ilTorinese

Si lavora il sabato?

La disoccupazione non è un problema degli ultimi; più recente la difficoltà da parte di molti imprenditori nel reperire maestranze idonee alle mansioni richieste, problema che sta assumendo ledimensioni di una tragedia.

Il reddito di cittadinanza che ha assopito la voglia di cercare un lavoro preferendone, al limite, uno in nero con cui integrare il reddito, la pretesa di decidere in quali orari e con che modalità prestare lavoro ed una grassa ignoranza da parte dei candidati stanno portando all’esasperazione gli imprenditori che sarebbero disposti ad assumere essere umani, non capre.

Per scrivere questo articolo ho contattato alcuni conoscenti che si occupano di colloqui di assunzione e di gestione delle risorse umane e ne è venuto fuori un quadro drammatico.

La prima domanda che pongono è “Quanto guadagnerò?”, spesso formulata in modo meno nobile, seguita in ordine di occorrenza da “Si lavora il sabato?”, “C’è la mensa?”, per arrivare al “Ogni quanto posso fare pausa per fumare?” e, dulcis in fundo “Le ferie posso prenderle quando voglio io?”.

E’ evidente che qualsiasi gestore delle risorse umane degno di quel nome accompagnerà il candidato alla porta dicendogli “Aspetti nostre notizie” (non dice per quanto tempo).

L’unica cosa che consola è che almeno sotto questo aspetto si è raggiunta la parità di diritto tra maschi e femmine: gli ignoranti appartengono ad entrambi i sessi in uguale misura.

L’intelligenza, che non posseggono, vorrebbe che le domande vertessero su “Part time o full time?”, “Tempo determinato?”, “Orario di lavoro?”, “Dovrò seguire dei corsi?” fino a domande più specifiche tipo “Dovrò viaggiare?“ oppure “Fate dei corsi di aggiornamento periodici?” anche se l’educazione che non hanno ricevuto, perché impegnati a criticare gli insegnanti, vorrebbe che le domande venissero da loro poste alla fine del monologo dell’intervistatore.

E’ incredibile come i giovani riescano a reperire sul web le informazioni più rare, magari com’erano fatti i virus nel pleistocene, ma non si informano su nulla inerente il lavoro per il quale stanno per affrontare il colloquio (software usati in sanità, utensili a controllo numerico, legge sulla privacy piuttosto che elementari nozioni di marketing che, tirate fuori al momento opportuno, farebbero salire loro uno scalino verso l’Olimpo dell’assunzione).

Molti esercizi pubblici hanno seri problemi di servizio perché il personale è insufficiente a coprire i due o tre turni della cena rischiando che, a metà serata, il cameriere (o la cameriera) si licenzino per i motivi più futili.

In un corso di comunicazione per addetti dei pubblici esercizi che sto producendo, metto particolarmente in risalto come alcuni punti fermi di quella professione abbiano la prevalenza sui tuoi diritti o interessi: non puoi fumare durante il servizio perché l’odore può infastidire i clienti, niente profumi/dopobarba per la stessa ragione, abiti sempre puliti anche se presti servizio da “Gino il zozzone”, pochi tatuaggi e non in vista, ed altro. Nessuno ti obbliga a lavorare come cameriere di sala ma se accetti le condizioni non le detti tu, le accetti.

E’ evidente che la colpa di questa strage neuronale non sia unicamente dei giovani ma anche, e soprattutto, di chi non li ha responsabilizzati, di chi non ha permesso che i figli imparassero ad adottare decisioni, assumessero responsabilità imparando, inevitabilmente, dagli errori.

Nel mio libro “Ventiquattro sfumature di vita” parlo dell’importanza di camminare con le proprie gambe anziché farsi condurre da qualcuno che, normalmente, sceglierà anche il percorso; quanti dei nostri giovani fanno i mercatini per racimolare un piccolo gruzzolo col quale pagarsi le vacanze, o fanno piccoli lavoretti quali tinteggiare un alloggio, svuotare cantine e simili per rendersi, almeno in parte, indipendenti dai genitori? Genitori che temono che i figli possano morire di fatica iniziando a lavorare prima dei 30 anni di età.

