ilTorinese

A Superga riaprirà lo storico ristorante della Posta

Riaprirà il “Ristorante della Posta”. In strada comunale di Superga 323 – nel tratto finale della strada che porta alla Basilica – il piano terra di un edificio di fine Ottocento ha ospitato per decenni un luogo di ristoro per i contadini locali, i viaggiatori e i pellegrini nel contesto di una piazzetta del borgo caratterizzata da una trattoria e un tabaccaio.

L’attività è proseguita sino ai primi anni Settanta del Novecento, poi la chiusura e il cambio di destinazione d’uso a residenziale. Da alcuni anni il locale dell’ex ristorante è sfitto e inutilizzato; un elemento di degrado edilizio che si riflette sul fabbricato e il contesto circostante.

Con il cambio di destinazione d’uso alla funzione originaria approvato oggi all’unanimità dal Consiglio comunale – Legge 106/2011 in materia di costruzione in deroga al piano regolatore generale – i circa cento metri quadri del piano terreno potranno tornare a ospitare il ristoro; un’occasione per riqualificare l’edificio ampliando l’offerta commerciale del borgo in virtù della sua vocazione turistica.

Giachino: dal 1990 sono 33 anni e ne mancano ancora 10. La TAV troppo lenta

Interpellato nel corso dell’incontro in corso in Unione Industriale sulle ricadute degli appalti della TAV sulle imprese piemontesi l’ex Sottosegretario Mino Giachino ha dichiarato che :

Accelerare i lavori della TAV dalla parte italiana è la spinta più importante che possiamo dare ai francesi . Dopo la nostra grande Manifestazione SITAV del 10.11.18 e prima del voto del Senato sulla mozione Notav dei 5 stelle la Commissione UE decise di cofinanziare la tratta italiana con 1 miliardo di euro. Sino ad allora le tratte nazionali non venivano cofinanziate dalla Europa come capita per il Terzo Valico. Ora dovremmo spingere anche noi che la Commissione europea decida di cofinanziare la tratta francese. Ma se guardiamo al passato quando i torinesi volevano costruire la Autostrada Torino Milano e i milanesi nicchiavano , il Senatore Agnelli molto più intraprendente dei suoi eredi fece partire una raccolta di fondi tra le aziende torinesi e si inizio un’opera fondamentale per lo sviluppo di Torino perché già allora Milano correva economicamente di più. Accelerare i lavori lato Italia è un interesse nazionale . La TAV potrà avere ricadute economiche per Torino e il Piemonte valutabili in almeno tre miliardi l’anno tra crescita del turismo e della logistica . Conto molto sulla spinta della Presidente Meloni.

Mino Giachino
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Richiedenti asilo e Università: una situazione di incertezza

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Caro direttore, mi chiamo Daria Kryukova, rappresento l’Unione dei Dissidenti Russi in Italia e sono anche una richiedente asilo politico.
Di recente i giornali italiani hanno raccontato la mia storia con l’università di Bologna: che i richiedenti asilo non possono essere immatricolati alle università, perché questo diritto ci è negato per il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 art. 39, che impedisce ai richiedenti asilo di essere immatricolati presso l’Università italiane e conseguire una laurea. E che io anche se sono stata ammessa, seguo lezione fin da ottobre, non posso essere immatricolata e registrare i miei voti.
Di conseguenza, siamo costretti ad aspettare anni per una risposta a una richiesta di asilo, non potendo ottenere un’istruzione universitaria e una laurea, il che ovviamente interferisce con l’integrazione in un nuovo paese e il nostro sincero desiderio di fare tanto bene quanto possibile per il paese che ci ha ospitato, essere indipendenti e autosufficienti e contribuire alla societa’.

Voglio raccontare le storie di altri due studenti richiedenti asilo nella stessa situazione: uno di noi vorrebbe studiare proprio all’università di Torino. 
E le posizioni di tutte le università possono essere molto diverse anche all’interno della stessa legislazione. Penso che questo farà più luce sull’argomento da diverse angolazioni, mostrando le diverse posizioni di diverse università che sono abbastanza autonome da offrire agli studenti programmi diversi (come l’Università di Trento, per esempio).

Elisei e la sua storia con l’Università di Torino

Ho 20 anni e sono originario di Ekaterinburg. Ho studiato per un anno all’università di Mosca. Sono arrivato in Italia il 30 settembre 2022 e ho deciso di chiedere asilo non solo per motivi politici (sono stato arrestato durante proteste), ma anche per minacce alla mia vita.

