redazione il torinese

MATERA CULTURALE: VIAGGIO TRA STORIA, ARTE E ARCHITETTURA

A Matera, sfruttando gli anfratti naturali, in maniera sempre più sistematica, l’uomo si insinua all’interno del banco calcarenitico giungendo a plasmarlo. Così facendo arriva a conferirgli la forma più consona rispetto alla destinazione d’uso prescelta. Questo lavorìo ottenuto “per via di levare” viene svolto prevalentemente all’interno. Pertanto, nel caso di edifici adibiti al culto, la corrispondenza degli elementi artistico-architettonici caratterizzanti la tipologia edilizia è rispettata. Contrapposto al lavoro di scultura degli interni, all’esterno si procede “per via di porre”. Tanto nel caso più semplice, tompagnando l’apertura naturale della cavità, quanto in quello più complesso, elevando veri e propri corpi di fabbrica esterni. La commistione di queste due tecniche edilizie fa di Matera uno scenario fuori dal comune, sia in senso architettonico che paesaggistico. Il sito è stato riconosciuto di interesse mondiale date le caratteristiche geo-morfologiche del suo territorio in cui ancora oggi sopravvivono tracce materiali delle capacità tecniche dell’uomo che nel corso dei millenni ha adattato il banco calcarenitico alle sue esigenze.
***

MATERA TRA ORIENTE ED OCCIDENTE
Nei secoli IX-X, Matera, già contesa da Bizantini, Longobardi e Saraceni e logorata da battaglie, saccheggi e assedi, assistette all’insediamento delle comunità monastiche,  provenienti dalla dalla Sicilia musulmana.La Basilicata e Matera non furono così innovate nel loro abituale sistema di costruzione che rinvenne nel territorio lucano la normalità di un insediamento del tutto consono alle proprie esigenze spirituali.Le chiese rupestri vennero, in molti casi, affrescate con le immagini sacre del Cristo, della Vergine, dei Santi, degli Apostoli. Data la simultanea appartenenza della Basilicata, nei secoli VII-X, a due diversi poli di lotta politico-religiosa, le chiese rupestri furono il portato di due diverse culture: la greca e la latina. La greca, facente capo ai “catapani” bizantini, la latina legata alla spiritualità romana dell’operante azione benedettina.Gli ordini religiosi, quello orientale e quello occidentale, Benedettino, divennero i canali attraverso cui bizantini e longobardi esercitarono il loro potere.La civiltà greca affiancò, la latina. Alcuni aspetti della cultura greca influenzarono la vita e le abitudini della popolazione indigena, senza provocare un radicale e profondo cambiamento del loro carattere latino.Latina la lingua, longobardo il diritto, “romano” il clero.Le influenze della civiltà bizantina contribuirono a rendere più ricca di contenuti la civiltà del Mezzogiorno d’Italia latino, successivamente vivificato dai Normanni. Questi ultimi, adottando una politica di tolleranza, agirono, nel corso dell’XI secolo, da catalizzatore tra le due culture e si posero come i diretti e legittimi continuatori della civiltà occidentale.Numerosissimi gli affreschi che ornano le oltre 150 chiese rupestri presenti nel territorio materano.Differenti per stile ed epoca accompagnano il visitatore nell’excursus storico-artistico della città e della regione. Unicum nel panorama artistico della pittura parietale rupestre in cui la contrapposizione tra il dipingere liberamente un’ampia parete ed il ripetere tipizzati gruppi iconografici nelle nicchie absidali trova l’amalgama stilistico in un’identica forza espressiva e nel continuo ricamo floreale che avvolge e sostiene le singole figurazioni. L’intero ciclo di affreschi denuncia una chiara mano latina, per il semplice linearismo di sapore provinciale.

www.materaculturale.it

Torino Lab, ecco i giovani di Confcooperative

L’impresa etica 4.0 al centro dell’edizione 2019 del laboratorio di economia civile promosso da Banca Popolare Etica

