ilTorinese

Due piazze contro il dpcm Ma tutti a casa alle 22,30

La prefettura,  al termine del tavolo per l’ordine e la sicurezza  svoltosi questa mattina,  ha deciso che le due manifestazioni che sono state indette stasera in piazza Castello e in piazza Vittorio per protestare contro il nuovo dpcm (la prima in programma alle 20,30 e la seconda alle 21) dovranno essere statiche.

Infatti i cortei sono vietati. Inoltre i manifestanti dovranno rispettare il distanziamento sociale e indossare la mascherina. I titolari dei locali dovranno togliere i dehors e i tavolini, mentre i manifestanti dovranno terminare la protesta alle 22,30 così da rientrare  a casa per l’inizio del coprifuoco delle ore 23.

La protesta dei taxi: “Con teatri e ristoranti fermi non abbiamo più clienti”

Anche i  tassisti di Torino protestano contro il dpcm. Seppure non sia previsto un blocco della loro attività, dicono: “è come se fossimo fermi anche noi, perchè i nostri potenziali clienti non si muovono più”.

Pertanto i tassisti si sono fermati in segno di protesta, spontaneamente, radunandosi stamane in piazza Castello, senza che si trattasse di un vero sciopero promosso dai sindacati.

Poi hanno sfilato in corteo davanti a Comune e Regione per chiedere un sostegno dalle istituzioni.

(foto: il Torinese)

In piazza contro le restrizioni: si spera non come a Napoli

Dopo Napoli e Roma anche Torino avrà la sua lunga notte di passione. Lunedì 26 ottobre sera alle 20.30 in piazza Castello avverrà la protesta, non autorizzata, contro le decisioni prese dal governo, per la chiusura di alcune attività, il mini lockdown.

Gira un volantino, non firmato, che invita il popolo a scendere in piazza contro il coprifuoco e le nuove restrizioni che partiranno da oggi fino al 24 novembre. Chi si nasconde dietro questi volantini che invitano al caos generalizzato? Forze politiche di estrema destra, centri sociali? Comitati d’assalto negazionisti? Chissà…l’unica certezza è che oltre al problema covid s’aggiunge la tematica della grande difficoltà nel controllare le piazze delle metropoli, già in ginocchio a causa della pandemia.

Vincenzo Grassano

Appello al senso nazionale

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Nei mesi scorsi si paventava un autunno caldo in termini di scontro sociale. Oggi si sta delineando una protesta contro i provvedimenti governativi volti a tenere sotto controllo il Covid. In realtà serpeggia anche un forte disagio sociale perché la crisi economica appare sempre più evidente.

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In un momento disperato come questo in cui la pandemia dilaga, occorrerebbe la massima disciplina da parte di tutti come nei momenti bui della storia nazionale. Invece l’incapacità del Governo a prevenire durante i mesi estivi la seconda  ondata, sta suscitando proteste che potrebbero esplodere in violenze e scontri di piazza. Questa ipotesi è la peggiore possibile perché può disgregare il tessuto stesso  della convivenza civile oltre che attentare alla salute pubblica a causa degli inevitabili assembramenti. Chi scrive ha più volte criticato il Governo ed ha denunciato il lassismo estivo di troppi. Il ritorno a scuola senza le debite garanzie ha creato altri problemi. Ma la via della piazza risulta essere un gravissimo errore e appare un  vero e proprio tradimento che mi fa pensare ai moti di piazza nel 1917 quando l’ Italia era in guerra. Nei momenti difficili occorre – al di là di tutto – il senso nazionale. Capisco che sia  molto difficile invocarlo quando per decenni si e’ parlato di Paese e si è derisa la storia nazionale che, bene o male, ha dimostrato che gli Italiani sanno essere un popolo non solo di pizzaioli e mandolinisti. Ma è proprio il senso nazionale che oggi andrebbe evocato e perseguito. Una sorta di Unione Sacrée di fronte alla pandemia , al di là della politica, sarebbe assolutamente  indispensabile. Occorre almeno un po’ di responsabilità, evitando di fomentare la piazza e creare disordini che distolgono dall’obiettivo prioritario che è quello di salvarci dal virus. Chi si sottrae alla responsabilità e’ un nemico dell’Italia e degli italiani.

A Torino nasce “La Buona Destra”

La Buona Destra annuncia la creazione del Comitato locale per la Buona Destra di Torino e Provincia, ad un mese dalla presentazione del partito, avvenuta proprio nel capoluogo piemontese.

