ilTorinese

La Festa dei Vicini arriva al Lombroso 16

FESTA DEI VICINI 2022

Sabato 10 settembre

 

Via Cesare Lombroso 16

Dalle ore 19 in poi

Dopo quasi due anni di assenza a causa del Covid, torna uno degli eventi più amati dalla città di Torino. La Festa dei Vicini, infatti, animerà tutti i quartieri del capoluogo sabaudo nel corso del weekend del 10 e 11 settembre, proponendo attività, incontri e occasioni di dialogo tra i residenti delle diverse zone cittadine.

Una grande celebrazione collettiva cui parteciperà, naturalmente, anche il Polo Culturale Lombroso16 di via Cesare Lombroso 16, mettendo a disposizione dei “vicini” – di San Salvario e non solo – la propria terrazza e i propri servizi.

L’obiettivo è quello di far convogliare presso il Polo, a partire dalle ore 19, i residenti del quartiere e delle vie limitrofe, offrendo loro uno spazio in cui poter condividere la cena “al sacco” e in cui abbiano la possibilità di creare legami e fare conoscenza tra loro.

Dopo la cena – in cui ciascuno sarà libero di portare ciò che desidera, consumando il pasto con gli altri vicini –, i commercianti del quartiere Tauer BakeryOttimo GelateriaLa Piadineria degli Artisti e Bottega Baobab faranno assaggiare i loro prodotti tipici a tutti i presenti, tra cupcakes, cookie, gelati, piadine, torte e dolci peculiari.

La Festa dei Vicini tornerà, così, a celebrare la Giornata europea dei Vicini, nata a Parigi nel 1999. In seguito al successo ottenuto in Francia, a partire da quell’anno l’evento ha assunto una rilevanza europea e, dal 2004, si è tramutata nella Festa Europea del Vicinato (“European Neighbours Day”), registrando una partecipazione sempre più crescente ed entusiasta.

La Città di Torino ha aderito all’iniziativa dal 2006, condividendo la volontà di promuovere rapporti di prossimità e solidarietà per contrastare l’individualismo, l’isolamento e la conflittualità, mediante occasioni di dialogo e convivialità. Con il tempo, poi, si è cercato di estendere il concetto di “vicinato” a quello più ampio di “vicinanza”, non solo fra i condòmini, ma anche, e soprattutto, a livello di tessuto cittadino, per solidificare il senso di comunità tra le persone che vivono a Torino.

L’iniziativa, infatti, invita i vicini di casa e tutti i residenti del capoluogo a organizzare un momento di festa per conoscersi meglio e stare insieme, rafforzando i valori di solidarietàaggregazione e mutuo aiuto e prevedendo incontri nei cortili degli insediamenti di edilizia residenziale pubblica e privata e nelle piazze e nelle strade della città che hanno assunto il ruolo di luoghi di unione e condivisione.

POLO CULTURALE LOMBROSO16

 

Il Polo Culturale Lombroso16 nasce come luogo di contaminazione di idee, competenze, impegno e professionalità sui temi della letteratura, dell’arte e del design. La collaborazione tra Associazioni culturali del territorio, Biblioteche Civiche e Circoscrizione ha l’ambizione di creare un Polo Culturale che sia di riferimento su questi temi per la Città di Torino.

Gli spazi di via Cesare Lombroso 16 vogliono, dunque, essere luoghi utili alla promozione di attività incentrate sulla creatività e sono, inoltre, destinati a ospitare coworking e ad accogliere eventi, workshop e corsi proposti da associazioni, enti, circoli, organizzazioni pubbliche e private e singoli cittadini.

Prime medaglie e record ai nazionali CSI di Atletica

Bella cerimonia inaugurale alla presenza di due numeri uno: il presidente nazionale ciessino, Bosio ed il Sindaco del capoluogo dell’appennino reggiano, Bini. Sono 193 in totale i podi messi in palio nelle varie specialità nell’impianto ai piedi della Pietra di Bismantova.

Dopo l’accensione del tripode ieri  mattina si è aperto subito con una prestazione da record il 24° Campionato nazionale del CSI di Atletica Leggera su pista, in corso di svolgimento presso lo Stadio di Castelnovo ne’ Monti, nell’appennino reggiano, ai piedi della celebre Pietra di Bismantova. Il record nella prima delle 200 gare in programma, arriva nei 2000 m cadette, lo realizza un’atleta di casa, la reggiana Sofia Ferrari, della Pol. Arena, crono fermato sui 6,44, migliorando di undici secondi in meno il precedente primato.
Subito dopo la cerimonia di apertura, con ampi sorrisi e molta soddisfazione sulla finish line arrivano le prime medaglie del meeting, scaldate da un bel sole di montagna dal lungo esordienti con la piccola Emma Venturi (Polisportiva Arena), che salta ai 4,27 e con la toscana Stella Pastine (Officina del Borgo) miglior tempo mattutino nei 1000 Ragazze.
A premiare i primi campioni nazionali CSI con l’oro e la canotta tricolore arancioblu, due numeri uno – quali il presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, ed il sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini – con loro anche la consigliera comunale e provinciale, Erica Spadaccini.

I complimenti e gli abbracci fra compagni di squadra e tra avversari di giornata, il peso, il giavellotto, le rincorse nella pedana dell’alto ed i blocchi dei 100 metri con le prime serie di finale, hanno quindi arricchito ed insaporito la prima giornata di gare. Tutti applauditissimi dalle tribune gli sprint sul rettilineo d’onore nella gara regina degli sport, ma più di tutti quello percorso in 34 secondi! da Maria Luisa Spinetta, la nonnina di casa, dell’Atletica Castelnovo ne’ Monti, capelli argentei e passi rapidi ad accompagnare i suoi 85 anni, chissà quanti trascorsi sul tartan di questo stadio appenninico. Un grandissimo esempio di costanza ed impegno nello sport per i tantissimi giovani presenti in Emilia Romagna.

Con ben 139 tecnici accompagnatori accreditati in campo, sono 1413 gli atleti arrivati a queste finali nazionali – realizzate con il sostegno di Apt servizi Emilia-Romagna nell’ambito del progetto Sport Regione.
Oggi ancora 108 specialità previste nelle pedane e nelle corsie tricolori: tra salti (lungo, alto), lanci (vortex, peso, disco, giavellotto) e corse (sprint, mezzofondo, fondo). In programma anche gli ostacoli per le categorie giovanili (cadetti e ragazzi) e le staffette, in notturna di sabato le due 4×100, giovanile e assoluta. Domenica mattina la staffetta svedese giovanile e la 4×400 assoluta, passeranno idealmente il testimone domenica 11 settembre alla Santa Messa celebrata dall’assistente ecclesiastico nazionale del CSI, don Alessio Albertini, sportivamente come tradizione ciessina all’interno dell’impianto di gara.

Le categorie più popolate in queste finali reggiane sono ovviamente quelle giovanili: ben 339 al via nei ragazzi/e (186 maschi, 153 femmine) e ancora 287 i cadetti/e (159 ragazzi e 128 ragazze). Da regolamento verranno stilate le classifiche generali di società sia per le categorie giovanili (esordienti, ragazzi e cadetti) sia per le categorie assolute (Allievi – Juniores – Seniores – Amatori – Veterani), utilizzando i migliori risultati per società conseguiti tra tutte le gare delle varie specialità.
Tutte le gare del 24° Campionato Nazionale CSI di atletica leggera sono trasmesse in diretta streaming sul canale YouTube del Centro Sportivo Italiano (https://www.youtube.com/centrosportivoitaliano).

Serritella, Impegno Civico: le proposte per il caro bollette e la crisi economica

Davide Serritella, candidato di Torino per Impegno Civico, collegio Piemonte 1-01. Ha fatto parte della Commissione parlamentare Trasporti e Telecomunicazioni e dell’Intergruppo Innovazione e seguito per il territorio le tematiche legate al nuovo polo per l’intelligenza artificiale, automotive, mobilità sostenibile, piste ciclabili. Si è occupato dello stanziamento dei fondi per la Metro 2 a Torino, e dei 20 milioni per il rilancio dell’aerea complessa di Torino.

L’Italia sta attraversando un momento difficile tra aumenti delle bollette e crisi economica. Quali soluzioni proponete voi di Impegno Civico?
In queste settimane imprese e famiglie si ritrovano a far fronte a spese salatissime a causa dell’aumento dei costi delle bollette. Impegno Civico sostiene che il primo passo che la politica debba fare nella prossima legislatura – in questa, con un parlamento sciolto e un governo in carica solo per gli affari correnti non è possibile – sia un decreto Taglia Bollette per coprirne l’80% dei costi a beneficio di imprese e famiglie del ceto medio e in povertà. Se gli altri sparano cifre a caso che manderebbero il Paese in default, noi abbiamo calcolato che queste risorse possono essere prelevate dagli extraprofitti e dal maggior incasso di Iva e accise legato alla crescita economica. E’ evidente che sarebbe molto più dannoso se non fossero garantiti aiuti consistenti perché significherebbe chiudere imprese e togliere alle famiglie il pane. Occorre anche l’azzeramento dell’Iva su alimenti e beni di prima necessità, come prodotti per l’infanzia e farmaci. Se pensiamo che quest’anno, secondo Coldiretti, il carrello della spesa di una famiglia costerà 670 euro in più, di certo non possiamo restare a guardare.

La campagna elettorale sembra essere focalizzata sul prezzo del gas. Qual è la vostra posizione?
Con il Ministro Di Maio da tempi non sospetti sosteniamo che bisogna lavorare in Europa per ottenere un tetto comune al prezzo del gas, uno sforzo che dovrebbe essere caldeggiato da tutte le forze politiche. Ma Conte, Salvini e Meloni non si pronunciano, facendo il gioco della Russia. Eppure è l’unico modo che abbiamo per abbassare le bollette e tagliare i fondi che finanziano la guerra in Ucraina. I cittadini non devono pagare il costo di una invasione voluta da Putin. C’è il rischio che 9 milioni di persone nei prossimi mesi cadano in povertà energetica e non dobbiamo consentirlo.

Altro tema molto dibattuto è relativo al reddito di cittadinanza. C’è chi vuole mantenerlo e chi vuole abolirlo.
La nostra posizione è chiara. A differenza di chi vorrebbe abolire il Reddito di cittadinanza, strumento che nel lock down ha letteralmente permesso a 3,5 milioni di italiani di mettere il piatto a tavola, noi vogliamo miglioralo e potenziarlo. Come? E’ presto detto: investendo sulla formazione professionale dei beneficiari occupabili in sinergia con le imprese, mettendo in contatto diretto domanda e offerta di lavoro e rafforzando i controlli e le sanzioni per stanare i furbetti che, aggirando la legge, truffano lo Stato e delegittimano la bontà del reddito di cittadinanza. Il rdc rappresenta una misura di protezione sociale se è vero, come è vero, che i due terzi dei beneficiari sono persone con disabilità, pensionati o inabili al lavoro. Tutto il resto non conta.

I giovani si sentono sempre più abbandonati a loro stessi e cresce la disaffezione verso la politica. Quali sono le vostre proposte per le nuove generazioni?
Impegno Civico nasce come forza politica giovane che si rivolge ai giovani per coinvolgerli e valorizzarli. Pensare che non possano realizzarsi, vivere indipendenti o comprare una casa per il futuro è inaccettabile. Noi di Impegno Civico abbiamo messo a punto una proposta per tutti gli under 40 che prevede un fondo statale grazie al quale si versa alla banca l’anticipo, che poi l’acquirente restituirà a rate e senza gli interessi, mentre il mutuo è coperto al 100% dalla garanzia dello Stato. Solo così i giovani si sentiranno realmente supportati e non saranno più soli. Sul fronte del lavoro, invece, dobbiamo dire ‘basta’ allo sfruttamento e alle paghe da 2-3 euro all’ora. Dobbiamo introdurre un salario minimo ed equo, adeguato cioè alle competenze ed esperienze possedute dal lavoratore, detassare le assunzioni degli under 40 e favorire l’occupazione femminile.

Le nostre esportazioni hanno avuto un notevole incremento. Il vostro leader, Di Maio, rivendica il successo di questa operazione, perché e quali sono state le ricadute per il Piemonte?
In regione abbiamo registrato dati record perché siamo passati dai 41 miliardi di euro del 2020 ai quasi 50 miliardi di euro del 2021, con un incremento del 20,5%. Le aziende piemontesi hanno incrementato le esportazioni anche nel primo trimestre di quest’anno, con un +17,7% molto confortante. Prova, questa, che la strategia messa in campo per rilanciare il Made in Italy durante la pandemia, sta dando i suoi frutti. E più esportazioni vuol dire non solo che le nostre eccellenze viaggiano nel mondo ma anche più posti di lavoro. Di Maio nel 2020 ha creato il cosiddetto Patto per l’Export, un sistema sinergico tra stato e imprese che evidentemente ha funzionato perché il Made in Italy nel 2021 non ha mai generato volumi così rilevanti, neanche negli anni pre covid. E questi record, grazie al consolidamento del Patto per l’Export, sono stati già superati nel primo semestre del 2022.

Quali sono le iniziative messe in campo per la città di Torino?
A Torino con il Ministro Luigi Di Maio e la viceministra all’Economia Laura Castelli, abbiamo portato avanti progetti fondamentali per far ripartire la nostra città. In particolare, grazie al mio emendamento al DL Rilancio, sono stati stanziati 20 milioni per la realizzazione di un centro importantissimo per Torino che verrà creato al fine di favorire i processi di transizione ecologica nei settori della mobilità sostenibile pubblica e privata e la competitività dell’industria dell’automotive. Un intervento forte sulla nostra area di crisi complessa, il che significa non solo restituire alla nostra città la sua identità ma anche dare all’Italia una marcia in più soprattutto dopo gli ultimi anni di crisi dovuti alla pandemia. Su Torino il Governo ha scommesso, portando la periferia al centro della nostra attenzione con un progetto che sarà fondamentale per l’occupazione e la ripresa dell’industria.

Da lunedì nuovi treni tra Torino e Biella

Saranno attivi dal 12 settembre

  • Si aggiungono ai convogli già in circolazione

Torino, 10 settembre 2022

Da lunedì 12 settembre quattro treni diretti viaggeranno tra Biella e Torino in aggiunta alle corse già in orario.

Grazie alla recente elettrificazione della tratta Biella-Santhià si intensificano i collegamenti tra il territorio biellese e la città della Mole.

Su richiesta di Regione Piemonte e dell’Agenzia per la Mobilità, con la collaborazione delle Istituzioni del territorio e dei comitati pendolari, Trenitalia (Gruppo FS Italiane) ha aggiunto due collegamenti diretti: da Biella alle ore 6,10 e alle 12,27 con arrivo a Torino Lingotto rispettivamente alle ore 7,13 e alle ore 13,33.

Altri due treni ripartono dalla stazione Lingotto di Torino alle ore 7,46 con arrivo a Biella alle ore 8,49 e alle ore 18,46 con arrivo alle ore 19,49.

L’andamento e l’apprezzamento dei nuovi collegamenti saranno monitorati da Regione, Agenzia per la Mobilità e Trenitalia anche al fine di valutare eventuali rimodulazioni.

L’introduzione dei nuovi collegamenti si aggiunge alla riorganizzazione dei servizi attiva da luglio, con la modifica della periodicità di circolazione il sabato, la domenica e nei festivi. Nei giorni non feriali, infatti, gli orari in vigore, con cadenza bioraria, offrono maggiori possibilità di spostamento ai passeggeri e la prosecuzione del viaggio da/per Santhià e Novara con i treni regionali veloci della linea Torino-Milano.

Tutti i canali di vendita Trenitalia sono aggiornati con la nuova offerta.

Lunedì apre l’anno scolastico, Cirio e la Giunta “vanno a scuola”

Per dare il via lunedì prossimo, 12 settembre, al nuovo anno scolastico la Regione Piemonte ha nuovamente scelto una presenza diffusa negli istituti di tutto il territorio come testimonianza diretta dell’importanza che l’istruzione e la formazione rivestono per la crescita umana e sociale.

Il calendario prevede che:

– il Presidente della Regione Alberto Cirio sarà alle ore 9 a Pagno (Cuneo) per l’inaugurazione della nuova scuola della Valle Bronda (via Comba, San Grato 1/D), quindi a Torino, con Sindaco e Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, alle ore 11.30 nell’Istituto Leonardo Da Vinci (via Abeti 13) e alle 12.30 nel Liceo Giordano Bruno (via Marinuzzi Musicista);

– l’Assessore all’Istruzione e al Lavoro sarà a Torino alle ore 10 nell’IIS Enzo Ferrari (via Gaidano 126) e alle ore 15 nel Liceo salesiano Valsalice (viale Thovez 37);

– il Vicepresidente e Assessore alla Montagna e all’Urbanistica sarà alle ore 8.30 a Calliano (Asti) nella scuola primaria;

– l’Assessore all’Infanzia e alla Famiglia sarà alle ore 9 a Biella nella scuola primaria Gromo Cridis (via Marucca 2);

– l’Assessore alla Sanità sarà alle ore 8.45 ad Alba nell’Istituto Enologico Agrario Umberto I;

– l’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti sarà alle ore 8 a Canelli (Asti) nell’Istituto comprensivo Gancia, in piazza della Repubblica 3;

– l’Assessore all’Ambiente e Innovazione sarà a Novara alle ore 8.30 nella scuola secondaria di primo grado Pier Lombardo (via Magalotti 13), alle ore 9 nella scuola primaria Fratelli di Dio (via Cagliari 5) e alle ore 9.30 nell’Ipsia Bellini (via Liguria 5);

– l’Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio sarà alle ore 9 a Valenza Po (Alessandria) nella scuola primaria 7 Fratelli Cervi (via Demichelis 2);

Inoltre, venerdì 16 settembre l’Assessore alle Attività produttive sarà alle ore 9.30 all’Ipsia Birago di Torino (corso Novara 65).

Per il Presidente della Regione la scelta di inaugurare nuovamente l’anno scolastico dopo le restrizioni dovute alla pandemia con una presenza diffusa sul territorio vuole testimoniare un giorno molto importante per migliaia di studenti piemontesi, che torneranno sui banchi di scuola o che, per la prima volta, faranno il loro ingresso nel percorso scolastico che li accompagnerà nella crescita culturale, ma anche sociale e personale. Pertanto, un sincero augurio a tutti loro, ma anche agli insegnanti, che hanno la grande responsabilità della formazione degli studenti, a tutto il personale ausiliario e alle famiglie, che insieme alla scuola rappresentano l’altro pilastro fondamentale per l’educazione e la crescita dei ragazzi.

Da lunedì le nuove vaccinazioni anti – Covid

Al via anche la 4^ dose per il personale sanitario, gli operatori delle Rsa e le donne in gravidanza

Sono già arrivate in Piemonte le prime 336 mila dosi dei nuovi vaccini bivalenti contro il Covid e da lunedì 12 settembre inizieranno sul territorio le somministrazioni alle platee autorizzate dalla Circolare ministeriale (saranno usati per tutte le terze e quarte dosi).

Le disposizioni prevedono in particolare il via libera alla 4^ dose con il nuovo vaccino, oltre che per le categorie per cui era già autorizzata, anche per il personale sanitario, gli operatori delle Rsa e le donne in gravidanza, a condizione che siano trascorsi almeno 120 giorni dall’ultima somministrazione.
In particolare sono oltre 132 mila gli operatori sanitari che hanno già maturato i requisiti per la quarta dose e oltre 27 mila gli operatori delle Rsa.

Coloro che operano nel sistema sanitario pubblico saranno presi in carico direttamente dalle strutture in cui lavorano, mentre chi opera nel sistema privato verrà convocato presso uno degli hub attraverso la preadesione sul portale www.IlPiemontetivaccina.it a partire dal 19 settembre.

Sempre da lunedì 19 settembre le donne in gravidanza che desiderano ricevere la quarta dose potranno recarsi ad accesso diretto presso uno degli hub vaccinali del territorio, dopo aver scaricato dal portale regionale la documentazione per l’autocertificazione (sarà online dal 19 settembre).

Il Piemonte con oltre 425 mila quarte dosi già somministrate è al primo posto in Italia per la copertura con il secondo booster delle platee autorizzate fino ad oggi (immunodepressi, over80, ospiti delle Rsa, fragili over 60 con specifiche patologie, over60 e fragili over12).

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità Luigi Icardi  sottolineano come questo risultato sia merito dello sforzo di chi opera nel nostro sistema sanitario e di tutta la macchina vaccinale che ancora una volta si è riorganizzata con rapidità e tempestività per rispondere a questa nuova fase della campagna vaccinale.

Il difficile viaggio dei migranti nelle fotografie di Stefano Stranges

“Il confine della libertà”

In mostra nella Precettoria di “Sant’Antonio di Ranverso”

Fino al 12 settembre

Buttigliera Alta (Torino)

La location è ideale. Monumento nazionale dal 1883, appartenente oggi all’“Ordine Mauriziano” e tipico esempio di gotico d’oltralpe, fondata nel XII secolo (su volere del conte Umberto III di Savoia) dall’Ordine Ospedaliero di “Sant’Antonio di Vienne” per accogliere i malati ma anche i viaggiatori e i pellegrini che percorrevano la via Francigena, la “Precettoria di Ranverso”, a Buttigliera Alta, si presta infatti alla perfezione (nell’intento di rimarcarne le origini) ad ospitare le toccanti fotografie dei migranti – e di tutto il loro carico di dolore, sofferenze e speranze – scattate dal fotoreporter Stefano Stranges per la mostra “Il confine della libertà”. Una quarantina gli scatti esposti (estratti da un progetto fotografico in cinque tappe), attraverso i quali Stranges – fotografo e fotoreporter italiano indipendente, da anni attratto, dopo gli inizi nel mondo della moda, dalle tematiche sociali più problematiche del Pianeta – ripercorre la rotta migratoria dalle porte d’Europa (Lesbo, Lampedusa, Leros) ai confini italiani per chi arriva dalla rotta balcanica (Trieste), per poi approdare in Francia, attraverso il vicino valico alpino di Briançon, dove continua il viaggio dei migranti. Tratto da alcuni reportages fotogiornalistici, realizzati dal febbraio 2020 al marzo 2022 e pubblicati su riviste nazionali e internazionali, “il tema viene affrontato – dicono gli organizzatori – non solo dal punto di vista delle persone che migrano da luoghi di conflitto, carestie e violazioni dei diritti umani, ma anche da chi affronta il problema sul campo, come i tanti volontari e i tanti attivisti presenti al confine italo-francese”. Alla “Precettoria di Ranverso”, la mostra documenta, attraverso scatti in cui il racconto si fa struggente veicolo di forti emozioni, un percorso che da anni porta l’artista a stretto contatto con le più inumane ingiustizie del nostro mondo. Di mondi a sé. Invisibili ai più. Dove l’urlo della tragedia spesso annulla la forza della speranza. E di destini ignorati pur anche nei loro esiti finali di drammatica, perfino incredibile, verità. In giro per il mondo, Stranges ha immortalato lo sfruttamento legato alla produzione degli strumenti tecnologici, gli abitanti del Congo nelle miniere di “coltan”, l’immensa discarica tecnologica del Ghana, in un reportage che lo ha portato ad essere premiato con diversi riconoscimenti internazionali e a diventare argomento di una talk al “TEDx di Rovigo 2019”. Ha trattato, inoltre, la questione dell’infanticidio di genere nelle aree del sud dell’India e quella delle problematiche ambientali nel nord dello Zimbabwe in una lunga collaborazione con l’“Ong Terre des Hommes”. Alcune sue fotografie fanno parte della collettiva “Exodus”, mostra che nel 2019 ha ricevuto la “Medaglia d’oro al valore sociale” dal presidente della Repubblica.

Erin viene dalla Florida, ha 32 anni. Da alcuni mesi si è trasferita in Romania con la famiglia, in un paese a 3 ore dalla frontiera di Siret. Da circa una settimana è qui al confine ucraino con l’associazione della chiesa avventista ADRA. ” Tenere in braccio questi bambini mi fa sentire meno in colpa per aver lasciato i miei 3 figli” mi confida Edrin.

Numerose le riviste su cui Stefano Stranges ha pubblicato e pubblica i suoi reportages: da “Rolling Stone”, al “Millenium” del “Fatto Quotidiano”, a “Reporterre Jesus Magazine”, ad “Africa”, fino a  “Il Manifesto”, “La Stampa”, “La Repubblica”, “Left Magazine”, “Famiglia Cristiana” e “Inside over”. I suoi lavori sono stati esposti in varie mostre, personali e collettive, in Italia e in Europa. “Ciò che rende il mio lavoro una emozione – racconta Stranges – non è sempre legato a una pubblicazione importante. Non è legato all’aspetto economico, effimero. Vi sono arricchimenti più forti: il magnifico aspetto umano”.

Gianni Milani

“Il confine della liberta”

Precettoria di “Sant’Antonio di Ranverso”, Sant’Antonio di Ranverso – Buttigliera Alta (Torino)

Fino al 12 settembre

Per info e prenotazioni: tel. 011/9367450 o www.ordinemauriziano.itranverso@ordinemauriziano.it

Nelle foto:

–       “Lesbo”, 2020

–       “Confine di montagna”, Francia, 2020

–       “History at thr edge of the war”, 2020

“La carenza di farmacisti frutto di politiche sbagliate”

Caro direttore,

la carenza di farmacisti e la crisi nelle immatricolazioni alla facoltà di farmacia sono un fenomeno presente su tutto il territorio nazionale e il Piemonte non ne è esente. Esso è’ il frutto di politiche errate, ma non solo.

Questo fatto non deve soprendere, sono stati commessi molti errori, solo tre anni or sono abbiamo dovuto ingaggiare una dura battaglia, anche in Parlamento, per scongiurare l’idea del Presidente Nazionale della FOFI (Federazione che rappresenta tutti gli Ordini dei Farmacisti) e del Presidente dei titolari di farmacia (Federfarma) che volevano a tutti i costi l’introduzione del numero chiuso a livello nazionale e non solo sulla base delle esigenze di ogni singola facoltà.

Nonostante l’istruzione e formazione fossero al centro della strategia Europea per il 2020 e fossero considerati fattori chiave per la crescita e l’occupazione (e dunque per la competitività di un Paese). L’Italia già arrancava nei bassifondi delle classifiche europee: secondo i dati Eurostat, nel nostro Paese meno di una persona su sei, tra coloro che sono in età da lavoro, ha la laurea, il secondo dato peggiore in Europa dopo la Romania.

Scelte sbagliate che in molti fanno fatica a ricordare, ma che non sono il solo motivo della perdita di “appeal” di una professione che sulla carta sarebbe bellissima se le condizioni fossero diverse.

Dopo 8 anni che era scaduto, il nuovo CCNL firmato nel 2021 prevede  un aumento di soli 80 euro quando già lo stipendio del farmacista italiano è tra i più bassi in Europa. Se a questo si aggiunge una vita sociale ridotta al “lumicino” per mancanza fisica di tempo e a permessi e ferie elargite non come un diritto ma come un “favore”, si ha un quadro preciso della situazione.

Non molti sanno o si sono resi conto che a reggere “l’urto” delle vaccinazioni e dei tamponi effettuati in farmacia sono stati proprio i dipendenti che forse riceveranno per queste operazioni a rischio solo “briciole”.

Elettrocardiogrammi, holter pressori e cardiaci, prenotazioni CUP, tutti servizi che richiedono competenze e che hanno aumentato il carico di lavoro nelle farmacie con personale sempre ridotto.

Ma il problema principale che determina una disaffezione alla professione di farmacista non è l’aumento del carico di lavoro, a cui del resto i dipendenti sono abituati, ma il clima che si vive in farmacia.

Il vassallaggio di medioevale memoria dovrebbe essere abolito, ma in questa professione sottilmente si ripropone con un rapporto continuamente conflittuale, ove pochi diritti sono riconosciuti e l’imposizione, anche nello svolgimento della professione, è la regola: si veda a tale proposito la consegna di farmaci senza la dovuta presentazione di ricetta medica.

Insomma manca il rispetto, i turni di lavoro sono massacranti e le gratificazioni completamente assenti. Inoltre, la maternità dalle colleghe è vissuta come una “colpa” per le reazioni che spesso generano nei titolari di farmacia. Certo non è giusto generalizzare, ma il fenomeno è a noi segnalato frequentemente. Per non parlare degli escamotage contrattuali utilizzati: stage su tutti.

E’ chiaro che queste situazioni prima o poi diventano di dominio pubblico e i candidati all’università ci pensano due volte ad iscriversi ad una facoltà che non da niente ne in termini economici ne di carriera. Poche le alternative e sempre sotto attacco, a tale proposito si veda la battaglia pluriennale di Federfarma per cancellare l’esperienza delle parafarmacie.

No, purtroppo non sarà il potenziamento delle azioni d’orientamento degli studenti delle scuole superiori a ribaltare la situazione, ci vuole un cambiamento più profondo, più moderno e meno “paternalistico”, a partire dalla considerazione che i titolari di farmacia hanno nei confronti dei propri dipendenti laureati: essi non sono i nuovi “schiavi” degli anni 2000, ma più semplicemente dei colleghi.

MOVIMENTO NAZIONALE LIBERI FARMACISTI

Quaglieni a Roma: dialogo sui “Doveri dell’uomo” di Mazzini

AL TERMINE, CONCERTO DEDICATO A MAZZINI CON MUSICHE DI ROSSINI, BELLINI, DONIZETTI E VERDI

MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE ALLE ORE 18 NELLA SALA UNAR  A ROMA (VIA ULISSE
ALDOVRANDI, 16 E 16B), MICHELE CANONICA, PRESIDENTE DEL COMITATO DI ROMA
DELLA SOCIETA’ “DANTE ALIGHIERI”, PRESENTERA’, IN DIALOGO CON IL
CURATORE LO STORICO  PIER FRANCO QUAGLIENI, LA RIPUBBLICAZIONE

DEL LIBRO DI
GIUSEPPE MAZZINI “DOVERI DELL’UOMO”, EDIZIONI PEDRINI. INTERVERRANNO:
ENRICO MORBELLI, PRESIDENTE DELLA FAMIJA PIEMONTEISA DI ROMA; ON. GILBERTO PICHETTO
FRATIN, VICE MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO; UGO NESPOLO, AUTORE
DELLA COPERTINA DEL LIBRO; PIETRO NOCITA, PRESIDENTE SEZIONE DI ROMA AMI
– “LA TERZA ROMA”; MICHELE POLINI, COMPONENTE LA SEGRETERIA NAZIONALE
DEL PRI; EGLE PASQUALI, DELEGATO DELLA FONDAZIONE “GIUSEPPE GARIBALDI”.

AL TERMINE, CONCERTO DEDICATO A MAZZINI CON MUSICHE DI ROSSINI, BELLINI,
DONIZETTI E VERDI.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA DA EFFETTUARE UNICAMENTE  TRAMITE SMS O
WHATSAPP AL N. 3495487626.

L’INIZIATIVA, PATROCINATA DAL CENTRO “PANNUNZIO”E DALL’UNAR PER
RICORDARE I 150 ANNI DALLA MORTE DEL GRANDE PATRIOTA,  RAPPRESENTA UNA
SCELTA PRECISA : OFFRIRE L’OCCASIONE PER UNA RIFLESSIONE SUI DOVERI  CHE
MAZZINI VEDEVA COME PREMESSA INDISPENSABILE PER LA REALIZZAZIONE DEI
DIRITTI, CHE APPARE MOLTO ATTUALE IN UN’EPCA COME QUELLA CHE STIAMO
VIVENDO IN CUI I DOVERI SONO QUASI SCOMPARSI ED I DIRITTI SEMBRANO
ESSERE L’UNICA PRIORITA’.

Le teorie del dottor Papus sulla composizione dell’essere umano

Le singolari teorie negli scritti di un medico ottocentesco

Oggi l’ipnosi è entrata nella routine terapeutica in molte affezioni e a questo risultato si è giunti dopo secoli di studi e sperimentazioni e dopo l’elaborazione di numerose teorie sul suo modo di funzionare, alcune assai fantasiose. Fra queste l’ipotesi elaborata da un leggendario ordine segreto, le cui origini dubbie vengono fatte risalire al   XV secolo  e la cui conoscenza venne diffusa all’incirca nel  XVII secolo : I Rosacroce.

Secondo quanto narra la leggenda l’ordine venne fondato nel 1407da un pellegrino tedesco di nome Christian Rosenkreuz (13781484),  al suo ritorno in Germania. Viene narrato che  soggiornò a lungo a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe studiato le scienze occulte. Sembra che l’ordine fosse limitato a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo. Altre fonti vogliono le origini dell’ordine assai più antiche  , risalenti addirittura all’anno 46 DC, quando il saggio gnostico alessandrino Ormus e sei suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian Rosenkreuzsarebbe stato iniziato a quest’ordine, divenendone il gran maestro, invece di averlo fondato. In realtà quella che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la “Società dei Rosacroce” era probabilmente costituita da un piccolo numero di individui isolati che condividevano alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame. Non esiste alcuna traccia di una società che tenesse incontri o assegnasse cariche. Secondo le numerose opere che ne parlano, i Rosacroce erano probabilmente riformatori religiosi e morali, che utilizzavano i mezzi scientifici, in particolare i testi di alchimia, come mezzi per diffondere e far conoscere le proprie opinioni. I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo e lasciano intuire possibili significati nascosti che potrebbero e dovrebbero essere compresi solo da chi abbia seguito gli insegnamenti di un Maestro ed abbia avuto la possibilità di essere stato iniziato.

A numerosi personaggi venne attribuita l’appartenenza alla confraternita Rosacrociana, uno per tutti il conte di Saint Germain,personaggio favoloso , dalla incerta connotazione anagrafica  dotato ,si diceva,di favolosi poteri  oggetto di conversazione in tutti i salotti  nobiliari del 1700. Attribuendo agli affiliati il privilegio dell’invisibilità veniva solamente segnalatal’impossibilità di risalire alla loro identità. Venivano definiti invisibili perché riuscivano a mantenere l’incognito. Niente li caratterizzava, tranne la modestia, la semplicità, e la tolleranza,virtù generalmente disprezzate nella nostra società vanitosa,portata alla esagerazione ridicola della personalità. In realtà oggi, l’eredità spirituale dei Rosacroce, è stata pubblicata pressoché per intero e circolano liberamente volumi in cui sono descritti e divulgati i principali insegnamenti il cui esame  rende possibile accedere a quella che un tempo fu una diversa visione della vita, consentendo di esaminare l’essere umano con occhio nuovo, pur rifacendosi  a teorie vecchie di secoli che conservano  intatto il loro fascino e colpiscono lo studioso moderno per la loro originalità, inducendo comunque spunti per nuove riflessioni.  

Per comprendere appieno quale fu il loro modo di pensare, il loro ragionare sulla vita e sulla sua evoluzione, veniva insegnato che è necessario accettare il fatto che accanto a noi esiste una componente invisibile, indispensabile per la crescita personale dell’individuo e che, se opportunamente utilizzata una volta che con conforme metodica ed adeguato stile di vita sia stata risvegliata,  permetterebbe di compiere azioni meravigliose e, per restare all’argomento che viene trattato, consentiva di comprendere alcuni meccanismi dell’ipnosi. È necessario, per proseguire in questo studio, tenere ben presente che gli appartenenti alla confraternita rosacrociana affermavano l’esistenza di mondi invisibili.

Il loro convincimento nasceva da alcune argomentazioni che possono avere, per certi versi una loro suggestiva parvenza di verità; la loro teoria poggiava sul fatto che tutti, salvo patologie,vedono gli oggetti materiali e possono sentire i suoni appartenenti al mondo fisico, ma alla quasi totalità delle persone, sostenevano gli antichi Maestri, è preclusa la possibilità di vedere quelli che i “chiaroveggenti “ definiscono i mondi superiori.

Questi mondi sono incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. Il fatto che quest’ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una prova contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l’esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli.

Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti. Scopo della nostra vita in questa dimensione sarebbe quello di progredire, portandoci da un tipo di vita fisica-elementare ad una dimensione di vita superiore con idonei esercizi ed atteggiamenti mentali, in grado di prendere piena coscienza dei mondi superfisici.  Secondo la teoria elaborata dal medico parigino Papus(1865–1916), che sperimentò a lungo le tecniche per indurre l’ipnosi studiandola a fondo con i mezzi di cui disponeva all’epoca, con la sua azione sul corpo fisico, la tecnica eserciterebbe una interazione con la componente astrale del corpo umano, in grado di dare la facoltà a colui che si trova in un particolare stato, di interagire  magicamente con la dimensione  ignota ai più. Studiando la composizione del corpo umano secondo Papus ci si può rendere conto che la fonte cui questi si era ispirato proviene direttamente dai Rosacroce poiché sostanzialmente vengono riportati i medesimi concetti e le identiche teorie che, pur compatibilmente con lo scarso spazio che è possibile dedicare in questo articolo, devono essere illustrate, sia pure in forma assai superficiale e notevolmente semplificata.

Veniva e, forse, viene tutt’ora insegnato nelle scuole ad estrazione rosacrociana, che l’uomo è un essere completo, in grado di muoversi, sentire, parlare propagare la specie ed è l’unica creatura  ad aver il pollice  opposto al mignolo. Possiede un corpo vitale, entità eterea da cui è compenetrato, che eccede di pochi centimetri, circa quattro, il corpo fisico.

E’ molto luminoso, ha colorito fiore di pesco, quella che oggi viene descritta come “Aura”.

Il corpo vitale funziona come matrice per il corpo fisico, è deputato alla sua cura e alla sua ricostruzione. Non abbandona il corpo fisico che alla morte. Il corpo vitale, in situazioni critiche abbandona il corpo fisico, pertanto i suoi atomi diventano inerti, il corpo fisico si affloscia; l’effetto visibile è lo svenimento di un soggetto. Quando la persona rinviene, il corpo vitale penetra nuovamente nel corpo fisico, inserendosi esattamente nelle condizioni originarie. Oltre a questo ve ne è ancora un altro,definito corpo del desiderio, che eccede il corpo fisico di trenta – quaranta cm , responsabile dell’incentivazione a muoversi  e ad apprendere.

Questi corpi oltre ad essere in relazione con l’individuo cui appartengono sarebbero in relazione con i corpi vitale e del desiderio della Terra, la quale viene intesa anch’essa come organismo vivente, pertanto dotata di corpi sottili. I corpi eterei di questa sarebbero inoltre in rapporto con i corpi sottili del cosmo e dei pianeti che lo costituiscono. Secondo queste, a dir poco originali teorie, l’individuo che sia in grado di connettere il proprio corpo vitale a quello del pianeta, potrebbe tramite questo ottenere una conoscenza infinita, mediante la fusione della sua mente con la coscienza cosmica. Questo era creduto nell’antichità e di tali insegnamenti se ne ritrova traccia negli scritti di Papus,pubblicati in Francia sul finire del 1800 ed agli inizi del 1900 nelleopere che sono giunte fino a noi, da cui emerge potente l’anelito al volere “andare oltre” una dimensione umana nota e limitante,attraverso l’ipnosi. Non riuscendo a spiegare quale fosse il meccanismo di azione dell’ipnosi, ancora oggi in gran parte sconosciuto in verità, veniva attribuita a questo stato mentale una dimensione magica e divina attraverso cui erano possibili manifestazioni straordinarie, non possibili all’essere umano nel suo stato di ordinaria realtà quotidiana.

Una condizione in cui, se ben guidati da un operatore esperto, i pazienti possono letteralmente dimostrare capacità e una forza di volontà tale da poter compiere azioni di norma impossibili, ma che permettono di dimostrare come sia possibile rivivere ricordi riposti in anfratti della memoria che si pensavano ormai rimossi, o come sia possibile comandare al corpo di non sentire dolore.

Una condizione di cui varrà la pena parlare ed approfondire per meglio comprendere una condizione in cui un soggetto può venire a trovarsi, se ben guidato da mani esperte, che apre percorsi terapeutici in grado di condurre alla guarigione senza assunzione di farmaci e che, proprio per questo aspetto, in passato appariva come un aspetto della nostra vita di pertinenza della Magia.

Rodolfo Alessandro Neri