ilTorinese

Merlo: Centro, ma può davvero allearsi con questa sinistra?

“Ma sarebbe francamente credibile e serio un Centro che si allea con l’attuale sinistra italiana?
Cioè con la sinistra radicale e massimalista della Schlein, con la sinistra populista e giustizialista
dei 5 stelle di Conte e con la sinistra estremista ed ideologica del duo Fratoianni/Bonelli con la
partecipazione straordinaria del segretario della Cgil Landini? E, di grazia, un Centro riformista,
moderato e di governo dovrebbe viaggiare con quella carovana?
Oltre ad essere politicamente e culturalmente innaturale, forse ha davvero ragione l’ex Pci
Goffredo Bettini quando sostiene che il Centro da quelle parti ha senso solo se si nasconde sotto
una ‘tenda’. Ecco, appunto, deve nascondersi in silenzio in un accampamento. Senza disturbare
chi realmente guida la coalizione di sinistra e progressista”.

On. Giorgio Merlo
Presidente nazionale ‘Scelta Cristiano Popolare’.

La generazione Z dell’arte a Magnano nel Biellese

Una mostra diffusa in otto sedi dal titolo “Stile libero”

Dall’invito rivolto a 25 studenti dell’Accademia di Brera di Milano appartenenti alla generazione Z prende forma “Stile libero”, la mostra diffusa in otto sedi del Comune di Magnano, ideata, organizzata e curata dell’Associazione Fuoriprogramma aps, visitabile da sabato 26 luglio a domenica 28 settembre prossimo. Con questa mostra l’associazione Fuoriprogramma, nata da un’idea di Michela Pomaro e Giovanni Frangi, prosegue il proprio impegno a sostegno dell’arte contemporanea in dialogo con il territorio di Magnano.
Magnano, appunto, è  parte viva del progetto, è  la materia con cui i giovani artisti interagiscono per dare forma a opere inedite, diverse per formato, ricerca e media, distribuite in un percorso che spazia dalla pittura alla scultura, fino al disegno e alla fotografia.
I 25 artisti coinvolti, ancora in una fase germinale della loro ricerca, sono nati tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila e con le loro opere definiscono visioni ancora inesplorate, che si nutrono del confronto con il presente, per immaginare nuove soluzioni per il futuro.

“Stile libero” inizia al Monastero di Bose, per la prima volta utilizzato per una mostra di Fuoriprogramma. Sotto un grande portico ad angolo di fronte a un prato, immediatamente dietro la chiesa di Bose, sono esposti una serie di grandi quadri ad acrilico con dei fiori di gusto pop, realizzati da Camilla Trumellini in un rapporto attivo con l’ambiente circostante.

Il percorso procede a tappe, prima verso la chiesa di Santa Marta, dove sono raccolti gli interventi di diversi artisti, tra cui i collage astratti di Elia Di Nola, interpretazione libera della storia e degli spazi, e i dipinti di Beatrice Pachera, attratta dalle vivaci e vibranti montagne del Marocco. Verso la casa parrocchiale,  in via Castello, trovano posto i disegni naturalistici di Silvia Rocchi, realizzati con una precisione da miniaturista, e i lavori a matita dedicati al cielo e all’acqua di Samuele Brambilla.
“Stile libero” conduce verso la parte più antica del paese, dove si incontra la Cantina del Ricetto, con la serie “Ragazzi che dormono” di Filippo Colombani, che racconta di giovani che si radunano, fanno gruppo, parlano, si riposano come in un “Déjeuner sur l’herbe” del nostro tempo. A seguire, nella piazza Comunale, si incontra la Locanda Borgo Antico, scelta per esporre una serie di lavori di Matteo Bianchi, riflesso del suo sguardo puntato agli orizzonti delle montagne della Val Camonica, parte della sua biografia.
La mostra raggiunge poi la sede della Pro Loco, in via Roma, i cui spazi sono occupati da una serie di incisioni che hanno come soggetto la natura, e il Mulino Ottino, all’inizio di via Campi, che ospita, tra gli altri, i personaggi punk di Tommaso Frattini, dipinti su materiali di recupero. E si conclude al Centro Culturale Sosio, sede della biblioteca locale, dove trovano posto le fotografie in bianco e nero di Lucrezia Mora ispirate ad Helmut Newton, che ritraggono donne dalla bellezza spiccata in tutta la loro femminilità e intimità, e sulle quali interviene scrivendo con un filo di seta rosso.

