ilTorinese

La Città chiede aiuto ai circoli remieri per liberare il Po dalle alghe

Le perduranti condizioni climatiche estreme hanno aggravato ulteriormente il fenomeno della proliferazione abnorme di vegetazione acquatica nel tratto cittadino del Po.

Gli sfalci predisposti dalla Città nei mesi scorsi non sono stati risolutivi, anche a causa della persistente mancanza di precipitazioni. Nell’ultimo sopralluogo effettuato sul fiume, è emersa inoltre una significativa presenza della specie esotica invasiva Elodea nuttallii, caratterizzata da una forte capacità riproduttiva, che rende quindi pericoloso effettuare operazioni di sfalcio di tipo meccanico.

A seguito di un tavolo tecnico convocato dall’assessore alla Cura della Città Francesco Tresso insieme agli uffici del servizio Ponti e Vie d’Acqua – a cui hanno partecipato rappresentanti del Parco del Po piemontese, GdL Specie Vegetali Esotiche della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, ARPA Piemonte, ENEA, Università di Torino – si è deciso di effettuare un intervento coordinato di rimozione manuale (tramite sradicamento) di porzioni di vegetazione, laddove questa è presente con le bancate più cospicue.

È stata chiesta la collaborazione dei circoli remieri, che hanno un rapporto speciale e quotidiano con il fiume. Tutti insieme stanno svolgendo un ruolo attivo fondamentale nelle operazioni di estirpazione che si svolgono nelle giornate di venerdì 22, sabato 23 e lunedì 25 luglio. Le società Esperia, Amici del Fiume, Cerea, Caprera, Armida, Canottieri Torino, CUS Torino, Eridano, oltre al personale hanno fornito le imbarcazioni utilizzate per le operazioni nel tratto di fiume compreso tra la passerella Turin Marathon e il Ponte Vittorio Emanuele I.

L’attività si sta svolgendo con il coordinamento della Città, che fornisce ai numerosi volontari l’attrezzatura necessaria alle operazioni; con il supporto dei tecnici di ENEA, Città Metropolitana ed Ente Parco Po, che hanno fornito ai partecipanti tutte le indicazioni utili per svolgere correttamente lo sradicamento; della Protezione Civile comunale che fornisce supporto logistico, informativo e di ristoro ai volontari; della Pattuglia Fluviale della Polizia Municipale che supervisiona le operazioni in acqua; di AMIAT che provvederà alla rimozione giornaliera del materiale vegetale trasportato dalle varie imbarcazioni.

L’assessore Francesco Tresso ha dichiarato: “Questa iniziativa nasce da un’emergenza, dovuta al gravissimo momento di siccità e di crisi climatica che stiamo vivendo. La cooperazione tra tutti è indice di un bel percorso di collaborazione avviato con i diversi enti che hanno risposto prontamente alla nostra chiamata, dedicando tempo e risorse, insieme ai tanti cittadini volontari, per prendersi insieme cura dei nostri fiumi e della nostra città”.

Torino – Ceres, il ritorno. Interventi cantierabili grazie ai fondi Pnrr

Esprimono soddisfazione i Sindaci che hanno partecipato al primo incontro del Comitato di Monitoraggio della linea ferroviaria Torino – Ceres, insediato venerdì e composto, oltre che dai Sindaci interessati dal tracciato, da Regione Piemonte, RFI, Trenitalia, GTT e Agenzia della Mobilità Piemontese.

Oggi, in particolare, sono stati illustrati ai Sindaci i capisaldi degli interventi in corso e il cronoprogramma delle opere per allineare tutti su una base di riflessione comune.

«Il Comitato – ha precisato l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi – sarà il luogo in cui si confronteranno i territori. Tra i primi temi affrontati già oggi, il cronoprogramma, di cui si è letto molto in questi giorni sui giornali. Partiamo da un dato consolidato: la linea passerà in gestione da GTT a RFI il 1° gennaio 2024 connettendosi così all’infrastruttura ferroviaria nazionale».

