ilTorinese

I nuovi contagi registrati sono 1033 Ma una parte è riferita a ieri

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 18.00

 

29.049PAZIENTI GUARITI E 527 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 29.049(+111rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3541 (+7) Alessandria, 1658 (+3) Asti, 908 (+3) Biella, 2832 (+11) Cuneo, 2717 (+27) Novara, 14.765 (+52) Torino, 1390 (+5) Vercelli, 1039 (+2) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 199 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 527sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SONO 4190

Tre i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessunoverificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4190deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 688 Alessandria, 257 Asti, 212 Biella, 402 Cuneo, 385 Novara, 1845 Torino, 227 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 41.074 (+1.033rispetto a ieri,di cui 663 sono asintomatici. Motivo tampone: 374 screening, 443 contatti di caso, 216 con indagine in corso. Ambito: 50 RSA, 221 scolastico, 762 popolazione generale. I casi importati sono 6 su 1.033) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4733 Alessandria, 2219 Asti, 1353 Biella, 4352 Cuneo, 3879 Novara, 20.724 Torino, 1828 Vercelli, 1318 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 344 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 324 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 40( +7rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 595(+ 33rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6.673

I tamponi diagnostici finora processati sono 828.712 (+ 14.142 rispetto ieri) ,di cui 448.813risultati negativi.

 

NOTA IMPORTANTE

I dati dei nuovi contagiati e del numero di tamponi riportati nel Bollettino di oggi comprendono anche parte dei dati non registrati ieri a causa di un rallentamento della piattaforma operativa.

Negli ultimi due giorni, quindi, risultano complessivamente effettuati 20.109 tamponi, con una media giornaliera di 10.054 tamponi e 766 nuovi contagiati

Cuochi in festa tra gusto, marketing e cultura

L’Associazione provinciale dei Cuochi della Mole” ha dato vita a Torino, a partire da un confronto tenutosi alla Mole Antonelliana, alla giornata torinese della Festa Nazionale del Cuoco,  tenutasi lo scorso 13 ottobre

Dai tempi del lockdown in poi, l’emergenza Covid 19 ha sicuramente aumentato l’interesse da parte degli italiani nei confronti della cucina, portandoli a sperimentare ricette e piatti nuovi, con un consistente trend in crescita per il settore. Questo fenomeno ha interessato quasi due italiani su tre (circa il 64 % della popolazione).

Questi dati sono stati forniti dalla Coldiretti, in occasione della Festa Nazionale del Cuoco, tenutasi martedì 13 ottobre scorso, un appuntamento annuale coincidente con il giorno in cui si festeggia la nascita di San Francesco Caracciolo, patrono della categoria. Prima con il lockdown,  poi con la sempre maggiore diffusione dello smartworking, si è, infatti, verificato un aumento considerevole nella spesa alimentare familiare domestica pari a circa 10 miliardi di euro dall’inizio di quest‘anno.

In occasione della Festa nazionale del Cuoco è stato presentato a Roma, presso la sede della Federazione Nazionale Italiana Cuochi, un progetto ideato dall’Associazione Laici Caracciolini  e dall’Ordine Chierici Regolari Minori Caracciolini, in partnership con la Federcuochi e la Cooperativa “Con la mano nel cuore”. Si tratta della creazione di un cammino che ripercorre l’ultimo viaggio del Patrono dei cuochi italiani, San Francesco Caracciolo, compiuto da Loreto a Napoli. 550 km che toccheranno ben settanta Comuni collocati in quattro regioni italiane, Marche, Abruzzo, Molise e Campania, un esempio di cosiddetto “turismo lento“, capace di valorizzare i luoghi della vita del Santo, i borghi incontaminati, i prodotti e i produttori della filiera enogastronomica.

A Torino l’Associazione Provinciale Cuochi della Mole”, presieduta da Raffaele Trovato, nata con l’obiettivo di riunire cuochie pasticceri professionisti in un gruppo coeso e affiatato, ha dato vita, in occasione della Festa Nazionale, svoltasi il 13 ottobre scorso, ad un evento unico, in cui si sono riuniti esperti del settore enogastronomico, del mondo della cultura, della formazione  e del marketing aziendale, impegnati in una giornata di confronto e riflessione sulle tematiche inerenti questa professione.

Il tema è stato introdotto, presso il Museo del Cinema di Torino alla Mole Antonelliana, nel corso di una conferenza stampa dal presidente della APCM Raffaele Trovato, moderata da Marco Fedele, esperto di comunicazione nell’ambito del food. Tra i relatori il giornalista Gigi Padovani, lo chef stellato Giovanni Grasso ed il delegato Accademia Italiana della Cucina, il professor  Mauro Frascisco, e Andrea Mazza del Food Development and Training presso il Lavazza Center di Torino.

Nucleo centrale dell’analisi non è stato soltanto il mondo della ristorazione tradizionale, ma anche quello rappresentato dagli scenari sempre più vasti che i professionisti del settore sono chiamati ad affrontare, in un mondo via via più globalizzato e contraddistinto da una pluralità di realtà, quali quella delle mense aziendali, delle cucine da campo in zone di emergenza, della consulenza in campo enogastronomico e televisivo.

L’approfondimento ha anche riguardato temi fondamentali come quello della formazione iniziale, dell’aggiornamento continuo, con una costante attenzione rivolta verso la salute, le esigenze nutrizionali, nel rispetto dell’ambiente. La festa è poi proseguitaspostandosi in altre location, quali piazza San Carlo e galleria San Federico dove, presso la sala “libreria Fior Food”, la Festa del Cuoco ha visto il coinvolgimento di uno spazio interamente dedicato alla comunicazione, con uno studio televisivo digitale, in cui si sono svolte trasmissioni in streaming, cooking show, talk show e collegamenti con colleghi chef ed associazioni di categoria. Sono poi state proposte due ricette che, durante la settimana successiva alla festa, verranno accolte nei menu dei ristoranti di Torino e Provincia aderenti alla APCM: gli agnolotti al sugo d’arrosto ed il celebre “sanbajun”allo zabaione.

Mara Martellotta

 

Imprese e territorio: le sfide post-Covid

Un confronto promosso da Dai Impresa e Rinascimento Europeo

Presso il Centro Studi San Carlo di Torino, venerdì alle 18. Con gli assessori Tronzano e Marrone

Il mondo dell’impresa e della cultura si confrontano, tra loro e con la politica, per provare a trovare una lettura adeguata di una circostanza che non può essere letta come una parentisi da superare. Elementi per la comprensione e l’elaborazione di futuro, quelli che si propongo di individuare e offrire al decisore politico, il network d’imprenditori Dai Impresa (nato nelle Valli Susa e Sangone, ma in progressivo radicamento anche nell’area metropolitana) e il think tank torinese Rinascimento Europeo, nell’incontro che congiuntamente propongono, venerdì prossimo dalle 18, presso il Centro Studi San Carlo a Torino (via Monte di Pietà, 1). Un incontro, moderato da Marco Margrita, direttore de “Il nuovo Monviso”, in cui ci s’interrogherà su “Imprese e territorio: le sfide post-Covid”. Dopo i saluti del portavoce di Rinascimento Europeo, l’avvocato Stefano Commodo, due relazioni e altrettanti contributi operativi. Inizierà il professor Carlo Manacorda (Docente di Economia Pubblica, esperto di bilanci dello Stato) con “Emergenza economica e aiuti pubblici: il rischio Capitalismo di Stato”, a seguire Riccardo Lala (editore, presidente dell’associazione Dialexis) rifletterà su “L’Agenzia per l’Intelligenza Artificiale a Torino, opportunità per imprenditori e professionisti”. Prima della replica degli assessori regionali Andrea Tronzano e Maurizio Marrone, partendo dalle loro esperienze, interverranno Gianluca Blandino (Ad Dai Impresa e presidente Unione Montana dei Comuni Alpi Graie) e Giacomo Bottino (progettista e operatore culturale, direttore artistico dell’Accademia Cattedrale di San Giovanni in Torino). L’evento sarà trasmesso in streaming anche sulla pagina FB di Rinascimento Europeo.

Prenotazione obbligatoria: comunicazioni@rinascimentoeuropeo.org

Forum Sviluppo, 40 indagati

La procura della repubblica  di Torino ha terminato  un’indagine relativa  a Giulio Muttoni, l’imprenditore noto per essere stato patron della società di spettacoli SetUp Live.

Sono quaranta gli indagati tra i quali l’ex assessore della giunta municipale di Piero Fassino (estraneo all’indagine) Enzo Lavolta, oggi candidato alle primarie Pd. I sospetti riguarderebbero la possibilità di avere turbato la gara del terzo forum mondiale dello sviluppo economico svoltosi  a Torino nel 2015. Secondo le indagini, Lavolta avrebbe favorito Muttoni nell’assegnazione della location dell’evento.

Una guerra di nervi. Soldati e medici nel manicomio di Racconigi (1909-1919)

Progetto Cantoregi presenta, nei locali della Soms di  Racconigi, il nuovo libro di Fabio Milazzo

Venerdì 16 ottobre, ore 21 – Racconigi (Cuneo)

Pagine di puntiglioso rigore storico e scientifico. Ma non meno coinvolgenti sul piano emozionale. Da alcuni giorni è in libreria “Una guerra di nervi. Soldati e medici nel manicomio di Racconigi (1909-1919)”, scritto da Fabio Milazzo, per i tipi dell’editrice “Pacini”, nella collana di storia contemporanea “Le ragioni di Clio”. Di origini messinesi, classe ’79, Milazzo da sempre si occupa di “storia della devianza” , in particolare nell’ambito militare della Grande Guerra ed attualmente svolge attività di ricerca presso l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, oltreché presso l’Archivio Storico dell’ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi. E proprio da qui, da queste sue esperienze professionali accompagnate da spiccate e personali “curiosità” culturali e di indagine approfondita sulla mente e la figura umana quand’essa sia investita da guerra e follia,  nasce il suo ultimo libro, che verrà presentato il prossimo venerdì 16 ottobre, alle 21, dall’Associazione “Progetto Cantoregi”, in collaborazione con la Città di Racconigi, alla Soms (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso, da tempo sede dell’Associazione) in via Carlo Costa 23, a Racconigi.“Sguardi sbarrati, allucinazioni, tremori, confusione mentale, depressione, tentativi di suicidio. Furono questi alcuni dei sintomi – si legge nella presentazione del libro – che i soldati investiti dalla potenza traumatica della Grande guerra manifestarono al momento del loro ingresso nel manicomio di Racconigi”. Queste le prime  manifestazioni di un disagio e di una devianza psico-comportamentale difficilmente “rappezzabile”. Soprattutto allora e in istituzioni manicomiali quali erano quelle in quegli anni concepite. Sulla base di studi e indagini d’archivio, la ricerca di Milazzo si sofferma sulle storie di internamento dei soldati traumatizzati dal primo conflitto mondiale, in un periodo in cui non esisteva ancora la categoria clinico – diagnostica del trauna di guerra (“shell shock”), codificata pienamente soltanto dopo la guerra in Vietnam. Nello specifico il libro cerca di rispondere ad alcuni interrogativi: Quali furono le cause che determinarono l’internamento dei soldati in manicomio? Chi decideva e come venivano gestiti e organizzati i ricoveri? Quale fu il ruolo dei medici-alienisti? Quale fu invece il ruolo delle famiglie? Come reagì la psichiatria italiana di fronte ai traumi bellici? Come vennero trattati dalle autorità militari i soldati traumatizzati? Quale fu il ruolo delle teorie lombrosiane nel descrivere il fenomeno? E quali furono le diagnosi attraverso cui vennero inquadrati i sintomi? Come il conflitto investì e stravolse l’organizzazione e la vita nel manicomio? Interrogativi ad ampio spettro. Cui, attraverso lo spoglio sisistematico di vari fondi archivistici e l’esame di tutte le cartelle cliniche dei soldati, il volume risponde con puntualità, “interpretando in sede locale dinamiche più generali riguardanti il rapporto tra esercito, disagio mentale e guerra”. Rapporto che mette insieme “guerra e follia”, facendo per l’appunto emergere quella nozione di “trauma di guerra” che vede anche un altro tassello significativo nella guerra di Libia, affrontata sempre da Fabio Milazzo in un precedente volume dal titolo “Deserti della mente. Psichiatria e combattenti nella guerra di Libia 1911 – 1912”, scritto a quattro mani con Graziano Mamone e pubblicato nel 2019 da “Le Monnier”.

Ingresso libero, fino a esaurimento posti. Info: tel. 335/8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw@cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

g.m.

 

(La foto in alto è dell’archivio di Italia Nostra)

Cordoglio in Piemonte per la morte improvvisa di Jole Santelli

La presidente della Regione Calabria Jole Santelli è morta nella sua abitazione di Cosenza a 51 anni

In base ai primi riscontri si sarebbe trattato di un arresto cardiocircolatorio. La governatrice eletta per la coalizione di centrodestra, era malata da tempo, colpita da un tumore che non le ha mai impedito di assolvere ai suoi doveri istituzionali. Cordoglio da parte del suo collega Governatore piemontese Alberto Cirio, del presidente dell’Assemblea Regionale Stefano Allasia e delle forze politiche in Piemonte.

