ilTorinese

Intervento unico in Italia salva la vita a neonata prematura

Salvata neonata prematura con un intervento cardiologico  innovativo non invasivo per la chiusura del Dotto di Botallo, presso la Città della Salute di Torino  E’ la prima volta in Italia che viene utilizzata questa nuovissima tecnica su una bimba di così piccole dimensioni

Nei giorni scorsi è stato effettuato un intervento cardiologico innovativo non invasivo per la chiusura del Dotto di Botallo su una neonata prematura, presso la Città della Salute di Torino. E’ la prima volta in Italia che viene utilizzata questa nuovissima tecnica su una bimba di così piccole dimensioni (1200 grammi).

La piccola, di origine marocchina, è nata prematura a metà aprile alla 28^ settimana di gravidanza, dopo un cesareo urgente con un peso di 1090 grammi. Dopo quattro tentativi di chiusura farmacologica del Dotto risultati inefficaci, nei giorni scorsi si è deciso di intervenire in modo percutaneo, passando dalla vena femorale.

La bimba è stata trattata (quando pesava 1200 grammi) in modo non invasivo, tramite cateterismo cardiaco, durato meno di 30 minuti, dall’équipe di Cardiologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dalla dottoressa Gabriella Agnoletti). Si tratta della più piccola bimba trattata in Italia con questo metodo. La bimba, ricoverata dalla nascita presso la Neonatologia ospedaliera dell’ospedale Sant’Anna di Torino (diretta dal dottor Daniele Farina), ora sta meglio, respira spontaneamente ed ha sospeso tutti i farmaci. Questo miracolo è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra le équipes di Cardiologia pediatrica, Neonatologia ospedaliera e Cardiochirurgia pediatrica del Dipartimento di Patologia e Cura del bambino “Regina Margherita” (diretto dalla professoressa Franca Fagioli).

Il dotto di Botallo è un vaso sanguigno arterioso che, durante la vita fetale e nelle prime ore, garantisce la vita del bimbo nella pancia della mamma (con un flusso di sangue tra arco dell’aorta ed arteria polmonare). In genere entro due giorni dalla nascita, questo vaso si chiude e permette il passaggio dalla circolazione fetale a quella neonatale. Nel bimbo gravemente prematuro, questo però non succede ed il dotto di Botallo pervio può creare seri problemi alla circolazione del piccolo neonato, causando scompenso cardiaco ed insufficienza multiorgano. Il trattamento di questa condizione è di solito medico e, in caso di fallimento, cardiochirurgico. Recentemente la possibilità di chiudere il dotto di Botallo per via percutanea (passando dalla vena femorale ed inserendo all’interno del vaso un piccolo tappo) è diventata una valida opzione cardiologica poco invasiva.

Questa nuova tecnica permette a questi piccoli di avere un trattamento meno invasivo ed aggressivo e di poter, con meno traumi, continuare la loro battaglia per la vita.

Riaperture a singhiozzo. Negozi e parrucchieri già la prossima settimana, bar e ristoranti dal 25

Lunedì anche a Torino e in Piemonte riapre la gran parte dei n negozi, compresi parrucchieri ed estetisti che essendo però abitualmente chiusi il primo giorno della settimana è probabile aprano martedì 19.

Entro alcuni giorni potranno tornare al mercato anche gli ambulanti extralimentari. Da mercoledì la Regione consentita a loro di ricominciare, anche se per i mercati la decisione spetta ai Comuni. Lunedì 25 riapriranno invece bar e ristoranti.

Parrucchieri aperti 7 giorni su sette

Un’ordinanza comunale darà la possibilità ai parrucchieri di tenere aperto il negozio anche domenica e lunedì fino a fine 2020.

Qualche regola da osservare

Saranno diverse  le regole da rispettare: obbligatorio l’uso di  mascherina e guanti per i commercianti, mentre per i clienti solo la mascherina.

Non sarà imposto – anche se preferibile- l’impiego di bancomat o carte di credito al posto del contante. Nei negozi d’abbigliamento non sono previste particolari misure igieniche per la prova di scarpe e vestiti.