Riceviamo e pubblichiamo / Con la nascita di questo Comitato, la Buona Destra punta ad avere una presenza maggiore sul  territorio, per entrare in contatto con i cittadini così da poter lavorare, tramite il proprio Centro Studi, a proposte concrete per migliorarne la condizione. La presenza territoriale è fondamentale per potersi proporre ai cittadini in cerca di una risposta ai problemi concreti del nostro tempo. Anche in una città storicamente più vicina all’elettorato di centrosinistra, lo spazio per le proposte della Buona Destra è ampio, soprattutto considerata l’amministrazione tutt’altro che eccezionale degli ultimi anni.

In una regione importante dal punto di vista economico, storico e culturale come il Piemonte, è imprescindibile la presenza delle idee e delle proposte di una Buona Destra per uno sviluppo  complessivo che porti benefici a tutti i cittadini. Proprio per questo, la nascita del Comitato di  Torino e Provincia faciliterà l’organizzazione di eventi ed incontri nei quali ci sarà la possibilità di incontrare i cittadini ascoltando e recependo le loro istanze. 

La Buona Destra sarà fondamentale per la città di Torino e per l’Italia tutta: un partito che sia onesto e che, lavorando per il bene comune e non solo di  alcune categorie, abbia più cura della spesa pubblica per mostrare ai cittadini che le loro tasse sono investite in servizi per la collettività. 

Una Buona Destra liberale, laica ed europeista che non andrà alla ricerca del nemico di turno, ma di soluzioni tramite le quali immaginare e costruire il paese del futuro.

In un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo serve concretezza e serietà: proprio per questo nasce il Comitato per la Buona  Destra di Torino e Provincia.

Comitato per la Buona Destra di Torino e Provincia

Claudio Desirò 

Giachino: “penalizzare la ristorazione è un duro colpo all’occupazione”

L’ex sottosegretario alle Infrastrutture Mini Giachino ha promosso una petizione su Change.org  

Egregio Presidente Conte,

il calo della economia italiana degli ultimi anni è dovuto alla crisi ma anche alle scelte sbagliate dei Governi a partire dal Governo Monti, scelte dalle quali non ci siamo mai ripresi compreso nei due suoi anni di governo. Dopo la chiusura del primo Lockdown con la quale abbiamo i ristoranti hanno perso il 35% del fatturato dell’anno e dopo 4 mesi nei quali non hanno superato il 50% ora volete far chiudere la sera che per chi conosce la ristorazione vale 3/4 del lavoro. In questi mesi non siete riusciti neanche a dare  10.000 euro. A molti ristoratori non è stato concesso dalle Banche il Credito da 25.000 euro e Lei non è riuscito a imporsi con le Banche. Forte coi deboli e debole coi forti oggi volete far fallire  la Ristorazione? Ogni ristorante garantisce da 3 a 10-15 posti di lavoro. Sono a rischio oltre 1 milione di posti di lavoro.
L’alternativa è tra andare in Piazza o morire a casa di depressione dopo 35 anni anni di lavoro.
Se ha un po’ di cuore ci ripensi tre volte. In questi mesi i ristoratori hanno investito per render sicuro, con nuovi tavoli rotondi larghi 1,5 metri, gel in ogni angolo, mascherine per i clienti che entrano sprovvisti.
Da maggio nessun cliente ha preso il Covid frequentando i ristoranti.
Mille grazie per l’attenzione,


Mino Giachino, Fabrizio Mastrovincenzo, Emanuele Scirgalea, Lodovico Ambrois

https://www.change.org/p/giuseppe-conte-chiediamo-a-conte-che-non-distrugga-bar-e-ristoranti

 

La Protezione civile di Volpiano per le persone in quarantena


Consegna di spesa e farmaci a domicilio. Si cercano nuovi volontari

Con l’aumentare dei contagi da Covid-19 anche sul territorio di Volpiano, sono stati intensificati i servizi di assistenza a soggetti positivi, posti in quarantena o in isolamento fiduciario, per la consegna di alimenti e medicinali. Le persone segnalate dalle autorità sanitarie vengono contattate dalla Protezione civile comunale per conoscere eventuali necessità e, nel caso di mancanza di una solida rete familiare, attivare i servizi di assistenza, come la consegna della spesa a domicilio; per problematiche di carattere sanitario, invece, il riferimento è il medico di base.

«In questa fase di crescita dell’emergenza – sottolinea la Polizia municipale – abbiamo bisogno di nuovi volontari, per continuare a garantire un servizio adeguato e fronteggiare le prossime necessità; perciò invitiamo tutti coloro che hanno disponibilità di tempo a unirsi ai gruppi della Protezione civile e della Croce Bianca di Volpiano». Prima di essere inseriti in organico, i volontari seguono un corso di formazione specifico; per informazioni contattare la Polizia municipale (011.9951831) o la Croce Bianca Volpianese (011.9881572).

Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Si stanno riattivando tutti i servizi che il Comune ha fornito nella prima ondata dell’epidemia e peraltro il Centro operativo comunale di Protezione civile non è mai stato chiuso, per mantenere l’operatività in relazione alle proroghe dello stato di emergenza decretate dalle normative nazionali».

Parte la campagna di vaccinazione antinfluenzale

GRATUITA E FORTEMENTE RACCOMANDATA PER LA FASCIA DI ETA’ DAI 60 ANNI IN AVANTI E PER I SOGGETTI A RISCHIO


Come annunciato nelle scorse settimane, lunedì 26 ottobre parte in Piemonte la campagna di vaccinazione antinfluenzale.

In base alle indicazioni del Ministero della Salute, ed in considerazione dell’emergenza epidemiologica Covid 19, quest’anno la vaccinazione è fortemente raccomandata ai cittadini nella fascia di età dai 60 anni in avanti e per tutti gli adulti e i bambini con patologie a rischio. Per tutti questi soggetti la vaccinazione è gratuita.
Coinvolti nella campagna di vaccinazione, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta (vaccino gratuito per bambini a rischio) e le farmacie, alle quali sarà destinata una quota delle scorte disponibili per consentire l’acquisto del vaccino da parte di altri soggetti che intendano vaccinarsi.
Per agevolare medici e pediatri nella somministrazione del vaccino, l’Assessorato mette anche a disposizione, attraverso la rete delle Asl, dei locali nei quali è possibile effettuare le vaccinazioni, oltre agli studi dei medici: i locali saranno aperti solo qualora i medici ne facciano richiesta.
La Regione Piemonte ha ordinato 1 milione e 100 mila dosi di vaccino, il 54 per cento delle dosi in più rispetto a quelle utilizzate l’anno scorso (700 mila), con l’intento di allargare il più possibile il numero delle persone che si vaccinano.
Il vaccino antinfluenzale disponibile per la campagna di vaccinazione 2020-2021 è il Vaxigrip Tetra (inattivato tetravalente), disponibile in maggior quantità in formato monodose. La prima tranche di fornitura è di 400 mila dosi, alla quale seguiranno altre tre tranche nelle settimane del 2, del 9 e del 16 novembre.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

 

Dörte Hansen  “Tornare a casa”   -Fazi-   euro  18,50

 

La storia veleggia tra presente e passato e narra le vicende di più personaggi sullo sfondo di un paesino di provincia, Brinkebüll, in cui si intrecciano destini, gioventù, vecchiaia, rimpianti e tanta sensibilità.

Ella e Sönke Feddersen caratterialmente sono ai poli opposti (lui rumoroso, lei la persona più taciturna del paese che però sente e sa tutto di tutti) ma si compensano meravigliosamente e soprattutto quando ballano diventano una cosa sola.

Hanno un figlia, Marret, un po’”tocca nel cervello”, soprannominata “la fine del mondo” perché è la frase che dice più spesso: «Un groviglio di persona…..sembrava vivere dietro una parete di vetro». Parla da sola, ascolta solo quando vuole, ama disegnare e arrampicarsi sul tetto del caseificio, è fugace, in balia dei venti cambia di continuo e a 17 anni resta incinta …non si sa bene di chi.

Non capisce cosa le stia accadendo e cerca solo di mandare via quello che ha in pancia prendendosi a pugni; poi Ella cerca di spiegarle la maternità piazzandole davanti le immagini di un libro di anatomia.

Mette al mondo il piccolo Ingwer che viene cresciuto soprattutto dai nonni e, anziché proseguire nella gestione della locanda di famiglia, preferisce studiare e finisce per diventare un accademico.

Lo ritroviamo quasi 50enne in piena crisi di mezza età, con abissi che neanche lui riesce a sondare, incapace di legarsi a una donna, insoddisfatto della sua esistenza, e torna nel paese natio per prendersi cura degli anziani nonni.

Stanno per festeggiare 70 anni di matrimonio e le nozze di ferro, sono stati il punto fermo della sua vita, ma stanno perdendo colpi ed energie. Così Ingwer diventa il loro badante: li nutre, li lava, gli tiene compagnia, a loro si dedica con amore, pazienza, senso di colpa e riconoscenza.

E sono pagine bellissime quelle che oscillano avanti e indietro nel tempo, raccontandoci i destini della famiglia Feddersen e regalandoci personaggi a tutto tondo e memorabili.

 

Karoline Kan  “Sotto cieli rossi”  -Bollati Boringhieri-  euro 16,50

Karoline Kan –ma il suo vero nome è Chaoqun- è nata in una famiglia di poveri contadini in un misero villaggio cinese nel 1989 (l’anno della strage di Piazza Tienanmen) e “Sotto i cieli rossi” è il suo romanzo di esordio.

Questa millenial di notevole talento ci racconta una Cina difficile, in bilico tra passato e presente.

E lo fa attraverso tre figure femminili mosse da spirito ribelle: la nonna Laolao, la mamma Shumin e lei che a fatica è riuscita a costruirsi una vita diversa da quella che la tradizione riserverebbe alle donne.

Le loro storie si avvicendano sullo sfondo di grandi tradizioni, tragedie e costrizioni.

La nonna Laolao è vissuta negli anni in cui la Cina era divisa tra vari signori della guerra, comandanti dell’esercito indipendenti in costante conflitto per terre e potere. Ha solo 5 anni quando i soldati-banditi assaltano il suo villaggio, ammazzano il padre e ne abbandonano il cadavere.

A 15 anni è costretta a sposarsi con un uomo mai visto prima; sfugge per un soffio alla dolorosa e mutilante pratica della fasciatura dei piedi, ma le tocca partorire 9 volte in 20 anni e seppellire 2 figli piccoli. Per non parlare della povertà e delle carestie durante le quali sfama la famiglia con la corteccia degli alberi. Una vita difficilissima nel corso della quale il governo le porterà via tutto, per finire anziana affetta da demenza senile, cremata e con le ceneri parcheggiate in un colombario, in attesa di essere sepolta con quelle del marito, che morirà 6 anni dopo.

Altrettanto temeraria è la madre della scrittrice, cresciuta in una società prepotentemente maschilista e dominata da un governo dispotico e totalitario che decide nei minimi dettagli quello che il popolo deve pensare ed eseguire.

Shumin riesce a sposare l’uomo che ama, ma soprattutto si ribella alla politica del figlio unico e stoicamente decide di portare a termine una seconda gravidanza dopo aver già avuto un maschio. Evita la sterilizzazione e l’aborto previsti dal governo, imbroglia durante l’ecografia e da questo coraggioso atto di ribellione nasce la scrittrice. Ma le conseguenze per la famiglia non saranno lievi, la tassa-multa da pagare sarà salatissima e renderà ancora più affannosa la povertà.

Questi solo i più eclatanti gesti stoici delle donne magnifiche di questa famiglia.

Nel romanzo c’è molto altro, compresa la battaglia dell’autrice per smarcarsi dalle tradizioni millenarie dure a morire e riuscire a ritagliarsi la vita che vuole.

 

Eleanor  Anstruther  “Un’ottima spiegazione”  -Rizzoli-  euro  18,00

La maternità non si addice a tutte le donne. Forse è questa una delle spiegazioni della vita di Enid, nonna paterna di Eleanor Anstruther e protagonista principale del romanzo. L’autrice riprende e romanza i fili della sua complicata esistenza, in parte basandosi sui ricordi del padre bambino e in parte sull’aneddotica familiare. Una vicenda intrisa di conflitti, gelosie tra sorelle, poco amore verso i figli, tradimenti, fughe, dispute ereditarie e tonnellate di egoismo.

L’antenata vissuta nell’Inghilterra degli anni 20, appartiene all’aristocrazia per la quale i beni di famiglia contano parecchio, devono essere preservati e destinati a un erede.

Nel libro la troviamo anziana in una casa di riposo, inacidita dalla desertificazione della sua esistenza, e l’unica parente a farle visita con regolarità è la figlia Finetta, alla quale resta però indifferente. Perché gli affetti più profondi li ha provati per il padre, il fratello morto giovane e il figlio prediletto Ian  (padre della scrittrice e punto focale di una brutta disputa).

Scopriamo che Enid, sull’onda di un fulmineo ed effimero entusiasmo, aveva incautamente sposato un uomo inadatto a lei, Douglas Anstruther: i due non si sono mai amati e ancor meno compresi.

Mettono al mondo tre figli.

Fagus  nasce idrocefalico, la madre non riesce ad accettare la malformazione e lo cura a modo suo…non proprio ortodosso.

La figlia Finetta sembra un amore di bambina (anche se con punte alte di falsità) ma Enid quasi non la considera.

Il terzo figlio, Ian è l’agognato erede sano al quale sarà destinato il patrimonio di famiglia. Però la depressione post partum –all’epoca non riconosciuta- travolge Enid e la sua famiglia.

Non riesce a prendersi cura dei figli, ha pessimi rapporti con la madre e con la sorella Joan (lesbica non dichiarata ma convivente con un’amica), il marito la tradisce e lei scompare rifugiandosi per 2 anni presso una sorta di setta religiosa. Quando abbandona il campo, Douglas consegna i figli a Joan, alla quale va il patrimonio in attesa che tocchi a Ian.

Ed è l’innesco per una spietata rivalità tra le sorelle; una disputa che finisce in  tribunale, nella quale si amalgamano motivi economici ed affettivi, con un finale pesante e sconvolgente che lascio a voi scoprire.

 

Chuck Palaniuk  “Tieni presente che”   -Mondadori –    euro 18,00

In questo libro lo scrittore americano svela i trucchi del suo mestiere e, tra aneddoti, dritte e suggerimenti vari, compone anche una sorta di autobiografia in cui ripercorre tappe di vita e  incontri folgoranti e istruttivi. Poco più di 200 pagine che sono un affresco in cui compaiono grandi autori del passato e del presente, amici, romanzi che hanno lasciato il segno, film, e tantissime emozioni.

Al centro di tutto c’è la difficile arte del narrare: quali storie, come raccontarle, su che punti di forza puntare e le trappole da evitare.

Pesca con arguzia in citazioni di altri autori, come Ira Levin «Sono i grandi problemi, non le soluzioni brillanti, a fare i grandi romanzi»; o suggerisce di non usare il dialogo per far progredire la trama; come creare suspense e non alienarti il lettore; le migliori strategie per vendere libri agli americani (che definisce dei voyeur fatti e finiti).

E tra gli aneddoti più emblematici c’è il racconto di un’amica che per avere l’onore di un evento con il famosissimo Stephen King, assunse guardie del corpo, trovò una sala per 5000 persone e tenne una borsa del ghiaccio sulla spalla dello scrittore per 8 lunghe ore di firma copie. Ma il bello fu che a un certo punto King iniziò addirittura a sanguinare dalla mano mandando in visibilio il pubblico che a tutti i costi voleva una stilla del suo plasma…ma queste sono cose che capitano ai grandi

Nuovi voli Torino – Bari con Wizz Air

La compagnia debutta sul segmento nazionale da Torino

Wizz Air, la principale compagnia low cost dell’Europa Centro-orientale, annuncia l’espansione del proprio network da Torino con una nuova rotta domestica da e per Bari.

I voli saranno operati dal 18 dicembre 2020 con 4 frequenze settimanali (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica) con tariffe a partire da 9,99 euro*. I biglietti sono già in vendita su www.wizzair.com.

Per festeggiare l’espansione in Italia di Wizz Air, la compagnia aerea lancia un’offerta di 10.000 biglietti a 1 euro** sulle sue rotte interne, prenotabili su wizzair.com solo nella giornata di oggi 22 ottobre 2020 per un periodo di viaggio illimitato.

La programmazione prevede partenza da Bari alle ore 14:50 e arrivo a Torino alle ore 16:30; la partenza da Torino è invece prevista alle ore 17:05 con arrivo nella destinazione pugliese alle ore 18:45.

“Siamo molto soddisfatti dell’avvio della nuova rotta Torino-Bari annunciata da Wizz Air, che segna l’ingresso della compagnia sul mercato dei collegamenti nazionali dal nostro scalo. Si tratta dell’ennesima conferma del fatto che il segmento nazionale è quello che sta manifestando la maggiore domanda di trasporto aereo durante la crisi legata alla diffusione del COVID-19 – ha commentato Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport -. Siamo inoltre fiduciosi che questa scelta possa portare a un ulteriore sviluppo di Wizz Air a Torino nei prossimi anni.”.

LA NUOVA ROTTA WIZZ AIR DA TORINO

Rotta     Operatività                                                                        Data di avvio                      Tariffe da

Bari        Lunedì, mercoledì, venerdì e domenica                 18 dicembre 2020            9,99 €*

Aumentano così le novità di Wizz Air da Torino: il prossimo 19 dicembre debutterà infatti la nuova ski-route per San Pietroburgo, annunciata in estate. Nella stagione invernale 2020-2021 saranno dunque 6 le destinazioni del network Wizz Air da Torino Airport: oltre a Bari e San Pietroburgo, il vettore collegherà il Piemonte anche con Tirana, Bacau e Bucarest (in Romania), e per la winter Varsavia (in Polonia). Da aprile 2021 si aggiungerà anche Chisinau (in Moldova).