ECONOMIA

Torino con il presidente dell’Unione Industriali Marsiaj nello spazio per Confindustria

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A cura di Lineaitaliapiemonte.it

A Giorgio Marsiaj, presidente di Unione Industriali Torino, è stata assegnata la delega per la Space Economy dal neopresidente di Confindustria, Emanuele Orsini. Al Piemonte anche la delega alla transizione ambientale, assegnata a Lara Ponti, industriale novarese del celebre marchio alimentare…

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Primark annuncia l’apertura del suo secondo negozio a Torino

Primark, il retailer internazionale di moda, aprirà ufficialmente le porte del suo secondo negozio a Torino giovedì 9 maggio. Situato nell’urban district ‘To Dream’, recentemente ampliato, questo nuovo store rappresenterà il 16° negozio Primark in Italia e il 443° a livello globale. Inoltre, l’apertura del nuovo punto vendita di Torino creerà 150 nuove opportunità di lavoro.

Con una superficie commerciale di oltre 4.500 metri quadrati su un unico livello, il nuovo negozio offrirà la fantastica esperienza in-store per cui Primark è conosciuta e amata. I clienti Primark che visiteranno il punto vendita all’interno di ‘To Dream’ potranno così acquistare le ultime tendenze moda, nonché i capi basic per tutti i giorni dei reparti abbigliamento, beauty e articoli per la casa.

Inoltre, vi sarà una novità assoluta per Primark in Italia: questo nuovo punto vendita sarà il primo negozio di Primark Italia dotato di casse self-service. Lo store avrà infatti 17 casse self-service, oltre alle tradizionali casse. In questo modo, i clienti che hanno poco tempo o effettuano i loro acquisti tramite carta, potranno finalizzare i loro acquisti in autonomia alle case automatiche.

Parallelamente, Primark si impegna a offrire prodotti più sostenibili e accessibili a tutti. Attualmente, infatti, il 55% degli indumenti Primark è realizzato utilizzando materiali riciclati o provenienti da fonti più sostenibili, ma l’azienda si è già impegnata a raggiungere l’obiettivo del 100% entro il 2030.

Luca Ciuffreda, Responsabile Primark Italia, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di inaugurare il nostro secondo store a Torino, precisamente all’interno dell’urban district ‘To Dream’. Primark è già molto apprezzato a Torino e siamo felici di poter raggiungere, con questa nuova apertura, sempre più clienti. Ma non è tutto, siamo appena all’inizio: il nostro nuovo negozio di Torino fa parte del più ampio piano di espansione di Primark in Italia, dove presto raggiungeremo un totale di ben 20 negozi. Noi di Primark siamo infatti orgogliosi di offrire qualcosa per tutti e sappiamo che i nostri nuovi clienti adoreranno la nostra offerta di capi moda e basic a prezzi accessibili”.

Marcella Turco, Shopping Center Manager To Dream, ha affermato: “‘To Dream’ è un progetto di rigenerazione e di radicamento nel territorio, e siamo entusiasti che un marchio tanto popolare tra i giovani e le famiglie abbia scelto di espandere la propria presenza proprio qui. Siamo certi che questa scelta sia in perfetta sintonia con il nostro impegno nel territorio e con la diversificata offerta commerciale che questo luogo offre, non solo per la città di Torino, ma anche su scala interregionale. Siamo pertanto molto soddisfatti di questa decisione”.

L’anno scorso Primark ha confermato il proprio impegno nei confronti dell’Italia annunciando un investimento pari a 50 milioni di euro. Primark aprirà infatti 5 nuovi negozi, portando la sua presenza totale nel Paese a 20 store, creando così 600 nuovi posti di lavoro.

Primark ha inoltre presentato il suo nuovo sito internet per i clienti italiani, con l’obiettivo di collegare meglio l’esperienza di ricerca online dei prodotti e lo shopping in negozio. Nel dettaglio, il sito permette di visualizzare migliaia di prodotti delle linee più vendute di Primark, oltre a una nuova funzionalità che consente ai clienti di verificare l’effettiva disponibilità in stock della taglia desiderata prima di recarsi nel negozio Primark più vicino.

Infine, all’inizio di questa settimana, Primark ha annunciato che quest’estate ridurrà i prezzi di centinaia di capi di abbigliamento e accessori basic per bambini, a ulteriore conferma del proprio impegno nel mantenere accessibili i prezzi dell’abbigliamento per bambini. Per ulteriori informazioni, è disponibile il seguente link: https://www.primark.com/it-it

Green, sbloccare compensazione crediti d’imposta

Con il Decreto-legge 39/2024 sono state introdotte specifiche misure per il monitoraggio degli incentivi per sostenere gli investimenti nelle transizioni green e digitale in base alle quali, per fruire del credito d’imposta, è necessario comunicare preventivamente per via telematica l’ammontare complessivo degli investimenti che si vogliono effettuare a decorrere dal 30 marzo 2024, la presunta ripartizione del credito negli anni e la relativa fruizione.

Queste nuove informazioni richieste alle imprese dovranno essere comunicate tramite un modello ad hoc che sarà definito con apposito decreto direttoriale da parte del Ministero delle Imprese e del made in Italy.

Confartigianato chiede l’intervento del Ministro Urso per sbloccare l‘impasse che rischia di crearsi a causa dei nuovi adempimenti per le imprese che utilizzano il credito d’imposta Transizione 4.0, misura fondamentale per sostenere gli investimenti nelle transizioni green e digitale.

“In questo modo – segnala Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Piemonte – fino all’emanazione del nuovo modello, le nuove norme finirebbero per ‘congelare’ la possibilità di compensare i crediti già a partire dalla prossima scadenza utile del 16 aprile. Con pesanti effetti sulla programmazione dei flussi di cassa da parte delle imprese che avevano confidato nella possibilità di fruire del credito maturato”.

“Nell’attesa del nuovo modello di comunicazione, – continua Felici – occorre rassicurare gli imprenditori, confermando la possibilità di poter continuare, sino all’emanazione del nuovo modello, a compensare i crediti maturati che sono immediatamente fruibili al verificarsi delle condizioni previste dalle norme vigenti. Ciò vale anche per gli investimenti in beni strumentali nuovi relativi al 2023, per i quali la comunicazione è condizione di compensabilità dei crediti maturati e non ancora fruiti.”

“Chiediamo, inoltre, al Ministro Urso -conclude Felici – che si proceda spediti con i decreti attuativi del Piano transizione 5.0 e con la condivisione della piattaforma, così che si possa avere il tempo necessario per procedere con gli investimenti che essendo legati, anche e soprattutto, ad attività di efficientamento energetico, presuppongono alcune valutazioni specifiche da parte delle imprese che richiedono un’attività di pianificazione accurata. Fondamentale inoltre sarà che non ci siano intoppi nell’attività di certificazione dei consumi energetici. Condividiamo con il Ministro l’attenzione riservata dal piano anche alla formazione, senza le adeguate competenze le nuove tecnologie non potranno essere valorizzate per consentire alle imprese di fare il tanto atteso salto di qualità in termini di efficienza e competitività”.

Verso una moda responsabile: il caso di successo di Carrera Jeans a Parlaconme

Continua con grande interesse ed attenzione la terza edizione di “Parlami di Spreco”, condotta da Simona Riccio – Agrifood & OrganicSpecialist e Founder di Parla Con Me®, che punta ancora una volta i riflettori sul mondo della moda e sull’impegno per il riciclo e il riuso nell’abbigliamento, in questo caso specifico di Jeans.

Questo giovedì 18 aprile alle ore 18:00, andrà in onda la puntata dal titolo:

Verso una moda responsabile: il caso di successo di Carrera Jeans e sarà presente live Gianluca Tacchella – Amministratore Delegato di Carrera Jeans!

Carrera Jeans, storica azienda veneta con sede a Caldiero (Verona), si distingue come un’azienda all’avanguardia nel settore dell’abbigliamento denim, con un forte impegno per la filiera responsabile.

Nota per la produzione di jeans di alta qualità e accessori moda, con una lunga tradizione di artigianalità e attenzione al dettaglio, nel corso degli anni ha mantenuto un saldo impegno verso la qualità dei propri prodotti, combinando design innovativo con materiali di prima qualità.

