ilTorinese

Dopo le (tante) aggressioni guardie armate negli ospedali

“È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i Pronto soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno”. Così ha risposto l’assessore Federico Riboldi, nel corso del corso del question time in Consiglio regionale, all’interrogazione di Alberto Unia (M5s), “Aggressione al pronto soccorso di Ciriè e misure per la sicurezza del personale sanitario, quali misure urgenti?”.

In particolare, Unia ha interrogato su quali siano “le azioni intraprese per agevolare un confronto con le forze dell’ordine per garantire che episodi come quello di Ciriè, del 30 settembre scorso, non si ripetano, tutelando in maniera più efficace medici, infermieri e operatori sanitari”. Unia ha definito la “sicurezza ospedaliera imprescindibile, essendo l’ospedale un luogo sacro dove deve essere ristabilita la fiducia dei cittadini”.

“Fino a pochi anni fa il personale del Pronto soccorso era rispettato e anche ringraziato – ha affermato l’assessore Federico Riboldi – si vede che alcuni schemi nella società sono saltati”. Per questo motivo, la Regione ha avviato quest’anno un monitoraggio in tutte le aziende sanitarie sulla presenza di misure di sicurezza e la prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari.

Riboldi ha aggiunto che con l’aggiornamento di giugno del “Progetto accoglienza e umanizzazione in Pronto soccorso” è prevista la presenza di un referente per la gestione dei conflitti con gli utenti in attesa, così come la figura dell’assistente in sala d’attesa, da reperire nell’ambito delle associazioni di volontariato, che possono svolgere il ruolo di mediatore delle relazioni tra il personale sanitario e i cittadini. “Nel rispetto dei ruoli, l’Asl To 4 continuerà ad assicurare il massimo impegno nel proseguire le azioni utili a garantire la sicurezza degli operatori del Pronto soccorso e il necessario dialogo con le forze dell’ordine”.

Nelle strutture di più elevata complessità, viene prevista la figura dello psicologo interno al Pronto soccorso, il cui intervento è rivolto non solo ai pazienti ed agli accompagnatori, ma anche agli operatori sanitari. Comunque l’Asl To4 precisa che “per tutelare gli operatori, diversi interventi sono già stati realizzati: installazione di dispositivi di videosorveglianza; presenza di un servizio di vigilanza non armato, con la localizzazione del personale di vigilanza accanto al punto triage; intensificazione dei passaggi delle forze dell’ordine”.

Ufficio stampa CRP

Si è concluso il World Summit on Accessible Tourism

Destinations for All, 5-7 ottobre 2025

Oltre 400 delegati da 30 Paesi si sono incontrati a Torino per lavorare ad un progetto comune di turismo sempre più inclusivo

 

 Si è concluso ieri a Torino il III World Summit for Accessible Tourism (WSAT), il più importante appuntamento internazionale dedicato al turismo accessibile e inclusivo, che ha riunito oltre 400 partecipanti, provenienti da oltre 30 Paesi, tra cui 85 operatori che hanno preso parte allo speciale evento BtoB dedicato. Tre giornate di confronto, formazione e networking che hanno messo al centro l’accessibilità come leva strategica di sviluppo economico, sociale e territoriale.

Il Summit, organizzato da CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà e da IsITTIstituto Italiano per il Turismo per Tutti, è nato con l’obiettivo di promuovere e condividere le best practices di accessibilità nel settore turistico, consolidando una rete globale di destinazioni inclusive e accessibili a tutte e tutti, comprese le persone con esigenze specifiche.

L’evento – organizzato con il supporto di istituzioni nazionali e internazionali, enti territoriali e operatori privati – ha confermato Torino e l’Italia come punto di riferimento mondiale per la riflessione sul turismo per tutti, capace di unire innovazione, sostenibilità e inclusione.

Accessibilità come opportunità di crescita

Nel corso del Summit sono stati presentati i principali risultati del Rapporto sul Turismo Accessibile ed Inclusivo, che evidenzia come il turismo accessibile rappresenti oggi un comparto in forte espansione: tra il 2019 e il 2023 il fatturato medio è cresciuto del 28,8%, con punte del 51,3% per le piccole imprese che hanno investito in accessibilità e gli investimenti nel settore sono aumentati del 49%.

I dati più recenti confermano che il turismo accessibile non è un segmento marginale, ma la nuova frontiera dell’ospitalità. In Italia rappresenta già il 6,3% degli arrivi, con oltre l’83% delle imprese alberghiere che ha investito negli ultimi tre anni e quasi il 70% pronte a farlo ancora nel prossimo triennio. […] L’accessibilità come opportunità

Ha dichiarato Maurizio Montagnese, Co-presidente del WSAT e Presidente della Consulta delle Persone in Difficoltà (CPD), realtà torinese capofila nel comitato organizzativo del WSAT.

A livello europeo, il turismo accessibile vale circa 400 miliardi di euro l’anno (pari al 3% del PIL) e sostiene 9 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, solo il 9% dei servizi turistici risulta effettivamente accessibile: un margine di miglioramento che, se colmato, potrebbe incrementare la domanda fino al 44% e attrarre il 75% in più di viaggiatori internazionali.

A confermare il potenziale economico del settore, anche i risultati di uno studio condotto da MMGY Travel Intelligence per European Network for Accessible Tourism (ENAT), come racconta Ivor Ambrose, Managing Director ENAT: “Uno studio realizzato da MMGY Travel Intelligence per ENAT nell’aprile 2025 ha rilevato che, in media, i viaggiatori europei con esigenze di mobilità e accessibilità hanno speso 3.163 dollari in totale (esclusi i voli) per viaggi internazionali di piacere con pernottamento negli ultimi dodici mesi, effettuando in media 2,1 viaggi internazionali nello stesso periodo. Questo mercato, prezioso e in crescita, richiede informazioni affidabili e chiare sull’accessibilità da parte dei fornitori, per garantire viaggi sicuri e confortevoli — rappresentando al contempo un’importante opportunità di mercato per quelle destinazioni e imprese che investono e promuovono le proprie condizioni di accessibilità”.

Fondamentale il cambio di paradigma, come suggerisce Igor Stefanovic, UN Tourism Coordinator for Accessibility, Cultural Tourism and Indigenous Peoples: “Il turismo accessibile non riguarda ‘loro’, le persone con disabilità, e ‘noi’, coloro che non ne hanno. Riguarda tutti, perché prima o poi ciascuno avrà bisogno di servizi accessibili per poter viaggiare e godere dell’esperienza turistica. Finché non comprenderemo appieno questo concetto, destinazioni e imprese non potranno sfruttare appieno l’enorme potenziale di questo mercato.”

L’impegno delle istituzioni per un turismo senza barriere

La Ministra del Turismo Daniela Santanchè, durante il suo intervento alla cerimonia di apertura, ha rimarcato l’impegno del Ministero nel rendere il turismo italiano sempre più inclusivo e competitivo:

Questo evento è molto importante per affrontare la sfida dell’accessibilità nel turismo. È fondamentale che ogni progetto sostenuto dal Ministero promuova l’inclusione, affinché tutti possano godere delle bellezze della nostra Nazione. […] Il nostro obiettivo è trasformare il panorama turistico italiano in un modello di accessibilità, abbattendo ogni barriera e rendendo il turismo davvero un’esperienza per tutti”.

Il turismo italiano vive oggi una fase di consolidamento strutturale, con oltre 250 miliardi di valore nel 2024 (pari al 13% del PIL) e una crescita dei soggiorni del +6% nell’estate 2025 rispetto all’anno precedente. Questi risultati confermano la capacità del Paese di coniugare tradizione, innovazione e autenticità diffusa, rafforzando un percorso che trasforma la ripresa in sviluppo stabile e sostenuto tanto dalla domanda internazionale quanto da quella domestica.  In questo scenario, l’inclusione e l’accessibilità diventano leve di competitività e reputazione internazionale, rafforzate da un dialogo virtuoso tra pubblico e privato.

Sicurezza e ospitalità: un binomio inscindibile

Un’attenzione particolare è stata riservata al tema della sicurezza, considerata parte integrante dell’esperienza di ospitalità. In occasione del Summit, la grande sala da 500 posti del Lingotto è stata adattata per accogliere in modo pienamente accessibile tutte le persone presenti, comprese quelle con disabilità e con differenti ausili alla mobilità. La distribuzione dei posti a sedere e i percorsi d’esodo sono stati riprogettati per garantire fruibilità, autonomia e sicurezza in ogni fase dell’evento.

