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Saluzzo si candida a capitale della Cultura

Saluzzo, con le Terre del Monviso, è la prima città alpina candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità soprattutto per i giovani.

La candidatura di Saluzzo nasce da lontano ed è la prosecuzione di un percorso avviato da tempo con il progetto Terres Monviso, che ha creato una rete di 68 comuni su un territorio di 2.600 kmq e quasi 136mila abitanti, e VéloViso, che ha unito le valli italiane e francesi del Monviso attraverso la valorizzazione dell’offerta cicloturistica. Cinque anni dopo, Saluzzo punta ad un ancora più ampio rilancio e coinvolgimento del territorio che ha già ricevuto il sostegno delle istituzioni, delle associazioni e dell’intero Piemonte.

 

«La nostra idea – afferma Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – è di alimentare un processo collettivo, aggregante e condiviso, lavorando con tutti coloro che potranno e vorranno contribuire a costruire un progetto forte ed efficace, a partire dai giovani. Partiamo in anticipo perché vogliamo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo e utilizzare il percorso di costruzione del dossier per coinvolgere il territorio e ottenere delle ricadute positive: ogni euro investito in cultura ne genera cinque! Ci serve tempo, infine, perché la nostra visione di cultura è ampia, non solo arte ed eventi culturali in senso stretto, ma cultura dei territori: tradizione, ambiente, storia, paesaggio, lingua e perfino religione».
All’indomani del lockdown, le potenzialità dei piccoli borghi sono state evidenziate da sociologi, urbanisti ed economisti, ma nell’immaginario collettivo la montagna non è ancora considerata un luogo da abitare. Nel 2030, secondo il World Urbanization Prospects 2018 delle Nazioni Unite, il 60% della popolazione mondiale si concentrerà nelle città.

 

«Noi vogliamo vedere oltre il 2030 – spiega Paolo Verri, coordinatore pro bono della candidatura -. La Capitale Italiana della Cultura non è un concorso di bellezza, ma una competizione di progetti e idee che guardano al futuro e raccontano, nei minimi dettagli, come la cultura possa aiutare la crescita di un territorio. L’obiettivo è costruire un piano strategico che guardi al futuro, per questo lavoreremo fin da subito per coinvolgere tutti i soggetti in campo, le capitali della cultura elette e soprattutto i giovani per individuare progetti sostenibili nell’ambito del Next Generation EU. Ci candidiamo ad essere la prima città che mette la montagna e le Alpi al centro di una rete nazionale ed europea».

 

L’annuncio della candidatura, prima ancora della presentazione ufficiale, è stato subito accolto con entusiasmo dal territorio. «C’è più di una ragione – conferma Vittoria Poggio, assessore alla Cultura della Regione Piemonte – per cui appare assolutamente coerente, appropriata e giusta la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte è a disposizione fin da ora per sostenere questa impresa. Conosciamo l’audacia dei piemontesi e sono convinta che riusciremo, anche questa volta, a fare un buon lavoro, dimostrandoci all’altezza del nostro glorioso passato».
I prossimi passi saranno l’organizzazione di una call nazionale per under 28 e un meeting per sviluppare e approfondire, con tutti gli attori in campo, i contenuti del dossier.

 

Sostengono la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024: Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Diocesi di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Unioni Montane delle Terre del Monviso, Uncem, Città di Parma, Città di Verbania, Camera di Commercio di Cuneo, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università di Scienze Gastronomiche, Fondazione Artea, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Salone Internazionale del Libro di Torino, Dmo Piemonte, Fai Piemonte e Valle d’Aosta, Atl del Cuneese, Parco del Monviso/MabUnesco, Igav Istituto – Garuzzo per le Arti Visive, Communauté de Communes du Guillestrois et du Queyras, Communauté de Communes Serre-Ponçon, Communauté de Communes Vallée de l’Ubaye Serre-Ponçon, Mariano Allocco, Stefania Belmondo, Sergio Berardo, Lóránd Hegyi, Paolo Pejrone, Fredo Valla.

 

#saluzzomonviso2024

All’ippodromo tre batterie per scegliere i finalisti della Maratonina

dicembre un appuntamento classico all’ippodromo di Vinovo è la ‘Maratonina d’Inverno’ che tornerà anche nel 2020, con la sua finale prevista per sabato 26.

