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È finita l’emergenza pioggia a Torino e in Piemonte

Il presidente Cirio: “Superato un momento difficile. Gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni

e l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni”


Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Protezione civile Marco Gabusiannunciano che è terminata in Piemonte la fase di emergenza dovuta alle piogge del fine settimana.

Già venerdì pomeriggio il presidente e l’assessore avevano stabilito l’apertura della Sala operativa della Protezione civile regionale, che ha monitorato l’andamento della situazione 24 ore su 24 fino a stamattina alle 8.

Il bollettino emesso poco fa da Arpa assegna colore verde a tutto il territorio. La progressiva espansione dell’anticiclone atlantico sull’Europa centrale riporta ampie schiarite dalla giornata odierna a quella di domani, solo più con residui rovesci pomeridiani isolati sulle Alpi, ed un sensibile aumento delle temperature diurne.

«Abbiamo superato un momento difficile. In questo fine settimana sono caduti sul nostro territorio quantitativi di acqua con punte di 300 mm, ma gli interventi contro il dissesto idrogeologico realizzati in questi anni, le procedure per la pulizia dell’alveo dei fiumi che la Regione ha adottato e inviato ai Comuni, l’esperienza che abbiamo costruito affrontando tanti eventi drammatici hanno consentito di evitare il peggio e contenere i danni – commenta il presidente Cirio – Con grande prudenza, vista la situazione dell’Emilia Romagna, abbiamo deciso di attivare il massimo livello di operatività fin da subito. In prima persona, annullando tutti gli appuntamenti precedenti, ho seguito la situazione dalle centrali operative del territorio, con numerosi sopralluoghi su fiumi e versanti insieme a sindaci e volontari. Grazie al grande lavoro di tutti, all’esperienza della nostra Protezione civile e anche alle opere infrastrutturali realizzate dopo l’alluvione del 1994 abbiamo superato una prova complessa».

Durante l’emergenza sono stati aperti 99 centri operativi comunali (Coc), quasi tutti nelle province di Cuneo e Torino.

Sul territorio sono stati impiegati circa 3000 volontaridel Coordinamento regionale e del Corpo AIB, che si sono occupati soprattutto del monitoraggio del territorio.

Secondo i dati raccolti da Arpa Piemonte in quattro giorni sono caduti tra 200 e 270 millimetri di pioggia sulle valli alpine, con massimi di 318 mm a Barge (CN), 303 mm a Camparient (BI), 268 mm a Prali (TO), 256 mm a Vaccera (TO). Quantitativi inferiori sulle zone alpine più settentrionali, sull’Appennino e sulle pianure.

Per quanto riguarda le frane sono stati segnalati numerosi fenomeni diffusi, ma di piccola entità. Le segnalazioni arrivate dal territorio sono state circa 2000, 279 i Comuni colpiti, numerose le frane e una quarantina gli allagamenti. Sono state riaperte anche numerose strade chiuse nei giorni scorsi in alcuni tratti. La piena ordinaria del Po è passata nella notte senza provocare problemi.

«Gli uffici delle Opere pubbliche della Regione Piemonte continueranno nelle prossime ore e nei prossimi giorni i sopralluoghi alle infrastrutture danneggiate – chiarisce l’assessore Gabusi – Gli enti locali possono segnalare ogni danno subito che potrà essere finanziato con la legge regionale n.38 che finanzia pronto intervento, opere di somma urgenza e danni alle infrastrutture pubbliche».

Auto contro tir, schianto mortale: vittima il conducente della vettura

In strada Cebrosa, a Volpiano si è verificato in tarda mattinata un incidente mortale. Si sono scontrati una vettura e un tir. I soccorritori hanno dovuto constatare la morte del conducente dell’auto. Sul posto i sanitari del 118, i vigili del fuoco di Torino Stura e i carabinieri. È stata chiusa la strada da Volpiano conduce a Settimo Torinese per consentire  le operazioni di soccorso e i rilievi necessari.

La Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo al Salone del Libro con il progetto REMEMBR-HOUSE

 

Lunedì 22 maggio, alle 16,30, la Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo presenterà al Salone del Libro di Torino (Sala Gialla, Padiglione 2) il progetto REMEMBR-HOUSE, realizzato in collaborazione con il MEIS, il Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, di Ferrara.

