ilTorinese

Commemorazione di De Gasperi a Moncalieri: “make Europe think again!”

“Nonostante l’intensità e la tenacia con cui ha vissuto la sua esistenza, molti dei  progetti di De Gasperi restano ancora oggi incompiuti. Sta a chi si riconosce nei suoi  valori farsi carico di questa eredità”: in questo passaggio del saluto scritto inviato dalla direttrice della Fondazione De Gasperi di Roma, Martina Bacicalupi, si può cogliere una parte della forte valenza della commemorazione di livello europeo del grande statista democristiano tenutasi a Moncalieri e organizzata dal Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto presso Palazzo Mombello del Real Collegio dei Padri Barnabiti. La straordinaria ed appassionata relazione dell’ex Vice Presidente del Parlamento europeo e Ministro degli Esteri Mario Mauro, insieme agli interventi puntuali del Presidente dei Giovani Democratici Cristiani di San Marino, Marco Mularoni, del Vice Presidente del giovanile dell’Internazionale Democratica centrista Lorenzo Bugli e del Presidente del più grande movimento di studenti dell’Ue, l’Eds del PPE Francesco Sismondini (che ha comunicato a Sofia in Bulgaria, davanti alle 27 delegazioni intervenute alla Winter School, l’evento e la storicità del luogo politico popolare), coordinati dal prof. Markus Krienke, che è anche membro dei comitati scientifici delle Fondazioni Adenauer e De Gasperi, sono stati occasione di riflessione sull’attualità alla luce della lezione e del metodo di De Gasperi per ritrovare e rimettersi a costruire la “Comune Patria Europa” anche sollecitando l’impegno unitario di chi si rifà al miglior pensiero politico di cattolici (utile il riferimento al messaggio di Papa Francesco al PPE). La sfida europea chiara, dunque, è “Make Europe think again”! La presenza dei relatori introdotti dal Presidente Giancarlo Chiapello, in continuità con l’incontro di Lugano del 2023 tra le presenze popolari e democratico cristiane europee di lingua italiana tra cui la più antica sezione sturziana operativa d’Italia dal 30 aprile 1919, la “Alfredo Rista” di Moncalieri, dal cui archivio è uscito eccezionalmente il gonfalone scudocrociato del 1946/48 cucito dalle militanti moncalieresi,  è stata occasione della consegna a loro, a nome della direzione, dell’esclusivo tesseramento onorario che si richiama proprio a De Gasperi e che sta avendo questa fondamentale proiezione politico culturale europea. Un ringraziamento va infine fatto per i saluti istituzionali al consigliere regionale Silvio Magliano

Mara Antonaccio e la sua “Garibaldina”:  la nuova indagine di Milli Pazienza

“La Garibaldina”, ultima creatura letteraria della scrittrice Mara Antonaccio, in vendita presso lo store online Amazon, non è il solito thriller fine a sé stesso, ma un’indagine profonda sulle dinamiche dell’essere umano, attorno alle quali ballano quegli eventi della storia che fungono da legante delle stesse, mettendo in evidenza le personalità dei personaggi in un modo tale che alla fine del romanzo pare quasi di conoscerli, che in qualche modo e per qualche ragione abbiano fatto parte delle nostre vite.

I tratti realistici dei personaggi, e in particolare quelli della protagonista Milli Pazienza (chi ha letto “Delitto al Museo Egizio” ha imparato un po’ a conoscerla), mettono ognuno di noi a confronto con il proprio specchio, uno straordinario legame di parole che un letterato consapevole dona al lettore, la percezione che avviene appena sotto la pelle quando si entra in contatto empaticamente con persone, oggetti e simboli.  Riconoscendo l’universalità di quei comportamenti che sperimentiamo quotidianamente, fatti di coraggio, fragilità, fatica di rendere funzionale ciò che in ognuno di noi rimarrà per sempre disfunzionale, troviamo in Milli un esempio umano straordinario poiché privo di ipocrisia e difesa, come vuole la bella letteratura. In fondo la letteratura non è che uno maschera utile a raccontare la verità.

