Marzo 2016

Com’è Bio la mia Valle!

vallee bioIL MONDO DEL BIO / Di Ignazio Garau*

GARAU2In Francia, vicino a Valence, posizionata tra Die e Loriol, lungo la Drôme, si estende per 2.000 chilometri quadrati la “Biovallée”, un Biodistretto che persegue l’obiettivo di trasformare il territorio in una vetrina verde, per diventare riferimento europeo in materia di sviluppo umano sostenibile

La transizione ecologica è possibile, è a qualche ora di treno (o d’auto) da Torino, la si sente nell’aria della Drôme, nel luogo dove assume il nome che è anche un marchio territoriale e un programma: Biovallée.

Qui, tra Loriol-sur-Drôme et Die, dove i massicci rocciosi del Vercors rivaleggiano tra di loro in maestosità, amministratori locali e cittadini lavorano da diversi anni per realizzare il primo laboratorio territoriale di una società più sostenibile. Tutti gli attori del territorio sono coinvolti: amministratori locali, associazioni, agricoltori, artigiani, eco-albergatori, imprenditori, ricercatori e cittadini. Tutti gli aspetti economici e sociali della vita della comunità diventano oggetto di intervento con obiettivi precisi da raggiungere in direzione di un’economia più sostenibile. Il progetto è sostenuto dalla Regione Rhone Alpes, dal Dipartimento de la Drôme, dalle Comunità dei Comuni della Val de Drôme, Diois, Pays de Saillans e Crestois. L’Associazione Biovallée riunisce tutti i protagonisti e garantisce la governance delle iniziative.

Sono tornato a Die nello scorso mese di gennaio, in occasione del 14° appuntamento annuale organizzato dall’Associazione ECOLOGIE AU QUOTIDIEN. Il clima e l’accoglienza erano festosi come sempre, il territorio coinvolto e partecipe, molte le volontarie e i volontari che hanno sostenuto l’impegno di organizzare i dibattiti, i convegni internazionali, gli incontri conviviali e, più in generale, la festa. Presente anche una nutrita delegazione di docenti e studenti dell’Università di Lovanio (B), intervenuti per conoscere e indagare su questa esperienza di progetto territoriale. Con me erano presenti delegazioni provenienti, oltre che dall’Italia, dalla Slovenia, dalla Repubblica Ceca, dalla Lettonia, dalla Macedonia e da Cipro, tutte interessate a un confronto sul progetto e sull’esperienza dei Biodistretti.

L’agricoltura biologica è il riferimento da cui è partito il progetto della Biovallée, ma sono tre gli assi su cui ci si muove:

 

Sviluppare il territorio in modo da preservare le risorse naturali (acqua, aria, suolo, la luce del sole, e la biodiversità);

Valorizzare le risorse naturali del territorio per soddisfare le esigenze della popolazione per quanto attiene: acqua potabile, cibo, habitat, salute, energia, qualità della vita;

Costruire un territorio di riferimento che accompagni le innovazioni, identifichi le buone pratiche dello sviluppo sostenibile, le diffonda attraverso la formazione, la cooperazione tra i suoi attori.

 

La metamorfosi del territorio è evidente. Ad esempio la Drôme, il fiume che da il nome al Dipartimento omonimo, affluente alla sinistra del Rodano, è diventato balneabile per il 90%, quando prima era per il 90% vietato alla balneazione: i pesci risalgono nuovamente il corso del fiume, la biodiversità sta riguadagnando terreno, la lontra è ritornata, si sviluppano le attività turistiche (nuoto, canoa, kayak, rafting, pesca, escursioni …).

Una delle realizzazioni più visibili è il Campus Écosite du Val de Drôme, una sorta di gigante bio che si sviluppa su 9 ettari – con una sala conferenze e un incubatore di imprese ecologico, dove è in fase di realizzazione la piattaforma per la distribuzione dei prodotti bio dedicata alla ristorazione scolastica e collettiva.

Un ambiente che si presenta ancora incontaminato, che conta più di 5000 specie di piante e la maggiore densità di cervi, castori, orchidee di tutta la Francia. E’ un territorio che garantisce servizi e offre una qualità della vita notevole per una zona rurale. Sono oltre 1.000 le associazioni attive, sono presenti attività culturali diversificate con cinema, teatri, artisti di strada distribuiti in oltre 100 compagnie, creatrici di spettacoli apprezzati a livello mondiale, che organizzano 15 festival dedicati, un’offerta di attività sportive e per il tempo libero, una forte solidarietà, con oltre il 20% dei posti di lavoro creati nell’economia sociale, con la presenza importante di cooperative edilizie e di consumo.

Per poter partecipare a Biovallée, le imprese e le associazioni devono aderire a una carta dei valori e scegliere tra 55 azioni (impegni ambientali), valorizzate da 1 a 5 punti ciascuna, in modo da raggiungere i 30 punti in tre anni.