Il personale messo a disposizione da CPD ha ricevuto una formazione specifica per la gestione di eventuali emergenze, contribuendo alla definizione di linee guida inclusive sulla sicurezza che potranno essere applicate anche in altri contesti e manifestazioni.

In questo modo, il World Summit ha offerto un contributo concreto alla diffusione di una cultura dell’accoglienza che integra accessibilità e sicurezza, riconoscendole come due dimensioni inseparabili di un turismo realmente inclusivo e attento alle esigenze di tutte le persone della società.

Un’eredità che guarda al futuro

Il III World Summit for Accessible Tourism si è concluso con l’adozione del “Torino Manifesto on Tourism for All 2025”, documento programmatico che definisce una nuova agenda globale per il turismo accessibile, in continuità con le dichiarazioni di Montréal (2014) e Bruxelles (2018). Il Manifesto, elaborato con il contributo di rappresentanti di governi, organizzazioni delle persone con disabilità, enti del settore turistico, università e organismi internazionali, si fonda sui principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

La Torino Call for Action 2025, cuore del Manifesto, invita tutti gli attori del turismo – istituzioni, imprese, operatori culturali, formatori e sviluppatori tecnologici – a rendere l’accessibilità un pilastro strutturale delle politiche e delle strategie del settore, attraverso interventi concreti:

  • integrare i principi del Design Universale nella pianificazione delle destinazioni e dei servizi;
  • promuovere la formazione obbligatoria sull’accessibilità per i professionisti del turismo e l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità;
  • adottare standard internazionali comuni e pubblicare informazioni chiare e aggiornate sull’accessibilità di strutture e servizi;
  • incentivare la co-progettazione delle esperienze turistiche insieme alle organizzazioni di persone con disabilità;
  • sviluppare tecnologie inclusive e soluzioni digitali – dall’intelligenza artificiale alla realtà aumentata – per migliorare autonomia, fruibilità e sicurezza dei viaggiatori.

Il Manifesto propone inoltre la creazione di un Osservatorio Globale sul Turismo Accessibile, con il compito di monitorare i progressi, condividere buone pratiche e fornire orientamenti alle destinazioni di tutto il mondo.

Come recita il documento: “Il turismo per tutti non è solo una meta da raggiungere, ma un viaggio collettivo verso esperienze di viaggio dignitose e gioiose per ogni persona.”

Con l’adozione del Manifesto di Torino, l’Italia consolida la propria leadership internazionale nel turismo accessibile, ponendosi come esempio di collaborazione tra istituzioni, società civile e imprese per un turismo che genera valore economico, inclusione sociale e dignità per tutti i viaggiatori.

Arianna Lantelme, modella del Sestriere alla Milano Fashion Week

Diciassette anni e un sogno che prende forma. La giovanissima modella del Sestriere, Arianna Lantelme, ha sfilato sulle passerelle della moda di Milano, portando con sé l’orgoglio della sua città.

La moda era sempre stata la sua grande ispirazione e ora, a 17 anni, arrivano i primi traguardi importanti.

Arianna aveva partecipato a Miss Paradisia, dove si è aggiudicata le fasce di Miss Cinema e Miss Casale Tierra Madre nel giugno del 2025, un’esperienza che le ha permesso di crescere e di credere ancora di più nelle sue capacità e di non smettere mai di sognare.

“Ho sempre sognato di fare la modella, e ringrazio la mia famiglia e il mio ragazzo, che mi hanno sempre supportata in questo percorso. Un ringraziamento speciale va all’agenzia Laeffe e a Francesco Capparelli, che ha creduto in me e ha visto il potenziale. I piccoli traguardi, già così grandi per me, mi danno una grande spinta per continuare su questo percorso”.

Mara Martellotta

In arrivo il Disability Manager della Regione Piemonte

Entro due settimane la Giunta regionale avvierà l’iter per individuare il Disability Manager della Regione Piemonte, figura prevista dalla legge regionale a firma di Silvio Magliano (Lista Cirio), approvata nel 2023. Lo ha annunciato in Aula a Palazzo Lascaris l’assessore Gian Luca Vignale, rispondendo a un’interpellanza dello stesso Magliano.