Tavoli distanziati nei ristoranti, ingressi contingentati, disinfezione costante dei locali e altre precauzioni daranno filo da torcere a clientela ed esercenti.

I carabinieri individuano e-commerce della marijuana

 Decifrato il codice segreto dello spacciatore: il “market della droga” è offline.

E’ successo a Volpiano dove i carabinieri della Stazione di Leini hanno eseguito un controllo a casa di un italiano di 28 anni, di Volpiano, sospettato di gestire la vendita “online” di droga ma anche a casa e davanti al bar di famiglia.  L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha consentito loro di trovare a casa sua 2,100 kg di marijuana (oltre 3000 dosi), 1 bilancino precisione, vario materiale per il confezionamento e 665 euro. I carabinieri sono arrivati sulle tracce del pusher dopo aver ricevuto alcune segnalazioni da alcuni residenti della zona.
Lo spacciatore riceveva gli ordini tramite whatsapp (frutta assortita e abbonamenti tv) e poi provvedeva pesonalmente alle consegne oppure i clienti passavano dal bar che gestisce con la sorella a Chivasso. Con l’emergenza Covid e con il bar chiuso, il pusher ha aumentato le vendite tramite whatsapp e ha “avviato” le consegne a domicilio. La perquisizione della macchina ha prmesso di sequestrare anche una mazza da baseball che è costata al 28enne un denuncia per il possesso di armi.

 

(foto archivio)

“Agli infermieri l’aumento beffa di 1 euro al giorno”

Nursing Up: ” In Piemonte ancora attesa per l’accordo sugli incentivi a infermieri e professionisti della sanità: un pressapochismo inaccettabile”. Intanto molte aziende sanitarie piemontesi hanno dato seguito ad un aumento irricevibile di 1 EURO AL GIORNO!

 Riceviamo e pubblichiamo

Come al solito, verso di noi infermieri e professionisti della sanità, ci sono buone parole, annunci, ma i fatti non si concretizzano mai. Siamo davvero molto stanchi della superficialità, del pressapochismo, della scarsa conoscenza della materia contrattuale, con la quale siamo costretti a confrontarci per ottenere ciò che in altre regioni e per legge ci spetta.

Eroi negli ampollosi elogi dei politici, sui social e nelle dirette Tv, ma fantasmi sacrificabili e sempre sacrificati nei bilanci e nelle pastoie della politica.

La Regione Piemonte prosegue negli annunci, con cifre per fare titoli sui giornali, ma ancora non ha dato seguito alla concretezza di quelli che sono i sacrosanti incentivi a cui hanno diritto gli infermieri e i professionisti della sanità, i quali invece ogni giorno hanno rischiato la vita, e in taluni casi l’hanno persa, in quella che da troppi politici seduti dietro a una scrivania è stata descritta come una battaglia, ma che per noi è stata ed è invece la difficilissima quotidianità di lotta al Covid 19.

In altre regioni, pensiamo alla Toscana, l’accordo sugli incentivi è stato firmato al 7 di aprile. Qua, ultima regione in Italia, siamo al 15 maggio e nessun accordo è stato sottoscritto.

Ma stiamo scherzando? Ci stanno prendendo in giro?

Dicevamo del pressapochismo: nell’attesa dei tempi biblici inaccettabili della Regione Piemonte, che cosa accade? Accade che molte delle aziende sanitarie piemontesi hanno provveduto a calcolare le indennità da retribuire a infermieri e professionisti che operano nelle aree sub intensive e critiche, sostituendo l’indennità propria di quel ruolo (appunto quella per la sub intensiva e area critica) con l’indennità per le malattie infettive. Si tratta appunto di coloro che operano a contatto con i pazienti Covid. Ciò che cosa ha generato? Un aumento ridicolo di 1 euro al giorno! UN EURO AL GIORNO! Ma cos’è, una sorta di elemosina?

Perché le aziende non hanno atteso l’accordo con la Regione nel quale, ad esempio, come anche ben indicato dall’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), si sarebbe potuto mettere nero su bianco che le due indennità, la sub intensiva e quella delle malattie infettive, si possono sommare? È un altro esempio della scarsa attenzione alle reali questioni relative alla gestione contrattuale di chi governa la nostra sanità oggi.