“Stile libero” raccoglie le esperienze creative di artisti ancora in fase germinale di esplorazione e definizione del proprio linguaggio e del proprio stile, liberi di sperimentare e di sbagliare.  La diversità delle soluzioni espressive proposte rivela le potenzialità di ognuna di esse.
Costituita in un percorso a tappe, l’esposizione include il paese di Magnano, nel Biellese,  come parte viva del progetto con cui gli artisti si sono relazionati in un dialogo aperto e inedito.

26 luglio- 28 settembre 2025

Stile libero. Progetto diffuso nel Comune di Magnano, nel Biellese

Mara  Martellotta

Giachino: “No Tav, mai così tanti danni”

La manifestazione NOTAV di ieri, la meno partecipata di sempre, ha fatto più danni di tutte le altre. Il Decreto sicurezza non ha funzionato come deterrente . Un errore concedere la autorizzazione del Festival in Valle. 

Lettera aperta Sì Tav al Governo e ai Giornali 

Premesso che le infrastrutture,  dopo la Intelligenza delle persone,  rappresentano il più grande motore di sviluppo della Storia , basta vedere la importanza delle strade consolari romane strategiche almeno per due millenni, la TAV tra i Corridoi ferroviari europei del futuro e’ il più importante proprio perché metterà in rete gli altri Corridoi Nord Sud e nella Pianura Padana produrrà almeno 3 snodi logistici strategici  che rendendola la più importante area logistica del Sud Europa spingeranno lo sviluppo della economia e del lavoro del nostro Paese. I ritardi nella realizzazione dell’opera costano molto alla economia e al lavoro del nostro Paese.
Ieri la meno partecipata delle manifestazioni annuali dei NOTAV ha prodotto i danni più gravi , mettendo a ferro e fuoco una intera Valle, interrompendo una autostrada internazionale e con scene trasmesse sulle reti TV mondiali che produrranno danni notevoli a un Paese che vive di commercio internazionale , di investimenti internazionali.
Il Decreto sicurezza purtroppo non ha funzionato come deterrente . E’ stato un errore concedere la autorizzazione al Festival della Felicità proprio a due passi dal cantiere essendo noto che il Festival della Felicità  raduna in Valle i contrari all’opera, che sono sempre meno, e i gruppi violenti che così sono messi nelle migliori condizioni di nuocere.
Non è vero , come ha detto un servizio della Rai,  che e’ la Valle di Susa che si oppone da trent’anni.da anni . I Notav da anni rappresentano la minoranza della cittadinanza della Valle .
Accelerare i lavori soprattutto dopo la nostra grande Manifestazione SITAV del 10 Novembre 2018 avrebbe dovuto essere l’imperativo per i Governi e per la TELT. Invece si procede al rallentatore.
La opposizione violenta all’opera oltre ad essere grave per l’uso della violenza e’ sommamente grave perché è contro un’opera che il Parlamentò italiano , l’organo istituzionale che rappresenta la volontà del popolo italiano, per ben due volte ha detto che la TAV è un’opera di interesse nazionale . L’interesse nazionale è la crescita della economia e del lavoro.
Vent’anni di lotte violente e errori di chi ha la responsabilità di portarla avanti hanno fatto aumentare notevolmente i costi di realizzazione e ne ritardano di molto le ricadute economiche e occupazionali fondamentali per un Paese come il nostro con un Debito pubblico che cresce ogni giorno.
La punizione dei colpevoli arriverà tardi e male ma il danno di immagine internazionale è gravissimo e soprattutto rafforza negli oppositori la convinzione che si può ancora tentare di fermare l’opera. Non è sufficiente dire che i colpevoli verranno individuati e puniti, e’ molto più importante che si riaffermi nel modo più alto la volontà di andare avanti nei lavori dando segnali importanti di accelerazione. Così come è importante che le forze politiche che si candidano a governare dicano una volta per tutte cosa ne pensano perché che Sindaci PD della Valle siano contrari e’ una grave contraddizione.
Centinaia di lavoratori in cassa integrazione o disoccupati sono in attesa da anni così come l’attesa del commercio locale , per le ricadute che l’opera comporterà ,sono tante.
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

A Torino dal 2 al 10 agosto i Mondiali di Twirling

A tre anni dall’edizione del 2022 al Pala Gianni Asti, dal 2 al 10 agosto la città di Torino sarà nuovamente il palcoscenico dei Campionati Mondiali di Twirling, questa volta ospitati all’Inalpi Arena e abbinati alla Nations Cup e ai Mondiali Majorettes.