Sembra che ogni evento della storia scaturisca dallo sguardo di Milli, come se nascesse  un fiore attraverso i suoi occhi o da una particolare condizione dell’animo. Questa sensazione assume un significato veramente poetico se pensiamo a “Le Vie dei Canti” di Bruce Chatwin, in cui si narra della magia che gli aborigeni australiani evocavano attraverso il canto, la poesia, fondamentale per creare, prima ancora che per descrivere, il loro mondo. Insomma, il mondo non prende forma reale attraverso gli occhi di Milli, questo sarebbe banale, e l’autrice del libro non lo è, ma viene creato attraverso il canto delle interazioni umane e dall’urlo della fragilità. Il thriller in sé funziona molto bene: è fluido, appassionato e scritto con il rispetto per la parola che contraddistingue l’opera di Mara Antonaccio.

Dalla sinossi: “È passato più di un anno dal suo arrivo ai RIS di Parma e Milli si è integrata sia nella vita lavorativa, che in quella personale. Ai RIS si è creato un bel gruppo di lavoro con il capitano Parisi e i colleghi, la sua amicizia con il maresciallo Ciro Cangemi si è rafforzata, come la sua liason con il dott. Astolfi, il farmacista. La quiete della Bassa viene però turbata da una serie di delitti a sfondo sadomaso, in cui è implicata una cantante lirica, Mercedes Acosta. Tutte le vittime sono del mondo della lirica e vengono uccise in modi orribili, che sanno di omicidio rituale. ‘La Garibaldina’ è più di un semplice giallo: è una storia di resilienza, crescita e battaglie personali, in cui la protagonista si confronta con una giustizia che non è mai solo bianca o nera, ma si tinge di mille sfumature. Un romanzo avvincente, che intreccia investigazione, introspezione psicologica e mistero, tenendo il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina”.

Gian Giacomo Della Porta

Forever Young: Quando l’idolo diventa realtà: l’amore al tempo del Muro di Berlino

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Torino tra le righe

Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di trasformare un poster appeso in cameretta in una realtà tangibile? Di incontrare il proprio idolo, scoprire com’è davvero e magari far breccia nel suo cuore? Ma cosa accadrebbe se il sogno diventasse realtà? Sarebbe l’inizio di una favola… o di qualcosa di molto più complicato?
“Forever Young” è l’ultimo romanzo di Alessandra Montrucchio, uscito nella primavera del 2017 per edizioni Feltrinelli. L’autrice è nata e cresciuta a Torino, dove ha conseguito la laurea in Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea. Nel 1995 ha ricevuto il Premio Calvino per alcuni racconti, poi pubblicati da Marsilio in una raccolta dal titolo Ondate di calore. Tra i suoi titoli più noti Macchie rosse e Cardiofitness, dal quale è stato tratto un film nel 2006. Con E poi la sete si è cimentata nella fantascienza. Dal 1997 tiene una rubrica su Torinosette, supplemento settimanale de La Stampa per Torino e provincia, intitolata Cattive ragazze. Lavora anche come traduttrice. Tra i titoli tradotti per Einaudi, La città che dimenticò di respirare. Insieme a Cristina Virone ha scritto libri per bambini firmati con lo pseudonimo di Jenny Haniver e pubblicati da Feltrinelli.
I protagonisti di questa storia, Forever Young, ambientata nell’anno 1982, sono due giovani che, sulla carta, non potrebbero essere più diversi: Mia, diciassettenne torinese proveniente da una tranquilla e apprensiva famiglia borghese, e Alex, ventunenne tedesco, scappato di casa anni prima, con alle spalle un’adolescenza durissima vissuta nelle strade di Berlino Ovest ed un presente da stella emergente della musica. Mia si invaghisce di Alex attraverso una canzone ed un videoclip e poi, quando le si presenta l’occasione di trascorrere l’estate a Berlino, avviene l’incredibile: Mia e Alex si incontrano, si conoscono e si innamorano. Ma questo è solo l’inizio.
All’ombra del Muro che, all’epoca, divideva artificialmente Berlino ed i suoi abitanti in due segmenti separati, Mia e Alex dovranno trovare la forza e la maturità di superare i muri simbolici che la società, l’età e i rispettivi ambienti hanno eretto tra di loro, ma soprattutto trovare il coraggio di superare la paura di non essere all’altezza l’uno dell’altra.
Forever Young non è solo una storia d’amore per adolescenti: la Berlino divisa degli anni Ottanta fa da sfondo a un racconto che intreccia emozioni personali e tensioni storiche. Alex incarna il tumulto e il fascino di una città ferita ma viva, mentre Mia scopre sé stessa attraverso il viaggio e il confronto con un mondo tanto lontano dal suo. Il personaggio di Alex ha un carattere intrinsecamente legato, quasi dipendente da Berlino, dal Muro, dal romanticismo e dal dolore di quella città in quell’epoca, mentre quello di Mia rappresenta la scoperta dell’età adulta attraverso la scoperta della città. Senza contare che molte delle cose che succedevano allora a Berlino – le fughe oltre la Cortina di Ferro, le lotte di strada, eccetera – sono perfette per creare colpi di scena e svolte narrative.
Questo libro è la metafora dei muri, fuori e dentro di noi. Alex si è costruito una corazza difficile da abbattere, ma Mia, con pazienza e determinazione, riesce pian piano a scalfirla. Il Muro di Berlino diventa così anche il simbolo del loro amore contrastato. Mia è una ragazza borghese tranquilla e diligente. A differenza delle sue amiche non si entusiasma facilmente, è seria e saggia. Però, inaspettatamente, le capita una cosa irrazionale come innamorarsi perdutamente di un cantante che conosce solo attraverso i media.
La storia d’amore con Alex è sicuramente un percorso di crescita e maturazione. Lui la salva durante una lotta di strada e quando viene investita da un’auto, ma in realtà è Mia a salvare lui.
Un libro intenso, coinvolgente, capace di raccontare l’amore, la giovinezza e il bisogno di abbattere i confini che ci separano dagli altri e da noi stessi.
MARZIA ESTINI
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Il ragioniere di Baveno

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“Ragioniere, buongiorno. Anche oggi, il solito?”. Così lo salutava ogni mattina, dal lunedì al sabato, il signor Alfredo. All’anagrafe Alfredo Tichetti, di professione bigliettaio addetto allo scalo della Navigazione Lago Maggiore, in servizio all’imbarcadero di Baveno.

E il “solito” non era una consumazione al bar ma semplicemente il biglietto del battello che da Baveno lo portava in giro per il lago. A volte verso Intra dove, dopo gli scali all’Isola Madre, a Pallanza e a  Villa Taranto ( ma solo d’estate), aveva a disposizione un quarto d’ora scarso per imbarcarsi sul traghetto che faceva la spola con Laveno, sulla sponda lombarda del Verbano. A volte verso le isole Pescatori e Bella, Stresa, Santa Caterina del Sasso e la parte bassa del Maggiore, verso Angera e Arona. Il ragioniere era Teobaldo Lucciconi di anni sessantasei, celibe. Per quelli che lo conoscevano era semplicemente “il ragioniere”, tant’è che il suo nome non lo usava più nessuno e, se non fosse scritto sui registri del municipio, avrebbe potuto anche pensare di cancellarlo. Lucciconi era stato ragioniere contabile, impiegato alla filiale bavenese della Banca d’Intra al n. 5 di corso Giuseppe Garibaldi, a pochi passi dal piazzale dell’imbarcadero e dei moli d’attracco dei battelli e dei motoscafi. Aveva passato più di trent’anni dietro a quello sportello, intento a contare i soldi degli altri, a darne e riceverne. In tutto quel tempo gli sono passati davanti agli occhi i fatti privati e pubblici, le gioie e le tristezze di diverse generazioni. Altro che il confessionale del prete, su alla parrocchiale! Era in banca che ci si scambiava un saluto e si ricevevano confidenze, dovendo anche dare – se richiesto – qualche utile consiglio. Ma giunto al tempo della pensione, non ci pensò un minuto di troppo. Si levò le mezze maniche e, sempre con garbo (il che non guasta mai), salutò tutti e se ne andò senza rimorsi. Non che stesse male, anzi: aveva degli amici sinceri lì, e in fondo era stata la sua famiglia per tanto tempo. Vivendo da solo si era affezionato a quell’ambiente ma, come in tutte le cose, cercava di non vivere di ricordi e malinconie. Così aveva pensato che, dopo tanti anni passati tra casa e ufficio, ufficio e casa, era venuto il momento di prendere un poco d’aria fresca, guardandosi intorno. E sul lago di cose da vedere ce n’erano davvero tante. Così, a volte a piedi e altre utilizzando i mezzi pubblici (dal treno alla corriera passando, ovviamente, dal battello), iniziò a girare i paesi del lago su entrambe le sponde, la piemontese e la lombarda senza tralasciare la parte più a nord, in territorio elvetico, dedicandosi a frequentare le amicizie e a ripercorrere, con la memoria, le tante storie dei tipi originali con cui ha avuto a che fare. E vi possiamo assicurare che sono tanti che nemmeno vi immaginate. Ma soprattutto ebbe occasione e tempo per riscorire Baveno e le sue frazioni. ” Ma guarda tu”, pensava “E chi l’avrebbe mai detto che vivevo in un posto così bello e non ci avevo quasi mai fatto caso”. Era una delle sue