Vignale ha spiegato che “è stato costituito un gruppo di lavoro per definire funzioni, criteri e requisiti del Disability Manager, così da garantire una piena partecipazione alla vita lavorativa delle persone con disabilità”. Magliano si è detto soddisfatto, sottolineando come “le istituzioni debbano dare l’esempio” nella valorizzazione delle capacità di tutti i lavoratori.

Nella stessa seduta, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha risposto a sei interrogazioni in materia sanitaria. Tra i temi affrontati: l’attività intramoenia all’Asl Città di Torino (Nadia Conticelli, Pd), la libera professione nelle strutture pubbliche (Giulia Marro, Avs), le criticità della Città della Salute e le Case della Comunità (Daniele Valle, Pd).

Ulteriori quesiti hanno riguardato l’accesso gratuito ai farmaci per la cheratocongiuntivite vernale (Andrea Cerutti, Lega) e la governance della spesa farmaceutica regionale (Davide Zappalà, Fdi).

Uffico stampa Crp

Ergastolo per il brutale omicidio del senzatetto ucciso con una violenza inaudita

Fu ucciso con una violenza inaudita: così morì Giovanni Santus, il senzatetto trovato senza vita nel luglio del 2023 in un alloggio del quartiere Chiavazza di Biella. Per il brutale omicidio, la Corte d’Assise di Novara ha condannato all’ergastolo due persone.

Altri due imputati, sono stati invece riconosciuti colpevoli di omissione di soccorso e vilipendio di cadavere. Le pene stabilite sono rispettivamente di due anni e sei mesi per uno e di due anni e due mesi.

In un primo momento, gli indagati avevano sostenuto che Santus fosse stato ospitato soltanto per potersi lavare e che fosse morto accidentalmente cadendo in bagno, riportando gravi ustioni. Tuttavia, l’autopsia disposta dalla Procura ha smentito completamente quella versione, rivelando che il decesso era stato causato da una violenza estrema, le percosse avevano causato lo sfondamento della cassa toracica e la lacerazione del fegato e della tiroide.

In auto con 10 chili di eroina sotto il seggiolino dei figli

Aveva escogitato un espediente per non destare sospetti: viaggiare con la famiglia. Ma il piano non è bastato a ingannare la Polizia di Stato, che nelle scorse ore ha sequestrato dieci chilogrammi di eroina al casello autostradale di Melegnano.

Gli agenti della Squadra Mobile di Milano hanno scoperto la droga nascosta sotto un seggiolino per bambini all’interno di un SUV condotto da un 40enne albanese residente in provincia di Torino. L’uomo stava percorrendo l’autostrada in direzione sud insieme alla moglie e ai due figli, nel tentativo di camuffare il trasporto illecito.

Arrestato sul posto, il conducente è stato posto in custodia cautelare nel carcere di Lodi. Le successive perquisizioni nella sua abitazione hanno portato al ritrovamento di ulteriori tre chilogrammi di eroina, aggravando ulteriormente la sua posizione.

Gaza, Ruffino (Az): “intollerabile sfida alle istituzioni”

Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione in Piemonte commenta:
“È una sfida alle istituzioni quella lanciata dal movimento Torino per Gaza. Gli organizzatori hanno confermato la manifestazione, nonostante il divieto messo dal questore per ragioni di ordine pubblico. Bene hanno fatto i partiti di sinistra e i sindacati Cgil e Usb a chiamarsi fuori da una manifestazione che ha già in sé i germi della violenza. Si tratta dello stesso gruppo che ha imbrattato le auto dei dipendenti alla Leonardo o ha cercato di bloccare l’aeroporto di Caselle.
A queste persone non importa nulla della sorte dei civili palestinesi. A loro importa spargere paura e intimidire i torinesi, sfidando i divieti del questore. Vanno isolati e mi auguro che questa manifestazione illegale sia neutralizzata. Torino non merita di essere devastata e imbrattata da gruppi che hanno nella violenza gratuita la loro unica ragion d’essere”.

