redazione il torinese

Terrore e guerra senza fine

Sarà una combinazione, ma quando viene proclamato con tanta enfasi che l’Isis (Daesh) è agli sgoccioli, sta per cadere con tutte le sue roccaforti, subito dopo spunta fuori un’altra piazza, un’altra roccaforte da espugnare come in un gioco alle matriosche perché una ne contiene un’altra con un nuovo orrore che sarà seguito da altro dolore,   sgomento e terrore. L’unica differenza e che sarà nell’essere solo più recente, ieri rispetto al mese prima, all’anno prima e via di seguito. Se prima cercavano una legittimazione, un pretesto, oggi non c’è più nemmeno quella ricerca e scusa. “Essi” sono in guerra contro il mondo, la civiltà e la cultura della bellezza, senza distinzioni geografiche e di latitudine. Noi continuiamo a sostenere che non cambieremo i nostri modi di vivere, la nostra superficialità, la nostra poca attenzione alle cose, al buon senso e al senso delle cose ed “essi” non si fermeranno nella loro bestialità. Se, in sintonia con la preveggenza di Oriana Fallaci, vogliono mettere in ginocchio l’Occidente e soprattutto l’Europa, va riconosciuto che ci sono quasi riusciti e non ha più nessun senso la ricerca sociologica e di ragioni geopolitiche. Tutto è agghiacciante, perché privo del minimo senso. Infatti, Turku in Finlandia, prima dell’attacco terroristico non la conosceva quasi nessuno e chi vi scrive che c’era stato non se ne ricorda quasi nulla. Non c’è una visione strategica, la scelta di un luogo di particolare richiamo turistico, ma una località nel mondo, ma che, soprattutto, sia in Europa. La metamorfosi è questa: dovunque e indistintamente anche in un posto sperduto o quasi e contro tutti, senza distinzione. La Promenade des Anglais a Nizza o il ponte del London Bridge, le Ramblas sono nell’immaginario collettivo di moltissime persone, ma Turku no. Ma non conta, basta fare stragi. Forse il messaggio che dovrebbe passare è meno ipocrisia, meno buonismo a tutti i costi, il rispetto deve valere in tutti i campi e deve essere reciproco in economia così come nella vita civile. Se le opere di carità sono una cosa buona e danno diritto al Paradiso, per contro, non è che a far rispettare la propria identità culturale si vada subito all’Inferno. Qualcuno aveva pensato, evitando i grandi centri e i posti di richiamo, sarò salvo, ma non è più così, non sei più a casa tua, ma nella loro. Forse Oriana Fallaci allora aveva torto, ma solo forse! Tutte le immagini degli attentati, ovunque siano localizzate, sono sempre strazianti perché risvegliano il senso di un’ingiustizia senza rimedio,   una solidarietà forte con vittime innocenti e gente comune ci accomuna, ma anche un respiro di sollievo perché avvenuti in posti lontani, talvolta esotici e di richiamo turistico, ma non è più così, perché la prossima che ci sarà, purtroppo, nuovamente, avverrà in un posto chiamato “ovunque”.

 

Tommaso Lo Russo

Circoscrizione 7, da lunedì tracciatura strisce blu

Partirà lunedì 28 agosto la tracciatura delle strisce blu per la sosta a pagamento nell’area denominata sottozona E della circoscrizione 7

Per consentire la realizzazione della segnaletica orizzontale sono previsti divieti di sosta temporanei di cui gli automobilisti dovranno tenere conto.

Le vie interessate all’estensione della sosta a pagamento, in vigore dal 2 ottobre 2017, sono quelle ricomprese all’interno del seguente perimetro: lungo Dora Savona, lungo Dora Siena (su ambo i lati), corso Tortona (escluso) corso Regina Margherita e corso XI Febbraio (solo i lati rivolti verso la nuova zona a pagamento) ovvero corso Regina Margherita, corso XI Febbraio, via Bazzi, Lungo Dora Savona, corso Regio Parco; via Fiochetto; via Genè, Lungo Dora Siena, via Rossini, via Ricotti, via Goldoni, via Borelli; piazzale Regina Margherita, via Ricasoli; via Pallavicino, via Faà di Bruno; via Tommaseo; corso Farini, Largo Berardi; via Manin, corso Belgio, via Ricasoli, via Fontanesi e via Porro.

Contemporaneamente alla tracciatura delle strisce blu Gtt provvederà anche alla posa della segnaletica verticale e dei parcometri. Maggiori informazioni sulla nuova area di sosta a pagamento tra Lungo Dora Savona e Siena, corso Tortona, corso Regina Margherita, corso XI Febbraio sul sito di Gtt all’indirizzo http://www.gtt.to.it/cms/notizie-eventi-e-informazioni/4124-nuova-area-di-sosta-a-pagamento-dal-2-ottobre

I cinesi vogliono fare shopping in Fca?

Great Wall, produttore cinese di Suv,  sarebbe interessato ad acquistare lo storico marchio Jeep da Fca. La notizia è del  sito Usa Automotive News, che  afferma di averlo appreso direttamente dal presidente della Casa automobilistica asiatica Wang Fengying attraverso un messaggio di posta elettronica – riporta l’agenzia Ansa –  in cui il magnate cinese spiega di essere in contatto con Fca. Il Lingotto ha però riferito di non voler commentare le indiscrezioni. Intanto la  Borsa sale nel settore auto e il titolo guadagna il 4.38% a 11,22 euro, ed Exor cresce dell’1,33% a 53 euro.

 

(foto: il Torinese)

Bardonecchia, polizia alle prese con i respingimenti francesi e i treni carichi di migranti

Il sindacato autonomo dei poliziotti, il Siulp, denuncia che il commissariato di polizia di Bardonecchia,  è in condizioni di estrema difficoltà e necessita di un rafforzamento degli organici. Secondo l’organizzazione sindacale “Il lavoro è sempre più gravoso” e il personale è costantemente impegnato nel controllo dei valichi internazionali del Fréjus e del Monginevro, e del valico stagionale del Colle della Scala, mentre la Francia ha sospeso il trattato di Schengen. I continui respingimenti aumentano il lavoro del commissariato. Come se non bastasse, nelle ultime settimane si verifica un nuovo fenomeno: i treni regionali in partenza dalla stazione di Torino Porta Nuova sono carichi di migranti, quasi tutti del Centro Africa, con l’obiettivo di espatriare verso il territorio francese passando dal tunnel ferroviario del Fréjus, rischiando la vita. L’organico di polizia  previsto a Bardonecchia è di 80 unità, ma  in forza al commissariato ci sono oggi solo 54 persone.

Auto fuori strada, muore l’imprenditore Mattioda

Incidente mortale sulla provinciale 460 tra Leini e Lombardore, dove il noto imprenditore Giampiero Mattioda, titolare di una delle aziende edili più importanti d’Italia, è deceduto all’età di 55 anni. Nella notte, l’imprenditore residente a Cuorgnè, stava guidando una Mini Countryman verso casa, quando ha perso il controllo dell’auto che è finita nel fossato a lato della strada. Mattioda è morto sul colpo. La dinamica dell’incidente è all’esame dei carabinieri di Venaria.

Muore donna nell’auto finita contro un muro

Nella notte una donna è morta in un incidente stradale avvenuto, attorno alle 3, a Cintano, sulla strada provinciale della Valle Sacra. La vittima è una 42enne di Castellamonte, che si trovava a bordo di una Fiat Bravo guidata da un ragazzo di 26 anni. Ad un certo punto l’auto ha cominciato a sbandare fino a schiantarsi contro il muro di una casa. La donna è morta sul colpo, mentre è rimasto lievemente ferito il conducente, ora  all’ospedale di Cuorgnè.

 

(foto: archivio)

Comital, due operai contusi. Camion fermi fino al 4 settembre

Momenti di tensione davanti ai cancelli Comital di Volpiano, con i dipendenti dell’azienda in lotta contro i licenziamenti annunciati dalla proprietà. Nei tafferugli con i carabinieri due operai sono rimasti contusi. L’assessora regionale al Lavoro Gianna Pentenero e il sindaco Emanuele De Zuanne sono intervenuti per portare solidarietà ai lavoratori e trovare una soluzione. «Abbiamo ottenuto dall’azienda – sottolinea il primo cittadino di Volpiano – di sospendere l’invio dei mezzi pesanti per attività di carico e scarico nell’area dello stabilimento oggetto della contrapposizione di questa mattina, fino al 4 settembre, data del prossimo tavolo di confronto, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali. Ringrazio le forze dell’ordine per aver contribuito a stemperare i toni in un momento di comprensibile tensione da parte di chi sta perdendo il posto di lavoro». Intanto Rifondazione Comunista è presente con una delegazione davanti allo stabilimento  “per portare il proprio sostegno alla lotta per la difesa del lavoro dei 138 lavoratori e lavoratrici licenziati e oggi oggetto di attacco da parte delle forze dell’ordine perché si sono opposti all’inizio dello smantellamento degli impianti.Si tratta di un fatto gravissimo che stigmatizziamo con forza: non è possibile attaccare delle persone che semplicemente, senza aggressività, con le mani alzate, difendevano la propria fabbrica”, affermano il segretario provinciale Ezio Locatelli e Loretta Deluca, segretaria del Circolo di Volpiano – Leinì, che proseguono: “A questo si aggiunge l’arroganza dell’azienda che, prima non ha saputo gestire un’impresa con commesse e lavoratori di alta professionalità e, a fine luglio, ha deciso senza appello di chiudere e licenziare tutti, lasciando per strada 138 famiglie. La chiusura va rifiutata con forza. Tutte le forze e istituzioni coinvolte si impegnino a trovare un’alternativa alla chiusura”.

 

 

RADICALI/IMMIGRAZIONE: GRAZIE AI VALDESI PER COLLABORAZIONE NELLA RACCOLTA FIRME

Nell’ambito del Sinodo delle Chiese Valdesi e Metodiste, in corso a Torre Pellice (Torino) è possibile firmare fino al 24/8 compreso, presso lo Stand Mediterranean Hope – Casa delle Culture Scicli dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.
Dichiarazione dei Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Igor BoniLaura Botti Silvja Manzi: “I Valdesi, in questa come in altre occasioni, dimostrano di avere la forza di affrontare i temi più difficili con lungimiranza, ragionevolezza e coraggio. Ero Straniero è lo strumento di governo di un fenomeno epocale come l’immigrazione e fornisce proposte concrete di riforma che investono su accoglienza, lavoro e inclusione, abrogando la pessima Legge Bossi/Fini. Peraltro, l’unico modo per migliorare la sicurezza dei cittadini è di ridurre al minimo la marginalità e il numero degli ‘illegali’ regolamentando, integrando  e regolarizzando. Lo strumento dell’iniziativa popolare vuole dimostrare che esiste un’altra Italia rispetto a chi urla e sbraita contro gli immigrati, proponendo il nulla se non di tornare ai muri, ai respingimenti e ai fili spinati che hanno segnato le peggiori tragedie dell’Europa e del mondo intero. Un ringraziamento particolare lo rivolgiamo a Giovanna Scifo, operatrice del progetto Mediterranean Hope (MH) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei) e responsabile della Casa delle culture di Scicli (Ragusa) che sta attivamente collaborando all’iniziativa di raccolta firme”.

