ilTorinese

Presentato al Salone del Libro il progetto di realtà aumentata “Haina e il Ghul”

 

E’ promosso in collaborazione con Brixel e la Fondazione torinese Giorgio Amendola

 

Di Mara Martellotta

Lunedì 22 maggio scorso è stato presentato presso il Salone del Libro di Torino il progetto “Haina e il Ghul”, realizzato da Luca Porru e Riccardo Gagliarducci in collaborazione con Brixel e la Fondazione Giorgio Amendola.

Erano presenti con Luca Porru Domenico Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendola di Torino,  e Souad Maddahi.

“Questo progetto va al di là del semplice racconto – spiega Riccardo Gagliarducci – ma è volto a realizzare dei libri per una realtà aumentata.  Il primo è stato realizzato in lingua sloveno moldava, il secondo in lingua cinese, il terzo,  quest’ultimo, in lingua araba, finalizzato ad un progetto di inclusione dei bambini che vivono nei quartieri Aurora e Barriera di Milano, spesso nati in Italia e stranieri soltanto di seconda o terza generazione.

Questo progetto si è sviluppato a 360 gradi coinvolgendo molte biblioteche del territorio comunale e metropolitano, come quella di Settimo, con la quale si sta realizzando anche il progetto in lingua spagnola.

Ciò  facilita la diversificazione delle biblioteche e la dimensione di interculturalità, fondamentale per i bambini che frequentano le scuole di arabo aperte anche il sabato”.

Nella fiaba si racconta della figlia dello sceicco, Hsina che, rapita da Ghul, il mostro di farina, riesce a fuggire e ritornare a Palazzo. Sulla scena il cuoco prepara un sontuoso cous cous per festeggiare l’evento, danza e canta tra tegami e coperchi e racconta la mirabolante vicenda. Vengono utilizzati degli ortaggi, peperoni, zucchine, patate, cipolle, che via via diventano i protagonisti di questa grande avventura, finendo in pentola.

“Questo progetto è  stato realizzato – spiega Luca  Porru- grazie a un collettivo, Bibliobabel, Brixel e il portale dei migranti.

Significativo è  il fatto che questo libro risulti in doppia lingua eabbia utilizzato una applicazione web, illustrazioni marker  e modelli in 3D. Il ghul è una figura che appare nella tradizione marocchina, si può considerare simile all’orco, a metà tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Il prossimo libro bilingue che verrà  realizzato sarà una storia azteca di due innamorati e coinvolge anche la biblioteca di Beinasco. Un libro come  “Haina e il Ghul” consente ai bambini di entrare in una realtà aumentata, di riflettere su vari personaggi e imparare a dialogare nella lingua nativa dei propri genitori”.

“Haina e il Ghul” è ispirata a una storia della tradizione araba e rappresenta appunto una delle tre fiabe, una cinese una romena e una marocchina, raccolte in libri realizzati sia in lingua italiana sia in lingua originale.  Sono tre magiche storie che hanno preso vita con le illustrazioni e l’utilizzo della realtà aumentata, resopossibile grazie  a un sapiente lavoro del collettivo Brixel.

Le Sale della Fondazione  Amendola hanno ospitato, lo scorso settembre, la mostra dal titolo “Bibliobabel, tre fiabe in realtà aumentata”.

Il progetto Bibliobabel  (www.bibliobabele.it) ha l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale tra le tre principali comunità linguistiche presenti sul territorio metropolitano di Torino, la comunità cinese, quella romeno-moldava e quella araba. Il progetto ha vinto la prima edizione del bando “Cultura futuro urbano. Biblioteca casa di quartiere “, promosso dal Ministero deiBeni ed delle Attività Culturali; è capitanato dalla Fondazione Giorgio Amendola in partnership con le biblioteche dei Comuni di Moncalieri  e Beinasco, le cooperative sociali Mirafiori e Solidarietà & Lavoro, l’Ufficio per la pastorale dei Migranti, il collettivo Iperurbana e le associazioni italaocinese Zhi Song, rumena e moldava Primo Passo e maghrebina islamica delle Alpi.Il progetto si propone di dare vita a tre laboratori interculturali permanenti, arricchendo  l’offerta dei servizi sulle biblioteche. Grazie al contributo ministeriale sono state create sezioni in lingua mandarina, rumena  e araba. Sono anche stati installati  dei prodotti multimediali per narrare in modo innovativo fiabe tradizionali,  promuovendo il dialogo Interculturale.

MARA MARTELLOTTA

Un Salone mai così grande visitato da 215 mila appassionati lettori

La XXXV edizione del Salone Internazionale del Libro si è chiusa con risultati da record: 215.000 visitatori hanno attraversato lo specchio per tuffarsi tra i libri e incontrare scrittori, divulgatori, sportivi, musicisti, intellettuali italiani e internazionali, grandi e piccoli editori, incuranti della pioggia battente dei giorni passati e barcamenandosi tra gli innumerevoli eventi off e party in giro per la città.

In conferenza stampa sono intervenuti con grande entusiasmo Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte; Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, Amministratore delegato di Salone Libro s.r.l.; Nicola Lagioia, Direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino che è stato salutato con commozione e grandi dimostrazioni di affetto nel passaggio di testimone ad Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino 2024.

 

È già stato annunciato che la prossima edizione si terrà dal 9 al 13 maggio 2024 e si prevede di ampliare gli spazi che ospiteranno la fiera per un pubblico sempre più numeroso. Quest’anno ad esempio la Pinacoteca Agnelli si è aggiunta come nuova location per accogliere alcuni eventi ed è stato un successo.

Rispetto all’anno passato i visitatori provenienti dalla Lombardia sono aumentati del 96%, quelli dall’Emilia Romagna del 93%, dalla Liguria del 92%, hanno raggiunto il Lingotto il 120% di toscani e il 130% di veneti in più rispetto al 2022, mentre dalle isole Sicilia e Sardegna sono arrivati circa 3.000 lettori e lettrici.

GIULIANA PRESTIPINO

 

Juventus, -10 punti in classifica

La Juventus è stata penalizzata di 10 punti in classifica

Lo anticipa l’agenzia ANSA, a proposito della sentenza della Corte federale d’appello della Figc a seguito della nuova udienza del processo sulle plusvalenze. La Procura federale aveva chiesto una penalizzazione di 11 punti oltre all’inibizione di 8 mesi per i dirigenti coinvolti. Nel primo processo, a fronte della richiesta di -9 punti, ai bianconeri erano ne stati tolti 15.

Le rubano il libretto dell’auto e tentano di svaligiare la casa

Una donna di Moncalieri era  al centro commerciale quando, uscita, ha trovato la propria auto scassinata. I ladri avevano rubato il libretto di circolazione per sapere dove abitasse. Lei  è tornata a casa e ha trovato malviventi davanti all’abitazione. Vista la donna sono fuggiti.  Le vetture parcheggiate nei supermercati  sono utili ai ladri per reperire indirizzi e agire rapidamente finché  la casa è incustodita.

(Foto archivio)

Una discussione per pochi spiccioli finisce a colpi di bottiglia sulla testa: due feriti

Ciò  che era iniziato come una lite per questione di un debito di pochi euro si è rapidamente trasformato in una violenta rissa. La disputa, in centro città a Novara,  ha visto coinvolte due persone che, impiegate bottiglie come arma, hanno causato lesioni a entrambi.  I carabinieri sono stati chiamati ad intervenire per porre fine alla furiosa lite. Entrambi i contendenti sono stati fermati e successivamente soccorsi.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

È finita l’emergenza pioggia a Torino e in Piemonte

Il presidente Cirio: “Superato un momento difficile. Gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni

e l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni”


Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusiannunciano che è terminata in Piemonte la fase di emergenza dovuta alle piogge del fine settimana.

Già venerdì pomeriggio il presidente e l’assessore avevano stabilito l’apertura della Sala operativa della Protezione civile regionale, che ha monitorato l’andamento della situazione 24 ore su 24 fino a stamattina alle 8.

Il bollettino emesso poco fa da Arpa assegna colore verde a tutto il territorio. La progressiva espansione dell’anticiclone atlantico sull’Europa centrale riporta ampie schiarite dalla giornata odierna a quella di domani, solo più con residui rovesci pomeridiani isolati sulle Alpi, ed un sensibile aumento delle temperature diurne.

«Abbiamo superato un momento difficile. In questo fine settimana sono caduti sul nostro territorio quantitativi di acqua con punte di 300 mm, ma gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni, le procedure per la pulizia dell’alveo dei fiumi che la Regione ha adottato e inviato ai Comuni, l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni – commenta il presidente Cirio – Con grande prudenza, vista la situazione dell’Emilia Romagna, abbiamo deciso di attivare il massimo livello di operatività fin da subito. In prima persona, annullando tutti gli appuntamenti precedenti, ho seguito la situazione dalle centrali operative del territorio, con numerosi sopralluoghi su fiumi e versanti insieme a sindaci e volontari. Grazie al grande lavoro di tutti, all’esperienza della nostra Protezione civile e anche alle opere infrastrutturali realizzate dopo l’alluvione del 1994 abbiamo superato una prova complessa».

Durante l’emergenza sono stati aperti 99 centri operativi comunali (Coc), quasi tutti nelle province di Cuneo e Torino.

Sul territorio sono stati impiegati circa 3000 volontaridel Coordinamento regionale e del Corpo AIB, che si sono occupati soprattutto del monitoraggio del territorio.

Secondo i dati raccolti da Arpa Piemonte in quattro giorni sono caduti tra 200 e 270 millimetri di pioggia sulle valli alpine, con massimi di 318 mm a Barge (CN), 303 mm a Camparient (BI), 268 mm a Prali (TO), 256 mm a Vaccera (TO). Quantitativi inferiori sulle zone alpine più settentrionali, sull’Appennino e sulle pianure.

Per quanto riguarda le frane sono stati segnalati numerosi fenomeni diffusi, ma di piccola entità. Le segnalazioni arrivate dal territorio sono state circa 2000, 279 i Comuni colpiti, numerose le frane e una quarantina gli allagamenti. Sono state riaperte anche numerose strade chiuse nei giorni scorsi in alcuni tratti. La piena ordinaria del Po è passata nella notte senza provocare problemi.

«Gli uffici delle Opere pubbliche della Regione Piemonte continueranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni i sopralluoghi alle infrastrutture danneggiate – chiarisce l’assessore Gabusi – Gli enti locali possono segnalare ogni danno subito che potrà essere finanziato con la legge regionale n.38 che finanzia pronto intervento, opere di somma urgenza e danni alle infrastrutture pubbliche».

Auto contro tir, schianto mortale: vittima il conducente della vettura

In strada Cebrosa, a Volpiano si è verificato in tarda mattinata un incidente mortale. Si sono scontrati una vettura e un tir. I soccorritori hanno dovuto constatare la morte del conducente dell’auto. Sul posto i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Torino Stura e i carabinieri. È stata chiusa la strada da Volpiano conduce a Settimo Torinese per consentire  le operazioni di soccorso e i rilievi necessari.

La Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo al Salone del Libro con il progetto REMEMBR-HOUSE

 

Lunedì 22 maggio, alle 16,30, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo presenterà al Salone del Libro di Torino (Sala Gialla, Padiglione 2) il progetto REMEMBR-HOUSE, realizzato in collaborazione con il MEIS, il Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, di Ferrara.

REMEMBR-HOUSE, sostenuto dall’Unione Europea all’interno del programma CERV – Citizens, Equality, Rights and Value Programme, è un progetto incentrato sulla memoria della Shoah ed è rivolto a docenti, educatori, operatori culturali e studenti e ad un pubblico internazionale.

Il tema centrale del progetto è la casa, nella sua dimensione di spazio fisico ed emotivo al tempo stesso. L’obiettivo è quello di incentivare un lavoro creativo a partire dalle carte del Fondo EGELI, custodite dalla Fondazione 1563, che consentono di recuperare dettagliate liste dei beni sequestrati agli ebrei in Piemonte e Liguria dopo l’emanazione delle leggi razziali fasciste nel 1938 e negli anni successivi. La casa si trasforma così in un mezzo straordinario per avvicinare alla storia della Shoah: far rivivere la memoria di stanze e oggetti perduti stabilisce un legame con il passato e con storie individuali che diventano simboli per riflettere sul presente e sui diritti umani fondamentali.

Al Salone del Libro di Torino i ragazzi delle scuole potranno sperimentare i laboratori didattici di REMEMBR-HOUSE, lavorare sulle fonti e ricostruire, in scala e con una loro personale rielaborazione, le case degli ebrei perseguitati durante il nazifascismo.

L’attività al Salone proseguirà con Sara Gomel, filosofa, educatrice e scrittrice, che introdurrà il tema della casa dal punto di vista della filosofia per ragazzi in un incontro indirizzato ad insegnanti ed operatori culturali.