REMEMBR-HOUSE, sostenuto dall’Unione Europea all’interno del programma CERV – Citizens, Equality, Rights and Value Programme, è un progetto incentrato sulla memoria della Shoah ed è rivolto a docenti, educatori, operatori culturali e studenti e ad un pubblico internazionale.

Il tema centrale del progetto è la casa, nella sua dimensione di spazio fisico ed emotivo al tempo stesso. L’obiettivo è quello di incentivare un lavoro creativo a partire dalle carte del Fondo EGELI, custodite dalla Fondazione 1563, che consentono di recuperare dettagliate liste dei beni sequestrati agli ebrei in Piemonte e Liguria dopo l’emanazione delle leggi razziali fasciste nel 1938 e negli anni successivi. La casa si trasforma così in un mezzo straordinario per avvicinare alla storia della Shoah: far rivivere la memoria di stanze e oggetti perduti stabilisce un legame con il passato e con storie individuali che diventano simboli per riflettere sul presente e sui diritti umani fondamentali.

Al Salone del Libro di Torino i ragazzi delle scuole potranno sperimentare i laboratori didattici di REMEMBR-HOUSE, lavorare sulle fonti e ricostruire, in scala e con una loro personale rielaborazione, le case degli ebrei perseguitati durante il nazifascismo.

L’attività al Salone proseguirà con Sara Gomel, filosofa, educatrice e scrittrice, che introdurrà il tema della casa dal punto di vista della filosofia per ragazzi in un incontro indirizzato ad insegnanti ed operatori culturali.

Dopo Torino, la prossima tappa del progetto sarà il 30 maggio online sulla piattaforma Zoom per lanciare il concorso a premi internazionale di REMEMBR-HOUSE, che metterà alla prova studenti, istituzioni e centri di aggregazione giovanile di tutta Europa.

Sulle colline di Torino torna l’antica coltivazione dello zafferano grazie a Sofràn

 

Il progetto è dell’imprenditrice Giulia Abbruzzese e il prodotto è già disponibile presso il negozio Biraghi di Piazza San Carlo a Torino

 Il cuore e l’idea dell’azienda Sofràn sono dell’imprenditrice Giulia Abbruzzese che ha deciso di investire in una delle spezie più antiche e preziose, lo zafferano, portandone la coltivazione a Torino. Per farlo, l’imprenditrice ha scelto un contesto unico, la storica villa ottocentesca del Conte Zanetti, fino a pochi decenni fa sede della celebre clinica Villa Salus, trasformando una tradizione millenaria in un’occasione di cambiamento utile a valorizzare un luogo carico di storia. Oggi lo zafferano Sofràn ha trovato una collocazione d’eccellenza: il negozio Biraghi di Piazza San Carlo che dal 2019 raccoglie al suo interno il meglio dell’enogastronomia del Piemonte nel salotto di Torino, raccogliendo il testimone dello storico emporio Paissa.

 

Sofràn, espressione dialettale piemontese utilizzata per identificare la spezia, nasce con il desiderio di promuovere un prodotto dalle molteplici proprietà, riportandone la coltivazione in Piemonte, un tempo celebre nel mondo anche per il suo zafferano di grande qualità. Da alcuni antichi trattati storici del XV secolo si evince infatti che questa regione in passato era un punto di riferimento mondiale – in particolare per le corti parigine – per quanto riguarda la coltivazione di questa spezia. Sofràn trova, quindi, il suo ambiente ideale sulle colline sabaude, dove un giusto clima e le piogge giocano un ruolo fondamentale nella coltura di questa pianta che raggiunge il suo equilibrio perfetto.

 

Lo zafferano Sofràn viene ricavato dai filamenti del fiore (Crocus Sativus), detti stimmi, manualmente essiccati e confezionati interi, per garantire la massima purezza e qualità. Dalle analisi eseguite sul prodotto, tutti i parametri risultano conformi alla prima categoria della norma ISO/TS 3632-1:2011, tanto da classificare Sofràn come “eccellente”. Il prezioso prodotto, inoltre, si presenta in un packaging unico ed elegante nel quale la spezia è conservata all’interno di una botticina di vetro per conservarne inalterate tutte le sue caratteristiche organolettiche. La spezia oltre che per il suo aroma intenso, è ricca di vitamine, proteine, e antiossidanti ed è utilizzata anche per scopi terapeutici come regolatore dell’umore o per favorire le funzioni digestive.