La manifestazione è riconosciuta ufficialmente dalla Federazione Internazionale IBTF e, a livello locale, ha il patrocinio e il sostegno organizzativo dalla Città e della Città metropolitana di Torino, impegnate ad assicurare all’evento la disponibilità della migliore location possibile e di adeguate sedi di allenamento nelle palestre scolastiche del territorio. Alle gare parteciperanno 2400 tra atlete e atleti provenienti da 22 nazioni, impegnati in prove di grande spessore tecnico e atletico e di elevata spettacolarità.

Domenica 3 agosto alle 18 all’Inalpi Arena è in programma la cerimonia di inaugurazione e di presentazione delle squadre, con la partecipazione delle massime autorità sportive e istituzionali. I biglietti per l’ingresso alla cerimonia sono gratuiti e prenotabili a questo link

I biglietti e gli abbonamenti per assistere alle gare sono in vendita sulla piattaforma www.vivaticket.com

Terrina di pasta con verdure, variante vegetariana della pasta al forno

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Una deliziosa variante vegetariana della tradizionale pasta al forno.
Senza pomodoro, ma ugualmente ricca di sapore. Un primo piatto ghiotto ed originale.

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Ingredienti

300gr.di pasta corta
1 porro
2 carote
300gr. di verza
200gr.di zucca
1 piccola melanzana
500ml. di besciamella
1 mozzarella
200gr. di prosciutto cotto
Parmigiano grattugiato q.b.
Olio, sale, pepe, noce moscata

Preparare le verdure, tagliarle a piccoli pezzi e stufarle per 20 minuti in padella con un poco di sale. Lasciar raffreddare e mescolare con il prosciutto cotto tritato, il pepe, la noce moscata ed il pepe. Preparare la besciamella con mezzo litro di latte.
Lessare la pasta al dente.
Mescolare la pasta con le verdure e la mozzarella a tocchetti, trasferire il tutto in una terrina imburrata, coprire con la besciamella e in ultimo cospargere con il parmigiano grattugiato.
Passare in forno a 200 gradi per circa 15/20 minuti, finche’ si sarà formata una crosticina dorata.

Paperita Patty

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: La lapide di Matteotti  sfregiata – Tocqueville a Cannes – Ricordi di scuola che pesano ancora – La Russa – Lettere

