ilTorinese

Cristò Chiapparino alla Libreria Belgravia con “Penultime parole”

Nell’ambito del Salone del Libro OFF, domenica 18 maggio alle ore 17  il suo ultimo romanzo edito da Mondadori

Il libro “Penultime parole”(Mondadori, 2025) di Cristò Chiapparino verrà presentato in unica sede domenica 18 maggio alle ore 17 presso la Libreria Belgravia di via Vicoforte 14, a Torino, nell’ambito degli eventi del Salone del Libro OFF. L’incontro sarà moderato dal poeta Gian Giacomo Della Porta.

A margine del libro, abbiamo incontrato il suo autore, che ci ha svelato alcuni aspetti della sua esperienza professionale e umana.

“Ho fatto il libraio per più di vent’anni ma, da circa un anno, ho deciso di concentrarmi maggiormente su tutto ciò che riguarda più direttamente la scrittura – ha dichiarato Cristò- Quindi, principalmente, leggo, scrivo e cerco di portare l’esperienza maturata in questi anni di pubblicazioni in corsi di lettura e scrittura, due attività per me indivisibili, per ragazzi e per adulti”.

“In me è presente anche l’amore per la musica, che nasce contemporaneamente a quello per la scrittura – continua Cristò – La composizione musicale e la letteratura sono due linguaggi diversi che sicuramente possono influenzarsi a vicenda, persino compenetrarsi, ma che tengo in qualche modo separati. Non è un caso, forse, se tendo a scrivere musica senza parole, non canzoni, ma brani strumentali. Sin da bambino ho amato molto la lettura e iniziato i miei primi esperimenti di scrittura con brevi racconti. Poi, crescendo, è arrivata la consapevolezza che per scrivere cose belle come quelle che amavo leggere, sarebbero stati necessari studio e metodo. È stato, quindi, nel periodo degli ultimi anni di liceo che ho iniziato a fare sul serio”.

“Penso che ogni scrittore abbia due temi principali, gli stessi per tutti: l’amore e la morte – sostiene Cristò – Credo sinceramente che qualsiasi romanzo, poesia, pagina di diario o lista della spesa, in fondo, sia un tentativo di risolvere questi due temi. Non ho ancora trovato un testo che smentisca questa mia convinzione”.

“La mia ultima fatica letteraria, ‘Penultime parole’, edito da Mondadori, parte principalmente da una riflessione personale sul cosiddetto rapporto tra uomo e natura. Credo che in realtà questo rapporto non esista se non sottoforma di rapporto di appartenenza: l’essere umano è una delle specie animali che popolano il pianeta e pertanto fa parte della natura. Parlare di un rapporto, invece, implicherebbe una supposta superiorità dataci dall’uso che facciamo del linguaggio. In ‘Penultime parole’ ho provato a smontare l’illusione di questa di differenza”.

“Quest’anno vengo al Salone del Libro OFF, presso la Libreria Belgravia di Torino, a presentare il libro in un’unica data – conclude l’autore – Frequento il Salone del Libro regolarmente da più di vent’anni. Ne ho visto tutte le trasformazioni e ho imparato a conoscerne i riti. Ormai per me è un appuntamento imperdibile anche solo per il fatto che mi consente di incontrare molti amici sparsi per l’Italia e che amano le stesse cose che amo io”.

Mara Martellotta

 A Venezia il  progetto del Politecnico “Constructing la Biennale”

Il dipartimento di Architettura e Design dell’Ateneo torinese ha progettato l’installazione all’ingresso del padiglione centrale ai Giardini della Biennale, in collaborazione con Barabasi Lab e Center for Design di Northeastern University di Boston, con il sostegno Fondazione Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Torino, Reply e Secap Spa.

La Biennale di Venezia, che si tiene dal 10 maggio al 23 novembre 2025, è un luogo fondamentale per la cultura architettonica, una piattaforma per il dibattito, la critica e la visibilità a livello globale. Cosa c’è dietro le quinte di un evento così complesso ? Le dinamiche curatoriali, l’articolazione del processo curativo che ne determinano i risultati spesso sfuggono alle narrazioni internazionali.