E’ entrata nel vivo l’edizione 2019 di Torino Lab, il laboratorio di economia civile che quest’anno ha scelto di affrontare il tema dell’Impresa Etica 4.0, da approfondire durante l’interessante calendario di incontri, “aperimprese” e spettacoli teatrali aperti a tutti gli interessati, in calendario fino al mese di aprile. Il laboratorio, promosso dal coordinamento soci Torino-Aosta di Banca Popolare Etica, raccoglie 20 promotori, associazioni, attori del terzo settore e imprese, e vede l’adesione del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcooperative Piemonte, il coordinamento dei cooperatori under 40 di Confcooperative.  Proprio l’esperienza della cooperazione sarà tra le protagoniste dell’incontro di giovedì 14 Marzo 2019, ore 20.45, negli spazi di Binaria Book in via Sestriere 34 a Torino, “I saperi, le competenze e la conoscenza vs le scelte degli algoritmi?”: ospite, insieme a Sabrina Bonomi e Pietro Terna, anche Dennis Maseri, Coordinatore del Gruppo Giovani. Sarà questa un’occasione per promuovere e affrontare l’approccio cooperativo all’interessante tema dell’impresa etica 4.0, consapevole del proprio impatto sociale in sintonia con le necessità e le caratteristiche dell’ambiente in cui opera. Dennis Maseri, Coordinatore del Gruppo Giovani, anticipa alcuni dei temi della serata: “Nelle grandi piattaforme digitali (Foodora, Uber, ecc…) solitamente è un algoritmo sviluppato oltre oceano a decidere come, dove e quando il singolo lavoratore dovrà prestare la sua opera. Per lui sarà sempre impossibile influenzare il processo, rimarrà comunque l’ultimo anello della catena. E’ possibile invece un sistema alternativo? Un sistema dove i lavoratori “possiedono” la piattaforma, magari uniti in cooperativa, e hanno la capacità di “decidere” il comportamento e le caratteristiche base degli algoritmi? Io credo di si, ed in Europa ci sono già tanti esempi interessanti in proposito. Potrebbe essere il prossimo tassello della rivoluzione digitale in chiave sostenibile.” Torino Lab, nato nel gennaio 2014 attraverso una ricerca comune a partire dai concetti di economicità, territorio, reciprocità, comunità, welfare e democrazia, continua la riflessione per cercare di interpretare, anche in chiave critica, il mondo dell’economia civile in relazione al territorio. L’obiettivo è quello di promuovere un laboratorio sul terreno della “nuova economia” con approfondimenti, seminari e iniziative per dar voce alle idee e alle esperienze della realtà locale. 
 

Le madamin tornano in piazza

Mentre il governo sta litigando sulla Tav le madamin tornano in piazza  per dire sì alla Torino – Lione con un nuovo flash mob,  davanti a Palazzo Carignano, sede del Parlamento subalpino, alle 15 di sabato. Dallo storico edificio Cavour varò il progetto per il tunnel del Frejus. “Siamo pronte a fare sentire la voce dei cittadini che dicono sì alla Tav subito”, osservano le pasionarie pro-Tav.

Tav e Ztl sotto la lente del Centro Pannunzio

Due appuntamenti sui temi più caldi in città 
L’ASSE FERROVIARIO TORINO LIONE-TAV MERCOLEDÌ 13 MARZO alle ore 18 in sede, Via Maria Vittoria 35h, Paolo FOIETTA, ex Commissario straordinario per l’asse ferroviario Torino Lione, parlerà sul tema “LA VERITÀ SULLA LINEA TORINO LIONE-TAV”. Introdurrà Gian Piero AURELI.Si deve chiarire una volta per tutte tra Sì Tav e NoTav che la Torino Lione sarà una linea ferroviaria moderna in grado di portare treni che secondo le norme europee devono essere lunghi, pesanti, larghi e alti che possano trasportare semirimorchi. Serve a sostituire una linea ferroviaria costruita nell’800 che ha finito la sua vita e che comporta costi di trasporto fuori mercato in quanto obbliga a salire a 1000 metri di quota e poi a scendere con forti limiti di peso legati alla quota ed alla pendenza. Infatti in Europa sono in costruzione diversi tunnel di base per superare tali vincoli, in particolare in Svizzera ed in Austria, per rendere il treno un sistema di trasporto competitivo.