Quando, e succede spessissimo, qualche genitore mi dice che manda il figlio dallo psicologo perché non se la cava da solo, perché non ha ancora una fidanzata (non importa di che genere) o perché è insicuro penso che forse lo psicologo avrebbe molto più da fare con i genitori che hanno allevato un figlio nel peggiore dei modi, non avendo i requisiti per diventare genitori, ed ora sperano che, pagando, lo psicologo possa rimediare ai loro errori.

Naturalmente di dialogo aperto fra genitori e figli non se ne parla.

Sergio Motta

Il cagnolino su fondo giallo

CALEIDOSCOPIO ROCK USA ANNI 60

Apriamo qui un capitolo importante e particolarmente complesso per la storia del garage rock americano degli anni ‘60, che costituisce un serbatoio quasi inesauribile di problemi classificatori sia a livello discografico, sia cronologico, con forti ricadute anche per una omogenea mappatura degli stili musicali, delle mode creative, dei gusti del pubblico statunitense specialmente tra il periodo della decadenza dello stile “surf” e l’affermazione del gusto psichedelico.

Le maggiori difficoltà sgorgano quasi spontaneamente in stretta correlazione con l’assoluta scarsità di fonti ed informazioni riguardanti una miriade di etichette minori o di medio cabotaggio, su cui è veramente impossibile determinare localizzazioni, fondatori, “modus operandi” a livello di incisioni e ramificazioni sul territorio in termini di agenti, emissari o talent scouting. Il tutto è reso ancor più complicato dalla mancanza di sufficienti dettagli persino sulle etichette dei 45 giri, che non di rado risultavano scarne e poco significative anche a livello di nomi di produttori, di studi di registrazione e di indirizzi di riferimento. Tutto ciò è quasi inspiegabile se si tiene conto del fatto che, nonostante il piccolo cabotaggio, la qualità musicale dei brani incisi fosse pari (se non finanche migliore) rispetto ad altre etichette decisamente più blasonate e affermate a livello nazionale ed internazionale.

Viste le molteplici difficoltà suddette, non resta che adottare la soluzione più sensata, ossia riportare la discografia (completa o perlomeno conosciuta) di ciascuna etichetta. Partiamo qui da Yorkshire Records (che a grandi linee coprì il decennio 1962-1972), che vedeva solitamente campeggiare sulla sinistra l’immagine di un cagnolino della razza omonima su fondo giallo limone; si rileva in particolare che alcuni brani di tale etichetta rientreranno a più riprese in raccolte e compilations ben note ad appassionati e cultori dei generi garage e psych rock…

– Harry Dial “Money Tree Blues / I Can’t Go On This Way” (1001) [1962];

– THE SAXONS “Carol Ann / Everybody Puts her Down” (YO-102) [1964];

– Harry Dial & His Blusicians “Joy Juice Blues / You’re A Long Time Dead” (#125) [1965];

– THE DOLPHINS “Surfing-East Coast / I Should Have Stayed” (YO-125) [1965];

– THE SAXONS “Things Have Been Bad / The Way Of The Down” (YO-127) [1966];

– THE DOLPHINS “Endless / There Was A Time” (YO-128) [1966];

– Vik Armen “Torn Between Two Lovers / Love’s Come” (YO-129) [1966];

– The Younger Generation “You Really Got Me / Blue Moon” (YO-149) [1967];

– The Dum Dums “Somethin’ Stupid / Tortilla” (YO-150) [1967];

– The Odyssey “Just To Be / Sunday Time” (YO-154) [1968];

– OCELOT “What Have You Done To Your Honey” (mono-stereo) (#1001) [1972];

– Harry Dial & His Blusicians “The Blues Singing Banker” [Album] (DG 72963);

– Harry Dial & His Blusicians “Jazz A La carte” [Album] (HD61565);

– THE HUNTINGTONS “Roll On Little Darlin’ / When You Were My Girl” (YO-101);

– The McCormacks “I Wish That It Was Summer Again / Teenage Tears” (YO-750);

– Bearing Straight (feat.) Kvitka Cisyki “(I’ve Been) Searching Time / End Of Life” (YO1010).