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie ribadisce che è ora di dire basta a una Regione incapace di giungere al dunque, sempre disattenta e imprecisa sugli accordi con i lavoratori per le indennità. Qui non stiamo parlando di “elemosine” ma di diritti e dignità di chi è in prima linea tutti i giorni a rischio della propria incolumità. Che il Piemonte sia l’ultima regione del Paese a non avere ancora definito alcun ché di concreto per la nostra categoria è inaccettabile.

 

Siamo esasperati. E come se non bastasse quello che accade a livello locale, ci troviamo anche a dover assistere ancora ai giochetti come quelli del Governo nazionale, come ha ribadito ieri il nostro presidente nazionale Antonia De Palma, in cui gli incentivi che ci spettano di diritto compaiono e scompaiono nei Decreti ministeriali come se la nostra professionalità fosse pagata “a peso” in base all’importanza del momento considerato o della necessità di bilancio contingente.

Attacca il Segretario Regionale Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing UP, Claudio Delli Carri: “Fa bene il nostro presidente De Palma a dire, riferito al Governo nazionale, ma che equivale a quanto accade in Piemonte, che i signori del potere ci hanno immolati sull’altare dell’equilibrio economico, consigliati dai soliti “censori” tecnici, che agiscono in nome di un presunto indispensabile criterio di “freddi numeri”. Siamo stufi di essere incensati a parole e non considerati nei fatti. La verità è che abbiamo diritto a riconoscimenti strutturali, ad aumenti in busta paga che arrivino ogni mese e non un “una tantum”. Perché noi infermieri e professionisti sanitari non lavoriamo a cottimo, non vogliamo “regalini”. Non è questione di 1000 euro una tantum o di un gettone come una pacca sulla spalla. La questione vera è la dignità.

Il fatto che in Piemonte si protraggono i tempi sulla concretizzazione degli incentivi che ci spettano, e che ci venga ribadito sempre che tratta di interventi un “una tantum”, è inaccettabile.

Che fine hanno fatto, oggi, al 15 maggio, tutti coloro che elogiavano infermieri e medici? Chi è seduto dietro ad una scrivania e fa i conti sulla nostra pelle, si ricorda che quasi 40 di noi sono morti per l’emergenza Covid? Pensa alle loro famiglie e ai loro figli? Siamo stufi della classe politica dell’annuncio e dello slogan sui social. Siamo stufi di una politica poco attenta e per nulla preparata nella materia delicata che è la gestione contrattuale del reparto sanità. Vogliamo concretezza e interventi strutturali nelle buste paga che siano permanenti. E, si badi bene, noi non esortiamo, non chiediamo, ma esigiamo che chi deve prendere determinate decisioni sia preparato, competente e lavori: faccia insomma il suo dovere. Il Piemonte è l’ultima regione a dover ancora concretizzare tutto ciò: è questo il modo di trattare chi ha salvato centinaia di vite mettendo a repentaglio la propria?”.

 

Il Segretario Regionale

Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta

Claudio Delli Carri

La “Caat-ena” di solidarietà del CAAT prosegue

 Con la donazione di 3 quintali di prodotti a favore dei Frati Minori Piemonte Onlus

 

Sotto l’incipit “IL CAAT HA UN GRANDE CUORE” prosegue la Caat-ena di solidarietà che ha visto  protagonista il Centro Agroalimentare di Torino, impegnato in una nuova iniziativa che ha consentito la donazione di oltre 3 quintali di prodotti ortofrutticoli freschi a favore dei Frati Minori Piemonte Onlus, che ogni giorno offrono circa duecento pasti ai senza fissa dimora e poveri presenti nella città di Torino. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione  dell’Associazione Piemontese Grossisti Ortoflorofrutticoli  (APGO Fedagro Torino) e dell’operatore logistico Global Truck Srl.

“Questa iniziativa – dichiarano il Presidente del CAAT Marco Lazzarino  ed il Direttore Generale Gianluca Cornelio Meglio – conferma l’impegno profuso dal Centro Agroalimentare di Torino a sostegno delle tante iniziative di solidarietà nate per far fronte all’emergenza sociale che sta colpendo duramente il nostro territorio”.

