Marzo 2016- Pagina 5

Nosiglia: "Patto sociale e rispetto della dignità, soprattutto delle persone deboli e indifese"

serena 1“Dare vita a un patto sociale e generazionale per una più stretta condivisione di intenti e di esperienza di fede tra giovani, adulti e anziani, disponibili a operare insieme per il bene comune e la collaborazione fraterna, sia nella Chiesa che nella società” Questo il messaggio di monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, in occasione dell’omelia di Pasqua, “E infine resta determinante nell’animo di ogni uomo la speranza di un mondo di giustizia e di pace verso tutti, di rispetto e promozione della dignità di ogni persona soprattutto dei più deboli, indifesi, discriminati ed emarginati. Sì, dobbiamo con forza testimoniare il sì di Dio che in Gesù Cristo risorto ha dato il via a una umanità nuova, meno egoista e protesa solo al proprio tornaconto sia personale che sociale e più disposta a costruire dei ponti e non dei muri tra le persone, le culture”, ha aggiunto l’arcivescovo

(foto: il Torinese)

OMELIA DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO, MONS. CESARE NOSIGLIA, ALLA S. MESSA DEL GIORNO DI PASQUA (Torino, Cattedrale, 27 marzo 2016)

duomo

«Non avevano ancora compreso la Scrittura che egli cioè doveva risuscitare dai morti». Più volte nei racconti pasquali delle apparizioni di Gesù egli svolge una catechesi sulla Bibbia per svelare ai suoi apostoli, stupiti e increduli che quanto è accaduto era scritto e in Lui si attua il sì di Dio a tutte le promesse e le attese del suo popolo e dell’umanità intera. La Pasqua è l’annuncio di questo sì di Dio a quanto ogni uomo porta dentro il cuore: la ricerca di un senso della vita che vada oltre le miserie e le sofferenze che affliggono l’esistenza di tanti e si apra alla fede in Colui che ha detto: io sono la risurrezione e la vita, chi crede in me non morrà in eterno. Un’altra speranza umana profondissima che la Pasqua accoglie e rilancia con forza è quella di sperimentare l’amore nella sua pienezza di fedeltà e di relazione profonda con Dio e con le persone con cui ci si sente uniti da vincoli strettissimi di un progetto comune di vita come è il matrimonio nella famiglia, o l’amicizia o il comune impegno di servizio solidale. Cristo risorto ha vinto la morte con la forza dell’amore che lo ha sorretto sino alla fine, un amore di perdono, di dono di sé e di gratuità. La speranza in Lui è dunque fonte perenne di questo amore che lui ci offre e che malgrado le difficoltà e carenze proprie della nostra debolezza umana, possiamo gustare anche su questa terra in attesa della sua pienezza nella comunione con Dio. Fa parte delle attese e speranze che la Pasqua aiuta a realizzare anche il lavoro, che in questi tempi rappresenta un problema vitale per tante persone e famiglie. Cristo che ha lavorato con mani di uomo e ha sperimentato la fatica e l’importanza del lavoro accoglie e accompagna con la forza della sua risurrezione il cammino per uscire da questo tunnel che rende precaria la vita e il futuro. Anche qui il sì di Dio all’uomo mediante il suo Figlio si fa vicino e dà vigore alla fiducia di superare le presenti difficoltà e ritrovare coraggio e intraprendenza nell’impegno personale, ma anche nell’azione solidale degli altri. Penso anche ai giovani da un lato e adulti e anziani dall’altro, età che oggi sono spesso divaricate da valori, stili di vita, modelli di riferimento molto diversi e perfino contrapposti che accentuano la separatezza, la solitudine e le difficoltà di dialogo e incontro. Come ben ci descrive il Vangelo di oggi, Giovanni il giovane discepolo del Signore corre veloce verso il sepolcro, Pietro più avanti negli anni va più adagio… ma entrambi guardano alla stessa meta, vedono il sepolcro vuoto e credono, sono uniti dunque nella stessa esperienza del risorto. È questo l’impegno della  comunità cristiana del nostro tempo: dare vita a un patto sociale e generazionale per una più stretta condivisione di intenti e di esperienza di fede tra giovani, adulti e anziani, disponibili a operare insieme per il bene comune e la collaborazione fraterna, sia nella Chiesa che nella società. E infine resta determinante nell’animo di ogni uomo la speranza di un mondo di giustizia e di pace verso tutti, di rispetto e promozione della dignità di ogni persona soprattutto dei più deboli, indifesi, discriminati ed emarginati. Sì, dobbiamo con forza testimoniare il sì di Dio che in Gesù Cristo risorto ha dato il via a una umanità nuova, meno egoista e protesa solo al proprio tornaconto sia personale