Attraverso un approccio interdisciplinare che unisce network sciences, information design, data visualisation e etnografia dell’architettura, il progetto speciale “Constructing la Biennale” racconta il processo tramite il quale si è giunti alla prossima Biennale di Architettura “Intelligens. Natural. Artificial. Collective” curata da Carlo Ratti, allievo dell’Ateneo torinese. Il progetto aiuta il visitatore a comprendere meglio la complessità di eventi di questa portata: partendo dai dati raccolti e elaborati sulla storia della Biennale, l’installazione approfondisce il processo curatoriale come impresa collaborativa. Seguendo il lavoro del team curatoriale, e utilizzando sia big data sia strumenti etnografici, cattura la complessità che sta dietro la costruzione di una Biennale. Una cordata tutta torinese sostiene il progetto, che ha visto anche il contributo dei Department of Network and Data Science della Central European University. L’installazione “Constructing la Biennale” è collocata nel luogo più significativo e visibile della manifestazione, la facciata del padiglione centrale ai Giardini: l’edificio, attualmente in restauro, è stato mascherato con una “controfacciata” che accoglie i visitatori con una nuvola di punti larga 30 metri a tracciare la storia della Biennale Architettura (1974 – 2023). I nodi rappresentano progettisti e collaboratori, aggregati ai loro progetti in forma di collettivo. Tramite i colori si ottiene una vivida rappresentazione del modo in cui le idee riaffiorano nel tempo, e costruiscono una narrazione sul progetto di architettura contemporaneo.

A partire da questa ricerca condotta sull’evoluzione storica della Biennale Architettura e la sua intricata ecologia, i dati dell’edizione attuale, per esempio il numero degli architetti partecipanti, le dimensioni e la provenienza del team, i progetti e i loro temi sono stati elaborati in cluster di dati, mappe e diagrammi. Un’altra parete di 23 metri offre infatti una visualizzazione critica della mostra di quest’anno, intitolata “Intelligens. Natural. Artificial. Collective”. Il ventaglio delle proposte e dei progetti selezionati approfonditi dal punto di vista etnografico: il team curatoriale e i tanti altri attori che stanno contribuendo a questa edizione sono stati intervistati, seguiti e filmati. Il risultato è una inedita rappresentazione di una rete complessa di persone, opere e temi che si sono coagulati, stratificati e dissipati nel tempo.

“La presenza del Politecnico di Torino alla Biennale di Venezia testimonia la grande attenzione dell’Ateneo al tema delle costruzioni e dell’innovazione tecnologica nell’ambito di questo settore, fondamentale per fornire risposte complete alle sfide poste alla transizione ecologica ed energetica e dalla sostenibilità – commenta il Prorettore del Politecnico Elena Baralis – il nostro Ateneo ha coordinato quattro contributi che convergono nell’installazione della Biennale, quello della Network Science, con il Barabasi Lab di Boston, quello dell’Information Design, della Northeastern University, quello Etnografico di Albena Yaneva, e infine, la progettazione architettonica curata dai progettisti stessi del Dipartimento di Architettura e Design, un gruppo d’eccellenza dal punto di vista accademico, che utilizza metodi quantitativi tecnologici basati su big data e reti, e qualitativi umanistici propri della etnografia dell’architettura”.

“Se nelle scorse Biennali era la figura del curatore ad attirare l’attenzione – ha dichiarato Michele Bonino, Direttore del Dipartimento Architettura e Design e curatore del progetto – questa volta si dichiara esplicitamente la presenza di una macchina complessa, composta da oltre due mila persone, tra chi partecipa, chi cura, chi costruisce e chi promuove. Questa intelligenza collettiva viene rappresentata il più fedelmente possibile dalla nostra installazione”.

La presenza alla Biennale sarà un’occasione di visibilità non solo per l’Ateneo, ma anche per la Città di Torino e la sua tradizione nel settore dell’architettura e delle costruzioni. In questo anno che vede per la prima volta un architetto torinese, Carlo Ratti, come curatore della mostra (dal 2000, quando fu curatore della mostra l’architetto Massimiliano Fuksas).