Ma sono gli obiettivi che Biovallée si pone per il 2020 che meritano attenzione, ecco i più significativi:

 

Realizzare 15 ecoquartieri

Raggiungere il 20% di risparmio nel consumo di energia

Arrivare a soddisfare il fabbisogno energetico della Biovallée con il 100% di energia da fonti rinnovabili

Ristrutturare il patrimonio edilizio esistente (a partire dal patrimonio pubblico con obiettivo 500 edifici ogni anno di qui al 2020) per ottenere efficienza energetica

Potenziamento del Campus Écosite du Val de Drôme, polo della conoscenza e del sapere, e della formazione tecnica e professionale

Compostaggio del 100% dei rifiuti organici

Stop al consumo di suolo agricolo

Creare una navetta metropolitana leggera per il trasporto merci e passeggeri

Consolidare l’esperienza degli ecoparchi produttivi (attualmente sono 5 con oltre 3.000 occupati)

Sviluppo dell’agricoltura biologica con creazione di filiere locali (50% delle superfici e delle aziende in biologico)

Abbattimento del 50% dell’utilizzo delle sostanze chimiche nell’agricoltura convenzionale

80% di prodotti bio nella ristorazione scolastica

 

Molto interessante anche il progetto “Le réseau des stages StarTer”, che è stato avviato da qualche anno in collaborazione con l’Università Joseph FOURIER di Grenoble. L’obiettivo è quello di incoraggiare i futuri diplomati e laureati a fare il loro stage in un contesto agricolo, offrendogli supporto, assistenza e accoglienza. In particolare, c’è un’azienda agricola di 8,5 ha, che viene messa a disposizione dei giovani perché possano autonomamente sviluppare il loro progetto imprenditoriale e, quindi, decidere il loro futuro percorso professionale. “In questo modo mi dicono i responsabili di Biovallée – aiutiamo le persone che non hanno terra, senza risorse e poca esperienza a diventare agricoltori. Per tre anni, i giovani possono disporre di terreni, attrezzature e mettere il loro progetto e la loro determinazione alla prova”.

Uscire dalla crisi che attanaglia il nostro paese e l’Europa tutta si può, a patto di non rincorrere i mercati finanziari per rassicurarli nella loro volontà di continuare a speculare e di sceglier la valorizzazione delle risorse di ogni territorio, promuovendo l’agricoltura e l’economia sostenibile. E’ necessario ripartire dai territori e la Francia ci fornisce un ottimo esempio, da seguire.

*Presidente ItaliaBio

ciao@italiabio.net

Giocattoli e gioielli: sequestrati 4 milioni di pezzi contraffatti e dannosi alla salute

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Le analisi  effettuate dal laboratorio specialistico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno infatti riscontrato  la presenza di nichel in dosi 40 volte superiori

Toccano i quattro milioni i pezzi di prodotti sequestrati dalla Guardia di Finanza,  di cui circa la metà contenenti elevate percentuali di nichel molto superiori alla soglia di legge consentita. In tutto 14 persone denunciate nell’operazione anti-contraffazione delle fiamme gialle di Torino. Sono stati controllati  giocattoli e articoli di bigiotteria, come orecchini, collane e bracciali potenzialmente dannosi alla salute. Le analisi  effettuate dal laboratorio specialistico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno infatti riscontrato  la presenza di nichel in dosi 40 volte superiore a quanto consentito. Ciò può provocare a lungo andare, patologie cancerogene e allergiche. Tra i soggetti  denunciati anche due imprenditori che hanno introdotto sul mercato  prodotti contenenti metalli pesanti nocivi per la salute dell’uomo.

INCONTRO CITTADINI BORGO AURORA – PREFETTO, FDI: ABBIAMO OTTENUTO INCONTRI PERIODICI

“FINISCE IL MITO DELLA “PERCEZIONE DELL’INSICUREZZA” E  IL MURO TRA CITTADINANZA E ISTITUZIONI”

Riceviamo e pubblichiamo

SUK DEGRADO
<< Una conquista importante, che segna la fine del mito della “percezione dell’insicurezza” nel quartiere Aurora propagandato dal centrosinistra: il Prefetto Basilone ha garantito che a partire dall’incontro odierno in Prefettura con i cittadini del borgo ci saranno momenti periodici analoghi per segnalare direttamente al Questore i fenomeni di delinquenza e degrado che affliggono Aurora. Oggi la cittadinanza ha portato nel Palazzo puntuali denunce su spaccio e bivacco nei giardini, rapine e scippi nelle strade, degrado, immondizia e occupazioni anarchiche, insieme al l’orgoglio di aver scacciato il suk contro la imposizione della Giunta Fassino con il nostro esposto in Procura>> esultano Patrizia Alessi, Capogruppo FDI-AN in Circoscrizione 7, Maurizio Marrone, Capogruppo FDI-AN in Comune di Torino, e Augusta Montaruli, Dirigente Nazionale FDI-AN, che annunciano
<< Esigeremo ordinanze anti bivacco e anti bottiglie di vetro, pattugliamenti interforze efficaci, chiusura dei negozi illeciti e soffitte abusive subaffittate ai clandestini dai “ras” senza scrupoli, non ci accontentiamo delle promesse e delle buone intenzioni>>.

Succede anche questo: in quattro armati di coltello cercano di rapire un cane

cane tatamanager Un giovane di 32 anni ha avuto a che fare con  un gruppo di balordi sceso da una Fiat Punto bianca

Cose dell’altro mondo, ora tentano anche di rapire i cani con i coltelli. Si è azzuffato con quattro sconosciuti che cercavano di rapirgli il cane, la notte scorsa a Nichelino. Un giovane di 32 anni ha avuto a che fare con  un gruppo di balordi sceso da una Fiat Punto bianca. Uno di loro aveva un coltello e il proprietario dell’animale ha riportato nella colluttazione un taglio a una mano, poi medicato all’ospedale di Moncalieri. Ha riportato anche alcune contusioni. I quattro non sono riusciti a prendere il cane, un beagle.

 
(Foto: archivio il Torinese)

Salah Abdeslam, il terrorista ha viaggiato sul metro di Torino?

Abdeslam-SalahSarebbe stato a Torino, rifugiandosi a Collegno o Rivoli

Secondo il quotidiano “Cronaca Qui Torino” successivamente  gli attacchi di Parigi, Salah Abdeslam sarebbe fuggito in Italia prima di tornare in Belgio. Tra il 16 e il 22 novembre dello scorso anno il terrorista dell’Isis catturato a Bruxelles, sarebbe stato a Torino, rifugiandosi a Collegno o Rivoli. L’uomo sarebbe stato visto  da alcuni testimoni, tra i quali una donna che  considerata attendibile e che avrebbe riconosciuto Salah Abdeslam in metropolitana alla  stazione Fermi. Salah stava parlando in arabo con una ragazza.

Violentava ragazzina di 13 anni con deficit mentale

Era solito portarla nella propria casa o in luoghi appartati minacciandola di non raccontare nulla ai genitori

All’orrore non c’è mai fine.  Ai danni di una ragazzina di 13 anni, sofferente di un parziale deficit mentale, sono stati ripetutamente perpetrati  abusi sessuali da parte del vicino di casa, un 45enne, arrestato da Carabinieri di Ovada. violenza. Diversi i testimoni che hanno notato le sue attenzioni particolari nei confronti della minorenne, e che si sono così rivolti ai carabinieri. Le indagini sono iniziate nel dicembre scorso e la conferma dei sospetti è avvenuta anche grazie a esami medici e al riconoscimento da parte della giovane dei luoghi in cui subiva violenza. Sul telefono cellulare dell’uomo sono state trovate le foto della ragazzina  con un completino intimo che lui le aveva regalato L’uomo è nel carcere di san michele per violenza sessuale aggravata.

Comune, patrimonio immobiliare: 4,2 miliardi di euro a disposizione della città

Circa 18,8 mila unità edilizie – ricomprese in 1.654 edifici – e 6.410 particelle di terreno, per un valore pari a 4,2 miliardi di euro. Questi i numeri del patrimonio immobiliare della Città di Torino: questi dati sono contenuti nel Popular Financial Reporting del Comune

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di Paolo Pietro Biancone*

Circa 18,8mila unità edilizie – ricomprese in 1.654 edifici – e 6.410 particelle di terreno, per un valore pari a 4,2 miliardi di euro. Questi i numeri del patrimonio immobiliare della Città di Torino: questi dati sono contenuti nel Popular Financial Reporting del Comune, http://www.comune.torino.it/pdf/pfrtorino.pdf. Di questo patrimonio la Città utilizza direttamente 40 immobili che sono destinati all’esercizio delle funzioni amministrative proprie: sedi degli uffici comunali, compresa la sede di piazza Palazzo di Città, e circoscrizionali, magazzini, autorimesse.

Il resto degli immobili viene utilizzato dalla Città per le attività dei diversi servizi: alloggi di edilizia residenziale pubblica, impianti sportivi, strutture destinate ad ospitare servizi sociali, asili nidi, scuole, biblioteche, ambulatori delle aziende sanitarie locali (Asl), Università.

moody'sPer far fronte all’emergenza abitativa, a esempio, la Città si avvale dell’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa)che gestisce 11.405 alloggi destinati all’edilizia residenziale. Inoltre la Città utilizza per il medesimo scopo 5.784 alloggi, a cui ne vanno aggiunti ulteriori 624 gestiti da altri enti pubblici (CIT, ecc.), per un totale di 17.813. Al fine di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta sul mercato privato della locazione, la Città ha costituito Lo.C.A.Re. (l’Agenzia sociale comunale per la locazione): nel 2014 l’Agenzia ha contribuito alla sottoscrizione di 376 mediazioni immobiliari, mentre nel primo semestre 2015 ha contribuito a 150 mediazioni.

