redazione il torinese

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Villaggio olimpico occupato – Eugenio Comencini l’allegria del colore – Elitaxi per Torino in 45 minuti – Settembre Giacosiano

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Villaggio olimpico occupato 
Negli scantinati dell’ex villaggio olimpico vivono e lavorarono centinaia di persone. La situazione è esplosiva. Nessuno fa nulla di concreto per risolvere il problema dell’occupazione abusiva ,bloccati dal buonismo che pervade paralizza ogni iniziativa volta a ripristinare l’autorità dello Stato. Sono 4 anni che hanno occupato le palazzine che oggi sono in condizioni pietose,da abbattere. Chi abita nelle vicinanze non tollera più l’impotenza delle autorità e i gravi disagi a cui sono sottoposti cittadini italiani che lavorano e pagano le tasse regolarmente,ma si sentono abbandonati dallo Stato. Hanno persino fatto un film sugli occupanti che verrà presentato al festival di Venezia. Hanno avuto il tempo di fare un film,ma quel tempo non è stato usato per risolvere un problema incandescente della nostra città.

 

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Eugenio Comencini l’allegria del colore 

Si chiude l’11 settembre a Murazzano una bella mostra di Eugenio Comencini (Savona 1939/Torino 2015 ) ,artista contemporaneo  minore, docente all’Accademia  Albertina di Belle Arti,dopo aver svolto studi classici ed essersi laureato in architettura. Amava giocare con i colori e le immagini,molta parte della sua opera non si può considerare impegnata, anche se appartenne ,quasi a pieno titolo, al clima contestativo sessantottino,pur facendo parte  anagraficamente della generazione nata prima della II Guerra Mondiale. Era un po’ fazioso,io lo ricordo ironizzare bonariamente su di me, quando mi sorprese a leggere “Il Giornale” di Montanelli nel 1974 che per molti di noi fu una bandiera di libertà. Rosario Romeo arrivò a tenerlo in tasca quando era alla “Sapienza” a Roma,sfinito per le contestazioni violente a cui era sottoposto,ma certo né indebolito né sconfitto.Comenicini queste cose non poteva capirle.La Savona da cui proveniva era quella “rossa” di subito dopo la guerra. Architettura era un covo rossissimo in cui venne attizzato il fuoco della contestazione e la demagogia degli esami di gruppo.Una volta lo vidi,già pittore abbastanza affermato, distribuire volontatini del PCI davanti ad una scuola. Il giorno dopo lo incontrai per strada e gli chiesi in modo un po’ beffardo se si era divertito. Non era possibile che un uomo intelligente come lui potesse ancora sostenere Novelli. Era un piacevole commensale,mangiava e beveva gargliardamente,era allegro,aveva la battuta mordace. Un mia amica quasi lo temeva e si censurava nel parlare. Era un compagnone piacevole a tavola,molto meglio di quando faceva il compagno in piazza.Fece anche delle celebri etichette per note case  vinicole. La critica Claudia Girardello ha scritto di lui: <<Comencini era il brio in formula cromatica: questo il suo modulo pittorico. Spirito curioso, innamorato della vita, l’artista coinvolge se stesso e lo spettatore in una ballata di colori che nella visione serena di un’umanità quotidiana non mira a metafisiche disquisizioni, piuttosto ad una scanzonata proposta di equilibrata analisi del reale. È l’animo per nulla inquieto di chi trastulla se stesso per emozionare il riguardante>>.

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Elitaxi per Torino in 45 minuti

L’aeroporto Panero di Villanova d’Albenga e’ rimasto per tanti anni inattivo. Il ministro Scajola era riuscito a rivitalizzarlo con due linee giornaliere per Roma. Lo accusarono di averlo fatto pro domo sua . In effetti, non c’era l’utenza necessaria e le due linee vennero presto chiuse . L’albenganese ha una forma mentis poco dinamica,pesano su di lui le origini contadine. Non seppe cogliere l’immensa opportunità di un collegamento aereo. Adesso funziona da poco un servizio di elicottero con possibilità di viaggi a Torino in 45 minuti, Milano, Montecarlo ,Roma. Il volo Torino- Albenga costa circa 3000 euro e costa 400 euro a persona se si trovano 7 viaggiatori con cui dividere la spesa . Resta un’ opzione di élite che può solo toccare un albergo di Alassio e lo splendido resort “La Meridiana” di Garlenda ,l’albergo migliore dell’intero Ponente ligure. Per i poveri cristi valgono l’autostrada che si intasa sempre più spesso e la ferrovia che è sempre più simile ad una tradotta di cent’anni fa che-unica consolazione -, invece di portare al fronte,porta al mare. La politica regionale ligure non ha mai saputo guardare lontano. E i risultati si vedono .

