ilTorinese

Motociclista cade e muore sulla provinciale

Sulla strada provinciale 11 che collega Cigliano a Tronzano Vercellese, a Borgo d’Ale (Vercelli) un motociclista di 53 anni è morto dopo essere caduto dalla sua motocicletta. Inutili i tentativi di soccorso. In fase di accertamento le cause dell’incidente.

Sempre grave l’uomo preso a colpi di forbici

E’ ancora sotto osservazione medica l’uomo di origini peruviane ferito con tre colpi di forbici in via Di Nanni  nel quartiere Borgo San Paolo a Torino.

Ferito gravemente era stato portato all’ospedale Mauriziano.

In base alla ricostruzione l’uomo sarebbe stato colpito da un altro sudamericano dopo un diverbio. La polizia sta svolgendo le indagini.

 

Crisi energia, la Regione chiede al Governo sconti in bolletta e prezzi calmierati

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RICHIESTE ANCHE FACILITAZIONI PER CHI REALIZZA IMPIANTI PER L’AUTOCONSUMO E RIDUZIONE DELL’IVA SUL TELERISCALDAMENTO

Le richieste del Piemonte nate dal confronto con imprese e mondo produttivo
Il Presidente della Regione e l’Assessore alle Attività Produttive sottolineano il ritardo dell’Europa che deve fare la sua parte e in fretta

 

In vista del prossimo Consiglio dei Ministri e dei provvedimenti che il Governo sta predisponendo per affrontare l’emergenza del caro energia, la Regione Piemonte nelle scorse ore ha inviato a Roma un documento che riassume le richieste e le proposte nate in queste settimane di confronto sul territorio con gli imprenditori e i rappresentanti del mondo economico e produttivo.

Il Presidente della Regione Alberto Cirio  e l’Assessore alle Attività Produttive sottolineano che serve un doppio tipo di intervento. Misure urgenti, di cui si possa avere una ricaduta subito per affrontare questo momento di estrema difficoltà, perché ne va della tenuta economica del nostro Paese. Parallelamente, però, vanno pensati strumenti di medio e lungo periodo che diano una prospettiva di stabilità a imprese e cittadini, perché, esattamente come avvenuto con il Covid sulla sanità, questa emergenza ha accelerato le conseguenze di decenni di gestione sbagliata del tema energia.

Tra le richieste del Piemonte al Governo c’è quella di definire degli stock di energia a prezzo calmierato (tenendo come riferimento il 2020) da mettere a disposizione del sistema produttivo in funzione di dimensione, settori produttivi, consumi e fatturato e uno sconto in bolletta con i fondi degli extra profitti.
La produzione di energia, spiegano Presidente e Assessore, è generata in percentuali importanti anche da fonti rinnovabili, ma il prezzo che paga l’utente finale è interamente tarato sul valore del gas. Una anomalia che grava interamente sulle spalle di cittadini e imprese e che non ha senso, più che mai in un momento come questo.

Il Piemonte chiede anche al Governo di attivare subito facilitazioni sugli impianti per l’autoconsumo. Presidente e Assessore spiegano che oggi una impresa che realizza un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili aspetta più di un anno prima di poterlo utilizzare. Questo a causa dei tempi di allacciamento alla rete nazionale, obbligatorio per legge. È fondamentale velocizzare queste tempistiche e, nell’attesa, consentire comunque l’autoconsumo, perché è assurdo che un imprenditore che investe su un impianto di questo tipo non possa beneficiarne subito appena pronto, continuando invece a pagare bollette altissime. Inoltre una misura di questo tipo incentiverebbe altri investimenti analoghi, potenziando l’autonomia energetica del nostro sistema produttivo.

Le Regioni, spiegano Presidente e Assessore, possono sostenere i progetti per investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica attraverso i fondi europei e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha già dichiarato di voler potenziare il Fesr, il fondo europeo per lo sviluppo regionale, affinché possa essere piegato maggiormente alle esigenze dei territori in questo momento. Ma finora non abbiamo visto le parole trasformarsi in fatti. L’Europa è in grave ritardo su questa emergenza, deve fare la sua parte e farla in fretta.

Tra le altre misure che il Piemonte propone di valutare ci sono finanziamenti legati proprio agli investimenti in corso sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili, attivabili anche mediante le ESCO, ovvero aziende che offrono tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari, facendosi carico sia degli oneri economici che di quelli organizzativi.

