ilTorinese

Al Baretti “Le cinque rose di Jennifer”

Marina Bassani porta in scena con Lorenzo Bartoli il testo più simbolico del drammaturgo campano in una rilettura essenziale che pone al centro l’isolamento e la fragilità di coloro che non si riconoscono nel binarismo di genere

Torino, gennaio 2022 –Le cinque rose di Jennifer”, uno dei primi testi teatrali che ha come protagonista un femminiello, andrà in scena presso il Cineteatro Barettimercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 gennaio alle ore 21Marina Bassani, interprete e regista, affronta per la prima volta un testo di Annibale Ruccello scegliendo il capolavoro che nel 1980 impose il drammaturgo all’attenzione di pubblico e critica per aver portato in teatro la storia di un femminiello, figura iconica e complessa della cultura napoletana e che oggi potremmo definire travestito.

Le cinque rose di Jennifer”

Protagonista indiscusso dell’opera è Jennifer (Lorenzo Bartoli), femminiello malinconico e romantico. Accerchiatodalla sua collezione di scarpe, vive in attesa della telefonata di Franco, uomo col quale sogna di sposarsiPersonaggio eccentrico e a tratti istrionico, Jennifer vive sola in un quartiere di travestiti nella periferia di Napoli, lasciando atelefono e alla radio il compito di metterla in contatto con il mondo. Un isolamento sofferto ma inevitabile, che verrà interrotto solo dall’arrivo di Anna (Marina Bassani), anziana vicina di casa, ambigua figura che, chiusa nel suo bigottismo, rappresenta il doppio di Jennifer e che diventa uno specchio tragico per la protagonista. Gli squilldel telefono, quasi rintocchi di un orologio cosmico, scandiscono il passare del tempoportando verso un epilogo dalle tinte noir le vicende dei due personaggi.

La regia

Marina Bassani, attrice e regista che negli anni ha collaborato con alcune delle principali realtà teatrali di Torino come il Teatro Gobetti, il Teatro Astra e il Festival Spiritualità e che da2015 collabora con Lorenzo Bartoli, porta in scena il testo che negli anni ‘80 rivelò il talento di Annibale Ruccello e che continua a essere più attuale che mai: un’opera lungimirante che anticipò la condizione di vita di coloro che rifiutano il binarismo di genere e che non si sentono rappresentati in una categoria rigorosamente maschile o femminileMarina Bassani, che ha curato anche i costumi di scena, fa una rilettura dell’opera essenziale e a tratti astratta, per dissacrare gli stereotipi che accompagnano le persone transgender e far parlare solo l’essere umano dietro di essi.

Il femminiello

Prima che emergesse la questione di genere e che parole come trans, bisessuale o queer diventassero comuni, a Napoli c’era il femminiello, figura culturale prima che linguisticaLegato al contesto urbano dei quartieri spagnoli degli anni ‘70 e ‘80 il femminiello ha un ruolo chiave nella comunità poiché sintetizza, all’interno della società, laspetto magico e quello religioso. Figura eccentrica e spettacolare che anima i vicoli, ha una funzione centrale all’interno di alcuni riti collettivi come il battesimo, il matrimonio, la tombola natalizia o l’annuale processione al Santuario di Montevergine, la madonna dei femminielli.

Superficialmente lo si potrebbe definire un omosessuale effeminato ma non conosce chirurgia né transizione, rappresenta semmai un essere umano dalla grande forza simbolica, in costante metamorfosi. È una femmina non propriamente femmina, un maschio dalla grande fluidità identitaria, qualcosa di incompleto e affascinante. Una personalità molto radicata nel contesto casalingo e nel rito familiare ma che, allo stesso tempo, esprime la parte più trasgressiva della cultura partenopea.

Le cinque rose di Jennifer

con Marina Bassani e Lorenzo Bartoli

regia Marina Bassani

mercoledì 12, giovedì 13, venerdì 14 gennaio 2022

Cineteatro Baretti, via Baretti 4

ore 21

costo biglietti

intero €15;

ridotto under 26 e over 65 €12

gruppi (sopra 5) €10

Per prenotazioni scrivere a

selig@teatroselig.it

Addio ad Andrea, lo studente morto a 20 anni

DAL PIEMONTE

Vasto cordoglio a Cuneo per la morte di Andrea Oggiano, mancato a soli 20 anni 

I funerali giovedì 13 gennaio alle 14.30 nella cattedrale. Lo studente viveva in  città con la famiglia. La salma verrà in seguito accompagnata al Tempio crematorio di Magliano Alpi. Il ragazzo lascia la mamma Stella, infermiera all’ospedale  di Cuneo, il papà Rino, il fratello Luca e Angelica, il nonno Teresio. I suoi cari lo salutano così:

“Si è spento il sole e si è accesa una stella. Ti vogliamo bene”. 