Gian Marchisio

Schlein vuole rifare l’Unione

LO SCENARIO POLITICO Di Giorgio Merlo

Ci sono due modi per costruire una coalizione politica: o si crea una alleanza “contro” l’avversario/nemico e quindi si tratta di una sommatoria di sigle, partiti e movimenti; oppure si lavora per una alleanza di governo, cioè basata su un programma attorno al quale si riconoscono i partiti e i movimenti. Sono due modalità profondamente diverse tra di loro e possiamo semplificare questa riflessione con due esempi concreti. E cioè, la logica del pallottoliere era quella dell’Unione messa in piedi nel 2006 contro il centro destra mentre la coalizione politica e di governo era l’Ulivo del 1996. Appunto, due modalità diverse che rispondono anche, e forse, a due concezioni politiche profondamente diverse su come si declina e si costruisce una coalizione politica nel nostro paese.
Ora, dopo la manifestazione di Piazza del Popolo a Roma organizzata dal Partito democratico, abbiamo la plastica conferma che il principale partito della sinistra italiana vuole ricostruire una sorta di Unione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Ovvero, una sorta di ‘santa alleanza’ contro il nemico politico irriducibile. Una sorta di crociata ideologica che contempla, di conseguenza, la creazione di una coalizione dove il programma diventa del tutto secondario perchè l’unico elemento che conta diventa l’annientamento del nemico di turno. Certo, è una concezione politica che risente di un armamentario ideologico e politico del passato che prima di cerare un serio e qualificato programma di governo individua un nemico da abbattere. Un riflesso, questo, che risente del comportamento quasi cinquantennale del Pci contro la Democrazia Cristiana, la sua classe dirigente, le sue alleanze e il suo programma di governo. Del resto, com’è possibile costruire un’alleanza di governo credibile e seria con una forza populista, anti politica, demagogica e qualunquista come il partito dei 5 stelle? Solo con una prassi ispirata alla delegittimazione morale prima e all’abbattimento politico poi del nemico può giustificare una coalizione simile ispirata al pallottoliere. Una alternativa, per citare l’impegnativa affermazione della segretaria nazionale del Pd, che finirà inesorabilmente anche per essere una “alternativa morale” ed etica, per citare l’esperienza del vecchio Pci berlingueriano all’inizio degli anni ‘80.
Insomma, l’esatto opposto di quella democrazia dell’alternanza che dovrebbe essere la regola aurea di una sana e credibile democrazia. Com’era, appunto, l’Ulivo nel lontano ‘96 quando lo sforzo di elaborare un programma di governo annullava l’individuazione del nemico. Semmai, si trattava di un avversario politico da combattere sul terreno rigorosamente politico e programmatico perchè alternativo alle ricette che si mettevano in campo per governare l’intero paese.
Ma il nuovo corso del Pd, al di là della propaganda e della martellante campagna stampa contro il nemico da radere politicamente al suolo, non è nient’altro che una pesante regressione nostalgica. Debole sul profilo programmatico e balbettante sul versante politico. Non a caso, nel costruire la sua posizione guarda indietro e non avanti.
La Schlein predilige l’Unione all’Ulivo. La ‘santa alleanza’ contro il nemico irriducibile mette in ombra la costruzione di una vera coalizione di governo.

 

TORINO IT’S A MATCH! Gran finale con la Notte del tennis e tanti eventi nel weekend

LA FESTA ALLE OGR TORINO

Grande festa a Torino per l’ultimo weekend di eventi collaterali organizzati da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, con il supporto di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, in occasione delle Nitto ATP Finals. Aspettando la finalissima del torneo di domenica pomeriggio, gli appuntamenti programmati in città culmineranno nella Notte del Tennis, sabato 18 novembre e nella festa finale alle OGR Torino domenica 19 novembre.

