ilTorinese

“Ricorderesti il mio nome se ti vedessi in paradiso?”

Music Tales, la rubrica musicale 

Ricorderesti il mio nome

se ti vedessi in paradiso?

avresti le stesse sensazioni

se ti vedessi in paradiso?”

Siamo nel 1992, avevo vent’anni.

Eric Clapton scriveva e dedicava a suo figlio Conor, scomparso nello stesso anno, a soli 4 anni, cadendo dal 53º piano di un palazzo a New York, la ballata “tears in heaven” (lacrime in paradiso).

La canzone è stata dapprima incisa nella colonna sonora del film Effetto allucinante del 1991, e poi nell’album Unplugged (vincitore del Grammy come Album dell’anno) l’anno successivo. È tra le canzoni di maggior successo interpretate da Clapton e conquistò nel 1993, tre Grammy Awards: “Registrazione dell’anno”, “Canzone dell’anno” e “Miglior interpretazione vocale maschile”. Inoltre, Tears in Heaven, si trova al 362º posto della lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone.

Anni dopo, la canzone è stata dedicata anche alle vittime dello tsunami del 2004, cantata da diverse celebrità come Ozzy e Kelly Osbourne, Phil Collins, Elton John, Mary J. Blige, Rod Stewart, Gwen Stefani, Scott Weiland, Robbie Williams, Josh Groban, Ringo Starr, Steven Tyler, Andrea Bocelli, Katie Melua, Slash alla chitarra e Duff McKagan al basso elettrico.

Ma di questo molto poco mi importa, ci è dato a sapere da wikipedia e tanto di cappello, ma…quel che veramente mi regala emozionaalmente questo brano è sofferenza, speranza, amarezza e arresa. Tutto allo stesso tempo.

Oggi, nel giorno del funerale di una persona a me molto vicina, ve la voglio regalare questa canzone, dedicandola a chi non possiamo respirare più; senza spendere altre parole se non queste:” non aspettate, se potete, a cambiare vita, a cambiare voi stessi, a sorridere, a mettere una camicia che non volete sciupare, a mangiare la cosa che vi piace di più senza pensare ai chili di troppo; non rimandate un appuntamento, non privatevi di un abbraccio, non lasciate che ci siano cose non dette. Cercatevi, non risparmiatevi, non mandatevi un whatsapp ma andate a bere una cosa insieme…suonate e cantate insieme, accarezzate chi avete di fianco e diteglielo quanto lo amate o quanto vi fa incazzare.

Questo meccanismo delle dodici ore di lavoro ogni giorno, del “domani poi lo farò”, produce da sempre tensioni sociali, nevrosi, depressioni, malattie e soprattutto la sensazione precisa di perdere per sempre l’occasione della vita.

Fosse anche solo l’occasione per star bene.

La vita è solo ed esclusivamente adesso.

Ciò che non abbiamo osato, abbiamo certamente perduto.”

Buon ascolto

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=0lOBE7IwUOY&ab_channel=MusicTravelLove

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Castello di Moncalieri Il cantiere di architettura nel XVII secolo

Il Castello di Moncalieri

Mercoledì 25 gennaio, alle ore 17.30, alla Biblioteca Civica A. Arduino di Moncalieri, Via Cavour 31,  per il Ciclo di Incontri “Sguardi su Moncalieri”, organizzati dall’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri, la Biblioteca civica “A. Arduino” e il Centro Studi Piemontesi-Ca dë Studi Piemontèis di Torino,  conferenza di

Maria Vittoria Cattaneo, Politecnico di Torino,

Il Castello di Moncalieri

Il cantiere di architettura nel XVII secolo

 

Interverrà l’Assessore alla Cultura Laura Pompeo

Introduce Albina Malerba

Nel corso del Seicento, su committenza di Cristina di Francia, prima Madama Reale, gli architetti Andrea Costaguta e Amedeo di Castellamonte svolgono un ruolo significativo nell’ ampliamento e ristrutturazione del Castello di Moncalieri. Castellamonte, in particolare, si occupa del disegno della residenza e dei suoi giardini per un trentennio, continuando ad operare, dopo la morte della prima Madama Reale, secondo la volontà del figlio Carlo Emanuele II e della sua consorte, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Gli esiti del suo intervento, grazie al quale ha dato forma attraverso l’architettura all’ideologia del potere sabaudo, sono tuttora leggibili.