Oltre 550 sono le sedi scolastiche comunali: 157 destinate a nidi di infanzia, 219 a scuole materne, 110 a scuole primarie, 67 a scuole medie. In particolare, Il Comune ha competenza esclusiva nella programmazione e gestione dei nidi d’infanzia e delle scuole dell’infanzia comunali. Si occupa della programmazione, manutenzione e realizzazione degli edifici destinati alle scuole dell’infanzia, alle scuole primarie e secondarie di primo grado statali. Con le medesime funzioni le Province e le Città Metropolitane si occupano degli istituti di scuola secondaria di secondo grado statali. Le Università invece sono di esclusiva competenza Statale, anche se il Comune di Torino fornisce la maggior parte delle strutture in cui vengono svolte le attività didattiche e amministrative.

Il Comune di Torino ospita l’Università degli Studi di Torino e il Politecnico di Torino a cui afferiscono le diverse Scuole mettendo a disposizione numerose strutture del patrimonio cittadino: in tutto 19 plessi. A cui si aggiungono 39 immobili a disposizione delle Asl (Aziende sanitarie Locali) e 15 al Ministero della Difesa per le Caserme di zona.

Un patrimonio da gestire, che richiede anche impegni di manutenzione ordinaria e straordinaria, ingenti. La sostenibilità di alcuni interventi può essere sostenuta anche grazie a sostegno di finanziatori portatori di interesse, gruppi di cittadini per piccole opere, cordate d’aziende, che sponsorizzano opere di medie dimensioni, fondi sovrani, che finanziano opere di grandi dimensioni.

*Presidente del corso di studi in Professioni Contabili

Coordinatore del corso di dottorato in Business & Management

Università di Torino

Le trame dei film da oggi al weekend

film cesare2A cura di Elio Rabbione
 

Ave, Cesare! – Commedia nera. Regia di Ethan e Joel Coen, con George Clooney, Josh Brolin, Scarlett Johansson e Ralph Finnies. Nella Hollywood degli anni Cinquanta, per conto dei grandi studios giorno e notte si muove Eddie Mannix a proteggere tutti quegli attori che per un motivo o per l’altro egli debba nascondere agli occhi dei divoratori di gossip: il caso più appetitoso e pericoloso diventa il rapimento di un imbranatissimo attore chiamato a ricoprire il ruolo di centurione in un film su Gesù. Durata 106 minuti. (Reposi, Romano sala 1)

 batman superman film

Batman V Superman – Fantastico. Regia di Zack Snyder, con Henry Cavill e Ben Affleck. Come si può mettere in cattiva luce Superman di fronte all’opinione pubblica? Ci pensa un cattivissimo e filosofeggiante (sul Bene e sul Male) Lex Luthor (Jesse Eisenberg) e Batman per un attimo non stenta a credere che il suo collega eroe potrebbe diventare un giorno in un genio del male, pericoloso per l’umanità. Molta avventura che lascia spazio agli attimi dolci tra Superman e Lois Lane, e poi inseguimenti, esplosioni, il pericolo e il terrore che serpeggiano tra la gente. Durata 151 minuti. ( Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Billy il koala – Animazione. Regia di Deanne Taylor. Billy ama avventurarsi nel grande deserto australiano per ritrovare gli animali feriti o dispersi. Un giorno anche suo padre scompare: si tratterà per Billy di superare per la prima volta il confine della palude. Durata 93 minuti. (Massaua, Ideal, The Space, Uci)

 FILM BROOKLIN

Brooklyn – Drammatico. Regia di John Crowley, con Saoirse Ronan, Emory Cohen e Domhnall Gleeson. All’inizio degli anni Cinquanta, Eilis lascia la propria terra, l’Irlanda, per andare in cerca di fortuna a New York, dove conosce la nostalgia e l’amore di un giovane italoamericano. Quando sarà costretta a tornare nel proprio paese dopo la morte della sorella, riconoscerà gli affetti per i luoghi e le persone con cui era vissuta e allora sarà difficile prendere la decisione se restare o ripartire per sempre. Dal romanzo di Colm Toìbin, la sceneggiatura e firmata da Nick Nornby. Durata 113 minuti. (Ambrosio sala 3, F.lli Marx sala Chico)

 

Il caso Spotlight – Drammatico. Regia di Thomas McCarthy, con Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton e Lev Schreiber. Una serie d’articoli, un’inchiesta e un premio Pulitzer per un gruppo di giornalisti del “Globe” di Boston – a seguito dell’arrivo di un nuovo direttore, Marty Baron, pronto ad affrontare tematiche importanti e certo non comode – che tra il 2001 e il 2002 misero allo scoperto, dopo i tanti tentativi di insabbiamento da parte del clero e in primis delle alte gerarchie ecclesiastiche, i casi di pedofilia consumatisi in quella città e non soltanto. Oscar per il miglior film. Assolutamente consigliato. Durata 128 minuti. (Romano sala 3)