Il commento del Governatore Alberto Cirio

“È un dolore grandissimo. Jole era ed è una persona a cui volevo e voglio molto bene. La sua scomparsa è una perdita personale, ma è anche una grande perdita per il nostro Paese, perché è una persona che ha sempre messo prima il suo territorio, la sua Calabria, il suo impegno istituzionale, prima di qualsiasi altro interesse di partito o politico. Ci mancherà tanto.Prendiamola ad esempio di come ci si deve comportare nei nostri ruoli istituzionali e anche per ricordare che le altre malattie continuano purtroppo a esistere e questa convivenza con la recrudescenza del Covid ci deve allarmare sulla necessità di mantenere gli ospedali attivi e al servizio della popolazione per ogni patologia”.

Scrive il  presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia:

“A nome del Consiglio regionale del Piemonte desidero esprimere profondo cordoglio per la scomparsa di Jole Santelli, prima donna presidente della Regione Calabria. Persona generosa, appassionata e combattiva, da sempre stimata da tutti, è stata un’amministratrice fortemente legata alla propria terra. Sincera vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari in questa triste giornata”.

Il cordoglio di Uncem, Unione Comuni montani

Uncem si unisce al cordoglio di tutta la Regione Calabria e del Paese per la morte della Presidente Jole Santelli. Il Presidente Uncem Calabria Vincenzo Mazzei con il Presidente nazionale Marco Bussone e tutta l’Uncem esprimono vicinanza alla famiglia, ai collaboratori, ai Colleghi della Presidente, alla Giunta e al Consiglio. Santelli, nei primi mesi di mandato, aveva avuto, con la sua Giunta, particolari attenzioni per gli Enti locali, per i piccoli Comuni, le aree montane, in una fase di emergenza sanitaria che sta affrontando con la massima determinazione. Uno spirito di collaborazione istituzionale che ricorderemo quale testimonianza forte di azione e sussidiaria costruzione di politiche a vantaggio delle comunità, nell’interesse della regione e del Paese.

 

“Alt alle truffe” con Difendiamo il futuro

“ALT alle TRUFFE” II edizione + prevenzione & protezione Progetto territoriale per la divulgazione e la prevenzione di truffe

Riceviamo e pubblichiamo / L’associazione Difendiamo il Futuro è nata nel 2001 per rispondere all’esigenza di informazione e formazione culturale e sociale sempre più sentita in questi ultimi anni e diffusa a tutti i livelli della
società, tanto tra i giovani quanto tra gli adulti: la totale disponibilità delle informazioni, la
diseducazione all’analisi critica della realtà, l’eccessiva semplificazione di tematiche economiche e
sociologiche rischiano di disorientare le persone e di rendere loro impossibile formarsi un’opinione
fondata e strutturata dei grandi temi di attualità.

Il criterio di partenza dell’associazione, dunque è stata, fin dalla sua nascita, la ricerca costante ed
accurata di un approfondimento completo ed esaustivo sulle culture amministrative. L’associazione
persegue finalità di sviluppo sociale e promozione culturale. Forti di una lunga esperienza di
impegno solidale, e visto il successo della prima edizione di “Alt alle Truffe” che complessivamente
ha coinvolto circa 200 persone, che hanno compreso le caratteristiche socio territoriali, relative alla
sicurezza reale e quella percepita, le specificità delle singole aree e i punti sensibili con le priorità
maggiormente sentite dai singoli cittadini per la loro qualità di vita, vi presentiamo un progetto
integrato di informazione, prevenzione e autodifesa che ha già ottenuto molto successo in
occasione della prima edizione, suscitando viva attenzione e offrendo un servizio accessibile ma
rigoroso, con un linguaggio aperto a tutte le categorie dei cittadini; che consente di combattere
truffe e reati ai danni degli anziani e dei soggetti deboli, con una serie di consigli utili, frutto di una
ricca esperienza e di materiali scientifici in continuo aggiornamento, alcuni dei quali tratti da
percorsi divulgativi prodotti dall’Arma dei Carabinieri.