La Regione propone anche di allargare la categoria dei beni strumentali che godono del credito d’imposta, inserendo gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Chiede anche la ridefinizione dei parametri per incentivare le imprese in cui il consumo energetico ha alta incidenza rispetto al fatturato, indipendentemente dalla classificazione come energivore.

Infine per aiutare le famiglie il Piemonte chiede la riduzione dell’IVA sul teleriscaldamento al 5%.

Juventus-Salernitana 2-2: una partita pazzesca!

Sesta giornata di campionato serie A
Juventus -Salernitana 2-2

Candreva(S) Piatek(S)
Bremer e Bonucci (J)

È successo di tutto tra la Juve e la Salernitana:ci sono voluti ben 104 minuti per sancire un pareggio giusto ma maturato in circostanze incredibili.I
bianconeri ottengono un rigore che Bonucci si fa parare realizzando sulla respinta, poi subito dopo si portano sul 3-2 con gol di Milik su azione d’angolo. L’attaccante polacco viene espulso per eccesso di esultanza (era già stato ammonito), si accende una mischia furibonda in campo, altri rossi per Cuadrado e Fazio, quindi Marcerano grazie al VAR annulla la rete per fuorigioco sulla traiettoria di Bonucci. I granata ottengono un punto che avevano visto sfumare all’ultimo dopo un’ottima prestazione.
Per la Juve continua la crisi di gioco e risultati.

Tabellino
JUVENTUS (4-4-2): Perin; Cuadrado, Bremer, Bonucci, De Sciglio (18′ st Alex Sandro); McKennie (40′ st Soulè), Paredes, Miretti (18′ st Fagioli), Kostic (34′ st Danilo); Kean (1′ st Milik), Vlahovic. A disposizione: Pinsoglio, Garofani, Danilo, Alex Sandro, Milik, Gatti, Rugani, Soulé, Iling, Fagioli All. Massimiliano Allegri

SALERNITANA (3-5-2): Sepe; Bronn, Daniliuc, Fazio; Candreva, L.Coulibaly, Maggiore (36′ st Kastanos), Vilhena (55′ st Sambia), Mazzocchi; Dia (36′ st Bonazzoli), Piatek (16′ st Botheim, 55′ st Gyomber). A disposizione: Fiorillo, De Matteis, Bradaric, Sambia, Bonazzoli, Botheim, Valencia, Kastanos, Gyomber, Capezzi, Motoc, Iervolino, Pirola. All. Davide Nicola.

ARBITRO: Marcenaro di Genova.

MARCATORI: 18′ pt Candreva (S), 50′ pt rig. Piatek (S), 6′ st Bremer (J), 48′ st rig. Bonucci (J)

Note aggiuntive
Al 48′ st Bonucci (J) sbaglia un rigore (parato); al 51′ st espulso Milik (J) per doppia ammonizione; al 53′ st gol annullato a Milik (J) dopo revisione al VAR; al 52′ st espulso Fazio (S) per comportamento scorretto; al 54′ st espulso Cuadrado (J) per comportamento scorretto; espulso al 54′ st l’allenatore della Juventus Allegri; st espulso Milik (J) per doppia ammonizione; Ammoniti: Paredes, Kean, Bremer e Milik (J); Fazio, Piatek e Sepe (S); Maggiore (S); Recupero: 3′ pt, 10′ st

Enzo Grassano

Donna cade dalla giostra, scaraventata per 15 metri

Incidente a Gassino dove, durante i festeggiamenti del santo patrono, una donna di 49 anni mentre si trovava sulla giostra delle catene è stata scaraventata a terra per circa 15 metri. Il personale del 118 l’ha  trasportata al Cto di Torino per un intervento chirurgico. Ha riportato  fratture multiple  al piede e al femore destro.

Rock Jazz e dintorni. Tre Allegri Ragazzi Morti e Roberto Vecchioni

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. La pianista Chiara Nicora in duo con il chitarrista Gianluca Palazzo si esibisce al Jazz Club.

Mercoledì. Al Magazzino sul Po è di scena il cantautore Pit Coccatoinsieme al quintetto Shanty Shepard.

Giovedì. Al Magazzino sul Po Krank sonorizza un classico del cinema muto : “Das Cabinet Des Dr. Caligari” . All’Hiroshima Mon Amour suonano i Tre Allegri Ragazzi Morti e Cor Veleno. Al Cap 10100 si esibiscono Cmnqmartina e il collettivo Canta Fino a Dieci. Il “Torino Jazz Festival” al Museo Storico Reale Mutua presenta l’Hot Club Ed Turin. Al Blah Blah suonano David Ellefson e Jeff Scott Solo.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Narratore Urbano e I Malati Immaginari. A Ivrea per il festival “Open Papyrus” al Museo Garda, è di scena l’Area Open Projet di Patrizio Fariselli, preceduto dall’esibizione del trio Woland con ospite il suonatore di corno Martin Mayes. All’ Hiroshima è di scena la cantautrice Prim.