 

comune filmLa comune – Drammatico. Regia di Thomas Vinterberg, con Trine Dyrholm e Ulrich Thomsen. Nella Copenhagen del 1975, una coppia – Erik, professore dio architettura e Anna, giornalista televisiva – decidono di ospitare nella loro grande casa una decina di amici, altre coppie o single, per dar vita ad uno di quei gruppi pieni di libertà che andavano tanto di moda in quegli anni, specialmente nel nord dell’Europa. Ma l’arrivo di una nuova persone manderà in frantumi le regole e le promesse che sino ad allora avevano mostrato di reggere bene. Dall’autore di “Festen” e del “Sospetto”, Orso d’argento alla migliore attrice a Trine Dyrholm alla scorsa Berlinale. Durata 111 minuti. (F.lli Marx sala Harpo, Nazionale 2)

 

Il condominio dei cuori infranti – Commedia. Regia di Samuel Benchetrit, con Isabelle Huppert, Michael Pitt e Valeria Bruni Tedeschi. Un caseggiato della periferia parigina, bizzarri personaggi ed i loro incontri, un uomo su una sedia a rotelle, un’infermiera del turno di notte, un’attrice avvilita e un giovanotte che può farle ritrovare la gioia di vivere, un’immigrata del Maghreb e un astronauta americana la cui navicella spaziale atterra inaspettata sul terrazzo del condominio. Durata 100 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Nazionale sala 1)

 

La corte – Comedia. Regia di Christian Vincent, con Fabrice Luchini e Sidse Babett Knudsen. Xavier Racine è definito il giudice “a due cifre” poiché non condanna mai a meno di dieci anni di reclusione. E’ chiamato a presiedere in tribunale un processo contro un uomo accusato di aver ucciso la figlia di sei mesi: è lì che rivede tra i giudici popolari Ditte, un’anestesista di origini danesi conosciuta anni prima. Miglior sceneggiatura e Coppa Volpi per l’interpretazione maschile alla Mostra di Venezia. Durata 98 minuti. (Eliseo grande, Massimo 1 e 2)

 

desconocido filmDesconosido – Resa dei conti – Thriller. Regia di Dani de la Torre, con Luis Tosar. Carlos, vicedirettore di banca, come ogni mattina accompagna i figli a scuola. Una telefonata interrompe la sua tranquillità e quella della sua famiglia. Un uomo al telefono gli comunica che c’è una bomba sotto i sedili della macchina e che scoppierà se lui non verserà una somma di denaro sul suo conto. Un’opera prima, scritta dal torinese Alberto Marini che ha tutte le carte in regola per promettere e mantenere una tensione altissima. Durata 102 minuti. (Centrale v.o., F.lli Marx sala Groucho)

 

Il mio grosso grasso matrimonio greco 2 – Commedia. Regia di Kirk Jones, con Nia Vardalos e John Corbett. Chi nel 2002 ha fatto la conoscenza della folcloristica famiglia Portokalos può benissimo oggi rinfrescarsi la memoria. Sono tutti un po’ invecchiati, e mentre Toula e Ian sono alle prese con una figlia adolescente e con i suoi primi problemi di vita e di cuore, gli anziani nonni danno ancora un po’ di filo da torcere. Durata 94 minuti. (Ideal, Lux 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Heidi – Commedia. Regia di Alain Gsponer, con Anuk Steffen e Bruno Ganz. Orfana, Heidi viene affidata alle cure del nonno e ama davvero enormemente la sua vita tra i monti svizzeri e la compagnia delle caprette. Però un giorno l’arrivo della zia Dete significherà andare a Francoforte per iniziare un’istruzione e far compagnia alla piccola Klara costretta in sedia a rotella. (Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Lo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. (Massimo 1 e 2)

 

film 33Love and Mercy – Biografico. Regia di Bill Pohlad, con Paul Dano, John Cusak, Elizabeth Banks e Paul Giamatti. La vita di Brian Wilson, l’anima e il leader dei favolosi Beach Boys, una vita vista nel pieno degli anni Ottanta, tra successi e droghe, e vent’anni dopo, quella della ricostruzione, tra la disintossicazione e nuovi affetti, anche se all’ombra di uno psichiatra assai negativo che vorrebbe avere il pieno controllo dell’individuo. Durata 120 minuti. (Classico)

 

Kung Fu Panda 3 – Animazione. Regia di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni. Po e suo padre raggiungono il paradiso segreto dei panda, facendo la conoscenza di nuovi personaggi. Ma il super-cattivo Kai minaccia e sconfigge tutti i maestri di kung fu. Dovrà essere Po a prendere in mano la disastrosa situazione e a passare al contrattacco. Durata 95 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Land of mine – Drammatico. Regia di Martin Zansvliet, con Roland Moller. Alla fine del secondo conflitto mondiale, sulle coste dello Jutland, i prigionieri tedeschi furono impegnati a disinnescare tutte quelle mine che i nazisti vi avevano posto. Drammi, mutilazioni e morti. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo blu)

 

On air – Storia di un successo – Commedia. Regia di Davide Simon Mazzoli, con Marco Mazzoli. La storia di quest’ultimo, il suo successo come dj radiofonico, il pubblico enorme che segue il suo “Zoo di 105”. Per gli appassionatissimi. Durata 119 minuti. (Ideal, Uci)