La lapide di Matteotti  sfregiata
Ricordo che tanti anni fa andai anch’io ad inginocchiarmi davanti alle lapide di Giacomo Matteotti sul lungotevere romano dove nel 1924 venne rapito. Avevo anche la fotografia- andata perduta in un trasloco maldestro della mia biblioteca – con a fianco l’ex presidente Saragat e il mio amico Orsello ed alcuni amici del Movimento Europeo di cui ero vicepresidente. I socialdemocratici erano praticamente assenti perché gente come Nicolazzi non era certo  in grado di capire chi fosse stato Matteotti , fortemente avversato dai comunisti e dai fascisti. Pochi giorni fa ignoti teppisti hanno danneggiato quella lapide che era stata distrutta nel 2017 e nuovamente sfregiata nel 2024, l’anno del centenario della morte di Matteotti per mano violenta di sicari fascisti. Il Ministro della cultura Giuli è andato sul lungotevere e ha baciato la lapide, condannando l’accaduto, definito “un atto di viltà che non deve restare impunito“.
Mi auguro che si proceda celermente alla identificazione dei vandali politici o non politici che siano. A Torino la lapide di Mario Soldati (che  nel  1924 andò a scrivere con il gessetto sui muri di Torino viva Matteotti !) è stata ripetutamente ricoperta di scritte tali da renderla illeggibile. Nulla al confronto dello sfregio e all’offesa al martire della libertà per definizione , l’uomo politico che coniugò l’antifascismo e l’anti comunismo con lucida coerenza. Oggi ci sono vandali drogati e/o ubriachi o magari anche lucidi ( si fa per dire ) che si accaniscono con violenza belluina  contro monumenti che ricordano la storia da loro, ovviamente, non conosciuta. Ma ci sono anche vandali politici che vanno denunciati con assoluta fermezza  perché appartengono all’ala violenta di chi vorrebbe riscrivere la storia.
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Tocqueville a Cannes
Un mese fa a Cannes (dove morì nel 1859) e’ stata intitolata una piazza al visconte Alexis de Tocqueville. Un riconoscimento importante, ma un po’ in ritardo. Tocqueville, oltre ad essere stato un importante politico (fu ministro degli Esteri di Francia e deputato ) , è stato un pensatore  di primo piano che ha studiato la democrazia americana e l‘ antico regime e la Rivoluzione francese. Le sue  opere sono sempre vive, è stato il primo a denunciare i guasti provocati dal giacobinismo sanguinario, come evidenzio’ il grande Nicola Matteucci. Egli  pose dei limiti entro i quali l’eguaglianza non può straripare perché finirebbe di uccidere la libertà che per  Tocqueville e per i liberali è la parola più importante, la ”pense’e me’re“  della democrazia liberale di cui Tocqueville fu uno dei sostenitori più acuti. Fu lui a coniare l’espressione “dittatura della maggioranza“.
Tocqueville

 