Prossimo appuntamento:

Mercoledì 8 febbraio 2023, ore 17,30, Maria Carla Visconti e Lorenza Santa (Musei Reali Torino), Domenico Ferri e la sua équipe. Artisti e artigiani per l’Appartamento Reale al Castello di Moncalieri 

Cavour e la cucina diplomatica

Il conte Camillo Benso di Cavour, nato a Torino nel 1810, primo presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia, lo possiamo definire come uno dei creatori, ma principalmente promotore della diplomazia culturale.

La quale esiste in diversi contesti delle relazioni internazionali e da sempre ha avuto un ruolo molto importante per la nostra nazione. La diplomazia culturale è stata un elemento importante sia nel passato sia ai giorni d’oggi, in quanto rappresenta un vero e proprio strumento di soft power per rafforzare le relazioni tra i diversi Stati, ma anche un modo per promuovere il nostro Paese, riconosciuto a livello mondiale come “una potenza della bellezza e cultura”. Strategia che Cavour seppe applicare molto bene durante i suoi incontri diplomatici, tra un pranzo e una buona bottiglia di vino, infatti, affermava molto spesso Plures amicos mensa quam mens concipit, ovvero, cattura più amici la mensa che la mente. Tanto da affidare sempre qualche bottiglia di Barolo ai suoi diplomatici quando partivano in missione per qualche città straniera. Come possiamo pensare, un’altra delle sue passioni era nel campo dell’enologia. Contribuì a migliorare il Barolo nel 1840, con l’aiuto e la consulenza di un enologo francese il Conte Louis Oudart, creando un vino con una tecnica di fermentazione migliore, rendendolo più secco e di lungo affinamento.

Sofia Scodino

 

 

Confindustria chiede interventi contro la crisi energetica

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La crisi energetica degli ultimi 18 mesi protrarrà i suoi effetti anche nel 2023
insieme all’accelerazione della transizione energetica verso le fonti rinnovabili.
Confindustria Piemonte e Confindustria Valle d’Aosta chiedono interventi strutturali

Nemmeno l’eventuale cessazione del conflitto in Ucraina potrà garantire un ritorno ai valori di un anno fa di energia e gas, secondo le ultime analisi. Il 2023 si apre quindi in uno scenario articolato, dove le rinnovabili hanno sempre più un ruolo nevralgico. Se n’è discusso oggi a Torino nel corso di “Gas & energy, contesto di mercato e strumenti di copertura” organizzato da Confindustria Piemonte, Confindustria Valle d’Aosta eUniCredit.

Nel 2022 l’extra costo per gas ed energia in Piemonte ha superato i 5 miliardi. In termini assoluti si tratta di quasi il 4% del Pil regionale, che nonostante le difficoltà è comunque tornato ai livelli pre-Covid, superando i 140 miliardi. Il Governo è intervenuto in manovra di bilancio destinando 21 dei 30 miliardi proprio a questo capitolo di spesa ma da aprile questi fondi non saranno più disponibili. È ormai indispensabile agire con interventi strutturali per il medio e lungo termine” ha commentato il presidente di Confindustria Piemonte, Marco Gay.

A livello europeo la presidente della commissione Ursula von der Leyen ha promesso un piano per la transizione ecologica dal forte impatto, parlando al World Economic Forum di Davos. L’auspicio è che si avvicini ai tre interventi appena varati dagli Stati Uniti, che muoveranno centinaia di miliardi di dollari tra sgravi e spese con l’obiettivo di ridurre l’inflazione, offrendo sostegno all’energia pulita e alla manifattura. Perché solo con una crescita organica del Pil, possiamo guardare con serenità a questo anno e anche al completamento dei progetti previsti dal Pnrr entro il 2026ha aggiunto la vicepresidente di Confindustria Valle d’Aosta, Lisanna Mancuso.

Al centro del dibattito i fondamentali che stanno guidando l’andamento dei prezzi, partendo da un’analisi a livello regionaledel crescente impatto delle rinnovabili. Il Piemonte produce già oggi più energia di quella che consuma, e oltre la metà di quanto immesso deriva da idroelettrico (36,5%) e fotovoltaico (16,3%),stando ai dati del Rapporto statistico sull’energia regionale del 2020. La Valle d’Aosta a fronte di consumo netto 966 GWh ha invece un numero limitato di risorse da cui attingere per le rinnovabili: 3,19 GWh idroelettrico, 4,50 GWh dall’eolico, 27 GWh dal solare e 7,59 GWh dal biogas, stando ai dati del bilancio energetico 2019.

Da allora però lo scenario sia per il Piemonte che per la Valle d’Aosta si è ulteriormente evoluto. Basti dire che secondo il Gestore dei servizi energetici (Gse) nei primi nove mesi del 2022 in Piemonte sono stati installati 8.677 nuovi impianti fotovoltaici (+142% rispetto allo stesso periodo del 2021) con una potenza di 133,9 MW (+169%) per una produzione lorda di 1.835 GWh (+14% sul 2021). In Valle d’Aosta si registrano invece 268 nuove installazioni (+139%) per una potenza di 1,8 MW (+148%). Tutto questo con un utilizzo di 1.027,9 ettari, ovvero poco più di 10 chilometri quadrati sui 25.387 della superficie piemontese, e in Valle d’Aosta il dato è di appena 2,6 ettari, pari a 5 campi da calcio. Dati che rientrano nella media nazionale, dove circa il 65% degli impianti non è a terra.

Questo quadro promettente, che riflette anche un andamento nazionale irreversibile con il 31% dell’energia prodotta in Italia a dicembre che deriva da fonti rinnovabili, non si riflette per ora nel Prezzo unico nazionale (Pun) che a dicembre è tornato a salire a 295 euro per MWh, in aumento del 5% sullo stesso mese del 2021 e del 31% rispetto a novembre, con un picco massimo nel 2022 di 584 euro per MWh ad agosto. Pesa il costo del gas, che impatta sulla restante parte della produzione dell’energia, che è di origine termica.

UniCredit ha costituito un team di specialisti per aiutare le aziende maggiormente esposte ai costi delle materie prime. L’obiettivo è sviluppare nel mondo delle imprese le competenze necessarie per definire una strategia di lungo periodo nella gestione del rischio legato alle oscillazioni dei prezzi delle commodity. Una strategia che, ovviamente, può essere attuata con appositi strumenti di copertura, messi a disposizione dal mercato. “Di fronte a un mercato che ha posto sfide senza precedenti al nostro tessuto produttivo – spiega Paola Garibotti, regional manager nord ovest di UniCreditabbiamo prestato particolare attenzione alla crescita di una cultura d’impresa su queste tematiche partecipando a numerosi incontri con le associazioni di categoria a livello locale per aiutare le imprese a sviluppare la necessaria consapevolezza rispetto al modificato contesto macroeconomico e geopolitico e rispetto agli strumenti offerti dal mercato”. Partendo dalle analisi della banca, Pauline Watine, CTS Specialist di UniCredit Commercial Banking Italy e Marco Montermini, head of corporate business Nord Ovest UniCredit, hanno analizzato gli strumenti di copertura dei costi energetici a sostegno delle imprese, quelli messi in piedi dal Governo e di quelli previsti dall’Unione Europea.

Benzinai in sciopero da martedì sera a giovedì sera

Lo sciopero dei benzinai anche in Piemonte è proclamato da tutte le sigle sindacali della categoria.

Durerà dalle 19 di martedì 24 gennaio alle 19 di giovedì 26  sulla rete della viabilità ordinaria.

Invece dalle 22 di martedì 24 gennaio alle 22 di giovedì 26 gennaio sulle autostrade.

Coinvolti 1.783 impianti in tutta la regione.

I quartieri emergenti per l’acquisto di casa a Torino

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Informazione promozionale

Dove comprare casa a Torino?

Se stai valutando l’idea di trasferirti nel maestoso capoluogo piemontese ed effettuare l’acquisto di un appartamento, probabilmente non conosci molto bene le diverse zone della città e non sai su quale orientarti. Accompagnaci, dunque, in questo articolo, nel quale andremo alla scoperta dei quartieri emergenti migliori per l’acquisto di una casa a Torino.

Cit Turin

Tra i quartieri più in voga del momento troviamo la zona chiamata Cit Turin, un piccolo quartiere ricco di edifici in stile Art Nouveau. Moderno e antico danzano insieme, tra le strade di questa piccola Torino: edifici estremamente moderni da una parte, un mercato rionale dal profumo vintage dall’altra, questa è la zona migliore anche se ci si trova spesso a fare la spola tra Milano e Torino.

 

Qui si trovano appartamenti molto ampi, spesso arredati in stile liberty proprio per adattarsi all’aspetto generale del quartiere. Ma se la casa dei propri sogni necessita di un restyling? Lo Studio Domidea per la ristrutturazione di appartamenti a Torino saprà aiutarti e guidarti nella ristrutturazione e nel design d’interni della tua nuova casa, che rispecchierà esattamente ciò che tu ti aspetti di trovare ogni giorno quando rientri.

 

Questa zona è molto ben collegata e la riqualificazione della stazione di Porta Susa ha fatto alzare un po’ i prezzi degli immobili, che adesso raggiungono (e spesso superano) i 2000€ al metro quadro.

 

Madonna di Campagna

Sono tantissimi i giovani che stanno scegliendo, nell’ultimo periodo, il quartiere di Madonna di Campagna per trascorrere la propria vita e acquistare una casa di proprietà. Questa zona torinese si trova in periferia, nella zona nord-occidentale della città, ed è particolarmente indicata per chi non vuole rinunciare alle aree verdi pur scegliendo la vita cittadina. La distanza con il centro, infatti, è di soli 30 minuti in autobus e, inoltre, i lavori ferroviari in atto collegheranno la zona nord di Torino con il centro e con l’aeroporto, rendendo la vita ancora più agevole per i residenti.

 

I prezzi medi per le case a Madonna di Campagna si attestano intorno ai 1700€ al metro quadro, anche se si trovano tranquillamente realtà ancora più accessibili, con prezzi che oscillano tra i 400 e i 500€ al metro quadro.

San Salvario

Conosciuto principalmente per la sua vita notturna, il quartiere di San Salvario è in realtà molto di più, innanzitutto per la sua posizione strategica e comoda. Trovandosi vicino alla stazione di Porta Nuova e al centro di Torino, si tratta infatti di un punto ideale in cui vivere per avere tutto a portata di mano.

 

Con una semplice passeggiata è possibile anche raggiungere il Parco del Valentino, tra i luoghi preferiti di torinesi e non per concedersi un po’ di relax.

 

Tanti locali in cui bere, ristoranti etnici e poli culturalirendono San Salvario uno dei quartieri più interessanti della città e i prezzi degli immobili non sono nemmeno particolarmente alti rispetto ad altre zone. Si parla di circa 2200€ al metro quadro e, oltretutto, si trovano sia case pronte sia appartamenti da ristrutturare.

Valle (Pd): “Intitolare un luogo di Torino a Gianni Agnelli”

 «È ben strano che a Torino non vi sia una strada o una piazza dedicata al Senatore Gianni Agnelli. Non credo sia una rimozione, probabilmente per intere generazioni di torinesi Agnelli e la Fiat erano percepiti come un tutt’uno con la nostra città e non serviva una qualche intitolazione, bastava guardare il Lingotto o la grande Mirafiori, veri “monumenti” di quella che è stata la più importante manifattura industriale italiana. A vent’anni dalla scomparsa dell’Avvocato forse è giunto il momento di rendere omaggio all’Avvocato dedicandogli un luogo della nostra città, sia esso un giardino o una piazza o una via. Perché come torinesi dobbiamo essere orgogliosi di quello che Gianni Agnelli ha rappresentato in un periodo storico che ha visto Torino prima affermarsi come capitale dell’auto poi costretta a fare i conti con la globalizzazione, il superamento del fordismo e del modello della one company town e l’esaurirsi del capitalismo familiare. Un orgoglio che credo possa essere condiviso anche da chi Agnelli lo ha combattuto dall’altra parte della barricata, nelle lotte sindacali, perché quel luogo di conflitto che è stata la Fiat rappresenta un insostituibile patrimonio anche per la sinistra e per il movimento operaio. Per questo la figura dell’Avvocato resta, a vent’anni di distanza, un punto di riferimento nella complessa ricerca di una nuova identità ed una nuova vocazione per la nostra città».