 

Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Eliseo rosso, Massaua, The Space, Uci)

 race film

Race – Il colore della vittoria. – Biografico. Regia di Stephen Hopkins, con Stephan James e Jeremy Irons. La storia vera di Jesse Owens, la povertà delle origini, la convocazione alle Olimpiadi del ’36, le quattro medaglie d’oro vinte, la sconfitta di Hitler e del campione che la Germania nazista avrebbe vedere sul podio. Durata 134 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Suffragette – Drammatico. Regia di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep. Nella Londra di inizio Novecento, sono gli anni della Women’s Social and Political Union, la giovane Maud, fin da bambina al lavoro in una lavanderia, vittima di maltrattamenti e abusi, trovandosi un giorno a perorare la giusta causa dinanzi a Lloyd George in persona, prende coscienza della reale situazione in cui versano le donne e partecipa a scioperi e boicottaggi. Manganellate e arresti, nonché l’allontanamento dalla figlia che un marito insensibile e prepotente darà in adozione ad una coppia, non la distolgono dalla certezza di essere sulla strada giusta. Durata 106 minuti. (Romano sala 2)

 

The divergent series: Allegiant – Fantascienza. Regia di Robert Schwentke, con Theo James e Shailene Woodley. Terzo capitolo della saga in una Chicago da incubo e postapocalittica. Tobias e Beatrice si avventurano in una parte di mondo a loro sconosciuta, dove molti segreti restano ancora da decifrare e dove sono presi in custodia da un misterioso Dipartimento di Sanità Genetica. In attesa del capitolo finale, “Ascendant”, previsto per l’aprile del prossimo anno. Durata 110 minuti. (The Space, Uci)

13 hours: the secret soldiers of Benghazi – Azione. Regia di Michael Bay con John Krasinski e David Denman. Nel settembre 2012 dei terroristi attaccarono l’area del Dipartimento di Stato americano a Bengasi. Sei soldati appartenenti a una squadra di sicurezza sono pronti alla difesa dei civili e degli edifici. Durata 134 minuti. (Uci)

 FILM TRUTH

Truth – Il prezzo della verità – Drammatico. Regia di James Vanderbilt, con Robert Redford, Cate Blanchett e Bruce Greenwood. Ancora un film di denuncia, come “Spotlight”, ancora un film a salvaguardare la voglia a raddrizzare i torti da parte di certo giornalismo americano. Mary Maper è la produttrice del programma “Sixty Minutes” per la Cbs e al suo fianco ha il celebre anchorman Dan Rather: insieme metteranno allo scoperto il passato di George W. Bush, allora (siamo nel 2005) presidente Usa, colpevole di essersi “rifugiato” anni prima nella Guardia Nazionale al fine di evitare la guerra in Vietnam. Bush venne rieletto e l’indagine, forse condotta in maniera non troppo approfondita, fece colare a picco chi l’aveva voluta e seguita. Durata 121 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi)

 

Un bacio – Commedia. Regia di Ivan Cotroneo, con Rimau Grillo Tirzberger, Valentina Romani e Leonardo Pazzagli. Un film sul bullismo e l’omofobia, che Cotroneo trae dal suo romanzo omonimo. La storia di tre ragazzi sedicenni, Lorenzo, Blu e Antonio, che finiscono con l’essere allontanati dai loro coetanei: Lorenzo è stato adottata da una coppia che lo adora ed è gay, Blu vive in maniera conflittuale il rapporto con la madre ed è troppo intraprendente, Antonio paga la sua goffaggine e il peso che avverte su di sé per la morte del fratello. Durata 101 minuti. (Greenwich sala 1, Reposi, The Space, Uci)

 

Un momento di follia – Commedia. Regia di Jean-François Richet, con Vincent Cassel e François Cluzet. Antoine e Laurent, amici di vecchia data, trascorreranno le vacanze in Corsica con le figlie. Ma che succede se Louna decide di sedurre il vecchio amico di papà? Pruriti generazionali, remake di un successo di quarant’anni fa firmato da Claude Berri. Durata 105 minuti. (Greenwich sala 3)

 

Un paese quasi perfetto – Commedia. Regia di Massimo Gaudioso, con Fabio Volo, Silvio Orlando e Miriam Leone. Paesino sperduto in terra di Lucania, Pietramezzana e i pochi abitanti che ancora lo abitano tentano di dar vita ad una nuova azienda. Ma ci vuole un medico: e se fosse un chirurgo estetico meneghino, obbligato con mezzi vari e anche poco leciti a stabilirsi lì? Opera prima. Durata 92 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Ustica – Drammatico. Regia di Renzo Martinelli, con Caterina Murino e Marco Leonardi. Martinelli indaga ancora una volta sulle tragedie italiane che non hanno mai avuto una risposta definitiva. Il mistero che nella notte del 27 giugno 1980 vide coinvolto l’aereo con 81 persone a bordo ha qui una ulteriore spiegazione, al di là delle ipotesi già fatte, supportata da tre anni di indagini e dal lavoro a fianco di due ingegneri aeronautici basato su testimonianze e perizie. Durata 106 minuti. (Lux sala 2, Uci)