Tuttavia, ciò che distingue Carrera Jeans è il suo impegno per una filiera responsabile. L’azienda si adopera attivamente per ridurre l’impatto della sua produzione attraverso iniziative volte alla diminuzione delle emissioni di CO2, al risparmio idrico e all’adozione di pratiche di produzione responsabili.

Uno degli esempi più significativi di questo impegno è il progetto di riciclo e riuso avviato da Carrera Jeans, che mira a dare nuova vita ai capi di jeans usati, trasformandoli in nuovi prodotti e contribuendo così alla filiera responsabile nell’industria dell’abbigliamento..

L’evento sarà trasmesso in diretta giovedì 18 aprile dalle ore 18:00 alle ore 19:00, sui profili LinkedIn Top Voice e Facebook di Simona Riccio, nonché sul canale YouTube di Parla Con Me®.

Per riascoltare tutte le edizioni precedenti, visita il sito www.parlaconmeofficial.it.

Contenitori riutilizzabili al supermercato

REVOLUTION
La rivoluzione passa anche dal supermercato. Partita la sperimentazione per l’utilizzo di contenitori riutilizzabili in tre punti vendita CRAI di Torino

Ogni anno in Europa si producono 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso. Tutto diventa rifiuto. 60 minuti di utilizzo medio. E 100 anni per smaltirli. 

Un problema che l’Unione Europea ha scelto di affrontare con il nuovo regolamento sugli imballaggi che mira a ridurre la produzione di rifiuti da imballaggio e promuovere un’economia circolare per gli imballaggi favorendo sistemi di prodotto come servizio, deposito con cauzione e “bring your own”, la possibilità di portare i propri contenitori da casa.

È in questa linea che si inserisce il progetto REUSABLE PACKAGING REVOLUTION, presentato da Mercato Circolare srl, Università di Torino e Aarhus University, in collaborazione con Around e Crai, per il bando EIT FOOD – POC (Proof of Concept) 2023-2025.

L’obiettivo del progetto è ridurre l’utilizzo della plastica monouso degli imballaggi attraverso azioni che intervengono sulla GDO e su diversi segmenti della cittadinanza, promuovendo un cambio di prassi e di comportamenti verso uno stile di vendita, di governance e di vita più sostenibile e green.

“Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino – racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare –. La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la GDO, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l’università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini. Per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti”

Insieme a CRAI, sono stati individuati tre punti vendita di Torino, in cui saranno testate, fino alla fine di giugno, due diverse strategie di riduzione degli imballaggi: l’utilizzo dei contenitori riutilizzabili Around e quello di contenitori portati da casa. 

“Abbiamo da subito scelto di aderire al progetto Reusable Packaging Revolution al fine di favorire un nuovo modo di fare la spesa, più attento e consapevole nei confronti dell’ambiente. – Dichiara Michele Poliseno, Presidente di Codè Crai Ovest – Da sempre promuoviamo, all’interno dei nostri punti vendita, iniziative volte alla salvaguardia ambientale: dalla diminuzione della plastica alla riduzione dei consumi energetici. L’introduzione dei contenitori riutilizzabili ai banchi al taglio aggiunge un nuovo tassello al percorso che abbiamo intrapreso. La forza dell’insegna Crai è la prossimità, la vicinanza alle persone. Speriamo, con questo progetto, di contribuire a diffondere una sempre maggiore consapevolezza ambientale, diminuendo quanto più possibile gli spechi e la produzione di rifiuti non necessari”.

SPERIMENTAZIONE REUSABLE PACKAGING REVOLUTION – CONTENITORI AROUND

Dalla scorsa settimana, al CRAI di corso Moncalieri 267C è possibile acquistare i prodotti del banco gastronomia e del banco macelleria facendosi servire nei contenitori riutilizzabili Around, al posto dei contenitori monouso.

Dopo essersi registrati gratuitamente sull’app Aroundrs, il/la cliente potrà richiedere, senza alcun costo aggiuntivo, il prodotto da asporto in un contenitore Around, riutilizzabile fino a 200 volte. Dopo avere consumato il pasto senza produrre rifiuti da imballaggio, il contenitore andrà restituito entro 7 giorni nel punto vendita, dove sarà sanificato e rimesso in circolo.