Dopo Torino, la prossima tappa del progetto sarà il 30 maggio online sulla piattaforma Zoom per lanciare il concorso a premi internazionale di REMEMBR-HOUSE, che metterà alla prova studenti, istituzioni e centri di aggregazione giovanile di tutta Europa.

Sulle colline di Torino torna l’antica coltivazione dello zafferano grazie a Sofràn

 

Il progetto è dell’imprenditrice Giulia Abbruzzese e il prodotto è già disponibile presso il negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino

 Il cuore e l’idea dell’azienda Sofràn sono dell’imprenditrice Giulia Abbruzzese che ha deciso di investire in una delle spezie più antiche e preziose, lo zafferano, portandone la coltivazione a Torino. Per farlo, l’imprenditrice ha scelto un contesto unico, la storica villa ottocentesca del Conte Zanetti, fino a pochi decenni fa sede della celebre clinica Villa Salus, trasformando una tradizione millenaria in un’occasione di cambiamento utile a valorizzare un luogo carico di storia. Oggi lo zafferano Sofràn ha trovato una collocazione d’eccellenza: il negozio Biraghi di Piazza San Carlo che dal 2019 raccoglie al suo interno il meglio dell’enogastronomia del Piemonte nel salotto di Torino, raccogliendo il testimone dello storico emporio Paissa.

 

Sofràn, espressione dialettale piemontese utilizzata per identificare la spezia, nasce con il desiderio di promuovere un prodotto dalle molteplici proprietà, riportandone la coltivazione in Piemonte, un tempo celebre nel mondo anche per il suo zafferano di grande qualità. Da alcuni antichi trattati storici del XV secolo si evince infatti che questa regione in passato era un punto di riferimento mondiale – in particolare per le corti parigine – per quanto riguarda la coltivazione di questa spezia. Sofràn trova, quindi, il suo ambiente ideale sulle colline sabaude, dove un giusto clima e le piogge giocano un ruolo fondamentale nella coltura di questa pianta che raggiunge il suo equilibrio perfetto.

 

Lo zafferano Sofràn viene ricavato dai filamenti del fiore (Crocus Sativus), detti stimmi, manualmente essiccati e confezionati interi, per garantire la massima purezza e qualità. Dalle analisi eseguite sul prodotto, tutti i parametri risultano conformi alla prima categoria della norma ISO/TS 3632-1:2011, tanto da classificare Sofràn come “eccellente”. Il prezioso prodotto, inoltre, si presenta in un packaging unico ed elegante nel quale la spezia è conservata all’interno di una botticina di vetro per conservarne inalterate tutte le sue caratteristiche organolettiche. La spezia oltre che per il suo aroma intenso, è ricca di vitamine, proteine, e antiossidanti ed è utilizzata anche per scopi terapeutici come regolatore dell’umore o per favorire le funzioni digestive.

 

Il progetto di Giulia Abbruzzese unisce l’imprenditoria femminilel’amore per la propria terra e l‘eccellenza di un prodotto dai molteplici benefici. «Con Sofràn ho voluto realizzare un sogno: portare sulle colline torinesi un’antica spezia di cui da sempre sono innamorata», ha dichiarato l’imprenditrice Giulia Abbruzzese. «Sono molti anni che lavoro a questo progetto e mi rende orgogliosa vedere le prime confezioni in vendita in una location unica come Piazza San Carlo a Torino, nel negozio di Biraghi, che ben si sposa con l’esclusività di questo prodotto».

 

«Siamo lieti di ospitare un’altra eccellenza piemontese all’interno del negozio Biraghi in Piazza San Carlo a Torino», ha affermato Gabriele Bolle, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. «Il nostro impegno è sempre volto a selezionare le primizie locali e il progetto di Giulia Abbruzzese ci ha colpito fin da subito per la sua unicità e il suo legame con il territorio: uno zafferano 100% torinese che siamo sicuri incuriosirà i turisti che sempre di più frequentano la città».

 

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito al link: www.sofran.it

Lo zafferano Sofràn è anche acquistabile online su www.biraghiacasa.it

 

Peso del prodotto: 0,5 g

Prezzo di lancio: € 9,90

Gratteri e Nicaso, conferenza sulla ‘Ndrangheta

IL 19 maggio si e´tenuta a Palazzo Arsenale, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la conferenza “Multinazionale ‘ndrangheta. L’Organizzazione criminale piu´ramificata del mondo” con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso,  in un dialogo con Paolo Di Giannantonio e Germana Zuffanti, preceduta dai saluti del Comandante, il Generale di Divisione Stefano Mannino.

Sono almeno 34 i Paesi in cui la presenza della ‘ndrangheta e´confermata e dove costituisce una minaccia grave al pari dei cartelli messicani, delle triadi cinesi o delle mafie postsovietiche; in Italia le ramificazioni sono arrivate in molte regioni, la primaper  infiltrazioni e´la Lombardia, a seguire ci sono il Piemonte, la Liguria, il Veneto, la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Lazio. Questa multinazionale criminale e´sempre piu´globale e interconnessa, in grado di creare macrostrategie, infiltrarsi nel territorio e governarlo, capace di penetrare le istituzioni e contaminare l’economia. La ‘ndrangheta possiede una nuova identita´ che si e´ adattata ai tempi e con il suo “sguardo presbite” conta sempre di piu´ sullo smaltimento dei rifiuti tossici, sul gioco d’azzardo online e sulle droghe sintetiche (che hanno un livello superiore di tossicita´ e inducono piu´ rapidamente la dipendenza)senza rinunciare, comunque, a tutte quelle attivita´ come il traffico di armi, la prostituzione e la contraffazione che, oltre a rendere economicamente, consolidano una posizione di potere stabilita nel tempo attraverso la creazione di una forte rete relazionale e “traffico di influenze”. Questa nuova versione della mafia calabrese ha compiuto lunghi passi  verso il business del futuro, si avvale delle nuove tecnologie, mantiene un profilo basso, centellina la violenza e punta alla “normalizzazione” della propria immagine anche mediante l’uso dei social network che vengono utilizzati non solo per inviare messaggi criptati, e quindi poco intercettabili, ai narcotrafficanti messicani, brasiliani ocolombiani, ma anche con l’obiettivo di creare “forme di inter-realta´” che guadagnano centinaia di like e visualizzazioni.

La neo ‘ndrangheta, non piu´ predatoria ma “avanguardista”, continua ad esplorare oltre confine e, con grande fiuto e  spiccata attitudine a sfruttare ogni occasione per fare affari, ha intuito gia´da diverso tempo quanto l’Africa possa essere redditizia sia per il suo smisurato serbatoio di risorse, ma anche per il terribilescenario di poverta´e disperazione, fonte di caos e quindi dibusiness. Diamanti grezzi, macchiati del sangue di bambini, donne e uomini “dallo sguardo spento”, pagati con  armi destinate agruppi ribelli ma anche a Stati, eserciti e corpi di polizia. Il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la   ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con  l’artiglieria destinata ai “signori della guerra” africani, indispensabile per loro guerriglie. Purtroppo anche le risorse umane rappresentano merce di scambio per la criminalita’ organizzata, disperati alla ricerca illusoria di una vita migliore partono in massa verso le nostre coste e una volta arrivativengono impegnati in lavori sottopagati e spesso indegni. E poi ci sono i rifiuti tossici che in questo continente, martoriato e sfruttato, arrivano in grande quantita´ e quasi tutti provenienti dall’industria hi-tech e farmaceutica mondiale, tonnellate di veleni e vecchi dispositivi elettronici vengono scaricati in mare o in aree naturali africane.

E l’Ucraina? La ‘ndrangheta sara´ gia´pronta ad approfittare di questa “tavola imbandita” su cui c’e´di tutto: business edilizio, armi, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei? Si parla gia’ di 600 miliardi di danni, senza contare le infrastrutture, un affare ghiotto per chi guadagna dove ci sono catastrofi. D’altronde tutto cio’ e´ gia´ capitato durante il Covid-19, un’emergenza che ha fatto arricchire le organizzazioni criminali prima con il “welfare di prossimita´ “ e poi rilevando le aziende che durante la pandemia rischiavano di chiudere, il tutto con la pretesa di mascherare tali azioni speculative per azioni filantropiche a sostegno di famiglie e aziende in sofferenza, innescando, invece, un meccanismo di dipendenza da cui difficilmente si esce. Tutto questo Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ce lo raccontano in maniera approfondita  nel libro “Fuori dai confini”, ci spiegano che “le mafie sono come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell’organismo sociale che le ospita”. La ‘ndrangheta oggi e’ una azienda moderna al passo con i tempi,  che fa affari anche in tempo di guerra, “la mafia calabrese d’altronde gli affari li ha sempre fatti”.

MARIA LA BARBERA