ilTorinese

Uncem contro la desertificazione bancomat

Uncem da oltre dieci anni si occupa di desertificazione bancaria e riorganizzazione dei servizi. Il Presidente nazionale Marco Bussone ha nuovamente scritto una lettera al Presidente di ABI e ai vertici dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, rispetto all’attivazione e al mantenimento di sportelli bancomat – sempre più articolati e ricchi di servizi. “Condivido l’istanza posta dalle Associazioni dei Consumatori. Da diversi mesi è in discussione una riforma del modello dei costi dei prelievi su circuito Bancomat, in particolare quelli effettuati da utenti su banche diverse da quella del proprio conto corrente – scrive Bussone – Il nuovo modello se confermato prevede una commissione massima di 1,50 euro contro gli attuali 1,83 euro di media con punte di 2 euro. Inoltre la commissione verrà applicata dalla banca che detiene lo sportello bancomat (come già avviene in altri Paesi europei). Queste nuove modalità comportano un risparmio medio per il consumatore pari a 0,30 centesimi su circa 500 milioni di operazioni annue per oltre 150 milioni di euro di costi in meno a carico degli utenti. Questa modifica è secondo Uncem necessaria e urgente. È molto importante per agevolare gli utenti, ma anche il mantenimento e il potenziamento dei servizi sui territori”.
Col nuovo modello, secondo Uncem, tutte le banche saranno incentivate a installare più sportelli automatici, dotati altresì di servizi sempre più innovativi, anche nelle zone soggette a desertificazione bancaria, vista la difficoltà di installare uno sportello automatico in aree remote. Ciò è fondamentale per garantire un presidio di servizi bancari di base in ogni Comune italiano, anche considerando il loro valore sociale di supporto alle fasce di popolazione meno digitalizzate. Anche le banche digitali e di minori dimensioni potranno essere incentivate a estendere la loro rete di sportelli automatici, anziché affidarsi – come accade oggi – a reti di altre banche, i cui costi di gestione ricadono in grande misura sui loro correntisti che ingiustamente sono chiamati a pagare un servizio dato ad altri.
“A nome di Uncem -scrive ancora il Presidente – mi auguro in particolare che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato possa positivamente valutare la proposta, soprattutto per gli impatti positivi che avrà in termini di presenza dei servizi bancari offerti alla clientela a livello locale, in anni di progressiva riduzione del presidio”

Un teatro viaggiante contro la violenza di genere

QUESTO NON È UN AUTOBUS

inaugurerà il suo tour in giro per le piazze d’Italia

l’11 novembre 2022 a Poirino (TO)

proseguendo dal 14 novembre al 6 dicembre

in 10 Comuni della Provincia di Piacenza

Un’iniziativa ideata e coordinata da Sciara Progetti Teatro

QUESTO NON È UN AUTOBUS: un teatro viaggiante contro la violenza di genere. Un autobus a due piani, ri-allestito e ri-progettato meccanicamente per trasformarsi in teatro su ruote, punto d’ascolto e presidio culturale itinerante, è in partenza per un viaggio lungo le strade d’Italia per incontrare le comunità e affrontare il tema della violenza di genere attraverso interventi artistici e sociali: A Poirino (TO), dove tutto ha avuto inizio, si terrà la tappa inaugurale.

QUESTO NON È UN AUTOBUS è un’iniziativa, ideata e coordinata da Sciara Progetti Teatro, compagnia teatrale specializzata in educazione non formale, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna, dal Ministero della Cultura e ente di formazione accreditato dal Ministero dell’Istruzione per i temi della creatività.

QUESTO NON È UN AUTOBUS contiene, sui suoi due piani, un punto d’ascolto, spazi attività per il teatro e per videoproiezioni, e deve il suo nome al famoso quadro di Magritte “Ceci n’est pas une pipe” –  simbolo del paradosso tra realtà e rappresentazione – per farsi portavoce di un messaggio ben definito: questo autobus, seppur oggetto a forma di autobus, è in realtà un teatro viaggiante e un contenitore di molteplici esperienze. La sua opera di sensibilizzazione – composta da i temi sociali che verranno affrontati, gli incontri e gli spettacoli che verranno realizzati e i soggetti che accoglierà a bordo, come artisti, educatori, ricercatori, operatori sociali, studenti, cittadini –  sarà solo la rappresentazione di una condizione sociale reale, come le forme di violenza di genere, e potrà avere valore solo al di fuori del BUS, attraverso la consapevolezza e il comportamento di chi è stato coinvolto da esso.

