LETTERA APERTA al Sindaco di Torino e al Presidente della Regione Piemonte.
Carissimi Alberto e Stefano,
Vi scrivo a proposito delle Infrastrutture torinesi e piemontesi che nel dopoguerra grazie a Amministratori illuminati come il Prof. Giuseppe Grosso, grande presidente della Provincia di Torino e di alcuni Assessori provinciali e Deputati come l’on. le Giuseppe Botta o come Franco Frojo hanno visto la nostra Provincia e la nostra Regione darsi una rete di infrastrutture superiore a quella della stessa Lombardia. Quegli Amministratori avevano ben presente che le Infrastrutture sono un grande elemento di sviluppo e una componente importante della competitività del sistema economico. Una lezione che arriva da Cavour secondo il quale per la VISION di un Paese le alleanze internazionali e le infrastrutture erano priorità assolute. Una lezione che purtroppo si è andata perdendo tra le forze politiche e anche nelle nostre Scuole e Università’. Le infrastrutture per Cavour e per Grosso creando lo sviluppo debbono essere realizzate prima.
Grazie a quelle infrastrutture e alla crescita del settore industriale Torino e il Piemonte trainarono lo sviluppo del Paese.
Da trent’anni nel Paese ma in particolare nella nostra regione al contrario manca la capacità di prevedere e si arriva a discutere gli interventi quando i trasporti boccheggiano. Così Torino e il Piemonte da vent’anni crescono meno della media nazionale come dissi per primo nel 2008 e come è poi stato confermato da Banca d’Italia.
Vi scrivo perché ho seguito quella stagione e perché di trasporti e infrastrutture me ne occupo da trent’anni e al Governo ho potuto presiedere il Comitato che approvò il Piano Nazionale della Logistica. In questo settore la esperienza è davvero un must.
Non voglio qui parlare delle cause o delle responsabilità che hanno portato a intervenire sulla rete autostradale ligure piemontese solo dopo il crollo della galleria Berte’ sulla A26 , un anno e mezzo dopo il crollo del ponte Morandi.
Quel che è certo che le nostre Amministrazioni non avevano assolutamente chiare le nostre carenze infrastrutturali mentre la domanda di trasporto era ed è in continua crescita.
Oggi tutti la rete autostradale piemontese e’ interessata da lavori in corso con strettoie e deviazioni da far paura. Il traforo del Bianco con la necessità di un raddoppio. Per fortuna che il Governo, di cui ho l’onore di aver fatto parte, autorizzo’ la costruzione della galleria di sicurezza del Traforo autostradale del Frejus.
I ritardi sulla tangenziale e sulla costruzione della TAV fanno il resto.
Per fortuna coinvolgendo la Società civile, siamo riusciti, io e le Madamin a salvare la TAV dai tanti Notav ma successivamente l’opera venne ancora tenuta ferma.
Gli assurdi ritardi nella costruzione della TAV oltre a farci perdere miliardi di PIL (turismo e logistica) non ci consentono di dirottare sul treno una parte del trasporto merci e passeggeri diretto alla Francia.
I ritardi e gli errori nella gestione del rinnovo della concessione alla ATIVA vengono pagati dal trasporto merci e dai torinesi che ogni giorno perdono almeno 90 minuti in coda sulla Tangenziale. Per non parlare della galleria di Lanzo e del Ponte Preti.
E’ evidente che manca una regia infrastrutturale e logistica perche’ verso la Liguria il calvario c’è contemporaneamente sia sulla A6 che sui treni.
Ecco perché sarebbe importante dar vita a un tavolo Infrastrutture, Trasporti e Logistica che coinvolgendo Autostrade, RFI, Trenitalia , Tangenziale, Trafori, Interporti, proponga soluzioni a breve, medio e lungo termine.
Per le aziende e per i cittadini il costo dei trasporti insieme al costo della energia, del personale e del fisco e’ uno dei quattro costi maggiori, ma i disagi e le perdite di tempo a volte superano il mero costo del tempo perduto.
Carissimi, per quanto mi riguarda sono a disposizione a portare la mia esperienza nel settore maturata sia in tanti anni di azienda che al governo della Nazione.
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI