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Rifiuti: dall’abbandono al recupero con #madeincasa2020

Quest’anno la sfida non competitiva di raccolta dei rifiuti abbandonati nell’ambiente, organizzata da Università degli Studi di Torino, Università del Piemonte Orientale e Politecnico di Torino, insieme al Centro Universitario Sportivo torinese – a cui si unisce quest’anno anche il Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale –  si trasforma in una campagna sul riutilizzo di oggetti e materiali di scarto

 

L’edizione 2020 del Waste Mob è incompatibile con il distanziamento imposto dal Covid-19, ma l’impegno delle università non si spegne e così nasce una campagna social per sensibilizzare sui concetti di economia circolare e upcycling e sul tema del riuso di oggetti e materiali che hanno perso il loro scopo originario e che sarebbero destinati a essere gettati. La campagna prende il nome di #madeincasa2020 e si terrà dal 18 al 27 maggio 2020, sui canali social dell’Università degli Studi di Torino, del Politecnico di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale, del Centro Universitario Sportivo torinese e del Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale.

 

Dovendo passare molto tempo nelle nostre case, ci siamo dedicati alle pulizie straordinarie e a sgomberare gli spazi che abitiamo da oggetti inutilizzati o non più funzionanti. Invece di gettarli, questa è l’occasione per trovare loro un nuovo scopo.

 

Per partecipare a #madeincasa2020 sarà sufficiente pubblicare su Instagram le foto degli oggetti a cui è stata data una “seconda possibilità” oppure di quelli costruiti riutilizzando materiali di scarto. Ogni post dovrà essere accompagnato dall’hashtag dell’evento #madeincasa2020 e dalla menzione dell’Ateneo di appartenenza. Le foto delle idee più interessanti e innovative verranno condivise dagli Atenei e dai CUS. L’iniziativa è aperta non soltanto agli studenti e al personale degli Atenei e dei Centri Universitari Sportivi, ma a tutta la cittadinanza della Regione Piemonte.

 

Anche quest’anno sono previsti dei premi, che verranno estratti a sorte il 29 maggio 2020 tra coloro che prenderanno parte alla campagna: 50 magliette10 tute 5 esperienze sportive (weekend in barca a vela, uscita di arrampicata in falesia, affitto campi, tessera ingressi in piscina) messe a disposizione dai Centri Universitari Sportivi piemontesi e dal sistema universitario del Piemonte.

 

I risultati dell’estrazione finale e le comunicazioni per i vincitori saranno pubblicati sui profili Instagram dei soggetti organizzatori e sulla pagina Facebook dell’evento, dove sono disponibili il regolamento dell’iniziativa, ulteriori informazioni e tanti consigli per riutilizzare oggetti e materiali recuperati in casa.

 

#madeincasa2020 è organizzato da UniToGO, il Green Office dell’Università degli Studi di Torino, dal Green Team del Politecnico di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale, insieme al Centro Universitario Sportivo Torinese e al Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale.

 

“L’attuale pandemia può e deve rappresentare un’occasione di riflessione ad ampio raggio sulla sostenibilità del nostro modo di vivere. La riprogettazione di stili di vita e scelte individuali al termine di questa esperienza è auspicata da tutti, ma dobbiamo non dimenticarcene! – dichiarano Egidio Dansero, Vice Rettore Vicario alla Sostenibilità e la Cooperazione allo sviluppo e Riccardo Beltramo del Gruppo Rifiuti del Green Office dell’Università degli Studi di Torino  Anche rispetto al tema dei rifiuti è tanto necessario quanto urgente cambiare l’ottica e iniziare a vedere negli oggetti a fine vita e negli imballaggi delle potenziali risorse. Il sistema universitario è attivamente impegnato a ricercare e proporre soluzioni innovative, dallo sviluppo di tecnologie alla formazione sui modelli di produzione e consumo, ma vuole anche continuare a sensibilizzare e coinvolgere. Con #madeincasa2020 vogliamo condividere la creatività di chi ha guardato con un’ottica nuova un potenziale rifiuto vedendoci un’altra vita possibile, è un invito ad un virtuoso cambio di prospettiva”.

