redazione il torinese

“Euralp. Le Alpi guardano all’Europa, l’Europa guarda alle Alpi”

monviso

Incontro promosso da Uncem Piemonte. Oggetto dell’analisi sarà la Strategia macroregionale alpina (8 Stati, 17 milioni di abitanti)

 

“Euralp. Le Alpi guardano all’Europa, l’Europa guarda alle Alpi” è il titolo del convegno che si svolge lunedì 9 marzo, dalle ore 9 alle 13, al Centro congressi dell’Hotel Fortino, promosso da Uncem Piemonte. Oggetto dell’analisi sarà la Strategia macroregionale alpina (8 Stati, 17 milioni di abitanti), ovvero l’armonizzazione delle politiche della montagna fra i diversi Paesi dell’Unione Europea. Interverranno Daniele Viotti, Eurodeputato; Alberto Valmaggia, Assessore regionale alla Montagna; Antonio Ferrentino, Consigliere regionale e Presidente Gruppo Amici della Montagna; Enrico Borghi Deputato e Presidente Uncem; Lido Riba, presidente Uncem Piemonte. A seguire, due tavole rotonde. La prima dal titolo “Regioni per l’Europa: una nuova via per l’Unione” con Raffaele Raja, Regione Lombardia, coordinatore in Eusalp delle Regioni Italiane; Nicolas Evrard, Segretario generale Associazione europea degli eletti della montagna; Marco Onida, DG Regio Commissione europea; Davide Donati, Dirigente Affari UE della Regione Piemonte; Paolo Bertolino, Direttore Unioncamere Piemonte. La seconda, su “Enti locali e Strategia, quale rapporto e sinergia” con Federico Borgna, Sindaco e Presidente Provincia di Cuneo; Stefano Costa, Presidente Provincia Verbano Cusio Ossola; Roberto Colombero Sindaco di Canosio e Presidente Unione montana Val Maira; Carlo Grosso Sindaco di Mosso e Presidente Unione Montana Biellese Orientale; Franco Revelli Unione montana Alpi del Mare.

 

Massimo Iaretti

Paradiso terrestre sotto la Mole vuol dire via Roma a piedi e centro storico salamella-free

BANCARELLAMimosa

pedoni via romaIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Giusto tutelare il decoro, ma non dimentichiamo che bancarelle e feste di strada danno un po’ di colore a una città spesso criticata come grigia e triste. Per tralasciare l’ipocrisia di un Comune che da un lato criminalizza le caciotte e dall’altro incassa  i lauti diritti di plateatico che il caciottaro versa per esporre le sue merci

 

Oggi è la festa della donna e il primo pensiero non può che andare alla dolce metà del cielo che allieta le nostre vite. Quest’anno la festa è stata contrassegnata dalla polemica sul sessismo della lingua italiana, innescata dalla presidente(a) della Camera. Insomma, si è detta la Laura Boldrini (nella versione originale, non in quella tarocca così magistralmente interpretata dal suo vice Simone Baldelli, vedi su Youtube): perché si dice cameriera, domestica, operaia e non si può dire ingegnera, avvocata, notaia? Le ha risposto magistralmente sulle pagine de La Stampa il prof. Beccaria, un’autorità indiscussa. La lingua, ha scritto l’esimio accademico, è una cosa viva, che cambia, si evolve e si adatta ai tempi. Certe parole sono nate e si sono consolidate quando esistevano in effetti cameriere e non notaie, operaie e non avvocate. Perciò è meglio evitare costrizioni e schematismi, paventando chissà quali congiure sessiste. Più ci saranno laureate in legge che praticano queste professioni, o che si dedicano a ingegneria o architettura (traguardo vicino, perché le donne laureate già battono gli uomini) e più questo uso spontaneamente su affermerà, senza che si facciano crociate, circolari, grida manzoniane, destinate a restare lettera morta.

 

Ma ora Ghinotto non si deve più far distrarre da queste quisquilie e vuole tornare a occuparsi delle questioni epocali che agitano i giorni e le notti dei torinesi che contano. Ovvero del dubbio amletico e angosciante che ha preso i nostri reggitori e che preoccupa anche molti cittadini: via Roma va chiusa alle auto e trasformata in isola pedonale? L’assessore Lavolta sembra averne fatto una ragione di vita, anche contro il buon senso e contro la lobby dei commercianti. Quanto al buon senso, beh non ci vuole molto a capire che una strada larga una dozzina di metri, fiancheggiata da due file di portici altrettanto ampli, forse non è adatta a essere riempita di fioriere. Quanto ai commercianti, sostiene l’assessore che non possiamo pensare a salvare i loro bilanci: peccato che dai loro bilanci, oltre alle numerose tasse, venga la possibilità di tenere aperti gli esercizi, di assicurare quindi la “vita” e il decoro del centro urbano. Un centro deserto, privo di auto e commerci sarebbe più attraente? Boh!