Il Generale Tullio Del Sette, ex Comandante dell’Arma Dei Carabinieri, ha ribadito più volte
l’importanza di porre delle azioni di prevenzione. Studi recenti anche in campo internazionale
confermano che chi è vittima di una truffa, oltre al danno economico sofferto, subisce una grave
serie di alterazioni della sua dimensione psicologica emotiva e relazionale.
Come riferito in più occasioni dalle forze dell’ordine durante gli incontri, sono soprattutto famiglie
sinti: nomadi con solide radici italiane che si tramandano “segreti e abilità” di generazione in
generazione che compiono episodi di truffa, pertanto l’impegno del nostro team multidisciplinare
va in due direzioni: 1) studiare le tecniche dei truffatori e monitorare i luoghi colpiti 2) affrontare un
approccio sistematico, per poter creare una banca dati aggiornata e offrire alle forze dell’ordine
maggiori strumenti per colpire i professionisti della stangata agli anziani, che molto spesso ripetono
le stesse tecniche così come gli autori, nella speranza di porre un freno a questo triste fenomeno.
Molti anziani per vergogna, oppure per il timore della disapprovazione sociale, temono la
presentazione della denuncia ed è solo la cultura, la formazione che si può acquisire una vera
consapevolezza per difendersi da queste insidiose forme di reato.

CONTENUTO
La scienza, la medicina e il generale miglioramento delle condizioni di salute e benessere della
popolazione hanno comportato uno straordinario allungamento dell’aspettativa media di vita, al
quale però si affiancano circostanze socio-culturali tendenzialmente avverse, alimentando la truffa,
che è costituita da 3 elementi: l’induzione in errore (la falsa rappresentazione della realtà), l’artifizio
o il raggiro ovvero l’inganno; infine la realizzazione di un profitto che è il vantaggio economico. Le
aree di indagine, riguardano caratteristiche della vittima (etnia, peso, altezza) l’occupazione, il luogo
di lavoro, gli orari, la situazione finanziaria, la rete amicale, le abitudini, gli hobbies il percorso
scolastico e i familiari; insomma tutte le fonti di informazione che possano stilare un profilo e dare
spunti sul movente del reo.

STRUTTURA DELL’EVENTO
Pertanto il progetto prevede la partecipazione, di un team multidisciplinare composto da cinque
figure che sono: Un Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, due consulenti legali (un avvocato civilista ed
un avvocato penalista), un tecnico esperto (serraturiere), una psicologa e il moderatore.
DESTINATARI

La nostra esperienza ha consigliato di organizzare gli eventi in luoghi di aggregazione tradizionali
come centri anziani, parrocchie o altri luoghi che la popolazione anziana colga e frequenti con
fiducia; la scelta dei centri anziani circoscrizionali pare poi molto utile in quanto i cittadini che vi
vengono coinvolti di solito per motivi ricreativi e di svago, apprezzano di poterne fruire per
confrontarsi con le forze dell’ordine ed esperti, effettuare segnalazioni, esprimere disagi ma anche
suggerimenti.

La scelta delle parrocchie ha funzionato assai felicemente in quanto la comunità parrocchiale
costituisce un punto di riferimento e gode della fiducia degli anziani che sono particolarmente
ricettivi ed attenti ai contenuti offerti nell’ambiente spirituale.

I 4 incontri sono organizzati in date concordate con la circoscrizione 8 della città di Torino e
dall’associazione Difendiamo il Futuro dal 15/10/2020 al 19/11/2020.

In conclusione si vorrebbe far rilevare come questa iniziativa, rappresenti un modo inedito ed
originale per coinvolgere la popolazione della circoscrizione in un progetto, che non è solo di
educazione ma di vera e propria autodifesa e di responsabilizzazione di potenziali vittime di truffe.

Frode da 40 milioni, le Fiamme gialle smantellano associazione a delinquere

DICIOTTO LE MISURE CAUTELARI PERSONALI ESEGUITE IN TUTTA ITALIA, SEQUESTRI DI BENI PER OLTRE 40 MILIONI DI EURO.

Smantellata dalla Guardia di Finanza di Torino un’associazione per delinquere ramificata in tutta Europa. Una frode transnazionale da oltre 40 milioni di euro nel settore dei prodotti informatici. Tra gli indagati c’è anche chi aveva richiesto il reddito di cittadinanza e i contributi di sostegno alle imprese per l’emergenza COVID-19.

Diciotto le misure cautelari personali eseguite in tutta Italia, sequestri di beni per oltre 40 milioni di euro. A capo dell’organizzazione due imprenditori torinesi, ora in carcere. Fondamentale per la riuscita dell’operazione il coordinamento con l’unita di cooperazione giudiziaria europea “Eurojust”.

I dettagli dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa indetta alle ore 10.30 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino alla presenza del Procuratore Aggiunto della Repubblica Dott. Marco Gianoglio.