“Grazie al Politecnico e a Carlo Ratti, primo curatore torinese dell’evento, ci sarà molta Torino in occasione della prossima Biennale – afferma Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino – attraverso un’installazione del progetto speciale ‘Constructing la Biennale’: un portale di grande visibilità all’ingresso della mostra, che metterà in luce le nostre eccellenze di progettazione, design e ricerca scientifica, raccontando il dietro le quinte di un evento così complesso e il valore delle persone che ci lavorano”.

Gian Giacomo Della Porta

Rapporto Save the Children: bassa fecondità in Piemonte

Il tasso di fecondità in Piemonte  è inferiore alla media nazionale di 1,14 figli per donna. Lo rileva il rapporto “Le Equilibriste, la maternità in Italia” curato da Save the Children, giunto alla decima edizione.  Contiene un “Indice delle madri” per ogni regione, frutto della  collaborazione scientifica con l’Istituto nazionale di statistica (Istat) e  di un’analisi di 7 dimensioni: demografia, lavoro, rappresentanza, salute, servizi, soddisfazione soggettiva e violenza. In tutto 14  indicatori del sistema statistico nazionale.

“Maidan: la strada verso la guerra”

IL DOCUFILM PIÙ CENSURATO IN ITALIA ARRIVA A TORINO

La tragica situazione ucraina, nonostante qualche passata stanchezza comunicativa (unitamente alla sempre più imponente tragedia umanitaria di Gaza) ha finalmente ripreso ad essere seguita dai media occidentali e soprattutto europei. Ma quanto siamo in grado di ricostruire i fatti e gli antefatti di questa ‘operazione speciale’ russa?
Chi erano gli ‘omini verdi’ senza distintivi nazionali che facevano esercitazioni militari fra il 2021 e il 2022 alle frontiere ucraine, quanto pesano politicamente le formazioni para-naziste del Reggimento Azov nel Paese affacciato a nord di Sebastopoli, chi si nasconde dietro i Presidenti delle due nazioni in conflitto e con quali interessi, quanto contano gli Stati Uniti e la stessa Europa su questo scacchiere?
Tanti sono gli interrogativi a riguardo di una realtà difficilmente ricostruibile senza approfondimenti che cerchino l’obiettività. Non sappiamo se la proiezione prevista il prossimo sabato sarà in grado di chiarire i nostri interrogativi e se sarà neutrale e veramente oggettiva.
Il documentario “MAIDAN: LA STRADA VERSO LA GUERRA” cercherà comunque di fornire ulteriori informazioni su questa tragedia, una tragedia che continua – con pochi spazi di trattativa da entrambi le parti – e che resta perciò innervata da prospettive affatto rassicuranti per il nostro comune, immediato futuro.
Chiaramente l’informazione per una nazione democratica come la nostra deve essere plurale. Il dichiararci apertamente di appoggiare una bandiera o l’altra, non aiuta la ricostruzione dei fatti.
La dichiarata obiettività del documento offrirà quindi solo uno strumento aggiuntivo per considerazioni che dovranno poi rimanere personali.
Dato però oggettivo è che la crisi fra le due nazioni non è del 2022 ma è iniziata nel lontano 2014, diventando scontro aperto solo otto anni dopo.
In tanto tempo, gli Organismi Internazionali tanto avrebbero forse potuto fare. Poco è stato però fatto e probabilmente è stato costellato da numerosi errori, speculazioni, inconfessate politiche ciniche da entrambe le parti.
A detta degli organizzatori, questa iniziativa sarebbe stata vittima di numerosi tentativi di censura, anche se nella maggior parte dei casi le proiezioni si sono comunque svolte. Per quanto riguarda la nostra città, il primo appuntamento era calendarizzato per il 18 gennaio ma con permesso poi sospeso. Per dovere di informazione, l’ente organizzatore riferisce una totale censura da parte degli organi preposti avvenuta a Udine il 5 aprile 2025. Il fatto è segnalato perché si tratterebbe della violazione dell’art. 21 della Costituzione.
La proiezione del documentario sulle origini della guerra in Ucraina vedrà un dialogo tra Vincenzo Lorusso, da remoto, giornalista Donbass Italia, Fiammetta Cucurnia, giornalista e moglie di Giulietto Chiesa, Paolo Borgognone, storico e saggista, Ugo Mattei, giurista dell’Università di Torino e Presidente di Generazioni future, Ugo Rossi, consigliere comunale di Trieste Insieme liberi. La proiezione avverrà sabato 10 maggio alle ore 17.30 nella sede dello Sporting Dora, in corso Umbria 83.