Fin dal primo giorno di guerra, ho espresso la mia posizione contro il conflitto sui social network, su VKontakte (l’equivalente russo di Facebook) e sulle Storie di Instagram. Ho parlato della follia di tutto ciò che stava accadendo all’università. Nel marzo 2022, sono stato arrestato durante una protesta contro la guerra: mi hanno confiscato il passaporto, il telefono e qualsiasi mezzo di comunicazione con il mondo esterno, e non mi è stato concesso di consultare un avvocato durante l’interrogatorio. Mi hanno preso le impronte digitali, fotografato e minacciato con 15 giorni di detenzione in caso di dissenso.

Dopo l’arresto, ho affrontato un processo e sono stato dichiarato colpevole in base all’accusa di partecipazione a manifestazioni non autorizzate. Successivamente, è stato inviato all’università un elenco di persone coinvolte nelle proteste. Ciò non è stato solo un avvertimento, ma anche un segnale: le cose peggioreranno se continuerai. In seguito, gli agenti di polizia sono venuti nel mio dormitorio per una “conversazione” e mi hanno chiesto di firmare un documento in cui mi impegnavo a non partecipare a proteste o comizi politici, al fine di “chiudermi la bocca” (questo tipo di documento non dovrebbe essere firmato, altrimenti costituirebbe un altro atto illegale). Mi hanno emesso un avviso che mi proibiva di frequentare luoghi pubblici (metropolitana, centri commerciali, parchi, ecc.) a Mosca durante i giorni festivi e i fine settimana. Queste restrizioni sono legate a minacce ricevute da persone vicine alle autorità, che avevano avuto accesso ai miei effetti personali e alla mia corrispondenza con un partner.

Dopo essere arrivato in Italia e aver presentato la domanda di asilo, ho deciso di continuare i miei studi. Ho scelto l’Università di Torino perché vivo in Piemonte. Ho fatto domanda per il programma chiamato Global Law and Transnational Legal Studies, che viene insegnato in inglese. Mi è sempre piaciuta la giurisprudenza, anche durante gli anni scolastici in Russia, dove ho studiato lingue straniere. L’esigenza di conoscenze legali e l’approccio umanitario del diritto come disciplina e professione mi hanno spinto a scegliere questa direzione. Prima di fare domanda per il programma, ho completato un corso di diritto internazionale umanitario presso l’Università di Leida e ho potuto constatare come la Russia agisca al di fuori dei confini legali, il che è sempre più preoccupante.

Ho scritto una lettera all’università e ho ricevuto conferma della possibilità di candidarmi al corso di mio interesse, ma mi è stato comunicato che l’iscrizione è possibile solo con un permesso di soggiorno per asilo già ottenuto, e la ricevuta non è un documento valido. Il rappresentante dell’ufficio per gli studenti internazionali di Torino mi ha fornito informazioni solo sulle modalità di candidatura, ma non ha fornito ulteriori spiegazioni. Quando ho chiesto informazioni sulle borse di studio e sull’assistenza agli studenti rifugiati, mi è stato semplicemente detto di consultare il link sul sito web. Ho anche chiesto se fosse possibile diventare uno studente “auditor” del programma, ma non ho ricevuto una risposta precisa e mi è stato consigliato di parlare con il responsabile del programma. Desidero menzionare l’Open House Day, dove ho ottenuto alcune informazioni in più da uno studente del programma di master riguardo all’iscrizione, al processo di studio e alle borse di studio. Inoltre, c’è un ufficio dell’università chiamato Infopoint che ha cercato di aiutarmi, ma non è riuscito a mettersi in contatto con l’ufficio internazionale noto per i suoi problemi.

Tutto ciò rende la situazione ancora più frustrante e aumenta l’incertezza, che già di per sé è molto presente.

L’impossibilità di essere ammesso all’università come richiedente asilo è devastante dal punto di vista emotivo. Come giovane, ti priva di una vita sociale, di opportunità di integrazione e di possibilità di partecipare pienamente alla vita della società a causa di uno stato scritto su un pezzo di carta, che si presume essere inappropriato.

Ho inviato i documenti in tempo, entro la scadenza del 25 giugno. Tuttavia, se non ottennero la decisione finale della commissione prima dell’inizio dell’anno accademico, anche se la risposta sarà positiva e indicherà che sono stato accettato nel programma, non potro’ comunque essere iscritto.