Legge elettorale, ora vediamo chi bluffa

Tra pochi giorni sapremo con certezza chi, sulla riforma della legge elettorale, fa sul serio e chi invece continua a bluffare. Non c’e’ una terza via rispetto a questa riflessione. Tutti sanno che andare al voto con un sistema elettorale che garantisce, nella concreta situazione politica italiana, la quasi scientifica ingovernabilita’ e’ una scelta irresponsabile ed avventurosa. Una scelta che, come hanno piu’ volte ribadito gli osservatori delle cose politiche del nostro paese, ricadrebbe esclusivamente sulle spalle di chi ha ostacolato, seppur in forme diverse, l’approvazione di una legge che garantisce la governabilita’ e permette ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti senza cancellare il pluralismo che caratterizza da sempre il nostro paese. Ora, sono almeno 3 i punti su cui si puo’ e si deve intervenire alla ripresa dei lavori parlamentari. Innanzitutto va inserito il premio di maggioranza alla coalizione. In Italia, del resto, la politica e’ sempre stata sinonimo di “politica delle alleanze”. Pensare di azzerare questo postulato essenziale e strutturale della politica italiana e’ semplicemente lunare. Rinnegare le alleanze, respingere le coalizioni e pensare che l’autosufficienza politica ed elettorale dei singoli partiti siano un toccasana per rinnovare la politica e rilanciare l’azione di governo e’ altrettanto fantasioso. Dunque, serve il premio di maggioranza alla coalizione, almeno per chi ha a cuore le sorti democratiche del nostro paese. In secondo luogo va inserita la possibilita’, concreta e non fittizia, per i cittadini di potersi scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E su questo versante non ci sono mille soluzioni. Ma solo 2. O le preferenze o i collegi uninominali. E’ noto a tutti che la rincorsa delle preferenze genera quel malcostume politico a tutti noto. Finalmente i grandi organi di informazione ne stanno parlando approfonditamente e senza retorica in queste ultime settimane. Le preferenze, accompagnate da campagne elettorali milionarie, non possono essere dipinte come il metodo migliore per ridare credibilita’ alla politica e, soprattutto, per dare la possibilita’ a chi non e’ ricco di poter partecipare attivamente alla vita politica nel proprio paese. E l’unica alternativa, appunto, alle preferenze sono e restano i collegi uninominali. La stagione politica, per intenderci, che ha caratterizzato il sistema elettorale denominato “mattarellum”. E’, questa, dunque, l’unica possibilita’ concreta per avvicinare l’eletto all’elettore, per risanare le campagne elettorali vista la dimensione dei collegi e per rimuovere alla radice la designazione centralistica dei candidati. E, in ultimo, evitare atti di forza nel varare la nuova legge elettorale. Ovvero, battere i tentativi, sempre latenti quando si parla di questi temi, di cucire una legge elettorale a propria immagine e somiglianza. Certo, non sono ammesse e non sono piu’ tollerabili le furbizie di alcuni partiti a cui abbiamo assistito nella recente discussione parlamentare. Su questo versante verificheremo anche il tasso di maturita’ e di serieta’ delle varie forze politiche in campo. Insomma, adesso siamo arrivati alla prova del nove. E non attorno ad una legge qualsiasi ma su quella legge che, da sempre, viene definita come “la madre di tutte le riforme”.

Giorgio Merlo

Recuperata tartaruga in condizioni di difficoltà

E’ un’autentica sorpresa, che rientra a pieno titolo nel Progetto #SalviamoliInsieme della Città Metropolitana di Torino, quanto accaduto dopo oltre 25 anni di attività: è stata consegnata da cittadini di #Moncalieri una tartaruga palustre europea (Emys orbicularis). Si tratta del primo esemplare di questa specie autoctona, oramai rarissima nei nostri territori, recuperata in condizioni di difficoltà. L’animale è stato portato al Centro Animali non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Torino, che collabora con la Città Metropolitana, Giuseppe Quaranta e Mitzy Mauthe, professori del Centro, dopo una accurata visita, ne hanno diagnosticato il perfetto stato di salute. Per il soggetto recuperato, il Servizio di Tutela della Fauna e della Flora della Città Metropolitana di Torino sta realizzando una convenzione con il centro Centro Emys Piemonte di Livorno Ferraris, affinchè possa essere utilizzato quale riproduttore per poter eventualmente, con la sua progenie, iniziare un progetto di ripopolamento nel nostro territorio.