 

Ecco perché al centro della riunione di sabato 12 dicembre (otto corse al via dalle 13.35) ci saranno le qualificazioni spalmate su tre batterie. I primi cinque al traguardo saranno poi suddivisi nei tre nastri della ‘Maratonina’ sulla distanza dei 2.620 metri.

 

Sei i cavalli al via della batteria più qualitativa, a cominciare da Showmar con Andrea Guzzinati che però dovrà vedersela con due cavalli allenati da Alessandro Gocciadoro (Visia Spin e Pocahontas Diamant) per una corsa affascinante. Ancora più incerta sarà la seconda batteria, con favori del pronostico andranno per Seleniost e Santo Mollo ben posizionato in prima fila. Difficile invece trovare un favorito nella terza batteria è quella più incerta, anche se Universo d’Amore con Andrea Farolfi può essere un fattore.

 

Riunione ancora a porte chiuse causa Dpcm, ma possibilità di rimanere collegati attraverso i canali social e sul canale 220 di Sky.

Open day dell’Istituto Alberghiero Artusi

E’ l’unico alberghiero paritario del Piemonte. Il 76% dei diplomati lavora nel settore enogastronomico

Domenica 13 Dicembre e Domenica 17 Gennaio tra le 10:00 e le 17:00 si svolgeranno gli open day dell’Istituto Alberghiero Artusi, scuola di eccellenza formativa nel settore enogastronomico, dal 1976.

Per l’occasione si potranno visitare l’istituto, i reparti di lavorazione ed il convitto, vedere gli allievi al lavoro, parlare con i docenti, il preside e la vicepreside.

L’Istituto situato a Casale Monferrato (AL), è l’unico Istituto Alberghiero paritario del Piemonte.

Secondo il preside, Claudio Giani, sono numerosi i punti di forza: «l’istituto dispone di tre diversi laboratori all’avanguardia: una cucina didattica, un laboratorio bar ed una sala ristorante didattica. I tre laboratori, dotati di attrezzature innovative, complessivamente formano un ristorante didattico. Oltre alle esercitazioni pratiche in sede, tutti gli allievi svolgono numerose attività formative all’esterno: dagli stage istituzionali svolti generalmente in hotel 4 stelle, 5 stelle o 5 stelle lusso (per complessive 18 settimane nel triennio); al progetto “L’Artusi va al mare” che consente anche agli allievi di prima e di seconda di fare pratica in un vero ristorante per alcune settimane all’anno, a numerose occasioni di servizi di Catering & Banqueting svolti come eventi pubblici, fiere, servizi privati e altro. Tutto questo sotto l’attenta guida e supervisione dei docenti di sala e di cucina, eccellenti professionisti del mondo della ristorazione capaci di trasferire agli alunni gli aspetti teorici e tecnici, ma anche la passione e la professionalità per emergere ed eccellere nel mondo del lavoro.»

Anche il progetto Eduscopio – uno studio della Fondazione Agnelli che incrocia ogni anno le informazioni del Ministero dell’Istruzione e del Ministero del Lavoro – negli ultimi sei anni ha evidenziato che l’Istituto Artusi è sempre risultato il più efficace della provincia di Alessandria relativamente agli indici di inserimento nel mondo del lavoro.

Per prenotare un posto all’open day è possibile andare sul sito dell’Istituto Artusi all’indirizzo http://www.istitutoartusi.it/open-day-lastampa o chiamare in segreteria allo 0142/73722.

Il Consiglio regionale chiede la liberazione di Djalali

Il Consiglio regionale è impegnato “ad attivarsi con urgenza presso i ministeri competenti affinché continui l’azione presso le autorità iraniane per chiedere l’immediata revoca della condanna a morte del dottor Djalali e si faccia promotrice di ogni forma di sensibilizzazione e mobilitazione per la scarcerazione del medico e ricercatore.”

Così dispone, proprio nella Giornata internazionale dei diritti umani, l’ordine del giorno 449 “Richiesta di un intervento urgente per il rilascio del ricercatore Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto in Iran”, sottoscritto da tutti i gruppi, primo firmatario Domenico Rossi (Pd) e approvato  all’unanimità dall’Assemblea di Palazzo Lascaris.

Poco prima, una delegazione consiliare – guidata dal presidente Stefano Allasia e composta dai membri dell’Udp, Gianluca Gavazza e Michele Mosca (Lega) e i consiglieri Silvio Magliano (Moderati) e Rossi – aveva incontrato un gruppo di attivisti pro Djalali, con una rappresentanza di Amnesty International e del Partito radicale, che manifestava davanti alla sede del Consiglio regionale .