Come è stato spiegato, i tempi di riattivazione della linea nel suo complesso tengono conto di importanti interventi aggiuntivi ora finalmente cantierabili grazie ai 140,5 milioni di fondi PNRR per le linee in concessione alla Regione. «Sono aumentate le risorse a disposizione e quindi i lavori sulla linea – ha spiegato l’assessore Marco Gabusi – e inevitabilmente c’è anche una modifica del cronoprogramma. Tutto ciò ci consente davvero di restituire ai territori un servizio decisamente più performante rispetto a quello inizialmente previsto. In particolare, possiamo ora mettere a terra l’interconnessione con la rete nazionale e la banalizzazione dei binari».

Il Comitato di Monitoraggio si riunirà ogni tre mesi per seguire da vicino l’evoluzione del cantiere e per monitorare il servizio. «Le amministrazioni locali – ha concluso l’assessore Marco Gabusi – rivestono un ruolo fondamentale, che la Regione Piemonte intende valorizzare il più possibile. È stata, infatti, sostenuta da questa amministrazione regionale la richiesta pervenuta dal territorio di volere attestare la linea con la definizione della Stazione Porta a Ciriè, con conseguente finanziamento di oltre 10 milioni di euro per il sottopasso che consentirà di non bloccare totalmente il traffico cittadino».

Riapre il forte di Exilles, il gigante della Val Susa

Squillino le trombe e rullino i tamburi. Dopo due anni di chiusura si abbassano  i ponti levatoi e il forte di Exilles riapre finalmente le sue porte al pubblico.
Non è stato facile per vari motivi ma ora è possibile. Da mercoledì 3 agosto e fino a domenica 11 settembre sarà grande festa in uno dei monumenti più antichi e significativi della Valle di Susa e del Piemonte con spettacoli, eventi, mostre e visite guidate. Tutto merito di una cordata che riunisce enti e istituzioni del territorio, sia pubbliche sia private, ma la parte del leone spetta all’Associazione culturale Revejo che ha già promosso il festival Borgate dal Vivo. Sul palco saliranno ospiti italiani e internazionali. Il sipario su Exilles estate 2022 si alzerà mercoledì 3 agosto con lo spettacolo “Sani !” di Marco Paolini. Tra gli altri principali eventi, sabato 6 agosto l’australiano Nic Cester suonerà dal vivo tutti i brani del suo ultimo album discografico e mercoledì 17 agosto toccherà al giovane violinista Federico Mecozzi esibirsi in concerto al forte. Sabato 20 agosto Tangram Teatro metterà in scena lo spettacolo “In viaggio con Dante”. La rassegna si concluderà domenica 4 settembre con il pianoforte della giovanissima Frida Bollani Magoni. Le visite guidate al forte di Exilles saranno gestite dai volontari dell’Associazione Amici del Forte che apriranno la fortezza ai visitatori da mercoledì a domenica nel mese di agosto e nei primi due weekend di settembre. Nella settimana di Ferragosto il forte sarà sempre aperto. L’esistenza del forte di Exilles è già nota a metà del XII secolo poiché in alcuni documenti si parla di castrum Exiliarum ma bisogna risalire al 1339 per trovarlo descritto come “castello di strada” con torri e mura difensive con l’obiettivo di controllare la strada che dal Piemonte conduceva in Provenza attraverso il Monginevro. Tra il Cinquecento e il Settecento, a causa di continue guerre, fu utilizzato sia dai Savoia che dai francesi. Verso la fine del Seicento un misterioso personaggio di cui non si conosce l’identità, noto come la Maschera di Ferro, fu rinchiuso nella fortezza. Conquistato da Vittorio Amedeo II nel 1708 il forte subì ampie modifiche. Con il Trattato di Parigi del 1796 fu distrutto dai francesi e venne ricostruito dal Re di Sardegna nella prima metà dell’Ottocento nelle forme attuali. Fu smilitarizzato all’inizio della Prima Guerra Mondiale e nel secondo conflitto mondiale venne utilizzato come deposito di armi e centro di arruolamento. Fu definitivamente abbandonato dall’esercito l’8 settembre 1943 con l’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile firmato dal governo Badoglio con gli alleati. Nel 1978 la Regione Piemonte acquistò il forte dal Demanio militare per ristrutturarlo e valorizzarlo. Verrà aperto al pubblico nell’estate del 2000.
                           Filippo Re