Necrologi lanciano all’Alfieri lo spettacolo: “Rosso – Diario di una morte annunciata”

Giovedì 9 ottobre alle 20,45


Attori con disabilità cognitiva e non affrontano con intelligenza, ironia e sensibilità la morte

Per lanciare lo spettacolo, una campagna di necrologi per Torino 

Ventitré attrici e attori, dieci dei quali con disabilità cognitiva. Saranno loro giovedì 9 ottobre alle 20,45 sul palco del Teatro Alfieripiazza Solferino 4, a presentare “Rosso – Diario di una morte annunciata” che affronta con intelligenza, ironia e sensibilità un tema delicato come la morte.

Lo spettacolo è portato in scena da La Compagnia delle Frottole, promossa dall’Associazione I Buffoni di Corte APS, formata da attori con disabilità cognitiva e non.

Scritto e diretto da Luca Nicolino, è incentrato sulla morte del protagonista e l’attesa della lettura del testamento: un’esplorazione della natura umana e dei sentimenti che animano i diversi personaggi, svelandone le debolezze, le speranze e i segreti più reconditi.

La trama
La commedia parla di un imprenditore che, arrivato alla soglia dei 50 anni, si rende conto di aver dedicato la sua vita esclusivamente al lavoro a scapito di affetti e relazioni. Desideroso di sapere cosa pensino realmente di lui parenti e amici, decide di inscenare il suo funerale.

Il risultato è una fotografia amara di una famiglia che, in attesa della lettura del testamento, mostrerà debolezze, segreti, avidità e invidie.

L’inclusività in scena

All’interno dell’Associazione I Buffoni di Corte APS di Torino è attiva La Compagnia delle Frottole, composta da 23 attori, dieci dei quali con disabilità cognitiva. Da molti anni, sono impegnati nella realizzazione di spettacoli teatrali inediti.

«La Compagnia delle Frottole permette a diverse persone con disabilità di essere attori, portando in scena un personaggio e non le caratteristiche personali. Il pubblico ha la possibilità di vedere che anche  le persone con disabilità, con impegno, professionalità e talento, possono essere attori ed attrici di una compagnia teatrale – spiega il regista e autore dello spettacolo, Luca Nicolino – Gli spettacoli sono anche un’occasione fondamentale per entrare in contatto, nella veste di attori, con tutte le realtà inerenti al mondo del teatro, tra cui le persone che si occupano di costumi, scenografie e così via».

Il gruppo teatrale ha partecipato ad alcune rassegne quali Open to all – Fondazione CRT, Giovani in Scena, promossa dalla Circoscrizione 2, La Grande sfida 18 a Verona, allo spettacolo teatrale organizzato dall’Associazione Sport Life di Montebelluna, ha preso parte a concorsi di vario livello come Teatro des Enfantes ad Aosta. Ha poi organizzato spettacoli per raccogliere fondi da destinare a progetti di beneficenza per il Beslan e per l’emergenza Haiti, in collaborazione con la Onlus Madian Orizzonti e per le associazioni che fanno parte del circuito 1Caffè.org, l’organizzazione no profit fondata e promossa da Luca Argentero. Lo spettacolo “La Locanda del Migrante” ha visto proprio la partecipazione di Luca Argentero, intervenuto con un cameo nella pièce teatrale e replicato successivamente in altra serata, con l’intervento straordinaria di Bruno Gambarotta. La Compagnia, nel 2019-2020, ha inoltre registrato il sold out con lo spettacolo teatrale “Affetti clinici”, portato in scena al Teatro Carignano, al Teatro Alfieri e al Teatro Nuovo di Torino

La campagna di necrologi per Torino

Lo spettacolo è accompagnato da una curiosa campagna: dal 22 settembre, a Torino, compariranno necrologi del protagonista dello spettacolo. Sono stati predisposti 5 poster, sette digital urban adv ma la notizia è stata rilanciata anche su 30 paline e 3 pensiline Gtt e in flyer distribuiti in duemila locali in città, grazie alla collaborazione con Costadoro.