 

Il progetto di Giulia Abbruzzese unisce l’imprenditoria femminilel’amore per la propria terra e l‘eccellenza di un prodotto dai molteplici benefici. «Con Sofràn ho voluto realizzare un sogno: portare sulle colline torinesi un’antica spezia di cui da sempre sono innamorata», ha dichiarato l’imprenditrice Giulia Abbruzzese. «Sono molti anni che lavoro a questo progetto e mi rende orgogliosa vedere le prime confezioni in vendita in una location unica come Piazza San Carlo a Torino, nel negozio di Biraghi, che ben si sposa con l’esclusività di questo prodotto».

 

«Siamo lieti di ospitare un’altra eccellenza piemontese all’interno del negozio Biraghi in Piazza San Carlo a Torino», ha affermato Gabriele Bolle, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. «Il nostro impegno è sempre volto a selezionare le primizie locali e il progetto di Giulia Abbruzzese ci ha colpito fin da subito per la sua unicità e il suo legame con il territorio: uno zafferano 100% torinese che siamo sicuri incuriosirà i turisti che sempre di più frequentano la città».

 

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito al link: www.sofran.it

Lo zafferano Sofràn è anche acquistabile online su www.biraghiacasa.it

 

Peso del prodotto: 0,5 g

Prezzo di lancio: € 9,90

Gratteri e Nicaso, conferenza sulla ‘Ndrangheta

IL 19 maggio si e´tenuta a Palazzo Arsenale, presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la conferenza “Multinazionale ‘ndrangheta. L’Organizzazione criminale piu´ramificata del mondo” con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso,  in un dialogo con Paolo Di Giannantonio e Germana Zuffanti, preceduta dai saluti del Comandante, il Generale di Divisione Stefano Mannino.

Sono almeno 34 i Paesi in cui la presenza della ‘ndrangheta e´confermata e dove costituisce una minaccia grave al pari dei cartelli messicani, delle triadi cinesi o delle mafie postsovietiche; in Italia le ramificazioni sono arrivate in molte regioni, la primaper  infiltrazioni e´la Lombardia, a seguire ci sono il Piemonte, la Liguria, il Veneto, la Valle D’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Lazio. Questa multinazionale criminale e´sempre piu´globale e interconnessa, in grado di creare macrostrategie, infiltrarsi nel territorio e governarlo, capace di penetrare le istituzioni e contaminare l’economia. La ‘ndrangheta possiede una nuova identita´ che si e´ adattata ai tempi e con il suo “sguardo presbite” conta sempre di piu´ sullo smaltimento dei rifiuti tossici, sul gioco d’azzardo online e sulle droghe sintetiche (che hanno un livello superiore di tossicita´ e inducono piu´ rapidamente la dipendenza)senza rinunciare, comunque, a tutte quelle attivita´ come il traffico di armi, la prostituzione e la contraffazione che, oltre a rendere economicamente, consolidano una posizione di potere stabilita nel tempo attraverso la creazione di una forte rete relazionale e “traffico di influenze”. Questa nuova versione della mafia calabrese ha compiuto lunghi passi  verso il business del futuro, si avvale delle nuove tecnologie, mantiene un profilo basso, centellina la violenza e punta alla “normalizzazione” della propria immagine anche mediante l’uso dei social network che vengono utilizzati non solo per inviare messaggi criptati, e quindi poco intercettabili, ai narcotrafficanti messicani, brasiliani ocolombiani, ma anche con l’obiettivo di creare “forme di inter-realta´” che guadagnano centinaia di like e visualizzazioni.