Alti livelli di ozono nell’aria. I consigli: poca attività fisica all’aperto e preferire le zone ombreggiate

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A causa dell’elevata temperatura  a Torino si sono verificati dei superamenti della soglia di informazione dell’ozono.

Perdurando le attuali condizioni di forte irraggiamento solare ed elevate temperature, altri superamenti potrebbero aver luogo nei prossimi giorni.

L’assessorato all’Ambiente ricorda pertanto di evitare attività ricreative con esercizio fisico intenso all’aperto nei luoghi soleggiati; di evitare, nei lavori all’aperto, di concentrare nelle ore di maggior soleggiamento (indicativamente tra le 11 e le 17) le attività faticose; di effettuare pause in zone o strutture ombreggiate.

Ai soggetti più sensibili (bambini, anziani, cardiopatici, asmatici o persone affette da malattie dell’apparato respiratorio) si rammenta inoltre di evitare la permanenza all’aria aperta nei luoghi soleggiati.

Il suggerimento per tutti è di integrare la propria dieta con cibi contenenti sostanze antiossidanti, come frutta e ortaggi freschi.

La situazione è monitorata dall’Arpa Piemonte: qui di seguito i bollettini che evidenziano la situazione:

Bollettino ozono: http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/bollettino_ozono.pdf/at_download/file

Bollettino ondate di calore: http://www.arpa.piemonte.it/bollettini/bollettino_calore_comune_torino.pdf/at_download/file

(foto Vincenzo Solano)

La Buona Destra con Calenda

“Con l’ufficializzazione dell’adesione del nostro Leader Nazionale, Filippo Rossi, ad Azione ed al progetto di Carlo Calenda, come Buona Destra abbiamo compiuto un primo decisivo passo sulla strada che ci siamo prefissati: la costituzione di un Patto Repubblicano, concreto e responsabile che offra un’alternativa concreta agli italiani”, così Claudio Desirò, di Buona Destra, commentando l’adesione di Filippo Rossi ad Azione.

“Di fronte al decadimento politico, certificato dalla mancanza di fiducia al Governo Draghi, a causa di partiti votati alla propaganda ed al mantenimento di posizioni di rendita, piuttosto che a salvaguardare i reali interessi del Paese, come cittadini e politici che credono nei valori di una politica alta ed altra, non potevamo esimerci dal compiere una scelta netta”, continua Desirò.

“Il populismo grillino e la politica da slogan di un centrodestra ormai in balia di se stesso e di due presunti leader alla ricerca costante di consenso, hanno consegnato il nostro Paese ad un periodo di totale incertezza e di vuoto istituzionale nel momento storico più complicato dal dopoguerra ad oggi”, aggiunge Desirò.

“Il nostro partito è nato per ridare voce e rappresentatività a tutto quel mondo liberale che non si sente più rappresentato da una politica illogica, priva di contenuti e di visione per il Paese. Aderendo al progetto di Calenda intraprendiamo un percorso che permetterà, finalmente, agli italiani di avere un’alternativa che anteporrà le proposte agli slogan, le soluzioni ai problemi al solleticare le emozioni di pancia degli elettori, la responsabilità alla mancanza di visione e di futuro per il Paese. Con Filippo Rossi, il Sen. Cangini, Carlo Calenda e gli amici di Azione proporremo un’alternativa solida e concreta per la guida del Paese”.