riflessioni ricorrenti da quando era andato in pensione. Per tanti, troppi anni era stato “preso” dal lavoro e non alzava quasi mai lo sguardo sopra lo sportello. Arrivava in banca al mattino presto, portandosi da casa la “schisceta”. Eh, sì. Voi come la chiamate? Baracchino, pietanziera, gamelin, gavetta, gamella? Da noi quella pentolina di metallo a strati, con un coperchio ben chiuso per evitare perdite, indispensabile per scaldare su un termosifone un poco di pasta avanzata del giorno prima, una minestra di verdura o una fetta di carne, era la schisceta. Del resto da single, come si usa dire al giorno d’oggi, cosa andava a casa a fare? Non aveva nessuno ad aspettarlo o che cucinasse per lui e allora gli avanzi della sera prima erano più che sufficienti per mettere insieme un pasto economico da consumare sul posto di lavoro. Usciva di casa che era buio e ritornava a sera inoltrata perché spesso si fermava a dare una mano al direttore nel disbrigo dei conti e delle chiusure di cassa. Eh, un tempo non si guardava mica l’orologio. Prima il lavoro, poi il lavoro e poi ancora la famiglia. E lui che era praticamente tutta la sua famiglia quando andava a casa si fermava qualche minuto ad accarezzare il gatto della signora Maria, la vecchia lavandaia che abitava in cima a quel rione che chiamavano “il baeton”. Si faceva accarezzare perché gli dava sempre qualche pelle di salame, crosta di formaggio e cotiche avanzate. Il Tigre (si chiamava così per il pelo rosso striato di grigio e non certo per il carattere intraprendente visto che stava sempre sdraiato al sole, sullo zerbino di casa, a ronfare) manifestava la sua riconoscenza sfregandosi alle gambe con un sonoro ron-ron. Le giornate del ragioniere scorrevano così, senza troppe emozioni e senza andar di fretta. Poteva permetterselo, facendo una vita tanto regolare da far invidia a un orologiaio svizzero. Ogni giorno gli capitava di veder gente correre qua e là, sempre indaffarata, quasi avessero addosso tutti l’argento vivo. E lui? Niente. Si era guadagnato il diritto alla flemma. Gli capitava, come accade a tutti, qualche episodio dove la frenesia prendeva il sopravvento e bisognava darsi da fare ma erano, per fortuna, momenti piuttosto rari. Così, pur non mancando ai suoi doveri, cercava di tenere un passo che fosse, come dire, il più lento e ragionato possibile. E, bene o male, ci riusciva. Al Circolo Operaio bavenese ci andava soprattutto il lunedì mattina, giorno di mercato, dopo aver bighellonato tra le bancarelle. Gli piaceva quel brulicare di persone che chiacchieravano e contrattavano le merci esposte con un vociare che metteva allegria. Quando c’erano i turisti, dalla tarda primavera alla fine dell’estate, era una vera e propria babele di lingue. Sarà stato perché pativa la solitudine o perché gli piaceva iniziare una nuova settimana con un poco di movimento dopo l’ozio domenicale, ma far due passi al mercato era proprio divertente. Non che ci andasse per comprare qualcosa. Gli capitava raramente e solo per alcuni capi di vestiario. Per i generi alimentari andava in uno dei due piccoli supermercati.

Anzi, per non far torto a nessuno, stava ben attento a fare la spesa sia in uno che nell’altro. Così, pensava, nessuno ne avrà a male. Tanto più che al giorno d’oggi i prezzi sono più o meno uguali e anche la qualità non si discosta di molto. Ma, compere a parte, il mercato lo metteva di buon umore. Confessava che rimpiangeva quando era in centro, occupando la piazzetta tra le scuole elementari, il retro del municipio e pure la via principale che costeggiava la scalinata della chiesa. In seguito, per non intralciare il traffico e agevolare la viabilità, venne spostato sul viale del ponte che attraversava il torrente Selvaspessa tra Baveno e Oltrefiume, piò meno all’altezza del punto dove in passato c’era la vecchia passerella. Era sì più funzionale al traffico ma anche più decentrato e, quindi, un po’ più scomodo. Comunque, ora che era in pensione, quella passeggiata era piacevole e, terminato il giro verso le dieci e mezza, si avviava pigramente alla volta del Circolo. Passava sotto il ponte della ferrovia, svoltando a destra sul viale alberato e scendeva a fianco della stazione ferroviaria proprio davanti all’entrata dell’imponente Casa del Popolo. Fuori, nella bella stagione, c’era sempre qualcuno che si sfidava sui campi da bocce, mentre gli altri avventori si dividevano tra coloro che sbirciavano la partita, leggevano il giornale commentando i fatti del paese o si lasciavano prendere la mano dal turbinio delle carte da ramino o da scopa. E lui, il ragioniere, dopo aver chiesto un bicchiere di spuma o, più raramente, una cedrata, rispondeva di buon grado ai quesiti di natura finanziaria che gli venivano posti. Del resto, come gli aveva detto il cavalier Borloni dandogli una pacca sulla schiena, anche se a riposo “si è sempre ragionieri, no?”.

Marco Travaglini

A Torino l’anteprima della trentesima edizione di “Antiqua”

“Antiqua”, la rassegna di musica antica promossa da L’Accademia del Ricercare e che vedrà la presenza di eventi tra il Piemonte e la Liguria, giunge alla sua trentesima edizione.

Tutti gli appuntamenti di Antiqua 2025 saranno a ingresso gratuito e il il tema di questa edizione sarà Musica senza tempo, passione senza fine.

Il primo evento, in programma il 25 marzo, alle ore 10, presso l’Auditorium di Palazzo Nuovo, a Torino, riguarderà un’anteprima esclusiva che l’Accademia del Ricercare ha incentrato e intitolato “Corelli e Vivaldi – due geni a confronto”, che metterà in dialogo due straordinari compositori del Barocco italiano, una speciale lezione concerto organizzata in collaborazione con il Dams, aperta a tutti, ma pensata per gli studenti del corso di Storia della Musica del professor Daniele Valentino Filippi.

Questa trentesima edizione non riguarderà solamente un programma concertistico, ma sarà l’occasione per approfondire al meglio la conoscenza della musica antica attraverso conferenze, incontri estivi e masterclass incentrati sul valore della tradizione e della ricerca musicale, un’opportunità per lasciarsi emozionare e capire una musica che continua a ispirare anche le nuove generazioni di musicisti.

L’Accademia raccoglie da più di vent’anni un centinaio di ragazzi presso l’Istituto Musicale Accademia del Ricercare, situato a Settimo Torinese nei locali dell’istituto Comprensivo Elsa Morante in Via Cascina Nuova 32. La Scuola di musica si rivolge ad un pubblico eterogeneo di tutte le età, dagli amatori ai professionisti che vogliono intraprendere la strada della specializzazione.

Obiettivo principale delle attività è di promuovere la musica come elemento educativo che concorra alla formazione globale dell’individuo.

In questi trent’anni, “Antiqua” ha ospitato musicisti e orchestre di fama internazionale, consolidandosi tra le realtà più autorevoli del settore. Il cartellone del 2025 renderà omaggio alla grande tradizione della musica storica con un programma ricco di eventi innovativi e repertorio storico.

Dopo l’anteprima di marzo, la stagione entrerà nel vivo con il concerto inaugurale in programma il 5 aprile alle 21:15 a Settimo Torinese, presso la chiesa di San Pietro in Vincoli, dal titolo “Vivaldi – Heinichen – Pisendel – Orchestra di Dresda e dintorni”.

Info: sul sito o scrivendo all’indirizzo email segreteria@accademiadelricercare.com 

 

 

Mara Martellotta

“Nuovi Inizi” per il reinserimento dei detenuti

“Nuovi Inizi” è il titolo del convegno che  si terrà mercoledì 12 marzo dalle ore 9.00 presso il Centro Congressi Unione Industriali Torino.

L’evento, dedicato a sostenere e promuovere la formazione e il reinserimento lavorativo delle persone detenute, è organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino, The European House – Ambrosetti, Fondo Alberto e Angelica Musy, Ufficio Pio della Fondazione Compagnia di San Paolo, e con la collaborazione di Fondazione Compagnia di San Paolo e la Città di Torino.