Il presidente dell’ APGO, Stefano Cavaglia’, nel condividere la necessità di promuovere iniziative  analoghe a sostegno dei bisognosi sul nostro territorio, esprime la propria gratitudine  verso le aziende grossiste che, dimostrando la loro consueta generosità, hanno preso fattivamente parte all’iniziativa, attraverso la donazione di prodotti agroalimentari :

INTERFRUTTA Piemonte Srl

GROPPO Srl

BORGNINO Vittorio Srl

BERBOTTO Sas

TORRETTA FRANCO Srl

GUARDAMAGNA Srl

AMATO Srl

PRIMAVERA Snc

QUIRICO Srl

ZOPEGNI Srl

FV EFFEVI Srl

F.lli CAVAGLIA’ Srl

 

Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

In Italia il lockdown è durato 55 giorni, quasi 2 mesi, ed anche di più in molte città del Nord Italia dove la quarantena è iniziata il 21 febbraio 2020.

Un periodo di confinamento forzato durante il quale – osservano gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com, un portale che favorisce le avventure clandestine – si è verificato un paradossale aumento dell’infedeltà coniugale, soprattutto quella virtuale.

«Dal momento che non si poteva uscire da casa, nonostante la presenza del partner, la propensione degli italiani a tradire è salita esponenzialmente negli ultimi mesi. In molti casi è stato solo un tradimento virtuale che si è consumato su siti di incontri come il nostro, ma ora – dopo la quarantena – ci sarà modo di incontrare nella vita reale la persona che ci ha aiutato a superare questo momento di stress» spiega Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com

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Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

+Europa: “Appendino non è il futuro”

Torino merita una nuova e migliore amministrazione, che abbia al centro del suo programma il rilancio di una città già gravemente colpita dalla crisi prima del Covid19 e che oggi vede messa a rischio la qualità della vita e il futuro dei propri cittadini.

L’attuale amministrazione ha evidenziato in questi anni limiti gravi, ha impedito alla città di essere inserita con un ruolo da protagonista all’interno di opportunità importanti, come le Olimpiadi Invernali di Milano e Cortina del 2026, che avrebbero rappresentato un volano per il rinnovamento, come lo furono quelle del 2006. L’attuale amministrazione ha avversato, oltre ogni limite, il proseguimento dei lavori della TAV, invece di cercare di avere un ruolo attivo e positivo, che garantisca a quest’opera strategica le necessarie ricadute sullo sviluppo logistico dell’area contermine e sul flusso dei passeggeri, indispensabile per le attività produttive e il consolidamento della nuova vocazione turistica. L’attuale amministrazione ha dimenticato, più ancora delle precedenti, il ruolo delle periferie, la qualità della vita dei residenti e la loro sicurezza. L’attuale amministrazione è stata del tutto assente e latitante durante la Fase 1 dell’emergenza sanitaria, celandosi dietro le inefficienze della Regione Piemonte e del Governo e mai rappresentando per i cittadini, le associazioni, le organizzazioni sociali un riferimento capace di condizionare scelte utili a migliorare le attività di prevenzione e contenimento. L’attuale amministrazione ha gestito negli anni scorsi con ritardi e confusione i temi relativi alla infrastrutturazione e ai trasporti. L’attuale amministrazione ha completamente abdicato al ruolo fondamentale per lo sviluppo di protagonista dell’Area Metropolitana, che è l’ambito territoriale, economico e sociale sul quale di gioca la partita economica e la competizione con altre realtà più dinamiche e capaci di candidarsi a nuovi ruoli a livello nazionale, europeo ed internazionale. L’attuale amministrazione ambiva a rinnovare la classe dirigente in modo diffuso, ma ha totalmente fallito anche in questo compito, chiudendosi a riccio in logiche di solo apparente ricambio, spesso più simile ad una riverniciatura dell’esistente e promozione di ‘inesperienze’ premiate dall’appartenenza più che dalla competenza. Per noi di +Europa Torino, Azione e Associazione Aglietta deve quindi essere escluso dal campo qualsiasi accordo, diretto o indiretto, con l’attuale amministrazione, il M5S e la sindaca Appendino. Chiunque proporrà una simile prospettiva si scontrerà con il nostro NO, con la nostra volontà di dare vita ad una coalizione che sia veramente in grado di riscrivere un piano di sviluppo della città, un vero progetto di sviluppo economico e sociale, alla cui guida ci sia un candidato (scelto attraverso primarie) veramente capace di rappresentarlo insieme ad una squadra di amministratori capaci, con esperienza politica e professionale, che rappresentino un vero rinnovamento della classe dirigente di questa città.  Ci auguriamo che tutto il PD voglia essere con noi in questo percorso, che altrimenti intraprenderemo e proseguiremo da soli.