 

Qual è il problema che tormenta il buon Lavolta? E’ che i torinesi, poniamo, per andare da un punto A a nord a un punto B a sud si ostinino a pensare che la via più breve sia passare per il centro! Insomma, dovrebbero finalmente capire che, diversamente da ogni parte del pianeta, in Italia il tragitto più breve tra due punti non è una retta ma un arabesco, come aveva già osservato acutamente Flaiano. Per cui, hanno osservato in molti, la chiusura di via Roma non serve neppure ad abbattere lo smog, perché il traffico intasa le vie laterali trasformate in “camere a gas”. Che poi, dopo tutte le limitazioni e i progressi tecnologici dei motori euro 5, 6 e via numerando, proprio a Torino, capitale italiana dell’auto, si debbano criminalizzare le quattro ruote, dà un po’ il senso dell’imbizzarrimento collettivo e delle strane logiche che governano certe mode. L’ideologia ecologista che sostiene l’improbabile ritorno allo stato naturale, non ci porterà a un mai esistito “paradiso terreste”, ma all’inferno del sottosviluppo in cui si è arrabattata l’umanità per molti secoli. 

 

Altro tema, legato a questo, che toglie il sonno addirittura al sindaco Fassino, è quello delle bancarelle nelle piazze auliche. Basta caciotte e salamelle sotto palazzo Carignano, è stato il grido lanciato dal primo cittadino dopo alcuni episodi controversi. Giusto tutelare il decoro ed evitare accostamenti di cattivo gusto, ma non dimentichiamo neppure che bancarelle, mercati e feste di strada danno un po’ di colore a una città spesso criticata come grigia e triste. Per tralasciare l’ipocrisia di un Comune che da un lato criminalizza le caciotte e dall’altro incassa  i lauti diritti di plateatico che il caciottaro versa per esporre le sue merci. Come diceva già il buon Talleyrand, “sono assolutamente convinto che il fumo sia un vizio dannoso, ma trovatemi una virtù che porti una simile entrate alla casse statali e sarò felice di tassarla”.

 

Ghinotto

 

(Foto: il Torinese)

Aumenta la povertà, a Torino un pensionato su due fatica ad arrivare a fine mese

ANZIANI 25

La mazzata arriva dalle bollette (23,8%), poi le spese per manutenzione della casa (23,1%), il pagamento di affitti o del mutuo. Molti si trovano persino in difficoltà a pagare il biglietto del bus

 

La popolazione piemontese invecchia sempre di più con i conseguenti problemi per lo stato sociale. Un pensionato su due a Torino fatica ad arrivare a fine mese, uno su quattro neppure alla seconda settimana. La mazzata arriva dalle bollette (23,8%), poi le spese per manutenzione della casa (23,1%), il pagamento di affitti o del mutuo. Molti si trovano persino in difficoltà a pagare il biglietto del bus. I dati allarmanti sono forniti  da un’indagine della Uil svolta su un campione di 270 pensionati. A causa delle difficoltà economiche, il 10% mangia di meno, mentre il 20% taglia le spese mediche.

 

 “I pensionati –  spiega Lorenzo Cestari, segretario della Uil Pensionati Piemonte – non sono una categoria di privilegiati come luoghi comune e Governo vorrebbero far credere. Dalle nostre rilevazioni è in aumento lo stato di povertà e disagio per via delle pensioni ferme. Il 26,7% percepisce un assegno mensile inferiore agli 800 euro, il 44,8% tra gli 800 e i 1.200, il 28,5% sopra ai 1.200. Occorrono subito misure a sostegno della categoria, sempre più disagiata e povera con la priorità, rispetto alle politiche nazionali, di non intaccare ulteriormente il valore delle pensioni”.