Meroni, un “mito” che ci accompagna

Sono passati 53 anni ma la notizia e sempre li’, fresca e drammatica, incredibile e indimenticabile. Gigi Meroni non c’e’ piu’ da quel crudele 15 ottobre 1967, travolto da un’automobile dopo aver, per l’ennesima volta, galvanizzato i tifosi e contribuito a battere la Sampdoria al Vecchio Comunale

Gigi Meroni e’ una pietra miliare nella centenaria storia granata. Un punto di riferimento che racchiude estro e tragedia, gioia e dolore, fantasia e destino. Insomma, attorno a Gigi Meroni si riassume la vicenda granata in tutta la sua interezza. E non si puo’ dimenticare perche’ questo ragazzo, scomparso ad appena 24 anni dopo essersi imposto – con semplicita’ e rara correttezza – come leader in campo e fuori del campo, era gia’ un “mito”. Certo, la tragedia di quel terribile 15/10/1967 ha trasformato la “farfalla granata” in un mito incancellabile e irripetibile. Perche’ Meroni, forse anzi quasi inconsapevolmente, era destinato a diventare un leader. Un leader che ha anticipato i tempi. Nel campo attraverso il suo estro e la sua fantasia ineguagliabili e, soprattutto, fuori dal campo. Anticipatore nel costume, nella sua vita privata cosi’ travagliata e rocambolesca, nel rapporto con la tifoseria e l’opinione pubblica sportiva e non solo, nello stile di vita semplice e anticonformista. Insomma, Gigi era destinato a segnare in profondita’ la storia granata e quella del calcio italiano. Una sorta di George Best del calcio italiano per il suo gioco e il suo talento e, al contempo, un calciatore che anticipava i fermenti del ’68 e gli anni della contestazione e del grande cambiamento della societa’ italiana. E la stessa vasta pubblicistica che ha accompagnato in questi lunghi 48 anni anni la vita di Gigi Meroni e’ la conferma che la sua esperienza e’ piu’ viva che mai non solo nella vicenda granata ma anche in quella del calcio italiano e nella stessa storia del nostro paese.
Per questo Gigi continua a vivere nei nostro cuori. Ed e’ per questo che, per chi abita a Torino, quel corso Re Umberto all’altezza dell’ormai triste luogo del Bar Zambon, continua ad essere meta di un pellegrinaggio silenzioso e composto. Un luogo che ha strappato alla vita la farfalla granata ma anche un luogo destinato a ricordare, per sempre, un talento del calcio e della vita di tutti di giorni.
Giorgio Merlo

Minaccia il suicidio, poliziotto scongiura il gesto

I fatti sono accaduti la settimana scorsa

 

E’ martedì sera ed un uomo, all’interno della propria abitazione in zona San Paolo, minaccia il suicidio. E’ la moglie a contattare il 118.

Agli agenti della Squadra Volante giunti sul posto, la donna riferisce che il marito è barricato in bagno, con un coltello puntato alla gola. Trovando la porta chiusa dall’interno, la pattuglia raggiunge la finestra del locale dall’esterno, appurando la presenza dell’uomo, seduto su uno sgabello, con numerose macchie di sangue sul volto e sulle mani. Notata la presenza dei poliziotti, questi gli intima di andar via, iniziando a premere con la lama sulla trachea. Gli operatori, quindi, rientrano ed uno di loro, posizionandosi a ridosso della porta del bagno, intraprende un dialogo volto a stabilire un rapporto di fiducia. Dopo un primo scambio di battute, l’uomo confessa all’agente di aver pensato ad un gesto anticonservativo come unica soluzione per il suo problema. La complicazione a cui si riferisce riguarda una questione giudiziaria che lo vede coinvolto. L’operatore chiede all’uomo di poterne visionare gli atti. Al fine di conquistare ancor di più la sua fiducia, gli chiede di aprire la porta per mostrargli sul proprio cellulare l’articolo del codice penale che lo interessa e spiegargli la procedura da seguire al fine di tutelare la sua posizione. L’uomo inizialmente rifiuta ma poi alla proposta del poliziotto di fumarsi insieme una sigaretta, acconsente ed apre la porta. Contestualmente all’ingresso dell’operatore, questi indietreggia, incidendosi all’altezza della giugulare. Con scatto fulmineo, l’agente lo raggiunge, bloccandogli la mano che impugna il coltello. La lama cade in terra e con un calcio viene prontamente allontanata, scongiurando la possibilità di rientrarne in possesso. Personale sanitario giunto sul posto, trasporterà l’uomo al pronto soccorso in codice giallo