PRENOTAZIONI: 3937914755 o 3475754129 o lavariantetorineseac@proton.me

Ferruccio Capra Quarelli

In memoria di Eugenio Maccari

In apertura di seduta l’Aula di Palazzo Lascaris ha commemorato Eugenio Maccari, consigliere regionale nella quarta e nella quinta legislatura, nonché assessore regionale nelle giunte Beltrami e nella prima giunta Brizio, scomparso il 6 dicembre scorso all’età di 86 anni.

“Nato il 15 marzo 1938 a Torino, laureato in scienze politiche, imprenditore di professione, si dedicò con impegno alla politica nelle file del Partito Radicale e poi del Partito Socialista, percorrendo un cursus honorum di prestigio e accumulando una vasta esperienza amministrativa a livello locale”, ha ricordato il presidente del Consiglio, Davide Nicco.
Protagonista della vita politica pinerolese e torinese, fu per diversi mandati sindaco di Pramollo, poi presidente della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e, nei primi anni ’80, presidente della Provincia di Torino.
Eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1985 e riconfermato nella successiva legislatura, fu componente di numerose commissioni consiliari ed entrò a far parte della prima giunta Beltrami in qualità di assessore all’Ambiente, per poi essere investito dell’importante delega alla Sanità nella seconda giunta Beltrami e nella prima giunta Brizio. “Un ruolo nel quale – ha continuato Nicco – diede impulso al settore dei trapianti e portò la Regione Piemonte nel 1989 ad essere la prima a coprire il territorio con il servizio dell’elisoccorso”.
A nome dell’Assemblea e prima di chiedere un minuto di raccoglimento, il presidente ha rinnovato le più sentite condoglianze ai nipoti Luisa e Filippo.

Euro 5, Ravinale (Avs): “Manca piano per avvisare i cittadini”

I Comuni di Torino, con l’assessora Foglietta, di Grugliasco e di Venaria avevano sollevato il tema nel corso del tavolo della Città Metropolitana sulla qualità dell’aria del 4 aprile scorso: mancano quattro mesi all’entrata in vigore del divieto strutturale per la circolazione delle auto diesel Euro 5, disposto con il DL 121/2023, ma non ci sono ancora i provvedimenti per l’applicazione della misura da parte della Regione, che aveva anzi lasciato intendere che fosse possibile una proroga ulteriore da parte dello Stato.
La Giunta Regionale ha invece confermato oggi, rispondendo a un mio Question Time, che dal 1° ottobre 2025 per Torino e tutti i comuni con più di 30mila abitanti scatterà il divieto di circolazione per le auto a diesel euro 5, così come previsto dalla norma.
Ma di adottare i provvedimenti attuativi e informare la cittadinanza coinvolta ancora non se ne parla: nella risposta l’assessore Marnati menziona unicamente il progetto Move-in, già in essere, e generiche campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, senza però comunicare quando partiranno.
La necessaria transizione ecologica va accompagnata e programmata, non fatta subire ai cittadini. Ci apprestiamo invece a rivivere il penoso film del settembre 2023, quando migliaia di piemontesi scoprirono con tre settimane di anticipo che i loro veicoli non sarebbero più stati utilizzabili: quella volta, la Giunta Cirio se la cavò con l’intervento in extremis del Governo, che diede la proroga che scadrà appunto ad ottobre 2025.
Il problema resta che in questi due anni non sono state fatte azioni di sorta per consentire ai cittadini di ricorrere ad altri mezzi di trasporto, visto che la rete di trasporto pubblico piemontese è totalmente inadeguata, né di poter cambiare i propri mezzi con auto meno inquinanti, mentre l’aria delle principali città del Piemonte – in particolare Torino, Novara, Asti e Alessandria – è nociva per la salute dei cittadini e sfora ampiamente i parametri di sicurezza per il particolato e il biossido di azoto.