La Buona Destra

Consiglio regionale: orari estivi URP e Biblioteca

Da lunedì 25 luglio e fino al 2 settembre 2022 l’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale (via Arsenale 14/G a Torino) sarà aperto sia per i servizi di informazione istituzionale che per i servizi bibliotecari, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30 e il venerdì dalle 9 alle 12.30.

Nello stesso periodo la Biblioteca Umberto Eco di via Confienza 14 sarà chiusa la pubblico.

All’Urp di via Arsenale negli orari previsti il personale sarà a disposizione per fornire informazioni sulle attività dell’Assemblea e dei suoi organi e sulle iniziative promosse dal Consiglio regionale.

Il servizio di prestito dei libri della Biblioteca sarà attivo su appuntamento mentre la riconsegna dei volumi presi in prestito potrà avvenire liberamente.

Negli orari di apertura il personale sarà a disposizione degli utenti per fornire informazioni bibliografiche in presenza, al telefono e via email.

La consultazione di libri e periodici della Biblioteca sarà possibile su appuntamento presso la postazione allestita presso l’Urp.

Un francobollo per il bicentenario della scuola allievi carabinieri

Poste Italiane comunica che il 23 luglio 2022 viene emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico un francobollocelebrativo del Bicentenario dell’inizio dell’attività addestrativa nell’Arma con l’istituzione del “deposito di reclutamento” di Torino, relativo al valore della tariffa B pari a 1,20. (racchiuso in un foglietto).

Tiratura:centocinquantamila foglietti.

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva non fluorescente.

Bozzetto a cura di Maria Carmela Perrini.

La vignetta del francobollo, racchiusa al centro di un foglietto, raffigura due carabinieri in uniforme, rispettivamente moderna e d’epoca, in primo piano sulla caserma Cernaia di Torino; suggella la vignetta, in alto a sinistra, lo stemma dell’Arma dei Carabinieri incastonato entro una fascia con il tricolore e il rosso e il blu caratteristici dell’Arma.

Completano il francobollo la legenda “1822 ISTITUZIONE DEL“DEPOSITO DI RECLUTAMENTO” DI TORINO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Carattesristiche del foglietto:

Il foglietto, idealmente diviso da una fascia con il tricolore e il rosso e il blu caratteristici dell’Arma, raffigura, a sinistra, un particolare della Mole Antonelliana di Torino e, a destra, un’antica stampa della fortificazione pentagonale della Cittadella di Torino, sede nel 1822 del deposito di reclutamento dei Carabinieri, la prima scuola di addestramento dell’Arma.

Completano il foglietto, in alto, le date “1822 – 2022” e la legenda “BICENTENARIO DELL’INIZIO DELL’ATTIVITÀ ADDESTRATIVA NELL’ARMA CON L’ISTITUZIONE DEL ‘DEPOSITO DI RECLUTAMENTO’ DI TORINO”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo Spazio Filatelia di Torino.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postalicon sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Per l’occasione è stata realizzata una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente il foglietto, una cartolina annullata e affrancata, una busta primo giorno di emissione, al prezzo di 15€.

Tav: Gariglio (Pd), bene Osservatorio, nuove risorse per piano strategico Valsusa

“I tavoli tematici che verranno istituiti sulla Tav sulla sostenibilità ambientale, territoriale e legalità rappresentano uno strumento opportuno e utile per coinvolgere concretamente le comunità locali sulla realizzazione dell’opera e confermano l’ottimo lavoro svolto dall’Osservatorio e dal commissario di Governo per l’Asse ferroviario Torino-Lione, Calogero Mauceri”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.
“È necessario utilizzare nel migliore dei modi le risorse già stanziate per le opere di compensazione procedendo con una concertazione ampia e con scelte condivise che garantiscano lo sviluppo sostenibile e la crescita dei territori interessati. É inoltre indispensabile lavorare per aumentare la somma dei 100 milioni di euro, attualmente previsti, in modo da poter finanziare un piano strategico per lo sviluppo della Valsusa”: conclude Davide Gariglio.