Special Olympics, le dimostrazioni catturano il pubblico 

Bardonecchia, 10 febbraio 2025 –  Gli Special Olympics World Winter Games sono partiti. Dopo il primo giorno di allenamenti, questa mattina, a Melezet (Bardonecchia) si è svolta la prima dimostrazione nell’ambito del Motor Activity Training Program (MATP), il programma sportivo Special Olympics basato sul movimento per atleti con disabilità intellettive gravi che necessitano di un alto livello di supporto. Un momento reso ancora più solenne dalle personalità presenti: Usha Vance, moglie del Vicepresidente degli Stati Uniti, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente del Comitato Organizzatore Locale, Mary Davis, CEO di Special Olympics, e Timothy P. Shriver, Presidente di Special Olympics International.

 

A catalizzare l’entusiasmo del pubblico sono state le dimostrazioni in pista dello slovacco Michael Dolinsky e dell’italiano Samuele Tron che, in coppia con i loro padri, hanno sciato sulle piste del Melezet. Storie di ragazzi a cui lo sport ha cambiato la vita. Samuele, giovane atleta di Giaveno (TO), non vede, non parla e presenta sia disabilità intellettive che fisiche. Nato prematuro, ha affrontato una grave encefalite nei primi mesi di vita, che ha causato danni permanenti. Nonostante le sfide, Samuele ha compiuto progressi notevoli. Fino a cinque anni fa, utilizzava una sedia a rotelle; oggi è in grado di alzarsi e compiere alcuni passi con assistenza. La sua passione per lo sci è stata incoraggiata dal padre, Andrea, maestro di sci, che ha trovato modi innovativi per condividere questo sport con il figlio. Inizialmente, Samuele sciava utilizzando un guscio speciale trasportato da un maestro, mentre il padre forniva supporto. Con il tempo, padre e figlio hanno potuto sciare insieme, vivendo momenti di profonda connessione. Oggi Samuele è un atleta Special Olympics: la sua storia è un esempio di come il coraggio e la determinazione possano superare le barriere.

 

Samuele Tron e Michael Dolinsky, al termine della dimostrazione di questa mattina, sono stati premiati dalla second lady Usha Vance e dalla Presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, a conferma dell’importanza globale dei Giochi. “Vedere questi atleti scendere sulle piste di Melezet è stata un’emozione straordinaria. Il loro talento, la loro determinazione e la gioia con cui affrontano la competizione incarnano alla perfezione i valori di questi Giochi”, ha commentato la Presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. “Desidero ringraziare Usha Vance per la sua presenza qui oggi, un segno importante di vicinanza e sostegno alla missione di Special Olympics. Un ringraziamento speciale va anche a Mary Davis e Tim Shriver per il loro costante impegno nel portare avanti questo straordinario movimento, che attraverso lo sport continua a cambiare vite in tutto il mondo.”

 

Dopo questa giornata di dimostrazioni, gli Special Olympics World Winter Games Torino 2025 continuano, entrando sempre più nel vivo. Domani, martedì 11 marzo ci saranno le prime gare di snowboard a Bardonecchia e le prime premiazioni. Nelle altre venue si proseguirà con divisioning, allenamenti e MATP.

 

 

Il Comune autorizza Sala del Commiato

In via Sette Comuni 56 – Circoscrizione due – da un fabbricato in disuso da circa dieci anni nascerà una Sala del Commiato.

Lo prevede il permesso di costruzione in deroga al Piano regolatore generale (Legge 106/2011) approvato oggi all’unanimità in Sala Rossa che attua il cambio di destinazione d’uso da attività produttiva ad attività terziaria per 1.431 metri quadri.

Come ha spiegato in Aula l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni, si tratta di un complesso immobiliare costituito da una palazzina e un fabbricato; il permesso interessa quest’ultimo – sede un tempo di un’officina – e lascia a successive variazioni al PRG la palazzina uffici di 1.217 mq che conserva la destinazione produttiva attuale e diventa sede di attività pertinenti l’attività funeraria.

È previsto un nuovo spazio di prima accoglienza con la realizzazione di un parcheggio permeabile e la sistemazione di un giardino privato esclusivo della struttura.

In favore della Città introiti dal permesso di costruzione per circa 181mila euro e di un contributo di riqualificazione di circa 119mila euro.