Il CENTRO “PANNUNZIO” organizza giovedì 14 marzo alle ore 20,30 in Via Maria Vittoria 35h un dibattito sulla NUOVA ZTL.
 Sono stati invitati l’assessore alla viabilità Maria Lapietra, l’assessore al commercio Alberto Sacco, i presidenti delle associazioni dei commercianti Maria Luisa Coppa (Ascom) e Giancarlo Banchieri (confesercenti). Modera Anna Ricotti, vicedirettore del Centro Pannunzio. L’imposizione della Ztl dalle 7,30 alle 19,30 e a pagamento non risolve i problemi del centro torinese, ma li aggrava ,penalizzando commercianti e consumatori . In particolare penalizza i residenti fuori dalla Ztl , in particolare i residenti in periferia .

Uomo ucciso e murato nella parete per vendetta?

DALLA LOMBARDIA
Sono quattro  gli italiani in stato di fermo, accusati di avere ucciso e murato in una cavità nascosta da una parete un  albanese scomparso da Genova nel  2013 e i cui corpo è stato scoperto il 15 gennaio 2019 in appartamento nei pressi di Monza. Secondo procura e carabinieri l’uomo sarebbe stato assassinato per ritorsione per un furto di preziosi alla sua ex compagna e perché ha interrotto una relazione sentimentale con la donna, amica di uno degli indagati. Il proprietario dell’abitazione  è risultato estraneo ai fatti.
 

Daspo a quattro tifosi del Pisa

Sono venuti dalla Toscana in Piemonte per assistere ad una partita, hanno tenuto un comportamento irresponsabile ed ora non potranno accedere per un anno a luoghi dove si tengono manifestazioni sportive. Questa è la sorte toccata a quattro giovani ‘tifosi’ del Pisa, residenti in quella provincia, destinatari di una daspo del Questore di Vercelli, Sergio Molino. Ciascuno di loro, durante l’incontro di calcio Gozzano-Pisa, valevole per il campionato di calcio di serie C, disputato presso lo stadio “Silvio Piola” di Vercelli il 22 ottobre scorso, mentre si trovava all’interno dell’impianto nel settore destinato alla tifoseria ospite, si è reso responsabile di possesso ed accensione di uno strumento per l’emissione di fumo o di gas visibile (fumogeno). Per questo episodio, i quattro erano stati denunciati a piede libero dalla Digos della Questura di Vercelli alla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli. Alla loro individuazione si è giunti grazie alla visione delle immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso poste all’ interno dello stadio, elaborate successivamente da personale del Gabinetto di Polizia Scientifica.

Massimo Iaretti

Il Governo stanzia i fondi per le finali Atp

Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha firmato il decreto del governo che stanzia 78 milioni di euro per le finali Atp a Torino. Commenta l’esponente leghista: ” è un fatto positivo per il nostro sport e anche per le ricadute economiche sul territorio”. Soddisfatta la sindaca di Torino, Chiara Appendino:  “È stata dura ma Torino ci ha creduto fin dall’inizio e seguiremo la vicenda con ancora più attenzione, Torino ci proverà fino all’ultimo come abbiamo già fatto in queste settimane”.

Castelli: “Felice che il Governo sostenga la candidatura di Torino per le ATP Finals”

“Sono molto felice che come Governo si sia deciso di sostenere concretamente la candidatura di Torino per ospitare le Atp Finals di tennis dal 2021 al 2025. Infatti è stato redatto e firmato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che garantisce i 78 milioni necessari per presentare la candidatura. Il nostro impegno nasce dalla consapevolezza che si tratta di un investimento sostenibile e di un’occasione di sviluppo che non possiamo negare a Torino, al suo hinterland, all’Italia e agli amanti del tennis. Nelle ultime settimane ci siamo impegnati al massimo per riuscire a garantire alla città di Torino i fondi necessari e i tempi stretti rendevano assolutamente necessario un impegno diretto dell’Esecutivo e del Presidente del Consiglio”. E’ il commento del sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, sulla candidatura di Torino per le ATP Finals.