Obbligo vaccinale over 50, Confagricoltura: misura importante ma…

 “Bene per contrastare il Covid, ma occorre un inquadramento a livello europeo”

“L’introduzione dell’obbligo vaccinale per i lavoratori ultracinquantenni è un provvedimento importante per arginare il Covid, ma deve essere analizzato in un contesto più ampio per garantire gli equilibri utili all’avvio della prossima stagione dei raccolti”. Il presidente di Confagricoltura Alessandria, Luca Brondelli, interviene così sulle misure che riguardano il mondo del lavoro, approvate il 5 gennaio da Palazzo Chigi.
In Italia, quasi il 35% della manodopera in agricoltura ha più di 50 anni. Stando ai dati Inps, l’obbligo vaccinale disposto dal Governo riguarda infatti 356.070 operai su un totale di 1.049.336.
Circa un terzo degli addetti (390mila) è straniero, di cui il 60% di provenienza extracomunitaria. Molti hanno ricevuto vaccini non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee e altri non sono proprio vaccinati.
“Tra poche settimane si avvierà la stagione dei primi raccolti e le aziende agricole attendono l’arrivo di lavoratori extracomunitari, ma sono ancora molte le questioni aperte che, a nostro avviso, devono trovare un equilibrio in ambito internazionale. Il super green pass per gli over 50 è una di queste, così come il riconoscimento dei diversi vaccini somministrati extra UE. Bene ha fatto il Governo italiano a mettere in atto tutti i provvedimenti per contrastare la nuova ondata di Covid – precisa Brondelli – ma due anni di pandemia hanno palesato evidenti difficoltà nel trovare soluzioni condivise dagli Stati per garantire il flusso e la permanenza dei lavoratori stranieri nel settore primario”.
“Siamo inoltre in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Flussi 2021 appena approvato – aggiunge il Presidente di Confagricoltura Alessandria – e della conseguente circolare interministeriale per conoscere le date e i dettagli per avvalersi delle quote di lavoratori in agricoltura”.
Dopo la sperimentazione del 2020, nell’ambito dei 42mila addetti stagionali previsti dal Decreto nei settori agricolo e turistico-alberghiero – ricorda Confagricoltura Alessandria – è infatti prevista una quota di 14mila unità riservata alle istanze presentate dalle organizzazioni professionali agricole per conto dei datori di lavoro.
“Il nostro appello – conclude Brondelli – è di mettere in atto tutte le soluzioni possibili per risolvere i problemi pratici ed evitare che le giuste misure per contrastare l’emergenza sanitaria impattino con le necessità delle imprese agricole di garantire continuità produttiva e pertanto alimenti per tutta la popolazione”.

Magliano: “I cittadini chiedono servizi sanitari, ma la Giunta non li vuole ascoltare”

Nessuna speranza di un pronto ripristino delle prestazioni erogate presso gli ambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino, come da noi chiesto con un Question Time  in Consiglio Regionale:

non possiamo accettare che visite cardiologiche, neurologiche e di neuropsichiatria infantile siano considerate “prestazioni procrastinabili”. La Giunta identifica nella scarsità di personale la principale ragione dell’interruzione dei servizi presso le due strutture, momentaneamente riconvertite, rispettivamente, in hub per le vaccinazioni infantili e per tamponi molecolari: verificheremo a questo punto le modalità di impiego dei fondi erogati dal Governo per le nuove assunzioni.

Un “no” secco è la risposta della Giunta alla nostra richiesta, tramite Question Time appena discusso in Consiglio Regionale, di ripristinare le attività sanitarie ordinarie, attualmente sospese causa riconversione in hub per tamponi e in hub vaccinale infantile, presso i poliambulatori di via del Ridotto e di via Gorizia a Torino. Se comprendiamo in parte la difficoltà di garantire le prestazioni procrastinabili in questa fase di recrudescenza della pandemia e di scarsità di personale disponibile, comprendiamo decisamente meno come certe tipologie di esami e interventi possano non essere considerate urgenti e dunque garantite.