 

Zootropolis – Animazione. Regia di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush. Le avventure della coniglietta Judy nella capitale del mondo animale, nelle vesti di fresca poliziotta. Con la volpe Nick, fino a quel momento disposta a campare di espedienti, dovrà affrontare chi ha sequestrato i 14 animali che tutta la città sta cercando. Durata 108 minuti. (Ideal, Uci)

 

 

 

 
 

Partecipate regionali, si risparmiano 15 milioni di euro. E non finisce qui

BANDIERE REGIONEE sono previsti significativi  obiettivi strategici: la ridefinizione del ruolo di Finpiemonte, con l’iscrizione all’albo degli intermediari finanziari, la relativa ricapitalizzazione e il processo di integrazione con Finpiemonte Partecipazioni, che entro giugno 2016 vedrà la definizione delle modalità operative; e il riordino del settore Ict, che ha visto come prima tappa l’avvio del “dialogo competitivo” per il Csi

Tempi di vacche magre per le finanze degli enti pubblici. E un risparmio di 15 milioni di euro sulle società partecipate regionali, rispetto alla gestione 2014, rappresenta una boccata di ossigeno per le casse  regionali. Il Piano di razionalizzazione delle società partecipate, approvato dalla Regione Piemonte nel marzo 2015 presenta questo risultato. “Il dato – spiegano in piazza Castello – suscettibile di ulteriori miglioramenti, considerati i risparmi che arriveranno dai processi di liquidazione in atto e da quelli in fase di avvio”. «In questo primo anno e mezzo di lavoro – commenta l’assessore Giuseppina De Santis – abbiamo in buona parte anticipato quello che il Governo ci chiede di fare in termini di spending review. Dall’attuazione dei decreti Madia, tuttora in fase di studio, margini di manovra sono ancora possibili e il monitoraggio trimestrale del Piano continuerà anche nei prossimi mesi, nonostante la legge lo prevedesse solamente per il primo anno: un modo per informare in modo puntuale sulle operazioni in atto e su quelle che intendiamo avviare per rendere il sistema più efficiente». Da dove sono stati ricavati i risparmi? Per la maggior parte dalla riduzione dei costi per i Consigli di amministrazione e dei servizi. Le partecipate di Finpiemonte, ad esempio, hanno visto un taglio delle spese per i Cda pari al 22%, mentre quella per i servizi è diminuita del 25%. A proposito di partecipazioni dirette della Regione è da segnalare il minor costo dei servizi di Ceip (-37,3%, dei quali 41,4% spese per consulenze), insieme al taglio delle spese di amministratori e consulenze dell’Ipla (rispettivamente -32,9 e -37,1%), e alla diminuzione dei costi di funzionamento di Scr, cheregione giunta ha fatto registrare anche un meno 20 per cento nelle retribuzioni dei dirigenti.E sono previsti significativi  obiettivi strategici: la ridefinizione del ruolo di Finpiemonte, con l’iscrizione all’albo degli intermediari finanziari, la relativa ricapitalizzazione e il processo di integrazione con Finpiemonte Partecipazioni, che entro giugno 2016 vedrà la definizione delle modalità operative; e il riordino del settore Ict, che ha visto come prima tappa l’avvio del “dialogo competitivo” per il Csi, grazie al quale individuare un progetto di esternalizzazione da mettere a gara, affidandolo a un soggetto operante sul mercato. Va inoltre sottolineato  il recesso della società Icarus dalla partecipata Altec con relativo pagamento delle quote, e la vendita di Cic (partecipata di Csi) a Csp Spa. Altre operazioni effettuate sono le liquidazioni di Nordind, Snos, Villa Gualino, Tecnoparco Lago Maggiore, Virtual Reality & Multi Media Park. Si è inoltre completato il percorso di fusione di Creso e Tenuta Cannona nella nuova Fondazione Agrion.

 

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foto: il Torinese

“Il Sancarlone” di Arona e l’irriverente Piero Chiara di “Sotto la sua mano”

Per costruire la statua – alta poco più di 23 metri , appoggiata su di un piedistallo di granito dell’altezza di quasi dodici metri, seconda per altezza solo alla Statua della Libertà – furono  richiesti 84 anni di lavoro