“Anche per quest’anno gli Atenei del Piemonte rinnovano il loro impegno nella sensibilizzazione delle loro comunità accademiche sui temi del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità – dichiarano Debora Fino, Resource Manager del Green Team del Politecnico di Torino e Patrizia Lombardi, Prorettrice del Politecnico di Torino e Presidente del Comitato di coordinamento della RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile – mantenendo un legame forte con la cittadinanza e il territorio. Nonostante il periodo di emergenza, che non permette di realizzare la quarta edizione del Waste Mob, vogliamo proseguire comunque sulla strada intrapresa negli scorsi anni con l’iniziativa #madeincasa2020. Questa campagna social si inserisce nel percorso tracciato finora, come Politecnico, all’insegna della riduzione della produzione di rifiuti e del riutilizzo dei materiali di scarto. Allo stesso tempo il nostro Ateneo è coinvolto nella realizzazione degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite con il coordinamento della RUS e con l’adesione alle manifestazioni in favore della sostenibilità sul territorio locale e nazionale”.

“L’esperienza che stiamo vivendo da qualche mese a questa parte ha rivoluzionato le priorità, gli stili di vita e la quotidianità di tutti noi – dichiara la Dott.ssa Carmen Aina, Delegata RUS-Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile dell’Università del Piemonte Orientale – Il mondo accademico, ad esempio, si è trovato a sperimentare nuove soluzioni per la didattica e le attività di terza missione, al fine di non interrompere le interazioni con gli studenti e la comunità civile. L’attività #madeincasa2020 diventa così la nostra risposta creativa per superare il distanziamento sociale e, nel contempo, sensibilizzare al tema dell’economia circolare. Attraverso questa competizione, tutti i partecipanti, nel mostrare la propria arte nel riciclare e riutilizzare in modo fantasioso oggetti e materiali, faciliteranno la diffusione di comportamenti sostenibili”.

“L’isolamento imposto dal Covid-19 ha fatto sì che l’evento a cui tutti eravamo abituati a partecipare sia stato reinventato – dichiara Riccardo D’Elicio, Presidente del Centro Universitario Sportivo torinese – È diventata un’iniziativa sicuramente innovativa che aiuterà tutti noi ad essere più vicini e a condividere attraverso i social le tematiche del riutilizzo di oggetti, materiali di scarto e al riciclo creativo. L’invito quindi è di mettersi in gioco, di prendere parte a questa competizione virtuale, di affrontarla come una vera e propria gara, a scendere in campo questa volta sarà la nostra fantasia. Anche lo sport con i suoi valori ha deciso di sostenere il progetto al fine di sensibilizzare la cittadinanza e i giovani legati al nostro mondo”.

“Partecipare attivamente e divulgare al mondo del CUS Piemonte Orientale (tesserati e simpatizzanti di ogni età) il progetto #madeincasa2020 ci fa particolarmente piacere – dichiara Alice Cometti, Presidente del Centro Universitario Sportivo Piemonte Orientale – perché il riuso e il riciclo sono temi fondamentali su cui le nuove generazioni sono chiamate ad esprimersi e in cui gli studenti universitari oggi più che mai hanno un ruolo importante nella salvaguardia e protezione del Pianeta. Il fatto che gli Atenei regionali, il CUSPO e il CUS Torino abbiano abbracciato insieme la nobile causa ambientale ci rende orgogliosi di far parte di un sistema piemontese che vuole crescere. Da sportivi consideriamo questa ‘squadra’ un bell’esempio di collaborazione ed interazione tra realtà che gravitano nel sistema universitario”.