Juve tonica! Juventus-Atalanta 3-3

19esima giornata serie A

Marcatori:
5′ Lookman (A), 25′ rig. Di Maria (J), 34′ Milik (J), 1′ st Maehle (A), 8′ st Lookman (A), 20′ st Danilo (J)

Una bella e reattiva Juventus pareggia contro la forte Atalanta di Gasperini,passata per 2 volte in vantaggio e mai arrendevole di fronte ai volitivi bianconeri di Max Allegri.La Juve arrivava da una settimana di batoste sportive e legali:prima la larga sconfitta contro il Napoli,poi i 15 punti di penalizzazione inferti dal tribunale.Tutto lasciava presagire ad un’arrendersi di fronte a queste avversità.Invece no: c’è stato lo scatto d’orgoglio in questa pirotecnica gara che porta solo 1 punto ma regala al contempo certezze!La Juve non si arrende!
In attesa del ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport,alla fine del girone d’andata del campionato,la squadra bianconera di Max Allegri totalizza 23 punti.Un bottino che non consente di pensare a chissà quali rimonte ma con ancora tante partite da giocare potrebbe essere un punto di partenza per tentare l’impossibile.

Enzo Grassano

Prostitute accoltellate alla pancia nella notte Giallo a Torino

Due prostitute sono state  accoltellate alla pancia nella notte. Un’aggressione  è avvenuta in via Trino,  Barriera di Milano, l’altra in via Biscarra, a Mirafiori Nord.  Le ragazze sono romene, 24 anni, la prima, 28 la seconda, trasportata in codice rosso alle  Molinette dove è stata operata. La ferita  è grave ma la giovane non si trova in pericolo di vita.  La donna ferita in via Trino ha detto che un cliente ha avuto uno scatto d’ira e l’ha accoltellata, poi è fuggito. Invece in via Biscarra i clienti forse erano  due. Ci sarebbe stata una lite, secondo alcuni testimoni, e dopo la donna sarebbe uscita sulle scale per chiedere aiuto dopo essere stata ferita. Ha parlato di due uomini, forse magrebini. Indagano Carabinieri e polizia.

Doppio appuntamento per il public program di Buddha10

Diasporas Now: Rieko Whitfield + Micaela Tobin (White Boy Scream) e Chinabot: Jpn Kasai & Neo Geodesia

Martedì 24 e mercoledì 25 gennaio 2023 ore 18.30

MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

 

 

Il 24 e 25 gennaio il MAO Museo d’Arte Orientale ospita un doppio appuntamentonell’ambito del public program della mostraBuddha10.

 

Martedì 24 gennaioore 18.30 saranno ospiti del museo Reiko Whitfield e Miacaela Tobin per una conversazione e narrazioni alternative su identità migranti, background intersezionali, decolonizzazione, self-empowerment, cura e supporto reciproco.

Il termine diaspora è usato in relazione all’arte per parlare di artisti emigrati di prima o successive generazioni, che riprendono e utilizzano le proprie diverse esperienze culturali e identitarie, spesso creando nelle loro opere narrazioni alternative in contrasto a idee e strutture consolidate.

Mai prima d’ora è stato così importante per gli artisti raccontare le loro storie alle proprie condizioni, quindi mettiamoci in ascolto!

In questo pomeriggio molto speciale Rieko Whitfield, artista, scrittrice e musicista giapponese-americana di base a Londra, una delle fondatrici di Diasporas Now, piattaforma di solidarietà diasporica che si occupa di discorsi contemporanei sulle identità migranti, e Micaela Tobin, soprano e sound artist, filippina-americana di prima generazione di base a Los Angeles, presenteranno due dei loro più recenti lavori: due film/opere musicali che partono da mitologie speculative per togliere centralità alle traiettorie storiche del colonialismo eurocentrico.

In parte rituale sonoro, in parte narrazione diasporica, “BAKUNAWA: Opera of the Seven Moons” di Micaela Tobin è un’opera sperimentale e coinvolgente basata sull’omonimo album acclamato dalla critica di Tobin, che rivendica la mitologia pre-coloniale delle Filippine dopo secoli di violenta cancellazione culturale. Raccontando la storia di Bakunawa, un drago simile a un serpente della mitologia filippina, Tobin porta la sua voce al di fuori delle mura imperialistiche del teatro dell’opera e sulla Costa della California di fronte all’Oceano Pacifico – creando un ponte sonoro verso le isole delle Filippine in un atto di guarigione.

“Regenesis: An Opera Tentacular” di Rieko Whitman è una storia sui cicli della vita, sulla morte, sull’importanza della comunità ambientata in un mondo post apocalittico e narrata in modo non lineare tramite l’impersonificazione di avatar soprannaturali. La narrazione in tre atti è ispirata a Izanami, dea shintoista della creazione e della distruzione, che brucia fino a morire per dare vita al mondo. “Regenesis” mette in scena una mitologia speculativa evocando esseri soprannaturali che guariscano il corpo sofferente della terra, attraverso l’utilizzo di metodi di collective care e creando al contempo prototipi alternativi di futuri sostenibili.

Lo screening delle due opere musicali sarà seguito da una talk su temi diasporici in cui interverranno le due artiste, moderato da Ilaria Benini, editor della collana Asia di Add editore, ed esploratrice della scena culturale asiatica contemporanea.

 

Mercoledì 25 gennaio alle ore 18.30 il MAO ospita invece una serata con Chinabot, collettivo che vuole cambiare la discussione sulla musica asiatica. Canti Khmer, samples di karaoke, musica popolare giapponese, juke e batteria metal.

Sin dal suo lancio l’etichetta-collettivo londinese Chinabot ha ampliato e demistificato la percezione pubblica delle scene musicali sperimentali asiatiche pubblicando opere bizzarre, imprevedibili e innovative di artisti provenienti da varie regioni dell’Asia. Ogni uscita è stilisticamente varia e significativamente concettualizzata attraverso riferimenti culturali locali, esperienze di ascolto immersive che sono più adatte per il teatro d’avanguardia che per i club.

L’etichetta lavora per dare spazio alle varie unicità del continente asiatico a livello di culture, tradizioni e generi (sia musicali che identitari) e per dare spazio agli artisti provenienti dai paesi in via di sviluppo dell’Asia. Ciò include come parte del suo modus operandi uno sforzo per l’ampliamento della conoscenza del continente che vada al di là delle scene giapponesi e cinesi, che ormai da tempo rappresentano la produzione creativa dell’Asia sulla scena mondiale, e la rappresentazione di temi di attualità e politica asiatica. Gran parte della produzione di Chinabot è infatti tematica, incentrata su governi, geopolitica e ambiente nel tentativo di stimolare la discussione e far luce su questioni sottorappresentate con artisti le cui opere abbracciano argomenti come disordini nazionali, decolonizzazione, femminismo, fluidità di genere e futurismo cyborg.

Per questa serata speciale il MAO ospita unaselezione di videoclip di artisti Chinabot e una talk con Saphy Vong, fondatore dell’etichetta, eGiulia Mengozzi, assistente curatrice presso il PAV Parco Arte Vivente, parte di ALMARE, collettivo dedicato alle pratiche contemporanee che usano il suono come mezzo espressivo, e di AWI – Art Workers Italia.

A seguire il concerto in streaming da Kyoto di JPN Kasai, che abbina musica popolare giapponese Ondo e Minyo a juke e footwork minimali, ed un live dello stesso Vong che mixa samples di canti Khmer, karaoke e batteria metal sotto lo pseudonimo di Neo Geodesia.

*Entrambi gli incontri si svolgeranno in inglese

Info e prenotazioni:eventiMAO@fondazionetorinomusei.it

Costo per i due eventi: 15 € intero | 10 € ridotto studenti