Marco Cavaletto, coordinatore +Europa Torino

Claudio Lubatti, consigliere comunale di Torino per Azione

Alberto Nigra, +Europa Piemonte

Patrizia De Grazia, coordinatrice Associazione Radicale Adelaide Aglietta

Davide Dellarole, +Europa Piemonte

Pusher fugge su autobus. Almeno aveva la mascherina

Un pusher maliano di 22 anni è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile per possesso di droga. Aveva la mascherina, anche se non non era indossata perfettamente

E’ accaduto in corso Francia a Torino dove i militari hanno deciso di fermarlo per un controllo poiché a dicembre la stessa pattuglia lo aveva arrestato per spaccio di stupefacenti e sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora a Torino. L’uomo si è accorto della presenza dei carabinieri ed è fuggito a bordo del bus 36, in direzione di Rivoli. I militari dell’Arma hanno seguito il mezzo e dopo due fermate il fuggitivo è sceso e i carabinieri l’hanno fermato. L’africano ha opposto resistenza ai militari e ha deglutito le dosi che nascondeva in bocca. Dopo la colluttazione seguita all’arresto, la mascherina si è rovinata e i militari gliene hanno fornita un’altra e lo hanno accompagnato in carcere. In centro, ha strappato il telefono cellulare dalle mani di un uomo di 52 anni mentre parlava al telefono. I carabinieri della compagnia San Carlo hanno visto lo scippo in diretta e hanno bloccato il rapinatore. È successo questa notte in via della Consolata alle 2. Si tratta di un marocchino di 26 anni, in Italia senza fissa dimora. I militari hanno recuperato il telefono cellulare e lo hanno restituito al proprietario.

Photo Action per Torino, “chiamata alle arti”

Grandi fotografi donano una loro immagine per beneficenza. Una “chiamata alle arti” ideata e coordinata  da Guido Harari e Paolo Ranzani. Offerta di stampe fotografiche per contribuire al Fondo Straordinario Covid-19 di U.G.I. Onlus e Città della Salute e della Scienza di Torino

www.photoactionpertorino.org

 

Superati il lockdown e la prima fase dell’emergenza Covid-19, purtroppo permangono o emergono problematiche di lungo periodo. U.G.I. Onlus e Città della Salute e della Scienza di Torino le stanno affrontando con la creazione di un Fondo Straordinario Covid-19.    

Fino al 21 maggio “Photo Action per Torino”, il progetto ideato dai fotografi Guido Harari e Paolo Ranzani insieme a Wall Of Sound Gallery, vuol essere una “chiamata alle arti” per contribuire alla creazione del Fondo Straordinario Covid-19.

 

All’appello hanno aderito più di 100 fotografi italiani e internazionali che a titolo gratuito hanno messo a disposizione del progetto una loro immagine che verrà stampata in un’edizione proposta per l’occasione alla cifra di 100 Euro.