La neo ‘ndrangheta, non piu´ predatoria ma “avanguardista”, continua ad esplorare oltre confine e, con grande fiuto e  spiccata attitudine a sfruttare ogni occasione per fare affari, ha intuito gia´da diverso tempo quanto l’Africa possa essere redditizia sia per il suo smisurato serbatoio di risorse, ma anche per il terribilescenario di poverta´e disperazione, fonte di caos e quindi dibusiness. Diamanti grezzi, macchiati del sangue di bambini, donne e uomini “dallo sguardo spento”, pagati con  armi destinate agruppi ribelli ma anche a Stati, eserciti e corpi di polizia. Il coltan, un minerale nero metallico necessario per la produzione di apparecchi tecnologici, il tantalio utilizzato nell’industria aerospaziale e nel nucleare, detenuti in una alta percentuale in Congo, sono alcune tra le materie prime di cui la   ‘ndrangheta va a caccia e che baratta con  l’artiglieria destinata ai “signori della guerra” africani, indispensabile per loro guerriglie. Purtroppo anche le risorse umane rappresentano merce di scambio per la criminalita’ organizzata, disperati alla ricerca illusoria di una vita migliore partono in massa verso le nostre coste e una volta arrivativengono impegnati in lavori sottopagati e spesso indegni. E poi ci sono i rifiuti tossici che in questo continente, martoriato e sfruttato, arrivano in grande quantita´ e quasi tutti provenienti dall’industria hi-tech e farmaceutica mondiale, tonnellate di veleni e vecchi dispositivi elettronici vengono scaricati in mare o in aree naturali africane.

E l’Ucraina? La ‘ndrangheta sara´ gia´pronta ad approfittare di questa “tavola imbandita” su cui c’e´di tutto: business edilizio, armi, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei? Si parla gia’ di 600 miliardi di danni, senza contare le infrastrutture, un affare ghiotto per chi guadagna dove ci sono catastrofi. D’altronde tutto cio’ e´ gia´ capitato durante il Covid-19, un’emergenza che ha fatto arricchire le organizzazioni criminali prima con il “welfare di prossimita´ “ e poi rilevando le aziende che durante la pandemia rischiavano di chiudere, il tutto con la pretesa di mascherare tali azioni speculative per azioni filantropiche a sostegno di famiglie e aziende in sofferenza, innescando, invece, un meccanismo di dipendenza da cui difficilmente si esce. Tutto questo Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ce lo raccontano in maniera approfondita  nel libro “Fuori dai confini”, ci spiegano che “le mafie sono come i virus, mutano in continuazione per adattarsi ai cambiamenti dell’organismo sociale che le ospita”. La ‘ndrangheta oggi e’ una azienda moderna al passo con i tempi,  che fa affari anche in tempo di guerra, “la mafia calabrese d’altronde gli affari li ha sempre fatti”.

MARIA LA BARBERA

Basket: Torino chiude la serie e vola in semifinale!

21 mag 2023

Si chiude in Gara 4 la serie dei Quarti di Finale per la Reale Mutua Basket Torino che esce vittoriosa dall’Allianz Cloud con il punteggio di 89-87 al termine di una partita intensa e vibrante. Ora, in semifinale, l’avversaria dei gialloblù sarà la Gruppo Mascio Treviglio. In Gara 4, quattro uomini in doppia cifra per coach Ciani, con Jackson il migliore con 16 punti a referto.

Parte forte l’Urania in questa Gara 4 che si porta subito in vantaggio 4-0. Jackson con la schiacciata sblocca la Reale Mutua dopo quasi 3’ di gioco (4-2). Montano segna la tripla, Milano va in vantaggio 9-2 e coach Ciani è costretto a fermare la partita con il time-out. Dopo la sospensione capitan De Vico segna la tripla che riavvicina Torino (9-5). Mayfield si sblocca e segna cinque punti in fila (11-10 a 3’30” dalla prima pausa). Il primo vantaggio torinese arriva poco dopo grazie a quattro punti consecutivi di Jackson (14-11) e questa volta è la panchina milanese a fermare la partita. Si entra nell’ultimo minuto di primo periodo sul 17-13 in favore di Torino. Il primo quarto si chiude in perfetta parità a quota 19.