Sabato. Allo Ziggy suonano i Putridity e Hateful. A Les Combes si conclude il “Musicastelle” con il recital di Roberto Vecchioni. Al Jazz Club tributo a Hank Mobley con il trio di Max Gallo con il sassofonista Michele Bozza. Per “Open Papyrus” ad Ivrea in sala Santa Marta, si esibisce il quartetto del chitarrista Loris Deval. All’Hiroshima per “Oltranza” sono di scena Lucio Leoni, Mano Manita, Fusaro e altri. A San Pietro in Vincoli suona il pianista Lubomyr Melnyk. Al Circolo della Stampa  per “Canzoni contro la poesia” si esibiscono Brunori Sas e Guido Catalano.

Domenica. All’Hiroshima Mon Amour per “Oltranza”, suonano : Indianizer, The Niro e The Spell Of Ducks. Al Circolo della Stampa tributo a De Andrè con Neri Marcorè.

Pier Luigi Fuggetta

Il bipolarismo si può ancora battere

Da svariati lustri la geografia politica italiana è incardinata attorno ad un singolare bipolarismo.

Che, non a caso, viene comunemente definito come una sorta di “bipolarismo selvaggio”. Ma si tratta di un bipolarismo che può ancora essere battuto a livello politico ed elettorale. È ormai convinzione abbastanza diffusa, infatti, che ciò che capita sino al 25 settembre difficilmente ci sarà dal 26 settembre in poi.
Ora, sgombriamo il campo da ogni interpretazione forzata e da ogni fantasia, ma è indubbio che più passa il tempo e più emergono le contraddizioni politiche all’interno dei due schieramenti maggioritari. Ed è perfettamente inutile che il segretario del Pd inviti alla lotta senza frontiere contro il ritorno del fascismo quando tutti sanno, ma proprio tutti, che la demolizione e l’annientamento del nemico politico rientrano, appunto, in una logica di “bipolarismo selvaggio” che non risponde più alle dinamiche concrete della politica italiana. E men che meno a ciò che capita realmente nella società italiana. Perchè è sempre più evidente che, al di là della propaganda elettorale, non saranno questi due schieramenti a garantire un seria guida al governo del paese a medio/lungo termine. Se sul versante della sinistra si è dato vita ad una coalizione sbilenca e destinata oggettivamente a soccombere nelle urne, è altrettanto vero che l’unità apparente del centro destra nasconde una prospettiva politica diversa coltivata dai principali contraenti la coalizione stessa. Contraddizioni e diversità che emergono in modo sufficientemente palese negli stessi dibattiti pubblici che coinvolgono i diversi leader politici.
Certo, chi punta ad incrinare nelle urne le sorti di questo bipolarismo deve essere politicamente convincente nel denunciare le storture e le pesanti contraddizioni che caratterizzano coalizioni posticce ed eterogenee sotto il profilo programmatico. È di tutta evidenza che di fronte ad alleanze che non garantiscono una convergenza sul terreno concreto delle cose da fare oltre a coltivare prospettive politiche non particolarmente affini, difficilmente si può parlare di una strategia duratura se non quella di distruggere l’avversario/nemico in virtù di un bipolarismo sempre più bislacco ed anacronistico. E il decollo, politico ed elettorale, di un “centro” che sia autenticamente capace di declinare una “politica di centro”, è la sfida decisiva che può mettere definitivamente in crisi questa fragile impalcatura politica.
Ecco perchè il destino di questo “bipolarismo selvaggio” che continua a coltivare l’obiettivo di una violenta radicalizzazione della contesa politica italiana è destinato, prima o poi, ad arrivare al capolinea. E questo per due motivi persin troppo semplici da richiamare.
Innanzitutto perchè non si può governare una società complessa e una fase politica alquanto difficile e carica di incognite come quella contemporanea con un metodo politico che incentiva alla perenne radicalizzazione e al conflitto permanente. La strategia della “solidarietà nazionale”, seppur declinata in modo diverso di volta in volta, si impone sempre di più in un clima di profonda frattura sociale e con progetti politici dei vari partiti non ben definiti e fortemente radicalizzati tra di loro.
In secondo luogo perchè con l’assenza di partiti che esprimano un forte pensiero politico – frutto di una precisa cultura politica – accompagnato da una altrettanto definita visione della società, è abbastanza naturale che questi cartelli elettorali non possano tranquillamente governare con autosufficienza ed esclusivismi aprioristici.
In sostanza, è necessario mettere in campo una iniziativa politica che sia in grado di garantire la governabilità da un lato con un programma altrettanto definito e realistico dall’altro. Due condizioni che, oggettivamente, non sono compatibili con risse continue, con un clima da “ok corral”, con una contrapposizione violenta e frontale tra i vari schieramenti e, soprattutto, con una voglia di distruggere e annientare l’avversario/nemico. Ovvero, con le regole e le prassi che hanno contraddistinto questi anni di contrapposizione violenta fra i due schieramenti maggioritari. E questo senza invocare ridicole e grottesche emergenze. Dittatura, possibile ritorno del fascismo, regimi illiberali se non addirittura sovversivi sono però richiami ed osservazioni del tutto privi di senso per il semplice motivo che non corrispondono alle dinamiche concrete che caratterizzano la società contemporanea. Semmai, si tratta di ricostruire una fase politica che non sia fondata sulla precarietà degli equilibri e sulla inconsistenza dei programmi. E, sotto questo versante, la ricostruzione di un luogo politico di “Centro” può essere decisivo e determinante.