Per me è importante essere iscritto perché desidero proseguire la mia carriera universitaria e avere il diritto di studiare, acquisire conoscenze rilevanti nel campo del diritto internazionale, in particolare del diritto umanitario, in cui la Russia, come Stato, mostra una completa ignoranza durante il conflitto di aggressione. Inoltre, l’opportunità di avere almeno un punto di riferimento solido sulla quale fare affidamento è fondamentale per me come rifugiato, poiché rappresenta la perdita di tutto il passato, sia positivo che negativo: amici, famiglia, abitudini. L’accesso all’università potrebbe contribuire all’integrazione, migliorare il mio stato mentale (facendo parte di qualcosa di stabile) e offrire nuovi obiettivi da perseguire per creare, lavorare e migliorare il mondo intorno a me.

Considerando che la nostra vita in questo momento è piena di incertezza, qualsiasi azione che aiuti a ridurla è molto preziosa per noi. Anche secondo la normativa vigente.

Falso Made in Italy, la Guardia di Finanza sequestra un milione di articoli

Orologeria falsa, scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino un deposito nel Milanese.

Sequestrati 1 milione di articoli falsi. La frode prevedeva come la merce, importata dall’estremo Oriente, venisse presentata in dogana in imballi privi di indicazioni riconducibili a una origine italiana mentre, al loro interno, sono risultati apposti i simboli tipici, quali il tricolore, idonei ad ingannare il cliente finale. Una frode da 7 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Torino ha sequestrato circa 1 milione di articoli riportanti segni e simboli tipici del “Made in Italy”, ma in realtà interamente prodotti e successivamente importati dalla Cina. La merce cautelata, se immessa in commercio, avrebbe fruttato un illecito guadagno di circa 7 milioni di euro.

L’operazione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha avuto inizio nei giorni scorsi quando i finanzieri hanno notato, esposti sugli scaffali di alcuni negozi, prodotti per la casa reclamizzati come di origine italiana, attraverso l’inequivocabile simbologia della bandiera tricolore, nonostante dalle indagini sia emerso che gli stessi fossero stati, invece, interamente realizzati in Asia. Gli elementi acquisiti hanno indotto a ritenere che ci si trovasse di fronte ad una ingente frode commerciale e, pertanto, si è proceduto a ricostruirne l’intera filiera distributiva, attraverso l’esame analitico dei flussi degli approvvigionamenti.

Lo sviluppo delle indagini ha portato, quindi, i militari a individuare un deposito in un Comune nella Provincia di Milano ove è stata rinvenuta la considerevole quantità di articoli (orologi da parete, bilance, cassettiere, portafoto, scarpiere, specchiere, lumi ornamentali nonché sveglie) pronti per essere posti in vendita con il sigillo nazionale.

L’illecito modus operandi prevedeva che la merce importata dall’estremo Oriente venisse presentata in dogana in imballi primari privi di indicazioni riconducibili a una origine italiana mentre, al loro interno, sono risultati apposti i simboli tipici, quali il tricolore, idonei ad ingannare il cliente finale.

L’ingente quantitativo di merce rinvenuto, che sarebbe stato commercializzato attraverso la grande distribuzione organizzata, è stato, quindi, sequestrato nel corso delle perquisizioni disposte dall’Autorità giudiziaria nei confronti di un imprenditore italiano il quale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, dovrà rispondere dei reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Bottino magro nella rapina alla Villa di Moise Kean

Di recente si sono verificati a Torino furti in alcune ville appartenenti ai giocatori della Juventus, tra cui l’attaccante Moise Kean. Gli scassinatori hanno preso di mira una villa di lusso in precollina a Torino, dove sorge la dimora del celebre calciatore. Secondo le fonti, i ladri sono riusciti a entrare nell’abitazione nell’ultimo fine settimana. La domestica della villa ha scoperto la casa in disordine e una finestra aperta, il che ha portato alla chiamata al 112 per richiedere aiuto. La situazione è al momento in corso di valutazione da parte delle autorità che stanno investigando per individuare i responsabili. Pare che i ladri siano fuggiti senza avere avuto modo di rubare molto.

Siglato accordo tra Polizia postale e Sagat – Aeroporto

È stato siglato ieri mattina alla presenza del Questore di Torino dott. Vincenzo Ciarambino il protocollo d’Intesa tra il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta e SAGAT S.p.A. Società di Gestione dell’Aeroporto di Torino.