I ghiacciai, testimoni della crisi climatica: al Forte di Bard, le foto – verità di Fabiano Ventura

“Earth’s Memory”

 

Fino al 18 novembre

Bard (Aosta)

C’erano una volta i ghiacciai. Triste, drammatica, realtà. Da anni, ormai, il più grande serbatoio d’acqua dolce sulla Terra (che fino a 20mila anni fa ricopriva il 32% delle terre emerse e oggi meno del 10%) sta infatti pian piano consumandosi sotto l’incessante tragico fenomeno del surriscaldamento del pianeta e della crisi climatica più in generale. A darne ulteriore testimonianza la mostra “Earth’s Memory”, promossa ed organizzata, fino al prossimo 18 novembre, dal valdostano “Forte di Bard” e che, in anteprima mondiale, presenta i risultati – 90 scatti fotografici – del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, il viaggio fotografico – scientifico, portato avanti per tredici anni, dal fotografo romano Fabiano Ventura.

Scatti a confronto. Repeat Photography. Immagini d’oggi poste in relazione con le identiche inquadrature immortalate dai grandi maestri del passato, la mostra (che ha ricevuto il patrocinio dell’“Unesco” e vanta una collaborazione scientifico divulgativa con l’“ESA – European Space Agengy”) comunica in modo inequivocabile gli effetti del riscaldamento globale sugli ecosistemi, proponendo al visitatore un’intensa riflessione sul rapporto che lega la specie umana e l’ambiente naturale. Una foto sull’altra. Uguale il soggetto, uguale il punto di ripresa. Terribilmente diverso il racconto delle immagini. Quelle di ieri e quelle d’oggi. Un esempio su tutti. 1893: a 2976 metri d’altezza, Vittorio Sella (alpinista biellese e grandissimo fotografo di montagna) fermava in uno scatto di eccelsa perfezione il “Prager – Hutte”, il terzo Rifugio del “Club Alpino Austriaco”, allora nel cuore dei ghiacciai del “Parco Nazionale degli Alti Tauri”; 2021, la stessa immagine, la stessa inquadratura la ritroviamo in uno scatto a colori di Fabiano Ventura. Un disastro! Non la foto del bravissimo fotografo romano, per l’amor del cielo!, ma ciò che quelle identiche immagini ci svelano.  Nello scatto di Ventura l’azzurro intenso dei ghiacciai cede inesorabilmente al grigio della roccia, della pietraia e al verde minimo della rada vegetazione. Un confronto impietoso. Ma documento reale. La ritirata, il lento scioglimento dei ghiacciai. In poco più di un secolo. Stessa sorte (per citare ancora due casi ben documentati in mostra) occorsa al “Ghiacciaio del Morteratsch” (Canton Grigioni) ripreso intatto nel 1883 da Florio Tognoli e al “Ghiacciaio del Lys” (Valle di Gressoney) come appare nel 1921 nello scatto di Umberto Monterin. Un gran lavoro, quello di Fabiano Ventura che, dal 2009 al 2021, insieme ad un team di registi e ricercatori, ha condotto ben otto spedizioni sui maggiori ghiacciai del Pianetta, dal Karakorum al Caucaso, dall’Alaska alle Ande fino all’Himalaya e, ovviamente, alle nostre Alpi. Oggi i 90 confronti fotografici esposti al “Forte di Bard” con immagini di grande formato e altissima qualità, si affiancano alla restituzione dei dati scientifici raccolti durante le spedizioni e divulgati in mostra con le più moderne tecniche di interactive design e data visualization: proiezioni su grande schermo, video-installazioni e immagini immersive che consentono al visitatore di addentrarsi nel magico mondo dei ghiacciai e nel complesso tema dei cambiamenti climatici.

