Esposte 50 opere, anche grazie al contributo della fondazione De Fornaris
Alla Gam di Torino sono in mostra cinquanta sculture provenienti dalle collezioni del Museo e realizzate tra il 1940 e il 1980 da quaranta artisti in un periodo di grande fermento artistico.
Ad accrescere la raccolta, con importanti acquisizioni, ha contribuito la Fondazione De Fornaris.
“Mi fa piacere che la Gam inauguri una mostra dedicata alle sculture italiane – ha spiegato il presidente della Fondazione De Fornaris, Piergiorgio Re. La scultura rappresenta, infatti, unambito al quale la Fondazione ha da sempre prestato attenzione”.
L’esposizione si intitola “Viaggio al termine della statuaria. Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni Gam”.
Sono cinquanta le opere esposte, realizzate da quaranta artisti, significative dei cambiamenti in atto nella scultura italiana nell’arco di quei quattro decenni.
“La scultura è riuscita a liberarsi – spiega il direttore della GamRiccardo Passoni – dal celebre verdetto espresso da Martini che considerava questa disciplina “lingua morta”, per sperimentare nuove tecniche e nuovi soggetti”.
Tra le sculture presenti i ferri di Franco Garelli e Nino Franchina, i bronzi di Umberto Mastroianni e Pietro Consagra, le nature morte di Piero Gilardi.
La mostra è introdotta dal monumentale “Il ritratto di Eva” di Eduardo Russo, che dialoga con ‘La pazza’ di Sandro Cherchi. Tra gli altri capolavori assoluti presenta Miracolo (Olocausto) di Marino Marini, la scultura concetto spaziale con i tipici tagli, realizzata da Lucio Fontana, e la coppia delle Donnine di Mainolfi.
Gli anni Sessanta sono rappresentati dai lavoro di Mario Ceroli, Giuseppe Uncini, Nicola Carrino, Pietro Gallina. In mostra compare anche il tappeto natura intitolato “La zuccaia”, omaggio a Piero GIlardi, recentemente scomparso.
Il percorso si conclude con le opere degli anni Settanta, inizio anni Ottanta, con i lavori specchianti di Michelangelo Pistoletto e l’opera in vetro ferro e neon, di Nanda Vigo, intitolata ExotericGate.
MARA MARTELLOTTA