L’idea di realizzare un bus-teatro itinerante si concretizza grazie alla collaborazione tra Sciara Progetti Teatro,  il Comune di Poirino(TO) e la Cooperativa Sociale Mirafiori nel 2018: 3 soggetti uniti dalla visione e  missione comune di diffondere una cultura dei sentimenti  e dell’ascolto, toccando un nervo scoperto della nostra società; temi urgenti e  necessari, più che mai attuali, come quelli della paura e della violenza  sulle donne.

E’ per questo motivo che QUESTO NON E’ UN AUTOBUS inaugurerà l’11 novembre il suo tour in giro per le piazze d’Italia proprio a Poirino (TO) alla presenza di tutta comunità, di chi ha creduto sin da subito in questo progetto: la Casa delle donne di Poirino (TO), la  Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino), gli amministratori comunali di diversi comuni del Piemonte, insieme a vari imprenditori di Poirino (TO) e dei comuni limitrofi quali la REER S.p.A.; Witt Italia S.p.A.; FedEli Marocco.

Dal 11 al 12 novembre, QUESTO NON È UN AUTOBUS sosterà a Poirino e nelle frazioni di Favari e Marocchi  (TO), per portare le proprie attività di animazione culturale ad ingresso libero per le comunità tutte. Nella giornata di venerdì 11 novembre il BUS ospiterà in anteprima attività culturali e formative per gli studenti delle classi terze medie delle scuole del territorio, al fine di promuovere nelle giovani generazioni un’educazione alla cittadinanza di genere e una cultura di non discriminazione.

La serata inaugurale aperta al pubblico sarà sempre venerdì 11 novembre alle 20.30 presso il Teatro Salone Italia di Poirino (TO). Dopo un momento ufficiale di presentazione del progetto alla presenza del pubblico, dei rappresentanti amministrativi comunali e regionali e di tutti gli attori del progetto nonché degli Enti e Associazioni sostenitori, si vedrà il debutto del tour del BUS che proprio a Poirino aprirà le sue porte per la prima volta al pubblico. Alla fine della serata si potrà infatti prenotare la speciale visita a bordo del BUS.

Il bus sarà visitabile gratuitamente e su prenotazione nella giornata di sabato 12 novembre 2022: saranno proposte attività interattive ed esperienziali per riflettere sul tema della violenza alle donne e informare sulla cultura del consenso. Nello specifico, sul BUS si potrà assistere a videoproiezioni e sarà attivo un luogo di ascolto, una camera di raccolta di messaggi inviati da adulti o ragazzi,  per poter condividere opinioni, esperienze, pensieri sul tema della cultura del consenso e del contrasto alla violenza di genere.

Dopo la tappa inaugurale di Poirino (TO), dal 14 novembre al 06 dicembre 2022,  il BUS raggiungerà 10 Comuni montani delle Valli D’Arda, Nure e Trebbia in Provincia di Piacenza, nell’ambito del progetto “Utopia Possibile BUS” finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Il BUS sosterà in ciascun comune per tre giornate proponendo gratuitamente attività di animazione culturale ad ingresso libero per la comunità –  al mattino per gli studenti delle scuole e al pomeriggio e alla sera per gli adulti – con l’obiettivo di  promuovere attività di informazione e sensibilizzazione sul tema della cultura del consenso e del contrasto alla  violenza sulle donne oltre che di creare nuove opportunità di rete e possibili collaborazioni tra enti territoriali di diversa natura, impegnati nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere.

Un primo tour a cui potranno seguire tanti altri in giro per l’Italia e per l’Europa, perché QUESTO NON È UN AUTOBUS può diventare un contenitore viaggiante che possa ispirare e raccontare storie; che possa aiutare i ragazzi e gli adulti a riflettere su loro stessi e sulle loro azioni. Un luogo in cui si raccoglieranno storie incontrando le città e le periferie d’Italia e d’Europa che può fungere da cassa di risonanza in movimento per portare all’attenzione di più soggetti possibile le proprie attività di sensibilizzazione su tematiche sociali e culturali.

QUESTO NON È UN AUTOBUS

lab@sciaraprogetti.com

sciaraprogetti.com

Torino per tre anni grande vetrina della danza sportiva

Gli eventi  si terranno nella bella cornice del Pala Gianni Asti (ex
PalaRuffini) patrocinati dalla Regione Piemonte, nell’ambito di
Piemonte 2022 Regione Europea dello Sport e dal Comune di Torino.
La Federazione Italiana Danza Sportiva ha assegnato al Piemonte un
calendario di grandi eventi nazionali ed internazionali, grazie
all’esperienza e ai successi ottenuti in rassegne europee e mondiali
degli anni passati.
Mercoledì alla presenza del presidente Fids Piemonte, Giovanni
Petrilli e dell’assessore allo sport del Comune di Torino, Domenico
Caretta sono stati presentati nella Sala Vip del Pala Gianni Asti, gli
eventi di danza sportiva.
E’ stata, anche l’occasione, per inaugurare il lungo murales
fotografico che rappresenta piazza San Carlo, situato nella Sala Vip.
Giovanni Petrilli ci ha tenuto sottolineare come la danza sportiva
piemontese, dopo 2 anni di stop, abbia una gran voglia di rimettersi
in pista e il ricco calendario triennale ne è la dimostrazione.
L’Assessore Carretta ha evidenziato il perfetto binomio tra sport e
divertimento  rappresentato dalla danza sportiva. Ha inoltre voluto
ricordare, che in occasione della visita al CIO di Losanna, sono stati
accesi i riflettori sulla break dance, disciplina olimpica dal 2024 a
Parigi, che si presta molto bene ad essere praticata in luoghi simbolo
di Torino.
Il primo appuntamento del 2022 è con il Campionato regionale danze di
coppia, che si svolgerà al palasport di Biella (unico evento fuori
provincia) sabato 12 e domenica 13 novembre 2022.
Il 26 e 27 novembre si balla con Piemonte Dancestar, competizione
internazionale, una novità nel panorama agonistico, dove si
confronteranno nella due giorni 700 atleti con una formula che prevede
il sabato danze standard e danze latino americane, mentre la domenica
il liscio show. Quest’ultimo si differenzia dal tradizionale liscio
italiano, un ballo di coppia “internazionale” con gesti e stili
originali, a seconda del paese di provenienza.
Fino ad oggi hanno aderito 12 nazioni, 11 europee e il Sud Africa.
Si conclude l’anno con il Galà di Natale del 10 dicembre 2022, una
concentrazione di grandi stelle della danza sportiva in uno splendido
connubio tra gesto atletico e tanti ospiti importanti.

Fascicolo Sanitario Elettronico, Magliano: “dovrebbe già essere pienamente attivo”

“Ora la Giunta acceleri”

Risposta piuttosto interlocutoria alla mia interpellanza sul tema, in Consiglio Regionale: sarebbe ora, invece, di stringere i tempi per garantire a tutti i piemontesi il pieno accesso a una tecnologia che risulti finalmente completa e pienamente funzionante. Chiederemo al più presto l’audizione dell’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Ci auguriamo inoltre che alla promessa, da parte dell’Assessorato, di ascoltare le istanze delle Associazioni di categoria e gli Enti del Terzo Settore seguano i fatti.

La situazione è presto riassunta: a oggi, se un piemontese accede al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, non sempre vi trova la documentazione nella sua interezza. Riteniamo, come Moderati, che questa tecnologia possa fare la differenza e pertanto stimoliamo la Giunta – che ha appena risposto in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, protocollata undici mesi fa – ad accelerare i tempi. Sul tema, chiederemo che sia quanto prima audita la Giunta in Commissione Sanità.

Il Piemonte è tra le Regioni pilota per l’investimento nazionale del PNRR relativo proprio al Fascicolo Sanitario Elettronico e sarebbe imperdonabile sprecare l’occasione che questo comporta. L’obiettivo è fornire il prima possibile ai cittadini un Fascicolo Sanitario Elettronico completo, superando i fattori che al momento impediscono una corretta e completa alimentazione di questa tecnologia. Chiederemo di audire quanto prima l’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Occorre poi capire come colmare i ritardi che si stanno verificando presso alcune delle nostre strutture (ASL Città di Torino, AOU Città della Salute, Aziende sanitarie private), sia in ambito pediatrico sia in ambito di medicina generale. Vogliamo evitare di ritrovarci, dopo ingenti investimenti, con uno strumento non completamente efficace e non compatibile con tutte le strutture del territorio. La Regione ha investito 19,4 milioni di euro nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e ha lavorato e sperimentato per due anni per la creazione della piattaforma digitale.

Manterremo alta l’attenzione anche in merito all’attuazione del percorso con relativa identificazione di tre aziende pilota (ASL Città di Torino, ASL Torino 3 e AOU di Novara). Il Fascicolo Sanitario Elettronico è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Da maggio 2019 i cittadini piemontesi, attivando sul portale regionale il proprio Fascicolo Sanitario, possono ritirare tutti i referti e le immagini degli esami effettuati senza dover tornare in ospedale o in ambulatorio, prenotare esami e visite specialistiche, consultare i verbali degli accessi in Pronto Soccorso, le lettere di dimissioni ospedaliere e il report delle vaccinazioni effettuate, visualizzare e quindi stampare le prescrizioni del medico di famiglia o dello specialista.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

A pranzo con i Templari di Tomar

Si attraversa un intrico di vicoli e stradine del centro storico lungo le rive del fiume Nabao e si sale sul colle dove si staglia imponente e maestosa la fortezza dei Templari.
La città di Tomar nel Portogallo centrale e il suo castello sono fortemente legati alla storia dei Templari che aiutarono i portoghesi a riconquistare nel XII secolo il sud del Paese in mano agli arabi e in quella fortezza trovarono rifugio numerosi cavalieri dopo essere stati cacciati da altre parti d’Europa. Dentro le mura della roccaforte la giornata dei monaci-guerrieri del Tempio era scandita dalle ore rituali, ora et labora, si pregava e si lavorava, nei campi e in biblioteca per trascrivere i codici medievali, si prendeva posto nel refettorio in una lunga tavola a ridosso delle pareti, si mangiava in assoluto silenzio tra coppe e scodelle e si assisteva alla Messa in una chiesa a pianta circolare che consentiva ai cavalieri di restare in sella al proprio cavallo. Il tutto avveniva in uno dei luoghi più affascinanti del mondo dove la leggenda dei Cavalieri del Tempio è ancora viva. Entriamo nelle cucine medievali dei templari di Tomar sfogliando le pagine del libro di Enzo Valentini “Nel refettorio dei Templari, norme e prescrizioni alimentari dei cavalieri secondo la Regola dell’Ordine del Tempio”, edizioni Penne & Papiri, per scoprire il segreto della loro longevità. Valentini, autore di saggi e articoli sul tema e segretario nazionale della Larti (Libera associazione ricercatori templari italiani), guida il lettore nelle cucine, nel convento e nella chiesa, nella sala da pranzo e nelle cantine, nell’infermeria e nei magazzini dei viveri del castello di Tomar e in aziende vinicole di antiche precettorie templari in Francia descrivendo una giornata tipo dei cavalieri. Dei templari sappiamo molto, dalla nascita dell’Ordine nel 1118 fino alla tragica fine con il processo farsa, dai castelli in Terra Santa agli insediamenti in Europa, dalle tante battaglie ai capi storici che li comandarono. Nulla sappiamo sulla loro alimentazione e dei motivi per cui vivevano così a lungo. Solo qualche autore ne ha parlato all’interno della vita quotidiana dell’Ordine. Enzo Valentini ha cercato di colmare questo vuoto trattando i tempi e i modi del nutrirsi dei Cavalieri del Tempio, i prodotti messi a tavola, quelli vietati e quelli consentiti, le ore dei pasti vissute in comunità, il tutto attraverso la Regola del Tempio e i documenti storici dell’epoca. “Importante era infatti, sottolinea l’autore, il consumo dei pasti in comunità per favorire quell’unità di spirito, necessaria soprattutto in battaglia quando la vita di un Templare poteva dipendere da quella dei confratelli”. Ne viene fuori che i templari seguivano una dieta molto rigorosa, mediterranea, e vivevano trent’anni più degli altri. Mangiavano molto pesce (solo allevato da loro), frutti di mare, tanti legumi, olio d’oliva e agrumi in gran quantità.
Pochi grassi e la carne non più di due o tre volte alla settimana. Vietata ai religiosi, la carne era permessa ai monaci-cavalieri per non indebolire troppo il fisico. Era questo il regime alimentare dei cavalieri medievali in un’epoca in cui l’aspettativa di vita oscillava tra i 25 e i 40 anni. Uno stile di vita e un regime alimentare che, secondo i moderni nutrizionisti, avrebbe permesso ai templari una vita media più lunga degli uomini del tempo. Alcuni vissero fino a 70 anni. Ne è un esempio Jacques de Molay, l’ultimo Maestro dell’Ordine, il quale morì a 71 anni condannato al rogo e non per cause naturali. È quanto emerge da documenti storici relativi all’epoca compresa tra l’XI e il XIV secolo. Anche l’igiene a tavola aveva la sua importanza.
I rappresentanti dell’Ordine erano molto attenti alla pulizia e alla qualità degli alimenti, mangiavano solo in refettori curati e su tovaglie pulite e dovevano lavarsi le mani prima di mangiare. Non solo ma il cibo veniva controllato accuratamente e in tavola finivano solo alimenti di buona qualità. Da bere, oltre all’acqua ben disinfettata con agrumi, solo vino di palma al quale veniva aggiunta polpa di canapa e aloe vera. Il surplus degli alimenti veniva inviato in Terra Santa o venduto nei mercati locali e tutto ciò che avanzava nel refettorio veniva dato ai poveri. “In un certo senso, come annota la studiosa Simonetta Cerrini, potremmo dire che i templari nacquero a tavola, ma non come signori bensì come mendicanti e possiamo scorgere già in quest’occasione l’emergere dei valori templari originari, la povertà e l’umiltà”.
Filippo Re
Nelle foto Castello di Tomar, copertina libro, refettorio dei templari (foto in bianconero), refettorio dei templari (foto di Sandra Paganelli)

“Pagliacce Festival” al Centro Culturale “Bunker” di Torino

Il primo Festival Internazionale di “donne clown” in Italia

Da venerdì 11 a domenica 20 novembre

Tutte attrici. Tutte donne. Tutte orgogliosamente donne attrici. E tutte orgogliosamente donne attrici “pagliacce”. Oltre 25 le Compagnie che approderanno in città da tutt’Italia e dall’estero. Arriva infatti a Torino “Pagliacce Festival”, il primo festival internazionale di donne clown. Da venerdì 11 a domenica 20 novembre, sotto lo “Chapiteau Madera”, montato negli spazi del “Bunker” (via Nicolò Paganini 0/200 a Torino), è in programma un cartellone di spettacoli tutti al femminile e con alcuni nomi di alto prestigio a livello internazionale, come Joanna Bassi dalla Francia, personaggio d’eccellenza del teatro popolare e comico – con un passato da artista circense insieme ai genitori e al fratello Leo –  Hilary Chaplain da New York, una delle clown americane più amate e Gardi Hutter dalla Svizzera, artista teatrale e autrice, ma soprattutto commediante-clown, con circa 4mila rappresentazioni, dal 1981 ad oggi, in 35 paesi e 5 continenti, nove spettacoli teatrali, un programma circense, tre musical e 19 premi ricevuti.

 

A rappresentare l’Italia, tra le altre, ci sono Rita Pelusio, attrice teatrale e cabarettista attiva in teatro e televisione, e Claudia Cantone, clown e artsta-terapeuta. Il festival che si presenta come una “panoramica sulla pagliacciata contemporanea” è organizzato da “Pagliacce Network” (la prima rete italiana di donne clown cui, in un solo anno, hanno già aderito circa novanta artiste professioniste) e da “Le Due e Un Quarto” (Compagnia torinese attiva dal 2007) con il sostegno del “Ministero della Cultura”.

“Con questo festival – spiega Martina Soragna, de ‘Le Due e Un Quarto’ – speriamo di ispirare nuove generazioni di artiste-pagliacce”. La chicca? “Vogliamo agevolare e facilitare le donne artiste a cui spesso, nei festival internazionali, non si pensa. Ci saranno baby sitter messe a disposizione per i figli delle clown, uno spazio dedicato ai loro bimbi e i pasti saranno serviti in orari più compatibili per mamme e bambini”. “Insomma – conclude – ciò che intendiamo valorizzare é la ricerca e la produzione artistica al femminile, sostenendo l’uguaglianza di genere anche nelle azioni più pratiche”.

In agenda, un pienone di spettacoli: una panoramica sul “clown contemporaneo” e sulle nuove tendenze, attraverso un punto di vista spiccatamente femminile. Non mancheranno ovviamente anche momenti ludici e di spettacolo per i bambini, come il “Biblioclown”, uno spazio dedicato alla lettura e al gioco, o la “Visita Circospaziale”, un tour guidato sotto il tendone per scoprirne le arti e i mestieri, andando a conoscere non solo la pista da circo e gli spalti, ma anche gli angoli più nascosti: il dietro le quinte, i camerini, la biglietteria. In programma appuntamenti di rilievo anche per professionisti e operatori del settore, con due incontri-dibattito sul tema della “comicità femminile” e un “training” condiviso. Previsti anche aperitivi con performance, dj set e una “mostra di ritratti di pagliacce contemporanee”.

Il via, venerdì 11 novembre (ore 18,30) con Joanna Bassi in “L’innocence de l’humor”; ultimi appuntamenti sabato 19 novembre (ore 21) con Gardi Hutter interprete de “La Sarta” e domenica 20 novembre (ore 10,30) con “BiblioClown”, un momento di lettura e gioco dedicato ai più piccoli. Alcuni appuntamenti e spettacoli sono gratuiti. Altri a pagamento.

Il programma completo su: www.ledueunquarto.it/pagliacce/

g.m.

Nelle foto:

–       “Cabaret – Pagliacce”

–       Gardi Hutter

–       Joanna Bassi

Al “Polo del ‘900” una mostra interattiva “per capire, scegliere e controllare cosa mangiamo”

“Nel nostro piatto”

Fino al 18 dicembre

Tutto sul cibo. E non solo. Diceva bene nell’Ottocento il filoso tedesco Ludwig Feuerbach: “Noi siamo quello che mangiamo”. Frase ripetuta spesso, anche oggi, da grandi chef e scienziati e medici dell’alimentazione. E del resto come non credere che tutto ciò che viene introdotto nel nostro organismo non incida sul benessere del nostro corpo, come pure sui “processi energetici, psicologici e spirituali”? Migliorare l’alimentazione di certo può anche migliorare la nostra vita. E’ un dato di fatto. Eppure non sempre, confessiamolo, all’atto del riempire il carrello della spesa, ci chiediamo “Da dove arriva il cibo che acquistiamo?”, “Che cosa contiene?” e “Quali conseguenze produce su di noi e sull’ambiente?”. Domande importanti. Per rispondere alle quali potrà sicuramente darci una grossa mano la mostra “Nel nostro piatto” allestita al “Polo del ‘900” fino a domenica 18 dicembre. Il progetto – un percorso interattivo e multimediale nel cibo, nel corpo umano, nel suolo, nell’acqua e nei cambiamenti climatici per capire, scegliere e controllare cosa mangiamo – si deve alla “Regione Piemonte” e al “Museo di Scienze Naturali” ed è promosso dalla “Fondazione Vera Nocentini” (nata nel 1978 su iniziativa di un gruppo di sindacalisti della CISL torinese e di esponenti della cultura cittadina), in collaborazione con il “Polo del ‘900”.

L’ideazione e la realizzazione sono a cura di “Ecofficinasrl”. Estremamente ricco e articolato il percorso interattivo.  Attraverso 6 aree tematiche, 19 postazioni interattive, 7 monitor tattili e più di 80 giochi multimediali, i visitatori possono seguire il percorso di un piatto di pasta nell’apparato digerente, parlare con le galline allevate,  esplorare il sottosuolo e viaggiare virtualmente nel tempo fino al 2050 alle prese con le conseguenze del cambiamento climatico. Un’intera sezione è dedicata all’importanza del suolo, tra i beni più importanti e sottovalutati del Pianeta a cura di “Re Soil Foundation”. E non mancano neppure consigli pratici su come conservare gli alimenti in frigo, leggere le etichette, evitare frodi e danni negli acquisti. “Per questo – osservano i responsabili – il percorso continua anche fuori dalla mostra a casa e al supermercato”. Per rivolgersi a tutto il “mondo della formazione”, alle famiglie e, in particolare, ai giovani, fruitori di oggi e di domani. Per questo sono anche possibili visite guidate su prenotazione fino al termine della mostra. 

Scuole e gruppi organizzati possono prenotare la visita dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 9/13, all’indirizzo mail fondazionenocentini@gmail.com. Adulti e famiglie, invece, possono prenotare nel week-end, selezionando giorno (sabato e domenica) e fascia oraria (dalle 9 alle 20) direttamente sul sito del “Polo”.

Le settimane di apertura sono inoltre accompagnate da un ciclo di dibattiti, con testimonianze e buone pratiche a partire da martedì 15 novembre (ore 17) con il tema dei “rifiuti” e “come trasformarli in risorse” con la partecipazione di Paola Bragantini, presidente “Amiat”, Gianna Pentenero, assessora al Lavoro “Città di Torino” e Domenico Lobianco, Segretario “UST – CISL Torino”. Fino al 7 dicembre. Tra gli argomenti trattati: il lavoro che sta dietro al cibo e il suo grado di giustizia (21 novembre), l’impegno sindacale della CISL per la sostenibilità (27 novembre) e nuovi spunti per sviluppare programmi scolastici a misura di consumatori consapevoli (7 dicembre). Altri due appuntamenti si rivolgono agli insegnanti (11 novembre, ore17  – 1 dicembre, ore 15) con proposte educative e kit didattici. L’intero programma degli eventi è consultabile sul sito del “Polo” e della “Fondazione Vera Nocentini”.

g.m.

“Nel nostro piatto”

Polo del ‘900, via del Carmine 14, Torino; tel. 011/0883200 o www.polodel900.it o www.fondazioneveranocentini.it

Fino al 18 dicembre

Orari: dal lun. al ven. 9/21 – sab. e dom. 9/20

 

Nelle foto: immagini della mostra

COP27, Fridays For Future in piazza a Torino

Fridays For Future  annuncia che in data 12 novembre 2022 si terranno a Torino e in altre piazza d’Italia presidi e manifestazioni in contemporanea ai lavori della COP27 in Egitto. Pubblichiamo di seguito l’intervento di FFF

In Egitto da quando Abdel Fattah Al-Sisi ha preso il potere nel 2013 con un colpo di stato militare, vige uno dei regimi più repressivi della storia di questo Paese, in cui ogni forma di dissenso politico è represso con arresti e torture: a oggi ci sono 60.000 attivisti per i diritti e per l’ambiente dietro le sbarre.

Il governo egiziano nella Cop sta inscenando un vero e proprio reality show pagando attrici e attori affinché questi interpretino il ruolo di attivisti per il clima che portano avanti finte istanze preconfezionate dal governo egiziano. Nonostante ciò sarà possibile per alcuni gruppi, selezionati e controllati dallo Stato, manifestare con tanto di cartelloni nel deserto, davanti alle telecamere; in questo modo l’Egitto può apparire come una società libera e democratica e tutelare i propri interessi garantendo gli investimenti stranieri.

Come ad esempio gli investimenti della compagnia italiana ENI, una delle aziende più inquinanti al mondo, che finanzia numerose estrazioni di gas naturale in Egitto e ha il 20% dei suoi giacimenti di gas lì. Solo nel giugno scorso è stato siglato un accordo tra Roma e Il Cairo per l’approvvigionamento di gas.

Le COP hanno fallito una dietro l’altra, e dopo 27 anni di negoziati stiamo ancora andando nella direzione sbagliata. Non è questo il modo in cui si affronta una crisi globale.” ha detto Ester da Milano.

Le comunità egiziane più colpite dalla crisi climatica non hanno alcuna voce in capitolo e la libertà di informazione è molto scarsa, visto che il governo controlla ogni dato considerato “politico”.

La parola cardine di questa COP deve essere “riparazione” dei Paesi più ricchi e che emettono di più verso i Paesi più colpiti dalla crisi climatica ma che meno l’hanno causata. L’Italia e gli altri paesi storicamente responsabili della maggior parte delle emissioni hanno il dovere di garantire i 100 miliardi di dollari all’anno per garantire ai paesi più vulnerabili di poter effettuare la transizione. E serve anche che vengano garantiti i fondi per le perdite e i danni. Mentre il nuovo governo sembra essere interessato solo a nuove trivellazioni nell’Adriatico per quantità irrisorie di gas e l’impegno finanziario preso in questa COP è un decimo del necessario e ancora una volta perlopiù in forma di prestiti e non a fondo perduto.

Ma non ci può essere nessuna giustizia climatica senza diritti umani. Come possiamo avere azioni reali di protezione del clima e risarcimenti per le persone colpite se le persone che chiedono trasparenza e giustizia vengono incarcerate? Non possiamo, è chiaro. Per questo noi, e chi ha la possibilità di parlare e manifestare liberamente, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità: utilizziamo la nostra libertà nel pieno potenziale. E cambiamo l’idea alla base di tutto questo: l’idea che alcuni luoghi e alcune persone possono essere ignorati e messi in secondo piano in nome di un presunto “progresso” (che sia un progresso nei negoziati climatici o di qualunque altro tipo).

Sono previsti eventi a Roma, Milano, Padova, Torino, Forlì, Verona, altre piazze da confermare.

Pokerissimo Juve! Verona-Juventus 0-1

14^ giornata di campionato serie A

Kean 60′

Juventus a forza 5! i Bianconeri di Max Allegri conquistano la quinta vittoria consecutiva, mantengono ancora la porta inviolata ed entrano in maniera perentoria in zona Europa Champions League.Non è stata una gara facile per la Juve: infatti sono state numerose le occasioni del Verona ma nessuna sfruttata, al quale l’arbitro Di Bello aveva anche assegnato un rigore (contatto in area tra Bonucci e Verde), cancellato dopo aver rivisto l’azione al Var. Al 92′ rosso diretto per Alex Sandro, che ha atterrato Lasagna lanciato a rete.
Domenica lo scontro diretto,a Torino,contro la Lazio con in palio 3 punti pesanti:i biancocelesti sono terzi in classifica,i bianconeri quarti.
Tabellino
VERONA (3-5-1-1): Montipò; Hien, Dawidowicz (33′ st Gunter), Ceccherini; Terracciano, Sulemana (20′ st Veloso), Hongla, Doig (20′ st Lazovic); Lasagna, Kallon (27′ st Verdi); Djuric (33′ st Henry). A disposizione: Chiesa, Berardi, Perilli, Depaoli, Cabal, Ilic, Praszelik, Tameze. Allenatore: Bocchetti.

JUVENTUS (3-5-2): Perin; Danilo, Bonucci, Bremer; Cuadrado, Fagioli (18′ st Miretti), Locatelli (18′ st Paredes), Rabiot, Kostic; Kean (24′ st Di Maria), Milik. A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Alex Sandro, Gatti, Rugani, Soulé. Allenatore: Allegri.

Enzo Grassano