizzare interventi ad elevatissimo rischio, compiendo veri e propri miracoli” dichiara Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).

Nitto Atp Finals, Sinner e Fritz concedono il bis finale

Solo Paganini non ripeteva mai! Perché gli astri-maestri della racchetta della quarta edizione torinese delle Finals, i quali, con i loro colpi, fanno risuonare il piatto corde quasi come un trillo del diavolo sul violino, trattandosi del cosiddetto “sport del diavolo”, sono chiamati a ripetersi nella finalissima delle Atp Finals che si giocherà oggi all’Inalpi Arena di Torino alle ore 18 (preceduta dalla finale di doppio, alle ore 15, tra la coppia tedesca Krawietz/Puetz e la coppia salvadoregno-croata Arevalo/Pavic, numero uno al mondo, che nei giorni scorsi è stata premiata con il Trofeo Atp N.1, come il nostro Sinner nel singolare). Solo per la cronaca, l’altoatesino si è sbarazzato in semifinale del povero norvegese Casper Rudd in poco più di un’ora di gioco, con il punteggio di 6-1, 6-2 (non c’è mai stata partita, come pronosticato, perché il gioco di Ruud non è al momento in grado di impensierire minimamente il nostro Jannik), mentre, nel match precedente, lo statunitense Fritz ha avuto la meglio, dopo una partita molto combattuta, sul tedesco Zverev (una piccola sorpresa, visto che molti si erano sbilanciati su un successo di Sasha), con lo score finale di 6-3, 3-6, 7-6(3).

I precedenti tra Taylor Fritz e Jannik Sinner vedono in vantaggio l’azzurro con tre vittorie contro una dello statunitense (l’ultima, pochi giorni fa, nel girone Round Robin, ha visto la vittoria di Sinner con un doppio 6-4): nel primo, risalente al 2021, agli ottavi di finale del Master 1000 di Indian Wells, si impose il californiano per 6-4, 6-3; nel secondo, due anni dopo, sempre nello stesso torneo, nei quarti di finale, l’azzurro si prese la rivincita con lo score di 6-4, 4-6, 6-4; nel terzo confronto, nella mitica e recente finale degli US Open, che ha regalato il secondo Slam all’altoatesino, dopo la vittoria agli Australian Open, il numero uno al mondo, un altro giocatore rispetto agli incontri precedenti, vinse poi nettamente con il punteggio finale di 6-3, 6-4, 7-5; infine, l’ultimo recente scontro, pochi giorni fa alle Atp Finals, ha visto ancora l’azzurro prevalere con lo score di 6-4, 6-4.

Se sappiamo ormai tutto del nostro Jannik Sinner, è giusto allora fornire alcune notizie relative al giocatore americano. Nato a Rancho Santa Fe, in California, nel 1997, è il classico figlio d’arte. Il padre Guy Fritz è un allenatore di tennis e la madre Kathy May è un’ex tennista che ha raggiunto la Top Ten nel ranking del circuito maggiore. Ha imparato a giocare a tennis a due anni e i suoi idoli sono stati Juan Martin del Potro e Pete Sampras. In singolare ha vinto otto titoli, tra cui il Masters 1000 di Indian Wells, e il suo miglior ranking ATP è stata la quinta posizione raggiunta nel febbraio 2023 e tuttora detenuta. Nelle prove del Grande Slam, nei cosiddetti Major Tournaments, il suo risultato più significativo è stata la finale degli US Open 2024, mentre alle recenti Olimpiadi parigine (agosto 2024) ha conquistato la medaglia di bronzo in doppio, con il connazionale Tommy Paul.

Dunque un avversario di tutto rispetto e spessore, classico giocatore americano cresciuto sul cemento, che fa del servizio e del dritto i suoi colpi vincenti e che fanno più male. Tuttavia solo un Fritz in ottima forma e capace di giocare sul classico 1-2, cioé servizio e dritto vincenti (è il suo gioco per eccellenza), può provare a impensierire l’altoatesino, che, crescendo il numero degli scambi, diventa quasi imbattibile, motivo per il quale, sic stantibus rebus, anche i bookmaker tendono a scommettere sul tennista italiano.

Naturalmente, secondo il parere più diffuso tra opinionisti e tecnici, Jannik resta favorito per la vittoria finale e la sua prima conquista del così detto Trofeo dei Maestri (perse la finale dello scorso anno contro Novak Djokovic), ma il verdetto, alla fine e come sempre, lo stabiliranno il campo e lo stato di forma dei due finalisti nella giornata clou di queste fantastiche Nitto Atp Finals (anche se si è avvertita la mancanza del campione serbo Djokovic, che ha rinunciato alle Finals ed è in vacanza con lo scopo di ricaricarsi per l’inizio della prossima stagione agonistica in Australia, e dell’altrettanto campione spagnolo Alcaraz, uscito precocemente dopo il Round Robin, in quanto vittima di una fastidiosa influenza che ne ha pregiudicato visibilmente la prestazione).

PATRIZIO BRUSASCO