Per questo dopo il 25 settembre arriverà il 26 settembre. E lì, forse, assisteremo ad una nuova ed ennesima stagione della politica italiana. E non più all’insegna del trasformismo, del populismo e dell’’inconsistenza programmatica.

Giorgio Merlo

A Rivoli si formano i super tecnici della logistica

In partenza un corso gratuito di 800 ore per disoccupati

ENAIP RIVOLI 

Nella partnership: EnAIP, UPO, IIS Amaldi-Staffi e le aziende S.I.T.O., Mole Logistica e Pro Design

Per chi è diplomato e vorrebbe specializzarsi nel settore della logistica. Il centro Enaip di Rivoli propone un corso IFTS (Istruzione Formazione Tecnica Superiore) gratuito di TECNICHE PER LA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE E LA LOGISTICA.

Ha una durata di 800 ore, di cui 400 saranno svolte in alternanza, al fine di sperimentare sul campo le competenze acquisite durante le lezioni teoriche. È rivolto a persone disoccupate, maggiorenni, in possesso di diploma.

Il Tecnico superiore opera all’interno di imprese di produzione e di servizi nelle attività correlate all’approvvigionamento, alla distribuzione, alla spedizione, adottando le soluzioni e gli strumenti più idonei alla realizzazione del ciclo logistico. Ha una visione sistemica del ciclo logistico e dell’intera fase del trasporto ed è in grado di coordinare come Multimodal Transport Operator le relazioni con gli attori del canale logistico interno ed esterno all’azienda.

Il corso è realizzato da una partnership di soggetti, di cui EnAIP Piemonte è capofila: Università del Piemonte Orientale (UNIPO), IIS Amaldi- Sraffa di Orbassano, S.I.T.O. Società interporto di Torino, Mole Logistica S.c.p.a., Pro design Snc.

Nella rete di imprese interessate al profilo, tra le altre, ci sono: BRT SpA, Carioca SpA, Codé Crai Ovest, Cultraro Automazione Engineering Srl, Facet Srl, Flenco Fluid System Srl, Leroy Merlin, Lidl Italia, MOLE SCPA, MR Transport Srl, Prima industrie SpA, Progefai SC, Torino Terminal Container Srl”.

ISCRIZIONI online: https://enaip.org/7EdD

Per informazioni:

EnAIP Rivoli

011.9591252

csf-rivoli@enaip.piemonte.it

Parco della Salute, Magi (+Europa): Giunta Cirio fa proclami ma conclude poco o nulla

Riceviamo e pubblichiamo

Dichiarazione di Riccardo Magi (candidato coalizione centrosinistra Collegio Camera 1 di Torino):

Il 30 marzo 2021, in piena emergenza Covid, il governatore Cirio e l’assessore regionale alla Sanità Icardi, annunciavano che il Parco della Salute di Torino sarebbe stato completato nel 2027. Ieri i giornalisti hanno scoperto che la gara di assegnazione della commessa a una delle due imprese rimaste in lizza deve ripartire da zero.
Ricapitolando: stop Parco della Salute di Torino; stop alla “Città della Salute” di Novara; Azienda Zero senza direttore generale a un anno dall’approvazione della legge istitutiva (il commissario provvisorio è il direttore generale dell’ASL Città di Torino, cioè quello che dovrebbe essere controllato per primo dall’Azienda Zero).
Questa è una Giunta Regionale fortissima nei proclami ma che porta a casa poco o niente.
Chiedo che vi sia almeno, d’ora in poi, un po’ più di trasparenza: deve essere predisposta una pagina dedicata al Parco della Salute sul sito istituzionale, come fu fatto dall’allora Presidente Chiamparino per il grattacielo della Regione. E la Giunta Regionale deve finalmente rispondere alla circostanziata domanda posta ormai da due anni dall’Associazione radicale Adelaide Aglietta: chi deve pagare i costi delle bonifiche inerenti sia il grattacielo sia il Parco della Salute (nel contratto di compravendita del 2004 è scritto chiaramente che tali costi erano a carico del venditore, l’ex Fiat Avio)?

Elezioni: le richieste del mondo delle imprese ai partiti politici

Le richieste di Confartigianato Imprese Piemonte per ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, Politica e Istituzioni. Lavoro, burocrazia, energia, sostenibilità e PNRR.

 

Giorgio Felici (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte): “L’artigianato e le PMI al centro degli interventi per rilanciare la competitività”.

 

 

 

“Ricostruire un patto di fiducia tra imprenditori, politica e istituzioni e costruire un Piemonte e una Italia a misura di oltre 4 milioni e mezzo di artigiani e piccole imprese, 117mila in Piemonte, che danno lavoro a 11 milioni di addetti, 235.255 quelli piemontesi”.

E’ questa la richiesta di Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte per sollecitare un impegno concreto a rimuovere gli ostacoli che bloccano gli imprenditori e a creare le condizioni per la ripresa economica.

“A chi si candida a guidare il Paese chiediamo un patto di fiducia per realizzare le riforme irrinunciabili per lo sviluppo – continua Felici – domandiamo di porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 64% degli occupati, al centro degli interventi per rilanciare la competitività e di ri-orientare l’attenzione su coloro che hanno dimostrato di saper creare occupazione, benessere economico, coesione sociale”.

Nell’agenda delle priorità indicata da Confartigianato Piemonte c’è anche la richiesta di “un fisco semplice e leggero, visto che oggi cittadini e imprenditori pagano 32,8 miliardi di maggiori tasse rispetto alla media dell’Eurozona. Da riformare all’insegna dell’efficienza anche la macchina burocratica, poiché oggi l’Italia è al 24° posto nell’Ue per la qualità dei servizi pubblici e soltanto il 28% delle amministrazioni locali gestisce completamente pratiche on line”.

“Il lavoro di qualità è un altro importante tema che deve essere affrontato – prosegue Felici -diciamo no al salario minimo legale e sì al lavoro di cittadinanza, va ridotto il cuneo fiscale e contributivo sul lavoro e potenziati formazione tecnica e professionale e apprendistato per agevolare il reperimento di manodopera qualificata da parte delle imprese”.

 

E sul caro energia secondo Confartigianato Imprese Piemonte non ci sono alchimie che tengano: lo Stato deve in prima coprire gli aumenti (costi di elettricità e gas, incrementato 108%) ma subito dopo recuperare il suo ruolo centrale nella gestione e nella distribuzione dell’energia, tagliando fuori gli speculatori”.

 

Sul fronte della sostenibilità ambientale – sottolinea Felici – vanno mantenuti gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, sciogliendo rapidamente il grave problema dei miliardi di crediti fiscali incagliati legati ai bonus edilizia che mette a rischio la sopravvivenza delle aziende di costruzioni e di 47mila posti di lavoro”.

Sull’accesso al credito, Confartigianato Imprese Piemonte chiede delle concrete politiche creditizie che portino ad un intervento forte dello Stato anche su questa partita, per sostenere il tessuto economico caratteristico del nostro Paese costituito da micro e piccole imprese.

“E sul PNRR – conclude Felici – è necessario proseguire spediti nella sua attuazione con bandi improntati alla facile accessibilità che devono essere inclusive e accessibili per le piccole imprese. Bisogna poi essere molto attenti a non rendere la “transizione energetica” un business che poco ha a che fare col contenimento delle emissioni; piuttosto va sburocratizzata completamente l’installazione di impianti alternativi e va incentivata l’autoproduzione e l’autoconsumo; va inoltre creata una premialità per le Comunità Energetiche”.