“Nella giornata mondiale dei diritti umani, il voto unanime dell’assemblea legislativa  a questo atto di indirizzo, assume un valore ancora più rilevante. Come già affermato nel mio appello della scorsa settimana, chiedo che venga annullata la pena capitale al ricercatore irano-svedese  Ahmadreza Djalali – afferma Allasia – e che si disponga il suo rilascio. Nessuna ragione di Stato giustifica l’uccisione di un uomo, la pena di morte è un atto atroce che viola il diritto alla vita.”

Infatti, il presidente Allasia già la scorsa settimana, aveva pubblicato un appello a favore del ricercatore che aveva operato all’Università del Piemonte Orientale di Novara e che è recluso in isolamento presso la prigione iraniana di Raja’i Shahr a Karaj.

I fondi UE per il Piemonte aumentano di due miliardi di euro

“Nella programmazione per il periodo 2021 – 2027 avremo dall’Unione Europea circa il 25,7% di risorse in più rispetto alla programmazione 2014 – 2020, passando complessivamente da 7,5 miliardi a circa 9,5 miliardi di euro, tuttavia questo aumento di risorse dovrà essere coperto con una maggiore quota a livello regionale, dunque bisognerà rivedere in aumento il cofinanziamento.

Questo aspetto è un punto fondamentale da tenere presente per stabilire ora la nostra programmazione per l’utilizzo dei fondi Ue dei prossimi anni. Bisognerà cercare di coprire con risorse europee quanto veniva in passato coperto con risorse regionali: dobbiamo mettere il bilancio della Regione nelle condizioni di reggere l’impatto”.

Lo ha dichiarato l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano durante l’informativa sui Fondi europei nella seduta congiunta delle Commissioni Bilancio e Industria, presieduta da Claudio Leone. Le risorse per le Politiche di Coesione per l’Italia saranno di 43,115 miliardi di euro, così suddivisi: 41,150 miliardi per la Coesione sociale in senso stretto (fondi strutturali), 1 miliardo e 30 milioni per il Jtf (fondo per la transizione energetica), 935 milioni per la Cooperazione territoriale europea.
Da maggio 2018 la Commissione europea ha dato gli obiettivi per un’Europa più vicina ai cittadini con cinque obiettivi di policy generali, che saranno poi articolati in singoli progetti specifici: per una Europa più intelligente, più verde, più connessa, più sociale, più vicina ai cittadini.

“Un gruppo di lavoro – ha detto l’assessore Tronzano in Commissione – sta lavorando per stilare una bozza del Documento strategico unitario. Lo scopo è arrivare, dopo i necessari confronti con tutti i soggetti coinvolti, ai programmi operativi regionali da sottoporre poi al governo insieme alle altre Regioni. Le prime risorse Ue arriveranno presumibilmente all’inizio del 2022, abbiamo quindi il problema di come finanziare in anticipo le azioni nel 2021. Dovremmo riuscirci perché il governo si è impegnato ad aiutare le Regioni”.

Nella cronologia dei tempi che accompagneranno questa fase di programmazione, è indispensabile che a livello europeo lo Stato giunga in tempi brevi a definire l’Accordo di Partenariato cui seguiranno i Regolamenti europei che conterranno le indicazioni operative per le regioni. Considerando tali tempistiche, per evitare che nell’anno 2021 non si possano attivare le iniziative previste per mancanza di risorse, lo Stato ha ipotizzato un anticipo di risorse FSC (Fondo Sviluppo e Coesione) dunque di carattere statale in favore delle regioni, come misura “ponte” tra la vecchia e la nuova programmazione.

Per chiedere precisazioni e chiarimenti sono intervenuti i consiglieri: Monica Canalis (Pd), Silvio Magliano (Moderati), Domenico Ravetti (Pd), Diego Sarno (Pd).

Nell’ultimo bollettino 1553 contagi e 2573 guariti. Altre vittime ma ricoveri in calo costante

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.553 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19, pari all’8,4 % dei 18.504 tamponi eseguiti.

Dei 1553 nuovi casi, gli asintomatici sono 634, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 380 screening, 767 contatti di caso, 406 con indagine in corso; per ambito:  306 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 92 scolastico, 1.155 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 183.084, così suddivisi su base provinciale: 16.119 Alessandria, 8.729 Asti, 6.328 Biella, 25.264 Cuneo, 14.238 Novara, 96.842 Torino, 6.916 Vercelli, 6.072 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 982 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1594 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 300 (– 10 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 4.005 (- 64 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 55.686.