Semplice, efficace e senza costi, né per l’ambiente né per il cliente.

Questa sperimentazione nella GDO per noi rappresenta un punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo – dichiara Daniele Cagnazzo, Co-Founder & CMO di Aroundrs – perché siamo consci della grande sfida che ci aspetta e stiamo lavorando insieme a tutti gli operatori del settore per fare in modo che il riutilizzo del food packaging possa essere una soluzione in più per una riduzione significativa dei rifiuti e per mitigare l’impatto ambientale negativo derivante della produzione di imballaggi usa e getta”.

SPERIMENTAZIONE REUSABLE PACKAGING REVOLUTION – CONTENITORI PORTATI DA CASA

Da inizio maggio, in alcuni punti vendita CRAI e in alcuni banchi gastronomia del mercato della Crocetta, partirà una seconda sperimentazione che coinvolgerà un gruppo “pilota” di 50 persone nell’utilizzo di contenitori portati da casa.

Nel corso del mese di aprile, infatti, sarà selezionato un gruppo di 50 persone interessate alla prevenzione dei rifiuti e alla messa in pratica di comportamenti virtuosi, e disponibili a fornire informazioni sulle buone pratiche di riduzione attivate.

Le persone selezionate, dopo una fase di formazione iniziale, si recheranno nei punti vendita coinvolti dalla sperimentazione utilizzando per l’acquisto dei prodotti da banco, i propri contenitori riutilizzabili portati da casa e opportunamente sanificati.

MONITORAGGIO

Attraverso l’utilizzo di un apposito QRcode e dell’app Aroundrs, sia gli acquisti fatti con i contenitori portati da casa, sia quelli fatti nei contenitori Around, saranno monitorati e tracciati. 

Mercato Circolare, Università di Torino ed Around elaboreranno i dati quantitativi raccolti attraverso la app Aroundrs, mentre una valutazione qualitativa sarà effettuata dall’Università di Torino  attraverso dei focus group.

“Ritengo fondamentale sottolineare il valore strategico delle collaborazioni pubblico-private nel promuovere e sostenere sperimentazioni innovative come questo progetto – spiega Paola De Bernardi, professoressa di Circular Economy Management presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino -. Il ruolo dell’Università è poliedrico e di natura sistemica. In primo luogo agisce come motore dell’innovazione, fornendo le competenze per sviluppare soluzioni tecniche e scientifiche avanzate. Poi, svolge un ruolo educativo cruciale, formando le menti dei e delle futuri/e leader e professionisti/ e nel campo dell’ambiente e della sostenibilità, coinvolgendoli/e nella risoluzione di problemi reali e preparandoli ad affrontare sfide complesse. Infine, grazie alla capacità di fare rete e collaborare con partner esterni ci consente di massimizzare l’impatto delle scoperte e di favorire l’adozione di soluzioni sostenibili da parte del settore privato e delle istituzioni pubbliche.”

Il progetto ha inoltre ricevuto l’appoggio del Comune di Torino. Il percorso effettuato dall’amministrazione all’interno del progetto europeo Sme4green, infatti, ha portato alla stesura di un Piano di Azione Locale, all’interno del quale il Comune si è impegnato ad approfondire il tema dei contenitori riutilizzabili.

“Torino è fortemente impegnata nel costruire una politica che coniughi il diritto al cibo con il tema della sostenibilità ambientale, anche nella prospettiva del raggiungimento della neutralità climatica nel 2030 – sottolinea l’assessora alla Transizione Ecologica della Città di Torino Chiara Foglietta –, Lo scorso ottobre, 20 imprese e associazioni  hanno sottoscritto a Palazzo Civico il primo Local Green Deal con l’obiettivo di promuovere la creazione di un sistema alimentare sostenibile e circolare in città. In questo solco si inserisce il progetto Reusable Packaging Revolution che, incoraggiando un cambio di prassi, rappresenta una sfida importante nella quale i comportamenti di cittadini e consumatori giocano un ruolo fondamentale. La riduzione degli imballaggi e i comportamenti virtuosi a tavola con meno sprechi e recupero degli scarti possono infatti dare un contributo importante alla riduzione delle emissioni”.

