ilTorinese

IV Novembre, caserme aperte

Nei 150 anni degli Alpini dell’Esercito, la “Taurinense” apre le caserme a Torino e Cuneo per il 4 novembre

In occasione della giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate del prossimo 4 novembre, la Brigata Alpina “Taurinense” aprirà ai cittadini le sue caserme di Torino e Cuneo e realizzerà una mostra statica a Fossano, il successivo sabato 6 novembre.

Presso la Caserma “Monte Grappa” di Torino, in Corso IV Novembre 3, dalle 9 alle 15 il pubblico potrà visitare la Sala della Rimembranza delle Truppe Alpine piemontesi ed una mostra statica di mezzi e materiali in dotazione alle “penne nere”.

A Cuneo, presso la Caserma “I. Vian”, sede del 2° Reggimento Alpini, dalle 9 alle 12 verranno esposti i mezzi tattici e gli equipaggiamenti utilizzati dagli Alpini del Doiin ambiente montano ed in operazione.

L’appuntamento a Fossano, in Piazza Castello, è invece fissato per sabato 6 novembre, dalle 9 alle 17, dove il 1° Reggimento Artiglieria Terrestre e il 32° Reggimento Genio Guastatori mostreranno ai visitatori i propri mezzi e materiali. Accanto all’obice da 105/14 e al mortaio pesante, si potranno osservare gli operatori del Meteomont e le Squadre di Soccorso Alpino Militare con i mezzi cingolati da neve, oltre ai team di bonifica da residuati bellici e agli assetti impiegati in caso di calamità naturali.

La ricorrenza assume quest’anno un significato speciale per gli Alpini della “Taurinense”, essendo iniziate da pochi giorni le celebrazioni per il 150° anno dalla costituzione degli Alpini, che vedranno fino al 15 ottobre 2022 tante iniziative in tutto il Paese per ricordare la nascita di una delle specialità tra le più antiche dell’Esercito Italiano. Saranno più di 30 gli eventi e le cerimonie pubbliche in Piemonte e in Abruzzo che in questo inizio di novembre vedranno le “penne nere” della “Taurinense” a fianco dei cittadini per ricordare e celebrare tutti coloro che hanno dato la vita per la Patria.

L’accesso alle infrastrutture sarà regolato sulla base dei contenuti del DL n. 127 del 21/09/2021 (Green Pass).

La cittadinanza onoraria al Milite ignoto

Il prof. Quaglieni

Scorrendo i giornali e soprattutto internet, si rileva come molte città italiane hanno aderito all’invito dell’ ANCI,  l’associazione dei comuni italiani, ed hanno conferito la cittadinanza onoraria al Milite ignoto in occasione della sua traslazione all’ Altare della Patria. Torino e’ stata tra i comuni che per primi hanno deliberato con voto unanime la cittadinanza perché in quel soldato senza nome troviamo il simbolo di tutti i Caduti e i combattenti della Grande Guerra provenienti da ogni regione d’Italia. Il Centro Pannunzio, geloso custode della storia d’Italia e propugnatore di un sano patriottismo che rifiuta ogni forma di nazionalismo, si rivolge a tutti i Comuni del Piemonte, invitandoli a rendere omaggio ad un umile soldato caduto che anche oggi ha qualcosa da insegnare a tutti i cittadini. Alcune assenze finora appaiono incoerenti con la storia stessa di alcune città.

Pier Franco Quaglieni

Con torce e cacciaviti si introducono all’interno della sala slot

Sono le 3 di notte quando sul cellulare di un uomo viene segnalata un’intrusione all’interno del proprio esercizio commerciale, in zona Madonna di Campagna. Attraverso l’applicazione, la vittima individua da remoto due soggetti. Uno dei due, con una torcia sulla fronte, sta rovistando nei cassetti dell’ufficio, mentre l’altro, con una pila in bocca e due cacciaviti tra le mani, sta tentando di aprire alcune slot machine ed un cambiamonete. Il titolare allerta il 112 NUE. Nel frattempo i due malfattori si dileguano, uscendo dalla portafinestra presente sul retro del negozio. Una pattuglia della Squadra Volante, in transito su via Brusa, rintraccia uno dei rei, cittadino romeno di 21 anni.