L’accordo è finalizzato all’incremento della sicurezza informatica, alla condivisione e all’analisi delle informazioni idonee a prevenire e contrastare attacchi o danneggiamenti alle infrastrutture IT dell’aeroporto di Torino.

Il Protocollo d’Intesa firmato dal Dirigente del C.O.S.C della Polizia Postale dott.ssa Manuela De Giorgi e dall’Amministratore Delegato di SAGAT S.p.A dott. Andrea Andorno, rientra nell’ambito delle Direttive impartite dal Ministero dell’Interno volte al potenziamento delle attività di prevenzione della criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con Enti, Operatori e Amministrazioni che forniscono prestazioni essenziali.

Tali iniziative sono finalizzate ad incrementare la sicurezza cibernetica nell’ambito della competenza specialistica demandata alla Polizia Postale in materia di protezione delle infrastrutture critiche nonchè di sicurezza e regolarità dei servizi di telecomunicazioni.

L’aeroporto di Torino rappresenta una infrastruttura di rilevanza strategica in considerazione dei numerosi collegamenti verso destinazioni domestiche (Sud Italia e isole), europee ed extra-europee (Marocco e Israele): il network voli della stagione estiva 2023 comprende 50 destinazioni, di cui 14 mete nazionali e 36 mete internazionali. Lo scalo sta inoltre registrando un importante trend di crescita: dopo aver chiuso il 2022 con il record di traffico di 4.19 milioni di passeggeri (a +6% sul 2019, anno pre-pandemia), i primi 5 mesi del 2023 hanno fatto segnare un aumento dei volumi del +23% sullo stesso periodo dello scorso anno.

La partnership posta in essere che si sviluppa su un programma di durata triennale, consentirà di adottare procedure di intervento ed uno scambio informativo utileall’implementazione ed innalzamento degli standard di sicurezza cibernetica; tra gli scopi peculiari vi è quello di prevenire l’indebita sottrazione di dati nonché qualsiasi ulteriore attività illecita correlata agli attacchiinformatici con particolare attenzione alla garanzia di continuità nei servizi di pubblica utilità. Nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente informatico, la Polizia Postale e la società di gestione collaboreranno per fronteggiare l’attacco nonché per garantire il ripristino dei servizi offerti alla collettività.

Il protocollo prevede, altresì, lo svolgimento di attività formative congiunte sui sistemi e sulle tecnologie idonee al contrasto dei crimini informatici al fine di creare un know how strutturato ed aggiornato alle più recenti minacce.

La Polizia di Stato tramite il C.N.A.I.P.I.C. (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, svolge già da tempo un’efficace azione di raccordo operativo con gli uffici territoriali di competenza poiché la protezione delle infrastrutture critiche informatiche rappresenta un obiettivo prioritario di tutela dalla criminalità informatica comune, organizzata nonché di matrice terroristica.

DICHIARAZIONI DOTT. ANDORNO

“Siamo felici di aver siglato questa intesa con la Polizia di Stato in tema di cyber security a tutela oltre che delle nostre attività, anche di quelle di tutta la comunità aeroportuale e dell’utenza che sceglie il nostro scalo: con la crescita del traffico, aumentiamo l’impegno anche sulla sicurezza di tutto quanto avviene in aeroporto, al fine di offrire sempre un servizio d’eccellenza. Inoltre, la condivisione delle analisi e le attività formative che caratterizzano questo protocollo sono un esempio concreto di prevenzione in ottica sempre più collaborativa”.

DICHIARAZIONI DIRIGENTE POLIZIA POSTALE DOTT.SSA DE GIORGI

L’accordo siglato oggi è una forma tangibile di cooperazione strutturata tra istituzioni ed enti privati che svolgono funzioni di estremo rilievo per la collettività, in particolare nell’ambito di servizi essenziali quali ad esempio il trasporto aereo.L’incremento dei cyberattacchi osservato a livello nazionale ed internazionale ci spinge sempre più verso una maggiore sinergia nel comune obiettivo del mantenimento della regolarità dei servizi di telecomunicazione e dell’efficacia ed efficienza dei servizi offerti al pubblico. Il costante interscambio informativo consentirà di perfezionare le strategie di prevenzione dalla minaccia cyber, negli ultimi anni sempre più dinamica e pervasiva ed elevare l’azione di difesa rendendola sempre più adeguata alle criticità contemporanee”.

Silvio Magliano, politica e volontariato

Ritratti torinesi

Silvio Magliano ama definirsi “un amico in Regione”: riassume così il suo impegno in Consiglio Regionale e il suo metodo di lavoro che parte sempre dall’ascolto delle persone..

Oltre a essere Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale, è un Volontario. È, infatti, Consigliere del Centro Servizi per il Volontariato Vol.To, che sostiene, supporta e promuove le oltre 1.500 associazioni del territorio della provincia di Torino.

La sua prima esperienza istituzionale è stata quella di Consigliere di Circoscrizione 3 dal 2006; nel 2011 è stato eletto per la prima volta Consigliere Comunale a Torino. Il secondo mandato consecutivo inizia nel 2016, primo per preferenze tra i Moderati e secondo in assoluto.

“Si chiude un anno – precisa Silvio Magliano – nel quale ci siamo molto impegnati sul tema della salute, includendo anche la salubrità dei luoghi di lavoro e la problematica dell’amianto, affrontata più volte nelle ultime settimane.

Con la sentenza Schmidheiny, si è concluso un percorso di due anni e 41 udienze. La legge 257/92 e la messa al bando ormai dell’amianto risale a trent’anni fa, ma di malattie provocate dall’amianto si continua ancora a morire: dal 1990 fino ad oggi si sono registrate nel solo Piemonte oltre 300 nuove diagnosi. Numeri che, nella loro drammaticità, dimostrano l’urgenza di convocare al più presto un Tavolo Strategico, con la partecipazione attiva degli Assessori regionali alla Sanità e all’Ambiente. La tendenza degli ultimi anni è stata aggravata dalla pandemia, che ha provocato incontri meno frequenti, e deve essere subito invertita. Urge procedere alla bonifica dei siti ancora contaminati in Piemonte, che sono almeno 60 mila, e risulta fondamentale recuperare un rapporto di dialogo con le istituzioni e le associazioni dei familiari delle vittime dell’amianto”.

“Un altro campo nel quale siamo stati molto attivi – aggiunge il Consigliere Silvio Magliano – è quello ospedaliero e delle liste d’attesa, oltre che del riconoscimento salariale e della sicurezza dei medici che operano nei Pronto Soccorso del nostro territorio. In questo caso abbiamo richiesto anche un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine nei Pronto Soccorso”

“Ci sta a cuore – spiega il Capogruppo dei Moderati in Regione Silvio Magliano – il tema della turnazione e ricollocazione professionale del personale GTT che, per età o per altre ragioni, è diventato inidoneo alla guida dei mezzi. Il nuovo accordo di fine maggio, sottoscritto da una risicata maggioranza di sigle sindacali, potrebbe far aumentare il tempo medio di lavoro per autista. Questo comporterebbe un peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti e del servizio per l’utenza. Riteniamo sia necessario procedere a nuove assunzioni e a un adeguamento salariale per chi da troppo tempo non vede aumentare il proprio stipendio. Ci rende perplessi la decisione di esternalizzare alcuni servizi, come il controllo dei biglietti a bordo. Questo tipo di operazione non ha molto senso in presenza di personale che è in attesa di una nuova collocazione nell’organigramma aziendale e in assenza di un miglioramento del servizio”.

“Combattiamo con forza – spiega Silvio Magliano – anche la occupazione abusiva delle case popolari. Ci aspettiamo da ATC l’impegno di ristrutturare in tempi brevi il maggior numero di alloggi. Abbiamo chiesto lo sgombero di tutte le occupazioni abusive, per tutelare le famiglie che, invece, ne hanno diritto.

Nelle case ATC di corso Agnelli 156, sede di 351 unità abitative, dodici appartamenti sono abusivamente occupati. Ho presentato un Question Time per chiedere soluzioni. Lo scorso 6 giugno gli inquilini di corso Giovanni Agnelli hanno ricevuto in buca una lettera di diffida da parte di Iren, con una quantificazione di 45.147 euro d’insoluto e la prospettiva di un’interruzione del servizio in assenza della dimostrazione dell’avvenuto pagamento entro 15 giorni.

Gli inquilini hanno sempre puntualmente pagato e la stessa ATC dichiara di aver provveduto a versare quanto dovuto. La preoccupazione è massima tra i residenti, che temono l’interruzione dell’energia elettrica o della fornitura di acqua calda presso le loro abitazioni, pur consapevoli di aver sempre pagato le bollette. Resta da chiarire se il debito sia relativo all’energia elettrica o al teleriscaldamento (entrambi servizi erogati presso questi caseggiati da IREN) o se siano da escludere connessioni tra le occupazioni abusive delle dodici unità abitative presso i caseggiati di Mirafiori Nord e la quantità di energia consumata, senza diritto, negli ultimi mesi”. Anche in questo caso Silvio Magliano ha presentato un Question Time in Consiglio regionale per sapere dalla Giunta come si intenda procedere per scongiurare l’interruzione della fornitura di energia elettrica e acqua calda ai residenti nei caseggiati ATC.

“Siamo inoltre favorevoli a puntare sulle rinnovabili – spiega Silvio Magliano affrontando il tema energetico – e ci piacerebbe che anche il nucleare entrasse senza pregiudizi e preclusioni ideologiche nel dibattito politico. La tecnologia di quarta generazione ha grandi potenzialità e Inghilterra e Francia sono pronte a impiegare tecnologie prodotte da una realtà, Newcleo, che ha la sede principale proprio a Torino.

Si è tornati a parlare, recentemente, di Disability Card, a proposito della quale il Ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli e il sottosegretario agli Affari Esteri della Finlandia Pekka Puustinen hanno concordato l’urgenza di un’estensione a tutta la UE.

“Se le potenzialità della Carta Europea della Disabilità sono e restano straordinarie – sottolinea il capogruppo dei Moderati Magliano – questo strumento, senza la possibilità di essere utilizzato davvero sul territorio, e non solo in via teorica, non potrà diventare il mezzo attraverso il quale le persone con disabilità possano immediatamente certificare, senza necessità di altri strumenti verbali cartacei, la propria condizione, mostrando il QRcode e ottenendo le agevolazioni dovute”.

“Un altro aspetto che ci fa assolutamente piacere – prosegue Silvio Magliano – è l’investimento della Regione a favore degli oratori, che si è stabilizzato intorno ai 700 mila euro. Questa cifra, secondo noi, dovrebbe crescere in prospettiva, fino a tornare al milione di euro del 2017. Due anni fa è stato approvato in Aula un mio ordine del giorno che richiedeva ulteriori risorse da reperire per la LR 26 / 02 sulla valorizzazione e riconoscimento della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle parrocchie, dagli istituti cattolici e da quegli enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di Oratorio. Senza un sostegno adeguato queste realtà rischiano di essere costrette a ridurre la loro attività ordinaria e i progetti di inclusione sociale”.

Ultimo tema, ma non per importanza, che sta a cuore ai Moderati è quello della Linea 2 della Metropolitana, che ritengono debba arrivare a Pescarito. I Moderati chiedono che le attività commerciali penalizzate dai lavori in corso siano adeguatamente e puntualmente ristorate dal punto di vista economico e si impegneranno per questo obiettivo.

Mara Martellotta

 

Medaglie e primati per ValleBelbo Sport ai Campionati Regionali di Nuoto

I 40 anni di Acqui in palcoscenico

40 anni e non sentirli, questo viene da dire scorgendo il cartellone del Festival Acqui in Palcoscenico 2023, ricco di appuntamenti nei luoghi simbolo della città termale, che nuovamente nelle mani del sindaco Rapetti, rinasce dopo cinque anni di stallo. Riprendono le terme, il turismo e anche la voglia di spettacoli di livello . Si inizia domenica 2 luglio al teatro Giuseppe Verdi con l Orchestra Camerata Strumentale Acquese, diretta da Eleonora Perolini che eseguirà “Le quattro stagioni “di Vivaldi a seguire il premio Acqui Danza quest’ anno assegnato a Jacopo Tissi giovane talento di fama internazionale.La seconda parte sarà dedicata alla danza con la compagnia Nuovo Balletto Classico, sotto la guida di Liliana Così e musiche di Vivaldi.
Il festival prosegue poi fino al 18 luglio mettendo in scena il meglio della danza contemporanea.
L organizzazione del festival è a cura dell’ Associazione Grecale, con il contributo del Mic ,la Regione Piemonte Fondazione CRAL e il Comune di Acqui Terme.
La direzione artistica è come sempre di Loredana Furno che proprio 40 anni fa ebbe l’illuminante idea di abbinare Terme e Danza.
Info@ ballettoteatroditorino.org