“L’idea del progetto Reusable Packaging Revolution di un riuso virtuoso dei contenitori per alimenti che durino non una volta soltanto è fondamentale in un’ottica di rispetto dell’ambiente – commenta l’assessore al Commercio della Città di Torino, Paolo Chiavarino–.  Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione alla sostenibilità del packaging, attraverso l’eliminazione di sovraimballaggi soppiantati da confezioni più leggere, la sostituzione o eliminazione della plastica vergine, favorendo il riciclo e recupero. La sperimentazione che va a iniziare potrà stimolare un’altra idea di consumo in un ambito che si deve ancora confrontare con le difficoltà del settore commerciale e le perplessità da parte dei consumatori dovute alla novità, anche se le buone pratiche iniziano a diffondersi. Come Città ci adopereremo affinché l’uso di tali imballaggi possa avere uno sviluppo”.

Sfide digitali e intelligenza artificiale: dal 18 al 21 aprile ritorna Biennale Tecnologia

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Uniti dal ruolo della tecnologia, ma divisi dall’impatto che questa avrà sulla società: sono i futuri probabili, possibili e preferibili. Immaginare quale sia il domani che vogliamo e trasformare l’idea in progettualità: è la sfida lanciata dalla quarta edizione di ‘Biennale Tecnologia’ in programma dal 14 al 18 aprile nella nostra città.

 

“Utopie realiste”  è il titolo della manifestazione culturale ideata e organizzata dal Politecnico di Torino giunta quest’anno alla sua quarta edizione e dedicata a esplorare il rapporto tra tecnologia e società. Lo faranno, negli oltre 160 appuntamenti tra lezioni, dibattiti, incontri, mostre e spettacoli ad accesso gratuito, i 280 relatori, tra accademici ed esperti provenienti da ogni parte del mondo.

Un programma ricco e articolato fondato sulla stretta collaborazione tra le scienze tecnologiche e le scienze sociali e umane  che, dottando un approccio interdisciplinare, si svilupperà attraverso i temi più attuali nel dibattito contemporaneo.

“Realismo e immaginazione non si escludono a vicenda, ma, anzi, si completano, per favorire uno slancio verso nuovi paradigmi dei rapporti tra tecnologia, umanità e società –  spiegano gli organizzatori – In mezzo a quella che è una policrisi – una tempesta perfetta di crisi diverse e interconnesse – è impossibile trovare soluzioni esclusivamente, perché le nuove tecnologie da sole non basteranno, senza anche un cambiamento nei modelli di sviluppo, di consumo, di trasporto, di alimentazione. C’è bisogno di utopie realiste che indichino una direzione.”

Cinque le sedi principali della manifestazione, col Politecnico come polo centrale Castello del Valentino, piazzale Duca d’Aosta, OGR e piazza San Carlo. A questi spazi, si aggiungono altre 20 sedi del programma OFF di Biennale Tecnologia.

Si parlerà di ecologia, digitale, energia, sostenibilità, rischi ambientali, intelligenza artificiale, sviluppo economico, lavoro e inclusione sociale oltre ad analizzare più nel dettaglio la storia e l’evoluzione della tecnologia anche nelle altre culture, e ancora guerra e pace, mobilità, salute, nuovi modelli di sviluppo e nuove frontiere.

Anche gli spettacoli – giovedì alle 21 le Ogr la rappresentazione di Homo Deus, esibizione appositamente pensata per la Biennale Tecnologia – saranno di stimolo per ragionare sul presente e sul futuro nostro, come singoli e come specie umana, e sul pianeta Terra.

Si discuterà di come poter reagire al cambiamento climatico coinvolgendo le comunità: solo così si potrà fare la differenza e trovare soluzioni comuni, e parlando di missione impatto zero sarà presentato il progetto Torino 20230 che vede la nostra città selezionata dalla Commissione europea tra le 100 città dell’Unione che partecipano alla missione città intelligenti a impatto zero entro il 2023. Al centro delle discussioni anche l’idea di città di domani che dovrà essere sempre più funzionale, pensata con immaginazione e creatività per tessere nuove relazioni tra le due componenti essenziali della vita cittadina: il tempo e lo spazio.