 

Profili Instagram da taggare per partecipare a #madeincasa2020:

 

Università degli Studi di Torino: @unito_go

Politecnico di Torino: @politosust

Università del Piemonte Orientale: @uniupo

Centro Universitario Sportivo torinese: @custorinoofficial

Centro Universitario Sportivo Piemonte orientale: @officialcuspo

 

Pagina Facebook dell’evento:

https://www.facebook.com/events/705455839994167/

 

Cultura per la ripresa: la grande mostra “Sfida al Barocco” parte online

“Roma Torino Parigi 1680-1750”, è il titolo della maxi mostra ospitata alla Reggia di Venaria, in attesa delle disposizioni di Governo e Regione Piemonte per aprire i battenti

Potrà però  essere visitata da sabato 16 maggio e in  anteprima il 15 anche su Facebook (alle 18) in  preview esclusiva.

Grazie a un video-documentario sarà possibile visitare virtualmente l’allestimento spettacolare nella Citroniera juvarriana, accompagnati dalla guida vocale dei curatori scientifici, i professori Michela di Macco e Giuseppe Dardanello. Sarà visibile sul sito lavenaria.it e sul profilo YouTube della Venaria Reale. Il video è ricco di curiosità e particolari dell’attesa esposizione, con la descrizione dei principali capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni mondiali: le favole antiche nei  quadri di storia, i racconti sacri nelle pale d’altare, la grazia nelle sculture e nei dipinti, la progettualità dei modelli di architettura e la raffinatezza di arredi e ornamenti. Il video è prodotto da PuntoRec Studios, realizzato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura. La mostra è progettata dalla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura,con il sostegno della Compagnia di San Paolo, ed è organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Vede la partecipazione eccezionale del Museo del Louvre, la collaborazione di grandi musei di Roma, Torino e Parigi e si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

 

(foto Mario Alesina)

Torino e il Piemonte ripartono (lentamente) tra mille difficoltà

La sospensione delle attività conseguenti il DPCM 22 marzo ha fermato circa metà delle imprese del Piemonte (44%) e dei rispettivi addetti (53%). Al 14 maggio risultavano ferme il 19% delle imprese e il 14% degli addetti. La distribuzione per provincia è omogenea rispetto alla popolazione (leggermente più penalizzata Biella e meno Asti).

Considerando l’intero periodo di emergenza, dal 22 marzo fino al 14 maggio, e senza considerare le attività che hanno beneficiato della deroga, il totale delle giornate perse ammonta a quasi 20 milioni, di cui circa la metà in provincia di Torino.

La distribuzione per settore vede la perdita di giornate concentrata nel terziario e nell’industria manifatturiera, che da soli totalizzano i ¾ delle perdite.

È quanto emerge dal primo rapporto dell’”Osservatorio Ripartenza” dell’Ires, illustrato  al “Gruppo di Monitoraggio Fase 2” coordinato dal vicepresidente Fabio Carosso, cui partecipano i presidenti di Provincia, i sindaci delle città capoluogo e un rappresentante dell’Unità di crisi, che ha il compito di monitorare l’andamento della situazione socio-economica del territorio in relazione alle misure assunte per l’epidemia e il loro graduale allentamento.

I mancati ricavi – si legge ancora nel rapporto Ires – sempre calcolati sulla stima massima di fermo lavorativo, hanno colpito soprattutto il terziario (fra cui: commercio, alberghi, ristorazione, attività editoriali): -43%. Seguono i servizi privati finanziari (fra cui: agenzie di viaggio e immobiliari): – 33%. Forte perdita anche per le costruzioni. Infine, l’industria manifatturiera e i servizi alla persona (fra cui: istruzione, assistenza sanitaria, biblioteche, attività sportive). La geografia regionale dei mancati ricavi segue la concentrazione territoriale delle società e la distribuzione per province è sostanzialmente proporzionale alla popolazione residente. La provincia più penalizzata è Biella, con 5 giornate di lavoro perse per abitante e la meno penalizzata Asti, con 3,9.