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Il 19 maggio del 1698 il cardinale Federico Caccia, arcivescovo di Milano, diede la solenne benedizione al Colosso di San Carlo Borromeo ( conosciuto anche come il Sancarlone o, nel dialetto locale al Sancarlòn), sulla collina del Sacro Monte San Carlo, ad Arona, sul lago Maggiore. Per costruire la statua – alta poco più di 23 metri , appoggiata su di un piedistallo di granito dell’altezza di quasi dodici metri, seconda per altezza solo alla Statua della Libertà – furono  richiesti 84 anni di lavoro. Un’impresa che mise alla prova il talento e la pazienza degli scultori Siro Zanella di Pavia e Bernardo Falconi di Bissone che operarono, con tutti gli aiutanti, sul disegno di Giovanni Battista Crespi, detto “il Cerano”. Un’opera mastodontica, realizzata su un’anima in muratura con lastre di rame battute a martello e riunite utilizzando chiodi e tiranti in ferro, eretta in memoria di San Carlo Borromeo che era nato nel 1538 proprio lì vicino, alla Rocca di Arona.  Quello che da molti viene sancarlone 3considerato tra i massimi riformatori della chiesa cattolica nel XVI secolo,  assieme a Sant’Ignazio di Loyola ed a San Filippo Neri, diventato vescovo e cardinale a ventidue anni, fu eletto cinque anni dopo, giovanissimo, arcivescovo di Milano e si prodigò nell’assistenza materiale e spirituale soprattutto in occasione di flagelli quali carestia e peste. Morì a quarantasei anni, il 3 novembre 1584 (secondo l’uso del tempo, essendo spirato dopo il tramonto, si considera il giorno quattro), fu beatificato nel 1602 e canonizzato nel 1610, a soli 26 anni dalla morte. Il cugino Federico Borromeo, anch’esso arcivescovo dell’arcidiocesi meneghina, più volte citato dal Manzoni ne “I promessi sposi” ( “Fu degli uomini rari in qualunque tempo, che abbiano impiegato un ingegno egregio, tutti i mezzi d’una grand’opulenza, tutti i vantaggi d’una condizione privilegiata, un intento continuo, nella ricerca e nell’esercizio del meglio”) , insieme a Marco Aurelio Grattarola, supervisore dei lavori del Sacro Monte, vollero che l’enorme statua fosse ben visibile dal lago Maggiore. Con il braccio destrosancarlone leggermente teso, benedicente.  E così fu. L’opera era, per altezza, tecnica e materiali utilizzati, in qualche modo simile al mitico Colosso di Rodi, enorme statua del dio Helios, situata nel porto della città greca, considerata – da romani ed ellenici, a quell’epoca-  una delle “sette meraviglie del mondo”. Anche quellastatua era alta circa 32 metri e, secondo l’opinione di alcuni storici, la struttura era costituita da colonne di pietra con delle putrelle di ferro inserite al suo interno, a cui venivano agganciate le piastre di bronzo del rivestimento esterno. Il “colosso di Rodi” restò in piedi per quasi settant’anni, fino a che l’isola greca fu colpita da un terribile terremoto  – nel 226 a.C. – che la fececolosso sancarlone crollare. La sua mole , sdraiata e “ferita”,  fu visibile per diversi secoli, come testimoniò Plinio il Vecchio affermando che “anche a terra la statua costituisce ugualmente uno spettacolo meraviglioso. Pochi possono abbracciare il suo pollice, e le dita sono più grandi che molte statue tutte intere”. Smembrata a più riprese e rifusa a pezzi, fu in qualche modo riciclata con varie destinazioni in diversi punti del sancarlone chiaraMediterraneo. Secondo una leggenda, tra queste, figura anche il lago Maggiore, e più precisamente, la cittadina di Arona che, in epoca romana fu luogo di passaggio verso il passo del Sempione. Il Sancarlone, partendo proprio da questa leggenda,  è diventato – suo malgrado – protagonista di un racconto di Piero Chiara. Lo scrittore luinese, in “Sotto la sua mano” , con una fantasiosa narrazione venata di quell’umorismo anticlericale che spesso lo contraddistinse, immaginò che una parte della materia usata per costruire la testa e la mano della statua derivasse dalla fusione del membro virile del Colosso di Rodi, originariamente destinato ad abbellire il giardino di una casa aristocratica in età romana. Chiara, nel racconto, ricostruisce le peripezie della “parte”, che, finita da una grotta di Akka nelle mani chiara2di un antiquario e poi nella residenza sull’Aventino di un procuratore romano, affondò in un prato durante il trasloco a Pallanza, per riaffiorare nel 1692 e completare così – previa fusione che ne cancellò l’imbarazzante e irriguardosa origine – la statua del Santo.  Come da prassi,  il narratore, consapevole di dover maneggiare la storia con cautela, comprensione e una punta d’ironia, avvolse il tutto in una  dimensione d’incertezza, ricorrendo alle  formule prudenziali del “si dice, correva voce, venne riferito”. L’unica cosa certa è che “il Sancarlone” sta lì, sulla collina, da più di trecento anni e c’è sempre parecchia gente che lo visita, salendo le ripide e strette scale attraverso le quali è possibile raggiungere la testa. Gli occhi, le orecchie del gigante e alcune finestrelle che si aprono sulla veste, permettono di ammirare uno stupendo panorama tra le due riviere, quella piemontese fino a Solcio e quella lombarda, da Santa Caterina del Sasso ad Angera.

 Marco Travaglini