In via del Ridotto in particolare si erogavano, tra le altre, imprescindibili prestazioni di tipo cardiologico, neurologico e si effettuavano terapie anticoagulanti; in via Gorizia si garantivano essenziali servizi di neuropsichiatria infantile. Secondo un’indagine appena pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici.

Verificheremo scrupolosamente se, come e in che misura siano stati impiegati i fondi arrivati da Roma per le assunzioni a tempo determinato da impiegare nel comparto sanitario. Ci saremmo aspettati, inoltre, interlocuzioni con le Circoscrizioni di riferimento (la 5 e la 2 nello specifico) e con il Comune di Torino per l’identificazione di altri spazi utili: interlocuzioni che non ci sono mai state.

I due ambulatori oggetto del mio atto rappresentavano presidi essenziali in particolare per prelievi e visite specialistiche: le prestazioni, quando non completamente cancellate, sono state ora trasferite in altri centri, talvolta non agevolmente raggiungibili se non con i mezzi pubblici, il cui uso in questa fase di aumento dei contagi dovrebbe essere il più possibile limitato. Il danno per i cittadini è gravissimo.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Moncenisio: l’inverno porta le nuove isole ecologiche in Comune

Nel comune di Moncenisio, nonostante il pieno inverno e la neve, si sono ultimati i lavori per la posa delle nuove isole ecologiche. Si presentano in legno a tema con l’architettura montana e l’ambiente. I lavori su appalto dell’Acsel, l’azienda consortile di rifiuteria urbana, sono stati eseguiti dall’Impresa “Il bosco”. Le isole di  presentano molto ampie e funzionali con i cassoni della raccolta differenziata tra i verdi, gialli, bianchi e quelli blu. Un insieme armonico che rappresenta un passo avanti verso il giusto equilibrio armonico tra esigenze dei cittadini e territorio. Ora l’ordine e la pulizia delle isole è garantita da uno spazio dedicato e allo stesso tempo non invasivo. Il sindaco Mauro Carena e l’amministrazione comunale sono convinti che una buona e ordinata raccolta differenziata sia innanzitutto segno di educazione ambientale. “Avere tutti i cassoni presenti in paese riuniti sotto caratteristiche tettoie in legno risulti altresí importante per l’arredo urbano e la piacevolezza di un villaggio alpino con vocazione turistica. Siamo sicuri che a tutti sta a cuore il progetto della raccolta differenziata e grazie all’aiuto di tutti gli utenti riusciremo a raggiungere le percentuali consone ad un paese civile. Considerato che il nostro è un paese turistico è stato progettato un sistema di raccolta di conferimento dei rifiuti presso le isole al fine di permettere a tutti di poter differenziare l’immondizia in qualsiasi momento”.” spiega l’avvocato Mauro Carena.

Prenotazioni ferme al 10 per cento negli hotel: “Peggio della zona rossa di un anno fa”

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La crescita dei contagi incide in modo disastroso sul turismo in questo mese di gennaio

Le stime di Federalberghi Torino indicano che il tasso di occupazione delle camere per gennaio e febbraio si fermerebbe sul 10%.

Una situazione che gli addetti ai lavori paragonano ai primi mesi dell’anno scorso, forse addirittura peggio, quando Torino e  il Piemonte erano in zona rossa  con il divieto di spostamento tra regioni.

Federalberghi sottolinea l’urgenza di aiuti per un settore che vale il 13 per cento del Pil italiano.

Uncem: “Un anno importante per montagne e parchi”

Il 2022 sarà un anno importante per le Montagne italiane. L’anno dei 70 anni dell’Uncem – fondata nel 1952 – è l’Anno internazionale dello Sviluppo sostenibile della montagna, dichiarato dall’ONU. Ma è anche l’anno di due compleanni, di due Parchi nazionali: compiono 100 anni il Parco nazionale del Gran Paradiso e il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. “Accostare queste quattro ricorrenze – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem – significa guardare avanti e anche oltre dei compleanni, seppur importanti. I territori, con i Parchi, gli Enti montani, i paesi che fanno il Paese, sono luoghi nei quali le comunità costruiscono il futuro. Lo fanno forti di una Storia di democrazia e mobilitazione, di impegno e di valorizzazione. Apriamo l’anno nuovo facendo nostre le parole del Presidente Mattarella, pronunciate al Quirinale il 9 dicembre, nella Giornata della Montagna. Mattarella citava Goethe, che ‘ebbe a definire i nostri monti Maestri muti che fanno discepoli silenziosi. Dobbiamo confidare che questi siano numerosi e operosi'”.