Le iscrizioni di nuove attività presso le Camere di Commercio a marzo 2020 sono state soltanto 1.875, mentre nello stesso mese del 2019 erano state 2.814. Ad aprile la forbice si è ampliato ulteriormente: solo 919 contro le 2.384 nello stesso mese del 2019. I settori che più hanno contribuito al rallentamento delle iscrizioni sono state il commercio ed il comparto delle costruzioni.

Per quanto riguarda il prestito alle imprese, il Piemonte, rispetto alle altre regioni d’Italia, vi ha fatto ricorso in maniera pressoché proporzionale alla propria popolazione: è 4a in graduatoria per numero di operazioni (7.555). Metà del finanziamento totale è assorbito da operazioni inferiori a 25.000€.

 Per quanto concerne, invece, la mobilità, le norme previste dai diversi DPCM succedutisi dall’8 marzo in poi hanno determinato una contrazione, conseguente alla chiusura di molti stabilimenti produttivi, al ricorso allo smart working per gli uffici amministrativi ed enti pubblici, nonché alle limitazioni di movimento dei cittadini. La quota di personale della pubblica amministrazione in smart working a fine aprile era pari al 77,3% del totale.

Gli spostamenti dei cittadini piemontesi verso i parchi e le aree verdi, già diminuiti durante i primi quindici giorni di lockdown, hanno subito un’ulteriore flessione, in seguito alle misure previste dall’ordinanza del Ministro della Salute del 20 marzo. Già nell’ultima settimana di aprile, prima dell’allentamento delle restrizioni, si è assistito a una ripresa degli spostamenti verso aree verdi, che, nei giorni, successivi al 4 maggio, sono tornati quasi ai livelli medi del periodo precedente. Gli spostamenti sono avvenuti in prevalenza utilizzando il mezzo di trasporto privato, sia per la riduzione delle corse di trasporto pubblico locale, sia per il timore di contagio dei cittadini nell’usufruire dei mezzi di trasporto collettivi. I dati indicano che la mobilità privata ha raggiunto nella fase di lockdown una media che supera il -75% rispetto al periodo pre-crisi, più accentuata nel week end. Dal 4 maggio in poi la mobilità con mezzo privato riprende, ma è sempre ridotta del 50% rispetto al pre-crisi.

I dati presentati da IRES – commenta il vicepresidente Fabio Carosso – ci mostrano quanto abbia sofferto il nostro territorio a causa dell’epidemia. Ma evidenziano anche come il Piemonte abbia la forza e l’energia per tornare a respirare, visto che la produzione economica risulta ripresa già all’86%, con 1.183.167 addetti al lavoro, su un totale, prima della crisi, di 1.370.759. Anche la mobilità dei piemontesi è pari al 40,8%. Un dato che misura la ripresa del lavoro e della vita sociale. E non è detto che si debba tornare al 100%, visto che il ricorso massiccio in questi mesi al lavoro agile ha ridotto gli spostamenti e se, all’inizio, è questa stata una scelta forzata, ora può essere vista come una risorsa”.

Più di 11 mila pazienti guariti in Piemonte. Altri 27 morti, in calo le terapie intensive

Il bollettino della Regione delle ore 19 di venerdì 15 maggio

11.149 PAZIENTI GUARITI E 3527 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 11.149 (+553 rispetto a ieri): 1028 (+53) in provincia di Alessandria, 450 (+17) in provincia di Asti, 508 (+11) in provincia di Biella, 1132 (+34) in provincia di Cuneo, 1018 (+78) in provincia di Novara, 5851 (+310) in provincia di Torino, 508 (+37) in provincia di Vercelli, 555 (+9) nel Verbano-Cusio-Ossola, 99 (+4) provenienti da altre regioni.

Altri 3527 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3557

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

A seguito della necessità di un puntuale allineamento dei dati con il Ministero, è stato richiesto alle Asl l’inserimento dei dati che erroneamente le stesse Asl non avevano ancora registrato in piattaforma: sono cosi risultati ulteriori 37 decessi risalenti al mese di aprile.