La Francia di oggi con Macron, modestissimo presidente egocentrico che si ritiene leader internazionale, una estrema destra ancorata al passato e una sinistra barricadera, sono quanto di più lontano da Tocqueville. Assume un valore speciale che a Cannes si siano ricordati di lui. Sono grato alla mia amica Luisa Millari di avermi segnalato l’evento. Se l’avessi saputo, sarei andato molto volentieri alla inaugurazione anche come – per due volte negli anni- insignito del “premio Tocqueville“.
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Ricordi di scuola che pesano ancora
All’ improvviso oggi mi è tornato alla mente un mio professore della scuola media . Si chiamava don Giovanni Mano che non vidi più dopo la licenza media. Fu mio professore di matematica per un solo anno e ricordo i problemi ostici che ci assegnava. Un professore amico di mio padre, il matematico Guelfo Campanini (che aveva combattuto nell’Areonautica nell’ ultima guerra, come si diceva allora) era in grossa difficoltà ad aiutarmi. A volte attraversavo la strada e andavo a casa sua, ma alcune volte dovetti tornare a mani vuote perchè i quesiti posti si rivelavano senza soluzione. In qualche occasione  entrava in gioco anche il figlio del professore che era ingegnere, ma proprio non c’era nulla da fare. Don Mano il giorno dopo risolveva il busillis molto in fretta ,come se tutto fosse del tutto evidente. Sembrava che si divertisse a creare problemi ai suoi studenti.Oggi lo contesterebbero in primis i genitori, rendendogli la vita impossibile. Mio padre invece sarebbe stato dalla parte del professore comunque, perché ai docenti si doveva portare rispetto. L’anno dopo ebbi il prof. Carmelo Bonanno, figura di ben altro spessore intellettuale ed umano. Lo ritrovai dopo tanti anni nel 1997 ai funerali solenni di mio padre  e diventammo amici. Mi disse, appagando la mia vanità, che erano anni che mi seguiva e mi leggeva  e che si ricordava dell’ambasciatore che veniva a parlargli e al cui funerale non volle mancare. Con mia somma sorpresa Don Mano passo’  l’anno dopo all’ insegnamento delle materie letterarie dimostrando un enciclopedismo eccezionale.
Seppi tempo dopo che, in realtà,  era un semplice maestro elementare e che non era laureato. Una volta, già allora ero appassionato di storia, ebbi una discussione con il don, come si direbbe oggi. Alla fine sostenne una tesi che  mi apparve già in quegli anni molto bislacca e poi del tutto inaccettabile. Don Mano mi disse di affidarmi al manuale del suo confratello Franco Amerio, che usava per i libri di storia firmarsi Moroni, che era il cognome della mamma. Mi disse di affidarmi a lui perché era “super partes“ in quanto la Chiesa non sta con nessuno se non con la verità.
Era  un discorso peggiore dei problemi di matematica insolubili perché fondato o su una candida ingenuità o sulla più totale malafede. Timidamente gli replicai che proprio il Risorgimento dimostrava che la Chiesa era invece parte molto attiva e vivace di un conflitto con lo Stato volto ad impedire l’ unificazione italiana. Non aggiunsi altro e non ebbi repliche. Qualche anno dopo ,studiando Machiavelli, capii le ragioni per cui la Chiesa impedì per secoli quel processo unitario che si ebbe  invece in Francia e in Spagna . Ma sicuramente ,se avessi riincontrato don  Mano, mi avrebbe obiettato che Machiavelli era immorale e quindi inattendibile. In quel caso sarei stato io a fargli una lezioncina su politica e morale che sono distinte e spesso distanti,come scriveva Croce . Don Mano, sapendo qualcosa della mia famiglia, a volte mi chiamava il “piccolo lord “con tono leggermente canzonatorio. In effetti in quella classe di scuola media non c’era proprio la crema di Torino e io potevo sembrargli diverso dai miei compagni: solo in tre o quattro andammo infatti al Ginnasio -Liceo classico. Non era però una questione solo sociale perché io avevo dalla mia gli insegnamenti privati del prof. Salvatore Foa che mio padre mi aveva messo alle costole come precettore. Dopo un solo anno di Ginnasio, Foa morì lasciandomi parte della sua biblioteca che ancora oggi conservo con cura e ho integrato nella mia. Forse anche per il magistero di Foa, che periodicamente andava in Israele, sono sempre stato dalla parte del piccolo Stato aggredito dagli arabi e dal terrorismo. Tra don Mano e il prof. Foa non ho mai avuto dubbi da che parte stare.
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La Russa
Riconosco a  Ignazio La Russa delle qualità personali che ebbi modo di apprezzare quand’era ministro della Difesa nel centenario della Grande Guerra. Ebbe il coraggio di replicare al giornalista Sansonetti  che celebrava i disertori di guerra a cui volevano dedicare una targa nel luogo più improprio: il Vittoriano dove riposa il Milite ignoto. Da quando è presidente del Senato però  non ha  ancora appreso l’arte di rappresentare  la seconda carica dello Stato con quella formale imparzialità che oggettivamente  è estranea ad un uomo di partito di lungo corso e di poca cultura istituzionale.
Ma nella storia italiana ci sono stati presidenti del Senato, da Merzagora a Spadolini, che hanno saputo estraniarsi dalla mischia politica . Per una sola intervista considerata di parte Merzagora  fu costretto a dimettersi. La Russa in questi giorni polemizza addirittura sulla politica della sua città di adozione, dicendo cosa debbono fare Sala e la sua Giunta .
In questo caso non è più il fatto privato del  busto del Duce in casa, ma uno schierarsi polemicamente   in  un conflitto  incandescente,  incompatibile con il suo ruolo di presidente del Senato . Persino Luigi Federzoni , presidente del Senato del Regno sotto il fascismo, era in  un certo modo più istituzionale. La stessa Premier, nel caso di Milano, si è astenuta dall’intervenire come donna di parte e come presidente del Consiglio.

LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Ricordando Soleri
Ho ascoltato su YouTube la sua video- conferenza su Marcello Soleri del 23 luglio , ad ottant’anni dalla  sua morte. Mentre Lei nei diversi articoli su Soleri  ha dimostrato di essere uno storico distaccato come sempre dimostra di essere, nel ricordo su YouTube  ha detto di sentirsi coinvolto emotivamente per ragioni famigliari ed ha anche raccontato i legami con Soleri della sua famiglia. Cosa le è accaduto? In effetti però  non ha mai smarrito la lucidità storica di sempre. Gino Bessone
Non credo sia stata una performance riuscita il mio ricordo su YouTube. Io sono ancora un principiante perché ho iniziato su YouTube solo durante il covid. Per parlare io ho bisogno di un  pubblico davanti a cui ispirarmi: appartengo alla vecchia scuola ed appartengo alla schiera dei professori abituati a parlare nelle aule affollate. Il contatto con le persone mi ispira. Infatti i  video che faccio non li riascolto mai, per non entrare in crisi. A volte li faccio cancellare dopo poco perché non voglio lasciare ricordi di algide lezioncine a distanza. Certo però parlando di Soleri mi sono sentito molto coinvolto: io ricordo che  mio nonno  già  da quando ero bambino mi parlava di Soleri come di un mito con il quale ebbe una frequentazione di cui c’è traccia anche nei suoi diari. In estrema sintesi nel video ho definito Soleri “ministro della buona vita“ , capovolgendo l’ingiusto ed errato giudizio di Salvemini su Giolitti considerato il “ministro della mala vita“. Il giolittiano Soleri fu l’esempio della più alta moralità politica. Ho letto oggi uno sconclusionato articolo dell’ottuagenario ex preside di Saluzzo pieno di divagazioni fuori tema. Un vero peccato . Lo storico saluzzese,  grande esperto di massoneria, ha ritenuto di specificare che – al di là delle voci – Soleri non fu massone. Io non ho mai dubitato del contrario. Croce scrisse sulla Massoneria giudizi severissimi di cui Soleri fu  certamente a conoscenza. Massone fu invece Giovanni Amendola, un liberale meridionale molto diverso dal cuneese Soleri.
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Eutanasia
Il  75 per cento degli Italiani  è favorevole all’eutanasia. Visto che la classe politica è latitante e non decide perché non fare un referendum che ponga fine alla sudditanza alla Chiesa cattolica in materia di fine vita? Giuseppina Orsi
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Sono decine di anni che sento parlare di eutanasia che dal greco significa “buona morte“. Io personalmente non ritengo  mai buona, la morte, anche se capisco che il dolore puo’ portare le persone a desiderare di porre fine alla loro esistenza tribolata. Ma il termine “suicidio assistito“ suscita in me forti perplessità. Ho letto i giudizi frettolosi e superficiali di Vittorio Feltri sul tema e dissento dalle sue semplificazioni che sicuramente avranno il consenso di tanti. Per me il valore della vita nello stadio nascente e in quello terminale è cosa molto importante. E ‘ innanzi tutto un  affare di coscienza che in una società inaridita, più profana che laica, come quella attuale appare qualcosa di insensato . La coscienza oggi risulta essere parola ignota ai più. Arrigo Benedetti definì Pannunzio un “laico direttore di coscienze“, una dizione oggi incomprensibile ai più.
Bobbio
Io resto con i miei dubbi di coscienza senza pretendere di essere ascoltato nei miei dubbi  che poi sono gli stessi, laicissimi, di Norberto Bobbio, non di don Giussani. Certi radicalismi mi sono  da sempre estranei. Non per ragioni di coscienza ma per ben più concrete ragioni  anche giuridiche sarei assolutamente contrario ad un referendum in materia di fine vita . Problemi così complessi ed eticamente sensibili  non si possono ridurre ad un plebiscito tra un sì e un no. In ogni caso in Italia esiste il referendum abrogativo e quello confermativo. La Costituzione non prevede referendum propositivi. E questo è un bene perché nella confusione attuale bastano ed avanzano i referendum abrogativi di Landini & soci.

Treni, torna il Sicilia Express

  • partenza da Torino il 30 luglio e ritorno il 23 agosto da Palermo e Siracusa
  • biglietti in vendita da oggi, 24 luglio, a bordo servizio cuccette, ristorazione e animazione

 

Dopo il grande successo riscosso a Natale e a Pasqua, il Sicilia Express – un treno evento realizzato grazie alla collaborazione tra FS Treni Turistici Italiani e l’Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana –, torna sui binari per offrire un altro modo di viaggiare durante il consueto esodo estivo. Come avvenuto in precedenza il viaggio prevederà animazione a bordo e performance enogastronomiche che intendono valorizzare la cultura siciliana e i suoi prodotti agroalimentari. Chi sceglierà di viaggiare con il Sicilia Express potrà scegliere tra servizio cuccette o posti a sedere in comodi scompartimenti a un prezzo di 29,90€ per la tratta che da Torino giunge a Palermo o Siracusa.