Sabato 18 novembre musica, danza, tennis e arte si fonderanno in una notte speciale, creando un’atmosfera indimenticabile che trasformerà il cuore di Torino in una straordinaria serata che coinvolgerà cittadini e turisti. Le vie e le piazze del centro si accenderanno di energia e creatività con attività coinvolgenti che spazieranno dal 360° Music Bus, un vero e proprio palco itinerante con la musica del Collettivo Funky Club, alle performance di danza verticale di EvoluzionAria sulle rive del Po che trasformeranno i Murazzi in un campo da tennis blu Nitto ATP Finals su cui ballare, alla musica in stile busking sotto i portici di via Po dei ragazzi delle scuole superiori torinesi di ToVision, alle danze di BallaTorino che scalderanno l’atmosfera in via Roma dalle ore 15, quando sarà ancora giorno.

I Murazzi del Po saranno protagonisti con la grande musica della rassegna Fuori Campo – sezione partner del Torino Film Festival, ospitando i concerti di alcuni artisti internazionali come il compositore e pianista Fabio Giachino e il trombettista finlandese Aki Himanen, il dj set di Silvia Calderoni e la cantautrice Marta del Grandi.

Grande attenzione sarà rivolta anche alla promozione della mobilità sostenibile e alle tematiche green con una biciclettata notturna musicale, organizzata dal Bike Pride, che si unirà al percorso del Music Bus in piazza Vittorio.

Domenica 19 novembre dalle ore 18 inizierà la festa alle OGR Torino. Qui sarà possibile guardare la finale sui maxischermi e successivamente in Sala Fucine partecipare al The Final Set – Closing Party delle Nitto ATP Finals con dj set e musica elettronica a cura di Movement. I biglietti saranno disponibili su ogrtorino.it e alla biglietteria di OGR al costo di €10.

 

PROGRAMMA NOTTE DEL TENNIS – SABATO 18 NOVEMBRE

Ore 15.00 – 17.30

Balla Torino Social Dance

Nel tratto di via Roma tra piazza Castello e via Principe Amedeo si alterneranno esibizioni danzanti e musicali di alcune tra le scuole e associazioni che hanno aderito al progetto di Fondazione Contrada Torino Onlus. Si potrà ballare al ritmo pizzicato degli strumenti acustici della Paranza del Geco, mentre con Carma Dance Studio l’atmosfera sarà quella degli anni ‘50 e ‘60, in un game fatto di esibizioni, intrattenimento e lezioni aperte a tempo di swing. Le atmosfere della Grecia moderna coinvolgeranno i passanti e grazie all’Associazione Piemonte Grecia Santorre di Santarosa si potranno imparare i primi passi delle danze tradizionali.

Ore 20.00 – 23.00

Esibizioni musicali di giovani talenti in stile busking

Incamminandosi verso piazza Vittorio e i Murazzi sarà possibile ascoltare i migliori talenti emergenti della città. I portici di via Po saranno infatti animati dai concertini in stile “busking” degli artisti di ToVision.

Ore 21.00 – 24.00

360° Music Bus – bus itinerante con Funky Club + special guests

Dopo il successo dell’edizione 2022 torna anche quest’anno, in collaborazione con l’Associazione Musicamorfosi, il bus di City-sightseeing, un vero da palco itinerante durante la Notte del Tennis. Con partenza da Piazza Castello alle 21.30, il bus percorrerà le principali piazze del centro per arrivare in piazza Vittorio dove si fermerà e darà vita a uno show di luci e musica. Attorno al palco il pubblico potrà disporsi a 360 gradi e ballare al ritmo delle note del Collettivo Funky Club.

Ore 21.00 – 22.30

Biciclettata notturna musicale

Una biciclettata notturna a cura di FIAB Torino Bike Pride, che partirà da piazza Castello alle ore 21 e percorrendo le vie del centro arriverà a unirsi al 360° Music Bus in piazza Vittorio.