che sociale e più disposta a costruire dei ponti e non dei muri tra le persone, le culture, le religioni. Una umanità dove l’amore scaccia ogni paura e sa lottare insieme contro ogni forma di violenza e di morte con le forze positive della cultura e dell’ educazione, della giustizia e della fraternità, del rispetto e della promozione della dignità e dei diritti e doveri di ogni uomo, donna, bambino, malato, immigrato, povero. Tutto questo non è utopia o sogno irrealizzabile, ma concreta possibilità ed è fondato sulla fede e sulla comunione con Cristo. È la certezza che animava l’Apostolo Paolo quando afferma: tutto posso in Colui che mi dà forza. Perché sappiamo bene che senza Cristo le speranze umane pure belle e importanti, si infrangono contro gli scogli del peccato e dell’egoismo e da ultimo in quello definitivo della morte. Quante volte e questo avviene anche oggi nel nostro mondo, ci si è illusi che l’uomo moderno avesse in mano le chiavi del Paradiso su questa terra; la scienza, la tecnica, la finanza, la medicina più avanzata possibile, la libertà assoluta del proprio io non più condizionato da regole estrinseche a se stessi, il costante e irreversibile progresso economico e sociale… insomma l’illusione che il regno dell’uomo potesse scalzare quello di Dio. Ma ben presto ci si è resi conto che nessun regno terreno dura a lungo e si regge senza Dio e ogni progresso dell’umanità, ogni speranza, se sono privi di riferimento a Lui,conducono alla morte dell’uomo e a nuove più pesanti duomo1schiavitù. Solo la grande speranza, quella che è veramente affidabile e definitiva, non solo per se stessi ma per tutti, non solo per oggi o domani, ma per sempre, può rompere il cerchio dell’assolutezza che regola le speranze umane e di fatto le vanifica: è la speranza che la Pasqua del Signore rivela possibile e si radica nel cuore e nella vita di coloro che la credono realizzabile. Noi viviamo ogni giorno di piccole o più grandi speranze che ci sorreggono nell’affrontare il cammino della vita. Ma senza la grande speranza pasquale nel cuore, esse non bastano a dare serenità e gioia. 3 Dio è il fondamento di tale speranza, non un Dio qualunque però, ma quel Dio che possiede un volto umano e che ci ha amati sino alla fine ed è Padre e Salvatore di ogni uomo e di tutta l’umanità. Il suo regno non è qualcosa di immaginario e lontano in un futuro che non arriverà mai, ma è qui tra noi oggi nella presenza del suo Figlio risorto da morte e dunque vincitore dell’ultimo nemico dell’uomo, il più invincibile. È il suo amore ha vinto anche la morte ci dà la garanzia di poter essere vincitori insieme con lui; è la sua vita che dà la speranza della vita eterna; è la sua azione misteriosa, ma reale nel tempo e nelle vicende della storia che la conduce verso la sua realizzazione secondo il progetto di Dio. Per questo niente di ciò che è veramente umano è al di fuori di questo nuovo umanesimo che nasce dalla Pasqua e orienta ogni realtà della nostra vita al suo fine: il lavoro come la sofferenza, la famiglia, come la società, la cultura e l’educazione, la cittadinanza e i grandi valori della pace e della giustizia. Di questo nuovo umanesimo che è Cristo morto e risorto, noi credenti siamo testimoni e annunciatori e siamo chiamati a farci carico nel tessuto concreto dei comportamenti e delle scelte di ogni giorno. Cari fratelli e sorelle, Questa luce del Cero pasquale acceso durante la notte santa che è qui davanti a voi ricorda che Cristo è la luce che illumina le tenebre del peccato e della morte; egli è a luce di verità e di amore che rende luminosa la sua Chiesa e ogni suo discepolo perché siano portatori nel mondo di quella fede che hanno professato e che si sono impegnati a vivere nel Battesimo, nella Cresima e nelle diverse vocazioni che hanno scelto. È la stessa fede che da duemila anni ha aperto il cuore di tante persone alla speranza affidabile della risurrezione, li ha uniti a Cristo e alla sua Chiesa e li ha resi martiri, santi, confessori della fede e coraggiosi testimoni di fronte a tutti e in ogni ambiente di vita. Di questa schiera facciamo oggi parte anche noi, con tutte le nostre debolezze e peccati, ma anche con la coscienza di essere stati prescelti per grazia ad annunciare il Vangelo della Pasqua vivendolo con gioia in famiglia, come in ogni situazione. A tutti confessiamo con le labbra, crediamo con il cuore e testimoniamo con la carità la preghiera della sequenza pasquale:Cristo mia speranza è risorto.
Sì, ne siamo certi, Cristo è davvero risorto. Tu Re vittorioso portaci la tua salvezza.

Le imprese hanno più fiducia: vanno meglio ordini, investimenti e occupazione

I dati emergono dall’indagine dell’Unione Industriale di Torino, dedicata al  secondo trimestre 2016

OPERAIO LAVORO

Sono migliori le attese sugli ordini, crescono gli investimenti previsti, aumentano  il tasso di utilizzo degli impianti e l’occupazione. Volge all’ottimismo il clima di fiducia delle imprese torinesi, mentre scende  il ricorso alla cassa integrazione (Torino è sempre la città italiana con il maggior numero di ore di ammortizzatori sociali) e calano i ritardi nei pagamenti. E si registra anche un piccolo ma significativo “record”: per la prima volta dal 2013 la redditività ha un valore positivo. I dati emergono dall’indagine dell’Unione Industriale di Torino, dedicata al  secondo trimestre 2016.
Secondo l’analisi di Licia Mattioli, presidente degli imprenditori torinesi sono dati che   “confermano una ripresa ancora più robusta grazie all’export. Il Nord Ovest, anche al netto del settore auto, fa la parte del leone con una crescita molto più significativa del Nord Est e della Lombardia.La ripresa riguarda soprattutto le aziende di dimensioni maggiori”.

Scontro fra auto, sei feriti di cui due gravi

AMBULANZAIn gravi condizioni un senegalese di 55 anni alla guida di una Fiat Punto che si è ribaltata, e un marocchino 

Sei feriti tra i quali due in prognosi riservata, in un incidente stradale avvenuto questa mattina fra corso Potenza e via Pianezza, nel quartiere Lucento. In gravi condizioni un senegalese di 55 anni alla guida di una Fiat Punto che si è ribaltata, e un marocchino a bordo con lui insieme ad altri tre connazionali, che sono rimasti feriti leggermente. Sono intervenuti vigili del fuoco per estrarli dall’auto. Tra i feriti un italiano di 31 anni, che guidava una Y1 ed è stato dimesso dal pronto soccorso. L’italiano ventiseienne che guidava un’altra vettura coinvolta, una Mercedes, è rimasto quasi illeso. Tutti i conducenti dei veicoli coinvolti sono risultati negativi al pretest sul consumo di bevande alcoliche.

 
(Foto: archivio il Torinese)

"Disegniamo l'arte", cultura per i più piccoli

risorgimento museo 3Una iniziativa pensata per chi ha l’Abbonamento Musei: protagonisti i bambini dai 6 ai 14 anni

Il 2 e il 3 aprile terza edizione di ‘Disegniamo l’arte’, iniziativa pensata per chi ha l’Abbonamento Musei: protagonisti i bambini dai 6 ai 14 anni. I mini abbonati, i loro amici e le  famiglie hanno la possibilità di scoprire i musei della Regione. Potranno  disegnare, avvalendosi di matite e pennarelli Faber-Castell, le opere, gli spazi e le architetture preferite. La manifestazione è promossa dal 2014 da Abbonamento Musei Torino Piemonte, il progetto dell’Associazione Torino Città Capitale Europea che ad oggi registra 145.000 tessere circolanti, 200 sedi convenzionate e 753.000 ingressi effettuati nel 2015 con la tessera.

(Foto: il Torinese)

Una discarica abusiva con 200 tonnellate di rifiuti

carabinieri xxIl titolare, un torinese di 60 anni, è stato denunciato

Il Nucleo Operativo Ecologico (Noe) dei carabinieri di Torino ha sequestrato un capannone di 1.700 metri quadrati al cui interno erano stoccate oltre 200 tonnellate di rifiuti. Il titolare, un torinese di 60 anni, è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e attività di gestione dei rifiuti e l’area è stata posta sotto sequestro. Nel capannone ubicato alla periferia di Torino, in zona Vallette, erano presenti macerie, plastica, autovetture, mobil, filtri dell’ olio e  rifiuti  pericolosi.

DELEGATA DELLA LEGA DIFESA ANIMALI SALVA TRE AGNELLINI DAL MACELLO

Carmen Pelaez, residente a Montù Beccaria e delegata della sezione pavese della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, si è messa in contatto con un macello della zona per acquistare almeno uno degli animali destinati alla mattanza

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Doveva essere uno solo, ma alla fine sono stati tre gli agnellini salvati da un macello di Pavia. Tutto è cominciato quando Carmen Pelaez, residente a Montù Beccaria e delegata della sezione pavese della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, si è messa in contatto con un macello della zona per
acquistare almeno uno degli animali destinati alla mattanza. “La condizione – ha detto la delegata di Pavia – era che mi fosse consegnato prima del macello, che non avevo intenzione di vedere. Purtroppo mi hanno chiamata con grande ritardo, quando gran parte degli agnellini erano già stati
macellati: uno spettacolo davvero orribile”. Per tre di loro, per fortuna, non era ancora arrivato il momento fatale. “Erano lì, belli come il sole ma terrorizzati nel vedere ciò che avrebbero dovuto subire. Così ho insistito per prenderli tutti, pagando il corrispettivo agli allevatori e li ho portati tutti a casa”. Dopo la paura iniziale, gli agnellini si sono ripresi, capendo di essere ormai in salvo. Ora stanno con Carmen che, anche per via del biberon con cui li nutre, è diventata un po’ come la loro mamma. “Sono così piccoli – commenta lei – hanno fra i 15 e i 20 giorni, li ho chiamati Stellina, Fiocco e Free. E pensare che se non li avessimo salvati a minuti sarebbero diventati carne da macello. Se solo tante famiglie, invece di comprarli da morti, li adottassero da vivi, sarebbe una Pasqua molto più bella”. Con l’intento di evitare queste sofferenze, la presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, on. Michela Vittoria Brambilla, ha presentato una proposta di legge per vietare la macellazione degli animali che non hanno ancora raggiunto l’età adulta. Se fosse approvata, si salverebbe la vita, tra gli altri, a circa 660 mila vitelli, 2,2 milioni di agnelli, 140 mila capretti e 450 mila maialini da latte: tanti ne sono stati macellati l’anno scorso in Italia. Si può sostenere la proposta firmando sul sito www.nelcuore.org. Ma è possibile fare anche di più. La Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, che vanta già numerose sezioni e delegazioni sul territorio, cerca nuovi volontari. Chi ama gli animali ed è interessato, può scrivere a segreteria@leidaa.info.

No Tav, è ancora tensione con la polizia

no tav notteUna cinquantina gli attivisti che, partendo da Giaglione, hanno lanciato petardi contro i poliziotti

Ancora alta tensione nella notte tra manifestanti No Tav e forze dell’ordine nei pressi del cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte. Una cinquantina gli attivisti che, partendo da Giaglione, hanno lanciato petardi contro i poliziotti, che hanno risposto con l’uso di lacrimogeni. In Val Di Susa sono in programma iniziative No Tav durante le festività pasquali.

Beccati tremila furbetti sui treni piemontesi nell'ultima settimana

treni bimbatreni p susaporta nuova atrioLa polizia ferroviaria è stata chiamata una ventina di volte per contrastare aggressioni e sedare  tensioni

Sono circa tremila i passeggeri non in regola, con un’evasione media dell’8%,. La polizia ferroviaria è stata chiamata una ventina di volte per contrastare aggressioni e sedare  tensioni. Questi i dati dell’ultima settimana di lotta contro i “furbetti del biglietto” mesa in atto da Trenitalia sui treni piemontesi. Cinquanta agenti  suddivisi in squadre, hanno svolto 38 mila controlli su 214 convogli regionali. I biglietti venduti  sui treni sono stati 741, i verbali di accertamento 321 per un importo  di 70.400 euro. La Torino-Bardonecchia e la Novara-Alessandria sono le linee più frequentate dai “furbetti”, con punte fino al 20%.

(Foto: il Torinese)

Casa in fiamme, due anziani salvati

incendioQuattro squadre dei vigili del fuoco e i carabinieri li hanno aiutati 

A Nichelino  momenti di paura per una coppia di sessantacinquenni che abitano in una villetta bifamiliare dove il loro alloggio è andato a fuoco per cause accidentali. Quattro squadre dei vigili del fuoco e i carabinieri li hanno aiutati a salvarsi. I due hanno respirato  fumo ma non hanno avuto bisogno di cure. Il tetto dell’edificio è stato distrutto dal fuoco e sono in corso verifiche sulla stabilità della villetta.

Chieri verso il Controllo del Vicinato

chieri controllo rafferoNella Borgata Canarone negli ultimi otto mesi, si sono registrati ben 17 tra furti e tentativi di furto, a Madonna della Scala, dal gennaio 2015 si sono avuti 25 furti e 20 tentativi e anche le altre borgate hanno comunque questi problemi

Il Comune di Chieri è seriamente intenzionato a promuovere ed adottare il sistema del Controllo del vicinato quale elemento di un piano di sicurezza partecipata. E’ quanto emerso dall’incontro che si è svolto in settimana in Sala Conceria, promosso dall’Associazione Controllo del Vicinati e dall’amministrazione comunale chierese, soprattutto con le parole del sindaco Claudio Martano. L’argomento –  “Chieri Sicuro – Il migliore antifurto è il tuo vicino” è stato moderato dall’assessore comunale alla partecipazione e comunicazione Ferdinando Massucco, che ha chiesto ai rappresentanti dei vari rioni e borgate (dove il problema dei furti e delle truffe agli anziani è maggiormente sentito) di esporre la situazione della realtà in cui vivono. Così è risultato che nella Borgata Canarone negli ultimi otto mesi, si sono registrati ben 17 tra furti e tentativi di furto, a Madonna della Scala, dal gennaio 2015 si sono avuti 25 furti e 20 tentativi e anche le altre borgate hanno comunque questi problemi. In queste due realtà, poi, sono attivi collegamenti di allerta tra i cittadini attraverso sistemi come whats app. Poi la parola è passata prima al referente regionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, Massimo Iaretti che ha sottolineato l’importanza della coesione sociale nel fare fronte ai fenomeni, il fatto che necessitano della massima collaborazione e comunicazione con le forze dell’ordine e non sono affatto da assimilare alle ronde. “Noi stiamo alle ronde, come Cristo all’anticristo” ha detto Iaretti, passando la palla a Ferdinando Raffero, referente per la Città Metropolitana di Torino che, grazie al supporto di slides, si è soffermato sull’organizzazione del controllo del vicinato. Infine è seguito un breve dbattito con alcuni contributi locali, e la comunicazione del sindaco Martano dell’intenzione di proseguire sulla strada tracciata del Cdv.In sala erano presenti anche il comandante della compagnia carabinieri di Chieri, capitano Formichella, il comandante della locale stazione dell’Arma ed il comandante della polizia locale.

PG Minazzi