Sestriere nel Club 5 Ski Classics,

Il circuito che riunisce le località più iconiche e storiche del circo bianco

Durante il FIS Technical Spring Meetings 2025 di Vilamoura, in Portogallo, il Comitato Organizzatore della Coppa del Mondo di Sci Alpino di Sestriere è stato accolto all’interno del Club 5 Ski Classics, il circuito che riunisce le località più iconiche e storiche del circo bianco.
Un riconoscimento importante che premia una lunga tradizione di sport, organizzazione e successi di Sestriere e della Vialattea: dalla prima edizione del 1967 ai Giochi Olimpici del 2006, fino alle sfide più recenti di Coppa del Mondo di Sci Alpino che hanno visto protagoniste le migliori atlete del mondo sulle piste del Colle.
L’ingresso nel Club 5 conferma il ruolo di Sestriere tra le grandi classiche dello sci internazionale e sottolinea l’impegno a mantenere standard organizzativi di eccellenza, nel rispetto della storia ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

“Entrare nel Club 5 è motivo di grande orgoglio per tutto il nostro comitato e per il territorio che rappresentiamo – ha commentato Gualtiero Brasso, Presidente del Comitato Organizzatore, presente in Portogallo assieme a Elena Gaja, direttore gara – È un riconoscimento al lavoro svolto in tanti anni e uno stimolo a continuare a crescere, sempre con passione e professionalità”.

Un traguardo condiviso con tutti coloro che, negli anni, hanno creduto e investito nella crescita dell’evento, dalle istituzioni, come Regione Piemonte e il Comune di Sestriere, ai numerosi partner che hanno collaborato in questo lungo cammino.

Mara Martellotta

Pallone Granata al difensore Guillermo Maripàn

L’Associazione Ex Calciatori Granata ha designato il vincitore

TORINO. Tutto è pronto per la III edizione del Pallone Granata, premio ideato e organizzato dall’Associazione Ex Calciatori Granata.

Si tratta di un importante riconoscimento che ha ormai raggiunto un posto importante nelle vicende del mondo Toro, perché ogni anno premia il migliore giocatore granata del campionato.

Per l’edizione 2025, il premio va a Guillermo Maripàn, esperto e autorevole difensore che ha saputo distinguersi per le sue prestazioni e per aver saputo guidare il reparto arretrato del Torino, con 26 presenze e segnando la rete del pareggio, a Bergamo, contro l’Atalanta. Al Torino è arrivato nell’estate 2024, dopo sei stagioni (e 123 presenze) con i francesi del Monaco.

Maripan è capitano e inamovibile centrale della Nazionale Cilena con la quale ha collezionato 54 presenze, con 2 goal.

Il Pallone Granata 2025 a Guillermo Maripàn lo ha deciso la qualificata giuria, presieduta da Claudio Sala e composta esclusivamente da ex-calciatori che hanno militato nelle fila granata.

La giuria è composta da campioni degli anni ’60 e ’70 come: Luciano Castellini, Serino Rampanti, Angelo Cereser, Natalino Fossati, Nello Santin e Giuseppe Pallavicini; ma anche da campioni più recenti come Bobo Vieri, Antonino Asta, Antonio Comi e Silvano Benedetti.

Il Pallone Granata va a Guillermo Maripan – spiegano Sala e Rampanti – perché è un giocatore di grande personalità, che in questo campionato, ormai al termine, ha saputo più di tutti incarnare i valori umani e lo spirito sportivo dell’indossare la maglia del Toro”.

TROFEO AVV. COZZOLINO

al giovane irlandese Mullen

La medesima qualificata giuria ha anche designato il vincitore della terza edizione del Trofeo avv. Sergio Cozzolino, attribuito al miglior giocatore granata del campionato Primavera 2024-2025: Senan Michael Mullen, 20 anni, difensore centrale. Mullen, acquistato dal Torino nel febbraio 2024 dal Dundalk, è diventato uno dei punti fermi della Primavera granata ed è uno dei giocatori di spicco della Nazionale Under 18 dell’Irlanda.

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Martedì 20 maggio nel Castello di Moncalieri

La cerimonia di premiazione, con la consegna del Pallone Granata a Guillermo Maripàn e del trofeo Avv. Cozzolino a Senan Michael Mullen, avverrà martedì 20 maggio, con inizio alle ore 18,30, nello storico edificio sabaudo della Cavallerizza del Castello reale di Moncalieri (To).