Dalle ore 20.00

Tennis Vertical Dance 

Spettacolo di arte e danza verticale ai Murazzi, che renderà omaggio allo sport, con il fiume Po che prenderà i colori e le sembianze di un campo da tennis “azzurro Atp”. Sarà fruibile dal lungo Po Murazzi (lato destro). In collaborazione con EvoluzionAria.

Ore 22.00 – 00.00

Concerto di Marta del Grandi

Al Magazzino sul Po (Murazzi Lato Sinistro) si esibirà Marta del Grandi, cantante e cantautrice eclettica, che guidata dall’amore per le culture differenti ha viaggiato in Cina e Nepal, traendone ispirazione per la sua carriera musicale.

Ore 21.00 – 00.00

“Echoes of Synchrome”, concerto di Fabio Giachino e Aki Himanen

L’incontro tra due mondi musicali distinti – quello di Fabio Giachino e del trombettista finlandese Aki Himanen – unirà l’energia pulsante della musica techno all’anima vibrante dell’improvvisazione jazzistica. Ai Murazzi, lato destro Capodoglio.

Ore 19.30 – 23.00

Dj set Silvia Calderoni

Esibizione dell’attrice e performer. Murazzi Lato destro Edit Porto Urbano.

Un’Italia quasi perfetta! Batte Macedonia del Nord 5-2

Qualificazioni Euro 2024

Una convincente Italia batte 5-2 la Macedonia del Nord all’Olimpico di Roma e compie un passo molto importante verso la qualificazione agli Euro 2024: lunedì prossimo 20 novembre,a Leverkusen, contro l’Ucraina basterà un pareggio per la matematica qualificazione. Primo tempo in assoluta tranquillità scioltezza per la Nazionale di Spalletti che passa in vantaggio al 17′ con un colpo di testa di Darmian.Poi un mani di Serafimov e Jorginho sbaglia il terzo rigore in azzurro,una vera maledizione per il centrocampista della Nazionale.Rimedia Chiesa con una doppietta al 41′ e al 47′ del primo tempo. Avanti 3-0 nella ripresa gli azzurri calano di concentrazione e subiscono due volte gol da Atanasov.Mentre incombe lo spettro di una possibile rimonta macedone,ci pensa Raspadori a segnare il 4-2 ed a chiudere la gara. Poi El Shaarawy fa 5-2 e cala il sipario con gli azzurri che festeggiano a mente libera con la qualificazione quasi in tasca.

Enzo Grassano

Max Giusti è “Il Marchese del Grillo” al Teatro Colosseo

poltonissima 59,00 / poltrona 48,00 / galleria A 43,00 / galleria B 32,00 / ridotto under 16  33,00
Arriva al Teatro Colosseo il primo dei quattro musical firmati da Massimo Romeo Piparo che in questa stagione faranno tappa in Via Madama Cristina, in un vero e proprio passaggio di spettacoli e talenti fra due dei poli di eccellenza in Italia per questo genere.
Dopo il grande successo di pubblico e critica, Il Marchese del Grillo con il travolgente talento di Max Giusti, sarà in scena il 18 e il 19 novembre. Tratto dal film cult di Mario Monicelli con Alberto Sordi, il nuovo adattamento è un mix di ironia e sarcasmo, con le musiche originali composte da Emanuele Friello, le coreografie di Roberto Croce, le scenografie di Teresa Caruso e un cast di oltre 30 artisti. Un omaggio a Roma e alla romanità e alla commedia all’italiana che riporta sulla scena e all’affetto del pubblico uno dei personaggi più amati nella storia della Città Eterna: il Marchese Onofrio del Grillo, nobile carismatico, irrimediabilmente ozioso e dispettoso, impudico e sfrontato.
Dopo “Il Marchese” il programma dei musical al Teatro Colosseo prosegue con Cats (dal 5 al 9 dicembre), il nuovissimo Matilda (dal 16 al 21 gennaio 2024) e Billy Elliot (dal 5 al 9 marzo).
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Tutte le informazioni sui  social e sul sito www.teatrocolosseo.it sui profili social del Teatro.