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.730.912 (+18.504 rispetto a ieri), di cui 842.793 risultati negativi.

 

I DECESSI DIVENTANO 6993

Sono 96 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 8 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 6993 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1053 Alessandria, 416 Asti, 300 Biella, 759 Cuneo, 595 Novara, 3.247 Torino, 332 Vercelli, 222 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 69 a residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

116.100  PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 116.100 (+2573 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 9041 Alessandria, 6268 Asti, 3662 Biella, 14.334 Cuneo, 8179 Novara, 65.257 Torino, 4460 Vercelli,  3743 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 570 extraregione e 586 in fase di definizione.

 

In allegato la tabella riassuntiva dei dati al 11 dicembre.

 

 

Adolescenti: aumento dei passaggi in Pronto soccorso e dei tentativi di suicidio. Il webinar di Città della Salute

12 dicembre 2020: webinar “PROGETTO UN PONTE TRA OSPEDALE E TERRITORIO valutazione e indici di efficacia del programma di reinserimento sociale adolescenti con psicopatologia complessa”

L’emergenza psichiatrica in preadolescenza e in adolescenza “è in esplosione”. Le linee Guida  della Società di Neuropsichiatria infantile per emergenza urgenza psichiatrica  riportano che  gli accessi in Pronto soccorso tra 10 e 17 anni sono aumentati di circa il 30% negli ultimi anni. Crescita dei ricoveri ordinari tra 12 e 17 anni dell’8% dal 2004. Le giornate di degenza sono aumentate in media di 47 giorni. Ciò testimonia un aggravamento del disagio adolescenziale.

Negli ultimi 10 anni la Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Benedetto Vitiello) ha registrato che:

  • i ricoveri per Tentativi Suicidio (TS) sono passati da 7 nel 2009 a 35 nel 2020
  • nello stesso periodo (2009-2020), nel Day hospital psichiatrico, l’ideazione suicidaria è passata dal 10% all’80% dei pazienti in carico
  • nel 2014 è stata aperta all’interno del DH psichiatrico terapeutico una sezione per il post ricovero (nella logica della “stepped care”), in cui il 30-40% dei pazienti ha effettuato ricovero in NPI per un tentativo di suicidio.

Nell’ambito della emergenza-urgenza psichiatrica (10-17 anni) anche sul territorio dell’Asl Città di Torino (NPI SUD, diretta dal dottor Orazio Pirro) il trend è in vertiginoso aumento. Nel  periodo  2009 -2019  il ritiro sociale è aumentato di ben 28 volte, i disturbi depressivi di 26 volte, i disturbi bipolari di 12 volte, i disturbi della condotta alimentare di 9 volte e quelli della condotta di 1 volta e mezza.

Questi dati trovano una risonanza nella letteratura internazionale e nazionale: in USA il suicido in adolescenti  (15-19 anni) è aumentato da circa 13 su 100.000 maschi nel 2000, a 18 su 100.000 nel 2017. Nelle femmine, da 2,5 nel 2000 a 5,5 su 100.000 nel 2017. In Italia su dati fino al 2016, i numeri sono 1,71 nei maschi e 0,65 nelle femmine, sempre su 100.000 adolescenti.

L’impatto dei disturbi neuropsichici (burden of disease), secondo un articolo del 2016 (Jama Ped, 2016), per disturbi neuropsichici (DALY) sale progressivamente dall’11% (1-4 anni), al 24 (5-9), al 36 (10-14), al 40% in adolescenza.

La recente pandemia da Covid 19 ci ha proiettati in uno scenario nuovo con le misure di confinamento dentro casa ed il distanziamento sociale. Studi recenti, che si riferiscono a ricerche in continua espansione, esplorano gli effetti dell’isolamento forzato (lockdown), della quarantena e del distanziamento sociale. Una review recente (J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 2020;59(11):1218–1239.) dice che i bambini e gli adolescenti hanno probabilmente maggiori probabilità di sperimentare alti tassi di depressione e molto probabilmente ansia durante e dopo la fine dell’isolamento forzato. Questo può aumentare man mano che l’isolamento forzato continua. Dalla letteratura emerge inoltre un aumento della violenza domestica ed un maggior rischio di suicidi/tentativi di suicidio (JAMA August 18, 2020 Volume 324, Number 7; Gunnel D., 2020). I suddetti lavori raccomandano che i servizi clinici offrano un supporto preventivo ed un intervento precoce, dove possibile, ed essere preparati all’aumento dei problemi di salute mentale.