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Settembre Giacosiano

Il sindaco Paola Gamba e’ un amministratore molto attento al suo territorio e alla sua storia Collereto Giacosa, già Collereto Parella. Il cittadino illustre fu il commediografo e giornalista Giuseppe Giacosa, molto apprezzato in Piemonte  e in Italia che ebbe rapporti con i maggiori letterati europei della sua epoca,in primis Tolstoj. Fu anche direttore del settimanale culturale “La lettura” fino alla sua morte nel 1905. Era nato nel 1847,una generazione risorgimentale. A chiamarlo  alla “Lettura ” fu il genero e fondatore del “Corriere della sera ” Luigi Albertini. A Collereto alcuni insigni famiglie si imparentarono tra loro : i Carandini,gli Albertini,i Giacosa ,i Cattani,i Ruffini,i Croce. Fu un’esperienza unica . L’Italia liberale,laica,civile d’estate, si trovava a Collereto. Furono protagonisti del settimanale “Il Mondo” insieme ad Arrigo Olivetti editore e Pannunzio direttore. Ci fu chi ironizzo ‘ su questi personaggi  tutti parenti che dettavano le regole della politica liberale . Le dettavano in nome della dignità e della cultura . Chi li ha conosciuti bene come chi scrive, ricorda anche i loro screzi famigliari e anche le loro differenze politiche . Fa bene Paola Gamba a far rivivere il passato glorioso di questo  straordinario angolo di Canavese.Anche Ivrea il cui teatro e ‘ intitolato a Giacosa,dovrebbe essere orgogliosa,ad esempio,del suo storico Francesco Carandini. Ma i sindaci di Ivrea sono poco attenti perfino ad Adriano Olivetti. L’ingegnere  che è stato ultimo padrone della Olivetti, non ha lasciato traccia del lavoro fatto dall’ing. Olivetti che fecero di Ivrea una piccola Atene d’Italia .Oggi la capitale del Canavese e’un deserto. Per fortuna resiste Collereto a tenere alta una certa civiltà 

 

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Le grandi firme non ci sono più 
Ho  avuto modo di parlare con quattro persone appena al di sotto dei quarant’anni e diplomate.Ho citato alcuni nomi del giornalismo che compaiono anche in TV nei soliti talk show . Hanno dimostrato di non sapere  di chi parlassi. Ho preso coraggio e ho chiesto esplicitamente  se sapevano chi fosse Mieli, Calabresi, Riotta,de Bortoli,Travaglio, Cazzullo . Ebbene queste persone non sapevano di chi si parlasse. Non è un bel segno o il nostro giornalismo e’ fatto di arroganti signor nessuno.
                                                                                               Beatrice  Leonzio

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Anch’io noto una grande ignoranza . Un motivo e’  sicuramente legato al fatto che i giornali non si vendono e non si leggono quasi più . Le edicole mano a mano chiudono.Hanno fatto il loro tempo. Quando vanno in TV ,i giornalisti vogliono apparire  degli oracoli mentre spesso sono povere persone piene di se’  e non attraggono . Se dovessimo portare il discorso a livelli torinesi il discorso sarebbe ancora più arrischiato. Certo, in larga parte, e’ dovuto all’ignoranza ,ma anche alla pochezza di una categoria molto numerosa ,ma troppo  poco qualificata,malgrado l’aggiornamento obbligatorio  . Le grandi firme non ci sono più . Quindi le quattro persone che lei ha testato, in fondo, non hanno tutti i torti.

pfq

Difesa artistica

Ho letto il suo articolo sulle difese contro il terrorismo approntate a Torino. Concordo  sul fatto che sia ridicolo preoccuparsi della loro estetica e non della loro efficacia. Siamo alla follia. 
                                                                                             Prof. Evandro Piccolo 

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Le difese devono essere innanzi tutto  forti: quando io voglio difendermi, scelgo un bastone robusto e nodoso,l’aspetto estetico non mi interessa. E’ ridicolo intervistare l’artistello che imbratta in rosa la città . E’ assurdo, come intende fare la sindaca grillina, consultare i graffitari che invadono già tutti i muri disponibili. Chi vuole tutelare l’estetica  e la sicurezza della città, deve colpire con pesanti sanzioni i graffittari e deve provvedere la città di barriere di robusto cemento . Questo è ciò imporrebbe l’estetica urbana e il buon senso. Il povero Bepy Dondona ,se ritornasse in vita , certa gente la prenderebbe a calci!

pfq

 

 

 

Ruffino: “Da Comital alle altre aziende tutelare lavoro e produzione”

“Non può e non deve essere troppo tardi per salvare i lavoratori della Comital. Serve un’ alleanza operativa tra le  istituzioni e trasversalmente tra tutte le  forze politiche, per evitare i licenziamenti e tenere in vita l’economia del territorio”.

E’ l’appello lanciato da Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, sulla vicenda dell’azienda di Volpiano.

“Il mondo politico e istituzionale locale, dai sindaci, alla Regione, ai sindacati, deve farsi trovare  unito e compatto in vista del prossimo tavolo di confronto – aggiunge la vicepresidente dell’Assemblea piemontese –  con l’obiettivo di salvare i posti di lavoro e le attività produttive di una realtà che appartiene alla storia industriale del nostro territorio.”

“La crisi che ancora non demorde e  il conseguente rischio di licenziamenti, in particolare nelle aree della Valsusa e  del Canavese  rappresentano la priorità assoluta, in primo luogo per la Regione. Questa si attivi con più determinazione per tutelare i lavoratori di Comital e delle altre realtà critiche”.

 

“La posta in gioco – conclude Ruffino – è la salvezza dei posti di lavoro e il mantenimento dei livelli di produzione necessari per far funzionare l’economia piemontese: se muoiono le imprese il rilancio del sistema Piemonte diventa impossibile”.

SALSASIO FESTEGGIA LA SUA PATRONA E SALUTA DON MARIO

Il Borgh ed la Madòna si prepara a festeggiare la patronale della Madonna della Mercede

 

CARMAGNOLA – Come di tradizione, anche quest’anno a settembre Salsasio festeggia la sua Patrona, la Madonna della Mercede. I festeggiamenti religiosi prevedono un triduo di preparazione alla festa che culminerà con la solenne Messa e processione di domenica 17 settembre e che quest’anno sarà anche occasione per salutare il parroco don Mario Berardo che con la fine del mese di settembre terminerà il suo incarico a Salsasio per andare a Borgaretto, frazione di Beinasco.

Nel particolare, il triduo inizierà giovedì 14 settembre alle 17,20 presso la chiesa antica di Salsasio (chiesa Madonna della Neve, via Torino 191), con il Rosario seguito alle 18 dalla Messa che sarà celebrata in particolare per i giovani e bambini. Venerdì 15 dopo il Rosario delle 17,20 la Messa delle 18 sarà celebrata in particolare per gli anziani e gli ammalati, mentre sabato 16, vigilia della festa, la Messa prefestiva verrà celebrata alle 18 nella chiesa nuova del borgo (chiesa Beata Enrichetta) e si pregherà in particolare per tutte le famiglie. Domenica 17 settembre, giorno della festa della Madonna di Salsasio sono previste Messe alle 9 nella chiesa Beata Enrichetta e alle 10 presso la chiesa antica del borgo, Santa Messa solenne presieduta dal parroco don Mario Berardo alla presenza delle autorità e dei Donatori di Sangue che in tale occasione festeggeranno i 25 anni di fondazione del gruppo di Salsasio. A seguito della Messa, intorno alle 11, partirà il corteo della processione religiosa che percorrerà via Torino, via Borghetto, via Monsignor Romero, via Mussetti, via Torino e che si concluderà con l’affidamento del borgo a Maria a cui seguirà la Solenne Benedizione. Durante la processione inoltre, per chi non può fare la processione, in chiesa i Fratelli Maristi reciteranno il Rosario. Infine lunedì 18 alle 11 sempre presso la chiesa antica si terrà la Messa in ricordo dei Sacerdoti di Salsasio e per tutti i defunti della Parrocchia. Si ricorda che durante i giorni del triduo e della festa, gli orari delle Messe sopra riportati saranno in sostituzione dei normali orari delle celebrazioni, che torneranno in vigore da martedì 19 settembre. Durante i giorni della festa del Borgh ed la Madòna, presso il largo Beppe Canalis e il Circolo La Concordia, si terrà anche la festa popolare, con serate enogastronomiche, musica, momenti per giovani, ragazzi, bambini, famiglie e adulti.

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Nello specifico, domenica 10 settembre si terrà la pedalata con ritrovo alle 9 e partenza alle 9,15 e alle 12,30 il pranzo dei pedalatori (pasta, acqua e pane compresi nel costo dell’iscrizione). Iscrizioni presso la Lavanderia Albertino o alla partenza.

Venerdì 15 settembre alle 19,30 aprirà i festeggiamenti l’apericena con musica a cui seguirà la sfilata di moda, mentre sabato 16 settembre si terrà il secondo memorial “Biagio Fumero” 4 ruote e 2 pedali alle 15. Alla sera ci sarà la cena dalle 19 e alle 21 ad animare la serata sarà uno spettacolo per grandi e bambini “le grandi bolle magiche”.

Domenica 17 settembre dopo il pranzo con menù fisso delle 12,30 ad animare il pomeriggio della festa del Borgh ed la Madòna, sarà la banda giovanile di Carmagnola oltre a giochi e divertimenti vari. Dalle 19 cena e poi alle 21 serata danzante con l’orchestra “Polidoro Group”.

I festeggiamenti si concluderanno lunedì 18 settembre con la cena con specialità tagliatelle al tartufo alle 19 a cui occorre prenotarsi presso la Lavanderia Albertino di Salsasio o nei giorni precedenti presso il padiglione del gusto della festa, a cui seguirà la serata di ballo liscio con l’orchestra “I Roeri”.

Ivan Quattrocchio

La Regione contro la fibrosi cistica

Nasce il coordinamento regionale per la fibrosi cistica con la creazione di un nuovo percorso terapeutico che coinvolgerà gli ospedali Regina Margherita e Molinette di Torino ed il San Luigi Gonzaga di Orbassano. Composto dai responsabili clinici delle due sedi, dal coordinatore del centro unico, da rappresentanti delle aziende sanitarie e delle associazioni dei pazienti, il coordinamento predisporrà le linee guida sui percorsi di cura, dalla diagnosi fino al trapianto d’organo.E’ il risultato di una delibera di Giunta approvata il 29 agosto su proposta dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, con l’obiettivo di migliorare la rete delle cure dei malati piemontesi. La fibrosi cistica è una malattia genetica che in Italia colpisce un neonato ogni 2500/3000. Ad oggi sono 422 le persone affette in Piemonte, assistite all’ospedale Regina Margherita di Torino, che si occupa dei minori, ed al San Luigi Gonzaga di Orbassano, che si occupa degli adulti. Il presidio Molinette garantisce la presa in carico dei pazienti in una dimensione di continuità terapeutico-assistenziale. “Proprio dal Piemonte – ricorda l’assessore Saitta – è arrivato nei mesi scorsi un importante contributo alla ricerca per combattere questa malattia attraverso sperimentazioni effettuate anche da un laboratorio della Scuola di Medicina di Novara. Mentre prosegue la ricerca, la Regione intende potenziare la rete delle cure, rispondendo in maniera sempre più efficace alle nuove esigenze dei pazienti, che proprio grazie al miglioramento delle terapie ora possono contare su un’aspettativa di vita più lunga rispetto al passato”.La fibrosi cistica è considerata una delle malattie genetiche rare più diffuse. Colpisce soprattutto il sistema respiratorio e quello gastrointestinale e può essere estremamente invalidante per il carico di sintomi e per le terapie da affrontare. In Italia sono circa 6.000 le persone curate dai centri specializzati, con 200 nuovi casi l’anno. In Piemonte, attraverso lo screening neonatale, vengono diagnosticati dai 12 ai 15 nuovi casi l’anno in età pediatrica.