Una serata benefica

Varie tipologie di biglietto. Gallerie, con ticket da 20, 25 e 30 euro. Biglietti platea dai 25 ai 50 euro.
I biglietti si possono comprare https://oooh.events/evento/rosso-diario-di-una-morte-annunciata-biglietti/
Le donazioni sostengono il progetto La Corte, la futura sede dei Buffoni di Corte in via Rubino 82 a Torino: sarà la casa in cui i laboratori e i progetti dell’associazione saranno, da un lato, consolidate e potenziate e, dall’altro, ampliate con nuove iniziative, anche in ambito formativo e lavorativo, rivolte non solo alle persone con disabilità, ma anche ai giovani, agli anziani, agli abitanti di Mirafiori Nord e del territorio.
L’obiettivo è creare una comunità culturale dentro e attorno alla nuova sede dove sviluppare un percorso, rivolto soprattutto ai giovani, che renda La Corte un luogo di formazione: in particolare, per i percorsi formativi e di incremento delle competenze anche legate all’autonomia, la soluzione innovativa e sperimentale che sarà attuata è la collaborazione e l’interazione tra associati, studenti, professionisti del settore e volontari.

Fondazione Giubileo per la Cultura ETS, Giubileo e Costadoro
Lo spettacolo è prodotto con il supporto di Fondazione Giubileo per la Cultura ETS, il supporto tecnico di Giubileo e la collaborazione di Costadoro.

«Sostenere “Rosso – Diario di una morte annunciata” significa credere nel valore della cultura come strumento di inclusione e crescita collettiva. La collaborazione con l’associazione I Buffoni di Corte e con la loro compagnia, che mette in scena con sensibilità e professionalità attori con e senza disabilità, incarna perfettamente la missione della Fondazione Giubileo per la Cultura: dare spazio a progetti che uniscono qualità artistica, riflessione sui grandi temi della vita e un forte impatto sociale – afferma Gabriele Cresta, direttore della Fondazione Giubileo per la Cultura ETS – Anche grazie al contributo tecnico di Giubileo Torino, vogliamo testimoniare quanto sia importante abbattere barriere e pregiudizi attraverso il linguaggio universale del teatro».

«Promuovere questa iniziativa è per noi motivo di grande soddisfazione. Buffoni di Corte, uno spazio dedicato alle persone in quanto tali, non solo è in linea con i nostri valori aziendali, ma realizza anche progetti concreti – commenta Giulio Trombetta, amministratore delegato di Costadoro – In quanto azienda B Corp, Costadoro si impegna da sempre a sostenere azioni che favoriscano l’integrazione e l’inclusione sociale e abbiano un impatto positivo sulla nostra comunità».

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Lo spettacolo in breve

 

ROSSO – Diario di una morte annunciata

Spettacolo scritto e diretto da Luca Nicolino

Con Luca Nicolino, Gaia Chiapino, Sara Garetto, Martina Cipolla, Stefano Gilardi Carlo Testa, Margherita Malisani, Gianluca Rovetto, Tiziana Formiconi, Elisabetta Dua, Riccardo Viano, Riccardo Scappatura, Lorenzo Casarotti, Rossana Postiglione, Valentina Paonessa, Mattia Perlo, Simone Romano, Davide Morabito, Valentina Calcagno, Enrico Mura, Sara Pisoni, Celine Cusanno, Giovanni Digilio, Riccardo Nicolino.

Prodotto da La Compagnia delle Frottole promossa dall’Associazione I Buffoni di Corte APS con il contributo tecnico di Fondazione Giubileo per la Cultura ETS

Coreografie di Rossella Lucà

Scenografie e comunicazione di matteorossi.design

Torino e le imprese più proficue dell’anno

Informazione promozionale

Nel corso del 2025, Torino ha dimostrato una sorprendente capacità di adattamento e crescita, consolidando il proprio ruolo di protagonista nell’economia italiana. 

In un contesto nazionale ancora segnato da incertezze globali, il capoluogo piemontese ha saputo distinguersi per dinamismo, innovazione e resilienza.

Le imprese locali hanno beneficiato di un ecosistema favorevole, alimentato da politiche territoriali lungimiranti, investimenti mirati e una rete di servizi digitali sempre più efficiente.

In particolare, l’adozione sempre più diffusa di strumenti web ha contribuito a rafforzare la visibilità delle aziende, facilitando l’accesso ai mercati e la costruzione di relazioni commerciali solide.

Sette settori si sono rivelati decisivi per la crescita economica della città, ciascuno con caratteristiche e traiettorie specifiche, ma accomunati da una forte spinta all’innovazione e alla sostenibilità.

Automotive e mobilità sostenibile

Torino continua a essere un punto di riferimento per l’industria automobilistica, pur in una fase di profonda trasformazione. Il gruppo Stellantis ha investito ingenti risorse nella riconversione degli impianti di Mirafiori e Grugliasco, orientandoli verso la produzione di veicoli elettrici e ibridi. La filiera locale ha risposto con prontezza, sviluppando componenti ad alta efficienza, batterie di nuova generazione e software per la guida autonoma. L’indotto ha beneficiato di un rilancio significativo, con nuove assunzioni e collaborazioni tra imprese, centri di ricerca e università.

Tecnologie verdi e transizione ecologica

Il 2025 ha segnato un’accelerazione nella transizione ecologica, e Torino si è distinta per la capacità di integrare sostenibilità e competitività. Le imprese attive nel settore delle tecnologie verdi — dall’efficienza energetica alla gestione intelligente dei rifiuti — hanno registrato tassi di crescita superiori alla media nazionale. Il Comune ha promosso bandi per la riqualificazione energetica degli edifici, incentivando l’adozione di pannelli solari, pompe di calore e sistemi di monitoraggio ambientale. Anche le startup green hanno trovato terreno fertile, grazie a incubatori specializzati e fondi di investimento dedicati.

Digitale e innovazione tecnologica

L’ecosistema digitale torinese è tra i più vivaci d’Italia. Con oltre trenta incubatori e acceleratori attivi, la città ha visto nascere e consolidarsi numerose realtà nel campo dell’intelligenza artificiale, della blockchain, della robotica e della cybersecurity. Le imprese tech hanno beneficiato di una forte domanda di soluzioni digitali, sia da parte del settore pubblico che privato. La collaborazione tra Politecnico, Università degli Studi e imprese ha generato brevetti, spin-off e progetti di ricerca applicata. Torino si è affermata come hub dell’innovazione, attirando talenti e investitori da tutta Europa.

Turismo e ospitalità

Il comparto turistico ha vissuto un anno di grande rilancio. Torino ha saputo valorizzare il proprio patrimonio culturale, architettonico e gastronomico, attirando visitatori da ogni parte del continente. Il Museo Egizio, la Reggia di Venaria, il MAUTO e il circuito delle residenze sabaude hanno registrato numeri record. Le strutture ricettive hanno ampliato l’offerta, puntando su esperienze personalizzate, sostenibilità e digitalizzazione. Anche il turismo congressuale ha ripreso vigore, con eventi internazionali ospitati presso il Lingotto e il Centro Congressi Torino Incontra.

Salute, benessere e life sciences

Il settore della salute ha mostrato una crescita solida, trainata da investimenti in ricerca, innovazione e servizi personalizzati. Le aziende farmaceutiche e biotecnologiche torinesi hanno rafforzato la propria presenza sui mercati internazionali, grazie a prodotti innovativi e collaborazioni con centri clinici di eccellenza. Parallelamente, il benessere ha conquistato nuove fasce di pubblico: palestre, centri yoga, spa e cliniche private hanno ampliato la propria offerta, rispondendo a una crescente domanda di servizi orientati alla salute mentale e fisica.

Logistica e movimentazione industriale

La posizione strategica di Torino, crocevia tra Italia, Francia e Svizzera, ha favorito lo sviluppo del settore logistico. Le imprese specializzate nella movimentazione industriale, come Cieffe Carrelli, hanno registrato un incremento della domanda, grazie all’espansione dell’e-commerce e alla necessità di soluzioni flessibili per la gestione delle merci. I poli logistici di Orbassano e Settimo Torinese sono stati potenziati, con l’introduzione di tecnologie smart per il tracciamento e l’ottimizzazione dei flussi. La logistica si è confermata un asset strategico per la competitività del territorio.

Agroalimentare e eccellenze gastronomiche

Il comparto agroalimentare ha continuato a rappresentare un pilastro dell’economia torinese, con una forte vocazione all’export e alla valorizzazione delle tradizioni locali. I produttori di vino, cioccolato, formaggi e salumi hanno consolidato la propria presenza sui mercati internazionali, puntando su qualità, tracciabilità e storytelling. Le fiere gastronomiche, i mercati contadini e le collaborazioni con chef stellati hanno rafforzato l’identità culinaria della città, contribuendo anche al turismo enogastronomico. Torino si è confermata capitale del gusto, capace di coniugare innovazione e tradizione.

Uno sguardo al futuro

Questi sette settori hanno rappresentato il motore della crescita torinese nel 2025, dimostrando come la diversificazione economica sia una strategia vincente. La città ha saputo coniugare tradizione e innovazione, puntando su sostenibilità, digitalizzazione e valorizzazione del territorio.

Le imprese hanno mostrato una notevole capacità di adattamento, investendo in formazione, ricerca e internazionalizzazione.

Con l’arrivo dell’inverno 2025 e l’avvicinarsi delle festività dicembrine, sarà interessante osservare come queste dinamiche evolveranno. Le imprese torinesi, forti dei risultati ottenuti, si preparano a chiudere l’anno con slancio e a pianificare nuove sfide per il 2026. Il futuro, a Torino, è già iniziato.

 

Fondazione Merz: “Push the Limits 2 – la cultura si sveste e fa apparire la guerra” 

La Fondazione Merz presenta la seconda edizione di “Push the Limits”, un progetto espositivo che, potenziando la ricerca, in questo secondo appuntamento continua a indagare il linguaggio e la creatività contemporanea con artiste appartenenti a diverse generazioni, che fanno del superamento e della trasformazione dei limiti imposti, e supposti, la propria grammatica artistica.

“Push the Limits-la cultura si sveste e fa apparire la guerra” propone incontri di pratiche, linguaggi e ricerche di 19 artiste, protagoniste con opere inedite già realizzate e contestualizzate appositamente per gli spazi della Fondazione. Le artiste sono Heba Y.Amin, Maja Bajević, Mirna Bamieh, Fiona Banner, Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Latifa Echakhch, Yasmine Eid-Sabbagh, Cécile B. Evans, Dominique Gonzalez-Foerster, Mona Hatoum, Emily Jacir, Jasleen Kaur, Katerina Kovaleva,Teresa Margolles, Helina Metaferia, Janis Rafa, Zineb Sedira e Nora Turato.

Il progetto, curato da Claudia Gioia e Beatrice Merz, aperto da lunedì 27 ottobre all’1 febbraio 2026, muove dall’idea dell’arte come rigenerazione e capacità di formulare pensieri e parole, dove le urgenze del presente sembrano spingere verso la ripetizione e la rassegnazione dell’immobilismo. Il titolo ricerca l’attitudine dell’arte di porsi costantemente al limite, per spostare l’asse del pensiero, della percezione e del discorso per immettere nuove soluzioni e letture del nostro tempo. In questa seconda edizione la mostra approfondisce il suo ruolo di fronte alla narrazione ufficiale che prova a normalizzare le conseguenze devastanti dei conflitti, delle distriuzioni e del mutismo della politica.

“Mezzi e fini si avvolgono su di loro e come risultato si ha quello di non capire più quali siano i fini” – spiegano le curatrici. Con l’intenzione di porsi come catalizzatore delle istanze e delle tensioni del nostro tempo, la Fondazione propone un progetto collettivo, la cui sostanza narrativa trae ispirazione dalla maledizione lanciata per voce da William Shakespeare a Riccardo III, per evidenziare come oggi il linguaggio non abbia trovato una nuova formula da sostituire alla maledizione. Forme e modi si sono fatti più sofisticati, ma la sostanza non è mutata.

Tra le artiste presenti nella prima edizione di “Push the Limits”, Barbara Kruger affermava la valenza della relazionalità come qualità costitutiva dell’azione. Questo principio, estendibile a ogni aspetto della vita umana e politica, conduce alla creazione di qualcosa di inedito, che esprime libertà all’origine delle azioni collettive, e che poggia su una plurale interdipendenza. Hanna Arendt vedeva in questo tipo di azione collettiva un principio estetico, che si esprime nell’esecuzione e nella libertà su cui si formano parole e forme nuove in risposta alle crisi del presente.

Gian Giacomo Della Porta