Il Sicilia Express partirà il 30 luglio da Torino Porta Nuova alle ore 12.30 ed effettuerà fermate di sola salita a: Milano Porta Garibaldi, Parma, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Ostiense e Salerno. Una volta superato lo stretto il treno fermerà a Messina Centrale, le due sezioni proseguiranno una per Siracusa, con fermate a Taormina, Giarre Riposto, Acireale, Catania Centrale, Lentini, Augusta e Siracusa, mentre la sezione diretta a Palermo fermerà a Milazzo Capo d’Orlando, S. Stefano di Camastra, Cefalù, Termini Imerese e Bagheria.

I biglietti per il Sicilia Express sono disponibili  sul sito e attraverso tutti i canali di vendita di Trenitalia, inclusi l’App Trenitalia, le biglietterie di stazione, i distributori Self-Service e le agenzie di viaggio.

Il grande esodo, bollino rosso anche nel pomeriggio di oggi. Sabato 2 e 9 agosto bollino nero

Domenica 27 luglio – Anas (Società del Gruppo FS) ha potenziato l’impegno del personale su tutto il territorio nazionale e ha ridimensionato la presenza dei cantieri. Fino all’8 settembre saranno chiusi o sospesi 1348 cantieri, circa l’81% di quelli attivi (1672). Per agevolare i flussi di traffico già dal 1° luglio sono stati chiusi 98 cantieri inamovibili pari a circa 680 km di strada.
In base alle stime dell’Osservatorio Mobilità Stradale di Anas  fino al 31 agosto sulle strade e autostrade di competenza ci saranno oltre 273 milioni di spostamenti di autoveicoli. Per questo weekend si attendono 13 milioni e 247mila spostamenti di autoveicoli.
 
“Siamo impegnati a garantire una circolazione fluida e scorrevole a tutti gli utenti nonostante i grandi flussi di traffico – ha spiegato l’Amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme – come previsto dal nostro piano esodo sono operativi 2.500 addetti con il presidio delle squadre Anas h24 per monitorare la rete stradale e intervenire subito in caso di emergenza. Con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Forze dell’Ordine da sempre siamo in prima linea per tutelare la sicurezza stradale dei cittadini lungo la rete. Con il nostro lavoro – sottolinea l’Ad Gemme – vogliamo assicurare a chi si mette in viaggio vacanze serene. Con la raccomandazione per tutti e senza eccezioni di avere sempre comportamenti corretti alla guida come ricordiamo nella nostra campagna di comunicazione con il nostro spot: ‘Quando sei alla guida tutto può aspettare’”.
Lungo la rete Anas per l’ultimo fine settimana di luglio è atteso traffico in costante aumento. Viabilità Italia ha indicato bollino rosso nel  pomeriggio 25 luglio, la mattina di sabato 26 luglio e domenica pomeriggio 27 luglio: per gli spostamenti in crescita dai grandi centri urbani per le prime partenze e per week end brevi verso le località di villeggiatura e di mare; domenica pomeriggio per i rientri verso le grandi città.
Le giornate più critiche dell’estate per il traffico sono le mattinate di sabato 2 e 9 agosto, contrassegnate dal bollino nero.
Ricordiamo che il calendario dei bollini per l’estate è disponibile sul sito di Anas (https://www.stradeanas.it/it/esodoestivo) e su quello di Viabilità Italia (https://www.poliziadistato.it/articolo/28345).
Gli itinerari interessati sono in direzione sud le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani.  Previsto un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.   
 
Il divieto di transito dei veicoli pesanti è in vigore venerdì 25 luglio dalle ore 16 alle 22, sabato 26 luglio dalle 8 alle 16 e domenica 27 luglio dalle 7.00 alle 22.00. 
L’intensificazione della circolazione potrà riguardare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata  che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS 51 di Alemagna in Veneto.
Per la situazione dei cantieri inamovibili Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire la pagina Esodo estivo del sito stradeanas.it (link https://www.stradeanas.it/it/esodoestivo).
La presenza su strada di Anas è di circa 2.500 risorse in turnazione, costituite da personale tecnico e di esercizio oltre al personale delle Sale Operative Territoriali e della Sala Situazioni Nazionale, per assicurare il monitoraggio del traffico in tempo reale h 24.