 

(Foto: il Torinese)

8 marzo, le donne rom vogliono incontrare il sindaco

Mimosa

E Telefono Rosa rende noti i dati delle violenze: il 55% dei violenti è il marito o convivente

 

Per la festa della donna hanno voluto far sentire anche la loro voce. Sono 54 le donne Rom di Lungo Stura Lazio che chiedono un incontro al sindaco di Torino, Piero Fassino: vogliono illustrargli il progetto ‘La città possibile’ e la difficile (per loro ma anche per gli altri) situazione del campo nomadi. Per l’8 marzo, intanto, Telefono Rosa e la Federazione Medici di Famiglia hanno reso noti i dati 2014 sulle violenze. In tutto sono 710 le vittime prese in carico in Piemonte, di cui il 6% ha meno di 20 anni. Il 25% sono invece  casi di stalking. Il 55% dei violenti è il marito o convivente.

Quarta rapina all'ospedale di Rivoli: dottoresa minacciata con coltello

Rivoli

Vittime i dipendenti della struttura

 

Il fenomeno sta diventando preoccupante. E’ ormai la quarta rapina in un  mese, nelle vicinanze dell’ospedale di Rivoli. Vittime i dipendenti della struttura. Una dottoressa è l’ultimamalcapitata, raggiunta da due malviventi in scooter che l’hanno bloccata nel parcheggio e, minacciandola con un coltello, le hanno rubato soldi e gioielli e poi sono scappati. Sugli episodi indagano i carabinieri.

Il Chivassese è sotto attacco?

chivasso2

Progressiva desertificazione dei servizi territoriali  – Inps, specialità ospedaliere, sezione staccata del Tribunale, camera di commercio

 

Il Chivassese è sotto attacco. Come può difendersi ? L’affermazione e l’interrogazione sono il leit motiv di una riflessione dell’associazione Identità Comune che evidenzia la progressiva desertificazione dei servizi territoriali  – Inps, specialità ospedaliere, sezione staccata del Tribunale, camera di commercio – mentre in compenso l’ambiente è devastato da discariche, traffico, impianti inquinanti. Secondo l’associazione presieduta da Carlo Fontana l’attacco viene da scelte decisionali che arrivano dall’altro e i Comuni, con le sempre minori risorse a disposizione possono ben poco. Identità Comune, però,  punta diritto ad un nuovo obiettivo: perché non cogliere la riorganizzazione della Provincia in Città Metropolitana. “E’ evidente che le funzioni non possono essere frammentate in centinaia di micro comuni, quindi realisticamente solo il Comune di Torino finir per accentrare su di sì tutte le risorse ed i poteri”. Ma c’è un’alternativa a tale stato di cose. Si tratta della suddivisione in zone omogenee sulla cui determinazione si sta discutendo in sede di approvazione dello Statuto. Pertanto, la soluzione “per portare risorse, competenze e centro decisionali nel territorio, è quelle di portarle proprio nelle zone omogenee, che dovranno però svolgere il ruolo amministrativo oggi frammentato nei vari municipi”. Di qui la proposta di una zona omogenee del Chivassese che riceva anche molte deleghe dalla ex Provincia. “Solo cosi – scrive ancora Identità Comune – le esigenze degli abitanti di un Comune del Chivassese potranno trovare una risposta adeguata perché questa viene dal centro amministrativo e direzionale dell’area per quanto concerne i vari servizi”. Di conseguenza “s non si coglie questa occasione per avere un’amministrazione locale del Chivassese, il destino del territorio sarà di quello di diventare la periferia emarginata di Torino senza servizi e prospettive, ricettacolo di discariche e degrado”.

 

Massimo Iaretti

8 marzo, Torino si tinge di giallo mimosa tra feste, mostre e riflessioni dedicate alla donna

donna Comune

Un 8 marzo ricchissimo di iniziative. Diamo uno sguardo ad alcuni degli eventi programmati in città

 

 

LE INIZIATIVE DEL COMUNE
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Città di Torino, le Circoscrizioni e le Associazioni del Coordinamento Cittadino e Provinciale Contro la Violenza sulle Donne, organizzano una serie di iniziative dedicate all’universo femminile che si protrarranno per tutto il mese di marzo. Domenica 8 marzo dalle ore 9 alle ore 18, in collaborazione con Coldiretti Piemonte in Piazza Cavour “Nutrire il pianeta: la forza delle donne” – grande mercato al femminile, mostra fotografica, dibattito. Disponibile l’opuscolo con il programma dettagliato delle iniziative in città e Provincia (www.comune.torino.it)

 

LA MIMOSA, UN SIMBOLO
La mimosa fiorisce a marzo ed è il simbolo della Festa della Donna. Ma di chi fu quest’idea? Lo apprendiamo dal sito La Civetta di Torino. Fu di due torinesi, Rita Montagnana (1895-1979) e Teresa noce  (1900-1986), e della genovese Teresa Mattei. Femministe e politiche, nel 1946 ebbero l’idea di usare la mimosa come simbolo della Giornata Internazionale della Donna. Rita è sepolta nel Cimitero Parco di Torino, Teresa nella Certosa di Bologna.

 

 

“JUST THE WOMAN I AM”
“Just the woman I am” È l’evento a sostegno della ricerca universitaria sul cancro e vi aspetta domenica in Piazza San Carlo a partire dalle 16:30, ricco di appuntamenti culturali, sportivi e di intrattenimento.

 

 

MUSEI AL FEMMINILE

Una domenica tutta al femminile al Borgo Medievale Torino, alla GAM Torino, al MAO. Museo d’Arte Orientale e a Palazzo Madama Torino. Ingresso ai musei gratuito per tutte le donne, visita guidata a 4€.Inizio delle visite alle ore 16.00. A cura dell’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei Abbonamento Musei Torino Piemonte. In particolare il Museo d’Arte Orientale di Torino propone un percorso pensato “ad hoc” per l’occasione.La visita si concentrerà infatti sulla figura femminile nelle culture orientali, partendo proprio dalle artiste e dalle “Bijin” ritratte nella galleria giapponese per poi proseguire con le dee della regione himalyana e le bellezze mediorientali della galleria islamica. Domenica, inoltre, l’ingresso al museo sarà gratuito per le donne, che quindi pagheranno solo prezzo della visita.

 

 

PINACOTECA ALBERTINA

Evangelina Alciati è stata la prima donna ad essere ammessa all’Accademia Albertina di Torino. A raccontare la sua storia è la Pinacoteca Albertina di Torino, dove vi attendono le opere della giovane pittrice dal 7 marzo al 12 aprile 2015.  #‎Torino‬ ‪#‎mostra‬ ‪#‎FestaDellaDonna‬ ‪#‎EvangelicaAlciati‬ ‪#‎sponsor‬

 

 

“L’ALBERO DI NATALIA”

Il ruolo della donna nella società è da sempre al centro dell’attenzione della Liberipensatori “Paul Valéry” che, in occasione dell’8 marzo, promuove un evento in Piazza Castello a Torino. Il tema è quello drammatico della violenza contro le donne. E le bambole – teneri giocattoli amati dalle bambine, che celano però il rischio di indurre le giovani ad adeguarsi a un ruolo che si trasforma in gabbia – saranno simbolo e metafora dell’iniziativa. Le donne piemontesi sono invitate, l’8 marzo, dal mattino alla sera, a portare le proprie bambole che verranno fissate ai rami dell’albero che si trova nella centralissima piazza torinese, quasi di fronte all’imbocco di via Roma. Albero che dirama idealmente le sue radici fin dove si spinge l’immaginazione, chiamando uomini e donne a combattere una battaglia comune. Col passare delle ore la pianta, ribattezzata “Albero di Natàlia” – nome che vuole rappresentare tutte le donne – si riempirà di bambole di ogni forma e dimensione. Provocazione, condanna della violenza, speranza? Accanto a ogni bambola fissata tra i rami, anche un fiocco rosso, simbolo della lotta contro il ginecidio. Al termine della giornata l’albero ostenterà così una prematura e poetica “fioritura”. Le attrici della compagnia teatrale stazioneranno in piazza Castello, nei pressi dell’albero, avvolte in uno scenografico panno rosso, spiegando il senso dell’iniziativa. Chi porterà una bambola, in cambio potrà ascoltare dalla voce delle interpreti “Lo scherzo dello stupro” la poesia di Patricia Lockwood, un caso letterario mondiale.

 

 

 

LA DONNA FRA MUSICA E PAROLE
Tedacà Bellarte, domenica 8 marzo 2015 ore 21.15. Ingresso ridotto a 6 euro a tutte le donne. Canzoni, ironia, monologhi e poesie: l’universo femminile nella sua quotidiana bellezza. Dopo lo spettacolo qualche chiacchiera e un dolce insieme alle artiste… Prenotazioni allo 011.7727867 – 320.6990599 o info@tedaca.it

 

 

(Foto: www.comune.torino.it / www.piemontecuore.eu)

Sindone tra fede e spiritualità: è anche occasione di rilancio economico?

SINDONE 3

Tempo fa l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia disse che l’appuntamento è simbolo di spiritualità, che non deve contaminarsi con aspetti per così dire “commerciali”

 

L’ostensione della Sindone, occasione per la quale papa Francesco sarà a Torino il prossimo 21 giugno, è ovviamente momento di riflessione e raccoglimento per tutti i fedeli. Tempo fa l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia disse che l’appuntamento è simbolo di spiritualità, che non deve contaminarsi con aspetti per così dire “commerciali”. Abbiamo però voluto chiedere ai nostri lettori se l’ostensione, a loro parere, può anche rivelarsi come motivo di rilancio dell’immagine della città in chiave turistica ed economica, grazie alla presenza di centinaia di migliaia di visitatori. Ecco alcune opinioni apparse sulla pagina Facebook de il Torinese.

 

Bruna Adriana Zacco X me é una necessità andare a visitare la santa sindone, nelle due ostensioni precedenti, ho provato un sentimento un emozione mai provate x altre situazioni! Sono malata e temo che nn riuscirò ad esaudire il mio desiderio

 

Rosy Angelo Io dico che uno non esclude l’altro. Senza turisti la Sindone la vediamo silo noi Torinesi.

 

Franco Alessandra Messina Sarà sicuramente un incontro spirituale ma anche un modo per rilanciare l economia torinese che è davvero in ginocchio percio più di questi eventi ,facciamo più fiere più concerti e manifestazioni di strada tutto questo aumenta l economia torinese ……Emoticon smile

 

Giulia Possi Direi che una cosa non può escludere l’altra ,la sindone oltre ad un forte significato religioso ha anche una valenza scientifica,è tutto ciò contribuisce a richiamare religiosi,curiosi, scienziati o semplicemente turisti da tutto il mondo e questo fa bene alla salute di Torino e dei torinesi .ben vengano manifestazioni così! Non si deve speculare e speriamo che nessuno lo faccia !

 

Antonio Cerchio Bel bisnes, va bene per chi crede nelle favole per adulti, chissa’ quante entrate neanche uno scontrino fiscale.

 

Stefano Foresto Soprattutto per il rilancio turistico ed economico.

 

Franco M. Quattro Pare che i media nazionali siano tutti impegnati con l’expo e credo non si sforzeranno molto anche dopo almeno finché non arriva il Santo Padre. Se l’Ostensione fosse a Roma sarebbero già da tempo a intervistare i passanti.

“Ismaeel il demone”, film made in Piemonte

cinema sala

Si tratta di una storia che vede un’agente della polizia scientifica alle prese con un’entità che esplode in tutta la sua malvagità e uccide con precisione di un chirurgo le vittime

 

Torino, Chivasso e Torrazza Piemonte saranno la location si una pellicola che verrà girata nei prossimi mesi.  “Ismaeel il demone” è il titolo del film di Luigi D’Alessandro di Verolengo, idatore del testo e regista insieme a Davide Lingua. Direttore della fotografia è invece Pasquale Vigilante, direttore del suono Fabio Tosa. Si tratta di una storia che vede un’agente della polizia scientifica alle prese con un’entità che esplode in tutta la sua malvagità e uccide con precisione di un chirurgo le vittime, dopo averle fatte cadere in trance. E un lavoro che che richiama lo stile di Hitchcock, luci, suoni ed ombre faranno volare la mente dello spettatore un una nuova dimensione. Le scene della pellicola, autoprodotta, verranno girate tra Torino, Chivasso e Torrazza Piemonte ed alcune scene saranno aperte al pubblico per dare spettacolo e far vedere il lavoro che viene svolto nella preparazione di una sena. E’ prevista una scena in cui si effettuerà un arresto con inseguimento sia in auto sia a piedi ed in questo caso l’organizzazione sta valutando insieme ad alcune Amministrazioni Comunali dove girare tale scena con la chiusura di alcune strade. Domenica 1 marzo 2015 si farà il primo casting per attori ed attrici protagonisti, non protagonisti e comparse. Età scenica 20/50 anni per gli attori mentre per le comparse non c’è limite d’età. Il casting si farà presso il Circolo Sotto Voce in via Torino 69 a Chivasso ( TO ) dalle ore 14,00 alle ore 19,00. Il casting è aperto a tutti. Essendo una produzione amatoriale privata auto prodotta non è previsto compenso, ma a chi verrà scelto per recitare a fine riprese del film sarà omaggiato di un Book.

 

Per informazioni tel al 320 30 73 925 o mandare una mail all’ indirizzo: dlfip.group@virgilio.it

 

 

Massimo Iaretti