 

Si tratta di fotografie classiche e inedite, rese disponibili per la prima volta in una “collezione” esclusiva per “Photo Action per Torino” che include:

 

grandi icone del XX° secolo (Marilyn Monroe di Douglas Kirkland, David Bowie di Masayoshi Sukita, Salvador Dalì di Mimmo Dabbrescia, Maria Callas di Gianni Greguoli)

 

musica (Bruce Springsteen di Frank Stefanko, Eddie Vedder di Danny Clinch, Patti Smith

e Robert Mapplethorpe di Norman Seeff, John Coltrane di Joe Alper, Ezio Bosso di Roberto Serra, Lucio Battisti di Gered Mankowitz, Mick Jagger di Robert Whitaker, Fabrizio De André di Luca Greguoli, Lou Reed e Laurie Anderson di Guido Harari, Pino Daniele di Cesare Monti, Lucio Dalla di Carlo Massarini, Liam Gallagher di Alessio Pizzicannella)

 

spettacolo (Federico Fellini di Franco Bellomo, Massimo Troisi e Pino Daniele di Luciano Viti, Robert De Niro di Adolfo Franzò, Johnny Depp di Maurizio Galimberti, Vittorio Gassman di Claudio Porcarelli, Tilda Swinton di Fabio Lovino, Hanna Schygulla di Fulvia Farassino, Luca Zingaretti di Marina Alessi, il teatro di Lelli e Masotti)

 

cultura (Eduardo De Filippo e Carmelo Bene di Angelo Turetta, Mario Rigoni Stern di Bruno Murialdo, Irvine Welsh di Alessandro Albert

 

reportage e travel (Uliano Lucas, Paola Agosti, Francesco Radino, Franco Pagetti, Eric Meola, Cristina Arrigoni, Franco Carlisi, Paolo Verzone, Renzo Chiesa, Roger Corona, Enzo Obiso, Anna Rosati, Vittore Buzzi, Matteo Fantolini, Marco Turatti, Annalisa Vandelli, Valentina Tamborra, architettura industriale di Gabriele Basilico, vita rurale di Mario Giacomelli, tradizioni religiose di Mario LaPorta, il circo di Mauro Raffini, il subcomandante Marcos di Maki Galimberti)

 

moda (immagini di famose campagne internazionali e ricerche personali di Art Kane, Franco Turcati, Toni Thorimbert, Paolo Ranzani)

 

arte (Lello Esposito di Riccardo Piccirillo)

 

ricerca (nudi d’autore di Franco Fontana, Settimio Benedusi e Gabriele Rigon, scomposizioni fotografiche di Joe Oppedisano, reinvenzioni di celebri opere d’arte di Mauro Balletti, meditazioni visive di Simone Bramante, Oberto Gili, Piero Gemelli, Carlo Orsi, Maurizio Beucci, Maria Vittoria Backhaus, Sophie-Anne Herin, Bart Herreman, Peter Andrewartha, Efrem Raimondi, Laila Pozzo, Ottavio Maledusi).

 

Un’opportunità unica per acquisire opere di grandi autori italiani e internazionali ad un prezzo speciale per sostenere insieme un progetto a scopo benefico.

 

Durante le due settimane dell’iniziativa, da sabato 9 maggio un’intensa attività sulla pagina Instagram di “Photo Action per Torino” sarà arricchita da dirette giornaliere in cui Guido Harari e Paolo Ranzani dialogheranno a turno con diversi fotografi del progetto.

 

IN QUALE MODO SI PUÒ DARE UN AIUTO?

 

Accedendo al sito www.photoactionpertorinorino.org entro e solo fino al 21 maggio 2020, si potrà consultare l’archivio delle immagini e scegliere una o più stampe fine art donando 100 Euro ciascuna (più 10 Euro per spese di spedizione).

Le stampe saranno realizzate in formato 21x29cm (A4) su Epson Premium Luster Photo Paper da Wall Of Sound Gallery. Saranno in edizione aperta con timbro a secco, certificate con un’apposita etichetta sul retro della stampa ma non firmate né numerate.

 

L’intero ricavato della raccolta fondi “Photo Action per Torino” verrà devoluto a U.G.I. Onlus per il Fondo Straordinario Covid-19.

 

 

IL FONDO STRAORDINARIO COVID-19

 

Il Fondo Straordinario Covid-19 è destinato a sostenere le famiglie assistite da U.G.I. Onlus la cui situazione economica sia stata aggravata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e ad erogare borse di studio per giovani medici impegnati nella unità di crisi Covid-19 della Città della Salute e della Scienza di Torino.

Il Fondo, che ha una natura straordinaria, erogherà contributi una tantum a famiglie selezionate dal Comitato Assistenza di U.G.I. Onlus su proposta della Assistente Sociale che opera all’interno della Città della Salute con particolare attenzione al reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita, diretto dalla professoressa Franca Fagioli. Quest’ultima segnalerà eventuali emergenze nell’ambito del team medico a cui destinare una borsa di studio.

 

 

 

“PHOTO ACTION PER TORINO”

 

I fotografi che hanno aderito offrendo una loro immagine a titolo gratuito:

 

Paola AGOSTI  /  Alessandro ALBERT  /  Joe ALPER  /  Marina ALESSI

Alberto ALIVERTI  / Vittoria AMATI  /  Peter ANDREWARTHA  /  Cristina ARRIGONI     Maria Vittoria BACKHAUS  / Isabella BALENA  / Mauro BALLETTI  / Erika BANCHIO    Gabriele BASILICO  / Franco BELLOMO  / Maya BEN FREJ  / Settimio BENEDUSI    Maurizio BEUCCI  / Niccolò BIDDAU  / Simone BRAMANTE  / Alberto BUZZANCA

Vittore BUZZI  /  Luca CACCIAPUOTI  /  Marianna CAPPELLI  / Franco CARLISI  Renzo CHIESA  / Lorenzo CICCONI MASSI  / Roberto CIFARELLI  / Danny CLINCH     Marco CORBO    Roger CORONA    Lucia COVI  / Mimmo DABBRESCIA 

Enrico DE LUIGI  /  Matteo FANTOLINI  /  Fulvia FARASSINO  / Barry FEINSTEIN     Franco FONTANA   Adolfo FRANZÒ /  Ugo GALASSI  /  Maki GALIMBERTI 

Maurizio GALIMBERTI    Piero GEMELLI  / Mario GIACOMELLI  /  Oberto GILI   

Gianni GREGUOLI  /  Luca GREGUOLI  /  Guido HARARI  /  Sophie Anne HERIN   

Bart HERREMAN  /  Claudio ISGRÒ  /  Raymond JACOBS  /  Art KANE 

Douglas KIRKLAND  / COSMO LAERA /  Mario LAPORTA 

LELLI e MASOTTI  / Cristina LE NOCI / Fabio LOVINO 

Uliano LUCAS / Laura MAJOLINO  /  Ottavio MALEDUSI 

Gered MANKOWITZ  /  Carlo MASSARINI  / Eric MEOLA    Margherita MIRABELLA     Cesare MONTI  /  Bruno MURIALDO  /  Patrizia MUSSA  / Zoltan NAGY  / Pino NINFA  Enzo OBISO / Joe OPPEDISANO  / Carlo ORSI / Franco PAGETTI  / Gianni PEZZANI 

Riccardo PICCIRILLO  /  Alessio PIZZICANNELLA  / Claudio PORCARELLI    

Laila POZZO  /  Francesco RADINO  /  Mauro RAFFINI   Efrem RAIMONDI 

Paolo RANZANI  /  Maurizio REBUZZINI  /  Ugo RICCIARDI  / Gabriele RIGON     Patrizia RIVIERA    Sylvie ROMIEU  /  Anna ROSATI  /  Norman SEEFF 

Roberto SERRA  /  Frank STEFANKO  /  Masayoshi SUKITA  /  Valentina TAMBORRA

Allan TANNENBAUM / Toni THORIMBERT  /  Marco TURATTI  / Franco TURCATI   Angelo TURETTA  /  Annalisa VANDELLI  /  Paolo VERZONE  /  Luciano VITI 

Robert WHITAKER  / Mattia ZOPPELLARO

 

 

Il team e i partner tecnici che a titolo gratuito hanno reso possibile il progetto:

Concept: Guido Harari, Paolo Ranzani

Coordinamento progetto: Cristina Pelissero

Progetto comunicazione: Paola Galletto

Comunicazione social: NAM Studio/Marco Corbo, Andrea Conti,

                                                       Nico Gulino, Anna Monformoso

Stampe: Cristina Pelissero/Wall Of Sound Gallery & Editions

Web design: Involucra, agenzia di marketing e comunicazione di Torino

Partner tecnici: Epson Italia

 

 

U.G.I. ONLUS

Domenico De Biasio

Michele Magri

Massimo Mondini

 

 

Link Ufficiale: www.photoactionpertorino.org

 

Instagram photoactionpertorino

 

Arriva l’ondata

Caleidoscopio rock USA anni 60 / In Louisiana non tutto doveva essere R&B, anche se il peso del passato era ingombrante e condizionante. C’era chi aspettava il “treno giusto”, magari con partenza da oltreoceano, per esempio una potente ondata, da lontano, che portasse una nuova scarica di adrenalina tra i giovani statunitensi dopo qualche tempo di “calma equatoriale”.

C’era chi fiutava l’aria specialmente in quelle aree dove la caratterizzazione musicale era meno marcata da generi musicali di grande respiro, magari in zone ai margini o “di passaggio” tra uno stato e l’altro; d’altronde si sa… presso le “aree di confine” si sta generalmente molto attenti a chi transita, sia esso un viaggiatore, un mezzo di trasporto o… un nuovo trend musicale in arrivo.

E si sa bene che il fiuto di chi vive in tali aree è particolarmente fino, ancor meglio se associato ad “antenne ben dritte” per captare verso quale direzione si dirigerà il gusto giovanile, quella “gallina dalle uova d’oro” che poteva dare una spinta alle bands per il “grande salto”. Ed ecco che la conformazione “antenne dritte” era tipica di bands che cercavano qualcosa di nuovo oltre il rock&roll e che, come predetto, si muovevano in aree “borderline”, come in Louisiana nella fascia settentrionale verso i confini con Texas, Arkansas e Mississippi lungo la Interstate 20: ne erano un esempio The Spectres. Nati tra Ruston e Monroe nell’autunno 1965, erano composti in formazione originale da Jim Steele (V), Daniel Gilbert (V, chit), Terry Montgomery (b), Sidney Johnson (V, org) [e Woodard Bardin (org)], Bill Bass (batt); furono tra le prime bands della Louisiana a seguire decisamente l’onda della British Invasion operando tra Monroe, Ruston e Shreveport soprattutto in adult clubs e con l’onore di essere opening band per The Lovin’ Spoonful. I buoni agganci col produttore Rocky Robin portarono The Spectres ad incidere il primo 45 giri nel 1966: “No Good, No Where World” [Gray – Carraway] (NJ 1020; side B: “High Stepper”), con etichetta N-Joy records, presso Sound Studios. Nel frattempo il cantante Jim Steele fu chiamato al servizio militare e la band dovette assestarsi su una diversa distribuzione tra i membri. Per quanto riguarda il secondo 45 giri, tengo a sottolineare l’etichetta (che a mio giudizio produsse realtà interessanti): Paula records, di proprietà di Stanley Lewis a Shreveport. Il singolo uscì nel 1967 e presentava un side B migliore del lato A: “Psychodelic Situation” [D. Gilbert] (270; side B: “I Cried”), inciso presso i Robin Hood Briant’s Studios in Texas; non a caso “I Cried” ricevette buona accoglienza nelle radio locali e fu brano di punta di svariati gigs fino in Mississippi (Vicksburg e Jackson). Ma il 1967, come tutti ben sappiamo, fu anno spartiacque che vide il grande movimento psichedelico travolgere ed inglobare microrealtà locali trasformando suoni, testi, gusti e modi di captare il messaggio musicale; con le nuove ricerche sul riverbero, sulla dicotomia scenografica suono-luce e con la nuova fenomenologia dei “concerti evento” intesi come unione di forme artistiche concomitanti… chi arrivava al 1967 “col fiato corto” era destinato ad essere doppiato a velocità tripla. La medesima sorte toccò inevitabilmente anche a The Spectres, che (con l’uscita di Steele e Montgomery) giunsero a sciogliersi entro l’estate del 1968, quando ormai il garage rock psichedelico “di nome ma non di fatto” sapeva già di stantio.

Gian Marchisio