Tante le occasioni che vedranno  in relazione tecnologia e mondi espressivi tradizionalmente distanti dalle discipline tecniche: l’arte, il cinema e la letteratura. Una relazione, quella tra tecnologia e umanità raccontata anche attraverso esposizioni e installazioni artistiche.

La tecnologia scenderà poi letteralmente in piazza con  ricerca degli studenti del Politecnico esposta nel cuore di Torino, in piazza San Carlo, che per tutta la durata della manifestazione sarà una vetrina per 17 team studenteschi dell’Ateneo.

Ragazze e ragazzi delle scuole secondarie troveranno a Biennale Tecnologia percorsi e attività dedicati, ma grande attenzione sarà riservata anche a chi ha da 0 a 14 anni, con l’area pedonale antistante la sede centrale del Politecnico trasformata in un vero e proprio villaggio della tecnologia dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie. Stand con laboratori ed esperimenti curati da ricercatori e associazioni porteranno i temi di scienza e tecnologia a misura di tutti.

Tutti gli eventi e gli incontri di Biennale Tecnologia sono ad accesso libero e gratuito, fino a esaurimento posti. Per alcuni incontri o attività, laddove segnalato, è richiesta la prenotazione obbligatoria sul sito www.biennaletecnologia.it.

Le scuole secondarie di secondo grado avranno l’opportunità di partecipare a tutti gli eventi del programma principale di Biennale Tecnologia, prenotandosi attraverso www.biennaletecnologia.it. Sempre su prenotazione avranno la possibilità di partecipare gratuitamente ai laboratori pratici e interattivi del programma Politecnico Aperto.

Ascom Torino, Coppa riconfermata alla presidenza

Si sono svolte oggi le votazioni per il rinnovo delle cariche sociali di Ascom Confcommercio Torino e provincia.

Le votazioni hanno decretato un nuovo mandato alla presidenza di Ascom Confcommercio Torino e provincia per Maria Luisa Coppa. A riconfermarla alla guida dell’Associazione del Commercio, Turismo, Servizi e Trasporti torinesi, è stata l’Assemblea Elettiva riunita oggi in via Massena per il rinnovo delle cariche sociali.

Il gruppo che affiancherà la Presidente è costituito da 7 Vicepresidenti, in rappresentanza dei settori del Commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti.  Sono riconfermati Enzo Pompilio, Gino Mattiolo, Giovanni Dell’Agnese, Marco Cossa e Mauro Rosada. Entrano a far parte del Comitato di Presidenza Vincenzo Nasi, presidente di Epat e Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino. L’Assemblea elettiva ha inoltre provveduto ad eleggere Consiglio, i Revisori ed i Probiviri.

A Torino il Master in International Food & Beverage Management

 

 Il Master in International Food & Beverage Management di ESCP Business School si riconferma per la terza volta al primo posto a livello globale nella classifica Eduniversal dei migliori programmi specialistici che preparano a una carriera manageriale internazionale nel campo dell’industria agroalimentare e delle bevande.

 

Un riconoscimento importante che premia ancora una volta l’eccellenza accademica e l’unicità nel panorama internazionale del percorso di studio, svolto in lingua inglese tra Italia, nel campus di Torino, e Francia, due luoghi simbolo dell’eccellenza enogastronomica mondiale. Il Master, rivolgendosi a laureati e giovani professionisti, ha l’ambizioso obiettivo di creare futuri ambasciatori del «Made in Italy» nel mondo.

 

Come ogni anno, sono stati tre i criteri che hanno visto emergere ESCP tra i circa 6000 programmi di tutto il mondo, in 60 diversi settori, analizzati da Eduniversal: la notorietà e il riconoscimento del programma tra le aziende che si occupano del reclutamento dei giovani talenti; lo stipendio al primo impiego dopo la laurea e il raggiungimento delle migliori posizioni sul mercato del lavoro; e la soddisfazione degli studenti sulla base dei feedback ricevuti al termine degli studi.