“De Carlo & Friends” per chi vuole suonare e cantare

Music Tales LA RUBRICA MUSICALE

“L’amore è una bugia

Ti succhia a secco

L’amore non è un amico

Fino alla fine

Puoi chiamarlo un gioco

Puoi scegliere il tuo nome

Quando è bloccato nelle vene

Non c’è dolore più grande”

Ha 46 anni Beth Hart e dopo una sequenza traumatizzante di traumi e dipendenze ha combattuto i suoi demoni, si è salvata dal baratro e ora “si diverte come una matta” e si gode un periodo di grande successo.

Sua madre, la famiglia e i compagni di scuola la avvicinarono presto al jazz, al blues, a Bob Seger e Rickie Lee Jones, ai Sex Pistols e ai Circle Jerks, a Etta James e Otis Redding. Questi modelli le insegnarono a cantare il blues come può farlo solo una donna picchiata dalla vita ma ancora in piedi, un blues che nasce crudo e sanguinante dal cuore e si riversa sul palco senza alcuna censura. “La sua sincerità e la sua vulnerabilità sono i suoi punti di forza”, dice Scott Guetzkow, suo marito e road manager. “A volte scoppia a piangere e non riesce a smettere. Mette totalmente a nudo le sue emozioni”.

Se si leggono oggi le recensioni uscite in occasione di ogni suo singolo lavoro (poche quelle italiane), dalla lettura complessiva si immaginerebbe che alcuni critici stessero parlando di artiste diverse. In realtà non c’è da dubitare del loro rigore: quell’impressione è il risultato di una sfida vocale che ha portato Beth Hart a misurarsi con più generi e con più mostri sacri del passato. Già agli esordi aveva inserito nel suo carniere una “Lucy in the Sky with Diamonds” dei Beatles; aveva poi interpretato (e, ovviamente, cantato) Janis Joplin in un musical.

Adoro questa donna, per questo ho scelto un brano il cui testo condivido a pieno.

“L’amore è un mostro, è vero solo se è patetico e non corrisposto.”

Vi invito all’ascolto ed attendo le vostre impressioni sul brano:

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

 

 

 

 

 

(3) Beth Hart – Love Is A Lie (Official Music Video) – YouTube

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Mercoledi 22 novembre, a partire dalle ore 21, si apre l’evento musicale “De Carlo & Friends” che si terrà presso il Capolinea 8 di Via Maddalene 42 bis a Torino con una programmazione cadenzata di due mercoledì al mese.
L’evento vedrà la presenza di una resident band
– Eddy Franco – drum
– Mr Sil – guitar
– Marco Carlino – bass
– Chiara De Carlo – voice
che ospiterà sul palco chiunque voglia suonare o cantare al fine di trascorrere una serata musicale di condivisione e interplay significativi.
Ogni quindici giorni verrà pubblicata la scaletta indicativa che potrà subire cambiamenti nel caso qualche ospite lo desiderasse previo condivisione con Chiara De Carlo.
Ci si potrà quindi prenotare per la data ed i brani scelti.
Il Capolinea 8 fornirà back line composta da impianto audio, batteria, ampli basso, ampli chitarra, pianoforte verticale, microfoni ed accessori.
Ti aspettiamo al De Carlo & friends!!

Francesca, Miss Italia piemontese, ricevuta a Palazzo Lascaris

A nemmeno una settimana dall’incoronazione, Francesca Bergesio, Miss Italia 2023, è stata ricevuta a Palazzo Lascaris dal presidente Stefano Allasia, dal vicepresidente Francesco Graglia e dal consigliere Paolo Demarchi.