Comunità di energia rinnovabile, ecco il regolamento

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera, presentata dall’assessora Chiara Foglietta, riguardante l’approvazione del Regolamento per la costituzione di un elenco di Comunità di energia rinnovabile (CER) dei gruppi di autoconsumo collettivo coerenti con i valori e gli obiettivi della Città e l’attivazione del registro delle CACER (Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile).

Il testo del documento spiega che il perseguimento di azioni finalizzate allo sviluppo di Configurazioni di autoconsumo di energia rinnovabile si inserisce nel lungo percorso già sviluppato dalla Città nella lotta ai cambiamenti climatici e nella trasformazione del sistema energetico urbano verso un modello più sostenibile.

Pequesto è interesse dell’Amministrazione mappare le Comunità di energia rinnovabile che stanno nascendo sul territorio comunale, per sostenerle e garantire il loro massimo sviluppo, in coerenza con i principi ed i valori già precedentemente individuati dalla Città.

Rifacendosi alla normativa regionale che ha disciplinato le comunità energetiche, con questo provvedimento la Città intende quindi rispondere all’esigenza di monitorare lo sviluppo delle CER e dei Gruppi di Autoconsumo sul territorio e di sostenere la loro struttura e la capacità organizzativa oltre a verificare la trasparenza amministrativa ed economica delle Configurazioni e l’assenza di situazioni di conflitto di interessi con la Città.

Il provvedimento intende, infine, favorire la più ampia conoscenza delle Configurazioni locali, con l’obiettivo di coinvolgere un numero crescente di cittadini e risultare un modello per altre realtà locali; lo sviluppo di azioni in materia di produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili; gli interventi in favore delle famiglie in condizioni di povertà economica o di particolare vulnerabilità, con azioni dirette a sostenere interventi di natura sociale, educativa e culturale.

Turismo, nella filiera piemontese più di 12mila aziende: la Regione punta sulla formazione

Il nuovo mezzo mobile ‘ITS On The Road’ per portare la formazione in tutto il Piemonte. Successo del sistema ITS: i corsi biennali gratuiti dell’Academy Turismo Piemonte offrono il 90% di occupazione nel settore. 1800 ore, di cui 700 in stage nelle aziende leader del settore. Già aperte le preiscrizioni a tutti i corsi
Il turismo e l’industria degli eventi si confermano tra i settori con il più alto fabbisogno occupazionale in Italia. Solo in Piemonte operano oltre 12.300 imprese della filiera turistica, con più di 77.000 addetti (rapporto Fipe 2024) e i numeri sono destinati a crescere. Secondo Excelsior Unioncamere, tra il 2024 e il 2028 in Italia sono necessari tra 620.000 e 712.000 nuovi professionisti nel settore, pari al 18% del fabbisogno complessivo nazionale. Ma il 25% di questi posti potrebbe restare vacante per mancanza di personale qualificato.