Il secondo quarto si apre con la tripla di Schina che riporta Torino avanti (22-19), ma Montano dall’altra parte risponde con la stessa moneta. Viene fischiato un antisportivo a Piunti che la Reale Mutua sfrutta mettendo a segno quattro punti (26-22 dopo 2’30” di gioco). Il solito Montano con la tripla riavvicina l’Urania (28-27), ma De Vico segna dall’angolo (31-27) e coach Villa decide di fermare la partita con il time-out. Piunti segna a rimbalzo d’attacco e l’Urania torna a -4 (35-31). Sul 38-34 (1’50” all’intervallo lungo) in favore della Reale Mutua coach Franco Ciani decide di spendere il suo ultimo time-out di questo primo tempo. Al rientro in campo Guariglia segna con il tap-in e Torino resta sul +5 (40-35 a 1’ dalla pausa lunga). Il canestro di Guariglia chiude il primo tempo sul 44-39 in favore della Reale Mutua.

Al rientro in campo dopo la pausa lunga la partita riprende con la tripla di Mayfield che mette a referto il +7 torinese (47-40). Il canestro di Jackson in contropiede vale il massimo vantaggio gialloblù sul +9 (51-42). Cavallero segna da tre punti e l’Urania torna a -6 (53-47 dopo 3’ di gioco). Hill segna quattro punti in fila prima della tripla di Vencato che vale il 58-51. Cinque punti in fila di capitan De Vico valgono il nuovo +9 torinese (63-54) e coach Villa è obbligato a fermare la partita con il time-out. Ancora Hill segna quattro punti in fila e riavvicina Milano sul -5 (63-58 a 3’ dall’ultima pausa) e questa volta è coach Ciani a fermare la partita con il time-out. Pepe segna da tre punti dopo la sospensione, imitato da Piunti (66-62). Il canestro di Zanotti vale il nuovo +7 torinese (71-64) che è anche il punteggio con cui si chiude il terzo quarto.

L’ultimo quarto si apre con i liberi di Pepe da una parte e la tripla di Ebeling dall’altra (73-67). Anche Mayfield segna da tre punti e Torino torna sul +9 (76-67 dopo 1’30” di gioco). Piunti segna per Milano e Guariglia segna dall’altra parte (78-69 a 6’30” dalla fine) e coach Villa ferma la partita utilizzando il suo secondo time-out. Milano si scuote e segna due triple consecutive che la riportano a -3 (78-75), ma Jackson dall’altra parte risponde con la stessa moneta (81-75). Si entra negli ultimi 4’ di partita con il tabellone che recita 83-79 in favore della Reale Mutua. Hill pareggia la contesa a quota 84 e coach Ciani ferma la partita con il time-out. Al rientro in campo sempre Hill trova il canestro del vantaggio milanese, ma Jackson trova subito il pareggio (86-86). Mayfield ruba palla e segna in contropiede il +2 torinese a 50” dalla sirena finale (88-86). Hill realizza un solo libero così come Guariglia (89-87 a 2” dalla fine). L’ultimo tiro di Pullazi non va: Torino vince la serie e vola in semifinale.

Urania Milano – Reale Mutua Basket Torino 87-89 (19-19, 39-44, 64-71)

Urania Milano: Potts 7, Piunti 10, Ebeling 3, Valsecchi 2, Hill 22, Amato NE, Montano 22, Ciccarelli NE, Marra NE, Pezzola NE, Pullazi 18, Cavallero 3. All.: Davide Villa.

Reale Mutua Torino: Mayfield 17, Fea NE, Vencato 5, Schina 6, Jackson JR. 16, Poser 3, Guariglia 12, De Vico 11, Beltramino NE, Pepe 13, Zanotti 6. All.: Franco Ciani.

Il commento di coach Franco Ciani: “Complimenti a Urania perché oggi sotto diversi aspetti ci sono stati superiori in vari tratti della partita nonostante fossero rimaneggiati. Non siamo stati lucidi nel gestire il vantaggio che avevamo creato ma abbiamo avuto la capacità di fare un ultima difesa che ci consente di sorridere e guardare alla semifinale. Ora abbiamo cinque-sei giorni per preparare una serie difficile senza fattore campo”.

CEV Super Finals, al Pala Alpitour la Volley Champions League regala grande spettacolo

Grande spettacolo e un Pala Alpitour gremito per le CEV Super Finals che hanno visto il VakıfBank Spor Kulübü e Grupa Azoty ZAKSA Kędzierzyn-Koźle laurearsi le migliori squadre d’Europa.