Analizzando le immagini dell’impianto di video sorveglianza emerge come i due fossero riusciti a trafugare una macchina fotografica e le monete contenute nel fondo cassa, per un totale di 50 euro.

Il ventunenne, con precedenti di Polizia, è stato arrestato per tentato furto.

Il presidenzialismo strisciante può diventare pericoloso

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La Repubblica presidenziale o semi presidenziale non è la panacea di tutti i mali della democrazia parlamentare. Tutto dipende da chi è il presidente. Trump o Macron o Hollande non sono certo dei grandi esempi di presidenzialismo.

La geniale intuizione di De Gaulle fu quella di fissare una forma istituzionale e di creare un sistema elettorale su misura che ha retto per tanti anni con maggioranze politiche diverse che continuano ad accettare la riforma gaullista della fine degli anni Cinquanta. In Italia il presidenzialismo e’ stato spesso un’idea delle destre totalmente mancante  di una visione complessiva del problema della governabilità e di una cultura di governo adeguata. Ricordo i vaneggiamenti  politici di Edgardo Sogno in merito alla Repubblica presidenziale che, secondo alcuni, avrebbe voluto imporre manu militari, anche se venne discolpato dall’aver ideato un “golpe bianco“. Se  poi pensiamo che la riforma elettorale fatta da un governo di centro- destra è stata  definita  dal suo stesso inventore “una porcata“ abbiamo chiara  l’idea del deficit di cultura istituzionale che esiste, per la verità non solo a destra. Avvicinandosi l’elezione del presidente della Repubblica, si leggono proposte un po’ stravaganti come quella di scegliere  come capo dello Stato un uomo di 85 anni o una ex ministra democristiana nota per la sua faziosità inguaribile che l’ha portata fuori dalla politica attiva da  parecchi anni. Ma  la proposta più stravagante è  venuta da  Giancarlo Giorgetti che brilla come grande politico solo perché paragonato a Salvini. Giorgetti e’ stato un modesto commercialista  della provincia lombarda entrato nella Lega, dopo aver trascorso la sua giovinezza nel Fronte della Gioventù del MSI. Ebbene ,Giorgetti ha dichiarato che Draghi, se eletto Presidente, “potrebbe guidare il convoglio” (così definisce il Governo) anche dal Quirinale. Una sorta di presidenzialismo o semi presidenzialismo di fatto e non di diritto che si potrebbe definire, senza offesa, ad personam. Non c’è bisogno di essere un costituzionalista per cogliere come Giorgetti abbia espresso un’idea aberrante e pericolosa perché il Quirinale nel nostro sistema costituzionale dovrebbe essere super partes e dovrebbe essere una garanzia per tutti. Scrivo dovrebbe perché pochi presidenti  in realtà hanno svolto il ruolo loro assegnato dalla Costituzione. Luigi Einaudi e’ così celebrato perché fu l’unico che cercò di essere super partes. Anche Ciampi cerco’ di esserlo. Molti altri presidenti smisero la casacca politica, ma non cessarono di fare politica. Giustamente un giurista insigne come Giovanni Conso, che fu ministro e Presidente della Corte Costituzionale, una volta mi disse in privato che non si poteva pretendere che un Presidente eletto dai partiti potesse fare il re. Un’osservazione fondata da dire sottovoce.
Ma ciò che vorrebbe Giorgetti va oltre tutte le esperienze del passato perché il presidente – macchinista sarebbe un’aberrazione politica e costituzionale. Certe regole devono valere per tutti , anche per  il benemerito Draghi. Si può certo legittimamente pensare ad una Repubblica semi presidenziale con un idoneo sistema elettorale collegato. Oggi il Parlamento è da due anni  quasi svuotato del suo  potere legislativo e lo scandalo sul ddl Zan che alcuni volevano che il Senato votasse senza discutere il testo approvato dalla Camera, rivela una concezione della democrazia piuttosto bizzarra. La minaccia alla democrazia non deriva dal Green Pass, ma da proposte che delineano una sorta di uomo della Provvidenza che  in presenza di una classe politica scalcinata diventa l’unico protagonista della scena politica. Un presidente alla francese – ammesso che sia una soluzione – deve passare dal voto popolare . Solo l’elezione popolare può dargli legittimità . Ma prima di far questo, bisogna modificare la Costituzione e finora nessuno è riuscito nell’intento. Neppure Renzi che si riteneva un grande statista ed oggi svolge attività negli Emirati Arabi che non sono proprio un esempio di democrazia. Siamo condannati da un sistema elettorale che da’  ai partiti la possibilità di far eleggere i più obbedienti e non i più capaci,malgrado i numerosi e trasformistici abbandoni e passaggi da un partito all’altro dovrebbero indurli ad una riflessione. Da tempo viviamo in una democrazia malata e la pandemia ha dato il suo contributo devastante anche sul piano istituzionale. Ci sono stati periodi storici nella storia d’Italia in cui prevalsero i mediocri, anche se l’esempio dei grillini resta drammaticamente unico . In un contesto di questo genere sarebbe fin troppo facile evocare il clima di cent’anni fa che portò un mediocre ambizioso come Luigi Facta a consegnare l’Italia a Mussolini. Per nostra fortuna, la storia non si ripete mai, ma ci possono essere somiglianze che debbono farci riflettere. I politici capaci dovrebbero evitare battute ad effetto inopportune ,ma purtroppo quella di Giorgetti ha la pretesa di essere un ragionamento politico.

Nuova sede, nuovo allestimento e centinaia di capolavori per la nona edizione di Flashback

La fiera dove l’arte è tutta contemporanea. Caserma Dogali | Via Asti, 22, Torino

 

 

La nona edizione di Flashback, diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, si apre all’insegna delle suggestioni dettate dalla nuova sede e dal nuovo allestimento con gallerie che spaziano nell’arte di tutti i tempi e di tutti i luoghi, tre mostre scenografiche, una potente installazione videolaboratori dedicati ai più piccoli e coinvolgenti incontri.

Il tutto, a Torino e in presenza dal 4 al 7 novembre nella nuova sede: l’antica Caserma Dogali, conosciuta come la Caserma di Via Asti. Un luogo scelto per la sua importanza storica e per le sue potenzialità architettoniche. Il pubblico e le gallerie sono accolti in uno spazio suggestivo e restituiscono vita ad un luogo importante per la città di Torino.

Hanno lavorato all’allestimento della caserma due architetti diversi, ma con un intento comune: la volontà di creare un legame tra l’identità di questo luogo e le opere d’arte. de Laugier si è occupato degli spazi espositivi e Isola dell’Art Lounge.

“Dal mio punto di vista – dichiara de Laugier – l’ispirazione è nata dai colori scelti per l’edizione di quest’anno: il rosso e il celeste. Il rosso è diventato per me la memoria del luogo, ho scelto di utilizzarlo prevalentemente a terra per segnare il percorso, con l’idea di accompagnare il visitatore in un percorso attraverso la storia. Il celeste, invece, è stato utilizzato come simbolo di libertà, sogno e leggerezza, quindi interpretato nella sua accezione più aerea. Abbiamo scelto di porci con rispetto e intenzione verso uno spazio legato a un episodio della nostra storia simbolo del perseguimento della libertà”.

“L’identità è stato un concetto importantissimo nello sviluppo del progetto dell’Art Lounge – aggiunge Isola – l’obiettivo è stato quello di non stravolgere la forte identità architettonica originaria dello spazio, abbiamo lavorato sull’idea di stratificazione di significati: l’antica cucina militare è l’attuale luogo legato alla socialità e al cibo.”

 

“Per la prima volta nei nove anni di Flashback – commentano le direttrici – le gallerie hanno trovato a loro disposizione degli spazi più riservati. Questa caratteristica architettonica ha ampliato le possibilità espositive. Tutte le gallerie si sono impegnate per rendere personale e identitario il proprio spazio. Ogni galleria è così unica, personalissima e la visita una vera e propria esperienza carica di suggestioni. Convivono, così, diverse ispirazioni e soggettività”.

 

Tutte le gallerie partecipanti hanno lavorato per presentare opere che, benché siano di periodi storici diversi, abbiano in comune il senso della ricerca e la volontà di riscoprire elementi significativi trascurati. Scultura, pittura, oggetti di design, arredi e gioielli di varie epoche, provenienze e tecniche accomunati dall’attualità del loro significato.

 

Questa la lista completa della gallerie di Flashback: 800/900 Art Studio, Livorno, Lucca (I); Aleandri Arte Moderna, Roma (I); Art Decoratif di Roberto Centrella, Fiumicino (RM); Artemisia Fine Art, Dogana (RSM); Benappi Fine Art, Londra (UK); Biasutti & Biasutti, Torino (I); Caretto & Occhinegro, Torino (I); Flavio Gianassi – FG Fine Art, Londra (UK); Flavio Pozzallo, Oulx – To (I); Galleria Alessandro Bagnai, Foiano della Chiana – AR (I); Galleria Carlo Virgilio & C., Roma (I), Londra (UK); Galleria d’Arte Niccoli, Parma (I); Galleria d’Arte Roccatre, Torino (I); Galleria Del Ponte, Torino (I); Galleria dello Scudo, Verona (I); Galleria Luigi Caretto, Torino (I) – Madrid (E); Galleria Russo, Roma (I); Il Cartiglio, Torino (I); Longari Arte Milano, Milano (I); Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’Epoca, Torino (I); MB Arte Libri, Milano (I); Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I); Miriam Di Penta Fine Arts, Roma (RM); Photo & Contemporary, Torino (I); Schreiber Collezioni, Torino (I); Secol-Art di Masoero, Torino (I); Studio d’Arte Campaiola, Roma (I); Umberto Benappi, Torino (I); Untitled Association, Roma (I); White Lands, Torino (I).

Coppa Davis, nuovo format: a Torino due gironi. Azzurri in campo al Palalpitour dal 26 novembre

Torino dal 25 al 29 novembre sarà una delle sedi del nuova Coppa Davis.

Il più importante trofeo al mondo in campo tennistico si presenta con una nuova formula che prevede sei gironi formati da tre squadre ciascuno. Al Palalpitour scenderanno in campo i gruppi E con Italia, Stati Uniti e Colombia e il D di cui fanno parte Croazia, Australia e Ungheria. I vincitori dei due raggruppamenti si sfideranno  po nei quarti, sempre sotto la Mole. Le altre città coinvolte saranno Innsbruck e Madrid dove si terranno le semifinali e naturalmente la finale.

Il nuovo capitano Filippo Volandri ha convocato Matteo Berrettini, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini, Jannick Sinner e Lorenzo Musetti, gli ultimi due alla loro prima esperienza in Coppa Davis. Gli azzurri scenderanno in campo venerdì 26 novembre alle contro gli Stati Uniti e il giorno successivo sempre nel pomeriggio contro la Colombia.

Alla presentazione della manifestazione  al Museo Nazionale del Risorgimento anche il sindaco Stefano Lo Russo: “Vorrei ringraziare il presidente Binaghi e la sua federazione per quanto fanno per promuovere il tennis nel nostro Paese – ha detto il Sindaco, che ha esteso il suo ringraziamento “a tutti coloro che hanno lavorato in questi mesi per la Coppa Davis e le Atp Finals. Mi auguro – ha concluso –  che la nostra squadra possa vincere il trofeo”.

Copertura televisiva per tutti i match che saranno trasmessi in esclusiva sul canale Supertennis dal 25 novembre al 5 dicembre, giorno della finalissima di Madrid.

E’ ancora possibile acquistare biglietti per le singole sessioni o gli abbonamenti per l’intera manifestazione sul web all’indirizzo www.daviscupfinals.com/ticketing o tramite il circuito Ticketone. Al momento sono stati venduti 12mila dei 42mila tagliandi disponibili nelle sette sessioni totali di gioco che si disputeranno a Torino. La capienza massima del Palalpitour è attualmente del 60% come sancito da un decreto del Governo.

Marco Aceto

Fondazione Ricerca Molinette lancia la settima edizione di Un baffo per la Ricerca

Partirà il 4 novembre e proseguirà fino a fine mese la settima edizione di “Un Baffo per la Ricerca”, la Campagna di Fondazione Ricerca
Molinette per sensibilizzare sul tema della prevenzione dei tumori maschili, in particolare del tumore alla prostata.

La Campagna ha l’obiettivo di raccogliere fondi per i progetti della S.C. Urologia di
Città della Salute e della Scienza, uno dei centri di ricerca e cura de tumori urologici più all’avanguardia in Italia, grazie alla costante integrazione tra le migliori tecnologie diagnostiche e terapeutiche e l’attività di ricerca.

Il tumore della prostata, pur restando tra le forme più diffuse nel nostro Paese, è
tuttavia uno di quelli per cui si sono registrati i maggiori progressi negli anni più recenti, grazie alla diffusione di screening e diagnosi precoce.
#UnBaffoperlaRicerca, attraverso la collaborazione di associazioni, aziende, persone e reti, porta la prevenzione nei luoghi della vita quotidiana, perché parlare di
prevenzione dei tumori maschili non sia più, finalmente, un tabù.

Così, il tema della prevenzione entra nei posti che più spesso frequentiamo: i ristoranti o i barbieri, per esempio, grazie alle collaborazioni attivate come ogni anno da
Fondazione Ricerca Molinette.

Come quella con CNA Benessere e Sanità e i “Barbieri amici del Baffo”, che aderiscono alla campagna sensibilizzando e coinvolgendo i loro clienti. Presso di loro
sarà possibile fare una donazione a sostegno della ricerca sul tumore alla prostata.

Dall’altro ci sono i “Piatti del Baffo”: ristoranti e locali che hanno messo a disposizione la loro cucina per contribuire alla raccolta fondi, ideando un piatto speciale
dedicato alla Campagna: parte del ricavato di questi piatti, per tutto il mese di novembre, verrà infatti devoluta alla ricerca sul tumore alla prostata della Clinica Urologica Molinette.
Si può inoltre contribuire alla campagna anche acquistando uno dei gadget brandizzati con il Baffo disponibili sul sito https://fondazionericercamolinette.it/privati/regali-e-prodotto-solidali/
O facendo una donazione con causale “Un Baffo per la Ricerca”, attraverso bonifico al seguente Iban IT61E0304301000CC0010006509, intestato a Fondazione Ricerca Molinette ONLUS. Sul sito della Fondazione è inoltre possibile donare anche
con paypal o carta di credito.

Infine, per chi volesse esprimere anche in modo simbolico il sostegno alla causa, l’invito è a farsi crescere i baffi nel mese di novembre, postando poi una foto sui
social con i seguenti hashtag: #unbaffoperlaricerca #movember #prevenzionetumorimaschili e il tag alle pagine ufficiali di Fondazione Ricerca Molinette
(FB @fondazionericercamolinette / IG @fondazione_ricerca_molinette).

Barbieri aderenti a “Un Baffo per la ricerca 2021”
Ale Acconciature, via Roma 8, Perosa Argentina
Barbiere Paolo, via San Secondo 16/d
Corra’s Barbershop, piazza Duomo 5, Chieri
Il Barbè, via I Maggio 41, Vaie
I Pruche 1981, via Filadelfia 119
Mangani Parrucchieri, via Rismondo 49
Marco Artesi Barbiere, corso Maroncelli 26
Mariano Parisi Hair, via Conte Verde 8
Parrucchieri ed estetica Antonio & Figlie, corso Tortona 27/c
Lo Sbarbato, via A. Vespucci 38/d
Estro style, strada Carignano 18, Moncalieri
Khormia Parrucchieri, corso Torino 4, Avigliana
Attilio Barbershop, corso Siracusa 66
Attilio Barbershop Saloon, Galleria Auchan, corso Romania 460
Attilio Estetica, corso Siracusa 72

Ristoranti e locali aderenti a “Un Baffo per la ricerca 2021”
Magorabin
L’Hamburgeria di Eataly
Patrick Ricci – Terra, Grani, Esplorazioni
Antica Locanda Belfiore
Torteria Oslen
Osteria Le Putrelle
Ristrot Guviol
Albergo Ristorante San Giors
Convitto Cafè
Du’ Cesari
Petronilla
Casa Mago
Open Baladin
Taglio

L’elenco completo dei barbieri e dei ristoranti aderenti a “Un Baffo perla Ricerca 2021” è disponibile sul sito della Fondazione Ricerca Molinette: https://fondazionericercamolinette.it/un-baffo-per-la-ricerca-2021/.