A dare linfa vitale ad un’Italia che nel 2024 si è posizionata al secondo posto in Europa per presenze turistiche, con 458 milioni (+2,5%) di visitatori, di cui il 52% stranieri,  ITS Academy Turismo Piemonte, l’istituto di formazione sostenuto da Regione Piemonte e Ministero dell’Istruzione e del Merito, è oggi uno dei poli formativi più efficaci nel colmare questo gap. Con un tasso di occupazione del 90% a un anno dal diploma, ITS Academy Turismo Piemonte offre ben 6 diversi percorsi biennali gratuiti per neodiplomati e neolaureati in hospitality, tour operating, promozione territoriale, gestione eventi, professioni digitali e sport tourism.
E da oggi, ITS Academy Turismo Piemonte porta la formazione direttamente sul territorio con ‘ITS On The Road’,   un’innovativa aula su ruote, che girerà tra Piemonte e le altre regioni italiane, far conoscere i percorsi ITS e le opportunità di carriera. Presentato  dalla Regione Piemonte, alla presenza della vicepresidente della Regione Piemonte Elena Chiorino, della presidente di Fondazione ITS Academy Turismo Piemonte, Maria Luisa Coppa, e del segretario generale ITS Academy Turismo Piemonte, Giulio Genti, il mezzo mobile ITS On The Road è subito partito per la Fiera Didacta di Firenze, il più importante evento nazionale dedicato all’innovazione nella formazione.
«La Regione Piemonte – afferma Elena Chiorino, vicepresidente e assessore alla Formazione Professionale della Regione Piemonte – crede e investe nel talento dei giovani, consapevole che il turismo sia un settore strategico per l’economia e l’occupazione. Con ITS Academy Turismo Piemonte offriamo percorsi formativi di eccellenza, costruiti insieme alle imprese per garantire reali opportunità di lavoro. L’iniziativa ‘ITS On The Road’ rappresenta un ulteriore passo avanti per portare la formazione direttamente sui territori, avvicinando sempre più ragazzi a un futuro professionale concreto e di qualità. Dare ai giovani strumenti e competenze significa costruire una Nazione più competitiva e capace di valorizzare le sue eccellenze, e il Piemonte – regione più virtuosa d’Italia per quanto riguarda il sistema ITS – è in prima linea in questa sfida. Ecco perché l’orientamento è e sarà sempre più cruciale in questo percorso. È compito della politica allargare il ventaglio delle opportunità per dei nostri giovani e non vogliamo sottrarci a questa responsabilità».
«Fino a pochi anni fa ITS Academy veniva confuso con gli istituti tecnici e attrarre studenti era un sfida – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente della Fondazione ITS Academy Turismo Piemonte e presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia – Oggi, grazie a uno sforzo collettivo, che vede la Regione Piemonte impegnata in prima linea, la realtà di ITS Academy Turismo Piemonte è cresciuta in notorietà e attrattività, come dimostrano non solo l’aumento dei corsi di formazione, ma anche le file sempre più numerose di ragazzi che partecipano ai nostri Open Day e ai nostri eventi. Nell’ultimo anno abbiamo pressoché raddoppiato il numero dei corsi offerti e investito in due nuove sedi tecnologicamente all’avanguardia, a Bra e a Torino, oltre a quella di Novara. Oggi più che mai, il nostro ITS è un laboratorio di innovazione, capace di rispondere alle nuove sfide dello smart tourism e dell’industria degli eventi. Notiamo con soddisfazione che i giovani oggi fanno scelte più mirate e consapevoli, sapendo che attraverso questa formazione possono costruire il loro futuro. Proprio in Piemonte, gli Academist hanno la possibilità di crescere professionalmente in un territorio dove il turismo e gli eventi stanno facendo passi da gigante e offrono prospettive di lavoro e carriera particolarmente innovative e appaganti».
«Ciò che rende vincente il nostro modello – evidenzia Giulio Genti, segretario generale di ITS Academy Turismo Piemonte – è il rapporto sinergico fra istruzione, formazione e lavoro. ITS Academy Turismo Piemonte non solo forma figure altamente richieste, ma lo fa in stretta collaborazione con oltre 300 aziende del settore, garantendo agli studenti un accesso privilegiato al mercato del lavoro. Il nostro obiettivo è arricchire e aggiornare le competenze dei giovani per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, formando professionisti con competenze immediatamente spendibili, contribuendo così ad aumentare la competitività delle imprese. Il mezzo mobile ‘ITS On The Road’ sarà un ulteriore strumento per raccontare queste opportunità e avvicinare sempre più giovani al turismo e agli eventi, un comparto che ha bisogno di talento e innovazione per continuare a crescere».
I percorsi di ITS Academy Turismo Piemonte sono completamente gratuiti, finanziati con i fondi della Regione Piemonte e del Ministero dell’Istruzione tramite PR FSE 2021-2027. Per gli studenti fuori sede sono previste borse di studio fino a 7.000 euro all’anno. I corsi, a cui si accede con il diploma (o la laurea) prevedono 1.800 ore di formazione in due anni, di cui 700 ore di stage in oltre 300 aziende leader del settore e con esperienze in Italia e all’estero, grazie al programma Erasmus +. Il 75% dei coach sono professionisti in attività, garantendo così una didattica innovativa, senza libri, con un approccio learning-by-doing e un forte contenuto tecnologico. Al termine del percorso viene rilasciato il Diploma tecnico superiore valido in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Sono già aperte le pre-iscrizioni per il biennio 2025-27 direttamente sul sito its-turismopiemonte.it
Con la partenza di ITS On The Road, ITS Academy Turismo Piemonte rafforza ulteriormente il suo impegno nel collegare la formazione al mondo del lavoro, offrendo ai giovani un percorso concreto per trasformare la passione per il turismo in una carriera di successo.
cs