Antonella Anichini ed Orazio Pirro intervengono su questi temi e presentano il Progetto pilota “Un ponte tra ospedale e territorio”, che propone un programma integrato di cura che punta alla ripresa evolutiva degli adolescenti con psicopatologia complessa. Il progetto, avviato nel 2009 e sostenuto fin dall’inizio dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, è implementato da una partnership che vede la Neuropsichiatria universitaria dell’ospedale Infantile Regina Margherita, l’ASL Città di Torino, l’Associazione CasaOz, la Cooperativa Mirafiori Onlus, la Scuola in Ospedale (SIO) e l’Istruzione domiciliare (ID). Nel 2017 è stato stipulato il Protocollo d’intesa tra i partners fondatori, l’Ufficio scolastico regionale, l’UTS-NeS.

Un recente Protocollo d’intesa ha inoltre rafforzato la collaborazione con le reti artistiche cittadine (Museo Nazionale del Cinema di Torino).

Il lavoro di misurazione circa la valutazione e gli indici di efficacia (SROI) del programma di reinserimento sociale adolescenti con psicopatologia complessa sarà un tema importante dell’evento. Il Progetto Ponte, infatti, si rivela essere un forte moltiplicatore di risorse, a dimostrazione che l’effetto complessivo di una progettualità è molto più della mera somma delle singole attività.

Il Ponte sostiene e valorizza le “risorse” degli adolescenti (resilienza), offre l’opportunità di una casa ambiente (CasaOz) che funziona da area intermedia durante o dopo un ricovero in neuropsichiatria infantile. CasaOz promuove le relazioni e la socializzazione tra pari, consentendo ai ragazzi di fare esperienze nella propria età e di ritornare gradualmente alla normalità. I gruppi/laboratori a mediazione artistica (Cooperativa Mirafiori) e le attività didattiche (docenti Scuola ospedaliera) si svolgono “in rete” con gli interventi multidisciplinari istituzionali e facilitano il transito dall’azione espressiva alla funzione riflessiva.

Il modello del Ponte è di tipo integrato, caratterizzato dall’incontro tra culture professionali capaci di dialogare tra loro, si basa quindi sulla multidisciplinarietà e sull’interistituzionalità. Vede la centralità del gruppo come setting specifico per la riabilitazione della psicopatologia in adolescenza e come strumento di formazione degli operatori.

Ad oggi hanno beneficiato delle attività del Ponte oltre 200 adolescenti tra 14 e 20 anni.  Il bilancio è positivo: il 90% dei ragazzi seguiti grazie alle attività in rete è riuscito a diplomarsi, si è inserito in una rete solidale di coetanei, ha mantenuto una buona compliance alle cure, con netto abbassamento del rischio NEET.  Nel 7% dei casi è stato effettuato un intervento “a ponte” con i Servizi di salute mentale dell’adulto, anche attraverso attività di ri-orientamento, stage lavorativi e formativi. Nel tempo, il Ponte ha saputo espandere le sue reti e creare importanti spazi di dialogo tra Sanità e Scuola, in interazione con tutta la Comunità.

Nonostante l’emergenza sanitaria, il Progetto Ponte non si è fermato. La sfida posta dalla pandemia da Covid-19 ha portato a ripensare, reinventare e ricostruire un nuovo “Ponte sul Ponte”, attraverso la telemedicina, nuovi progetti artistici e gruppi sperimentali di supporto ai docenti nelle scuole. Con le parole dell’ultimo progetto “Insieme ri-usciamo!” si intende rilanciare un messaggio di speranza, con la convinzione che le sinergie generano nuove energie e consentono di affrontare meglio gli ostacoli attuali, mantenendo aperto ed efficace il percorso di cura dei ragazzi. Marco Canta e Luca Cordaro illustreranno le prospettive di sviluppo del progetto.

 

Tiziana Catenazzo affronterà il rapporto tra Scuola e Salute illustrando il Servizio di scuola in ospedale (SIO) ed istruzione domiciliare (ID). Con le nuove Linee di indirizzo del MIUR la Scuola in ospedale sostiene la costruzione di “un ponte” con le Scuole di appartenenza, restituisce un progetto di futuro, nella direzione di una ritrovata normalità.