 

“Siamo orgogliosi di essere nuovamente al vertice della classifica Eduniversal – ha commentato il Prof. Francesco Venuti, Direttore Accademico del MSc in International Food & Beverage Management – confermandoci come punto di riferimento globale per gli studenti desiderosi di costruire carriere manageriali nel settore del Food & Beverage. Il merito è dell’intera scuola e della costante ricerca nel garantire un’offerta accademica di eccellenza e in grado di formare manager pronti ad affrontare le sfide del futuro del settore, mai come oggi così complesse e dagli scenari in continua evoluzione.”

 

il Master offre ai suoi partecipanti l’opportunità di entrare a diretto contatto con una straordinaria varietà di aziende – dalle multinazionali alle piccole medie imprese fino alle startup – per fornire agli studenti un reale vantaggio competitivo necessario per lavorare in questo campo o dare vita a un proprio business, approfondendo e imparando ad anticipare importanti trend in crescita come digital innovation, economia circolare, food waste management, strategie “from farm to fork” e sostenibilità. La sempre maggiore attenzione verso queste tematiche green ha portato, a partire dall’anno accademico 2021-2022, all’avvio di una collaborazione con la FAO, includendo alcuni corsi della FAO Academy tra gli elective proposti agli studenti.

 

L’esperienza in aula viene poi arricchita e corredata da progetti di consulenza, company visit e tirocini nelle migliori aziende italiane e internazionali del settore, oltre alla possibilità di accedere a un ampio network globale di top manager, professionisti ed Alumni di ESCP Business School.

 

Alla fine del programma, ogni studente ottiene due certificati: il Diploma di specializzazione in Food & Beverage rilasciato da ESCP e il DEAMIE, Diplôme d’Études Avancées en Management International des Entreprises, ossia il Diploma di studi avanzati in International Business Management rilasciato dal Ministero francese ed equiparato per numero di Crediti Formativi Universitari ad una Laurea Magistrale italiana.

Le famiglie spendono di più, Ascom: “ma negozi tradizionali in crisi”

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I dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi nel 2023 diffusi dalla Camera di commercio di Torino, indicano secondo Ascom Confcommercio Torino e provincia  le difficoltà in cui versa il commercio tradizionale e la necessità di contrastare il calo degli acquisti nei negozi cosiddetti ‘tradizionali’. Secondo l’indagine della Camera di Commercio alla fine del 2023 la spesa media mensile delle famiglie torinesi ( è stato considerato un campione di 240 nuclei familiari) è arrivata a 2.597 euro al mese, il valore più elevato degli ultimi dieci anni e in crescita dell’1,7% (+43 euro) rispetto all’anno precedente. In aumento le spese alimentari, non alimentari e per la casa.

Nel 2023 tutte le famiglie del sondaggio camerale, al di là della  tipologia e condizione economica, hanno registrato un aumento  della spesa complessiva in confronto al 2022.

«I dati diffusi dalla Camera di commercio sulla spesa delle famiglie torinesi nel 2023 – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – testimoniano il peso dell’inflazione e dell’aumento dei costi sulle scelte di spesa dei torinesi. Si conferma la sofferenza del negozio tradizionale a causa anche della concorrenza sleale di centri commerciali, outlet e colossi dell’e-commerce. Una tendenza che dobbiamo invertire; la nostra società non può e non deve permettersi di perdere ancora altri negozi, dal momento che tutti gli indicatori testimoniano che dove c’è un fenomeno di desertificazione commerciale il territorio si impoverisce economicamente e culturalmente e arrivano degrado e insicurezza. Ascom si batte per impedire ulteriori chiusure e per riportare le famiglie a comprare nei negozi. La sensibilità della nostra Associazione su questo fronte ha incontrato quella dell’amministrazione comunale, con la quale abbiamo lavorato ad una campagna di sensibilizzazione sotto il cappello ‘Torino compra vicino’, per far riscoprire il piacere dell’acquisto sotto casa per i cittadini, ma anche per i tanti turisti, che amano sempre di più ‘vivere’ la città. Accanto alla campagna di promozione, si sta lavorando alla costruzione di un Albo per le attività storiche e per quelle innovative, oltre al nostro lavoro sui Distretti del Commercio, che destina direttamente agli imprenditori risorse preziose per migliorare la loro attività».

La fabbrica della felicità targata Pastiglie Leone

La storica azienda delle caramelle più famose d’Italia, rinasce nel nuovo stabilimento di Collegno, con tante novità dedicate soprattutto al pubblico, a partire dall’autunno prossimo.

È del 14 aprile il nuovo spot pubblicitario della “Fabbrica della felicità “ per pastiglie Leone, dai toni, dai costumi dei personaggi  coinvolti, dalle atmosfere fiabesche e oniriche, che ricordano un po’ quelle della “Fabbrica di Cioccolato”, il famoso film con protagonista Johnny Depp. 

Leone è la Fabbrica della Felicità da quasi 170 anni” spiega Mario De Luca, Marketing Director dell’azienda torinese. “Con il nuovo spot vogliamo raggiungere un pubblico sempre più vasto e diffondere la filosofia del Brand: un inno alla bontà e alla gioia di vivere, un’esplosione di allegria e squisitezza tutte italiane, in grado di viaggiare per il mondo e far vivere a chiunque – e ovunque – dei momenti di pura spensieratezza. I nostri prodotti sono unici perché realizzati da una squadra che lavora in perfetta armonia per rendere le iconiche pastiglie il linguaggio universale della felicità” 

Recente anche  la presentazione alla stampa e alle istituzioni del territorio locale e regionale, della nuova sede per Pastiglie Leone, accolti dalla Presidente di Leone, Michela Petronio insieme al marito Luca Barilla. Le novità che porta in serbo per il futuro e le stesse dolcezze delle quali è ambasciatrice addirittura dai tempi di Cavour, regalano felicitá sin dall’ingresso in azienda. Leone è un’azienda dolciaria innovativa e sorprendente dal 1857, che racchiude nel proprio DNA gusto, bellezza e italianità, per offrire momenti di piacere sofisticato e spensierato allo stesso tempo. Tutto ha inizio più di 166 anni fa quando Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba e cominciò a produrre piccole pastiglie di zucchero, diventando in pochi anni il fornitore ufficiale della Real Casa Savoia. Oggi, Leone è il brand di pastiglie più vendute in Italia: completano la gamma squisite gelatine, gommose e caramelle e raffinato cioccolato, prodotte con materie prime eccellenti e ricette tradizionali dell’antica confetteria italiana, della quale intende farsi rappresentante nel mondo, regalando piccoli momenti di inaspettata felicità.

La Fabbrica della Felicità – 7.000 mq di superficie di cui una parte destinata all’area esperienziale e l’altra alla produzione – ambisce a diventare una vera e propria destinazione turistica e rappresenta una tappa fondamentale nell’evoluzione di questa eccellenza italiana, già protagonista a settembre dello scorso anno di un rebranding che ha modernizzato il “volto” dello storico marchio.

“La decisione di investire in Leone” spiega Michela Petronio, presidente del brand “è stata motivata dalla volontà di rilanciare un marchio storico del food italiano, celebre per la sua qualità e autenticità. Leone rappresenta non solo un prodotto di alta qualità, ma anche un simbolo dell’italianità nel mondo. Abbiamo scelto di investire in quest’azienda perché pensiamo che abbia il potenziale per conquistare nuovi mercati essendo un marchio unico con prodotti distintivi.

Siamo entusiasti di inaugurare i lavori per la nuova Fabbrica Leone, che non sarà solo un centro di produzione, ma una vera e propria destinazione per tutti quelli che vorranno entrare nel mondo del brand. Questo ambizioso progetto consentirà al pubblico di immergersi nel magico processo di trasformazione delle materie prime in caramelle e cioccolato, offrendo un’esperienza coinvolgente, senza precedenti. Sarà un luogo dove la magia prende vita e dove sveleremo i segreti di questa antica confetteria, affascinando tutti coloro che vi entreranno.”

 

La progettazione, a opera dello studio di architettura milanese Piuarch, ha avuto come obiettivo quello di esaltare, attraverso l’espressione artistica del nuovo fabbricato, l’” anima” dell’industria dolciaria, guardando il futuro e l’innovazione ma non dimenticando la tradizione e l’artigianalità di Leone.

Chiara Vannini