Gabriella Daghero

“Evoluzioni sonore #2” Al “MAO Museo d’Arte Orientale” di Torino, suggestive performance musicali

Animeranno l’estate dei torinesi

Dal 20 giugno al 7 settembre

Fra tradizione, sperimentazione, globalizzazione ed echi di futuro, la musica invaderà per quattro mesi gli spazi del “MAO”di Torino, in occasione del riallestimento – concepito attraverso la pratica della “compassione” e del “dono” – della mostra “Buddha10Reloaded”. Sotto l’attenta organizzazione di Chiara Lee e Freddy Murphy (fondatori del progetto musicale “Father Murphy”, con cui i due hanno realizzato una serie di “concept album”, esibendosi in festival ed eventi prestigiosi, tra cui, solo per restare in Italia, la “Biennale di Venezia” e il “Santarcangelo Festival”), i suoni delle artiste invitate contribuiranno a tracciare il ritratto di un continente – quello asiatico – dalle molteplici e mutevoli identità.

Il programma prende avvio, negli spazi museali di via San Domenico 11, martedì 20 giugno, alle ore 19, con Miya Masaoka, per un approccio virtuosistico ed innovativo al “koto”giapponese, strumento musicale cordofono appartenente alla famiglia delle “cetre”, derivato dal “Guzheng” cinese. Miya Masaoka è compositrice, musicista e sound artist. Le sue opere spaziano tra il New Noh, performance ibride tra acustica ed elettronica, sound art, cori, mappatura del movimento degli insetti, installazioni sonore, performance art e molto altro. Il suo lavoro esplora la percezione corporea della vibrazione, del movimento e del tempo, mettendo in primo piano complesse relazioni timbriche. La Masaoka è docente associata e direttrice del “MFA Sound Art Program” presso la “Columbia University” di New York.

“Elettronica contemporanea e classici ‘raga’ indostani amalgamati in un’armonia perfetta”, saranno invece, i temi su cui andrà a cimentarsi mercoledì 26 luglio, alle 19, Arushi Jain, cantante e produttrice, nonché ingegnere, con una visione non ortodossa e risolutamente “DIY” (anticonsumistica) di una tradizione secolare. Trasferitasi dall’India in California, studia  Informatica alla “Stanford University”, dove è introdotta ai suoni e alla sintesi generati dal computer presso il “Center for Computer Research in Music and Acoustics (CCRMA)”. La sua musica è una reinterpretazione unica di due mondi contrastanti. Gli antichi “raga” dell’India settentrionale vengono da lei re-immaginati e suonati con strumenti e tecnologie che ha appreso nella sua “San Francisco Bay Area”. Il suo ultimo album “Under the Lilac Sky” è stato pubblicato su “Leaving Records” nel luglio 2021 e recentemente è stata inclusa nella prestigiosa lista musicale di “Forbes 30 under 30”.

Terzo appuntamento, martedì 22 agosto, ore 19, con Evicshen e “una passeggiata funambolica tra controllo e caso che confonde i confini tra performer e pubblico”. Evicshen è il nome di battaglia della sound artist Victoria Shen.
La sua musica si basa sulla fisicità del suono e sulla sua relazione con il corpo umano tramite l’uso di “sintetizzatori modulari analogici”, “dischi in vinile/resina” e “strumenti elettronici autocostruiti”, come le “Needle Nails”, delle “unghie in acrilico” con puntine per giradischi incorporate che le consentono di riprodurre fino a cinque tracce di un disco contemporaneamente. Il suo LP di debutto “Hair Birth” ha una copertina in rame che si trasforma in un altoparlante attraverso il quale è possibile riprodurre il disco. Ogni pezzo non é solo supporto musicale riproducibile, ma anche oggetto d’arte unico.

Serata conclusiva, giovedì 7 settembre, ore 19, con “Crossing Borders”, performancecomposta del produttore giapponese Scotch Rolex insieme alla percussionista coreana Shin Hyo Jin. I due  mescolano musica elettronica sperimentale con tradizionali percussioni coreane cerimoniali, andando oltre i confini, in una sorta di rituale mistico e spirituale.

Per info: “MAO-Museo Arte Orientale”, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Costo biglietti (acquistabili presso la biglietteria del Museo o su Ticketone): 15 euro intero / 10 euro ridotto studenti.

g.m.

Nelle foto:

–       Miya Masaoka

–       Arushi Jain

–       Evicshen

–       Crossing Borders