Piero Mora
www.regione.piemonte.it

FILIALE UNICREDIT NOLE, RACCOLTA FIRME

Come proposto da alcuni cittadini, si comunica che presso l’URP del comune di Nole è possibile sottoscrivere la petizione per chiedere di mantenere aperta e operante la filiale di Nole della banca Unicredit. Orari: Dal lunedì al venerdì ore 10-12,30 Sabato 10-11,30 Lunedì pomeriggio 16-17,45

La vittoria del Fitness

In questi ultimi anni, stiamo gradualmente assistendo alla morte storica dello sportivo di alto livello che non arriva primo. E’ difficile spiegare a chi arriva a partecipare ad una finale mondiale di qualsiasi disciplina che, se non vince una medaglia, ha realizzato una mezza delusione…

 

Il mondo dello sport di vertice repelle il secondo, stima poco il terzo e del quarto non sa nemmeno l’esistenza. Questo è già presente in ogni trasmissione televisiva dove, ad esempio, uno che salta in lungo “solo” otto metri (vale a dire due macchine parcheggiate una in fila all’altra) realizza, secondo i commentatori televisivi, una prestazione al di sotto del livello decente (che è poi 30-40 cm più in su…), o dove un nono posto ai mondiali di sci viene catalogato come un risultato che non ha valore in questo contesto e comunque quasi in ogni gara.E allora perché partecipare? Se non puoi vincere, lascia stare, non serve. Se non sei il numero uno non esisti e quindi? Chiedersi come mai un ragazzo giovane di belle speranze arrivato quinto ad una gara poi pensi al doping forse non è un dilemma fantascientifico…E allora, improvviso, nasce il Fitness. La voglia di stare bene con se stessi, la volontà di farcela anche senza battere nessuno, anche senza cronometro e senza giudici.Si comincia a muovere il corpo a tempo di musica, si alzano pesi per più volte per scaricare tensione e avere un aspetto più “tonico”. Si fatica tutti insieme dal primo all’ultimo minuto e ognuno contribuisce per come può con i suoi mezzi. I pesi sono diversi, l’espressione corporea ha livelli di gradimento discordanti ma ognuno ci mette l’anima, e sotto la doccia vanno persone diverse ma con l’animo più sereno.

 

Già, lo sport, nella sua versione più affascinante ma anche più crudele, è da sempre testimone di eroi vincenti e poco di gregari importanti. Ma tutti noi che abbiamo fatto quello che il certificato medico definisce sport agonistico non sappiamo distinguere l’impegno della partita di Basket giocata in serie B da quella giocata al campetto dell’oratorio con gli amici. Il cuore batte sempre forte e lui, un po’ come i campi di grano non distinguono il martedì dal sabato e quindi vanno lavorati sempre, quando c’è partita non distingue e lavora al massimo.Il fitness è “sala pesi”, è sala “aerobica”, è sala “cardio”, è attività del benessere e molto altro.Dopo aver lavorato “alzando ghisa” e bilancieri, l’uomo del fitness sta meglio, sente i suoi muscoli attivi e alcuni direbbero “…braccia rubate all’agricoltura”. Probabilmente anche tempo fa ai mercati generali si faceva sala pesi, ma è tutto un altro mondo e un altro divertimento… A volte penso che chi si ritrova in sala pesi, se fosse pagato per fare tutta quella fatica, probabilmente alzerebbe minor carico e meno volte, ma questa è la potenza del Fitness, della voglia di stare bene con il sudore della fronte e con i muscoli che fanno male. Forse, tutto questo progresso, questi ascensori così come questi avvolgibili elettrici e stare seduti tutto il giorno dietro un monitor, non fa tanto bene…In sala aerobica, sotto la guida del miglior istruttore del momento (o il più delle volte è lui che si presume tale…), una tribù di educati allievi esegue con la massima diligenza i compiti assegnati dal movimento imposto dalla figura che conduce la lezione. Non importa a quale classe sociale tu appartenga: a questo punto sei un allievo e sei sullo stesso piano degli altri. Devi sudare e impegnarti anche tu come tutti gli altri. Come “livella” il fitness, almeno per un’ora… Eppure questa è un’altra forza del Fitness: tutti uguali, tutti insieme, tutti a sorridere facendo fatica; come sarebbe diversa la vita quotidiana se anche sul lavoro ordinario si faticasse insieme con il sorriso…, questa è forse vera utopia.In sala “cardio” si cammina su tappeti che rullano e, su bici che non si muovono, si pedala. E’ impressionante.

Eppure trovi il tempo di conversare con il vicino, leggi un libro, pensi per qualche istante a te stesso e mentre “bruci grassi” ritrovi per un attimo i tuoi tempi. Cosa dire di chi per un’ora legge il giornale sulla cyclette? Ora et labora non si può affermare, ma lege et pedala si… Chi non ha testa mette gambe, ma talvolta si possono mettere le gambe e usare anche la testa.E quando hai finito tutte le tue attività, puoi andare vincente sotto la doccia o in sauna o al centro benessere. Sì, vincente: hai provato a sfidare te stesso, hai rinunciato a correre in centro al bar a prendere qualcosa, hai deciso che anche tu hai diritto a “faticare” come vuoi e che anche il movimento è salute. E ora puoi sorridere raccontando amenità o sfoderando commenti ironici sui tuoi compagni di avventura in palestra o elargendo consigli da ct della nazionale o commenti tecnici sulla nuova crema per la pelle. Ognuno ha la sua vittoria, ognuno ha fatto ciò che poteva: nessun cronista lo innalzerà agli onori della gloria, ma nessun idiota dirà ad un ragazzo che arriva quarto alle olimpiadi che è una delusione. Lo sport talvolta dovrebbe avvicinarsi al fitness, che forse non ha tradizioni centenarie, che non ha i suoi idoli, che non vive di medaglie, ma di tante brave persone che si allenano con se stesse e a volte litigano con il proprio io e a volte perdono e vincono da soli. Ma inequivocabilmente esistono e vivono al meglio se stessi e questa è già la loro vittoria, che nessun giornale al mondo racconterà ma che li farà stare bene con i propri dolori e la propria roba sudata lanciata in lavatrice per essere testimone di tanta fatica evaporata e di tanta salute fisica e mentale già trovata. Non saprei dire se il fitness sia migliore dello sport, ma posso credere che se dopo essersi mossi facendo qualsiasi cosa, si è più contenti alla fine che prima di iniziare, quello che si è fatto è una tappa verso una vittoria.

Paolo Michieletto

 

Vaccinazioni, le scadenze previste: 10 settembre da 0 a 6 anni, 31 ottobre da 6 a 16 

Alla ripresa dell’attività scolastica i genitori dei bimbi che frequentano l’asilo nido e la scuola per l’infanzia (nella fascia 0-6 anni) dovranno presentare il 10 settembre, primo giorno di scuola, la lettera di convocazione dell’Asl per la seduta vaccinale oppure l’autocertificazione che attesta le avvenute vaccinazioni obbligatorie. Invece le famiglie dei ragazzi più grandi, dai 6 ai 16 anni, avranno tempo fino al 31 ottobre. La principale innovazione sulla “questione vaccini” è stata spiegata nell’aula del Consiglio regionale dall’assessore alla Sanità Antonio Saitta , in seguito alla richiesta presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Bono. Le singole Asl del Piemonte stanno provvedendo in questi giorni ad avvisare le famiglie inviando direttamente a casa la prenotazione della seduta vaccinale per i bambini che non risultano in regola con le 10 vaccinazioni obbligatorie. “In Piemonte abbiamo una buona copertura vaccinale e non è vero che le famiglie siano contrarie. Il meccanismo che abbiamo elaborato ancora prima della conversione in legge del decreto vaccini (il 28 luglio ndr) sta funzionando senza problemi – ha affermato Saitta – continueremo a monitorare i provvedimenti intrapresi attraverso una task force formata dai responsabili dei servizi vaccinali, che si riuniranno ogni 15 giorni per valutare i risultati del lavoro svolto ed affrontare le eventuali difficoltà”.

“Il nostro obiettivo – ha proseguito l’assessore – è quello di ridurre i disagi delle famiglie. Oltre all’introduzione delle autocertificazioni per chi è in regola con gli obblighi vaccinali e all’attivazione del numero verde 800.333.444, abbiamo stabilito che, anziché costringere i genitori a recarsi durante il mese di agosto ai servizi vaccinali, siano le stesse Asl ad avvisare le famiglie inviando direttamente la prenotazione per sottoporre i bambini alle vaccinazioni. L’invio delle lettere alle famiglie è già iniziato, con precedenza alla scuola dell’infanzia, quelle che partiranno da ora in poi avranno la data posticipata al 31 ottobre”.

Daspo per l’aggressione di tifosi bianconeri

Daspo per due tifosi del Bologna di 27 e 24 anni: il divieto di accesso a ogni manifestazione sportiva, è stato stabilito rispettivamente per 4 e 2 anni, per un episodio dello scorso 27 maggio a margine della partita Bologna-Juve (finita 1-2) nelle vicinanze dello stadio Dall’Ara. I due  avevano aggredito alcuni  tifosi bianconeri, prima a parole e poi con schiaffi e spintoni e avevano anche apostrofato  inoltre due agenti in borghese della Digos intervenuti per interrompere l’aggressione, uno dei quali era stato preso a gomitate e fatto cadere.

Università, al via le immatricolazioni

Al via le immatricolazioni all’Università di Torino, c’è tempo fino al 5 ottobre per  compilarle on line per i corsi di laurea di primo livello e laurea magistrale a ciclo Unico ad accesso libero.  Le informazioni di dettaglio sono alla pagina web ‘Immatricolazione corsi ad accesso libero’. Tutti gli studenti, iscritti a qualsiasi corso di studio, devono versare le tasse di iscrizione agli anni successivi al primo entro la data stabilita. Il versamento effettuato oltre tale data è gravato dal pagamento dell’ indennità di mora.

A Caselle Baladin prende il volo

Lunedì 28 agosto ha aperto ufficialmente la birreria con hamburgheria nell’Area Partenze dell’Aeroporto di Torino, in uno spazio situato oltre i controlli di sicurezza. 
In una grande scatola di birra Nazionale, il simbolo della birra artigianale 100% italiana, verranno servite le birre “vive” prodotte a Piozzo e si potranno gustare hamburger e piatti di qualità che faranno di questo piccolo gioiello, un vero e proprio gastro-pub. Il banco di spillatura verrà predisposto con 4 spine che offriranno Nazionale, la prima birra artigianale 100% italiana e la linea delle birre Open: White (birra bianca di frumento), Gold (birra bionda) e Amber (birra ambrata).  Ad affiancare i prodotti alla spina, saranno disponibili tutte le birre in bottiglia e lattina dell’ampia gamma Baladin e non mancheranno i barley wine di Cantina Baladin. La cucina proporrà hamburger di qualità, prodotti con la carne La Granda (Presidio Slow Food della razza bovina Piemontese), impiegando anche materie prime locali come la robiola di Roccaverano; non mancherà una versione vegetariana e per gli affezionati, lo stinco alla birra Brune.  Alle “fatate”, ovvero le mitiche chips di patate, preparate al momento, aromatizzate con gusti originalissimi, si affiancheranno focacce e piatti freddi del giorno. I dolci… Birramisù e Birramigiù preparati con le birre Open Amber e Open White. 


La birra, naturalmente, si abbinerà perfettamente… Come anche le bibite Baladin: Cola (Presidio Slow Food), Cedrata, Ginger, Spuma Nera e Mela Zen.  Per chi volesse un caffè, il servizio di caffetteria sarà gestito in collaborazione con Caffè Vergnano. Pensando ad un passaggio di pubblico internazionale – per il design del locale – il gruppo di lavoro si è ispirato al prodotto simbolo dell’italianità birraria di Baladin, la Nazionale. Tutta la sala, dalla capienza di circa 50 posti a sedere compreso un “mini dehors”, si sviluppa attorno ad una grande scatola che riporta le grafiche e i messaggi di questo prodotto. Come si addice al luogo, ci sarà uno schermo con gli orari di partenza dei voli. Uno spazio, infine, sarà dedicato all’esposizione e alla vendita dei prodotti Baladin con l’intera gamma delle bottiglie, le profumazioni d’ambiente e le T-shirt del marchio. Teo Musso commenta così questa sua nuova avventura: “Quando mi è stato proposto lo spazio all’interno della rinnovata e bellissima area passeggeri dell’Aeroporto di Torino, ho aderito subito e con entusiasmo. Questo nuovo luogo Baladin rappresenterà per noi un’opportunità unica per poter far conosce la nostra birra artigianale, italiana, piemontese ad un pubblico proveniente da tutt’Italia e dal mondo”.


 “Siamo felici di dare il benvenuto a Baladin nel nostro Aeroporto” – afferma Roberto Barbieri, Amministratore Delegato dell’Aeroporto di Torino – “un marchio che è diventato ormai un simbolo sempre più riconosciuto dell’eccellenza brassicola e gastronomica del Piemonte e che sarà senz’altro apprezzato da tutti i nostri passeggeri.  La nuova apertura, inoltre, arricchisce e diversifica ulteriormente l’offerta commerciale del nostro scalo che ad oggi conta 34 tra negozi, punti bar e ristoro. L’offerta è cresciuta del 70% nell’arco di 3 anni, con +30% di metri quadri destinati alle attività commerciali e il completo rinnovamento della maggior parte delle aree dedicate al retail”.
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Orari di apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 23.