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Completano l’esposizione i video delle spedizioni e le interviste ai vari ricercatori coinvolti, le collezioni di abbigliamento di ieri e oggi, le raccolte di documenti e mappe di valore storico-scientifico. Obiettivo “trasmettere l’idea – racconta Ventura – che l’uomo è un abitante della terra e non è estraneo alla natura. Salvaguardarla vuol dire salvaguardare noi stessi come specie e come umanità. L’abbandono di una visione totalmente antropocentrica, che sembra quasi una banalità, è diventata una delle sfide più importanti del nostro tempo”. In mostra, fra l’altro, anche una preziosa selezione di mappe e documenti storici sulle prime esplorazioni geografiche, confronti fotografici in formato panoramico ad effetto immersive, video-installazioni e una teca con documenti originali di Vittorio Sella.

Gianni Milani

“Earth’s Memory”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II 85, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino al 18 novembre

Orari: mart. e ven. 10/18; sab. – dom. e festivi 10/19. Lun. chiuso

Nelle foto:

–       Fotografia storica: Vittorio Sella “Prager – Hutte”, 1893, Credit “Fondazione Sella”/ Fotografia moderna: Fabiano Ventura, 2021, Credit “Associazione Macromicro”

–       Fotografia storica: Florio Tognoli “Canton Grigioni. Ghiacciaio del Morteratsch”, 1883, Credit “SLUB Dresden- Deutsche Fotothek/Fotografia moderna: Fabiano Ventura, 2021, Credit “Associazione Macromicro”

–       Fotografia storica: Umberto Monterin “Ghiacciaio Lys”, 1921, Credit: Famiglia Monterin/ Fotografia moderna: Fabiano Ventura, 2020, Credit: “Associazione Macromicro”

Dal Pnrr le risorse per riqualificare i parchi storici

A TORINO E PROVINCIA SONO STATI FINANZIATI PROGETTI DEL VALORE DI 10,1 MILIONI DI EURO

Il presidente Cirio e gli assessori Poggio e Carosso: «In arrivo più di 18 milioni di euro. Lavorando in sinergia con i sindaci e i privati stiamo incamerando risorse per difendere l’ambiente valorizzando le nostre perle verdi»

 

Parchi e giardini storici del Piemonte riceveranno oltre 18,3 milioni di euro del Pnrr sul programma di valorizzazione di luoghi particolarmente significativi. Torneranno al loro antico splendore 18 luoghi distribuiti su tutta la Regione che hanno conquistato il 15% della posta di 150 milioni a livello nazionale. Enti locali e privati hanno presentato piani giudicati dalla commissione ministeriale ben al sopra della soglia minima di valutazione con un rating quasi sempre attorno agli 85 punti.

«I tanti obiettivi raggiunti sono una buona notizia per Comuni e privati spesso alle prese con ristrettezze economiche che impedivano di eseguire lavori di manutenzione di autentiche perle disseminate sui territori – hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio con l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio e il vicepresidente con delega ai Parchi Fabio Carosso -. I target raggiunti sono la cartina di tornasole dell’importanza dei fondi europei che il Piemonte sta riuscendo a intercettare grazie al lavoro fatto in sinergia con tante realtà pubbliche e private e naturalmente anche tanti sindaci che ce la stanno mettendo tutta per incamerare risorse utili a difendere l’ambiente, valorizzando le nostre perle verdi».

A Torino e provincia sono stati finanziati 9 progetti del valore di 10,1 milioni di euro: oltre alla palazzina di Caccia di Stupinigi che ottenuto 1,9 milioni, hanno vinto i progetti del castello di Miradolo di San Secondo di Pinerolo finanziato con 1.869.432 euro e il Parco del Castello Reale di Moncalieri a cui saranno consegnati 2.000.000 euro. In graduatoria anche il Giardino storico della dimora Lajolo di Piossasco il cui progetto è stato valutato 798.725 euro e quello del Parco del castello di Bruino che ha preso 253.040 euro. Al giardino storico all’italiana di palazzo d’Oria di Ciriè saranno assegnati 330.000 euro, e altri fondi arriveranno per i giardini di Levante dei musei reali (1.336.992 euro) per il parco del Torrione di Pinerolo(1.151.469 euro) e per il Castello di San Giorgio Canavese (540.000 euro).