“Francesca è non solo bellissima ma anche solare, educata, rispettosa e intelligente: ci rende orgogliosi per come sta rappresentando il Piemonte – ha affermato il presidente Allasia -. Una ragazza che ha anche intrapreso un percorso di studi impegnativo, alla facoltà di medicina, per il suo futuro. È un altro orgoglio per il nostro Piemonte ed è per questo che abbiamo voluto invitarla a Palazzo Lascaris”.

“Siamo molto fieri per una Miss Italia piemontese e cerverese – ha detto il vicepresidente Graglia -. È stato bellissimo seguire il cammino di Francesca sin dalla finale di Barbaresco, quando venne proclamata miss Piemonte. Una ragazza che conosco da tempo e che oltre essere bella, ha anche un carattere sensibile e altruistico”.

La diciannovenne di Cervere, che è la quinta piemontese ad aggiudicarsi il titolo di più bella d’Italia, ha affermato di provare “un’emozione grandissima. Stento a credere di essere stata invitata nel Consiglio regionale della mia Regione. Sono nata e cresciuta in un piccolo paesino in Provincia di Cuneo ed è da lì che viene la mia semplicità e l’amore per le piccole cose. Mi sono poi trasferita nel mondo cittadino a Torino, dove ho vissuto in convitto 5 anni per frequentare il liceo Così ho conosciuto il mondo più dinamico e caotico della grande città. Ed è questo connubio bellissimo che voglio sempre portare con me. Vengo da Cervere dove è in corso la Fiera del porro, un prodotto di eccellenza che ho anche personalmente promosso e ne sono molto fiera. Non vedo l’ora di girare l’Italia portando sempre nel mio cuore il Piemonte, la mia terra”.

Ad accompagnare Francesca BergesioMirella Rocca, esclusivista di Miss Italia per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Montaruli (Fdi): “Solidarietà a Marrone, violenza spudorata”

“Le immagini del falò con il manifesto elettorale che ritrae il volto del nostro assessore Maurizio Marrone sono di una violenza spudorata. La sinistra prenda le distanze da questa aggressione intollerabile e da slogan che richiamano anni che non vogliamo più vivere. Chi sta in silenzio fomenta coloro che non sanno stare sul piano del confronto delle idee ed infatti sono i professionisti della prevaricazione. A Maurizio va tutta la nostra solidarietà certi che continuerà a battersi per il nostro programma senza farsi intimidire da chi non riuscendo con le polemiche a zittirlo e’ passato a metodi violenti”. Lo dichiara la Vice capogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli, dopo i fatti avvenuti questa mattina a Torino al corteo dei centri sociali.

Sinner, mai nessuno come lui

Semifinale doveva essere e semifinale è stata. L’ha voluta lui, Jannik Sinner, iniziando il match alla grande e poi, dopo il ritorno di Rune e del mal di schiena – a cui però non ha mai accennato, neanche nelle interviste post gara – capace di riprenderselo nel terzo set con alcune giocate strepitose. L’ha voluto il pubblico dapprima entusiasta, poi preoccupato delle sorti del nostro giovane campione per il quale desiderava la terza vittoria e che, nei pochi passaggi a vuoto, l’ha sostenuto ancora più a gran voce prima di esplodere in un boato collettivo alla conquista dell’ultimo e decisivo punto.

In 53 anni di ATP Finals non c’era mai stato un tennista italiano capace di conquistarsi un posto tra i primi 4 nel torneo, ora Sinner attende il suo avversario. Ma chi affronterà domani l’azzurro? Qualificatosi come primo del girone verde, se la vedrà con il secondo del girone rosso, ovvero uno tra Medvedev, Alcaraz e Zverev. Forse se ne potrà sapere già qualcosa di più al termine dell’incontro tra i primi due, alle 14.30: se il russo conquisterà la sua terza vittoria il primo posto nel proprio raggruppamento lo cancellerà automaticamente dai radar di Sinner. Se, invece, il successo arriderà allo spagnolo, occorrerà verosimilmente attendere fino all’ultimo punto della partita che questa sera opporrà Zverev e Rublev.