Festeggia il suo primo compleanno la Gian Giacomo Della Porta Editore

Una  giovane casa editrice attenta e vicina al mondo degli autori

La Gian Giacomo Della Porta editore ha festeggiato il suo primo anno di vita; è, infatti, una casa editrice di nascita recente, avvenuta il 9 novembre 2020, che si è  subito voluta contraddistinguere per la sua capacità e volontà  di porsi più  vicina al mondo degli autori, per comprenderne le difficoltà e per superarle insieme.

Una sfida che è  riuscita perfettamente a affrontare in questo primo anno di attività la casa editrice fondata dal poeta torinese Gian Giacomo Della Porta, che ha dimostrato come editoria e poesia possano costituire un sottile fil rouge, a volte inscindibile. L’amore per la scrittura, infatti, e il suo desiderio di rendere i testi reali e vivi sulla carta si sono accompagnati alla sua profonda passione poetica. Un testo edito dalla casa editrice è  quello intitolato “Salvi a metà”, volume di poesie in cui Gian Giacomo Della Porta ripercorre i miti romantici  letterari legati alla figura del poeta, cercando di smitizzarli. Molti i libri che sono stati editati in questo anno di vita dalla casa editrice Gian Giacomo della Porta Editore, alcuni di narrativa, altri di poesia, altri ancoradi saggistica. Tra i volumi di narrativa, ad esempio, il romanzo dal titolo “Io non ti voglio più “ dell’autrice Mara Antonaccio, e “Il niente che è  tutto” di Marianna Ansaldi. Il primo dei due libri, che si può  ascrivere a generi diversi, riuscendo a racchiuderli in una sintesi perfetta, si potrebbe definire un romanzo di formazione anche a carattere autobiografico per i numerosi riferimenti rispetto alle vicende della vita dell’autrice, biologa di origine pugliese, ma torinese di adozione. Il secondo si pone come la riflessione dell’autrice verso se stessa, il suo desiderio di non abbandonare mai la tenacia e la voglia di combattere che l’hanno contraddistinta in passato.

La casa editrice ha anche editato saggi, tra cui un testo dal titolo “Social Media”, un’interessante indagine  condotta a due mani dal giornalista Guido Barosio e da Raffaella Cenni sulle modalità  con cui, nell’era della comunicazione, siano i social media guidino il flusso delle informazioni, da quelle private a quelle professionali.

La casa editrice ha poi editato la raccolta “Donne che leggono”, silloge di poesie tutte al femminile, dapprima pubblicate sui social media, composte da donne che hanno trasmesso esperienze di vita e emozioni personali.

Tra i testi poetici editati quello intitolato “Volgar’Arte”, dell’autore Pierangelo Cardia, una silloge che si presenta come il diario speculativo di un uomo capace di riflettere sulla solitudine, con la lucidità propria di chi ha scoperto la strada della saggezza.

In occasione del centenario della nascita, la Gian Giacomo Della Porta Editore ha anche presentato il bando del Premio letterario intitolato a Maria Luisa Spaziani, poetessa, traduttrice e aforista di origine torinese, che a lungo soggiornò in Francia, a Parigi, a  partire dal 1953, anno del conseguimento di una borsa di studio.Dalla conoscenza e dal sodalizio artistico con lo scrittore Eugenio Montale prese avvio la stagione poetica di Maria Luisa Spazianiche, a metà  degli anni Cinquanta, pubblicò la sua prima raccolta di liriche intitolata “Le acque del sabato”, nella collana Lo Specchio.

Alla scrittrice, di cui ricorrerà nel 2022 il centesimo anniversario della scomparsa, è dedicato questo Premio letterario

Mara Martellotta 

Aeroporto di Torino, tutto pronto per il debutto della base Ryanair

54 destinazioni nell’inverno 21/22 (42 nel 19/20, +29% ). 76 rotte servite (53 nel 19/20, +43%). 35 nuovi collegamenti rispetto all’inverno 2019/2020

Torino Airport pronto all’avvio della stagione invernale 2021/2022 all’insegna dei record: nella winter IATA, che si apre domenica 31 ottobre e si conclude il 26 marzo 2022, lo scalo presenta il network voli più ampio di sempre.

 

Saranno 54 in tutto le destinazioni collegate all’Aeroporto di Torino (nella stagione invernale 2019/2020, quindi pre-pandemia, erano 42, in crescita del +29%), per un totale di 20 Paesi connessi, con biglietti in vendita a prezzi molto vantaggiosi.

 

Numerose le new entry, con 35 nuovi collegamenti avviati da Torino Airport con la winter 2021/2022, che non erano serviti nel 2019/2020, di cui 22 novità assolute.

La maggior parte dei nuovi collegamenti saranno operati da Ryanair: 19 nuovi voli saranno infatti serviti dalla compagnia low cost, che a far data dal 31 ottobre avvierà le operazioni della nuova base presso Torino Airport, a cui ha destinato 2 aeromobili.

 

L’offerta complessiva dell’Aeroporto di Torino riflette la fiducia riposta dalle compagnie aeree nella ripartenza del settore: saranno 17 quelle che opereranno voli di linea da Torino nella stagione invernale, andando a servire un totale di 76 rotte (erano 53 nell’inverno 2019/2020, pari a +43%), di cui 25 nazionali (+79%) e ben 51 internazionali (+31%).

 

L’inverno di Torino Airport si arricchisce dunque di un ampio ventaglio di offerta, rendendo l’intero territorio più accessibile da molte città d’Europa (tra queste Isole Canarie e Ungheria) e non solo (Israele), e consentendo una mobilità alla catchment area di riferimento mai così vasta.

 

Nei primi 6 giorni della stagione winter, tra il 31 ottobre e il 5 novembre 2021, Torino Airport registrerà l’avvio di 14 nuove rotte (di cui 13 internazionali), senza soluzione di continuità:

– Domenica 31 ottobre debutterà il volo per Siviglia, in Spagna, operato da Ryanair;

– Lunedì 1° novembre sarà la volta del volo per Madrid, sempre in Spagna, operato da Ryanair;

– Martedì 2 novembre si susseguiranno una serie di new entry: prenderà il via la rotta Torino-Parigi Orly operata da Vueling; ad essa si affiancheranno i nuovi voli di Ryanair verso Budapest, in Ungheria, e Lanzarote, alle Canarie (novità assolute, sinora mai servite direttamente da Torino), e Marrakech, in Marocco, oltre al collegamento per Dublino che da quest’anno passa dall’essere volo esclusivamente invernale ad annuale; ad esse si aggiunge, sul fronte domestico, Trapani, in Sicilia, servita da Ryanair;

– Mercoledì 3 novembre vedrà il debutto dei nuovi collegamenti per Copenaghen, in Danimarca, e per Parigi Beauvais, in Francia, entrambe servite da Ryanair;

– Giovedì 4 novembre sarà la volta di Tel Aviv, in Israele (novità assoluta, sinora mai servita direttamente da Torino), e Kyiv, in Ucraina, operate da Ryanair;

– Venerdì 5 novembre debutteranno infine le due destinazioni Malaga, in Spagna, e Cracovia, in Polonia, entrambe servite da Ryanair.

 

Con il mese di dicembre, si aggiungeranno al network di Torino Airport altre 5 nuove destinazioni: Edimburgo (dal 4/12), Birmingham e Londra Luton (dal 18/12) nel Regno Unito e Shannon (dal 18/12), in Irlanda, servite da Ryanair, e Skopje (dal 19/12), in Macedonia del Nord, servita da Wizz Air.

 

L’inverno di Torino Airport vedrà poi il mantenimento dalla stagione estiva 2021 di 3 rotte, non operate nella stagione invernale 2019: Leopoli, in Ucraina, Palma de Mallorca, alle Baleari in Spagna, e Pescara, che saranno servite da Ryanair.

 

Per quel che riguarda le ski-routes, la stagione invernale 2021/2022 vedrà diverse riconferme: tra queste, la rotta su Varsavia, in Polonia, di Wizz Air; Birmingham, Edimburgo e Manchester nel Regno Unito, servite da Jet2.com; Bristol, Londra Gatwick, Londra Luton e Manchester operate da easyJet; Mosca, collegata da S7.