Il Pallone Granata, un’esclusiva opera artistica realizzata montando un pallone a riquadri oro e granata su un autentico mattone del vecchio Filadelfia,

L’evento sarà condotto dall’ esperta giornalista sportiva, Clara Vercelli e vedrà la presenza di calciatori, tecnici e rappresentanti del Torino Calcio; dei vertici dell’Associazione Ex Calciatori Granata e dei membri della qualificata giuria; di campioni del passato e di autorevoli esponenti delle istituzioni e personalità del mondo economico, sportivo e culturale piemontese.

Il presidente Claudio Sala presiederà la premiazione; Serino Rampanti, responsabile e coordinatore dell’iniziativa parlerà del premio ed illustrerà l’attività e le iniziative dell’associazione calciatori, che è la più antica d’Italia, essendo stata costituita nel 1959.

Durante la manifestazione verrà ricordata la figura dell’indimenticato presidente Orfeo Pianelli, nel ventennale della sua scomparsa. Per commemorarlo interverrà il nipote George Garbero Pianelli.

Nel corso dell’iniziativa vi saranno la proiezione di filmati, l’esposizione di esclusivi cimeli della storia granata e l’esibizione di artisti e gruppi musicali.

La serata si concluderà con prelibato aperi-cena con piatti della tradizione gastronomica del territorio.

Il Pallone Granata, un’esclusiva opera artistica realizzata montando un pallone a riquadri oro e granata su un autentico mattone del vecchio Filadelfia, e il Trofeo avv. Sergio Cozzolino verranno consegnati da Claudio Sala, capitano del Torino dello scudetto 1976 ed attuale Presidente dell’Associazione Ex Calciatori Granata Ets, mentre Serino Rampanti, autentica anima del sodalizio, illustrerà le finalità dell’Associazione.

Vi saranno poi le ovvie interviste alle Leggende Granata presenti, intervallate da alcuni momenti musicali.

Seguirà una degustazione di prodotti di eccellenza del territorio.

Pallone Granata: Albo d’Oro

Il Pallone Granata è un premio giunto alla terza edizione. Ideato dall’avvocato Pierluigi Marengo, segretario dell’Associazione Ex Calciatori Granata , è un importante ed ambito riconoscimento unico ad essere deciso e assegnato da una giuria composta esclusivamente da calciatori.

Nel 2023, nella prima edizione, ed è stato assegnato ad Alessandro Buongiorno; la premiazione si è svolta a Torino, nel Grattacielo della Regione Piemonte.

La II edizione del Pallone Granata, per il campionato 2023-2024 è stata assegnata a Duvàn Esteban Zapata, che in quel campionato è risultato il miglior marcatore della squadra granata.

Oltre che per le indubbie qualità tecniche e agonistiche, sia Buongiorno che Zapata sono stati scelti per le sue grandi doti umane e per il forte attaccamento ai valori granata” – ricordano Claudio Sala e Serino Rampanti a nome della giuria che li aveva scelti.

 

Associazione Ex Calciatori Granata

L’associazione Ex- Calciatori Granata è stata costituita nel 1959 ed è il sodalizio tra giocatori che hanno militato in una squadra professionistica più longevo d’Italia, e il secondo più longevo in assoluto, dopo quello che unisce i calciatori che hanno indossato la maglia del Barcellona.

Attualmente il direttivo dell’Associazione Ex Calciatori Granata è cosi costituito:

Presidente, Claudio SALA (leggendario capitano del Torino vincitore dello scudetto 1976)

Vicepresidente Vicario: Giuseppe PALLAVICINI

Vicepresidenti: Luciano CASTELLINI, Angelo CERESER, Natalino FOSSATI

Tesoriere: Serino RAMPANTI

Segretario: Pierluigi MARENGO

Altri Membri del Direttivo:

Nello Santin, Silvano Benedetti, Lorenzo Gobetti, Danilo Careglio, Sebastiano Gambino, Antonino Asta.

L’associazione Ex Calciatori Granata è impegnata in diverse attività in ambito sportivo e sociale, tra le quali la più recente è l’istituzione del Premio Pallone Granata.