Il totale è ora di 3557 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:  614 Alessandria, 212 Asti, 171 Biella, 324 Cuneo, 302 Novara, 1.581 Torino, 196 Vercelli, 122 Verbano-Cusio-Ossola, 35 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 29.346 (+137 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3779 in provincia di Alessandria, 1723 in provincia di Asti, 1022 in provincia di Biella, 2679 in provincia di Cuneo, 2565 in provincia di Novara, 14.896 in provincia di Torino, 1235 in provincia di Vercelli, 1093 nel Verbano-Cusio-Ossola, 251 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 103 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 108 (-8 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1593 (-182 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9412.

I tamponi diagnostici finora processati sono 239.507, di cui 132.346  risultati negativi.

Da Torino al Texas, Lorenzo ingegnere aerospaziale

Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando, ormai diversi anni fa, Lorenzo Casero lasciò Torino per spostarsi a Houston al seguito dei genitori Alberto e Alessandra, trasferitisi negli Usa per lavoro.

Gli studi nella prestigiosa A&M University di College Station, nei pressi della città texana, hanno dato decisamente buoni frutti. Lorenzo solo pochi giorni fa ha conseguito la laurea in ingegneria aerospaziale.

Nelle immagini che vi proponiamo, i festeggiamenti con papà – anch’egli ingegnere -, mamma,  il fratello Giuliano e gli amici. A festeggiare ci sono naturalmente anche Paola, Lina e Sandro, i nonni del neolaureato, che celebrano l’evento in collegamento Skype da Alessandria.

Dalla redazione del “Torinese” congratulazioni al pur sempre torinese Lorenzo (torinesissimo, visto che la sua data di nascita è il 24 giugno 1997, festa del nostro patrono San Giovanni), per l’ambizioso traguardo raggiunto!

 

 

Oltre 300 prodotti scaduti nel minimarket in centro città

Ieri pomeriggio agenti della Sezione I Centro – Crocetta della Polizia Municipale, insieme al personale della Polizia di Stato del Commissariato San Secondo, hanno effettuato il controllo di un’attività commerciale in corso Vittorio Emanuele II.

Sugli scaffali del minimarket sono stati rinvenuti prodotti scaduti e articoli posti in vendita irregolarmente.

Il titolare, un uomo di nazionalità bengalese, è stato sanzionato per vendita di merce scaduta e per non avere esposto i prezzi.

I  340 prodotti scaduti, destinati alla vendita, sono stati posti sotto sequestro amministrativo.

“Antrace” sulla busta inviata a Cirio, allarme nel palazzo della Regione

Questa mattina  allarme in piazza Castello dopo la scoperta di una  busta  indirizzata al presidente Alberto Cirio, recante la scritta “antrace”

Sul posto il  nucleo Nbcr, specializzato nel rischio batteriologico, chimico e radioattivo, dei vigili del fuoco, che hanno avviato  il protocollo di sicurezza previsto in questi casi. Allertati anche il 118 e gli artificieri.

Al governatore giungono  messaggi di solidarietà:

Il presidente Stefano Allasia a nome di tutto il Consiglio regionale:  “Spero che si tratti soltanto di uno stupido mitomane: in una situazione di emergenza come l’attuale è comunque grave che qualcuno cerchi di generare panico”.

“A nome del Gruppo del Partito Democratico esprimo la più viva e profonda solidarietà al Presidente Cirio. La nostra condanna nei confronti di queste intimidazioni è netta. In momenti così difficili le Istituzioni e chi le rappresenta vanno difese da chi cerca di destabilizzarle” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

E’ morto il maestro Ezio Bosso, aveva 48 anni

E’ morto Ezio Bosso, notissimo direttore d’orchestra, compositore e pianista, aveva 48 anni ed era  nato a Torino il 13 settembre 1971. 

Alcuni anni fa, dopo l’intervento chirurgico  per un tumore al cervello, gli fu diagnosticata una malattia neurodegenerativa.

A settembre dello scorso anno aveva annunciato al suo pubblico l’abbandono dell’ attività artistica.