Infine, il tema della valutazione sarà affrontato anche da Daniele Biondo che interverrà proponendo strumenti originali di valutazione per valutare in termini quantitativi e qualitativi l’impatto dei progetti rivolti ad adolescenti difficili. Questa esperienza decennale è racchiusa nel suo ultimo libro “Gruppo Evolutivo e Branco” (Biondo D., 2020, Franco Angeli). In questo libro Biondo presenta un inedito strumento: la “Griglia Gruppo-Branco”, che fornisce un sistema di valutazione lineare basato su precisi parametri valutativi per analizzare il funzionamento di un gruppo di adolescenti e valutarne il percorso evolutivo.

Per partecipare al webinar non è richiesta la preiscrizione.
È sufficiente collegarsi il 12 dicembre alle 9.30.

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Quaglieni ricorda Ciampi

Sabato 12 dicembre alle ore 19 sulla pagina centro Pannunzio del Canale Facebook

lo storico prof. Pier Franco Quaglieni ricorderà il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel centenario della nascita

Undicesima giornata di campionato con 2 gare molto delicate per Juve e Toro

Sabato 12 dicembre alle ore 18 Torino-Udinese

Domenica 13 dicembre alle ore 18 Genoa-Juventus

Qui juve: sulle ali dell’entusiasmo per l’impresa di Barcellona in Champions League,3a0 inflitto ai catalani di Messi,
la squadra bianconera è attesa domenica da un apriva di maturità importante: a Genoa contro i rossoblù in piena crisi di gioco e risultati, in zona retrocessione.
I numeri nel calcio contano tanto ma senza continuità non si va da nessuna parte e non si può  prescindere da essi. C’è da scommettere che uno sguardo a questi ultimi lo abbiano dato anche dalle parti della Continassa, dove la Juventus prepara la delicata trasferta di Genova. Contro il Genoa di Maran, la formazione di Pirlo dovrà dare continuità al successo contro il Barcellona in Champions League. Competizione in cui, dopo il sorteggio del prossimo lunedì a Nyon, i bianconeri conosceranno i propri avversari negli ottavi di finale.In attesa della primavera in Champions occorre vincere in campionato per avvicinarsi il più possibile al primo posto.

Qui  Toro: in settimana è tornato a parlare il presidente Cairo, piuttosto amareggiato per la grave situazione di risultati e di classifica in cui versa il Torino. A parole confermati il tecnico Giampaolo ed il direttore sportivo Vagnati ma si sa, se non arriveranno risultati positivi e l’abbandono immediato  della zona retrocessione i primi a pagare, nel breve saranno loro.
La gara contro l’Udinese è assolutamente da vincere per evitare lo spettro di una crisi che potrebbe diventare irreversibile. Probabile cambio di modulo e ritorno al 4-3-1-2 col rientrante Lukic trequartista e momentaneo abbandono del 3-5-2.
In attesa del calciomercato invernale di riparazione dai primi di gennaio, il Toro dovrà cercare di ottenere più punti possibili nelle prossime 4 partite: Udoenese e Bologna in casa, Roma e Napoli in trasferta, prima della breve sosta natalizia.

Vincenzo Grassano

Picchia la madre 87enne per ottenere denaro

Un arresto dei carabinieri

 Pressioni psicologiche e continue minacce psicofisiche alla madre di 87 anni da parte del figlio, finalizzate a ottenere denaro.
I carabinieri hanno arrestato un italiano di 51 anni, abitante a Torino, per maltrattamenti. Da diverso tempo, l’uomo pretendeva dalla madre convivente continue somme di denaro per l’acquisto di droga. La vittima, che non sempre aveva somme di denaro disponibili, ha subito nel tempo pressione psicofisiche e aggressioni fisiche continue e quotidiane.
Una situazione che la donna non ha mai denunciato ma che è emersa dopo l’ultimo litigio. Alcuni vicini di casa hanno sentito le urla dell’uomo e della vittima e hanno chiamato il 112.
All’arrivo dei carabinieri del Nucleo Radiomobile, la lite tra i due era ancora in corso e l’uomo è stato bloccato e arrestato. La madre anziana è stata accompagnata all’ospedale per essere visitata ed è stata dimessa con sette giorni di prognosi per ecchimosi sulle braccia.

(foto archivio)