Salvini: "L'opera si farà e il governo va avanti"

Nell’intervista radiofonica su Rtl il ministro dell’Interno Matteo Salvini aggiorna gli ascoltatori sulla vicenda Tav: “Nel contratto c’è la revisione dell’opera che è giusta, si possono tagliare spese, strutture, è giusto chiedere più contributi all’Europa e alla Francia. Non si può fermarla, conto che il buon senso prevalga, la scelta va fatta”. Aggiunge il vicepremier, riferendosi a Di Maio, che gli ha dato dell’irresponsabile ed è contrario all’opera: “Sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi, a me interessa quello. Questo Governo andrà avanti, sono contento di quanto ha fatto in questi mesi,”.
 
Clelia Ventimiglia

8 marzo, com'era bello tra Barriera e le Langhe

Tutto è tempo e viene poi il momento di ricordare il proprio tempo. Anche  l’8 marzo, festa delle Donne.  Ma non è sempre stato così. Oggi tutti  conoscono la ricorrenza, ma 60 anni fa non era così. E nel 1963 mi presentavo alla maestra con il mio bel mazzolino di mimose. Solo e soletto mandato da mia madre e manco io sapevo perché. Scuola elementare Gavello in piena barriera di Milano beccandomi del secchione dai compagni di classe. Anzi, per l’esattezza, del lecchino. Giusto per mantenere il limite della decenza nel descrivere. Ed anche la maestra mi chiedeva : grazie, ma perché? Non è nè il mio compleanno nè il mio onomastico. Impacciato rispondevo che mi mandava la mamma. A casa le relative spiegazioni. Troppo piccolo per capire. Dopo, ma molto dopo, avrei capito. Con mia madre che avendo rinunciato al lavoro in fabbrica faceva in casa la pantalonaia. Ovviamente tutto rigorosamente in nero e contributi previdenziali da lei pagati. Così anni dopo nelle medie.  Sempre mia madre e sempre l’8 Marzo mi veniva a prendere a scuola ed andavamo insieme in via Principe Amedeo, in tram visto che l’auto era un lusso. Sede storica della Cgil. Per lei finalmente una botta di vita. Giù a ciacolare con le vecchie compagne. Loro in qualche modo erano riuscite a lavorare nel sindacato. Come segretarie sia ben chiaro. Le prime angeli del ciclostile. E la vedevo rinascere.
.
Ricurva sui pantaloni che cuciva quel giorno sembrava persin più alta di quel che era. Io sentivo odore d inchiostro e di carta.  Sentivo che si era una minoranza.  Combattiva, ma pur sempre una minoranza. Il 68 era ancora lontano ma in compenso alla Fiat si era tornato a scioperare. Poi tutti nelle Langhe. Dogliani e Neive. Allora i vini non erano di gran moda come oggi. Petrini forse faceva il rappresentante, non c’ era Pollenzo ma si poteva bere bene. Bisognava conoscere ed alla Camera del Lavoro conoscevano. L’azione politica si mischiava con la buona cucina ed il buon vino.  Io non potevo ovviamente berlo. Ma c’ era sempre qualcuno o qualcuna che diceva:  falu tastè,  Fallo assaggiare. Langhe terra di resistenza. Langhe dove anche i preti erano antifascisti.  Anzi, soprattutto i pretii. 8 marzo tra festa delle Donne e Langhe, buona cucina ed antifascismo. Ricordi in bianco e nero. Diventano a colori negli anni ’70.E tutti si appropriano della Festa delle donne. E la mimosa inonda piazze e gente. Esce dall’isolamento diventando di tutti. Meglio così. Perché è un’ occasione nel ricordarmi di mia madre. Donna piccola ma tenace che mi ha insegnato l’importanza dei valori nel lavoro. Lei che nel suo ne aveva pochi di diritti. Se poi rivedo della retorica poco male. Vuol dire che ogni 8 marzo sono e sarò un po’ retorico. Pazienza.  Ma sono un uomo, un individuo, un cittadino più libero di chi mi ha preceduto. E giustappunto, come si diceva una volta: W L 8 Marzo Festa delle donne e Festa per i diritti delle donne.
Patrizio Tosetto