Test virologico: “In Piemonte percentuale più alta di persone tracciate”

Rispetto al numero totale dei tamponi processati il Piemonte ha la percentuale più alta di singole persone tracciate con il test virologico, rispetto a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, «I numeri parlano chiaro – spiega l’assessore regionale alla Ricerca applicata per l’emergenza Covid-19, Matteo Marnati – su 232.682 tamponi processati totali fino ad oggi sono 158.112 le persone tracciate. Una percentuale altissima pari al 68%. La Lombardia ha il 59%, l’Emilia Romagna il 64% mentre il Veneto il 54%. Questi numeri ci dicono che il Piemonte ha usato meglio di tutti i tamponi a disposizione».

I dati sono ricavati dall’ultimo report diramato dal ministero della Salute. «Respingiamo pertanto l’attacco politico di un esponente del Partito democratico – aggiunge Marnati – che ci critica sul fatto che i nostri tamponi vengano usati per certificare le guarigioni e non per isolare i positivi. Purtroppo i numeri, che non sono una opinione, dicono il contrario. Concordiamo sul fatto che per gestire e convivere con il virus nella fase 2 siano necessari più tamponi: infatti abbiamo già da settimane un piano per riaprire i laboratori chiusi qualche anno fa e per potenziare tutti quelli esistenti». Secondo Marnati «oggi il Piemonte ha una buona capacità, ma è pronto a raddoppiare le potenzialità a breve. Il Piemonte – aggiunge – è la regione italiana con le miglior performance. Troppo facilmente, qualche membro dell’opposizione si dimentica che l’Organismo Mondiale di Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità hanno sempre dichiarato che fosse necessario tracciare attraverso un tampone solo persone con chiari sintomi da Covid-19. Non si possono usare sempre due pesi e due misure solo per denigrare politicamente la giunta regionale. In questo momento quello che conta è il lavoro per sconfiggere il virus e consiglierei di lasciar da parte polemiche peraltro non fondate dai fatti». Sulla polemica interviene anche l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi sui tamponi smarriti: «Quanto poi ai tamponi “persi” si ribadisce come questa sia una totale falsità. Risulta dai dati che ogni tampone effettuato è stato refertato e registrato sulla piattaforma regionale Covid-19. Certo ci sono stati ritardi, causati da scarsità di reagenti, ma nessuna perdita. Insistere con queste falsità è profondamente scorretto».

Moderati: “Decreto Rilancio, Governo cieco”

L’Esecutivo si conferma incapace di aprire gli occhi sull’importanza di famiglie e Paritarie, per le quali restano le briciole.

Ma quale “Rilancio”. Famiglie e Scuole Paritarie restano ferme al palo, quasi del tutto dimenticate da un Governo che si dimostra ancora una volta incapace di capirne l’importanza e il ruolo. Quasi non rappresentassero – le prime – il primo ambito di welfare del nostro Paese e quasi non fossero – le seconde – fondamentali per tenere in piedi l’intero sistema scolastico nazionale. 

Ci aspettavamo, solo per citare alcune misure, l’assegno straordinario per figlio, il congedo parentale al 75% e politiche coraggiose di conciliazione lavoro-famiglia. Nulla di tutto questo: non ci sarà alcun assegno straordinario, il congedo parentale resta fermo al 50%, carichi familiari e figli a carico restano parametri ignorati.

Anche per le Paritarie restano le briciole: per ora 80 milioni in tutto per Nidi e Scuole per l’Infanzia, nessun intervento specifico per il segmento Elementari-Superiori, nessun segnale per le famiglie che hanno sostenuto il costo delle rette anche in questi mesi di chiusura delle scuole.

Temiamo una moria di Scuole Paritarie, realtà senza le quali l’intero sistema pubblico di istruzione non sarebbe più in grado di reggersi. Ci resta la conferma che questo non è un Paese per famiglie.

On. Giacomo Portas – Leader dei Moderati, Deputato.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris