redazione il torinese

Montagna regina del turismo piemontese nei mesi estivi con presenze del 90 per cento

Eccellenti anche le performance dell’alta Valsusa e Chisone (88%) e delle Valli di Lanzo (80%

La montagna è la regina dell’estate turistica in Piemonte. Nei mesi di  giugno e luglio nelle valli olimpiche si è registrata una  crescita di oltre il 10%. Il periodo di maggiore afflusso è sempre agosto, quando nelle settimane centrali del mese gli hotel, soprattutto nel ponte di Ferragosto, hanno segnato picchi del 95% di occupazione delle camere. Eccellenti anche le performance dell’alta Valsusa e Chisone (88%) e delle Valli di Lanzo (80%), sempre nello stesso periodo.Sono stati  32mila i passaggi dagli uffici del turismo gestiti dall’Atl Turismo Torino e Provincia nelle aree montane. Bene nel mese di agosto anche  l’occupazione media delle strutture ricettive nelle valli cuneesi dove,  secondo un sondaggio, la presenza turistica si attestata intorno al 70%.

Guasto tecnico a Porta Susa, traffico ferroviario in tilt. Decine di treni in forte ritardo

A causa di un  guasto tecnico alla stazione di Porta Susa si stanno verificando ritardi anche di oltre un’ora nel traffico ferroviario.  Verso le  7.30 di questa mattina il sistema di distanziamento e dei segnali dei treni  ha iniziato a non funzionare a dovere. Sono nove i  treni dell’ Alta Velocità e dodici i regionali ad avere subìto le conseguenze. Sei treni regionali sono stati  cancellati e i ritardi hanno coinvolto anche altre stazioni, compresa Porta Nuova, dove numerosi passeggeri in attesa di partire si sono ammassati vicino ai binari. I tecnici stanno lavorando per risolvere il guasto.

 

(foto: il Torinese)

Auto si schianta contro il muro della Mandria, un morto

Nella notte, a Robassomero, in un incidente stradale un uomo di 45 anni, Marco Valenza, di Vinovo, è morto uscendo di strada in via Lanzo, a bordo di una Fiat Punto. Verso le 2 è l’auto si è schiantata contro il muro di cinta della Mandria. Gli automobilisti di passaggio hanno chiamato il 118, ma per lui non c’è stato nulla da fare. La dinamica dell’incidente è all’esame dei carabinieri della stazione di Fiano.

Tra litigiosità Pd e insipienza grillina il futuro è incerto

Ogni giorno il web e i giornali ci dilettano con polemiche a distanza tra esponenti del Pd locale e nazionale. Siamo ancora in periodo di congresso. Ed è quasi logico polemizzare, visto che ci sono più candidati alle segreterie. Insomma, chi dovrebbe essere il numero uno della provincia o della Regione. Ma il congresso non c’ è già stato? Il nazionale…non quelli locali. Non ho capito come si vota ed è irrilevante al fine di una interna vita democratica. Ma probabilmente essenziale per la scelta dei 100 capolista che saranno sicuramente parlamentari, visto che per loro non varrà la preferenza.  Renzi ha già fatto sapere che deciderà solo lui, facendo intendere che premierà soltanto i fedelissimi. Gli altri, se vogliono correre, si devono sbattere nel cercare le preferenze tra il popolo. Si capisce in questo modo perché ci sono candidature provenienti dalla stessa componente renziana. Ma c’ è dell altro?  Speriamo, con la consapevolezza che i cosiddetti contenuti politici abbiano qualche valenza . Il che vuol dire che l’ iscritto pd scelga in base, appunto, anche ad una proposta. Il tutto ripropone una domanda: qual è la  filosofia politica proposta? Francamente non so e non capisco. Ma desidero raccontarvi ciò che mi è successo tre settimane fa. L’ onorevole  Anna Rossomando mi ha invitato ad un dibattito a Villadossola, Festival de l’Unità.  Con lei scherzo : ma Renzi ha dato il permesso? La risposta: qui ha vinto la mozione Orlando. 160 km e siamo arrivati. Mi ritrovo catapultato in una enclave di comunisti rigorosamente iscritti al Pd. Effigie di Enrico Berlinguer, Stelle Rosse con relativa grigliata. Tanti, vi assicuro, tanti ma tanti volontari con magliette rosse che ricordano il 70° dalla fondazione della casa del popolo. Insomma mi ritrovo catapultato nel passato di un festival del Partito comunista Italiano.
Proprietà della struttura la locale Fondazione Ds presieduta da Pippo Calandra, iscritto attivista e dirigente del PCI della Vall Ossola. Patrizio, che ci fai qui? Cerco qualcosa che forse ho trovato. Una novità che arriva dal passato.  Piuttosto che ci fai tu iscritto al Pd? Alternative per chi vuole fare politica di sinistra in questo nostro paese. Iscritti,Pippo?  Dimezzati da 1200 a 600. Qui a Villa teniamo duro e lavoriamo 5 mesi all’anno per questo Festival  .Del resto Patrizio hai alternative?
No, faccio notare che non è compito mio trovarle: io al massimo spettatore. Spettatore che vorrebbe assistere alla commedia del congresso con un maggiore coinvolgimento politico. Francamente non vedo tutto ciò in queste polemiche agostane. Si dice che le speranze sono le ultime a morire. Affievoliscono ed aumenta l’astensione.

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Eletta un anno fa la sindaca di Torino ha sempre detto e ripetuto : datemi un po’ di tempo e sarò una sindaca migliore di Piero Fassino.  Il tempo mi serve per capire e poi farò.  Se abbiamo compreso bene il 30 Agosto scadono i termini per presentare il progetto per i fondi per la metro linea 2. Progetto prontamente sospeso più di sei mesi fa. Risulta la convocazione di una riunione del Consiglio comunale il 4 settembre per decidere come  definire il progetto che scade ad Agosto.Nel mentre il Ministro Delrio fa la spola da Roma e dopo il Chiampa nazionale ha incontrato la Chiara imbarazzata che supplica : ci sono anche io. Ripetendo: datemi del tempo. Ignavia, approssimazione? Qui non stiamo parlando di politica…cerchiamo di essere logici e non capiamo. Non capiamo perché il progetto è stato sospeso 6 mesi fa. Ma probabilmente essendo il loro grande capo un guitto, sicuramente un grande uomo di spettacolo, tutto con pentastellati diventa spettacolo. Ma qui la tragedia si è trasformata in farsa. Torino piange,  non può ridere. E l’unica consolazione è che le ferie agostane rendono tutto ovattato. Resta la  tragica domanda: che sarà del futuro di Torino? Non vi preoccupate, è già pronta la risposta: vedremo,  è  colpa delle scelte fatte in passato dal Pd. Noi ci limitiamo ad osservare: quando i fatti, ripetendosi, confermano le paure, la paura diventa terrore che quello che si temeva stia avvenendo. Venaria, anche un po’ arrabbiata, si è dovuta sostituire a Torino per il G 7. Ora si perdono finanziamenti e possibilità di realizzare linee metropolitane. Cara Chiara Appendino, non c è limite al peggio. E se non si farà la colpa è solo sua, perché il tempo per imparare è finito.

 

Patrizio Tosetto

Elogio dell’osteria piemontese

Con il suo libro “La Piola”, da poco nelle librerie, Beppe Valperga ci accompagna alla scoperta della “piola”, la tipica osteria piemontese, che sopravvive alle mode e alle tendenze gastrosofiche. Un modello di ristorazione che continua a proporsi all’attenzione dei piemontesi, rimanendo fedele alla sua ispirazione originaria, ovvero di essere un locale popolare, della “gente del quartiere, della frazione, del paese” !

Siccome la prossima rivoluzione sarà una rivoluzione alimentare, è bene che ci predisponiamo a cambiare il mondo in punta di forchetta! Se è nostro interesse conoscere il nostro cibo quotidiano, privilegiare la sostenibilità anche delle strutture distributive, scegliere il negozio specializzato anziché l’ipermercato, altrettanto importante è privilegiare l’offerta di ristorazione legata al territorio, alle sue tradizioni e a i suoi prodotti, continuare a andare in “piola”.

Nelle premesse al libro, Beppe ci avverte che non è un libro di rimpianti, né tanto meno un invito a bere senza ritegno e sottolinea come la filosofia della piòla sopravvive a qualunque difficoltà, perché qui, in piòla, ognuno è quello che è, libero dai condizionamenti della moda del momento!

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Certo che se ritorno col pensiero alle mie frequentazioni di giovane “pioletario”, mi si apre un mondo di ricordi piacevoli e conviviali, di serate con gli amici, di canti e discussioni impegnate, di appuntamenti fissi al sabato sera, perché ci si poteva saziare, e passare la serata, con i pochi spiccioli che avevamo a disposizione. La “piola” è un locale popolare perché è accessibile a tutti, cibo buono, poco elaborato, a prezzi onesti. A conferma che la piòla debba essere un locale con prezzi popolari, Beppe ci racconta una curiosità: da cosa ha origine l’abitudine di chiedere il pagamento del coperto nel conto del ristorante? In passato era consuetudine che gli avventori delle piòle si portassero da casa il cibo da consumare e acquistassero soltanto il vino, o altre bevande. Come addirittura c’era chi non comprava neppure il vino e si portasse da casa un pintone del suo, chiedendo all’oste solo un po’ di amaro pompa, ovvero l’acqua della fontana, ovviamente gratuita. All’oste non restava altro che farsi pagare il coperto, una modica cifra per l’utilizzo dei tavoli e delle sedie: la parola coperto faceva riferimento al soffitto del locale o al pergolato, al riparo dalle intemperie nella brutta stagione, o dal sole in estate.

Nei miei ricordi ci sono “tipi di piole”, diverse per ubicazione (urbana o rurale), spazi a disposizione (al chiuso o sotto la topia), offerta di piatti (leggete il capitolo del libro dedicato a “La dieta in piòla”), così come c’erano i “tipi da piola”, che con le loro ordinarie stravaganze e soprannomi, caratterizzavano i locali per la loro presenza abitudinaria. Su era soliti coniare apposite denominazioni che contraddistinguevano i locali e li caratterizzavano. Noi giovani eravamo i client itineranti, ci piaceva girarle a seconda dei momenti e degli amici che volevamo incontrare. Vi faccio qualche esempio, senza dilungarmi troppo (forse varrebbe la pena di continuare il racconto che ha iniziato Beppe con il suo libro). In Corso Orbassano, a Torino, ad esempio, c’era ’l coridor, così chiamato per la pianta del locale, che era simile a un lungo corridoio, dove la domenica sera bevevamo vino, obbligatoriamente nero e sfuso, sorseggiandolo direttamente dalla scodella che facevamo girare! Si andava, e si va ancora, a “gli imbianchini”, vicino alla Gran Madre, perché il locale era ospitato nella storica Cooperativa Borgo Po e Decoratori. C’erano, e ci sono ancora fortunatamente, tante bocciofile, con annessi campi da gioco, cooperative operaie, di antica origine e tradizione, strutture associative, che offrivano l’occasione di un pasto a prezzi popolari.

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Vi cito qualche esempio fuori porta: in zona Cascine Vica, una bocciofila era soprannominata la “petroliera” in conseguenza del colore e della densità del vino somministrato, così come in zona Bruere c’era la “cantina dell’operaio”, che, benché in zona rurale di recente urbanizzazione, guardava con simpatia alla classe operaia che non andava in Paradiso e si attardava in piòla, magari a discutere di lotta di classe. A Bruere trovavi frequentemente il “4 stagioni”, un tipo così soprannominato perché costantemente ebbro, in tutte le stagioni dell’anno: era di credo politico liberale e, quando la discussione si accendeva con gli avventori di orientamento politico opposto, andava in trasferta a Cascine Vica, in bocciofila,, a incontrare un altro pubblico più accondiscendente, senza, però, mai alzare eccessivamente la voce! Ricordo ancora la “Bottiglieria piemontese”, a Torino in via Napione, dove c’era il mitico “Ercolino”, l’archetipo dell’oste, un omone grande e robusto, che, vedendoti giovane e di taglia ristretta, si sentiva in dovere di metterti un po’ all’ingrasso con le sue porzioni abbondanti, magari un bel piattone di gnocchi alla bava, accompagnato da un secondo con carne e verdure. Già, perché come ci ricorda Beppe, non bisogna “dimenticare che la parola òsto (che si pronuncia ostu) pure significa osteria ma, contemporaneamente, significa oste. In ogni caso il piolista serio, da secoli, va in piòla e non all’òsto, casomai dall’òsto, il padrone della piòla, l’òsto della piòla, di solito un amico”.

Scoprite nel libro di Beppe l’origine e il significato della parola piòla, cosa vuol dire andare in piòla, la filosofia della piòla, le insegne, la vita e il menu della piòla e molte altre curiosità e informazioni sulla vita in piòla.

Non c’è, dunque, nessun nuovo fantasma che si aggira per l’Europa, ma solo una felice prospettiva per trascorrere la serata con gli amici: “Co’ fuma stasseira? ‘ndoma an piòla?

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Ignazio Garau, Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

FlixBus, boom da Torino a Orio al Serio

 Estate 2017: Orio al Serio prima nella classifica delle mete preferite dai Torinesi. Grande successo per le connessioni con la Francia: Lione, Parigi e Nizza in top 5 

Aumentano i Torinesi che sposano una forma di turismo intermodale recandosi in aeroporto in autobus: è quanto emerge dalle prenotazioni FlixBus con partenza da Torino registrate tra giugno 2017 e agosto 2017*, che vedono lo scalo di Orio al Serio al primo posto tra le mete preferite di chi parte dal capoluogo per le vacanze estive a bordo degli autobus verdi. Grazie anche all’aggiunta progressiva di nuove corse giornaliere tra la città e l’aeroporto bergamasco, ora collegati fino a sette volte al giorno in circa 2 ore e 40 minuti, il numero dei Torinesi che quest’estate hanno optato per la soluzione di mobilità intermodale ed ecocompatibile proposta da FlixBus è infattiraddoppiato rispetto all’estate 2016. Un trend positivo in cui si riflette anche il sempre maggior prestigio, all’interno della rete nazionale degli autobus verdi, del capoluogo piemontese, il cui traffico passeggeri è triplicato in solo un anno. Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, ha affermato: «L’aumento dei passeggeri che si recano in aeroporto in autobus è indicativo della grande apertura dei Torinesi a una forma di turismo intermodale in cui i mezzi collettivi si offrono come alternativa all’auto privata, con ricadute positive anche per l’ambiente».

Di seguito, la top 10 delle mete preferite di chi quest’estate è partito per le vacanze con FlixBus da Torino:

1.    Orio al Serio 6. Napoli
2.    Milano 7. Venezia
3.    Lione 8. Genova
4.    Parigi 9. Firenze
5.    Nizza 10. Roma

Come si può vedere, nella classifica si incontrano, in seconda posizione, Milano (raggiungibile fino a 15 volte al giorno in circa un’ora e 50 minuti) e, a seguire, ben tre destinazioni francesi: Lione (fino a sette corse quotidiane), Parigi (fino a cinque corse giornaliere) e Nizza (due corse al giorno) occupano infatti, rispettivamente, la terza, la quarta e la quinta posizione, mentre il resto della classifica rivela la passione dei Torinesi per le grandi città italiane. Torino si riconferma così tanto un punto di partenza ideale per riscoprire il patrimonio artistico e culturale dell’Italia quanto una porta privilegiata sull’Europa, funzioni destinate a consolidarsi progressivamente anche nei prossimi mesi con l’istituzione di nuovi collegamenti nazionali e internazionali.

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* Sono stati presi in considerazione i viaggi effettuati a giugno e luglio e le previsioni per il mese di agosto.

#CRPerilsociale

Proseguono per tutta l’estate sui canali social del Consiglio regionale del Piemonte le prime due campagne di comunicazione sociale volute dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa per sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni temi di interesse generale. “Riteniamo sia compito delle istituzioni – spiegano il presidente Mauro Laus con i suoi vice Daniela Ruffino e Nino Boeti, e i consiglieri segretari Angela MottaGiorgio Bertola e Gabriele Molinari – impegnarsi nella promozione di campagne sociali per informare su alcuni temi di pubblico interesse, promuovere consapevolezza e prevenire fenomeni di disagio, soprattutto tra le fasce deboli della popolazione. Ci concentreremo su alcuni temi che sono all’ordine del giorno del dibattito politico e dell’iniziativa legislativa, utilizzando un linguaggio diretto, anche con l’ausilio di strumenti multimediali, per raggiungere tutte le fasce della popolazione, soprattutto attraverso i canali social dell’Assemblea”. Le prime due campagne, che impegneranno tutta l’estate, riguardano il cyberbullismo e i corretti stili di vita. La campagna sul cyberbullismo, che ha come filo conduttore l’ hashtag #cyberbullismo, coinvolge anche il Corecom, la Consulta Giovani e la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza,  e veicola, attraverso i canali Facebook, Twitter, Youtube e Linkedin alcuni video istituzionali che promuovono la consapevolezza sui pericoli della rete. E’ invece caratterizzata dall’hashtag #contagiatidibenessere la campagna sui corretti stili di vita, che è condotta prevalentemente sul canale Instagram, sul quale ogni giorno viene selezionata una foto postata con l’hashtag #contagiatidibenessere, ripostata anche sui canali Facebook e Twitter, e che racconta con un’immagine l’idea del benessere per contagiare e farsi contagiare dai corretti stili di vita. Le prossime campagne sociali che prenderanno il via in autunno riguarderanno invece i disturbi alimentari e l’uso consapevole del denaro, in collaborazione con le Consulte Femminile ed Elette del Consiglio regionale e con l’Osservatorio per il fenomeno dell’usura. Tutte le campagne sociali del Consiglio regionale sono caratterizzate dall’hashtag #CRPerilsociale.

 

Dal Sinodo valdese arriva lo storico “sì” alle unioni civili

Sì alle unioni civili dal  Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che ha approvato un documento storico dal titolo “Famiglie, matrimonio, coppie, genitorialità”. Si introduce, alla luce della nuova legge Cirinnà, la benedizione liturgica per le coppie civilmente unite che ne facciano richiesta. Ma rimangono alcuni requisiti per riceverla, come quello della necessità per almeno uno dei  partner di essere membro della chiesa. Paola Schellenbaum, membro della Commissione famiglie che ha elaborato il documento, parla di momento storico,  il primo dal 1971. Oggi si ratifica formalmente una “evoluzione nella  tutela dei diritti delle persone dello stesso sesso già in passato  auspicata dalle chiese metodiste e valdesi, che già nel 2010 avevano introdotto la possibilità di benedire la relazione di coppie omosessuali”.

 

(foto: il Torinese)
   

Numero unico 112: perché fa discutere

L’esposto presentato dai vigili del fuoco di Torino su presunte inefficienze del 112, numero unico per le emergenze, ha fatto accendere i riflettori su questo servizio di pubblica utilità. Vediamo di cosa si tratta.  Il 112  è stato istituito nel 2002 con direttiva europea come numero unico delle emergenze  in tutta Europa. Nel nostro Paese attualmente è operativo in  Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta, Friuli, Provincia autonoma di Trento, Provincia di Roma, Sicilia orientale, Liguria. Compito del 112 è ricevere e smistare le telefonate  ai servizi di emergenza 118, Polizia 113, Carabinieri 112 e Vigili del fuoco 115. L’obiettivo è quello di localizzare le chiamate automaticamente  collegandosi con il ced interforze del Ministero dell’Interno, poi filtrare le telefonate e passare la richiesta al servizio appropriato a second delle esigenze. Oggi, dunque, chi telefona non compie come in passato un solo passaggio, ma prima  passa dal centralino e poi al servizio di pronto intervento mirato. Significa anche che le chiamate non strettamente d’emergenza si fermano al primo livello e non vanno a intasare inutilmente il secondo. Ci possono essere disguidi, ad esempio se il primo livello non identifica correttamente il servizio competente per il caso specifico e se restano in coda chiamate di vitale importanza. Mario Balzanelli presidente della società italiana 118  spiega a Famiglia Cristiana: «Con il 112 c’è un passaggio doppio: prima risponde l’operatore centrale, che gira  la telefonata a quello competente. C’è un aumento delle tempistiche, per questo proporrò a livello europeo un numero unico che valga solo per le emergenze sanitarie, dove la tempistica è un fattore che può salvare una vita. La legge ci impone di intervenire entro 8 minuti in area urbana e 20 in area extraurbana: il pronto intervento sanitario per le sue peculiarità è l’unico servizio che presenta questo tipo di vincoli temporali, mentre per altre forze di pronto intervento non è previsto».

Falso carabiniere non apre la porta alla polizia vera: “Non mi fido”

Voleva truffare una donna spacciandosi per carabiniere. Ma quando autentici agenti di polizia, dopo averlo identificato, sono andati a casa sua, lui non ha aperto la porta perché non si fidava, pensando fossero falsi poliziotti. Il truffatore è un torinese di 38 anni, denunciato per ricettazione, falsità materiale, detenzione e porto abusivo di armi, e possesso di distintivi contraffatti. La donna lo  conobbe a marzo sui social network e lui disse di essere un carabiniere. Poi diventarono amici e quando lei acquistò un’automobile lui si offrì di aiutarla per l’assicurazione. Lei gli consegnò 1.200 euro e si rese così conto di essere stata truffata.

 

(foto: il Torinese)