Particolare soddisfazione per il successo della squadra turca, a trazione italiana, guidata in panchina da Giovanni Guidetti che ha battuto le concittadine dell’Eczacibasi Istanbul 3 a 1 aggiudicandosi la Coppa per la sesta volta grazie anche a una grande prestazione Paola Egonu, autrice di una partita davvero straordinaria.

Il derby polacco che valeva il titolo maschile è andato invece al termina di una partita entusiasmante al Grupa Azoty ZAKSA. La squadra di Kędzierzyn-Koźle, seguita a Torino dalla Sindaca Sabina Nowosielka ricevuta venerdì a Palazzo Civico e ieri sera sulle tribune a tifare insieme alle migliaia di polacchi arrivati a Torino che per tutta la gara hanno sostenuto a gran voce i propri beniamini ha superato al tiebreak lo Jastrzębski Węgiel.

Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette

«Torino Soprannaturale. Tra sensitivi, faccendieri della magia e il Santone delle Vallette» (Intermedia Edizioni), scritto dai torinesi Andrea Biscàro, saggista, e Livio Cepollina, giornalista e autore radiotelevisivo, consente l’accesso a una Camera del Tempo squisitamente subalpina, dagli anni Trenta ai Novanta del Novecento, con atmosfere in bilico tra realtà e fascinazione. Un percorso insolito lungo vie, portici, appartamenti, personaggi noti e meno noti legati alla magia, alla chiromanzia, alla sensitività. Il tutto condito con qualche storiella “esoterica” collaterale, non di rado ai limiti della legalità, in grado di trasmetterci profumi e battiti d’antan.

In questa inedita corsa nelle notti torinesi, l’accenno a Rol è intenzionalmente fugace, tant’è la sua fama all’ombra della Mole. Di Rol si è detto e scritto ampiamente. In «Torino Soprannaturale»è invece presente il resto di una Torino notturna – in penombra anche quando il sole è allo zenit – che gli autori hanno recuperatoda vecchi e polverosi articoli di giornale e da una serie di interviste esclusive ai protagonisti di quegli anni.

I Lettori scopriranno che un certo Carlo Bustico è stato fra noi, sui divani della buona società subalpina in cerca di mistero. Su di lui poco sappiamo, malgrado le tracce recuperate qua e là dal baule del Tempo, incluso il rapporto intercorrente tra il nostro e la Torino occulta dagli anni Quaranta ai Settanta, attirato com’era dal mondo salottiero che strizzava l’occhio all’esoterismo.

Dopo l’incontro iniziale con Bustico, il viaggio prosegue con una serie di personaggi un tempo noti e sui quali non può calare il sipario: Germana Grosso, Giorgio Pontiglio, Maria Pia Daleth, Luciano Proverbio, il pittore Alessandri, Giuseppe Trappo e altri ancora.

Ciò che emerge da questo saggio sulla Torino esoterica del tempo che fu, va in controtendenza con l’immagine stereotipata che vuole il capoluogo subalpino come opaco. Torino è stata una fucina di umanità tutt’altro che fredda, men che meno grigia seppur caratterizzata da tratti sfuggenti che l’hanno resa una città crepuscolare che sapeva sorprendere senza far baccano.

In chiusura, una storia mai raccontata: la biografia del Mago Gabriel, al secolo Salvatore Gulisano. Con lui si accede a una dimensione unica, bizzarra e magica. Il mago Gabriel è stato un personaggio unico nel panorama televisivo, inizialmente sulle emittenti locali torinesi, poi nazionali grazie a Mai dire TV, dove veniva preso di mira dalla Gialappa’s Band per via del suoitaliano sconquassato, per non parlare degli improbabili esperimenti Eso e Terici. Ma Gabriel non è stato soltanto questo: prima del successo televisivo, Torino lo ricorda come il Santone delle Vallette, popolare quartiere cittadino, dove il mago ha saputo raccordare, a modo suo, tradizioni della terra d’origine, superstizione e magia. Grazie ai ricordi familiari si è andati oltre il personaggio, così da incontrare l’uomo nella sua storia di vita.

Croce Rossa in campo per l’allerta meteo

Volontari, operatori e Sale Operative della CRIPiemonte sono tutti operativi per l’emergenza maltempo. Ecco una immagine del territorio piemontese dove la CroceRossa sta svolgendo attività di monitoraggio e di supporto al sistema di ProtezioneCivile