Covid e scuola, Grimaldi (LUV): Accesso diretto e corsie per gli under 12

 

“L’Ordine dei medici e i presidi delle scuole torinesi e piemontesi ci mettono in allarme: l’evoluzione dell’epidemia impatta in modo grave sulla ripartenza dell’attività scolastica, per gli altissimi numeri dei contagi, l’impossibilità di effettuare tamponi in quantità adeguata, la bassa vaccinazione dei più piccoli, l’aumento dei ricoveri. All’appello mancano in media due studenti per classe perché positivi o in quarantena e i bambini per la maggior parte non sono vaccinati. Nelle mense i bimbi senza mascherina mangiano insieme” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“È vero che poche famiglie vogliono vaccinare i bambini? Non esattamente: ci segnalano invece che in tanti si presentano agli hub sperando di accedere senza prenotazione, perché non sono riusciti a prenotare” – prosegue Grimaldi. – “Solo l’hub di via Gorizia è dedicato alle vaccinazioni degli under 12, con orario limitato dalle 17 alle 19, ma il target potenziale in Piemonte è di 246.000: per vaccinarne anche solo la metà bisognerebbe avere delle corsie riservate. Il portale sta dando enormi problemi, occorre sicuramente ampliare l’accesso dei giovanissimi agli hub, ma anche riaprire l’accesso diretto per tutte le dosi, che al momento esiste solo in via Schia, e per i lavoratori di sanità, scuola e forze dell’ordine”.

Il bollettino Covid di mercoledì 12 gennaio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 17.147 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 14.731 dopo test antigenico), pari al 17,3% di 99.388 tamponi eseguiti, di cui 83.303 antigenici. Degli 17.147nuovi casi gli asintomatici sono 12.361 (72,1%).

I casi sono così ripartiti: 14.076 screening, 2.382 contatti di caso, 689 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa 645.379, così suddivisi su base provinciale: 53.645 Alessandria, 30.503 Asti, 22.675 Biella, 90.728 Cuneo, 50.115 Novara, 332.002 Torino, 22.503 Vercelli, 24.194 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 3.053 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 15.961 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 147 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.934 (+23 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 154.733

I tamponi diagnostici finora processati sono 12.622.806 (99.388 rispetto a ieri).

I DECESSI DIVENTANO 12.207

Sono 16, nessuno di oggi, idecessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa quindi 12.207 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.614 Alessandria, 737Asti, 456 Biella, 1.499 Cuneo, 976 Novara, 5.851 Torino, 564 Vercelli, 388 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 65 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

476.358 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 476.358 (+11.002 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 40.117 Alessandria, 23.517 Asti, 16.025 Biella, 67.703 Cuneo, 39.561 Novara, 248.630 Torino, 16.657 Vercelli, 17.789 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.811 extraregione e 4.548 in fase di definizione.

Controlli covid nelle aree della Movida

Torino  Tre esercizi commerciali sottoposti a chiusura provvisoria

 

Sabato sera, la Polizia di Stato insieme a personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale ha effettuato una serie di controlli, finalizzati all’osservanza delle prescrizioni anticovid, a locali ubicati nelle aree interessate dal fenomeno della “movida”. In particolare l’attenzione si è concentrata nelle aree dei quartieri San Salvario e Vanchiglia.

Nel corso dell’attività, per tre esercizi ubicati a San Salvario è stata disposta la chiusura provvisoria per 5 giorni: un supermarket di via Nizza, un bar di via Principe Tommaso e un pub bar di via Berthollet. A tutti gli esercizi sono state elevate le sanzioni previste.

Durante il controllo del supermercato di via Nizza, sono emerse diverse violazioni delle norme anticovid tra le quali il mancato utilizzo della mascherina di due dipendenti. Nel dehors del bar di via Principe Tommaso, invece, è stato notato un assembramento con la presenza di una settantina di persone, senza che vi fosse distanziamento tra i tavoli. Altre 30 persone, prive di mascherina, stazionavano in prossimità dell’accesso all’area interna. Un dipendente prestava la sua opera con la mascherina indossata sotto il mento. Un altro assembramento è stato visto nei pressi dell’esercizio di via Berthollet, circa 150 persone. Sia all’esterno sia all’interno del locale c’erano persone prive di mascherina.

In zona Vanchiglia, invece, sono stati controllati diversi esercizi due dei quali sono stati sanzionati per la violazione delle norme anticovid. In uno degli esercizi erano presenti due clienti privi di green pass, entrambi sanzionati così come il titolare del locale per l’omessa verifica.